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AZIENDE, CLIENTI, FIERE, BUYER: TUTTI DENTRO IN UNA CHAT
WhatsApp è l’app di messaggistica più amata al mondo. Il suo punto di forza? Essere accessibile a tutti. Solo in Italia conta 35,7 milioni di utenti, molti dei quali la consultano fino a 43 volte al giorno. Numeri che spiegano il crescente interesse per WhatsApp Business (gratuito) e il più evoluto (e a pagamento) WhatsApp Business API, destinati - secondo gli esperti - a imporsi nel 2025 tra i principali canali di comunicazione tra aziende e clienti sia B2C che B2B. Un fenomeno che sta conquistando l’intero ecosistema della moda, sempre più attento alle nuove possibilità di interazione offerte dalla piattaforma, tra cui l’integrazione dell’intelligenza artificiale
A CURA DI ANDREA BIGOZZI
A PROVA DI LOYALTY TEST
La messaggistica istantanea può rivoluzionare il mondo delle spedizioni
WhatsApp, con un tasso di apertura del 98%, è la piattaforma ideale per dare aggiornamenti tempestivi durante il tracking delle spedizioni. Una caratteristica fondamente per coltivare la fedeltà dei consumatori che per il 20% sono pronti ad abbandonare un brand se non assicura servizi del genere. Per questo Sendcloud ha lanciato WhatsApp Tracking, un servizio che migliora l’esperienza di consegna sfruttando l’app social. «Con questa funzione i clienti sono sempre informati, dal clic su “compra” fino alla ricezione del pacco», spiega Christopher Dughieri, chief product & technology officer della piattaforma di servizi per l’e-commerce.
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Per Rinascente un servizio da 12 milioni
Chi dice che WhatsApp è solo una chat dovrebbe sentire i numeri che Rinascente ottiene con il suo servizio di vendita a distanza, basato sulla piattaforma di messaggistica istantanea: 80mila conversazioni gestite nel 2024, per un volume di 14mila vendite. «Il nostro servizio On Demand Chat & Shop vale 12 milioni di euro l’anno - spiega Enida Metani, Flagship Marketing Manager di Rinascente Milano piazza Duomo -. Una performance paragonabile a un negozio fisico». Il servizio di istant messaging, disponibile per la clientela worldwide e garantito da un team di 20 persone, consente l’interazione diretta con un sales assistant che guida e consiglia nella selezione dei prodotti, offrendo un’esperienza d’acquisto personalizzata. «Si tratta di un servizio profittevole sia dal punto di vista economico - sottolinea Metani - che per il
IN FIERA È GARANZIA DI NETWORKING AVANZATO
Migliorare l’interazione tra compratori ed espositori: ecco perché Pitti sceglie la chat di Meta
«A Pitti Immagine puntiamo su AI e strumenti interattivi, tra cui WhatsApp, che facilita la comunicazione e la gestione delle richieste», spiega Ivano Cauli, Innovation Director di Pitti Immagine, sottolineando il ruolo sempre più strategico della chat di Meta nell’ecosistema digitale dei saloni fiorentini. L’obiettivo è chiaro: migliorare l’interazione tra buyer ed espositori, grazie a un canale già molto utilizzato. Tra le applicazioni previste, spiccano il customer support automatizzato tramite AI, strumenti di networking avanzato e una comunicazione più personalizzata. «L’integrazione di WhatsApp Business è un passo verso una gestione fluida delle relazioni commerciali», conclude Cauli.
CENTRALE NEL B2B ALLEATO N°1 DEI MULTIMARCA
Con l’integrazione dell’AI renderà ancora più facili molte attività verso il cliente
I clienti di Michele Franzese lo sanno bene: tra messaggi, vocali e video su WhatsApp, il titolare del multimarca di Napoli ama interagire sulla piattaforma. «È un mezzo immediato, veloce e dinamico, tanto che spesso preferisco ricevere documenti lì piuttosto che via e-mail», racconta l’imprenditore. WhatsApp è diventato uno strumento essenziale per invitare ai suoi eventi in store, concludere vendite da remoto e coordinare il team. Tuttavia, Franzese inizia a notare un calo di efficacia: «Ormai tutti lo usano, l’impatto è meno incisivo». Per il futuro Franzese immagina un’innovazione guidata dall’intelligenza artificiale integrata con WhatsApp, «per trovare nuovi contenuti».
PARLA L’AVVOCATO
Per Pinko è un filo diretto con wholesaler e franchisee
Per Pinko WhatsApp non è solo un canale di comunicazione con il consumatore, ma anche un asset strategico per dialogare con partner wholesale e franchising. L’app è, infatti, uno degli strumenti chiave di Pinko Connect, progetto nato nel 2022 per digitalizzare e ottimizzare la gestione degli ordini e l’accesso al magazzino. Nel corso del tempo Pinko Connect si è evoluto per offrire un’esperienza digitale completa: dalla consultazione del catalogo alla formazione sui prodotti, fino alla condivisione di novità e iniziative esclusive. WhatsApp gioca un ruolo cruciale in questa piattaforma, in quanto canale di comunicazione con i team di vendita dei partner tramite l’uso di liste broadcast personalizzate, suddivise per area geografica e tipologia di cliente. Questo permette di inviare informazioni in modo semplice, diretto e condivisibile, supportando i team di vendita con contenuti mirati.
LA FORZA DEL MARKETING CONVERSAZIONALE
Serve a fare colpo, ma mai esagerare
Il 2025 sarà l’anno di WhatsApp Business e, soprattutto, di WhatsApp Business API. «Molti brand usano già WhatsApp Business nella variante base, ma la versione avanzata può diventare un canale di ricavi», spiega Antonio Lavia, Country Lead Italy di Charles. WhatsApp Business API permette l’integrazione con CRM, piattaforme di e-commerce e chatbot. Costa di più rispetto all’e-mail marketing, ma il ritorno è maggiore. «Le e-mail hanno tassi di apertura sempre più bassi, gli sms sono spesso percepiti come spam», evidenzia il manager dell’azienda di conversational commerce. WhatsApp, invece, garantisce un contatto diretto ed efficace e i brand possono usare API per newsletter, automazioni post-acquisto, campagne personalizzate e assistenza clienti con l’AI. Tuttavia, «sempre più brand, sia dell’e-commerce sia del retail, puntano sull’app per portare più clienti nei negozi fisici. L’importante è non usarlo come una mailing list. Deve essere un canale di comunicazione mirato».
ALLEATO N°1 DEI MULTIMARCA
Con l’integrazione dell’AI renderà ancora più facili molte attività verso il cliente
I clienti di Michele Franzese lo sanno bene: tra messaggi, vocali e video su WhatsApp, il titolare del multimarca di Napoli ama interagire sulla piattaforma. «È un mezzo immediato, veloce e dinamico, tanto che spesso preferisco ricevere documenti lì piuttosto che via e-mail», racconta l’imprenditore. WhatsApp è diventato uno strumento essenziale per invitare ai suoi eventi in store, concludere vendite da remoto e coordinare il team. Tuttavia, Franzese inizia a notare un calo di efficacia: «Ormai tutti lo usano, l’impatto è meno incisivo». Per il futuro Franzese immagina un’innovazione guidata dall’intelligenza artificiale integrata con WhatsApp, «per trovare nuovi contenuti».