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PREMIÈRE VISION Il futuro non può che essere ibrido

MILANO UNICA

SCENARI DA MILANO ALL'EUROPA Strategie d'emergenza in ottica wait and see

Manovre in ottovolante per gli eventi tessili tra fine novembre e l'inizio di un anno che parte in salita

Dicembre andrà come andrà, ossia senza fiere fisiche. Il primo settore a risentirne sarà il tessile, già in subbuglio da novembre. Infatti il 24 e 25 del mese avrebbe dovuto svolgersi a Berlino Denim Première Vision, ma l'impennata dei contagi ha costretto gli organizzatori a cambiare programma: dal 30 novembre al 4 dicembre debutterà il format online della Digital Denim Week, che sfrutterà la piattaforma Première Vision Marketplace. Salta anche View Premium Selection, inizialmente fissato per l'1 e 2 dicembre a Monaco di Baviera. «Una decisione difficile - commenta Sebastian Klinder, managing director di Munich Fabric Start, cui fa capo la rassegna - ma non ci sono alternative». Klinder non si dà per vinto su gennaio, quando la seconda edizione dei Fabric Days, format "snello" che sostituisce Munich Fabric Start, dovrebbe svolgersi dal 26 al 28 del mese con circa 400 espositori. Per febbraio si naviga a vista: Milano Unica prende tempo, Première Vision annuncia scelte "ibride" e da Texworld, altro big show parigino, il marketing department director Julien Schmoll dice: «Faremo di tutto per mantenere i nostri due eventi nel 2021. Abbiamo comunque lanciato una piattaforma digitale per permettere alle aziende di mostrare i propri prodotti ed essere contattate dai buyer durante l'anno. Non si tratta però di un digital show o di un sostitutivo della fiera fisica: allo stato attuale è uno strumento di supporto al di fuori delle date del salone e utile a preparare le rassegne in presenza, i cui risultati e sviluppi si vedranno più in là». (a.b.)

INTERVISTA Gilles Lasbordes Première Vision

WORK IN PROGRESS PER IL SALONE PARIGINO «Il futuro non può che essere ibrido»

Il general manager della rassegna francese traccia un bilancio dell’edizione digitale di settembre, con una certezza: qualunque cosa accada, non si tornerà più a format fieristici "unidirezionali"

A settembre Première Vision ha adottato un'impostazione 100% digitale: qual è il bilancio e come evolverà la piattaforma online?

Abbiamo fatto da cassa di risonanza per 1.675 espositori da 43 Paesi, in rappresentanza di otto settori (filati, fibre, tessuti, concia, accessori, componenti, studi creativi, manifattura) e con più di 43mila prodotti FW 21/22 disponibili, presentati a oltre 19.500 buyer da 120 nazioni. È il punto di partenza per un futuro all'insegna di un mix tra esperienze digitali ed eventi fisici, quando possibili. Questi ultimi nel nostro settore sono ancora cruciali, ma dobbiamo anche aiutare gli espositori a raggiungere una fetta più ampia di potenziali partner grazie ai tool digitali. Ecco perché stiamo lavorando allo sviluppo di ulteriori strumenti ed eventi in quest'ambito, con l’obiettivo di aumentare le interazioni tra clienti e fornitori nei periodi di fiera, ma anche lungo tutto l’anno.

Come vi state preparando per febbraio 2021?

Diversi scenari restano aperti. Siamo nel pieno di un work in progress ma una certezza c'è, ossia che Première Vision sarà un appuntamento ibrido, ancora una volta con il Digital Show al centro. Anche a lungo termine, affidarci a format di questo tipo diventerà un cardine delle nostre strategie.

I tessuti vanno visti e toccati: come può il digitale sostituire questa esperienza?

Gli espositori devono considerare gli strumenti digitali come mezzi aggiuntivi per mostrare le loro collezioni, perché si è visto che non possono sempre incontrare tutti i loro clienti a ogni stagione. Fra digitale e fisico deve esserci una complementarietà, non una contrapposizione. Detto questo, affermare che un approccio fisico è fondamentale nel nostro comparto è sfondare una porta aperta: in condizioni ottimali i tessuti e le pelli devono essere toccati e sentiti, per capire come si comporteranno in fase di confezione.

Lo scorso settembre a Parigi sono state organizzate fiere tessili fisiche di piccole dimensioni: secondo lei stiamo assistendo alla fine delle grandi rassegne?

La crisi sanitaria spinge ovviamente a ripensare al formato degli eventi, condizionati come siamo dal distanziamento e dai limiti ai viaggi. Ma voglio pensare che si tratti di un periodo particolare, destinato sperabilmente a non durare a lungo. Mettere ipoteche sul futuro è impossibile. (a.b.)

ALLA SHANGHAI FASHION WEEK Angel Chen: «Dopo lo show digitale, finalmente di nuovo in pedana»

Dopo sei anni è tornata alle origini sfilando alla Shanghai Fashion Week, che a ottobre è tornata al format fisico: quali le ragioni di questa scelta?

I nostri uffici hanno sede a Shanghai e, data la situazione, i viaggi sono limitati. Abbiamo quindi presentato la Fall-Winter 2020 in versione digital: un'esperienza fantastica, ma poi è stato importante tornare alla sfilata fisica con l'estate 2021. La Shanghai Fashion Week mi ha dato questa chance.

Che esperienza è stata? È soddisfatta dei risultati?

La collezione mi ha permesso di collaborare con il mio amico artista Wang Jiajia e di lanciare una collaborazione con Canada Goose. Con lo show la sfida è stata rendere l'esperienza visiva e sensoriale coinvolgente sia per gli ospiti in sala, che per gli spettatori a casa. La sfilata in presenza è stata trasmessa in contemporanea su Taobao, Weibo, Douyin e Instagram, seguita immediatamente da una serie di live streaming phygital interattivi, su misura per ciascuna piattaforma. Il live stream resta la chiave per raggiungere con successo i fan del marchio. Invitiamo le persone a condividere le loro opinioni sulla collezione e a interagire con me: l'interazione con il cliente è più importante che mai.

Quali i riscontri della colab con Canada Goose?

Ho voluto creare una versione del marchio che amplierà la base di clienti. La capsule è composta da 10 modelli, in bianco e nero ma anche in tonalità audaci di rosso (nella foto accanto) e rosa, con cui ho cercato di sposare la funzionalità del marchio con nuove silhouette, tra echi eastern e western.

Tornerà a Milano?

Per quanto Shanghai sia stata un'esperienza positiva, mi manca la sfilata nel calendario ufficiale di Milano e non vedo l'ora di farla di nuovo. (c.me.)

S'ELECTIONS MOSCOW

Olga Mironova

IL CPM DI MOSCA VISTO DA UNA BUYER «La fiera fisica è una questione di feeling»

La titolare della boutique XXI Secolo di Celjabinsk prevede � che a febbraio al salone ci saranno più contenuti phygital. «In ogni caso - dice - essere presenti è tutta un'altra cosa»

«S’elections Moscow è stata una bella opportunità per aiutare molti buyer a scovare proposte inedite. La Russia è un Paese enorme, con tante grandi città industriali, dove c’è richiesta di prodotti diversi e dove ci sono negozi di tutte le dimensioni. Personalmente non ho visitato fisicamente la nuova rassegna (che dal 16 al 20 settembre ha preso il posto del Cpm a Mosca, presso il New Fashion Hall Main Stage, a causa dell'impraticabilità dell'Expocenter, adibito a ospedale per curare i malati di coronavirus, ndr), ma ho seguito le notizie su Instagram e YouTube»: così Olga Mironova, titolare della boutique XXI Secolo di Celiabinsk, che aggiunge: «Abbiamo effettuato gli ordini online, direttamente con le showroom a Milano e Parigi. E abbiamo mantenuto lo stesso brand mix, perché con quasi tutti lavoriamo da anni e conosciamo il prodotto abbastanza bene. Ordinare online, tramite videocall, cataloghi e piattaforme diverse, non è stato molto complicato, anche se immagino che chi cerca nuovi prodotti non riesca facilmente a valutarli solo in modalità digitale». Anche perché i saloni digitali «non potranno mai sostituire gli incontri fisici. Tuttavia, chi non è riuscito a essere presente, ha potuto Alberto visitare le showroom e segui- Scaccioni re session ed eventi online. Considerando la situazione a.d. di Emi epidemiologica, si può immaginare che a febbraio il Cpm si «Messe Düsseldorf Moscow evolverà in chiave phygital». A proposito di tendenze, Mironova spiega che «in questo momento le scelte dei russi vie Igedo Company, organizzatori di Cpm, stanno creando le condizioni affinché il salone, in programma rano verso il casual e sportivo. dal 22 al 25 febbraio 2021, si svolga La parte elegante ha sofferto in presenza fisica, così come è stato molto, perché la gente ha avu- per il format di settembre S’elections, to poche occasioni di uscire. tornando nella sede dell’Expocentre Le persone preferiscono inve- di Mosca. Con Emi-Ente Moda Italia stire in capi che durano di più. abbiamo già iniziato l'attività di Per questo ho dedicato agli ordini molto più tempo, cercando di stare attenta per limitare gli errori. Avendo a dicoinvolgimento delle aziende italiane. In questo momento è importante andare direttamente nei mercati a sposizione i cataloghi si ha più presentare le collezioni: lavoriamo tempo per pensare. Il cliente per sviluppare modalità alternative di diventa sempre più esigente e presenza, se nei prossimi mesi non ci razionale, dobbiamo fare del fossero le condizioni per viaggiare». nostro meglio». (c.me.)

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