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Polo Logistica Fs, flotta più moderna e investimenti per 3 miliardi
Una flotta più moderna e sostenibile, addio al diesel e investimenti per quasi 3 miliardi fino al 2031. È quanto prevede il piano industriale del Gruppo Fs, guidato dall’ad Luigi Ferraris, per il Polo Logistica per i prossimi anni. Nel 2022 sono entrati in esercizio 160 nuovi carri per i servizi intermodali e per quelli all’estero. Nuovi mezzi realizzati nel rispetto delle specifiche tecniche di interoperabilità in vigore sulla rete ferroviaria europea, dotati di un innovativo sistema telematico di monitoraggio dei principali parametri di esercizio già utilizzato su oltre 800 carri del Polo Mercitalia.
L’80% degli investimenti del Polo Logistica (Sabrina De Filippis dal 19 maggio è il nuovo Ad di Mercitalia Logistics) è impiegato per il rinnovo della flotta per un totale di quasi 3 miliardi, da impiegare per l’acquisto di 400 nuove locomotive e di 3.600 carri e un investimento aggiuntivo di 70 milioni di euro per l’adeguamento tecnologico della flotta esistente. L’obiettivo è quello di rinnovare le locomotive, la flotta dei carri merci che diventano più intelligenti grazie alla telematica di bordo, più efficienti e rispettosi dell’ambiente per migliorare il servizio offerto a un numero maggiore di clienti.
Nel trasporto merci una delle condizioni per competere sul mercato e aumentare i volumi in un’ottica sostenibile è quella di puntare sul rinnovo del parco mezzi. Si tratta di uno degli asset fondamentali per poter raggiungere l’obiettivo di Piano del Gruppo Fs che prevede di raddoppiare le merci che viaggiano sui treni entro il 2030.
L’ingresso di nuovi mezzi consente un ringiovanimento della flotta, che passerebbe dagli attuali 30 anni a sette anni di vita, e incentivare sulle lunghe percorrenze il trasporto su ferro che equivale a sottrarre traffico pesante su gomma e con i massimi standard di sicurezza.
Studio Asvis: maggiore efficienza energetica con le merci su ferro
Dal punto di vista della ripartizione modale, secondo uno studio realizzato dall’Asvis sulla decarbonizzazione dei trasporti, quasi il 90% circa dei consumi energetici nel 2020 è assorbito dal trasporto su strada, seguono l’aviazione (4,9% quella internazionale, 1,1% quella interna) e la navigazione interna (1,8%), mentre i trasporti ferroviari si attestano sull’1,5% dei consumi energetici. Il settore ferroviario nel 2019 ha trasportato il 6,7% dei passeggeri e il 15% delle merci; il settore stradale il 90% dei passeggeri (in milioni di passeggeri per km) e il 56% delle merci (in milioni di tonnellate per km) con il 90% dei consumi. Il settore marittimo ha trasportato lo 0,4% dei passeggeri e il 28% delle merci con l’1,8% dell’energia mentre il settore aereo ha trasportato il 2,3% dei passeggeri e lo 0,6% delle merci con il 6% dell’energia.
Appare evidente, secondo lo studio, che uno spostamento modale a vantaggio del trasporto ferroviario, soprattutto merci, incrementerebbe sia l’efficienza energetica che il ruolo delle rinnovabili nel settore dei trasporti.

Le imprese di trasporto e logistica nel campo della transizione tecnologica presentano dinamiche più limitate nell’innovazione rispetto a quelle dell’economia complessiva, ma pongono più attenzione alle tecnologie digitali sofisticate come l’IoT (Internet of thing). Il tema coinvolge tutte le imprese, ma non tutti i settori lo colgono in uguale misura e con la stessa intensità. Poco più della metà (50,9%) delle imprese dell’industria e dei servizi con più di 10 addetti hanno operato nel 2020 almeno una innovazione di prodotto o di processo, ma nei servizi l’attenzione alla modernizzazione scende al 47,2%. Per trasporti e logistica l’innovazione coinvolge solo il 34,5% delle imprese: è più bassa nei trasporti (33,2%) e poco più alta per logistica e corrieri (36,9%). Il basso orientamento all’innovazione riguarda anche la digitalizzazione. Dall’analisi dei dati raccolti nel 2022 tra le imprese associate alla Confederazione dei trasporti e della logistica emerge che il settore, nonostante oltre il 70% delle aziende ritenga fondamentale l’innovazione digitale, fa un’immensa fatica a investire le proprie risorse (solo il 14% accede a incentivi regionali, statali o europei) e circa il 75% degli intervistati investe meno del 2% del proprio fatturato. Tra le innovazioni digitali più rilevanti, quella che sta generando i migliori risultati in termini di competitività ed efficienza organizzativa delle imprese è l’utilizzo di internet applicato alla gestione aziendale (IoT).
La gestione della movimentazione logistica tramite tecnologie IoT risulta adottata solo dal 15,7% nel manifatturiero, mentre sale al 61,7% delle imprese di trasporto e magazzinaggio e al 100% di quelle nei servizi postali e di corriere.