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“Casa Clara” accoglie

La Casa della Carità, oggi chiamata Casa Clara, ha sempre avuto l’obiettivo di ospitare e accogliere persone in difficoltà: quando Clara Acerbis prese in carico il progetto, questo bisogno si fece sempre più necessario e così, negli anni, è stato offerto un posto sicuro a numerosi nuclei famigliari.

Dopo un periodo di “stallo” lo scorso anno è stata riaperta, avendo ancora come obiettivo quello di offrire un luogo protetto a donne con minori che attraversano un momento di difficoltà, aiutandole a recuperare le energie e le risorse necessarie per riuscire a trovare una casa sicura altrove.

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I nuovi progetti sono stati elaborati con i Servizi Sociali e hanno coinvolto direttamente l’assistente sociale e l’educatrice comunale che hanno garantito il monitoraggio e il coinvolgimento delle ospiti sul territorio.

A partire da luglio 2021 sono state inserite, col sostegno economico del comune di Albino, una ragazza e una donna con figlie, che hanno così trovato accoglienza e diverse opportunità, sia a livello lavorativo, che relazionale.

Un sostegno prezioso è stato offerto anche dai volontari del Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento, che hanno sempre risposto con gentilezza e prontezza ad ogni bisogno espresso dalle persone ospitate. Nonostante momenti di difficoltà e incomprensioni, le volontarie hanno comunque vissuto un’esperienza che non solo ha supportato coloro che ne avevano la necessità, ma le ha anche ricambiate con momenti di gioia e crescita personale.

Dopo 15 mesi, le ospiti hanno trovato altre sistemazioni e stanno lasciando la struttura, per la quale ora è tempo di rinnovo. Il Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento, espressione della solidarietà della comunità che si propone di offrire un servizio di accoglienza, ascolto, condivisione e accompagnamento delle persone in difficoltà presenti sul territorio, continua ad essere aperto il primo e il terzo sabato del mese dalle 9:30 alle 11:30 ed è sempre alla ricerca di volontari che diano la loro disponibilità e donino un po’ del proprio tempo per aiutare e sostenere coloro che chiedono supporto.

Monica Luiselli

Potremo quindi toccare con mano come la cultura della cura e della carità ha segnato profondamente la nostra storia e continua ad alimentare la prossimità ai poveri, agli anziani, ai malati, ai piccoli. Sono state fissate delle date per visitare alcune di queste realtà, ma lungo l’anno potranno aggiungersi altre esperienze, oppure voi stessi potrete chiedere di accedere alle di verse strutture anche in tempi diversi da quelli programmati. L’importante è prenotarsi ai contatti che sono stati indicati per potersi organizzare al meglio.

Buon anno della cultura, dunque: che sia la scoperta di una straordinaria “foresta che cresce!”

(da Angelo in fAmigliA light – www.santalessandro.org)

“Prendersi cura della fragilità delle persone e dei popoli significa custodire la memoria e la speranza; significa farsi carico del presente nella sua situazione più marginale e angosciante ed essere capaci di ungerlo di dignità”.

Papa Francesco