1 minute read

Silenzio elettorale

SAMUELE NAVA, 4C

Quante volte per prendere un’importante decisione sei stato influenzato dal consiglio dell’ultimo secondo di un genitore o di un amico? Questo avviene perché non si ha il tempo di poter ragionare da soli, che per compiere una scelta più o meno importante che sia, è fondamentale; questo è valido anche nel contesto di un’elezione come quella del 25 settembre: infatti nel 1956 fu emanata una legge chiamata “Silenzio Elettorale”, la quale non consente di tenere comizi politici in luoghi pubblici nelle 24 ore precedenti alla votazione; inoltre, durante la stessa, vieta di fare propaganda di alcun tipo nel raggio di 200 m dall’ingresso ai seggi. Lo scopo di tale legge è elementare, è quanto ho scritto sopra: dare all’elettore il tempo di riflettere su quanto ha ascoltato durante le settimane di campagna elettorale e decidere per proprio conto a chi dare il proprio voto. Possiamo dunque sostenere che questa legge è importantissima dal momento che tenta di proteggere le votazioni da condizionamenti esterni. Sfortunatamente però questa legge non è mai stata aggiornata dalla sua creazione e così negli anni si è venuto a creare un enorme vuoto legislativo che permette di violarla senza alcuna ripercussione; essa infatti non menziona in alcun modo internet o i social media (e come potrebbe essendo stata emanata negli anni ‘50?): e così, senza alcun ritegno,

Advertisement

personaggi e partiti politici continuano a postare foto e video propagandistici anche durante le elezioni. Per questa ragione è ormai una legge obsoleta che deve essere aggiornata: nel 2019 e nel 2020 si sono per l’appunto fatti dei tentativi che però sono naufragati dopo poco; inoltre ad oggi la classe politica sembra poco interessata ad ampliare la legge, forse perché non vuole rinunciare al vantaggio cheil vuoto legislativo che si è creato fornisce.