Aprile 2017

n°10 aprile 2017

EtCetera Majorana Desio

Liceo Majorana Desio

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“il giornalino degli studenti”

Anche quest’anno b i s o g n a scegliere un logo per le maglie di fine anno. Inviaci il tuo entro il 24 aprile! (maggiori info a pag. 3)

Il 10 e l’11 aprile si terranno i consueti scatti fotografici secondo lo schema qui riportato.

L’acquisto avverrà poi tramite una piattaforma online. I prezzi saranno comunicati prossimamente dai rappresentanti.

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Indice

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Loghi per le magliette di fine anno.............................................3 Verso l’infinito e oltre..................................................................4 Non vendiamo la nostra passione................................................6 Giornata mondiale del sonno......................................................8 Lo studio Ghibli.........................................................................10 Libera la mente, è arte!.............................................................12 Diario di un alieno.....................................................................14 Ombra Bianca...........................................................................16

? u t e h c n a e r a p i c e t Vuoi par a o l o c i t r a o u t l i i Inviac m o .c l i a m g @ a n a r o j a m a r e etcet

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Scuola

3 Contest Logo magliette di fine anno Cari compagni, E’ giunto uno dei momenti più topici dell’anno scolastico al Majorana: bisogna iniziare a pensare ai loghi delle magliette.

La maggior parte di voi credo sappia di cosa sto parlando, ma per le new entry e i ragazzi di prima mi spiegherò meglio qui di seguito.

Ogni anno realizziamo delle magliette con loghi strani e divertenti (in passato Starbucks, Mtv, Leicester, All Star, ...) che possono poi essere liberamente acquistate.

La scelta del logo è solamente vostra: chiunque infatti potrà fare una proposta, inviando il proprio disegno (grafico o a mano) all’indirizzo mail di MajoTivù entro il 24 aprile: majo.tivù@gmail.com A partire dal 16 aprile, inizieremo a caricare le vostre proposte sul gruppo di facebook “Studenti Majorana Desio” (ti sei iscritto vero?), dove potranno essere votate tramite semplici likes.

Due semplici regole: 1. Tanta fantasia

2. Formato 600x847 pixel Fatevi avanti, majorani! Date sfogo alla vostra vena artistica. Apritre Photoshop e osate!

Il prossimo logo potrebbe essere il tuo!

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Scienza

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Clara Cassandro, 1a

Verso l’infinito e oltre: non più solo fantascienza Oggi poche cose sono in grado di sorprenderci. Del resto, viviamo in un’era nella quale sembra essere già stato inventato tutto. Ma ancora una volta la scienza si supera, aprendo una porta sull’impossibile: i viaggi nel tempo.

Intorno alla metà di marzo, La Repubblica ha pubblicato un articolo riguardante il primo prototipo (wormhole) per la realizzazione di passaggi attraverso il cunicolo spazio-temporale. Questo prototipo darà luogo ad un esperimento condotto in Italia, presso l’Università Federico II di Napoli.

Negli anni ’30 Albert Einstein e Nathan Rosen, nella teoria nota come “ponte di Einstein-Rosen”, descrivevano i cunicoli spaziotemporali come gigantesche strutture cosmiche. Pensare dunque che il prototipo per attraversare tali strutture sia minuscolo, fa quasi sorridere. È stato assemblato collegando due lastre di grafene (il materiale più sottile al mondo) con legami molecolari e un nanotubo.

All’interno del prototipo non esce né entra nulla, e per questo motivo è neutro e stabile.

Pertanto, se un osservatore con la sua navetta (volendo fantasticare un po’) si avvicinasse al wormhole, costituirebbe un elemento capace di alterare la struttura, al punto da poter passare da una parte all’altra del cunicolo come se stesse avvenendo una semplice trasmissione di segnali.

Questo progetto, sebbene ancora in via di definizione, dà subito carta bianca alla fantasia.

Moltissimi film fantascientifici ci hanno fatto sognare con straordinarie tecnologie, scienziati pazzi e strane scoperte. Basti pensare a Ritorno al futuro: 1985. Il diciassettenne Marty McFly utilizza la macchina del tempo del suo bislacco e anziano amico (nonché scienziato) Emmett Brown, detto “Doc”, per fuggire ai terroristi libici ai quali i due hanno rubato del Plutonio per la macchina.

Peccato che il povero Marty finisca nel 1955, senza sapere come tornare

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Scienza

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indietro. Il 1955, dal suo punto di vista, sembra essere non molto diverso dal Paleolitico, poiché nessuno ha idea di cosa sia una cassetta e tutti scambiano il suo piumino rosso smanicato per un giubbotto di salvataggio.

Qui sta il paradosso: a noi (nativodigitali), la realtà anni ’80 pare preistoria rispetto alla nostra, ma vedere una persona di quel periodo ridere di qualcuno vissuto negli anni ’50 ritenendosi in un’era all’avanguardia, fa davvero uno strano effetto.

Come Ritorno al futuro, molti altri film hanno giocato con i viaggi nel tempo, manipolando le routine dei loro personaggi a seconda dell’epoca in cui erano ambientati e, nel caso dei personaggi del futuro, esagerandone le caratteristiche: fino a un paio di decenni fa, si pensava che nel 2000 (o poco prima) le automobili volanti sarebbero state all’ordine del giorno, così come i viaggi interstellari, effettuati in un lasso di tempo paragonabile a quello della tratta Desio-Seregno senza traffico.

Siamo nel 2017 e, siccome state leggendo questo articolo ancora nero su bianco, temo che la strada verso una routine fatta di auto a sospensione magnetica e di navicelle spaziali al posto dei pullman sia ancora molto lunga.

Nonostante ciò, la scienza, a piccoli passi, si avvicina sempre di più alla nostra idea di fantascienza, dunque non siamo poi così lontani dal futuro. Domani è già futuro.

(Quindi studia, c’è la verifica.)

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Attualità

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Filippo Vergani, 3c

Non vendiamo la nostra passione Che bello quando gli stadi erano pieni, quando c’erano i fumogeni e quando i tifosi dopo la partita delle 15:00 tornavano a casa con le gambe indolenzite per essere stati in piedi sui seggiolini 90 minuti. Questo calcio non c’è più, i cinesi stanno comprando la nostra passione per non ridarcela mai più!

Il 15 aprile il derby di Milano: Inter vs Milan si giocherà alle 12:30 per far vedere la partita al pubblico cinese. L’Inter è stata acquistata da Suning, una società cinese. Il Milan sta per essere comprato da un’altra società cinese.

All’indomani della decisione Billy Costacurta, ex calciatore del Milan disse: “Ben venga Inter-Milan alle 12:30, se milioni di spettatori in Oriente ci guardano. Pensiamo all’indotto che ne deriva”. “Capra!” risponderebbe Vittorio Sgarbi.

Bene, ci pagheranno i diritti tv, ma chi sostituirà la gente sugli spalti, il tifo, le curve, le nuove generazioni di bambini che non

giocheranno più a calcio, che non compreranno più l’album delle figurine perché vedere una partita di calcio diventerà come vedere uno spettacolo teatrale?

Nessuno, perché diventare forti economicamente è facile e la Cina lo dimostra, ma avere passione, tradizione, è difficile. In questo mondo dove tutto è profitto, business, economia, anche il calcio si sta prostituendo al denaro. Sky ha reso comodo guardare le partite, le puoi guardare tutte (sono in orari diversi), ma il calcio di cui mi sono innamorato da bambino non è così: mi sono innamorato di due colori, una maglia, una bandiera che sventola al cielo, un coro della curva.

L’Italia è una democrazia, ognuno ha la possibilità, con fatica e impegno di diventare qualcuno, di diventare ricco o di avere un lavoro dignitoso per la famiglia, i figli, per bersi una birra con gli amici il sabato sera. In Cina c’è il partito unico, comunista ormai solo

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Attualità

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nel nome, poiché si sono aperti al capitalismo. I cittadini cinesi sono controllati, non possono accedere a Facebook, non possono ricordare il massacro di piazza Tienanmen.

Gli operai italiani hanno diritti, quelli cinesi no, noi lavoriamo per noi stessi, loro per il loro Stato sfruttatore. Il governo cinese vuole fare crescere il calcio di patria e sta investendo, sostenendo anche il gruppo che vuole comprare il Milan.

concorrenza per via dei prezzi bassissimi, che comportano però scarsa qualità dei prodotti usati e lavoro disumano delle persone.

Nel 1986 Silvio Berlusconi divenne presidente del Milan, per una sua passione o forse per guadagnare voti, non lo sappiamo, ma siamo sicuri che lo Stato non lo aiutò, lo fece per se stesso. Fece una scelta libera e consapevole, non guidata da un governo che da anni sta tentando di conquistare il mondo con i soldi. Angelo Moratti comprò l’Inter perché era la squadra che tifava da bambino, la squadra della borghesia milanese che lui rappresentava.

Ci hanno tolto la passione dagli stadi, non facciamocela togliere dalla nostra vita!

Questo discorso si può estendere a tutti i campi, poiché la Cina si sta espandendo in tutti i settori: i parrucchieri cinesi lavorano 12 ore al giorno, stracciando la

Non voglio lavorare per una multinazionale cinese, che sfrutta i suoi operai, e vorrei avere l’opportunità nel mio piccolo di essere libero, non un numero, ma una persona. E’ difficile resistere alla chiamata dei soldi, ma spero che qualcuno ci riesca.

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Salute

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Viola Bonfanti, 1b

Giornata mondiale del sonno Come è bella la primavera!

Ci sono le gemme, che presto diventeranno fiori, ci sono gli uccellini sugli alberi, con i loro perenni cinguettii, c’è l’aria fresca e leggera, ci sono il sole (in teoria) ed il tempo mite (vedi sopra), ma soprattutto c’è tanto, tanto, tantissimo SONNO! Sarà il sole che sorge presto e non mi permette di dormire sul banco, sarà che c’è poca voglia di studiare o forse saranno i piccoli insetti che spuntano ovunque e che non voglio vedere, fatto sta che, quando mi sveglio, la prima cosa che vorrei fare è tornare a dormire.

Ma, per fortuna, non sono l’unica!

Questo 17 marzo è stato indetto il World Sleep Day, giornata mondiale del sonno, che è stato ufficialmente organizzato in più di 70 paesi differenti, 32 in più rispetto alla scorsa edizione. La Giornata Mondiale del Sonno, che si tiene l’ultimo venerdì d’inverno dal 2008, è stato creato dalla World Sleep Society, fondata a sua volta dall’Associazione Mondiale di Medicina del Sonno.

La giornata mette in evidenza i disturbi

che sono legati al poco sonno. I medici hanno scoperto che negli ultimi 50 anni la popolazione ha perso mediamente 1/2 ore di sonno a notte, con un seguente aumento dei casi di insonnia cronica.Più del 40% della popolazione mondiale soffre di disturbi del sonno, 12 milioni sono italiani e 4 mila di loro combattono contro l’insonnia.

Un problema che riguarda tutti, anche i più piccoli: secondo uno studio dell’università di Parma sono 2 su 10 i piccoli insonni. La riduzione del sonno è causa di stanchezza (che novità), deficit di concentrazione e di memoria, disturbi dell’umore…

A lungo andare ciò può portare, nei casi più gravi, a obesità, diabete, depressione e una probabilità più alta di infarti e ictus. Uno studio svolto dall’Università di Oxford stabilisce delle correlazioni tra i disturbi del sonno e la rapidità con cui diminuisce il volume di alcune regioni del cervello, tra cui quelle frontali e temporali. Un processo che si intensifica con il passare degli anni e che sarebbe tra i fattori scatenanti dell’atrofia corticale, una forma di demenza nota con il nome di Sindrome

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Salute

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di Benson.

L’uso di dispositivi elettronici poco prima di coricarsi se non addirittura nel letto, prima di addormentarsi, ha due effetti principali negativi: ovvero tengono il cervello in uno stato di veglia e sopprimono la melatonina, ormone che controlla i cicli di sonno.

So cosa state pensando, almeno se siete simili alle persone che conosco: “ Ma io vado a letto alle 2 e mi sveglio alle 5 e sto benissimo” Carissimi conoscenti, smettetela di dirmi che dormire più di nove ore causa la demenza, vi dirò che chi dorme meno di sei ore per notte affronta un rischio più alto di avere poca salute in futuro... non lo auguro a nessuno ovviamente.

L’essere mattinieri o tiratardi è questione di genetica. Sono state infatti identificate dagli studiosi quindici regioni del DNA umano direttamente coinvolte nello svolgimento ritmi circadiani, quelli che fanno sì che alcuni di noi siano particolarmente attivi nelle prime ore del giorno e altri, invece, “ingranino” più tardi, o che proprio non si sveglino mai (come la sottoscritta).

Luigi Innocenti, uno dei fondatori di Astro Italia, ho dato alcuni consigli su come dormire bene: 1-Il sonnellino non è un vizio per

persone pigre: una pennichella a metà giornata aiuta a rilassarci e ad arrivare alla sera più disposti al sonno notturno.

Ma non deve superare i 15-20 minuti.

2- Lo yoga e la meditazione beneficiano il benessere generale e la flessibilità del corpo. Per quanto riguarda la qualità del sonno, sono gli over 50 ad esserne più influenzati: non si è mai troppo vecchi per raggiungere il benessere attraverso questi metodi di rilassamento. Adesso ringrazierete tutti la professoressa Monguzzi che tiene occupati gli studenti impossibilitati a fare nuoto con lezioni di yoga.

3-Passeggiare favorisce il sonno.

Bastano 15 minuti dopo cena e non solo si riuscirà a prendere sonno prima, ma anche la qualità e la durata risulteranno migliorati.

4-Il caffè aiuta a stare svegli, ma se il debito di sonno è troppo grande perde la sua efficacia. Gli studi dell’American Academy of Sleep Medicine evidenziano che il caffè perde il suo potere stimolante dopo solo due nottate con poche ore di sonno. Si sperimenta solo un effetto placebo.

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Film

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Vittoria Baldissarro, 1b

Lo studio Ghibli Lo Studio Ghibli è uno studio cinematografico di film di animazione giapponese. I due registi fondatori, nonché i più noti al grande pubblico, sono Hayao Miyazaki e Isao Takahata.

Lo Studio ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti e tratta in chiave fanciullesca argomenti di denuncia contro la nostra società, da abbattere, come consumismo, bigottismo e antimilitarismo, così da essere apprezzato sia dai più piccoli che dai più adulti. Ma affiancate ai complimenti ci sono le molte critiche negative, ogni volta che esce un nuovo film la maggior parte delle persone si limita a giudicare le copertine di questi capolavori definendoli una giapponesata. Ovviamente i gusti son gusti ma obiettivamente davanti a questi film dalle trame indelebili, dai personaggi memorabili e dai paesaggi mozzafiato l’unica cosa da fare è rimanere in silenzio e apprezzare: infatti, proprio a causa di questi inutili pregiudizi la maggior parte dei lungometraggi sono giunti in Italia molto tempo dopo la loro uscita in Giappone.

Ogni volta che si guarda un film dello

Studio Ghibli non si sa mai cosa aspettarsi, perché ogni capolavoro è caratterizzato da una trama complessa da scene stracolme di immagini e intrecci e da colpi di scena, molto rari sono i film dalla trama lenta. Ma la certezza che si ha è la presenza di un significato allegorico percettibile durante il racconto, e sia che tratti di folklore o di denuncia sociale è quasi impossibile non percepire un certo parallelismo con la nostra società.

I due film con la trama più semplice e dalla presenza minore di elementi suggestivi ma non per questo noiosi o meno geniali degli altri sono “Il mio vicino Totoro” e “Kiki consegne a domicilio”. Entrambi sono film adatti a un pubblico più infantile e caratterizzano quelli che sono gli aspetti della vita di un bambino misti, ovviamente, alla fantasia più sfrenata.

Inoltre Totoro è diventato così famoso in Giappone da essere scelto come simbolo e mascotte dello Studio Ghibli e inserito come easter egg in molti altri loro film.

Questo studio di animazione ha inoltre molto a cuore quella che è la difesa dell’ambiente e i metodi necessari a

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Film

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non distruggerla, questo si può notare nei film “La principessa Mononoke” e “Pom Poko”. Non aspettativi però messaggi banali e moralisti del tipo “domani andiamo a dar da mangiare ai piccioni e ad abbracciare gli alberi” perché quella che è la denuncia contro l’ambiente avviene in modo ponderato e artistico.

Come ho già detto un altro dei temi trattati è l’antimilitarismo in particolare in “Una tomba per le lucciole” in cui i due bambini protagonisti subiscono i reali drammi della guerra. La scena più famosa di questo cartone è quando la bambina più piccola, nonché una dei protagonisti, succhia delle biglie travate per terra credendo che siano caramelle.

Vanno anche valorizzate quelle che sono le musiche adatte e perfette presenti in questi film e l’esempio più lampante è “Il castello errante di Howl”. La maggior parte delle musiche sono state create dal maestro Joe Hisaishi.

Infine “La città incantata” un film che contiene tutto, un film assolutamente perfetto e che spero la maggior parte di voi abbia visto. Ricordiamoci però che è famoso in Italia solo perché si è guadagnato l’Oscar altrimenti, come

per gli altri, non se lo sarebbe filato nessuno.

Questi sono solo alcuni dei film di questo studio, ma vanno per forza citati “Laputa”, “Porco Rosso”, “Si alza il vento” che è l’ultimo film di Hayao Miyazaki a “Quando c’era Marnie” l’ultimo capolavoro dello Studio Ghibli. Attualmente, infatti, questa casa di animazione si è presa un piccola pausa che molti hanno interpretato come la sua definitiva chiusura. Inoltre alcuni registi del Ghibli hanno contribuito alla produzione di serie tv quali “Heidi”, “Anna dai capelli rossi” e “Lupin III”.

Per concludere direi che lo Studio Ghibli riscuote così tanto successo perché si ispira a quelli che sono il simbolo della purezza e della fantasia ossia i bambini, ma anche perché racchiude in ogni film il solito, ma mai banale, spiraglio di speranza.

Penso, inoltre, che si possa, senza dubbio, affermare che la speranza vada a braccetto con la fantasia. Vi consiglio di guardare qualche film di questo fantastico studio, cercando magari di tralasciare la grande dose di pregiudizi, nella speranza che vi perdiate un po’ in quello che è il loro mondo.

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Arte

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Giulia Burigotto, 1b

Libera la mente, è arte Mi dispiace tanto, care compagne, il caffè non vi aiuterà a non farvi vedere dormire durante la lezione. «Al di là di queste curiosità e consigli, ognuno di noi sentirà i disturbi di stagione in modo diverso –conclude Innocenti–.

Il sonno è una faccenda personale: non esiste la ricetta universalmente giusta per addormentarsi, ciascuno ha i suoi orari, il suo numero ideale di ore di sonno, ciascuno ha le sue preferenze in termini di materasso, che è migliore quando è realizzato su misura».

Insomma, lo spazio è finito, se volete saperne di più venitemi a cercare, sono quella che dorme sul bus.

“Ho cercato altre esperienze che possano influenzare profondamente la percezione che ho di me stesso.”

Così Bryan Lewis Saunders spiega la sua opera più famosa: DRUGS. Questa raccolta risalente al 2001 contiene numerosi autoritratti dell’artista, realizzati ogni giorno sotto effetto di una droga diversa, da marijuana a cocaina, da eroina a inalanti, da

farmaci come Xanax e Valium a LSD, da metanfetamine a funghetti allucinogeni.

Dopo questo “esperimento” non ha subito gravi danni se non qualche disturbo mentale e l’etichetta di “tossicodipendente”. Secondo alcuni, infatti, Saunders non è altro che un pittore drogato che ha dipinto tele sotto effetto di stupefacenti per migliorare le proprie prestazioni artistiche. Resta comunque il fatto che le sue opere siano la dimostrazione di quanto i narcotici agiscano sulla nostra mente in modi differenti e rilevanti.

Ad esempio, l’autoritratto creato dopo aver assunto eroina sembra quasi il disegno di un bambino, con linee stilizzate e immagini poco comprensibili, mentre in quello rappresentante l’acido ciò che predomina sono i colori, caldi e accesi, che mostrano immagini surreali, caratterizzanti i famosi “trip” provocati dalla sostanza allucinogena.

Oltre a questo, il pittore americano ha dipinto emozioni che distinguono

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Arte

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l’animo umano come l’ansia, l’amore e il dolore.

Cambiando totalmente genere, un artista che merita di essere conosciuto è il francese Thomas Lamadieu, chiamato anche Roots art.

L’ illustratore infatti fotografa dei palazzi, utilizzando una macchina fotografica con lente fish-eye: questi palazzi diventano poi il perimetro in cui incastrare i suoi personaggi fantastici. Per cercare questi strani punti di vista ha viaggiato in tutto il mondo: in Germania, Corea del Sud, Stati Uniti, Spagna, Belgio e Canada .

Lo spazio che usa come una tela viene chiamato da lui “Sky art” e afferma che il suo obbiettivo è mostrare una percezione diversa dell’ambiente e dell’architettura che ci circondano.

Tra i personaggi ricorrenti si trova un uomo barbuto che, come ha spiegato l’ artista, rappresenta il cielo stesso e non ha nessun rapporto religioso. Inoltre Lamadieu gioca molto sull’illusione ottica, sovrapponendo, per esempio, un’illustrazione orizzontale su una fotografia verticale.

Nonostante Saunders e Lamadieu non abbiano apparentemente nulla in comune, entrambi esprimono la loro arte con una diversa percezione della

vita, che può riguardare la mente e l’ animo dell’uomo o l’ambiente che lo circonda, contrariando l’opinione della maggior parte delle persone e dei critici. Questi ritengono che, attualmente, gli artisti vogliano soltanto stupire gli spettatori, puntando sulle emozioni e non sulla realtà.

Vengono criticate tele totalmente dipinte di nero o bianco che giustamente portano ad esclamare: “So farlo anche io”. Affermano che si curi quasi unicamente l’ aspetto concettuale, così tanto che spesso non si riesce a capirne il significato.

Non bisogna però fare di tutta l’erba un fascio. Infatti esistono artisti che affrontano tematiche reali e dell’odierna società e, non solo cercano di suscitare emozioni e riflessioni in chi li osserva, ma rappresentano nel modo più fedele ciò che nessuno vede o si rifiuta di vedere, liberando nel modo più svariato la loro mente.

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Narrativa

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Niccolò Barberio, 4C

Diario di un alieno Di questi tempi si vola. Si vola alto, forte e con leggiadria.

Gli esseri umani sono creature fantastiche, oserei dire “sublimi”, certe volte.

Ciò che più mi piace di loro è l’empatia, quel senso di comunanza che essi provano nei confronti dei loro amici.

Per esempio, l’altro giorno, mentre me ne stavo tranquillo nella mia navicella spaziale – stavo inseguendo la cometa di Halley, se non ricordo maleho avuto la fortuna, anzi il privilegio, di assistere ad uno di questi fenomeni di fratellanza a cui accennavo sopra.

Ho preso il mio nuovissimo computer alieno e mi sono connesso (si: anche qui prende!) in un sito che gli umani usano per prendere le informazioni sulle notizie di attualità che gli interessano, per “assimilarle” e rielaborarle trasfigurandone spesso il significato e contenuto, per urlare in rete con parole

silenziose le proprie opinioni di cui non importa a nessuno, esattamente come sto facendo io.

Navigando in lungo e in largo, aprendo questo e quel link, cliccando il mouse con il mio tentacolo, ho visto il video del salvataggio del senatore Minzolini, condannato in cassazione per peculato e, per questo, radiato da ogni incarico pubblico, compreso quello di senatore.

Che festa! Che giubilo in quello scorrere di immagini quando la maggior parte dei senatori, con la scusa del fumus persecutionis, ha deciso di impedire l’interdizione dai pubblici uffici (come secondo la legge Severino per condanne superiori ai due anni) per questo stinco di santo!

Baci, abbracci e risa. Tutti a complimentarsi, come se il senatore avesse raggiunto un qualche importante risultato scientifico o sportivo. Tutti a stringergli le mani, come se

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Narrativa

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avesse compiuto chissà quale impresa. Che belli gli uomini. La complicità tra individui e l’essere sempre come commilitoni mi fanno piangere di commozione e tremare i tentacoli.

Noi alieni non siamo così: se uno di noi viene condannato per un qualsiasi motivo, questi viene lasciato solo, abbandonato al proprio destino in balia della legge.

Ma vi sembra possibile questo?

Dicono che gli umani siano dei selvaggi, perché non rispettano l’ambiente e perché si uccidono tra loro divisi in tribù e sette religiose a me incomprensibili, eppure personalmente non avevo mai sentito parlare di questo sentimento di empatia che accomuna alcuni di loro. Forse sarà perché nemmeno tra loro è un sentimento così comune: dopo una ricerca più approfondita, ho potuto constatare che praticamente solo in una piccola regione circondata da un grande lago salato (“Italia” penso si

chiami) accade che gli stessi legislatori, per non soccombere alle leggi che loro stessi scrivono, decidano di non osservarle.

La volete sapere una cosa?

Credo che mi piacerebbe vederlo questo mondo, specialmente l’Italia.

E volete sapere cosa dirò quando sarò tornato?

Che ho visto cose che voi alieni tentacolo-muniti non avete mai visto.

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Narrativa

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Davide Arcolin, 3D

Ombra Bianca -parte quarta-

Affrettai il passo fino a raggiungere il più vicino bar della piazza e una volta entrato mi fiondai su uno dei pochi tavolini liberi come un uccello rapace che si getta sulla sua preda, frugando al contempo nella giacca per trovare il mio piccolo blocco per appunti, penna e cellulare.

Composi freneticamente il numero di Leonardo e mentre aspettavo che rispondesse alzai lo sguardo vedendo che tutta la sala era voltata a guardarmi.

Imbarazzato mi girai a fissare il block notes masticando il tappino della penna.

Dopo due interminabili squilli Leonardo rispose.

-Heilà capo, senza di me si annoia…Non gli feci finire la frase.

-altrochè socio, ma ora stammi a sentire. È probabile che in dieci minuti a partire da ora dovremmo rifare i calcoli di una settimana.Dopo qualche attimo di assoluto silenzio riprese: -cosa hai scoperto?-.

-Tutto e niente. Avevamo già tutti gli

indizi che ci servivano tra le mani ma non li abbiamo usati bene, ascolta: ti ricordi il testo della lettera? La seconda intendo? L’hai sotto mano?

Leggila per piacere.- aspetta, la cerco, dammi un attimo- sentii Leonardo alzarsi di scatto e frugare tra alcune carte per poi riprendere il cellulare ed esclamare-… perfetto: “Siccui io fui bianco dal mio grande mentore forza e ispirazione attingo…-iniziò lui ma lo zittii subito.

-questa è la parte più semplice che però dà la chiave di lettura per comprendere il resto: infatti contiene anche l’informazione più sconvolgente: Spectre è fiorentino come lo siamo io e te!-come puoi affermarlo?- percepii il suo stupore.

-può sembrare una forzatura accostare il bianco, che inizialmente abbiamo pensato si riferisse al colore del suo abito, allo schieramento politico dei Guelfi bianchi che tra l’altro perse il controllo sulla città di Firenze a favore dei Guelfi neri proprio mentre

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era in vita il grande maestro della letteratura italiana- terminai io senza fiato.

-Dante, sei un genio. Ecco allora spiegata la copia della Divina Commedia sulla scrivania e anche perché non abbia semplicemente spedito le lettere ma le abbia consegnate di propria mano, è attaccato a Firenze perché è la sua città!-bravo Leo, e sappi che mi dispiace farti rifare il lavoro da capo ma ci servono anche i profili di tutti i nati a Firenze e dintorni.-già fatto- fece la sua voce di rimando- o almeno in parte. Dato che gli stranieri erano davvero pochi ho fatto anche una buona parte dei residenti e di coloro che sono nati qui in zona.- disse soddisfatto.

-Dopo inserirò tutti i nominativi dei fiorentini nel database e con un controllo incrociato scoprirò chi tra questi non era in patria al momento dei colpi di Spectre, così con un po’ di fortuna troveremo il nostro uomo!-davvero senza parole, bel lavoro, ma ora continua a leggere- lo spronai.

-“ forza e ispirazione attingo e nelle sue tre ultime parole io mi fingo

capace di volare poichè mai come ora Selene si viene a mostrare” e questo è tutto, se permetti inizio io a commentare: “le tre ultime parole”, considerando la Commedia sulla scrivania, si riferiranno al vocabolo “Stelle”, dato che le ultime tre cantiche si chiudono con questa parola e sostituendo “Stelle” nel testo si può presumere che Spectre sappia come volare tra le stelle, ma ciò non ci porta da alcuna parte- fece lui perdendo l’entusiasmo.

-non penso- lo rincuorai- se ti ricordi il lapislazzulo rappresenta il cielo, quindi hai fatto cento. Per “Selene” non mi viene nulla in mente ma dovremmo trovare tutto tranquillamente facendo una banale ricerca su internet, comunque adesso arriviamo al punto critico che mi ha…- mi distolse dalla conversazione un leggero tocco sulla spalla e io mi girai bruscamente facendo prendere un infarto alla cameriera che, tra l’altro, doveva aver già visto la mia entrata poco ortodossa nel locale.

Sempre più rosso in viso ordinai una cioccolata con panna prima di tornare da Leonardo.

-stavi dicendo?- chiesi.

-parlavi tu prima…-rispose.

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-ah, giusto, quindi ti stavo dicendo che ci manca poco tempo: pochissimo! O almeno credo…-Dante, calmo. Anche se dovessimo riconsiderare il significato della prima lettera sappiamo comunque che il blitz di Spectre sarà…-è qui che ci sbagliamo: potrebbe agire domani o ancora peggio questa notte! Siamo stati fortunati che non abbia ancora fatto la sua mossa.

Rifletti, ha consegnato un enigma di facile decifrazione considerando che la chiave di lettura riguarda Dante.

Tutta Firenze parla di Dante, il mio stesso nome mi rivela il messaggio nascosto! Per questo è importantissimo riconsiderare il contenuto del primo messaggio, dobbiamo ricontrollare tutto!-cosa facciamo?-chiese lui ormai spaesato.

-continua con il tuo lavoro e appena finisci mandami un file con i profili più sospetti, poi raggiungimi qui!

Ah, di’ al capitano di mandare tutti gli agenti possibili per barricare la piazza, d’ora in poi voglio tutta la zona off-limits.

Io entro e comincio a fare sgomberare

l’edificio. Fai tutto più in fretta che puoi, per quel che ne sappiamo potrebbe essere già all’opera!Chiusi la telefonata senza aspettare né una risposta da parte del mio socio né la cioccolata, uscii dal bar come ero arrivato, ossia di corsa.

Raggiunsi trafelato Palazzo Vecchio ed entrai alla ricerca del direttore della mostra che fortuitamente trovai nel suo ufficio, al terzo piano. Dopo essermi reso presentabile e placato il fiatone aprii la porta ed entrai nel suo ufficio.

Lo trovai comodamente seduto sulla sua poltrona a leggere un voluminoso libro, ma la mia intrusione lo costrinse a sollevare gli occhi. Dopo essermi presentato e aver sbrigato i convenevoli gli riassunsi la delicata situazione che si era venuta a creare.

-mi dispiace di essere giunto a queste conclusioni troppo tardi- gli confessai.

Il direttore, uomo di mezza età robusto e ben piazzato mi rispose con una voce profonda che non stonava affatto con la sua statura.

-avete fatto il massimo signor Dante, non biasimatevi. Meglio delle altre polizie che in alcuni casi si sono accorte del furto durante il suo

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Narrativa

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svolgimento nonostante gli enigmi.

Davvero brillante il collegamento Ouranos, cielo stellato e la nostra pietra Volta Celeste-parlate come un vero esperto, siete dottore in…- chiesi io curioso.

-sono laureato in geologia, ma la mitologia classica mi affascina non poco-molto interessante- commentaicomunque quando si inizierà a sgomberare l’edificio?- aggiunsi piu’ preoccupato.

-se vuole da subito, il tempo di andare alla casamatta del secondo piano per allertare la security del cambio di piani e se desidera può fare lei l’annuncio.-allora procediamo!- dissi io con vigore.

Ormai giunti al secondo piano chiesi curioso: “cosa saprebbe dirmi riguardo a Selene, le dice nulla questa parola?”

Dopo un attimo di riflessione mi rivolse un’occhiata enigmatica e disse: “ma certo, venga con me e le mostrerò un prezioso amico di Selene…”

Deviato

il

percorso

di

pochi

passi giungemmo ad una sala completamente buia se non per un gentile raggio di luce che illuminava una piccola teca contenente una pietra grossa come un pugno, dal colore giallo miele, che rifletteva la luce in maniera soffusa nella stanza tingendo quest’ultima del suo stesso colore. Mi avvicinai come ipnotizzato e dopo qualche attimo di muta contemplazione spostai lo sguardo sulla targhetta d’ottone finemente lavorata posta sotto di essa che citava: “Il topazio è una gemma potente la cui forza giunge al culmine con la luna piena. Protegge chi lo porta dai terrori notturni. Rafforza e illumina la mente in particolar modo se bagnato dalle lacrime di Selene.”

-chi è Selene?- chiesi, ancora ipnotizzato dai bagliori della gemma.

-Selene è la dea figlia di Iperione e Teia, Selene è la dea della luna-se quindi sostituissi la parola luna nell’enigma al posto di Selene vorrebbe dire che…- mi avvicinai alla parete di fondo sala e scostai il pesante tendone nero che copriva la finestra. Una volta aperta mi sporsi fuori per quanto possibile e guardai al cielo.

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E il cielo mi rispose inondando i miei occhi con una dolce e soffusa luce bianca riflessa dalla luna piena.

Dopo aver richiuso la finestra ebbi un ripensamento e la riaprii subito, mi serviva aria fresca e pura.

Mi appoggiai alla parete con la schiena e guardai il direttore negli occhi.

-non accadrà rivoluzione che io non voglia… così cita il primo verso del primo enigma di Spectre.

Io e io mio collega abbiamo interpretato questa frase pensando al moto lunare e collegando l’avvento della luna piena con l’entrata in scena di Spectre, però abbiamo anche stupidamente pensato che il periodo di rivoluzione lunare fosse pari a 30 giorni.- feci una pausa e calò il silenzio interrotto solo dalla voce del professore qualche secondo dopo.

-cosa vuole dire?-che è tardi, lui è già qui, fuori brilla luna piena.-bene- attaccò convinto il professoreper fortuna c’è qui anche lei e tra poco arriveranno i sui colleghi- disse con una quasi impercettibile incrinature nella voce.

Mi accorsi che aveva cominciato a tremare, le braccia incrociate erano tese e fremevano.

D’altro canto io ero calmo, quasi impassibile e benché conscio dell’errore stavo già pensando a come risolverlo.

-se la memoria non mi inganna- pensai tra me e me- la lettera continuava dicendo di tornare ad Ouranos e quindi abbiamo pensato che Spectre volesse riportare le stelle nel cielo, metaforicamente parlando, con il furto del lapislazzulo Volta Celeste.

Però è la Terra che viene portata al cielo e non le stelle…

Quindi Spectre non ruberà la Volta Celeste ma una pietra che rappresenta la terra!- terminai io ad alta voce.

-al piano superiore teniamo la Stella del Nord, è il pezzo forte della mostra.

Nonché il diamante più prezioso di tutta Italia- disse il Direttore rispondendo alla mia domanda non ancora posta.

-bene… sappiamo ora qual’e il suo obbiettivo.- continuai io freddo Vada ad avvertire immediatamente la sicurezza mentre io telefono al mio collega e prendo in mano la situazione.- gli ordinai.

Poco prima di uscire dalla sala il direttore si girò e disse:

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-lo fermerà - è il mio lavoro- gli dissi di rimando prima di vederlo girare l’angolo.

Rimasto solo presi il telefono e mentre l’adrenalina iniziava ad entrare in circolo sentii dapprima un brusio sommesso, poi rumore crescente e affacciatomi alla finestra vidi centinaia di persone fluire nella piazza sottostante.

Le sirene ferme in lontananza chiedevano permesso invano tra una folla che occupava ogni singolo lembo di suolo, ogni via e strada di accesso alla piazza isolandomi completamente da ogni aiuto esterno.

Una folla chiassosa e in tumulto fino a quando con agghiacciante suono di lampadine scoppiate tutti i lampioni smisero di funzionare e la piazza diventò improvvisamente muta e ferma.

Passarono i secondi, molti e lunghi, prima che qualcuno, seguito a ruota dagli altri, dopo aver alzato il naso si mise in devota contemplazione di un’alta sagoma bianca ammantata che solenne si ergeva ritta al centro della piazza.

Le mani dietro la schiena dritta, le gambe distese e i piedi leggermente divaricati.

Il petto in fuori metteva in mostra un orologio da taschino e i capelli scuri erano mossi dal vento.

Sul viso un vacuo ma beffardo sorriso, impresso nella ceramica da mani esperte, celava la vera identità della mia nemesi che da dietro quella maschera mi guardava con occhi pieni di sfida.

Davanti a me, a venti metri dal suolo mi guardava e io guardavo lui.

Il mantello mosso dal vento ma Lui fermo impassibile e incurante della brezza. Tutta la piazza ferma ad aspettare l’inizio dello spettacolo, ed io con loro, pietrificato da quella sovrumana apparizione.

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Dopo aver risolto le parole crociate, le lettere nelle caselle evidenziate vi daranno una famosa frase di Ettore a sua moglie Andromaca.

ORIZZONTALI: 1. L'eroe del vello d'oro e degli Argonauti - 7. In centro ad Ilio - 9. L'arma prediletta da Artemide - 12. Omonimia per il regno dei morti e il dio degli inferi - 13. Strumento con cui i rapsodi accompagnavano il proprio canto - 15. Divinità protettrici delle arti, spesso invocate dai poeti - 17. Quella di Achille infiniti addusse lutti agli Achei - 18. Il giovane figlio di Dedalo che... volò troppo in alto - 20. Una parte della Tracia - 21. Appaiate in Nausicaa - 22. Megara... fuori competizione - 23. Patria e regno di Odisseo - 25. I limiti di Ulisse - 26. L'eterno riposo in Driope - 28. Il suo dio e soggetto privilegiato era Apollo - 29. Prometeo... prima delle previsioni - 30. Esiodo e Omero - 32. Conferiva a Gige il potere dell'invisibilità - 34.

Si tenevano durante i baccanali - 35. Dio della vita selvaggia e pastorale noto per il suo flauto - 36. Hermes le portava sui calzari e sul cappello - 37. Il crepuscolo e l'alba della Notte - 39. Le tre dee del destino che filavano lo stame della vita - 41. La guerra di Troia ne durò dieci - 43. La dea dell'aurora - 44. Le teste di Ortro, fratello di Cerbero - 46. Durante il rito 47. Mentore fuori di mente - 48. La loro invenzione é attribuita a Palamede - 50. Quello di Ulisse lo attese per vent'anni - 51. Il recipiente da cui Pandora liberò tutti i mali nel mondo - 53. Gli albori di Aiace - 54.

Dio del sonno e padre di Morfeo - 55. L' Ercole e... di Canova - 56. Apollo lo punì per delazione con un piumaggio nero - 58. Il numero di Titani generati da Urano - 60. Consonanti in Dedalo - 62. La fine di Perseo - 63. I confini dell'oltretomba - 65. L'animale dal vello d'oro - 67. Narciso si innamorò del proprio 69. Entità primigenia, il vuoto che per primo apparve nell'universo - 72. Sia Egeo che il figlio Teseo - 73.

L'eco... di Menelao e Danao - 74. Ospitarono a Scheria Odisseo reduce dal naufragio - 75. Custodi dell'Olimpo, sul quadrante dell'orologio sono dodici.

VERTICALI: 1. Madre dei titani e dea primordiale della terra - 2. Serpente marino a nove teste ucciso da Ercole - 3. Dispari nella dea della saggezza - 4. I dodici dei dell'Olimpo - 5. La vittoria di Samotracia - 6.

Regina degli dei e forma coniugata di essere - 8. Rende i mortali immortali - 9. Ninfa Oceanina da cui prende il nome un intero continente - 10. Moglie di Crono e

madre di Zeus - 11. Il cantore che scese all'Ade per l'amata Euridice - 14. Faceva... il filo a Teseo - 16. Gli indovini ne interpretavano il volo - 19. Contenitore dei venti, Eolo ne era a custodia - 24. Il gigante che fu costretto a reggere il peso del mondo - 25. Dal seme dei suoi genitali, mischiatosi all'acqua marina, nacque Afrodite - 26. Ecuba lo era per i troiani, Ippolita per le amazzoni - 27. Quello di ritorno di Ulisse durò dieci anni - 30. La causa... della discordia tra Afrodite, Atena ed Era - 31. Tutto ciò che toccava re Mida - 32.

Alcmena le ripete - 33. In Troia e in Olimpo - 38. Il dimostrativo spagnolo in Efesto - 40. Freud gli dedicò un complesso - 42. Divinità minori femminili associate a fiumi, foreste, mari - 43. L'eroe e semidio greco delle dodici fatiche - 45. Ninfa Oreade condannata a ripetere soltanto l'ultima parola che le si rivolgeva - 47. Scrisse Le Metamorfosi, poema epico e mitologico - 48. Ares era quello della guerra e della violenza sanguinosa - 49.

Epiteto di Achille, nel proemio dell'Iliade - 52.

L'epilogo di Medusa - 53. La fazione di Agamennone 57. Il colpevole... in Atreo - 59. Iliade senza Pelide 61. Quella delle Muse era il monte Elicona - 63. Mezzo Oceano - 64. Radamanto, fratello di Minosse, ne porta tre - 66. La narrazione dell'Odissea inizia in medias 68. Allitterazione in Gorgone - 70. I Proci le condividono con Laocoonte - 71. Anaforico in Sisifo.

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Immense grazie siano rese ai membri del personale ATA che perdono investono il loro tempo nel ciclostilare il nostro amato giornale!

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