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OLIMPIADI: GLI AGGIORNAMENTI
sicuro ad una grandissima parte di turisti che vogliono raggiungere le vette ma non possono sostituirsi alle auto perché nessuno degli impianti raggiunge i Passi e tantomeno può l'attuale servizio di trasporto pubblico locale essere una alternativa».«Il sovraffollamento stagionale delle valli dolomitiche è un fatto che non può essere affrontato con provvedimenti ad effetto come la sbrigativa prenotazione di accesso sui passi, è un processo che va governato incidendo sulle vere cause di degrado e affollamento delle valli turistiche. Il problema è nel fondovalle, bisogna lavorare sulla qualità del prodotto turistico offerto, sui prezzi, sul posizionamento di mercato, limitando così il numero dei turisti ma non la spesa complessiva. Noi vinciamo se siamo altro rispetto alla città e se la città è rumore e confusione noi dobbiamo essere silenzio ed ordine, se la città è stress noi dobbiamo offrire serenità, se le città sono obbligo di orari, limiti di accessi e difficoltà di movimenti noi dobbiamo essere aperti, facilmente raggiungibili ed accessibili. Il progetto di chiudere o "assegnare al caso" l'accesso ai passi è frutto di una strategia miope e sbagliata, non riconosce lo sviluppo tecnologico in corso con la diffusione di auto elettriche e a metano, impone limitazioni alla libertà di circolazione senza una solida e provata motivazione d'interesse collettivo che la giustifichi, crea ingiustificati danni economici alle aziende esistenti.
Gazzettino | 1 agosto 2022
p. 9, edizione Belluno
Le Regole: «La pista da bob? Non ci riguarda»
Le Regole d'Ampezzo non prendono posizione sulle opere da realizzare in paese per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026, se non sono di loro competenza, se non insistono sugli oltre 15 mila ettari di loro proprietà. Il presidente, la giunta e la deputazione della antica istituzione ampezzana non esprimono giudizi in merito agli interventi che non vengono realizzati sul territorio regoliero. E' la chiara risposta che compare sul notiziario Ciasa de ra Regoles, il foglio di informazione, in questi giorni nelle case di tutti i consorti regolieri, dopo una precisa richiesta di esprimersi, in particolare sul progetto della nuova pista di bob, nel bosco di Ronco.
LA POSIZIONE
«L'impianto sportivo si trova prevalentemente su proprietà comunale e privata, lontana dal territorio regoliero è la replica di conseguenza nessuna opinione verrà espressa, dagli organi amministrativi delle Regole. Esse possono e devono esprimere la loro opinione su questioni che interessano il territorio di competenza». Si precisa inoltre: «Ogni componente della deputazione, come cittadino di Cortina, può esprimere in privato il proprio giudizio in merito, ma non in qualità di amministratore della proprietà collettiva ampezzana». La sollecitazione, espressa da un componente della lista ambientalista, che si è candidato alle recenti elezioni comunali, prendeva in esame in particolare la posizione di Flavio Lancedelli, che è presidente delle Regole d'Ampezzo, ma pure consigliere comunale di Vivere Cortina, la lista che ha espresso e sostiene il sindaco Gianluca Lorenzi, dichiaratamente a favore della nuova pista di bob. Le Regole rispondono che sia per la pista di Ronco, sia per ogni altra opera, realizzata su aree non di competenza regoliera, vale lo stesso principio, di non ingerenza: «Qualora i progetti olimpici, o di sviluppo turistico, interessino invece porzioni di territorio regoliero, saranno valutati di volta in volta dagli organi amministrativi: giunta, deputazione, assemblea, e approvati o meno, secondo le maggioranze previste».
INTERVENTI VALUTATI
Ogni anno le Regole sono chiamate a esprimersi su progetti che interessano il loro territorio, per opere di diverso genere. Le votazioni dell'assemblea prevedono la presenza di almeno un terzo degli aventi diritto e il voto della maggioranza qualificata, il parere favorevole di almeno due terzi dei presenti. Negli ultimi anni sono stati così approvati nuovi impianti di risalita; bacini per l'innevamento artificiale; piste da sci; tracciati per la mountain bike, così come per il campo di golf a Fraina, laddove sono stati utilizzati terreni di proprietà regoliera. Marco Dibona
L’Adige | 10 agosto 2022
p. 32
Un piano trasporti "olimpico"
andrea orsolin
FIEMME L'utilizzo delle strade del territorio con ipotesi di viabilità dedicata, l'apertura o meno di scuole e impianti di risalita durante l'evento e, più in generale, il tema degli spostamenti nelle settimane delle Olimpiadi sono stati i temi discussi giovedì scorso a Trento nella sede di Trentino Marketing, in occasione della riunione per il piano olimpico dei trasporti per il cluster della val di Fiemme, Fondazione Milano Cortina 2026. Un primo approccio di tipo logistico per l'organizzazione della mobilità nei giorni dell'evento (6-22 febbraio 2026) al quale hanno preso parte diversi amministratori del territorio, tra cui i rappresentanti dei due Comuni che ospiteranno le competizioni di fondo (Tesero, con l'assessora Marisa Delladio) e salto e combinata nordica (Predazzo, con la sindaca Maria Bosin). Presenti inoltre i rappresentanti della Nordic Ski val di Fiemme, di Provincia e del Coni.Ipotesi viabilità dedicata. Tra meno di quattro anni la val di Fiemme sarà chiamata a gestire dei flussi di traffico importanti. Il dirigente della Pat Roberto Andreatta ha introdotto la riunione spiegando l'importanza del momento e rappresentando alcuni profili che meriteranno una riflessione, rispetto ad una ipotesi di lavoro che è comunque ancora in via di formazione da parte della Fondazione Milano Cortina. Una fase che durerà fino alla fine del prossimo anno, quando si entrerà più nel merito tecnico della questione. Con lo scenario attuale la soluzione ad oggi ipotizzata sarebbe quella di riservare la SP232 di fondovalle al traffico olimpico (da Masi di Cavalese a Predazzo) deviando tutto il traffico di base sulla SS48 delle Dolomiti. Nel tratto tra Predazzo e Moena regolamentare il traffico di base a intervalli orari o mettendo in piedi un sistema di pass per residenti, fornitori o altro. L'obiettivo sarebbe poi quello di far arrivare la maggior parte delle persone fino a Ora con il treno e da lì trasportarle con degli autobus sul territorio di Fiemme. Per chi invece si dovrà recare in val di Fassa si vuol cercare di evitare il passaggio attraverso la val di Fiemme, ipotizzando di dirottare il traffico sulla val d'Ega, sia per chi proviene da nord (Bolzano/Austria) che da sud (Trento/Verona).Bus Rapid Transit. Secondo la Fondazione Milano Cortina 2026 la situazione ideale per riuscire a gestire al meglio la viabilità durante i giochi sarebbe quella di avere una corsia riservata per senso di marcia tra i parcheggi scambiatori di Masi di Cavalese e Moena. È quanto prevede il Brt, il nuovo sistema di mobilità pubblica che dovrebbe viaggiare sulla SS48 per servire i centri abitati, creando alcuni allargamenti con la realizzazione di una terza corsia. Sul piatto c'è un finanziamento da 70 milioni di euro che dovrà consentire di coprire la tratta tra Ora e Penia con un sistema di trasporto sostenibile e flessibile.Interventi infrastrutturali. A Predazzo è necessaria la sistemazione dell'accesso nord al paese, effettuando uno slargo per l'accesso sul ponte (anch'esso da adeguare) e la sistemazione della strada che porta ai trampolini. Con il raddoppio delle corsie risulta necessario realizzare una rotatoria per permettere agli autobus l'accesso e l'uscita dal luogo dell'evento. A Tesero la rotonda che porta alla pista di fondo di Lago è considerata come già ottimale. Nei pressi della stessa gli esperti ritengono che serva creare un raccordo che permetta un accesso più agevole ai prati utilizzati come parcheggi. È necessario sistemare il collegamento tra la SS48 e la SP232 all'altezza dell'abitato di Tesero, con l'allargamento della strada che porta alla zona artigianale. Infine un tema sensibile ai partecipanti all'incontro riguarda una possibile chiusura degli impianti di risalita, proprio in un periodo che si prospetta ricco di turisti.
Corriere delle Alpi | 17 agosto 2022
p. 17
Opere olimpiche, un conto da 2 miliardi A Cortina cinque interventi indispensabili
Francesco Dal Mas CORTINA Poco più di 150 milioni da investire nei prossimi due anni e mezzo, pena lo stop delle gare a Cortina. Le opere "essenziali indifferibili" sono il Villaggio olimpico, il Medal Plaz di Zuel, la ristrutturazione dello Stadio del ghiaccio, la pista di bob (di slittino e skelton), l'aggiornamento della pista delle Tofane, alcune sistemazioni all'Arena di Verona. Sono gli interventi chiesti da Luigi Valerio Sant'Andrea per il solo Veneto e che la giunta regionale ha recepito, deliberato e pubblicato nel Bur il 12 agosto.Poi ci sono altri 698 milioni di investimenti definiti "essenziali", ma che per la complessità della realizzazione possono essere differiti. Dalle varianti di Cortina e Longarone al collegamento con Socreps (ben 95 milioni di euro), alle sistemazioni di alcune stazioni ferroviarie. Indispensabili per i Gochi OlimpiciÈ classificato "essenziale e 'indifferibile" il Villaggio Olimpico di Cortina, a carico della Società Infrastrutture: costa 47 milioni e 827 mila euro, di cui 10 del Governo e 37,8 della Regione Veneto. Priorità "essenziale" anche per il Medal Plaza Cortina: costerà 10 milioni di euro, tutti a carico della Regione. Il progetto comprende la ristrutturazione del trampolino di lancio del 1956 e del braciere, nonché alcuni interventi infrastrutturali relativi al collegamento tecnologico e ai sottoservizi. Altri 6 milioni, di competenza della Regione Veneto, per la ristrutturazione di quello che sarà l'Olympic Stadium Cortina, con la realizzazione degli spogliatoi per atleti paralimpici, il miglioramento dell'accessibilità del pubblico e l'integrazione dei servizi. Nonché l'Upgrade tecnologico ed impiantistico. Sia questa opera che la Piazza Medaglie saranno realizzate dalla Società Infrastrutture Milano-Cortina. Non compare il curling, nel capitolo dello stadio. È finita? Assolutamente no. Sulla Pista Olimpica delle Tofane bisogna intervenire con un altro milione e 380 mila euro (fuoriuscita regionale), per l'Upgradde delle strutture e delle dotazioni per l'aggiornamento alle nuove tecnologie e alle competizioni paralimpiche. Il soggetto attuatore è la Società Infrastrutture. E attenzione: un altro milione, sempre a carico della Regione, per sistemare l'Arena di Verona, ai fini della cerimonia di chiusura e a quella di apertura della Paralimpiadi.Pista di bob E
veniamo all'investimento più discusso, ad oggi da 85 milioni di euro: la pista di bob, che sarà strutturata anche per lo slittino e lo skeleton. Attenzione, qui la competenza è del Commissario Straordinario. Si tratta dell'adeguamento della pista Eugenio Monti per l'ottenimento - si spiega - delle omologazioni per ospitare le competizioni internazionali per le discipline bob, parabob, slittino e skeleton. L'omologazione arriverà con le prove pre olimpiche del febbraio 2025. La Regione interviene con 22 milioni di euro, la Provincia di Belluno con mezzo milione, il Comune di Cortina con altri 500 mila euro. Il resto lo mette lo Stato.Interventi essenziali, ma differibiliEd ecco quali sono gli interventi definiti essenziali ma che finiranno dopo le Olimpiadi. Compaiono i 95 milioni per un nuovo sistema integrato di mobilità intermodale nel Comune di Cortina, tra il centro e Socrepes, con un parcheggio da 850 posti macchina. Si attiverà la Finanza di progetto. Se ne è presa carico la società Infrastrutture: 66 milioni e 700 mila euro a cura dei privati del Project, 25 del Ministero delle infrastrutture, poco meno di 7 da parte della Regione Veneto. Altri 15 milioni, del Ministero delle infrastrutture, saranno dirottati verso la riqualificazione di immobili pubblici nel Comune di Cortina da destinare a funzione direzionale, servizi logistici e ospitalità, in chiave di legacy per il territorio. Non è finita ancora. Tra le opere "essenziali", ma non "indifferibili",2 milioni del ministero per il Piano Stazioni Olimpiche, con soggetto attuatore Rfi. Altri 12 milioni di euro per riqualificare la stazione di Longarone, con miglioramento della accessibilità e velocizzazione degli itinerari; sempre con incarico a Rfi. 5 milioni di euro per completare il rinnovamento della stazione di Ponte nelle Alpi. Ci sono dentro anche i 270 milioni di euro per la variante di Longarone, a cura del Commissario straordinario. Ci sono pure 298 milioni e 770 mila euro per la variante di Cortina, anche questa a carico del Commissario. Il totaleComplessivamente 2 miliardi 165 milioni di euro: questo il costo dei Giochi . Le opere non differibili ammontano a 284 milioni di euro, di cui appunto 150 solo tra Cortina e Verona. Le seconde, pari a 1 miliardo e 878 milioni di euro, possono procedere per stralci. La giunta del Veneto, approvando l'intesa, ha accantonato 22 milioni di euro per la pista di bob. --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 17 agosto 2022
p. 17
«Le Olimpiadi per ripopolare la montagna»
«Le Olimpiadi servono per riportare le persone in montagna: per ripopolarla. Ci stiamo riuscendo. Basta constatare come si è rimessa in moto Cortina, col mercato immobiliare» . Lo ha dichiarato ieri Luca Zaia, presidente della Regione, intervenendo a Radio Cortina. «Non possiamo pensare alla montagna come fosse la nuova Amazzonia. Le terre alte», ha specificato, «hanno bisogno che l'uomo ci viva. Vanno aiutati soprattutto i giovani ad intraprendere, attraverso attività che siano remunerative. Quindi no alla montagna selvaggia, al wilderness. Chi insiste sulla necessità di investire nella zootecnia, nell'alpeggio, deve sapere che non lo si può fare per un afflato folcloristico, ma con la consapevolezza che i giovani devono lavorarci e viverci».
Corriere delle Alpi | 25 agosto 2022
p. 29
Zaia: «La pista da bob è irrinunciabile Senza perderemmo l'80% dei Giochi»
l'intervento «Vogliamo ascoltare tutti fino in fondo, dagli ambientalisti alle regole, passando per i Comitati, ma la pista di bob si farà, è irrinunciabile». Luca Zaia, presidente del Veneto, lo ha detto chiaro e tondo ieri sera, intervenendo ad Una montagna di libri, davanti al pubblico che affollava l'Alexander Girardi Hall, compresi il commissario Luigi Valerio Sant'Andrea e il sindaco Gianluca Lorenzi. «Ma quali piloni?», è sbottato Zaia descrivendo il progetto di pista allo studio. «L'impianto sarà per gran arte ipogeo, cioè in trincea, e sarà più corto della Eugenio Monti. Non andrà ad intaccare il tennis», ha inoltre assicurato. Per gran parte dell'incontro, Zaia ha parlato del suo libro "Ragioniamoci sopra", di cui sono state vendute oltre 40 mila copie. E che doveva titolarsi "Gesù o Barabba?", ipotesi subito scartata dalla Marsilio. Alla vigilia della presentazione delle opere olimpiche, questo pomeriggio - quando in piazza saranno presenti anche Comitati e ambientalisti - Zaia si è soffermato sui costi. Ha ricordato che la Monti, ristrutturata per le Olimpiadi del 1956, è costata 30 milioni e mezzo di vecchie lire, quindi non bruscolini. Il primo impianto è datato 1928 e rappresenta una storia gloriosa. Il dossier della nuova pista, fatto esaminare da Ca' Foscari per capire se i conti potevano tornare, sarebbe costato 63 milioni, senza il recente aumento dei prezzi. La pista è per il bob, per lo slittino, per lo skeleton ed è la prima pista paralimpica di bob. Rinunciarvi costerebbe 45 milioni, 30 da spendere ad Innsbruck, per aggiornare quell'impianto, e 15 per bonificare la vecchia Monti. La differenza con la nuova opera è di 18 milioni.«Ho chiesto a Ca' Foscari se il gioco valeva la candela. Mi hanno risposto di sì, perché il Pil generato dai Giochi a Cortina è di 850 milioni. Per paradosso, il gioco varrebbe», ha aggiunto il presidente, «anche se il giorno dopo le Olimpiadi la struttura dovesse essere tolta. Si sappia che se Cortina dovesse perdere il bob, perderebbe l'80% delle Olimpiadi», ha tenuto a
ribadire Zaia, confermando poi che «tutte le regole, tutte le leggi saranno rispettate». Se è vero, poi, che gli atleti di bob sono solo 17, il presidente ha sollecitato a tener conto anche di quelli delle altre discipline, dallo slittino allo skeleton, alle paralimpiadi. «Senz'altro più di un centinaio. Se il ragionamento dovesse fondarsi sul numero dei praticanti, dovremmo chiudere, per assurdo, le piste di Formula 1», ha sorriso Zaia. Il presidente, concludendo la riflessione si è infine chiesto. «La montagna sta morendo: ho voluto le Olimpiadi per tentare di salvarla. Se fa proprio schifo, la prossima volta ci penserò...». Zaia ha poi raccontato che non è stato facile portare a casa la candidatura. E non solo perché ci aveva provato anche Torino, ma anche perché: «Non tutti i partner dolomitici erano convinti, allora, della bontà della scelta; adesso sì». Molto si è parlato, durante l'incontro, della pandemia, quasi nulla di politica stretta. Un ospite pugliese, nel dibattito conclusivo, ha auspicato che il presidente veneto sia ministro del prossimo governo. «Io ministro? È impraticabile. Ho già detto che voglio portare a termine il mandato in Regione. È un impegno che mi sono preso con i Veneti», ha risposto Zaia, precisando di avere due grandi dossier da portare a compimento. Uno è quello dell'autonomia, l'altro non lo ha voluto spiegare. «È un dossier importantissimo, di rilevanza internazionale per il Veneto. Mi auguro di realizzarlo con il governo Draghi, cioè entro settembre. E anche se non vedrà la luce entro questa data, si capirà comunque che valeva proprio la pena provarci», ha concluso Zaia, tenendo in sospeso la sala dell'Alexander Girardi hall di Cortina.Quanto all'autonomia, ha aggiunto: «Spiace assistere ad un dibattito che è barbarico, medievale e che non ha nulla a che vedere con il Rinascimento. L'accordo, per la verità, è già chiuso con la Legge quadro», ha concluso Zaia, auspicando che il tema sia subito portato all'esame del nuovo Parlamento. «Questo è un appuntamento con la Storia, è una scelta di modernità. Non è affatto la secessione dei ricchi, come taluno sostiene». --Francesco Dal Mas© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 26 agosto 2022
p. 29
«Le polemiche ci sono ovunque ma pensiamo alle opportunità»
IL DIBATTITO «Volontà di fare chiarezza per togliere ogni dubbio, perché la comunicazione è importante, noi siamo al servizio della cittadinanza».Con queste parole il sindaco Gianluca Lorenzi ha introdotto l'incontro pubblico organizzato ieri dal Comune di Cortina per fare chiarezza sulle opere che ruotano attorno alle Olimpiadi, in particolare la contestata pista da bob di Cortina. L'incontro arriva a due settimane da quello organizzato dal Comitato civico Cortina in piazza Dibona: l'Amministrazione allora, pur invitata, aveva deciso di non partecipare. Oggi la risposta. Ma non in piazza, bensì nella sala consiliare del municipio, con 26 posti liberi e 14 riservati, più qualcuno che ha potuto assistere stando in piedi. In piazza c'erano però alcuni manifestanti con cartelli con domande aperte sull'utilità delle Olimpiadi in un ambiente montano fragile e sui costi esorbitanti dell'evento che sarebbe dovuto essere a costo zero per il contribuente. Poco più di cinquanta persone hanno potuto quindi seguire la tavola rotonda tra il sindaco Lorenzi, la vice presidente della Regione Veneto Elisa De Berti, il vice ministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli e il commissario per le opere olimpiche Luigi Valerio Sant'Andrea, moderata dal giornalista Luigi Bacialli.Nessuno spazio è stato lasciato per le domande o per gli interventi dal pubblico.«Per Cortina le Olimpiadi sono un'opportunità che deve essere colta. Senza le Olimpiadi non avremmo le infrastrutture che aspettiamo da decenni. Il nostro compito è verificare che vengano portate avanti le opere. Abbiamo la massima fiducia nel commissario e nelle istituzioni», ha detto il sindaco. Poi ha preso la parola il vice ministro Morelli. «Sono convinto che sarà un grande successo, come a Milano con l'Expo. Ci sono state anche allora tante polemiche, oggi ci sono sulla pista da bob. Ma guardiamo l'obiettivo comune: utilizziamo questa opportunità come vetrina internazionale. Sono stati stanziati 2 miliardi di euro per la maggior parte destinati alle infrastrutture: opere attese da decenni ora vedranno la luce. Siamo in ritardo, è vero, ma c'è piena condivisione tra gli enti coinvolti, i costi sono tutti coperti». «Credo molto nella trasparenza, ogni tanto è opportuno fare riunioni come questa», ha detto la De Berti. Riferendosi al precedente incontro organizzato dal Comitato civico e alla relazione dettagliata sui costi della pista del giornalista Giuseppe Pietrobelli, De Berti ha precisato: «Ho già vissuto il balletto delle cifre con la Pedemontana. Dal progetto preliminare al definivo ci furono effettivamente degli aumenti. Qui si è partiti dal dossier olimpico che parlava di un costo base di 63 milioni per la riqualificazione della pista da bob esistente; ora le cose sono cambiate, siamo arrivati a 85 milioni. L'aumento dei costi vale per tutti i cantieri», ha spiegato, «la Regione ha messo della garanzie sugli interventi che farà a Cortina. In via prioritaria vi è comunque la copertura della pista da bob. Non c'è stato quindi un balletto delle cifre, ma un aumento dei prezzi, che sarà ancora maggiore di questo».È intervenuto infine il commissario Sant'Andrea. «Il tempo è il nostro più grande nemico. La società Infrastrutture è stata costituita a dicembre 2021 e io sono subentrato ad aprile di quest'anno. La pista da bob è nelle opere essenziali non differibili e si è accelerato tutto. Entro fine anno ci sarà la demolizione, nel frattempo il perfezionamento del progetto definitivo ed esecutivo, per giugno il via ai lavori». --Marina Menardi© RIPRODUZIONE RISERVATA