I Nostri Cani - aprile 2022

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“organo ufficiale ENCI”

aprile 2022

ENTE NAZIONALE CINOFILIA ITALIANA – I NOSTRI CANI – N. 4 aprile 2022 – PT MAGAZINE

PAPILLON E PHALÈNE FLAT COATED RETRIEVER CANE DA ORSO DELLA CARELIA COPPA EUROPA IL FIUTO DEI CANI



SOMMARIO Notizie ENCI FLAT COATED. Il “corsaro” nero Redazione Retrievers Club Italiano PAPILLON E PHALÈNE. Farfalle colorate A cura della Sezione 5 del Club Cani Compagnia CANE DA ORSO. Un tesoro nazionale Bruno Maffezzoni PSA-ENCI direttamente sul campo La redazione L’arte della cinofilia Renata Fossati Un amico peloso Renata Fossati One Extraordinary Blu di Cambiano Maria Teresa Garabelli Una cucciola gioiosa Eugenia Neri Il piccolo lupo Ermelinda Pozzi ... il fuggitivo Antonio Zecca Il mio migliore amico Renata Pozzo COPPA EUROPA. Andalusia l’allevamento italiano sul podio Valerio Ronchi Roberto Collodoro Diego Pola Mario Agosteo Riccardo Rosa COPPA EUROPA. Breton piglia tutto Marco Ragatzu Kurzhaar alla ribalta Marco Ragatzu Standard in pillole I CLUB Shar Pei Club Italiano Club Italiano Lagotto Club Italiano Spitz Successi all’estero Successi in Italia

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Notizie ENCI AVVISO Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritornata con motivazione “compiuta giacenza”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a è stata depositata lettera di contestazione relativa al procedimento disciplinare n. 69/21 nei confronti di SENNATO ROSA IGNAZIA. Il Segretario Istruttore

AVVISO Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritornata con motivazione “compiuta giacenza”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a è stata depositata lettera di contestazione relativa al procedimento disciplinare n. 60/21 nei confronti di TURCI MAURIZIO. Il Segretario Istruttore

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AVVISO Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritornata con motivazione “compiuta giacenza”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a è stata depositata lettera di chiusura istruttoria e deposito atti relativa al procedimento disciplinare n. 41/21 nei confronti di VILLA NOEMI. Il Segretario Istruttore


Notizie ENCI Accordo ENCI e Regione Sicilia Non si ferma il lavoro di ENCI al fianco delle istituzioni attraverso la sigla di accordi finalizzati alla valorizzazione della cinofilia specializzata, sia per quanto riguarda interventi concreti sul territorio, attraverso binomi da impiegare in attività gestionali di controllo faunistico e monitoraggio di alcune specie, sia per quanto riguarda l’individuazione di aree cinotecniche di pregio, in cui svolgere verifiche zootecniche di elevata qualità e fondamentali per la selezione delle razze canine. L’ otto di marzo 2022, in Sicilia è stato firmato un protocollo d’intesa, in occasione dell’incontro svoltosi presso l’Ufficio di Gabinetto dell’Assessore Regionale dell’agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea. Erano presenti per l’Amministrazione Regionale l’On. Toni Scilla, Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea e Mario Candore, Dirigente Generale del Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale e i Presidenti dei Gruppi Cinofili: per il Gruppo Cinofilo Trinacria Michele Pizzuto, per il Gruppo Cinofilo Peloritano Carlo Giardina, per Catania il Commissario Gianni Vullo anche in rappresentanza del Club del Pastore Siciliano, per Siracusa Cosimo Burti, per Ragusa Giuseppe Veraldi anche il rappresentanza della Società Amatori Cirneco dell’Etna, per Enna Mario Di Prima, per Caltanissetta Giovanni Buccoleri, per Agrigento Francesco Macaluso per Marsala Paolo Pistone, per il Kennel Club Giorgio Varoli, per il Gruppo Cinofilo Trapanese Nicola Todaro, per Samannara Luigi Liotta, il Presidente del Consiglio Regionale Fabrizio La Rocca, il Consigliere Antonino La Barbera e il Presidente dell’ENCI. Con questa iniziativa il Consiglio Direttivo consolida il ruolo dell’ENCI quale attore di una moderna cinofilia in grado, attraverso tutte le sue componenti, di supportare enti ed istituzioni nelle moderne esigenze legate al territorio. Percorsi, questi, che vengono affrontati in primis grazie agli allevatori, chiamati al compito di selezionare i soggetti più idonei dal punto di vista morfo-funzionale e sanitario, e grazie anche ai conduttori, a cui va il compito di specializzare questi soggetti per poter offrire alle istituzioni un servizio affidabile per tutte le attività gestionali in cui sarà richiesto il loro intervento. Si deve inoltre sottolineare l’importanza degli addestratori riconosciuti, che ottemperano alla funzione di formatori e di divulgatori delle moderne tecniche di addestramento. Tutte queste iniziative non potrebbero essere intraprese senza l’apporto fondamentale dei Gruppi cinofili e delle Associazioni specializzate, a cui va il compito di promuovere e coordinare sul territorio le manifestazioni, verifiche zootecniche e brevetti, per fare in modo che la selezione del cane e l’utilizzo delle razze avvengano in aree di particolare valore naturalistico. Il Presidente Dino Muto

UCRAINA: il conto dedicato per il sostegno Come anticipato con il comunicato ENCI del 28.2.2022, la FCI ha deliberato di aprire un conto corrente bancario per raccogliere fondi e donazioni per aiutare gli allevatori ucraini e i loro cani che vivono in Ucraina o che sono dovuti fuggire in altri paesi per salvare la loro vita e quella dei loro cani. Le coordinate del conto, appena comunicateci, sono le seguenti:

FCI – Solidarity with Ukraine SWIFT CREGBEBB IBAN BE67 7320 6383 9387 Account number: 732-0638393-87 CBC BANQUE ET ASSURANCE Avenue Albert 1er, 60 5000 - NAMUR BELGIUM ENCI ha deciso di sostenere gli allevatori ucraini attraverso questo conto e i canali ufficiali della FCI e del Kennel Club Ucraino. I Soci dell’ENCI e i Sodalizi riconosciuti potranno utilizzare anche direttamente le coordinate indicate. Il Presidente Dino Muto

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Un Retriever alla riscossa

Il “corsaro” nero

Il Flat Coated sta conquistando grande popolarità grazie al suo carattere spensierato e affettuoso. Possiede notevole vitalità ed è un ottimo saltatore…


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In questi ultimi anni, tra il gruppo dei Retrievers, grazie anche a importanti affermazioni internazionali, e ad una più attenta attenzione da parte di nuove generazioni di estimatori, il Flat Coated Retriever, sta guadagnando visibilità, anche nella nostra Penisola. Andiamo così ad esporre un breve escursus sui suoi tratti principali. Vivace, allegro, esuberante e affettuoso con il suo mantello nero lucido o color fegato è un concentrato di vitalità e intelligenza, desideroso di lavorare e stare accanto all’uomo. La sua predisposizione innata al “will to please” lo rende un cane che “invita alla vita”. Agli albori della razza era conosciuto come Wavy Coated Retriever e fu sviluppato in Inghilterra per recuperare la

selvaggina, sia sulla terra ferma, che in acqua. Fu una razza da lavoro popolare nella seconda metà del 1800. L’origine, come spesso accade, ha radici incerte, ma è probabile che discenda dall’ormai estinto St. John’s Water Dog e da cani importati dalla penisola di Terranova (Canada) e si pensa che in seguito siano state introdotte sia le linee Setter che Spaniel per migliorare la capacità lavorativa della razza. In origine era ammessa solo la colorazione nera, ma la selezione moderna ha portato ad accettare anche la colorazione fegato. Il primo soggetto di cui esiste ancora oggi una documentazione soddisfacente, si chiamava “Windham”, e venne esposto all’esposizione di Birmingham del 1860, dal suo proprietario Mr. Braisford.

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La persona più accreditato nella formazione della razza è stata Sewallis Evelyn Shirley, che ha contribuito alla selezione di un tipo stabile, aderente allo standard. Anche H.R. Cooke, titolare dell’affisso Riverside Kennel ha favorito lo sviluppo della razza selezionando soggetti davvero interessanti e tenendo un diario che ad oggi è il maggior contributo storico della razza. Da questo diario si scopre che nel 1903 si portavano nei “Trials” quattro tipi di Retrievers: Smooth (pelo raso), Flatcoated (pelo piatto), Wavy (pelo ondulato) e Curly (pelo riccio). La razza era popolare anche negli Stati Uniti dalla fine del 1800 all’inizio del 1900. Alcuni ricercatori sostengono che uno dei suoi antenati si chiamasse Old Bounce il quale, insieme a sua figlia Young Bounce, furono importati dall’Inghilterra per lo sviluppo della razza ed erano appartenenti a un ceppo di Retrievers da lavoro, datati 1864 di proprietà del guardiacaccia J. Hull.

LA “CONTESA” DEI RETRIEVER Il Flat Coated Retriever (FCR) fu un cane da caccia popolare sino alla fine della Prima guerra mondiale, ma poi Labrador Retriever e Golden Retriever, iniziarono a rubargli la scena. Il suo numero diventò pericolosamente basso sino a rischiare l’estinzione. Fortunatamente, alcuni appassionati allevatori furono in grado di recuperarlo intorno alla metà degli anni ’60. Pur non avendo mai riguadagnato la sua iniziale popolarità (e questo gli allevatori lo considerano un vantaggio) ciò permise di preservare la sua capacità lavorativa, l’intelligenza e la natura dolcemente spensierata. A prima vista, i neofiti potrebbero pensare che il Flat Coated Retriever assomigli a un Golden Retriever nero o marrone, ma non è così: è una razza originale, selezionata per la caccia con una natura laboriosa, attenta e fedele e un istinto al riporto eccezionale unito ad una esuberante propensione all’acquaticità.

INTRAPRENDENTI E OTTIMI CACCIATORI Per via della sua spensieratezza e quell’aria da eterno cucciolone, è spesso chiamato il “Peter Pan” dei Retrievers. Generalmente, maturano più lentamente degli altri cani e mantengono la loro esuberanza di cuccioli 7


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per molti anni. Questa energia giocosa li rende compagni meravigliosi e divertenti, ma ciò significa anche tempo e pazienza extra durante l’educazione e l’addestramento se si vuole ottenere il massimo da loro. Anche se sono desiderosi di compiacere, i Flat Coated sono dei giocherelloni e non esiteranno a “prendersela comoda”, anche se ciò significa ignorare i comandi ricevuti. In generale, tuttavia, sono cani reattivi e sensibili. Furbi, artisti della fuga (che ha sempre come scopo raggiungere i propri compagni umani), esuberanti con un livello di energia moderatamente alto, hanno bisogno di esercizio fisico e mentale, come la maggior parte dei cani, affinché possano mantenere integro il temperamento dolce e rassicurante per cui sono noti. Un addestramento troppo pressante otterrà l’effetto contrario, si chiuderanno in loro stessi fino a quando non sarete in grado di riconquistare la loro fiducia. Un famoso addestratore americano Mitch White (Gamekeepers Retrievers), dice di loro: “I FCR hanno una meritata reputazione di essere dei pagliacci perché se fanno qualcosa di sciocco e tu ridi, ripeteranno quel comportamento perché a loro piace farti piacere e renderti felice. Ci sono per-

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sone che vedono questo come un problema di stupidità, ma molti fumettisti o satirici sono persone molto brillanti e intelligenti. Davvero, non è solo una questione di intelligenza ma piuttosto, è solo che questi cani amano la vita. Guardali sul ring delle Expo qualche volta. Stanno sempre scodinzolando. Ma, mentre possono fare i pagliacci durante l’addestramento, quando stai cacciando, sono generalmente tutti attenti nella ricerca del selvatico. Sono intelligenti e disponibili ma non amano una ruotine stressante. Per avere successo con loro, devi essere un po’ più creativo e premuroso perché sono cani molto sensibili”.

VERSATILI E CURIOSI Hanno molte qualità che si esprimono anche in diverse attività, dallo sport all’utilità sociale; sono cani adatti per la pet therapy. Sono compagni ideali per le persone che cercano una razza di cane attiva, allegra e affettuosa. Tuttavia hanno sicuramente bisogno di spazio per correre e giocare e di passeggiate quotidiane per soddisfare le esigenze di esercizio fisico. Come risaputo, il temperamento è influenzato da una serie di fattori, tra cui ereditarietà, educazione e socializzazione. I cuccioli sono curiosi e giocherelloni, disposti ad avvicinarsi alle persone e ad essere accarezzati e manipolati da loro. Come ogni cane, hanno bisogno di una socializzazione corretta - esposizione a molte persone, viste, suoni ed esperienze diverse - quando sono giovani. La 9


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• Amano il contatto umano e potrebbero diventare tristi/depressi se lasciati soli per troppo tempo, se non si inizia una corretta educazione da subito. Le routine aiutano a stabilire cosa può aspettarsi il cane e riducono il suo livello di stress. • Educazione e addestramento sono molto consigliati. Sono ottimi saltatori e amano utilizzare la bocca per conoscere e… riportare. Super amanti dell’acqua. • Durante l’educazione e l’addestramento utilizzare solo il rinforzo positivo come lodi, gioco e ricompense alimentari e farlo in modo divertente, interessante e gentile. Diversamente, possono diventare testardi o smettere del tutto di rispondere.

socializzazione aiuta a garantire che il cucciolo cresca fino a diventare un cane ben ambientato che si possa muovere in sicurezza in ogni luogo. Il lavoro iniziale di un buon allevatore dovrà poi continuare con i nuovi proprietari.

INTELLIGENTI E AFFETTUOSI Tolleranti e amichevoli, i Flat Coated Retriever amano tutti, compresi i bambini e gli altri cani. Abbaieranno, a volte, solo per avvertire che qualcuno si sta avvicinando, ma non fungono come cani da guardia. Sono ottimi amici per i bambini, diventando presto dei compagni di gioco divertenti e complici.

ASPETTI SALIENTI • Maturano a un ritmo più lento rispetto ad altre razze. Un cucciolo senza tempo che regalerà molta gioia e richiede in cambio solo un poco di pazienza. 10


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• A volte abbaiano per segnalare la presenza di novità, ma solo nella speranza di attirare l’attenzione con relative coccole. • Sono meravigliosi compagni di jogging, passeggiate a cavallo o in montagna.

UN MANTELLO LUCENTE Il Flat Coated Retriever ha un pelo dritto e moderatamente lungo e idrorepellente, che lo protegge da tutti i tipi di agenti atmosferici. Le frange sulle orecchie, sul petto, sulla parte anteriore, sugli arti anteriori, sulla parte inferiore della coda e sulle cosce fanno parte della funzione protettiva del mantello e non devono essere eccessivamente lunghe. Sul collo, specialmente nei maschi, c’è una criniera di pelo più lunga e più folta. Il mantello è accettato solo di colore nero o fegato. Sono relativamente facili da mantenere e richiedono solo una spazzolatura settimanale a meno che il cane non sia in muta. Le frange dovrebbero essere “rifilate” almeno 2 volte l’anno. Redazione Retrievers Club Italiano 11


Epagneul Nano Continentale: Papillon e Phalène

Farfalle colorate

Con le loro orecchie “piumate” stanno conquistando molte simpatie. Piccoli, grintosi e vigili. Affettuosi con tutti e adatti per alcuni sport cinofili


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Tra le razze da compagnia spicca un tipetto curioso e originale allo stesso tempo. Colorato, vivace, con due orecchie grandi e piumate portate erette oppure pendenti, a seconda della varietà, distinto in Papillon, con orecchie dritte, e Phalène con orecchie pendenti. Il Papillon prende il nome dalla parola francese “farfalla”, descrizione appropriata delle sue orecchie ampie, erette e girate di lato che ricordano esattamente le ali di questo colorato lepidottero, e che presentano una sottile fiamma bianca tra di esse che suggerisce appunto il corpo di una farfalla. La varietà Phalène (“bellezza alata” che piega le ali quando è a riposo) ha le orecchie pendenti ed è nota sin dal XVI secolo. Le due varietà Phalène e Papillon possono nascere nella stessa cucciolata, ma ai giorni nostri sono quest’ultimi ad avere ottenuto una certa popolarità a livello internazionale. La nascita del primo Papillon risale al 1896. Non è mai stato dimostrato se si trattasse di una mutazione o solo di uno “scherzo” della natura, pare comunque accertato che il fenomeno non sia stato frutto di un incrocio con altre razze. Le due varietà, Papillon e Phalène, furono presentate alle esposizioni canine in Belgio nel 1902 e il nome Papillon fu dato ai cani con orecchie erette e oblique, i cani dall’orecchio pendente erano indicati come gli “spaniel nani continentali”. Il primo standard ufficiale del Papillon risale al 1937, fu solo nel 1955 che il nome Phalène fece la sua prima apparizione per essere ufficialmente approvato nella revisione dello standard risalente al 1969. Oltre alle orecchie, l’unico altro grande cambiamento nell’aspetto della razza è il colore. In origine i piccoli spaniel erano in tinta unita, ma oggigiorno sono bianchi con macchie di colore. Se non fosse per il diverso colore, i soggetti di oggi sembrano più o meno gli stessi che si possono osservare ritratti in un dipinto al Louvre. 13


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La varietà dalle orecchie a goccia, nota come Phalène ai giorni nostri non è molto conosciuta. In tutta Europa il piccolo e delicato Epagneul a orecchie pendenti era uno dei preferiti delle dame di corte, soprattutto in Francia. Le famiglie reali erano le uniche che potevano permettersi di acquistare e allevare cani esclusivamente da compagnia; i mercanti li trasportavano in ceste su muli attraverso Francia, Italia e Spagna. È scritto che la regina Maria Antonietta portò con sé il suo fino alla ghigliottina. Anche Madame Pompadour, amante del re Luigi XV, amava uno di questi piccoli, chiamato Inez. La razza è apparsa anche nei dipinti che raffigurano i bambini reali e le dame di corte del XVII e XVIII secolo realizzati da illustri maestri del tempo come Rubens, Tiziano, Van Dyck, Watteau, Boucher, Rembrandt e Fragonard. Tra i Papillon che hanno fatto la storia della razza ricordiamo Loteki Supernatural Being, detto “Kirby”, che nel 1998 vinse il World Dog Show di Helsinki e nel 1999 il Best In Show a Westminster. Più recentemente troviamo Planet Waves Forever Young Daydream believers detto “Dylan the Villain”, vincitore del Best in Show al Crufts nel 2019, campione europeo nel 2018, 2019, 2021 e campione del mondo 2021. Le vittorie di questi cani hanno contribuito grandemente ad aumentare la popolarità del Papillon, razza di cui molti non avevano mai sentito parlare. Pur non essendo una razza rara non è ancora presente con grandi numeri, anche per i pochi soggetti che produce una cucciolata.

ALLEGRI, VIVACI E MOLTO INTELLIGENTI Un piccolo cane solo nell’aspetto: in realtà possiede grinta, carattere e ottima vigilanza. Sembra non essere consapevole della sua piccola taglia - circa 28 cm al garrese - suddivisa in due categorie di peso che vanno da un minimo di 1,5 kg, sino a 5 kg - e si comporta come se fosse grande. Brillante, indaffarato e curioso, poco indicato per rimanere ore a sonnecchiare sul divano è più probabile che stia “svolazzando” in giro in cerca di qualcosa da fare e sarà felice di inseguire e stanare piccoli roditori anche se il suo istinto predatorio non è dei più attivi. Questo cane di piccola ma robusta taglia prende sul serio i suoi doveri di compagno e protettore della famiglia, è un ottimo padrone di casa nell’accogliere gli ospiti prima che il campanello venga suonato. Il suo carattere forte e determinato fa sì che si dimentichi la sua piccola taglia e si comporti come 14


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un perfetto guardiano pronto a lanciarsi in imprese poco adatte alle sue piccole dimensioni. In generale non è comunque un cane esageratamente reattivo né abbaione. È estroverso ed energico, ama stare con le persone ed è un cane felice che si fa coccolare da tutti. Le piccole dimensioni del Papillon lo rendono facile da maneggiare e il suo mantello, sebbene abbondante, è facile da curare e non disperde troppo pelo. Il suo livello di energia varia da moderato a intenso ed essendo altamente addestrabile è un’ottima scelta per praticare sport cinofili come l’agility, la dog dance o l’obedience.

Ovviamente, tutti i proprietari dovrebbero frequentare le lezioni di obbedienza anche solo per assicurarsi di dare delle regole di buona convivenza, evitando che i loro cuccioli prendano iniziative e abitudini poi difficili da gestire. Sono estremamente intelligenti e arguti, la loro volontà di compiacere e il desiderio di avere successo li rendono bravi a imparare trucchi o qualsiasi altra cosa una persona creativa possa insegnargli. Vanno d’accordo con altri animali domestici della famiglia, compresi i gatti, se introdotti in giovane età. Questa piccola e impavida razza spesso comanda cani molto più 15


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grandi, e questo può causare problemi… anche se non è raro osservare che il cane più piccolo sia quello che comanda sul grande… Amano i bambini, ma la combinazione di un cagnolino e un bambino piccolo può essere una ricetta fragile. Un cucciolo può saltare dalle mani di un bambino e ferirsi se non viene tenuto correttamente, e non esiterà a difendersi se viene trattato male. Come diciamo sempre, non importa quale sia la razza, cani e bambini devono essere sempre sorvegliati quando sono insieme. I cuccioli sono fragili e possono essere feriti da giochi

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troppo irruenti o da cadute maldestre, per questo motivo non sono adatti a famiglie con bambini molto piccoli. Sono stati allevati per secoli per essere cani da compagnia, sono estremamente orientati verso le persone e amano essere inclusi nella vita di famiglia. Hanno bisogno di tempo, attenzioni e molto affetto.

zione aiuta a garantire che il cucciolo cresca fino a diventare un cane sicuro di sé in ogni situazione. Sono cani da casa e non sono adatti a vivere all’aperto. Sono attivi e si divertiranno ad avere un giardino dove potranno correre in libertà. Se non è disponibile, si accontenteranno di saltare su e giù dai mobili di casa, per questo sono spesso descritte come “capre di montagna”. Per evitare spiacevoli incidenti, potrebbe essere utile insegnare loro a usare i gradini per salire e scendere dai mobili o aspettare di essere sollevati. Sono molto perspicaci e durante le passeggiate saranno in grado di segnalare se sono troppo stanchi fermandosi o sedendosi.

ABILI NEL SALTARE Il temperamento è influenzato da una serie di fattori, tra cui ereditarietà, formazione e socializzazione. I cuccioli con un bel temperamento sono curiosi e giocherelloni, disposti ad avvicinarsi alle persone e ad essere accarezzati. Come ogni cane, hanno bisogno di una socializzazione precoce - esposizione a molte persone, visite, suoni ed esperienze diverse - quando sono giovani. La socializza-

Sono facili da addestrare e usando tecniche di rinforzo positivo come ricompense alimentari, lodi e, soprattutto, il gioco, ben presto si dimostreranno in grado di imparare 17


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tutto ciò vogliamo. Capiscono rapidamente cosa ci si aspetta da loro e collaborano con entusiasmo. Sono molto intelligenti ed esprimono il loro potenziale con gioia.

quindi non necessità di bagni frequenti. Come molti cani di piccola taglia, necessità di una particolare cura dei denti per tenere lontano il tartaro. Sono segnalati per essere particolarmente sensibili all’anestesia. Sono cani sani, con poche patologie ereditarie per cui, fortunatamente, esistono test genetici che ogni allevatore coscienzioso effettua sui propri soggetti. Queste patologie sono PAP-PRA1 (atrofia progressiva della retina), NAD (distrofia neuro assonale), deficienza da fattore VII e malattia di von Willebrand.

MANTELLO E CURA Il colore dominante è il bianco, con pezzature di tutti i colori. Il pelo non tende a opacizzarsi, ma dovrebbe essere pettinato e spazzolato una o due volte alla settimana per distribuire gli oli naturali della pelle e mantenere il pelo e la pelle sani. Il Papillon non ha odore di cane, 18


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FACILI DA GESTIRE MA… Data la taglia ridotta e il mantello facilmente gestibile possono essere una buona scelta anche per le famiglie con poca esperienza; tuttavia, un cane così piccolo richiede particolari attenzioni, per esempio sulle articolazioni molto fragili durante la crescita. Inoltre, non dovrebbe essere considerato un cane da grembo o, peggio ancora, da borsetta. Nessun cane di taglia anche piccolissima ama stare troppo in braccio o dentro una borsetta: sono manie umane che danneggiano il loro carattere. Come tutti i cani, amano correre, annusare, curiosare dentro al mondo che li circonda, basterà solo dosare le uscite e le passeggiate in conformità alla loro taglia. Affidarsi ai consigli dell’allevatore e del veterinario sarà un buon modo di iniziare una convivenza serena con un piccolo cane, vispo, intelligente e amorevole. A cura della Sezione 5 del Club Cani Compagnia (Foto: Egle Dildaite, Juijs Geidons, Barbara Mascherpa)

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Dalla Finlandia il Cane da Orso della Carelia

Un tesoro nazionale

Diffuso nella terra madre, è molto amato per il suo coraggio e la sua lealtà


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Il cane da orso della Carelia, chiamato Karjalankarhukoira nella nativa Finlandia, è una razza forte, vigile e senza paura in grado di cacciare o bloccare selvaggina piccola e grande, anche aggressiva come orsi, linci, cinghiali, lupi, e alci. È compresa nell’elenco delle dieci razze canine più comuni in Finlandia, dove le persone li considerano un tesoro nazionale.

stramento per tenerli come animali domestici. Inoltre, essendo molto reattivi, hanno l’esigenza di poter manifestare e impiegare tutta la loro energia con attività ludiche e sportive. Tuttavia, i Cani da orso della Carelia sono estremamente fedeli alle loro famiglie umane e sono cani da guardia molto protettivi. Quindi, per un proprietario disposto ad impegnarsi diligentemente in attività fisiche all’aperto , dedicando loro abbastanza tempo, questa razza può diventare un membro della famiglia calmo e amorevole.

Sono stati allevati per essere naturalmente determinati nei confronti della selvaggina. Per questo motivo, ci vuole una buona dose di socializzazione, educazione e adde-

La sua storia è molto antica, infatti, alcuni documenti 21


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molto datati, suggeriscono che cani simili al moderno Cane da orso della Carelia esistessero nell’Europa nord-orientale e in Scandinavia (regione geografica e storico-culturale dell’Europa settentrionale ed è comunemente riferita a Svezia, Norvegia e Danimarca) fin dal Neolitico e, come dimostrato anche da recenti studi, sono tra gli esemplari che seguirono i primi coloni umani nell’area dell’estremo nord Europa migliaia di anni fa. Le persone che vivevano nella regione dipendevano unicamente dalle battute di caccia sia per mangiare che per sopravvivere, e questi cani venivano allevati per aiutare

in questi compiti. Erano spesso usati per cacciare scoiattoli, lepri e altra piccola selvaggina, ma erano anche in grado di cacciare animali grandi e aggressivi. Due Cani da orso della Carelia potrebbero facilmente bloccare un orso e abbaiare fino a all’arrivo del cacciatore. D’ altra parte, per sopravvivere nelle zone artiche la razza doveva per forza essere resistente al clima e alla fauna selvatica della regione. Questi cani sono ancora oggi utilizzati per cacciare alci e altri grandi animali in Scandinavia. In origine, i mantelli dei Karelian Bear Dogs erano disponibili in molti colori, tra cui grigio lupo, rosso o nero focato, sebbene gli standard di razza moderni abbiano portato i loro mantelli a essere per lo più bianchi e neri. Quasi estinti dopo la Seconda guerra mondiale, furono salvati da pochi appassionati allevatori con una quarantina di soggetti dai quali 22


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discendono i “Karelian Bear Dogs” di oggi. Da allora, la razza è diventata più popolare e, oltre ad essere una delle prime dieci razze più comuni in Finlandia, vengono allevati anche in Nord America e nei Paesi europei.

VIGILE E CORAGGIOSO Fiducioso, vigile e coraggioso sono tutte parole che descrivono il Cane da orso della Carelia, e queste sono caratteristiche necessarie per un cane che è stato allevato per

aiutare a cacciare grandi animali come orsi, linci e cinghiali. Hanno elevate esigenze di esercizio e preferiscono ampi cortili dove possono correre liberamente oltre alle normali passeggiate. Sono intelligenti e hanno bisogno della compagnia umana, diversamente, possono cercare di divertirsi scavando, masticando e facendo “danni” in casa. Tutto questo ci fa capire il Cane da orso della Carelia non è una scelta facile per i proprietari di cani alle prime armi, per chi abita in appartamento o per coloro che hanno bisogno di stare lontano da casa per molte ore durante il giorno. Tuttavia, un proprietario che è disposto ad affrontare l’esercizio, la socializzazione e le esigenze di addestramento con entusiasmo, sicurezza e pazienza, sarà ricompensato con un compagno estremamente leale e protettivo per tutta la vita, che amerà l’intera famiglia. Negli Stati Uniti, sono stati impiegati nei parchi nazionali di Yosemite e Glacier per il controllo degli orsi, nonché con il Dipartimento della pesca e della fauna selvatica dello Stato di Washington. Sono ancora apprezzati dai cacciatori di grande selvaggina, ma per coloro che desiderano un cane rustico e molto vigile, sono anche ottimi cani da guardia. Il loro istinto di caccia può anche indurli a vagare o inseguire gli animali. Saranno a loro agio con un grande cortile o giardino recintato che li terrà al sicuro e impedirà loro di perdersi nella campagna o nei boschi, seguendo tracce di selvatico. 23


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farà affidamento sul rinforzo positivo. Quando si tratta di altri animali domestici, compresi altri cani di altre razze, il Cane da orso della Carelia può mostrare nervosismo e segni di aggressività. L’addestramento alla socializzazione deve iniziare presto per poter superare la loro naturale tendenza “litigare” con altri animali.

ATTENZIONE ALLA NOIA… Come con molti cani intelligenti ed energici, la noia è il grande nemico. Un Cane da orso della Carelia che non è stimolato mentalmente e fisicamente può mettere in atto comportamenti distruttivi. Un cane che ha potuto soddisfare la sua energia correndo, esplorando o praticando qualche sport, è un cane felice, e questo è particolarmente vero per questa razza. Sono ottimi cani da guardia e, anche se istintivamente non si fidano degli estranei, sono molto leali e protettivi nei confronti delle loro famiglie umane. Il loro istinto è quello di abbaiare e avvisare di qualsiasi cosa che possa essere una minaccia o semplicemente estranea al loro territorio. Richiedono un addestratore che conosca la razza e che

CURA DEL MANTELLO E TOELETTATURA Sebbene gli antenati dei cani da orso della Carelia avessero mantelli grigio lupo, rosso o nero focato, gli standard di razza moderni impongono che il loro mantello dovrebbe essere per lo più nero con segni bianchi. La loro pelliccia nera può essere leggermente colorata con riflessi marroni. 24


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Presentano un pelo di copertura esterno composto da peli dritti e rigidi, nonché un sottopelo morbido e spesso. La spazzolatura settimanale dovrebbe essere sufficiente per togliere i peli morti e tenere sotto controllo la muta. Un bagno occasionale o un bagno secondo necessità dovrebbero essere sufficienti, poiché la maggior parte dei cani da orso della Carelia non ha il solito “odore di cagnolino”. Una razza particolare per il carattere deciso ed energico. Affascinante nel suo lucente mantello nero e bianco, cattura l’attenzione anche per lo sguardo acuto e indagatore. Tuttavia, necessita di un proprietario che ben conosca la razza e le sue imprescindibili esigenze di movimento e attività da espletare all’aria aperta. Essendo molto intelligente, è adatto ad una gran varietà di sport cinofili. Bruno Maffezzoni 25


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L’ausilio delle unità cinofile nell’opera di prevenzione contro la Peste Suina Africana (PSA)

Durante le operazioni di monitoraggio l’utilizzo dei droni rappresenta un supporto utile alle squadre che si muovono a piedi all’interno della parcella.

ENCI direttamente sul campo L’importanza del rilevamento del virus in alcuni reperti biologici contaminati, segnalati dai cani nei boschi. La collaborazione con altri Enti coinvolti nella sorveglianza del territorio. Fortunatamente, non è contagiosa per l’uomo né per i cani Il cane si sa, possiede mille risorse e una delle più conosciute è certamente la sua incredibile capacità di scovare fonti odorose, anche diluite in millesimi, oppure, poste sott’acqua o nelle viscere della terra.

Il naso dei cani è un organo insostituibile, tanto che, al momento, nessun “naso elettronico” ha preso il suo posto. Ovvero, nessuno strumento inventato dall’uomo in questa era dove tutto è elettronico, telematico e sorprendente in 26


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In questa attività di ricerca i cani vengono ricompensati prevalentemente con il gioco

ogni sua applicazione, lo ha saputo soppiantare: il naso dei cani ne esce sempre vincitore. Incuriosire il cane verso una nuova fonte odorosa non è difficile. Attraverso il gioco, lo si può interessare a scovare l’odore da noi prescelto ma, tutto si può complicare se il cane non è motivato a fare ciò che noi gli chiediamo. Potrebbe trovare il gioco poco interessante, potrebbe quindi annoiarsi, distrarsi o, addirittura, smettere di collaborare. Ne risulta che l’opera di addestramento dei cani al rilevamento di odori target è un lavoro per addestratori specializzati. Il Consiglio direttivo dell’ENCI già nel 2019 aveva promosso il progetto di prevenzione contro la PSA denominato “Utilizzo di unità cinofile addestrate al rilevamento delle carcasse di cinghiale come strumento di prevenzione e controllo della peste suina africana, che aveva potuto contare sul patrocinio di ISPRA, LEGAMBIENTE, SIEF (Società Italiana di Ecopatologia della Fauna) e Università Federico II di Napoli (Dip. di Medicina Veterinaria). Questo progetto, nato con lo scopo di sperimentare protocolli di formazione finalizzati alla creazione di binomi conduttore-cane idonei al rilevamento delle carcasse di cinghiale, da utilizzarsi in operazioni di monitoraggio nell’ambito dei progetti di prevenzione e controllo della Peste suina africana, trova oggi utile ed efficacie attuazione. “Abbiamo un patrimonio genetico e culturale da poter impiegare anche in questo delicato compito – ha detto Dino Muto – l’enorme varietà delle razze canine di cui disponiamo, ci consente di poter selezionare i soggetti più adatti a questo tipo di mansione” E riguardo al percorso addestrativo, ci tiene a sottolineare: “L’addestramento dei cani, in qualunque tipo di sport o di attività sociale o ludica, deve essere portato avanti nel rispetto del benessere animale”. “Questo tipo di ricerca è particolarmente delicata poiché durante le battute, trovandosi in mezzo ai boschi, i cani potrebbero avere molte distrazioni dalla selvaggina che li abita”

I cani impiegati sono sottoposti a una serie di controlli veterinari finalizzati a garantire il loro benessere psicofisico.

In condizioni di monitoraggio difficili, in presenza di cinghiali e fitto sottobosco, l’impiego dei cani si è rivelato prezioso 27


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Un altro punto fermo che Dino Muto vuole chiarire riguarda la tenuta dei cani durante sia il percorso addestrativo che le battute di ricerca. “Il lavoro addestrativo deve essere basato su rispetto delle peculiarità che il cane possiede ed anche sui tempi di apprendimento. Si deve creare un legame di fiducia reciproca tra cane e conduttore. I cani impiegati dovranno aver superato una serie di verifiche finalizzate a garantire che possano svolgere il compito per il quale sono stati formati, senza sforzo e con abilità. È solo così che la coppia potrà dare il meglio di sé.” La prima area interessata dall’impiego delle unità cinofile dell’ENCI è stata la provincia di Alessandria, dove, grazie al coordinamento del Servizio di Vigilanza Faunistica della Provincia, due unità formate nell’ambito del progetto sono intervenute per affiancare le squadre di monitoraggio del territorio. Nell’area infetta, il numero e la tempistica delle carcasse di cinghiale rilevate è l’unico strumento disponibile per seguire tutto il processo di diffusione, compresa l’individuazione delle diverse fasi dell’evoluzione dell’infezione. In condizioni di monitoraggio difficili, come nel caso degli ambienti abitualmente frequentati dai cinghiali (esempio il fitto sottobosco), l’utilizzo di cani addestrati al rilevamento degli odori target può supportare le squadre di ricerca e migliorare notevolmente l’efficienza del rilevamento. La PSA non è trasmissibile agli esseri umani, ma ha un potenziale di diffusione enorme, in quanto malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali. Un’eventuale epidemia di PSA sul territorio italiano potrebbe ripercuotersi pesantemente sia sul comparto produttivo suinicolo che sulle attività antro-

La ricerca comporta che i cani indossino collari di localizzazione satellitare che consentono di georeferenziare i punti di interesse, monitorare velocità e distanza del cane, e se il cane è fermo in segnalazione. Consentono inoltre di elaborare i tracciati ai fini di relazionare sull’effettiva copertura della parcella e sulla distanza coperta dai cani

Un momento di allenamento per il labrador Paco, di Mario Fortebraccio. Il cane sta segnalando il target che si trova a qualche metro di distanza. Il conduttore sta per rilasciare la ricompensa.

Ricomincia la ricerca…

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Affetto, rispetto e fiducia sono gli elementi indispensabili per mantenere vivo l’interesse del cane nel “gioco” di ricerca della specifica fonte odorosa

Briefing prima dell’inizio dei lavori di ricerca

piche, conseguentemente alla definizione delle aree di restrizione dove vengono vietate le attività di campo. Questo il motivo per il quale l’ENCI ha da tempo progettato l’utilizzo di unità cinofile addestrate allo scopo e ha da subito agito, sin dai primi casi di PSA, con attenzione e prudenza circa le ratifiche delle prove a calendario.

Attenzione, prevenzione e interventi immediati nelle zone contaminate, queste sono le priorità sul campo. L’ausilio dei cani sarà sicuramente utile in quanto potrà abbreviare di gran lunga la scoperta di reperti biologici infettati dal virus. La redazione

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Scene di caccia di metà Ottocento

L’arte della cinofilia Un’opera di Richard Ansdell, esposta al New York’s New Museum of the Dog, racconta uno spaccato di storia di alcune razze scozzesi

mente, “Highland Tod, Fox Hunter” potrebbe avere molto più senso. Il dipinto include una muta di 14 cani e nove persone che viaggiano attraverso quelle che sembrano essere le Highlands scozzesi. Un’enciclopedia visiva delle razze britanniche più popolari dell’epoca, l’opera presenta Collie, Segugi, Terrier e Levrieri. Nel 1938 Freeman Lloyd pubblicò un’analisi dettagliata del dipinto come parte del suo grande libro “Dog Breeds of the World”. Lloyd nacque in Gran Bretagna nel 1859, l’anno di “Highland Tod”, come era allora noto il dipinto, esposto per la prima volta alla Royal Academy.

Tra i più grandi pittori inglesi che hanno catturato paesaggi agresti con i loro protagonisti animali, c’è sicuramente Richard Ansdell (Liverpool 1815 – Franborough 1885). I cani ricorrono spesso nelle sue opere con scene di caccia e pastorizia, dove questi preziosi ausiliari sono ritratti con vivaci pennellate a rendere bene l’idea del loro essere partecipi alla vita essenziale e faticosa di metà Ottocento. Tra le più conosciute vi è “Highland Tod, Fox Hunter”, esposta presso il New York’s New Museum of the Dog. Guardando la tela con occhi moderni, si sono riaccesi tra gli appassionati d’arte e di cinofilia dibattiti sulle razze ritratte e sulle modalità di caccia, come a voler interpretare un passato lontano – seppur non arcaico – attraverso l’esperienza dello stato attuale della selezione, alla ricerca di origini perdute. La biologia evolutiva ci insegna che i cani sono i discendenti dei lupi. Gli artisti alla fine del XIX secolo presentavano sempre più i cani nelle loro scene di caccia come simbolo del legame con l’uomo. Con quel contesto in

AKC GAZETTE Sul numero di marzo 2022 dell’ AKC Gazette, si trova un estratto del commento di Lloyd riguardante l’opera di Ansdell, ammodernato - come precisano i redattori - per l’eccentrico stile della punteggiatura, tratto da “Dean of Dog Writers”, dove Lloyd descrive l’immagine che lo ha affascinato fin dall’infanzia. 30


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Nell’angolo sinistro si vedono due guardacaccia, uno dei quali tiene al guinaglio un cane da guardia per la notte. È un grande cane nero probabile incrocio con un cane di tipo bull e un Pointer, usato per incrociare alcuni dei primi piccoli Cani di Terranova in arrivo in Scozia, gli accreditati discendenti del Labrador retriever, razza allevata a nord del fiume Tweed.

“Ansdell, a parte riprodurre le delizie ambientali dello scenario scozzese, ci ha regalato, per sempre, ritratti di cani scozzesi come erano nel 1859 … La dignità del dipinto noto come “I Todhunters” potrebbe essere meglio apprezzata se i suoi argomenti fossero discussi e spiegati per il beneficio dei miei lettori più giovani. In primo luogo, il “tod” di Scozia è la volpe o Reynard in altri Paesi. Ma il tod

Nell’angolo inferiore ecco un Terrier color del grano mentre un altro di colore rosso, sta a guardare. Quindi un Rough collie bianco e sabbia, disertando le sue funzioni di cane pastore, si è lasciato prendere dalla curiosità. La caratteristica più notevole su questo piccolo particolare, è il colore del Collie: il suo mantello zibellino, marrone chiaro o giallo dimostra che c’erano cani da pastore rustici di quel colore, mentre si è sempre ritenuto che a quell’epoca il Collie delle Highlands fosse nero focato e bianco; Ansdell fu il primo a raffigurarlo con questo colore di mantello.

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È possibile osservare questo Terrier a gamba corta, dal pelo duro e rosso, mentre si annusa con un Collie nero, bianco e marrone. Il Terrier sembra richiamare i terrier rossi di Lakeland. Entrambe i cani ricordano comunque la loro funzione: cacciatore il primo, pastore il secondo. Nel Terrier rosso si notano le orecchie tagliate. Alcuni della vecchia scuola ritengono possa essere ricondotto ad un irlandese, ma a gamba corta. Per quanto è attualmente noto, non c’è cane di razza prettamente scozzese che potrebbe somigliare a quello ritratto da Ansdell, utilizzato nella caccia alla volpe.

… E quindi deve essere questa la ragione di una tale varietà di segugi e cani che vanno a comporre la muta di “bobbery” (cani da caccia di razze differenti) di Ansdell’s”.

SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO Sezionando virtualmente l’opera di Ansdell “Highland Tod, Fox Hunter” in cinque riquadri, gli studiosi hanno voluto mettere l’accento sullo stile di caccia e, soprattutto, sull’origine di alcune razze scozzesi che nel tempo si sono diffuse -chi più chi meno- nella società attuale. Argomentando sulle somiglianze e sulle funzioni cui le dette razze sono state raffigurate nell’opera, si viene trasportati indietro nel tempo dove la vita quotidiana era legata all’abilità del saper cacciare, a garanzia di una migliore quotidianità di vita.

delle Highlands viene cacciato in modo diverso che nelle pianure di Gran Bretagna e Irlanda. … Nessun cavallo sarebbe in grado di trasportare il suo cavaliere vicino a un branco di segugi in pieno grido tra le terre rocciose e i sentieri collinari delle brughiere montuose o foreste di cervi della Scozia. Così un paio di segugi o cani da caccia sono impiegati per trovare, la mattina presto, il profumo di una volpe nel giaciglio notturno ed ora… costretta a rifugiarsi in tane strette e profonde…

ARGOMENTAZIONI FINALI L’opera di Ansdell “Highland Tod, Fox Hunter”, esposta al New York’s New Museum of the Dog , raffigura uno spac-

Si noterà che il Terrier blu o color ardesia, ritratti davanti al guardiacaccia con il kirtle [abito], hanno la coda lunga, il corpo allungato e il pelo più lungo di qualsiasi altro terrier. Ha una tessitura dritta e appare lungo e irsuto, per indicare l’antica razza promossa e onorata sull’isola di Skye. Ugo Dalziel, citando John Flynn, scrive nel suo British Dogs pubblicato da Upcott Gill, Londra, negli anni ’90, scrive: “Il signor Flynn mostra in modo conclusivo che un terrier a pelo lungo era peculiare già da tre secoli del nord delle Isole (Scozia)”. Quindi lo Skye terrier di Ansdell deve essersi sentito abbastanza a casa.

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Da questo ABC pittorico di cani scozzesi potremmo andare oltre, osservando segugi, levrieri e Dandie Dinmonts ritratti nell’opera di Ansdell. Vicini tra loro. Osserviamo che le razze sono a coppie. Tra loro, due razze scozzesi che Sir Walter Scott amava molto: i Levrieri scozzesi (Deerhound) e i Dandie Dinmont. E perché dei levrieri per la caccia alla volpe? Per lo stesso motivo per cui la razza è impiegata sulle pianure degli Stati Uniti e nelle praterie del Canada occidentale a caccia di lupi e coyote. È la velocità del levriero, il suo fiuto e la sua vista, a dare valore alla sua azione molto apprezzata dal cacciatore. Al centro del dipinto due Otterhound. Per cacciare la volpe la cui traccia potrebbe essere vecchia di 24 ore, dovrebbe essere utilizzato il migliore naso di tutti i cani. Una volta inserito, l’Otterhound caccia la volpe, come il Foxhound caccia la lontra. Non c’è molta differenza nell’aspetto tra il segugio gallese e l’Otterhound. E, per andare più lontano, potremmo attraversare il Canale della Manica e trovare parentele con i Segugi vandeani e i loro parenti non così lontani, i Grifoni di Francia e Belgio.

cato della caccia alla volpe di metà Ottocento. Uno scenario agreste, tipico delle Highlands scozzesi, dove la caccia in grande stile come questa, era consentita solo alla classe nobiliare, mentre il popolo contadino si doveva arrangiare con sotterfugi di ogni genere per cacciare la piccola selvaggina. Sono ben visibili nel quadro ben quattordici cani di razze differenti tra cui vari tipi di Terrier, Segugi, Levrieri e… Collie. Quest’ultimi, ospiti d’eccezione, presenti sulla scena in qualità di “pastori”, sem-

brano davvero interessati al lavoro dei Terrier in tana, forse attratti dall’odore della volpe o semplicemente incuriositi da questi “cacciatori” piccoli ma determinati e dal carattere indomito. Un affresco di vita di metà Ottocento dove i cani erano, a tutti gli effetti, insostituibili ausiliari dell’uomo: cacciatori, pastori e compagni di una vita rude, essenziale e dipendente da madre natura. Renata Fossati 33


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Cane da pastore belga Malinois. Foto Cristian Umili.

Numerose ricerche confermano il valore della relazione tra cuccioli e bambini

Un amico peloso Nei disegni e nei racconti dei piccoli risulta chiaro il ruolo dei pet in famiglia e a scuola. Emerge altresì l’esigenza di sviluppare un senso di responsabilità sulle cure di cui necessitano

L’effetto positivo di un animale domestico è stato valutato da numerose ricerche dove emerge chiaro che il cane riveste la parte del protagonista. Questa relazione reciprocamente vantaggiosa, definita “simbiotica” si sviluppa tra gli animali e gli umani che si prendono cura di loro. Sebbene ci siano sicuramente molte prove aneddotiche da parte degli amanti degli animali a sostegno di questo benefico effetto, la scienza ha provveduto a validare questa preziosa risorsa. Molti di questi studi si sono concentrati in particolare sul valore terapeutico dell’effetto pet sia in famiglia che a scuola. Nel nostro Paese, secondo un sondaggio (Federchimica Aisa), 1 italiano su 2 possiede un animale domestico, una scelta che per molti si è verificata in concomitanza con il lockdown ma che conferma un trend già positivo da anni:

il 51% degli attuali possessori dichiara infatti di aver adottato o acquistato il proprio pet già prima del 2016, a dimostrazione di un crescente avvicinamento tra uomo e animale. Stando a quanto rilevato, è il cane l’animale da compagnia più amato: ben il 62% degli intervistati ha scelto la compagnia di Fido, il 55% ha optato invece per un gatto, mentre un consistente 27% ha deciso di acquistare pesci, volatili, roditori e animali esotici come serpenti e iguane. Inoltre, 9 italiani su 10 considerano il proprio pet come un membro della famiglia. Jane Jenkins, consulente e specialista del benessere animale presso il Washington State University College di Medicina Veterinaria afferma: “Storicamente, gli animali domestici diventano una presenza molto comune nella prima infanzia: se pensiamo ad un asilo nido, è tutto a 34


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Beagle. Foto Adriano Gattuso.

vanno al lavoro, tornano a casa e ci sono interazioni famigliari che sono felici o tristi. Ma gli animali domestici sono sempre gli stessi. È la vera definizione di una relazione incondizionata”. Anche nelle scuole la compagnia di un cane potrebbe rivelarsi utile nell’incoraggiare gli studenti a migliorare la loro capacità di lettura. Una serie di studi nel 2016, 2017 e 2018 ha esaminato i programmi che hanno seguito questo approccio, noto come “Intervento Assistito con Animali”, e ha trovato alcune prove che la lettura ad alta voce ai cani ha avuto un impatto positivo sulle capacità di alfabetizzazione dei bambini e nell’aumento delle abilità di socializzazione. Tuttavia, la presenza di un cane sia in famiglia che a scuola prevede un percorso di adattamento da entrambe le parti e questo apre un dibattito che comprende la gestione dell’animale, le cure di cui ha bisogno e il ruolo che debbono rivestire sia i genitori che gli insegnanti. “I bambini imparano l’autoregolamentazione basandosi

tema animale. Di solito, un animale di pezza è il loro primo giocattolo e ci sono migliaia di libri sugli animali. Quindi, la presenza di un animale domestico è in genere un’esperienza positiva”. Attraverso i disegni i bambini esprimono le loro emozioni e le loro esperienze. Anche la mia personale esperienza nelle scuole primarie conferma questa tendenza. Per esempio, quando chiedevo ai bambini di disegnare la loro famiglia, quasi sempre disegnavano i loro animali (cani o gatti) accanto a loro. Questo legame è importante poiché può creare una sorta di “ancora di salvezza” nei momenti di sconforto e di grandi cambiamenti all’interno della famiglia. “La cosa bella - continua Jane Jenkins - è che gli studi hanno dimostrato che i bambini che possono godere della compagnia di un pet in realtà si sentono meno ansiosi e hanno meno problemi quando si trasferiscono o devono adattarsi a una nuova scuola, perché questo legame affettivo rappresenta l’unica costante. I genitori 35


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Rhodesian ridgeback. Foto Sara Venturelli.

sull’interazione con gli animali domestici - afferma Jenkins -. Devono riconoscere quando l’animale ha bisogno di spazio e devono imparare a dargli quello spazio. Per esempio, se corro dal cane … lui corre via, ma se riesco a sedermi in silenzio e stare fermo, il mio cane verrà da me. In questo modo il bambino imparerà a interagire e a prendere spunto dal cane”. Un altro studio promosso da Feldman, mette l’accento sulla corretta relazione con i pet. “Incoraggerei le persone a considerare davvero tutto ciò che riguarda il possesso di animali domestici”, afferma. “Perché, se l ’ambiente famigliare è già di per sé stressante, un animale domestico potrebbe aggiungere stress, sia a livello finanziario che nelle relazioni interpersonali. È necessario ponderare bene le scelte, documentarsi e informarsi dato che un pet accompagnerà la vostra vita per molti anni”. Una raccomandazione perfettamente condivisibile che vede gli allevatori protagonisti nel consigliare le famiglie sulla scelta del cucciolo adatto al loro stile di vita.

Cane da pastore tedesco. Foto Alessandro Alquati.

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La mia razza in 40 righe

Straordinaria affermazione dell’allevamento italiano in Gran Bretagna

One Extraordinary Blu di Cambiano

Quando ancora mandare un cane in Gran Bretagna significava sottoporlo a 6 mesi di quarantena, nel 1984 mi fu chiesto da Hazel Hunt, storica giudice e allevatrice di collie, il mio maschio blue merle Incredibly Blu di Cambiano, BluBlu. Appena uscito dalla quarantena vinse il suo primo CC al primo Championship Show a cui partecipò ed in breve tempo ultimò il Campionato Inglese. Fu largamente usato per monta e nel 1985 fu proclamato Top Stud Dog in Gran Bretagna. Successi mai ottenuti da un Collie importato. Ora un suo discendente (da otto generazioni) figlio a suo volta della Campionessa Inglese Hit Parade Blu di Cambiano proveniente da BluBlu, ripete per il 2021 questa grande affermazione: One Extraordinary Blu di Cambiano, Piaf, è il Top Stud Dog con due figli Campioni Inglesi (uno dei quali già vincitore del CC e BOB al Crufts 2020). Piaf durante la sua permanenza in Gran Bretagna ha vinto ben 12 CC oltre a un Raggruppamento in All Breeds Championship show e dei Best in Show in Championship Show

di razza. Ed è stato Top Dog nel 2018. È inoltre Campione Italiano, Internazionale, Danese, Finlandese, Sloveno oltre a numerosi titoli in Giovani. Ha prodotto Campioni oltre che in Inghilterra in Italia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Slovenia. Maria Teresa Garabelli

Una cucciola gioiosa Renée è una cucciola di Bouledogue francese femmina, fulva come l’ho desiderata e l’ho cercata chiamando gli allevamenti ENCI per alcuni mesi, fino a che avevo perso le speranze di trovare il cane per noi, ma un pomeriggio che mi ero appisolata vengo svegliata dalla suoneria del telefono: è un allevatore della Toscana, che mi aveva fatto un’ottima impressione durante la prima telefonata, mi dice che è nata una femmina fulva. lo sento qualcosa... Un’emozione particolare... È il nostro cane, finalmente è nata! Alla sera ne parlo con Matteo, il mio compagno, e decidiamo di prenderla; dobbiamo aspettare tre mesi prima di andarla a ritirare, ma avrà tre vaccini e ci sembra una cosa seria. In giugno l’andiamo a trovare e lei corre, salta si rotola e quando la prendo in braccio per darle il primo bacio trema tutta: è un pomeriggio stupendo. Andiamo a prenderla alla fine di luglio, l’allevatore la saluta con affetto e lei contraccambia lavandogli la faccia di baci: è affettuosissima, si capisce subito, è anche molto bella e quando la portiamo a passeggio ci fermano di continuo, oppure la guardano e subito scatta un sorriso. Perché

Renée porta gioia nel cuore e a noi in maniera particolare, è una cagnolina con una vitalità talmente grande e una dolcezza talmente immensa che non può che rendere felici. Eugenia Neri 37


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Dal Giappone nuove scoperte sull’origine dei cani

Shiba. Foto Giuseppe Biagiotti.

Il piccolo lupo Interessanti studi eseguiti attraverso esemplari conservati nei musei hanno rivelato con certezza la loro parentela con i cani moderni ciale, i cacciatori-raccoglitori potrebbero aver condiviso qualsiasi eccedenza con i lupi, che sono diventati i loro animali domestici. I tempi e le cause dell’addomesticamento dei cani sono entrambi incerti. Prove genetiche suggeriscono che i cani si siano separati dai loro antenati lupi tra 27.000 e 40.000 anni fa. La più antica sepoltura di cani conosciuta risale a 14.200 anni fa, il che suggerisce che i cani fossero stati saldamente radicati come animali domestici da allora. Ma non è chiaro se l’addomesticamento sia avvenuto in Europa o in Asia – o in più località – o perché sia successo. I cani sono gli unici animali addomesticati dai cacciatori-raccoglitori: tutti gli altri furono addomesticati dopo la diffusione dell’allevamento. Un suggerimento è che le persone abbiano addomesticato i cani per aiutarli con la caccia, mentre un altro scenario immagina che i lupi scavassero nelle discariche di rifiuti umani e in questo modo si sarebbero abituati alle persone.

Il lupo giapponese è maggiormente imparentato con l’antenato dei cani rispetto a qualsiasi altro lupo trovato finora, secondo uno studio che ha sequenziato i genomi di nove esemplari museali della specie, estinta più di un secolo fa. “Non mi aspettavo affatto questa conclusione”, afferma Yohey Terai presso la Graduate University for Advanced Studies in Giappone. È stato a lungo chiaro che i cani si siano evoluti dai lupi grigi, ma nessun lupo vivente è particolarmente imparentato con loro. Quindi l’ipotesi prevalente è che i cani si siano evoluti da un gruppo di lupi ormai estinto. A proposito di lupi e domesticazione, uno studio effettuato da Maria Lahtinen (Autorità alimentare finlandese di Helsinki) e colleghi, suggerisce che la chiave potrebbe essere stata un eccesso di carne. I cani potrebbero essersi stati addomesticati perché i nostri antenati avevano più carne di quanta ne potessero mangiare. Durante l’era gla38


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Esemplare conservato in un museo giapponese

Shiba. Foto Elettra Grassi.

La ricerca giapponese condotta da Yohey Terai sottolinea che il lupo giapponese (Canis lupus hodophilax) era una sottospecie più piccola della maggior parte dei lupi grigi. L’ultimo registrato fu ucciso nel 1905, ma diversi musei in Giappone e in Europa ne hanno esemplari. Ciò ha consentito a Terai e colleghi di ottenere campioni di tessuto, per lo più di ossa, da cui estrarre il DNA. I confronti di questi genomi con quelli di altri lupi e cani hanno mostrato che il lupo giapponese siede su un distinto ramo evolutivo di lupi sorto da 20.000 a 40.000 anni fa. Alcuni di questi lupi si sono evoluti in lupi giapponesi mentre altri hanno dato origine a cani. Questa divisione molto probabilmente è avvenuta nell’Asia orientale, suggerendo che questo è il luogo in cui viveva l’antenato diretto del lupo divenuto cane. Terai spera di estrarre il DNA da antiche ossa di lupo trovate in questa regione per confermarlo, ma è probabile che la conservazione del DNA in ossa così antiche sia scarsa, dice lo stesso Terai. Anche se fosse confermato che l’antenato lupo dei cani viveva nell’Asia orientale, ciò non significa necessariamente che i cani siano stati addomesticati lì. “Non è possibile determinare quando i cani abbiano iniziato ad avere una relazione con gli umani dai dati del genoma”, afferma Terai. Per questo, sono necessarie prove archeologiche. I genomi mostrano anche che dopo la scissione iniziale, c’è stato qualche incrocio tra il lignaggio del lupo giapponese e i primi cani. Questo deve essere successo almeno 10.000 anni fa, perché il 2% del genoma di un cane da slitta di 10.000 anni deriva dai lupi giapponesi. “È probabile che questo incrocio sia avvenuto prima che i lupi raggiungessero il Giappone” - ritiene il team di ricercatori che sottolineano come i Dingo e i Cani cantanti della Nuova Guinea hanno la più alta quantità di DNA di lupo giapponese, circa il 5,5%. Altri studiosi ritengono che la razza Shiba sia imparentata con il piccolo lupo giapponese di cui ricorda le fattezze in acuni esemplari conservati nei musei. Le ricerche continuano ed è sempre affascinante monito-

rare questa ancestrale vicenda che nasconde ancora tanti segreti sulla domesticazione dei cani. Comunque sia, un lunghissimo viaggio che ha portato ai giorni nostri una grande varietà di razze che hanno contribuito, e lo faranno ancora in futuro, a migliorare la nostra esistenza. Ermelinda Pozzi Shiba. Foto Ilaria Sammartano.

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La mia razza in 40 righe

… il fuggitivo Era un sabato di novembre quando, passeggiando nel centro di Brindisi, con la mia Eyra, notai un Bassotto a pelo duro che vagava avanti e indietro per le viuzze senza trovare pace, forse in cerca del suo padrone o della strada di casa. Mi avvicinai dunque e, non potendo resistere a quello sguardo dolce, decisi di prenderlo con me. L’incontro con la nostra adorata Broholmer Eyra, fu da subito molto amorevole e “Sbirulino”, questo il nome che scegliemmo affettuosamente di dargli, fu accolto come uno “di famiglia” in attesa di capire se avesse o meno un padrone e una casa tutta sua. Nel giro di pochi giorni infatti, contattando l’associazione locale per la tutela degli animali, scoprimmo che “Sbirulino” era microchippato e regolarmente iscritto all’anagrafe canina. Se si fosse perso o fosse stato abbandonato non potevamo certo saperlo ma sicuramente quella sua continua ansia di uscire, così evidente fin dal suo arrivo, ci portava a credere che volesse davvero tornare ai suoi vecchi legami. In attesa dei tempi tecnici necessari al rintracciamento del suo padrone, anche quella sera, come d’abitudine, si uscì per la passeggiata dove i due nuovi amici potevano giocare insieme e liberi all’aria aperta. Ad un tratto però “Sbirulino” sparì seguendo due cani randagi di passaggio da quelle parti e vani furono i miei tentavi di richiamarlo. Ebbi il timore che anche Eyra potesse fuggire via insieme a loro ma, inaspettatamente, e con mio sommo stupore, rimase a guardare quei tre che si allontanavano seppure fosse molto evidente in lei una grande agitazione. La presi subito al guinzaglio ma non si rassegnava all’idea di averlo perso e continuava, con tutta la sua forza, a trascinarmi verso la direzione che aveva imboccato il “fuggitivo”. Decisi così di assecondarla e lasciai che mi guidasse attraverso percorsi a lei del tutto sconosciuti. Non si dava pace e mi trascinava con irruenza.

Rimasi incredulo quando, dopo quasi mezz’ora di affannose ricerche, ci trovammo di fronte il “bellimbusto” tutto scodinzolante. Ero così orgoglioso della mia “bambina” che dovetti cedere alla commozione. L’emozionante e rocambolesca avventura finì un paio di giorni dopo, quando fu rintracciato il suo padrone che lo riportò a casa da dove si era allontanato “senza permesso”. Quel birbantello dagli occhi vispi ci aveva fatto scoprire le grandi qualità della nostra amata Eyra che, poverina, nei giorni a seguire, continuò a cercarlo e ad aspettarlo invano dietro la porta di casa. Sono certo che ancora oggi, a distanza di più di un anno, e se il caso li facesse riincontrare per strada, si riconoscerebbero immediatamente! Antonio Zecca 40


La mia razza in 40 righe

Il mio migliore amico Avevo quasi otto anni ed ero in procinto di fare la Prima Comunione. Non mi attirava per niente dover indossare uno scomodissimo vestito lungo e bianco e, tanto meno, dover trascorrere ore seduta al tavolo di un ristorante per un noiosissimo pranzo. Se doveva essere la mia festa, allora avrei preferito invitare cugini e compagne di scuola a giocare in giardino: un po’ di panini e qualche bibita sarebbero stati sufficienti. Ma la tradizione richiedeva altro… “Facciamo quello che dice la mamma - mi disse una sera a cena mio papà - e io ti regalo un...“ e si mise a mimare un cane. Un cane!!!! Non potevo crederci… Penso che quella sia stata l’emozione più grande provata in vita mia. Avevo sempre desiderato un cane. In realtà lo avevo avuto ma era morto quando avevo pochi mesi: non ne avevo, quindi, il ricordo ma, sicuramente, ero riuscita a percepire l’amore che mi aveva regalato. Dicevano che con il muso facesse dondolare la mia culla quando piangevo. Era un Pastore tedesco e per me era diventato un mito. Non chiamai mai i cani “bau bau”, come fa la maggior parte dei bambini, bensì “Lilla” perché così si chiamava la cagnolina di mio nonno materno: “nonno, Lilla!” esclamavo alla vista di qualsiasi cane. Più grandicella, quel “Lilla” mutò in “che bello”: mio papà, prendendomi un po’ in giro, mi avvisava “guarda, Renata, c’è un che bello!” non appena avvistava un cane, perché appunto “che bello!” esclamavo davanti a ogni cane, anche il più bruttino e spelacchiato del mondo. Quella sera, appena ripresami dalla sorpresa e dall’emozione urlai “un Pastore tedesco!”, “no - rispose mio papà - uno Schnauzer”, “cos’è uno Schnauzer?” Mio papà andò a prendere quello che io chiamavo “il libro dei cani”, un vecchio libro con immagini e descrizioni delle principali razze. Era sgualcito e aveva pagine volanti: lo sfogliavo da prima che imparassi a leggere, mi affascinava più di qualsiasi libro di racconti o di favole. Mio papà lo aprì al capitolo Schnauer. “Questo!” sancii soddisfatta, indicando un Riesen, “troppo grande, non ci sta in macchina, meglio un medio” replicò mio papà - “questo!” accettai io, con il dito sulla foto di un medio nero, “no, un sale e pepe”, “sale e pepe ? ma che colore è???”. Andava bene

comunque, andava bene tutto, desideravo un cane, qualsiasi cane. Evidentemente era già stato tutto programmato e il cucciolo già prenotato. Mio papà, mesi prima, si era rivolto ad un caro amico, allevatore e addestratore di Pastori tedeschi: “prendi uno Schnauzer medio pepe e sale - gli aveva consigliato - ottimo cane da guardia, perfetto con i bambini”. Lui, allevatore di Pastori tedeschi, aveva aggiunto “ci penso io, te lo procuro”. Forse, a quel tempo mio papà sapeva già di essere malato; forse temeva che avrebbe lasciato sole me e mia mamma; forse per questo voleva un ottimo cane da guardia, perfetto con i bambini. Ci lasciò un paio di anni dopo: dieci anni io, due il mio Schnauzer. Troppo giovani entrambi. Crescemmo insieme, complici, fratelli, cercando di riempire, almeno parzialmente, il vuoto causato dalla perdita di mio papà. Mi lasciò anche il mio cane, il mio compagno di avventure e disavventure, mi lasciò quando avevo ventidue anni, dopo avermi accompagnato lungo l’adolescenza e parte della giovinezza, dopo aver reso quegli anni meno dolorosi. Dopo di lui solo gatti, tanti gatti, tutti trovatelli. Fantastici. Con l’ultimo, soprattutto, un rapporto speciale... Ma ho sempre saputo che dopo l’ultimo micio e quando, terminati gli impegni lavorativi, avessi avuto più tempo, avrei ripreso un cane. Ne ero certa. L’unico dubbio: un’adozione da un canile o un altro Schnauzer? Sono stata molto combattuta ma, alla fine, la seconda opzione ha prevalso. Così da due anni ho un nuovo amico barbuto. Ogni giorno il nostro rapporto diventa più profondo, la nostra intesa è incredibile. Magici gli Schnauzer! La barba folta, le sopracciglia lunghe… austeri e buffi contemporaneamente: dipende da come li si guardi, se di profilo o di fronte. Portamento elegante ma robusti, personalità spiccata, instancabili, intelligentissimi, fieri, saggi, affidabili, fedelissimi, affettuosi, giocherelloni. Mi trovo spesso a pensare: Hai visto, papà ? Hai visto come mi era piaciuto il tuo regalo? Il migliore che potessi farmi. Me ne sono fatta uno uguale. E gli voglio un bene immenso. Renata Pozzo 41


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La squadra italiana con il consigliere ENCI Sandro Pacioni

Coppa Europa razze inglesi a grande cerca

Andalusia l’allevamento italiano sul podio Vince la rappresentativa della Serbia con alcuni Setter Inglesi allevati in Italia, segue la Francia. All’Italia il secondo posto nell’individuale

personalità unita alle tipicità di razza, oltre all’esperienza dei loro conduttori. Ero dispiaciuto che un Setter avrebbe potuto figurare tra i prescelti, se l’evento si fosse disputato nel 2020 senza i problemi sanitari che ci hanno costretto a posticipare l’evento. Sibux di Valdichiana avrebbe avuto buone probabilità di far parte della Nazionale, se un triste destino non lo avesse privato di tale opportunità strappandolo anzitempo all’affetto del suo proprietario Paolo Gulinelli, oltre al suo conduttore e allevatore Leo Bischi.

Alla soglia dei 70 anni con oltre 50 di militanza sul campo, mi è stata conferita dall’ENCI la responsabilità di selezionare la rappresentativa italiana di Coppa Europa per le razze inglesi a Grande Cerca. Ho accettato con molta soddisfazione oltre a un briciolo di imbarazzo. Nella mia vita professionale come in quella cinofila, ho sempre sudato ogni piccola soddisfazione, consapevole che il lavoro l’onestà e il sacrificio alla lunga pagano. Ho esordito sul sito ENCI e sulla mia pagina Facebook, comunicando data e luogo del mio percorso selettivo iniziato a Toledo sulle pernici rosse e conclusosi a Marchena (Andalusia) con la scelta dei titolari Setter e Pointer migliori in nostro possesso. Solo una parte degli addestratori erano presenti a Toledo, per cui ho osservato con attenzione quelli con spiccata

È stata un’avventura incerta quanto straordinaria ma, alla fine, è stata sostituita solo la nazione ospitante, riconfermando la giuria internazionale coi selezionatori proposti dall’ENCI e Associazioni specializzate. Sono giunto all’appuntamento di Toledo sulle “rosse” che 42


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Durante la prima settimana pareva che i cani stentassero a prendere le misure, sotto l’attento controllo dei nostri giudici i quali centellinavano le qualifiche senza fare sconti. Poi col crescere della vegetazione, le condizioni sono migliorate evidenziando i reali valori sul campo. Non avevo mai visto Munich de Akelarre e neppure Patriot od Bukovice, il primo dotato di uno straordinario magnetismo animale con temperamento straripante, oltre essere superbo a contatto. Dopo averlo certificato in prova, sono tornato a rivederlo il giorno seguente, fuori gara, per una conferma oltre il piacere di rivederlo. Di Patriot avevo notizie discordanti, quindi volevo accertarmi sui suoi attributi. Gli ho riconosciuto buona qualità, elegante, serio, non “esplosivo” in partenza, ma costante nel rendimento con azione e cerca garantiti. Kakà dell’Antonio Carvico l’avevo più volte apprezzato sui prati oltre che in Serbia a starne ma, dopo averlo rivisto sulla vastità degli spazi andalusi, posso affermare che un Setter completo come questo, Rudy Lombardi dovrà attendere prima di averne un altro simile. È giunto alla seconda settimana in gran forma aggiudicandosi un CAC di batteria e uno spettacolare CACIT al barrage. Bruklin l’avevo giudicato solo una volta durante il campionato Europeo in Serbia nel 2019 quando si aggiudicò il titolo con un punto straordinario. Infine le due riserve. Heroes di Valdichiana di Leo Bischi, vincitore a Toledo col CACIT, Setter di grande sostanza, ancor prima della tipicità del galoppo. Ero indeciso se schierarlo al posto di Bruklin, in quanto mi preoccupava inserire due soggetti dello stesso conduttore soprattutto quando lo stesso doveva dividersi con altri titolari per altre nazioni, spendendo energie e concentrazione su più fronti con esiti imprevedibili. Oriolensis Quod è un bel Setter “regolarista” con buona qualità di movimento e rendimento ma, nell’occasione, un lievissimo risentimento sugli appoggi anteriori ne limitavano l’efficacia.

La squadra Serba vincitrice della coppa Europa 2022

avevo sperimentato personalmente nel lontano 1992 a Jerez col mio Roval Mozart, Roval Radice, Roval Milis, Micia delle Tomarole. Le rosse costituiscono un test probante per i cani da ferma, soprattutto durante le prove. Se da un lato esaltano la bramosia dell’incontro nella miriade di emanazioni sparse sul grano da questo selvatico maratoneta, dall’altro esortano i cani ad osare oltre il lecito accorciando le distanze di sicurezza nel tentativo di bloccare le pernici a terra. Sono giunto a Marchena la seconda settimana. Mi tenevo aggiornato sui risultati tramite il collega Roberto Collodoro giunto sul posto la prima settimana in veste di selezionatore SIS per il Campionato Europeo Setter, e mi è stato di grande aiuto. La squadra francese seconda classificata

Infine, riassumo un excursus sulle prestazioni dei nostri beniamini, osservati un passo dietro al presidente di giuria Dusko Sormas. Il sorteggio ha decretato al primo turno il nostro Patriot condotto da Ernesto Pezzotta e, come spesso accade agli “apripista” si è trovato con vento scarso e mutevole. Lanciato a sinistra in una verde distesa pianeggiante, non ha allungato a dovere, poi si è disteso a destra raggiungendo la massima distanza. Il compagno, un Pointer nero, si era portato in profondità mentre il suo conduttore, cercando di collegarsi, alzava una coppia di pernici a centro campo mentre Patriot doveva ancora raggiungere il punto d’involo: eliminato. Il secondo dei nostri era Munick alla nona coppia ma, la Setter Fabia di Simeons è stata ritirata, quindi Munich è 43


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scivolato all’ultimo turno della giornata. Intanto, senza nulla di interessante, si era giunti all’imbrunire quando con trepidazione Munich veniva condotto da Davide Bruni sul “Rancho de la Senõrita” un ampio declivio in cui avevo giudicato in tre occasioni senza mai incontrare. Partito sulla sinistra come una furia, ha raggiunto il ciglio della carraia virando profondo costeggiando i furgoni. Il compagno di coppia di scarsa nota, è stato fatto proseguire mentre Munich saettava sulla destra superando l’ampio appezzamento di grano, divorando gran parte di un arato adiacente tornando al centro con incedere spettacolare naso al vento e un istante dopo lambiva la colonna dei furgoni tornando dall’altra parte: ma di pernici manco l’ombra! Sontuoso richiamo, ma le tenebre intanto decretavano la fine “dei giochi”.

Campionato Europeo Pointer Caccia Starne, selezionatore Diego Pola

Giunti in albergo qualcuno agitava il regolamento, affermando che la giornata doveva concludersi coi completamenti e richiami: pena l’esclusione degli stessi. Quindi si è discusso parecchio, anche con le altre nazioni, sull’interpretazione del “fumoso” refuso regolamentare circa lo svolgimento dei completamenti e richiami, concordando il recupero alla fine del giorno seguente. La mattina seguente iniziava con cielo grigio, col terreno bagnato dalla pioggia notturna unita a una foschia preoccupante. Giunto sul campo ho indossato la mia casacca

azzurra dell’Italia, teso ad osservare l’orografia del luogo costituito da ampi valloni, in cui i cani potevano scomparire alla vista dei giudici sui lati. Alla ventunesima coppia entrava in scena il nostro Bruklin che raggiungeva le pendici di un ampio declivio a salire. Lanciato a destra in salita, non è partito brillantissimo troncando anzitempo sul lato, virando a buon vento prendendo vigore sul versante opposto in discesa aprendo perfettamente a misura. Intanto la compagna fermava eretta oltre il punto in cui il nostro Setter aveva chiuso il primo lacet. Per un attimo ho

Il Presidente SIS Paolo Gulinelli con la rappresentativa italiana del Campionato Europeo Setter Grande Cerca. Selezionatore Roberto Collodoro

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Campionato Europeo Setter Caccia a starne

trattenuto il fiato mentre Bruklin arrivava consentendo espressivo. Dopo una lunga guidata senza esito, sono stati rilanciati invertendo l’ordine di partenza. Ripartito a sinistra è ridisceso veloce, mentre la compagna tergiversava in profondità con ripetuti arresti senza esito, dopodiché all’ottavo minuto, il presidente di giuria chiudeva il turno per troppe indecisioni della femmina. Bruklin doveva completare.

di sgancio di Kakà nel minuto, dunque senza penalità. Rilanciati, Kakà ha dominato terreno e compagno terminando in modo fantastico! Rincuorati, ma coi piedi ben a terra, eravamo consapevoli di essere a metà dell’opera. Inutile dire che i nostri cani erano i più forti e temuti in quanto superiori a quelli delle altre nazioni, seppur derivanti dai nostri allevamenti. Alla stretta finale Dusko Sormas ha annunciato i turni dei completamenti e richiami: tre turni di completamenti, una coppia e un isolato ai richiami. Il luogo scelto per i completamenti aveva sulla sinistra una lunga siepe e un frutteto in cui un paio di spari echeggiavano a decretare i punti che di lì a poco sarebbero stati fatali. Un paio di cose non ho gradito, il mancato completamento di Bruklin, con Pezzotta ammutolito, e la sostituzione del turno di richiamo del nostro Munich, con quello dell’isolato serbo fatto correre in terreno più favorevole. Inutile dire che dove è stato sganciato Munich con Juventus, a ridosso dei furgoni, non si è vista una pernice volare. Questo è quanto e i risultati fanno già parte della storia.

In poche battute siamo giunti al venticinquesimo turno con Kakà, nostra ultima risorsa per sollevarci gli animi. Sganciato a sinistra, è partito con rapida accelerazione solcando radente il grano fino alla colonna dei furgoni compiendo una virata parabolica tornando al centro veloce guadagnando il lato opposto. X Factor dopo aver compiuto il suo lacet, raggiungeva la sinistra entrando in ferma espressiva concludendo correttamente su isolata. Kakà tornando in direzione, bloccava espressivo poco più avanti al punto d’involo precedente. Appena raggiunto il cane, l’altra pernice è partita perfettamente indicata. A questo punto il presidente chiedeva lumi al collega greco di sinistra, essendo più prossimo all’azione, il quale affermava che l’isolata sfruttata da X Factor era ininfluente per Kakà essendo nella traiettoria

Valerio Ronchi 45


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CLASSIFICA COPPA EUROPA INGLESI GRANDE CERCA

ECC APELLES DEL’AD MONTES Setter inglese conduttore Targetti (Germania) ECC WEB Setter inglese conduttore Testa (Svizzera) ECC CUCCA’S X FACTOR Setter inglese conduttore Fernandes (Francia) MB NUAGE D’ETE DE LA DEMI-BRUME Pointer conduttore Dave (Francia) MB YURI Setter inglese conduttore Pezzotta (Serbia)

1° CAC LAURSEN DI CASA LETIZIA Setter inglese conduttore Pezzotta (Spagna) 2° R/CAC KAKA DELL’ANTONIO CARVICO Setter inglese conduttore Lombardi (Italia) 3° ECC PALAZIENSIS MONDO Setter inglese conduttore Pezzotta (Serbia) Giuria Coppa Europa. Provou, Sormaz e Gozunas

I rappresentanti della SIS e del Pointer Club

Vincitore della prova Laursen di Casa Letizia (Spagna) condotto da Ernesto Pezzotta

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CAMPIONATO EUROPEO SETTER GRANDE CERCA 2022 La prima volta per me in un appuntamento di questa importanza. Un onore. Un ringraziamento per la fiducia alla SIS ed all’ENCI per aver avvallato la scelta del mio nome. Collaborazione da parte del Pointer e del Setter club spagnoli nel mettermi nelle migliori condizioni possibili per visionare i soggetti. Al termine delle prove, ho scelto i 7 setter che ci hanno rappresentato al grande appuntamento a cui tutti o quasi, aspirano. Per quanto riguarda le femmine • ZOE SIMEONS TEAM: fa della concretezza e della venaticità il suo punto forte. Spesso a punto. Azione ragionata. Pochi rischi. • CLEO: nota, costanza di prestazioni. Non tradisce. Per i maschi • BROOKLIN: esperienza al servizio della nostra Nazione.

Abituato ai grandi appuntamenti. Senza fronzoli, va sempre al sodo. • EPO: preciso, ordinato. La prestazione lui te la garantisce sempre. • HEROES DI VAL DI CHIANA: il più giovane del mazzo. Sul terreno in modo sempre impeccabile. A contatto si fa valere. La caccia la su prerogativa. • ORIOLENSIS QUOD: genio e, a volte, sregolatezza. Il jolly da giocare, e che jolly. 2 giorni a punto esprimendo tutto il suo potenziale. Due vittorie di batteria con il primo eccellente per HEROES DI VAL DI CHIANA e ORIOLENSIS QUOD, che nella seconda giornata si è confermato con un secondo eccellente precedendo in classifica EPO. Roberto Collodoro

CAMPIONATO EUROPEO POINTER CACCIA A STARNE Le considerazioni del selezionatore incantato del nostro pianeta dove il cielo e la terra trovano all’infinito un punto di convergenza. I turni di prova sono serviti per la messa a fuoco di alcuni Pointer che hanno mostrato caratteristiche irrinunciabili per la valorizzazione della razza. Non sempre (forse per la mancanza di dialogo o per la dominanza del risultato) durante una prova si creano le sinergie ottimali tra giudice e conduttore dei cani. Così diventa difficile parlare la stessa lingua e favorire la crescita, la conoscenza di alcuni aspetti tecnici che distinguono la razza, l’azione del nostro Pointer; e rendere il tutto fruibile agli appassionati che da sempre seguono il nostro mondo. La settimana di Spagna è stata anche esemplare per il corretto comportamento dei nostri concorrenti della caccia a starne. Il mio auspicio è che il Pointer Club Internazionale porti avanti questi valori. Un aspetto tecnico e pratico legato a tale evento ma non solo: i concorsi di caccia a starne dovrebbero avere un habitat diverso, specifico, meno spaziale, proprio per evidenziare quelle note irrinunciabili legate al mondo venatorio. Una cosa è certa: la prova classica a starne è l’assoluta verifica della razza. È fondamentale caratterizzare la nota del concorso con scelte oculate, con chiari distinguo.

L’aspetto morfologico e il modo di comportarsi del nostro Pointer nella fase di lavoro sono il frutto di uno studio particolare da parte del vero appassionato: la risultanza di caratteristiche che si tramandano nei tempi attraverso la selezione. È quindi importante esporre il proprio pensiero ma attenendosi alla cinofilia-cinotecnica. Per completare il percorso è quindi fondamentale trovare un punto di accordo e uniformarsi alla logica per fare conoscere all’utenza la linea da seguire nella selezione del nostro cane. Di questo, a bordo campo, ho parlato con conduttori ed appassionati presenti al Campionato Pointer Caccia a Starne, organizzato dal Pointer club spagnolo, che si è tenuto in Spagna all’inizio del mese di marzo. Una bella e provante esperienza sia come selezionatore della squadra italiana che come giudice delle prove a Grande cerca che hanno fatto da corollario all’evento internazionale. Così, dal dialogo tra cinofili, sono emersi quei valori fondanti che da sempre caratterizzano e distinguono il Pointer club. Dalle parole dei protagonisti in terra iberica è emerso il grande amore per il vero Pointer con il preciso riferimento allo standard (morfologia e lavoro) a cui gli attori protagonisti della storia del club, da sempre, hanno tratto e traggono indirizzi e suggerimenti. La voglia di sapere tra i più giovani e il confronto d’idee tra giudice e concorrenti sono stati gli ingredienti del simposio culturale-cinofilo avvenuto a bordo campo in un territorio

Diego Pola

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Coppa Europa. Lombardi ritira il premio per la Riserca CAC di Kakà dell’Antonio Carvico

CAMPIONATO EUROPEO POINTER GRANDE CERCA Girandola, Munik de Akelarre conduttore Bruni, Patriot od Bukovice conduttore Pezzotta, Krak del Sargiadae conduttore Eschini, e da 3 femmine: Sarai conduttore Fernandez, Keylaine Lea conduttore Bruni e Galla Placidia del Sole conduttore Lombardi. Mi dispiace per alcuni conduttori che avevano profuso impegno e disponibilità presentando soggetti importanti che sono rimasti fuori ma queste sono le regole e le scelte a volte dolorose sono state fatte in assoluta serenità. Non entro nel merito del Campionato verificabile da classifiche e relazioni, perché ho dovuto sostituire in giuria Americo Procaccini improvvisamente debilitato e di conseguenza spogliarmi dalla veste di selezionatore e tifoso. Una considerazione tecnica però la voglio fare e cioè che ci stiamo dimenticando il regolamento della GC che dice: cerca intelligente, estesissima ai lati e di giusta profondità, il cane deve dimostrare iniziativa, avidità e deve restare in grado in ogni istante di rispondere ai richiami del conduttore. Quindi non è possibile che un cane specialmente in monocultura si porti in profondità e quando ferma si pretenda che il giudice veda e assegni il punto. Negli ultimi anni i più grandi confronti si sono disputati in Serbia, paradiso per alcuni e per altri con terreni troppo facili e con troppa selvaggina per la GC e questo per concludere che la selezione della razza rispettando le note andrebbe fatta su tutti i tipi di terreno e di selvaggina quindi Serbia, Spagna, Francia e ora anche Italia e non si dovrebbe dimenticare mai che i nostri ausiliari sono nati per la caccia. Mario Agosteo

Nato come vetrina dei migliori soggetti di ogni nazione, il Campionato Europeo Pointer è stato il primo esempio, in seguito adottato da tutte le razze da caccia e non solo, di una rassegna dove vengono abolite bandiere e nazionalismi. Voleva essere diverso dalla Coppa Europa in cui si confrontano squadre nazionali e si vince con graduatoria a punti, manifestazione storica dal grande fascino ma tecnicamente poco probante. In questi anni il Campionato ha contribuito ad elevare la qualità dell’allevamento europeo consentendo a Paesi appena arrivati di confrontarsi con le nazioni di storica tradizione. Sarà ben un paradosso dicendola alla francese: “le pointer sans drapeau” e poi contestare il fatto che alcuni soggetti vengano schierati da nazioni in cui non sono nati. La storia ci insegna che succede da sempre, esempi: gli Harlay, i Valesià e tanti Pointers danesi che presentati da mitici personaggi hanno dato uno straordinario impulso alla razza in Italia. Il consiglio del PCI ha deciso di concedermi l’onore e l’onere di selezionare la rappresentativa del Campionato Europeo di Grande Cerca. Ho accolto l’invito per mettermi alla prova e per soddisfare le insistenze di tanti amici e perché non sarebbe stato facile rinunciare al fascino dell’Andalusia. Si è sempre detto che l’Italia potrebbe schierare più di una squadra essendo stata nel tempo la nazione di riferimento della razza, non è stato cosi quest’anno, infatti dopo aver saputo che è venuto a mancare uno degli astri nascenti: Salazar del Sargiadae, ho avuto anche la triste notizia dell’infortunio del classico Universo dei Mascii. La squadra sarà formata da 4 maschi: Celso conduttore

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CAMPIONATO EUROPEO SETTER DI CACCIA A STARNE concorso, buon galoppo, anche lui aveva avuto dei risultati nelle classiche a quaglie. 2^ GIORNO ALEX all. e prop. Zanotta Bruno, cond. Mazzonetto Delfi CAC-CACIT. Fondo, continuità, esplorazione a tutto campo, galoppo composto. Due ferme valide di cui una a fine turno con una reazione straordinaria. BARONE all. Camissa Domenico, prop. Masserini Alessandro, cond. Fontecedro Giuseppe. Terzo Eccellente. Esponente di razza, scelto tra due fratelli che entrambi avevano ottenuto il CACIT nelle prove antecedenti. Buonissima qualità di galoppo, sempre in mano. Nonostante un terreno difficile, con vento mutevole, riesce con grande equilibrio, a fine turno, a realizzare un punto su coppia di pernici. ORIO DEI TOGNOLONI all. e prop. Collodo Francesco, cond. Moretti Francesco. Unico soggetto che non ha conseguito qualifiche. grandissimo rappresentante di razza per galoppo, azione e cerca. Nel secondo giorno, grande turno di chiamata e relativo

Ricevo da parte della SIS l’incarico di selezionatore, e dopo tanti rinvii a causa della pandemia, si parte per la Spagna, sui terreni di Marchena. A dicembre 2021 ho visionato i soggetti presenti alle prove di Zara. Chiaramente terreni e selvaggina non erano quelli che avremmo trovato in Spagna, per cui ho dato appuntamento alle prove di Marchena che si sono svolte antecedenti il campionato. La squadra selezionata doveva avere i seguenti requisiti: nota del concorso, qualità stilistiche, conoscenza del selvatico che avrebbero dovuto reperire e forma fisica. Il campionato si vince a singolo, per cui tutti i soggetti dovevano avere queste caratteristiche che li avrebbero dovuti portare alla massima qualifica ed eventuale barrage. LA SQUADRA 1° GIORNO CESENA all. Beletti Luca, prop. Orlandini Saverio, cond. Albamonte Sandro CAC-CACIT. Grande personalità, buona la meccanica, fondo e grande nota del concorso, gran presa di punto. Al centro Sandro Albomonte Campione europeo con CESENA

Paolo Della Bordella, Vive Campione Euopeo con AMBROFELIS GHOST

CAMPIONE EUROPEO ALEX Conduttore Delfi Mazzonetto

richiamo, non ha avuto occasioni.

ALPINENSIS EMMA all. e prop. Collodoro Francesco, cond. Moretti Francesco. ECC. Altra femmina gradevole sia per un galoppo di buona morbidezza che prestazione. Aveva ottenuto dei risultati anche nelle prove classiche. AMBROFELIS GHOST all. e prop. Cereda Ambrogio, cond. Della Bordella Paolo. R/CACIT. Setter maturo, buona personalità, sempre in mano e nota del concorso rispettata. Gran punto nel richiamo. HAMMER all. Silvestri Vincenzo, prop. Favagrossa Linda, cond. Mattei Filippo. 1^ ECC. Buon esponente di razza, rispettata la nota del

Credo che la selezione ed il progetto zootecnico siano stati rispettati e ringrazio i giovani conduttori per avermi seguito rispettando la mia esperienza. CLASSIFICA CAMPIONE EUROPEO ALEX Conduttore Delfi Mazzonetto VICE CAMPIONE AMBROFELIS GHOST Conduttore Paolo Della Bordella CAMPIONESSA CESENA Conduttore Sandro Albamonte Riccardo Rosa

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A Zara successo strepitoso per i colori azzurri

Squadra italiana vincitrice della Coppa Europa razze continentali con Nurra che alza la Coppa alla presenza di Giancarlo Passini

Breton piglia tutto

L’Italia si aggiudica la Coppa Europa Continentali a squadre, seconda nell’Individuale occupa l’intero podio nel Campionato Europeo Epagneul Breton Ad inizio primavera torniamo nuovamente a Zara in Croazia per vivere un calendario denso di importanti appuntamenti che partono dal 21 febbraio e terminano l’8 marzo 2022. L’ENCI concede ancora le qualifiche italiane nella nota della caccia starne per le razze continentali che si impegnano in quattro giornate dal 21 al 24 febbraio. A queste seguono le prove su starne con qualifiche croate dal 25 al 28 dello stesso mese. Marzo invece si dedica con la prova di eccellenza il 1° del mese, la speciale Kurzhaar il giorno seguente, (qualifiche croate) per lasciare il passo all’evento clou della stagione: la Coppa Europa delle razze continentali da ferma del 3 e 4 marzo. Il sipario si chiude con il Campionato del Mondo Kurzhaar nei giorni 5 e 6, seguito da quello Europeo degli epagneul breton di 7 e 8 marzo. Tutte patrocinate anche dalla FCI che ha concesso i relativi CACIT.

L’Italia si gratifica per le vittorie ottenute che la vedono vincitrice nella Coppa Europa, (1° a squadre e Vicecampione individuale) oltre che nel Campionato Europeo Epagneul Breton (1^ a squadre e intero podio nell’individuale con 1^, 2^ e 3^ classificato). Zara, ancora oggi, malgrado le evidenti modificazioni che hanno interessato i terreni e, di conseguenza, anche il comportamento e la densità delle starne, la possiamo identificare come un importante appuntamento nella selezione zootecnica del cane da ferma. Tantè che anche in queste condizioni i nostri preparatori con i loro allievi riescono a manifestare l’alto livello qualitativo ed il rendimento imponendosi a grandi numeri. Ho potuto verificare io stesso la situazione del momento:starne più rare rispetto al passato, comunque sufficienti, e allocate in porzioni di terreno differenti dalle estese pra50


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Concorrente a servire il Kurzhaar in ferma su coppia di starne a Zara

terie alle quali eravamo abituati. Ciò non comporta gravi problemi per le nostre prove di caccia su starne dedicate alle razze continentali le quali sono a tutti gli effetti prove sovrapponibili a quelle su selvaggina naturale con l’unica differenza riferita al target utile, in questo caso la starna. Durante le prove con qualifiche italiane (nota della caccia su starne) che hanno aperto il sipario, sono stati centocinquanta cani al giorno ad essere verificati dagli esperti italiani Enrico Bixio, Pietro Antonio Nurra, Alessandro Evangelisti, Marco Ragatzu, Daniele Gaddini e Piero Frangini, affiancati dai croati Darko Martinovic, Vicencije Mrden, Pucar Berislav, Drazen Tulicic e Neven Ljubicic. Sono state assegnate ben centoventi qualifiche, delle quali centootto Eccellenti, (tra i quali quarantanove tra CAC e relative Riserve) e dodici Molto Buono,per una percentuale del20% rispetto agli iscritti che, tutto sommato, si sovrappone quasi alle risultanze degli anni passati. Doveroso sottolineare la conferma da parte dell’Epagneul Breton Tramp che era stato protagonista anche della sessione di prove autunnali e che in questa occasione (intera tournee tra qualifiche italiane e croate) si ripete in quanto soggetto con maggiori e migliori qualifiche ottenute. Con lui il suo presentatore Mauro Pezzulli che viene premiato come miglior conduttore. Nella compagine dei continentali italiani è invece Polcevara’s Olmo,il Bracco Italiano di Massimo Scevi e Sodini, condotto da Danilo Rebaschio che risulta il migliore nelle prove. Dati alla mano quindi l’ospitalità di Branko Sare si rileva preziosa ai fini organizzativi e anche sufficientemente fruttuosa per le risultanze tecniche ottenute. Come annunciato, non si sovrappone a quelle che hanno caratterizzato Zara nel tempo, ma, con le necessarie modifiche attuate nella frquentazione di differente tipologia di terreno, hanno comunque permesso di espletare le verifiche

zootecniche nella nota della caccia su starne, che ricordiamo non essere quella della classica. Il trionfo italiano nella Coppa Europa delle razze continentali da ferma e i Campionati di Kurzhaar e Epagneul Breton Le verifiche funzionali del periodo iniziale hanno costituito fruttuoso momento per la selezione effettuata da Pietro Antonio Nurra designato dall’ENCI per comporre la squadra italiana che ha concorso alla Coppa Europa nei giorni 3 e 4 marzo 2022. Appunto a Zara, l’esperto giudice italiano ha potuto verificare stato di forma e la concretezza durante le otto giornate di prova degli aspiranti portatori del tricolore. Compito per nulla facile e appesantito da un forte senso di responsabilità: si ottiene il risultato atteso e vengono nominarti Tramp, Epagneul Breton condotto da Mauro Pezzulli, Kevin, Epagneul Breton condotto da Filippo Venturelli, Vasco del Falso, Bracco Italiano condotto da Paolo Festa, Pradellinensi’s Paride, Kurzhaar condotto da Mauro Pezzulli e, (riserva che ha corso il secondo giorno) Dzeko, Epagneul Breton condotto da Marco Selmi. Insormontabili i nostri cani rispetto al resto delle squadre dei diciassette Paesi affiliati alla FCI che si sono confrontati nella vetrina croata insieme all’equipe italiana. Grazie a Tramp che ottiene il 1° Ecc CAC/CACIT il primo giorno e il 1° Eccellente il secondo, seguito dall’altro Breton Kevin con il 2° Eccellente il primo giorno e il 2° MB il giorno seguente,oltre a Vasco del Falso che guadagna un 2° MB, la squadra italiana si aggiudica l’ambito Trofeo per il 2022, al quale si aggiunge anche il titolo di Vicecampione Individuale per lo stesso Tramp che ha partecipato al barrage finale con il Drahthaar Bolivia Lisovichy Rancho condotta da Aleksander Cakic concorrente perl’Ucraina. 51


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Kurzhaar in azione

L’Italia trionfa con gloria. Non poteva mancare l’asterisco del selezionatore che è stato impegnato anche in giuria alla Coppa. La parola a Pietro Antonio Nurra: “Rientro provato dalla trasferta croata, chiaramente anche soddisfatto per il risultato ottenuto. Onorato per l’incarico di ENCI nel scegliere i componenti della squadra che ci ha rappresentato; essere presente in giuria per undici giorni consecutivi mi mi ha permesso di ottenere una visione globale dello stato di forma del momento sia dal punto di vista atletico che di facilità all’incontro e opportuna preparazione, quest’ultima riferita soprattutto ai cani ma anche ai nostri “giovani” conduttori. Scegliere il team non è stato facile in un numero così ampio di soggetti anche di grandi qualità e rappresentanti di differenti razze. Abbiamo al fine sventolato la bandiera tricolore. Bellissima vittoria anche per la nutrita partecipazione di concorrenti venuti da ogni dove, persino dall’Islanda, per un totale di diciotto Paesi affiliati alla FCI, compreso il nostro. Non nego la tensione ma la consapevolezza delle qualità dei nostri rappresentanti mi ha aiutato a sopportare lo stress delle due giornate. Ho voluto dedicare questa vittoria

Danilo Rebaschio con Polcevara’s Olmo e Branko Sare

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Team italiano al Campionato del Mondo Kurzhaar 2022

all’amico Alessandro Evangelisti che è improvvisamente scomparso proprio dopo il rientro dalle prove italiane qui a Zara nei giorni precedenti l’evento. Mi sento sinceramente di ringraziare l’ENCI che mi ha incaricato, Giancarlo Passini che mi è stato al fianco per le giornate di Coppa e anche ai ragazzi del team che hanno reso onore a me e all’Italia cinofila tutta”.

CAMPIONATO DEL MONDO KURZHAAR E CAMPIONATO EUROPEO EPAGNEUL BRETON La Coppa Europa cede il passo ai Campionati, prima quello del Mondo Kurzhaar e poi l’Europeo Epagneul Breton. Poca fortuna per i nostri rappresentanti selezionati per il KCI da Piero Frangini che, seppur manifestando prestazioni di qualità non sono riusciti ad incarnierare la vittoria. All’evento era presente il Presidente del KCI e Consigliere ENCI Giancarlo Passini che così si esprime sulla trasferta croata: “Zara è indiscutibilmente ancora il luogo dove con i continentali possiamo fare la miglior selezione, anche se dobbiamo ammettere che il territorio per le prove primaverili a starne si sta restringendo. In passato, siamo passati dalla classica a starne alla caccia su starne e nel tempo abbiamo fatto confusione. Il problema della tipologia dei terreni emerge soprattutto quando andiamo a fare campionati. I concorrenti che provengono da quei Paesi dove la nota classica primaverile a starne viene corsa abitualmente ogni anno, francesi e spagnoli in primis, con difficoltà ritengono che i terreni croati dove si sono svolti Coppa Europa e Campionati in Croazia sono idonei. La situazione è cambiata notevolmente nel tempo. La cura dei terreni dal punto di vista agricolo si è limitata in maniera cospicua e ciò non ha contribuito allo stazionamento delle starne negli ampi spazi. Anzi, tale perdita ha causato notevoli difficoltà. Comunque per quanto riguarda ciò che ha caratterizzato questo lungo periodo di prove primaverili, l’occasione si propone fruttuosa per riflettere; dobbiamo fare distinzione tra classica 53

Mauro Pezzulli con Marcos de Cabricam Miglior Maschio al Campionato Europeo Epagneul Breton per l’Italia


aprile 2022

Squadra italiana CIEB vincitrice del Campionato Europeo AICEB 2022

a starne e caccia su starne. Forse è necessario tornare a toccare il regolamento, senza grandi stravolgimenti, ma facendo precisazioni sulle tipologie dei terreni idonei. Per i Kurzhaar la manifestazione è stata un gran successo con la partecipazione di quindici Paesi, anche se soffriamo ancora incomprensibilmente della mancanza della Germania. Ottimo il livello dei cani presentati a parere unanime degli Esperti Giudici impegnati con me. Condizioni proibitive con bora e vento forte che non hanno certo aiutato. Abbiamo presentato il team selezionato in piena autonomia da Piero Frangini il quale ha scelto quei soggetti che si sono distinti e che potevano essere all’altezza di risultati importanti. La fortuna non ci ha aiutato. I nostri Kurzhaar sono stati apprezzati ma non hanno concretizzato. Credo che la Croazia possa rimanere punto di riferimento ma deve modificare qualcosa.”. Il sipario si chiude con il Campionato Europeo Epagneul Breton che vede la squadra italiana vincere senza lasciare spazi alle altre dodici rappresentative. Nella squadra scelta da Ernesto Ghirardo composta da Choenobium Chilly (di Corrado Gilardoni conduttore Filippo Venturelli), Dzeko, (di Giorgio Selmi e Enrico Lippini conduttore Marco Selmi) Marcos de Gabricam, (di Gianni Ambrosetti conduttore Mauro Pezzulli) Nat (di Fabio Lascialfari e Liliana Bartolozzi conduttore Fabio Lascialfari) e riserva Napoleon (condotto dalproprietario Mauro Pezzulli), sono Dzeko con un 2° Riserva CAC ed un 2° MB, Marcos con un CAC/RCACIT e un 2° Riserva CAC e Nat con un 1° Eccellente ed un 1° CAC/CACIT che conducono il team italiano sul podio a squadre e impegnano le tre posizioni di quello individuale. Vincono tutto. Queste le parole di soddisfazione del selezionatore Ernesto Ghirardo presente al Campionato: “Non avevo mai giudicato a Goriza e devo ammettere che le starne ci

sono ma il terreno non è idoneo per le prove primaverili. Ho fatto la selezione verificando i cani in Andalusia e poi in Italia e ho dato la squadra senza verificare i cani in Croazia. Forse fortuna ma di sicuro la prerparazione dei cani e la buona condotta degli addestratori ha portato alla nostra vittoria schiacciante. Uniti per tre giorni, compattezza di squadra e sportività oltre che grande professionalità. Sono soddisfatto e rimarco che anche il Presidente Andrea Tureddi è stato presente assiduamente per gioire con noi della vittoria. Ringrazio il CIEB per l’incarico che mi ha conferito per la seconda volta e rientro soddisfatto di aver ottenuto in entrambi i casi la vittoria sperata.”. Si chiude così la primavera delle prove a starne con evidenti e soddisfacenti conquiste per la scuola cinofila italiana. Occasione che permette di riflettere e approfondire gli argomenti che caratterizzano le prove di questo periodo, tanto per la nostra caccia su starne quanto per le primaverili indirizzate nella nota classica sullo stesso selvatico. Marco Ragatzu Tramp in azione

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aprile 2022

La squadra della Sicilia vincitrice della prova per Delegazioni

La Lombardia seconda classificata

A Sala (Rieti) Campionato per Delegazioni

Kurzhaar alla ribalta La prova su beccacce ha confermato grande preparazione ed esperienza dei soggetti coinvolti, provenienti da tutta Italia. La soddisfazione di Giancarlo Passini e di tutti gli organizzatori Lo scorso 6 febbraio ha avuto luogo a Sala (Rieti) il Campionato per Delegazioni del Kurzhaar Club Italia nella prova specialistica su beccacce. La verifica zootecnica è stata organizzata dal KCI in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Sabino, il tutto sotto la regia di Alfio Guarnieri. Una manifestazione molto partecipata che ha visto al test ben cinquantadue soggetti di razza Kurzhaar provenienti da tutta la Penisola. Delle tredici delegazioni presenti, ottiene la vittoria quella della Regione Sicilia con Cooper della Riserva Reale condotto da Angelo Lo Re che, guadagnato il CAC in batteria, sorpassa, come da regolamento in quanto soggetto più giovane, Zico di Santa Caterina del Sasso condotto da Gatti a pari punti per aver ottenuto identico risultato. Questi i due soggetti migliori durante la verifica con la massima qualifica “certificata”. Seconda classificata la Lombardia e terza la Calabria. Sono intervenuti in giuria gli Esperti Amedeo Bovicelli, Piero Frangini, Vitaliano Gaggi, Alfio Guarnieri, Giancarlo Passini e Corrado Genovesi. Il Presidente del KCI e Consigliere Enci Giancarlo Passini che ha presenziato l’evento, riassume così la sua soddisfazione: “Un’associazione che tutela razze da lavoro, parliamo adesso di cani da ferma, comprensibilmente si vorrebbe orientare in verifiche a largo spettro di tipologia e qui

si giunge alle specialistiche. Non è compito facile e per questo siamo sempre stati titubanti a prendere iniziativa in questo senso. Fino ad oggi, ma adesso posso esternare la mia soddisfazione per quanto accaduto a Rieti, grazie all’incomparabile contributo organizzativo di Alfio Guarnieri. Ben tredici Delegazioni presenti con un totale di cinquantadue soggetti: oltre alla numerosa partecipazione ed ai risultati ottenuti, (possono sembrare pochi ma si ricordi la natura del target con il quale ci siamo confrontati) la più grande soddisfazione dal punto di vista zootecnico giunge dalle relazioni redatte dagli esperti giudici in campo: nessun cane è stato fermato prima del tempo concesso perché privo di qualità, attitudini e preparazione venatoria. Ciò è un dato confortante per la selezione che stiamo adoperando la quale mantiene salde le qualità naturali dei nostri Kurzhaar. Certo, riuscire a tu per tu con la beccaccia prevede notevole esperienza e non è facile per tutti ma questa verifica ha donato fondamentali risultanze che non possono che rappresentare un valore aggiunto a quanto oggi ha voluto caratterizzare l’allevamento italiano del Kurzhaar. L’occasione poi è stata anche momento di incontro con tutte le delegazioni, intervenute con rappresentanti in presenza e on line per un totale di diciassette presenze. Sono contento ed onorato di essere stato presente.” 55


aprile 2022

Angelo Lo Re con Cooper della Riserva Reale

Passini in relazione

Nella sua prima edizione, il regista, già esperto di lunga esperienza, così manifesta le impressioni ad evento concluso, Alfio Guarnieri: “Doveroso il ringraziamento all’Azienda agricola “Sala” che ci ha ospitato nei suoi terreni, così come al Gruppo Cinofilo Sabino, nella persona del suo Presidente Pietro Miluzzi, per quanto ha profuso nella collaborazione con il KCI per realizzazione di questo evento, oltre che a tutti gli accompagnatori che si sono offerti in aiuto. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, anche considerando l’impegnativo lavoro messo in atto data la nostra prima edizione in questa tipologia di verifica funzionale. Sono anche soddisfatto per la cospicua partecipazione.” Lo spazio poi è per chi trova soddisfazione sia per la vittoria tecnica ottenuta, ma anche per quella derivante dagli aspetti condivisi nella passione cinofila che ha trovato a Rieti l’ideale palcoscenico. L’asterisco di Angelo Lo Re: “Credo si possa immaginare quanto io sia contento di questo risultato e, aggiungo, lo sono anche per la manifestazione nella sua sostanza, per l’impegno che è stato profuso nella sua realizzazione. Mi rende ancor più soddisfatto l’aver ricevuto sinceri complimenti da molti, anche da coloro che da tempo sono protagonisti nella compagine cinofila. Cooper è un cane cresciuto con me nella cinofilia, anche grazie ad amici che mi hanno coadiuvato in momenti difficili e, soprattutto, anche alla determinazione dell’allevatore Francesco Francaviglia che mi ha spinto a credere nel potenziale di questo cane. Aveva ragione: dal risultato del Derby e poi nei nostri boschi a confronto con la beccaccia non ha mai deluso ed è cresciuto pian piano ma costantemente. Sono contento che si sia partiti con questa iniziativa rivolta ad una prova specialistica e confido in una continuazione, magari pos-

siamo aggiustare il tiro avendo maturato esperienza con la sua prima edizione ma posso asserire che tutto è riuscito bene.” Lo spirito cinofilo non può che essere conservato per tutta la vita e le parole di Germano Gatti ne sono piena conferma: “Gli anni passano ma non mollo. Dire che questa manifestazione è stata positivissima è dire poco. Molti cani, sei batterie provenienti da tutta Italia. Un’organizzazione perfetta e non è mancato nulla, neanche il buon cibo. Concorrenti tutti splendidi con i quali abbiamo avuto anche modo di spendere due parole sui nostri cani ed è stato bello. Terreni molto ampi purtroppo secchi ma non mancava l’habitat per la beccaccia. Qualche beccaccia in più non avrebbe guastato. Ci vogliono i cani esperti che non lasciano nulla al caso. Sono stato fortunato: Zico ha fatto un turno splendido e non era neanche troppo allenato ma è stato capace di una prestazione di esperienza e ha trovato dopo lungo turno una beccaccia difficile che ha risolto. Voglio sottolineare l’impressione che mi hanno fatto gli Esperti giudici che conoscono questo selvatico e la nota di questo difficile concorso. La cinofilia di oggi, soprattutto queste prove su selvaggina naturale, mantiene il sapore che conosco da una vita vissuta dietro e insieme ai cani, al Kurzhaar.” Durante la verifica anche Tango, in rappresentanza della Regione Calabria condotto da Armando Osso, ottiene il 1° Eccellente in batteria. Evento ben riuscito che ha rappresentato momento di aggregazione avvalorato dalle risultanze tecniche che sicuramente contribuiscono alla selezione di questa apprezzata e pregiata razza da ferma continentale. Probabilmente uno start che potrà vedere in futuro sostanziali prosegui zootecnici. Marco Ragatzu 56


La mia razza in 40 righe

“Racconti brevi. Storie di vita quotidiana. Aneddoti divertenti. Una razza: che passione! Dalla città alla campagna… … E tutto ciò che racconta la vita condivisa con la scelta di un cane”.

I RACCONTI SARANNO PUBBLICATI SULLA RIVISTA “I NOSTRI CANI” E SUL SITO DELL’ENCI INFORMAZIONI TESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf). Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi). FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione. Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati. INVIARE racconti, foto e liberatoria a: racconti@enci.it. Avvertenze: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto. È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte. LIBERATORIA Per la pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI si deve allegare all’invio la seguente dichiarazione: Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico. Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI, del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright.

L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2022 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.

INIZIATIVA PROMOSSA DALL’ENCI PER VALORIZZARE IL CANE DI RAZZA

Foto gallery 4000

immagini!

Ringraziamo tutti i partecipanti per aver contribuito a raggiungere questo importante risultato Cerchiamo foto che ritraggano cani, con le seguenti caratteristiche:

- Cani adulti. Cuccioli. - Cani in movimento, in stazione, seduti, a terra. - Cani negli sport cinofili.

-

Teste in primo piano. Cani singoli, in gruppo. Cani di razze diverse nella stessa foto. Cani ambientati nelle diverse stagioni.

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Foto a colori e bianco/nero. NO PERSONE NO BAMBINI Dimensioni: minimo 2MB

È possibile inviare più foto ma per evitare problemi con il server, si prega di INVIARE 1 FOTO PER VOLTA a: foto@enci.it Ogni foto dovrà essere accompagnata dalla seguente didascalia: razza, sesso e autore della foto. Per la pubblicazione gratuita delle foto su I Nostri Cani a corredo degli articoli che nel tempo potrebbero essere pubblicati e poi riversati anche sul sito ENCI, ognuna di esse dovrà essere accompagnata dalla seguente liberatoria. Il sottoscritto ……………………………………………………… autore della foto in oggetto che ritrae il cane di razza …………………………………… sesso ……………………………… autorizza l’ENCI alla pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI. Dichiara inoltre che la foto è libera da copyright. L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2022 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.


Border Collie. Foto Nathalie Anselmini.

CANE DA PASTORE BELGA GROENENDAEL

CARATTERE: All’attitudine innata di guardiano del gregge, aggiunge le preziose qualità del miglior cane da guardia per la proprietà. Cane da Pastore Belga Groenendael. Foto Pierangelo Ferrari.

gli standard in pillole

PELO: Due varietà: 1) moderatamente lungo 2) corto CARATTERISTICHE: tenace e strenuo lavoratore, di grande docilità. Sveglio, attento, responsabile e intelligente.

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

BORDER COLLIE UK


Cane da pastore tedesco. Foto Elena Corselli.

CARATTERE: deve essere ben equilibrato, saldo di nervi, sicuro di sé, del tutto disinvolto e (se non provocato) assolutamente buono, oltre che attento e docile.

CANE DA PASTORE SCOZZESE A PELO LUNGO

CARATTERE: disposizione amichevole, senza traccia di nervosismo o aggressività. Un grande compagno, amichevole, felice e attivo, mansueto con i bambini e gli altri cani.

gli standard in pillole

CANE DA PASTORE TEDESCO

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

Cane da pastore scozzese a pelo lungo. Foto Giovanna Pascale.


SHAR PEI CLUB ITALIANO SPECIALE SHAR-PEI CESENA 30.01.2022

JUNIORES 1° MP BOB PUP BLACK MUSCK OUI C’EST MOI

GIUDICE PERRICONE OTTAVIO

SHAR PEI CLUB ITALIANO c/o Colombo Stefano Via Petrarca 39/3 - 22041 COLVERDE (CO) Tel. 339-3150893 - segreteria@sharpeiclub.it - ttp://www.sharpeiclub.it

MASCHI LIBERA 1° ECC CAC CACIB BOB - BLACK MUSCK LATIDO 2° ECC R/CAC R. CACIB KHAMBALIQ 3° MB OLIVER GIOVANI 1° JCAC, JBOB TOP GUN SCUDERIA BENCIVENGA JUNIORES 1° MP BOS PUP BLACK MUSCK LES JEUX SONT FAITS FEMMINE LIBERA 1° CAC, CACIB, BOS FROM THE SKY DOWN DEL PEODORO GIOVANI 1° B. ROBIN I DRAGONI ORIENTALI

CLUB ITALIANO LAGOTTO Prova di lavoro tipo “A” con rilascio di CAC - classe Giovani e Libera su tartufo bianchetto

CLASSIFICHE Libera mista m/f batteria 1. Giudice Alessandrini Paolo 1° CAC ARA della Cascinetta all. Bassi F. prop. e cond. Lorenzetti G. (16 p.) 2° R/CAC TAMA di Betos del Casale all. prop. e cond. Bellomo T. (14 p.) 3° ECC BRENDA all. prop. e cond. Zancarli C. (8 p.)

Palazzo del Pero - AR - 13 febbraio 2022 1° prova del 2022 di tipo A in località Palazzo del Pero e subito un ottimo numero di iscritti a questo appuntamento. Cinque batterie ( 3 in classe libera e 2 in classe giovani) per un totale di 69 lagotti iscritti che hanno molto impegnato i giudici nella valutazione per l’eccellente qualità dei soggetti presentati. Grande sforzo da parte dell’organizzazione per la riuscita della manifestazione e per mettere a disposizione dei partecipanti campi di gara all’altezza della prova. Grande soddisfazione da parte dei conduttori e dei proprietari per le qualifiche ottenute.

Libera mista m/f batteria 1. Giudice Caira Fabrizio 1° CAC THOR all. Coppola A. prop. e cond. Lorenzi A. (16 p.) 2° R/CAC BELLA della Bassa Val D’Elsa all. prop. e cond. Gallerini F. (14 p.) 3° ECC DEA all. prop. e cond. Alopo G. (8 p.)

Marcello Petricciuolo

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Giovani mista m/f batteria 1

Libera mista m/f batteria 1

Libera mista m/f batteria 1

Libera mista m/f batteria 3.

Libera mista m/f batteria 3. Giudice Rondinini Luca 1° CAC EMRYS del Cavatore all. prop. e cond. Fronzetti D. (16 p.) 2° R/CAC CARMA all. prop. e cond. Turchi S. (14 p.) 3° ECC ET del Cavatore all. prop. e cond. Fronzetti D. (8 p.)

Giovani mista m/f batteria 2. Giudice Castelletti Franco 1° ECC PAI all. Cavarino D. prop. e cond. Gallerini F. ( 12 p.) 2° ECC DYACO all. Ottobrino G.P. prop. e cond. Zancarli C. (10 p.) 3° ECC ALPHA all. prop. e cond. Lorenzetti G. (8 p.)

Giovani mista m/f batteria 1. Giudice Mantovani Alvaro 1° ECC PALLINA all. Kostopoulos K. prop. e cond. Fronzetti D. (12 p.) 2° ECC MINA del Cavatore all. prop. e cond. Fronzetti D. (10 p.) 3° ECC LEDA del Cavatore all. Fronzetti D. prop. e cond. Vitali O. (8 p.)

CLUB ITALIANO LAGOTTO “Quintino Toschi” c/o Rondinini Luca (Segretario C.I.L.) via 2 Giugno 106, Castelluccio, 52010 Capolona (AR) lagotto@lagottoromagnolo.org cell: +39 342 6123174 61


CLUB ITALIANO SPITZ Il 30 Gennaio 2022 presso Cesena Fiera all’interno della manifestazione Romagna Winner si è tenuta la Mostra Speciale del Club Italiano Spitz. Come al solito c’è stata una buona risposta da parte degli espositori con ben 55 soggetti iscritti a catalogo ripartiti in: 4 Spitz Tedeschi Wolfspitz 2 Spitz Tedeschi Medio arancio grigio o altri colori 1 Spitz Tedesco Medio marrone/nero 2 Spitz Tedesco piccolo marrone/neri 11 Spitz Tedesco piccolo arancio, grigio o altri colori 35 Spitz Tedesco Nano. L’evento ha visto come giudice lo sloveno Darko Korosec, allevatore ed esperto della razza. La manifestazione si è svolta in un bellissimo contesto Wolfspitz CACIB, BOB – (M) JACK SPARROW DEL MONTE DRAGNONE Pr. Fontana Massimo JCAC, BOB GIO – (M) LATIN LOVER KEES OF THE SPRING Pr. Cosacco Raffaele

Spitz medio, arancio, grigio e altri colori JCAC, BOB GIO, BOB - (F) BLACK NOSE TEAM MAZIKEEN Pr. Pignatelli Danila Azzurra

Spitz medio, arancio, grigio e altri colori BOB PUP - (M) EROS - Pr. Bacchelli Saverio

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Spitz piccolo, marrone o nero JCAC, BOB GIO, BOB - (F) CORVINA Pr. Scalzotto Sibilla CAC, CACIB - (F) MOROSITAS Pr. Scalzotto Sibilla

Spitz piccolo, arancio, grigio e altri colori CAC, CACIB, BOB - (F) ANARCHIA ISABEAU D’ANJOU - Pr. Terreni Perla

Spitz piccolo, arancio, grigio e altri colori JCAC, BOB GIO - (M) NEVER FORGET AUSTIN Pr. Vaccario Cesare Giovanni

Spitz piccolo, arancio, grigio e altri colori BOB PUP - (F) APPLE’S ANGEL EMILY BRONTE Pr. Allevamento Apple’s Angel

mostrandosi da subito ben pensata ed organizzata dai vari gruppi cinofili del Romagna Winner che ringraziamo per la stupenda ospitalità riservataci. L’evento si è svolto nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, regalando emozioni e colpi di scena ad un pubblico nutrito di appassionati che come Club ci permettiamo di salutare e ringraziare per la loro presenza. La Presidente Spinelli Irene Risultati completi su: www.encishow.it CLUB ITALIANO SPITZ c/o Montis Paola - Case Sparse Strada San Sperate 130/D 09033 Decimomannu (CA) Tel. 347-4863586 Alt. 347-5888003 segreteria@clubitalianospitz.com http://www.clubitalianospitz.com

Spitz nano (Pomerania) di tutti i colori CAC, CACIB, BOB - (F) STARPOM KAYLA - Pr. Carpinelli Laura CAC, CACIB, BOS - (M) IZUMRUDNY SVET DRAGON FIRE FIRE Pr. Gargia Luana Gloria JCAC, BOB GIO - (M) ART COLLECTION ERIC - Pr. Moskovko Viktoriia Andriyivna

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successi all’estero

RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

ACCESSO ALLA RUBRICA BEST IN SHOW: 1°, 2°, 3° classificato (compresi Coppie, Gruppi, Giovani, Veterani) RAGGRUPPAMENTO: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS 1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani

PER L’INSERIMENTO NELLA RUBRICA SUCCESSI ALL’ESTERO, SONO INDISPENSABILI I SEGUENTI DATI: NOME DEL CANE - RAZZA - CITTÀ, NAZIONE E DATA DELL’EXPO - RISULTATO MASSIMO OTTENUTO - NOME E COGNOME DEL GIUDICE NOME E COGNOME DELL’ALLEVATORE - NOME E COGNOME DEL PROPRIETARIO - MICROCHIP I NOMI DEI CANI, ALLEVATORI E PROPRIETARI DEVONO CORRISPONDERE AL LIBRO GENEALOGICO. LA REDAZIONE NON È RESPONSABILE DI EVENTUALI ERRORI ENCI PUÒ VERIFICARE LO STATO DEI CANI AL LIBRO

CRUFTS 2022 Accesso alla rubrica per i cani italiani per allevamento e/o proprietà che abbiamo ottenuto il 1° posto nella classe d’appartenenza

STELLE ITALIANE WDS 2021

SEMPREPEGGIO Segugio maremmano p/f WDS Brno 30/9/21 CAC CACIB BOB

Giudice Šimek František Allevatore e propr Germano Gatti

CA’ DEL CORSI FEMME FATALE Bovaro dell’Appenzell Expo di Komárom (H) 24/10/2021 3° classificato gruppo 2

Giudice: András Korózs Allev. e propr. Allev. Ca’ Del Corsi

KING ALEX VOM WENZELHOF Bassotto nano p/l Expo di Miren (SI) 7/10/2021 2°classificato gruppo 4 Giudice Giulio Bezzecchi

Expo di Miren-Kostanjevica 8/10/2021 3° classificato gruppo 4 Giudice .J. Mijatovic Allevatore B.Feller Proprietario Alex Padoan

C’CHANTAL BERANKOVI Poitevin Expo di Miren (SLO) 7/10/2021 3° classificata gruppo 6 Giudice Sean Dalmar

Expo di Miren Kostanijeca (SLO) 8/10/2021 2° classificato gruppo 6 Giudice Antonio La Barbera

Expo di Sempeter (SLO) 9/10/2021 3° classificato gruppo 6 Giudice Giulio Bezzecchi

Expo di Vrtojba (SLO) 10/10/2021 3° classificato gruppo 6 Giudice Boris Baic

Speciale di Brno (CZ) 1/10/2021 1° classificato Best in Show Giudice Petr Rehanek (CZ) Allevatore Svatava Berankova Proprietario Sonia Medolago 64


successi Italia

RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

ACCESSO ALLA RUBRICA

1° classificato del Raggruppamento, compresi Coppie, Gruppi, Razze Italiane, Giovani e Juniores in Esposizioni Nazionali e Internazionali in Italia. 1°, 2°, 3° classificato del Best in Show generale PER L’INSERIMENTO NELLA RUBRICA SUCCESSI IN ITALIA, SONO INDISPENSABILI I SEGUENTI DATI: NOME DEL CANE - RAZZA - CITTÀ E DATA DELL’EXPO - RISULTATO MASSIMO OTTENUTO - NOME E COGNOME DEL GIUDICE NOME E COGNOME DELL’ALLEVATORE - NOME E COGNOME DEL PROPRIETARIO - MICROCHIP I NOMI DEI CANI, ALLEVATORI E PROPRIETARI DEVONO CORRISPONDERE AL LIBRO GENEALOGICO. LA REDAZIONE NON È RESPONSABILE DI EVENTUALI ERRORI ENCI PUÒ VERIFICARE LO STATO DEI CANI AL LIBRO

HEROE’S DREAMS WONDERFUL LIFE Zwergschnauzer bianco Expo di Caserta 27/11/21 1 BIS Giovani

Giudice Maria Ceccarelli Allevatore e propr. Romano Salvatore

FORHEROE’S DREAMS-N Zwergschnauzer nero Expo di Isernia 14/9/21 1 BIS Juniores Allevatore Anastasia Serpico Proprietario Romano Salvatore Giudice Mariano di Chicco

KOSTA FELICITAS JAFITA Bassotto standard p/c Expo di Forlì 30/1/22 1 classificato gruppo 4 Giudice G.Bezzecchi Allevatore Kostina N.V. Proprietaria Sara Mascellani

CRISTINA’S NABUCCO Bolognese Expo di Varese 1/11/2021 1° BIS Razze Italiane

Giudice Gianni Fulgenzi Allevatore e proprietario Laura Reina 65

BELFEGORUS LUCIANO GREAT WEIM Weimaraner p/c Expo di Forlì 30/1/21 1° classificato gruppo 7

Giudice Siewert Falk Ruediger Allevatore Sofia Sadykova Proprietario Davide Bacci


RECENSIONI

ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 4 10aprile novembre 2022 2021 – STORIA Anno –DIAnno 68° 67° OLAF. Due volte tradito dagli umani, allaDIdisperata ricerca strada casa: STORIA OLAF. Due voltedella tradito daglidiumani, sarà soloricerca l’amoredella a ricondurlo meta. alla disperata strada di alla casa: I protagonisti, Laura e Piero, sarà solo l’amore a ricondurlo alla saranno meta. travolti in maniera inaspettata una serie di eventi. I protagonisti, Laura e Piero, da saranno travolti Tra Liguria e Toscana, indagini di scena. in maniera inaspettata da una serie edicolpi eventi. Dodici mesi da non dimenticare. Tra Liguria e Toscana, indagini e colpi di scena.

Renata Fossati Renata Fossati

DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano Dodici mesi da non dimenticare.

STAMPA: IMPAGINAZIONE GRAFICA: ELCOGRAF S.p.A.- Massa Lombarda (RA) DOD artegrafica Via Mondadori 15 37131 Verona STAMPA: ELCOGRAF S.p.A. SPEDIZIONE Via MondadoriPER 15 L’ITALIA E PER L’ESTERO: ELCOGRAF S.p.A. 37131 Verona Via Mondadori 15 37131 Verona PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: SPEDIZIONE ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 La quotaVerona associativa dei Soci Allevatori è pari 37131 a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.è pari La quota associativa dei Soci Allevatori a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento allaalcuna rivista. La Direzione non si assume

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OLAF OLAF

Storia di Olaf. Questo libro, pur essendo un’opera di fantasia, è un piccolo frammento di una realtà sconcertante di cui poco si parla nel nostro Paese: le conseguenze dell’abbandono. Due volte tradito dagli umani, Olaf riuscirà dopo un anno di tempo a salvarsi da un destino che sembrava Scomparso e tradito. Un giallo lungo dodici mesi segnato: sarà solo l’amore a Scomparso e tradito. Un giallo lungo dodici mesi ricondurlo sulla strada di casa. I protagonisti, Laura e Piero, saranno travolti in maniera inaspettata da una serie di eventi che li condurranno sulle tracce di Olaf. Sullo sfondo, anche i loro sentimenti troveranno la strada che conduce alla felicità.

OLAF

HANNO COLLABORATO: RobertoAgosteo, Mario Aguzzoni, Roberto PietroCollodoro, Paolo Condò, Francesca Maria Teresa Costi, Garabelli, Paolo Lovaglio, Bruno Maffezzoni, MaurizioNeri, Eugenia Meneguzzo, Diego Pola, Ermelinda Pozzi, Pippo Miraglia, Renata Pozzo, Marco MarcoRagatzu, Ragatzu,Valerio Ronchi, Marcello Salvi, Riccardo Rosa, Alberto Antonio Vergara Zecca, Redazione Retrievers Club Italiano, Sezione 5 del Club Cani Compagnia ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it ENCI IN INTERNET: www.enci.it segreteria: ufficio gestione segreteria@enci.it registri: ugr@enci.it libro soci@enci.it soci: genealogico: RENATA lg@enci.it FOSSATI Laureata in Pedagogia, allevatore di expo: expo@enci.it segreteria: segreteria@enci.it Samoiedo. di in bellezza ENCI/FCI. Redattrice RENATA FOSSATIGiudice Laureata Pedagogia, allevatore di ENCI “I Nostri Cani”. di psicologia canina. Istruttore prove:expo@enci.it expo: prove@enci.it Samoiedo. Giudice di Docente bellezza ENCI/FCI. Redattrice ENCI cinofilo. indi pet therapy (IAA). “I Nostri Cani”.Esperta Docente psicologia canina. Istruttore redazione: prove: prove@enci.it redazione@enci.it cinofilo. Esperta in pet therapy (IAA). biblioteca: biblioteca@enci.it redazione: redazione@enci.it affissi: affissi@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: € 16,00 addestratori: addestratori@enci.it 20137 Milano - Viale Corsica 20 campioni: campioni@enci.it Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 REDAZIONE, PUBBLICITÀ: IMPAGINAZIONE GRAFICA: 20137 Milano - Viale Corsica 20 DOD02/7002031 artegrafica -Fax Massa Lombarda (RA) Tel. 02/70020323

Renata Fossati

REDAZIONE: Renata Fossati, Rodolfo Grassi

Renata Fossati OLAF Scomparso e tradito. Un giallo lungo dodici mesi Edizioni Youcanprint

Martin S. Fischer, Karin E. Lilje CANI IN MOVIMENTO Haqihana Edizioni Per la prima volta si analizza il movimento dei cani con un approccio rigorosamente scientifico ma allo stesso tempo facilmente accessibile a tutti. Uno stile illustrativo “pittorico” assolutamente innovativo descrive l’anatomia del cane e spiega chiaramente il modo in cui lo scheletro e i muscoli interagiscono nell’atto del movimento. Basandosi sui risultati di uno studio svolto su vasta scala, che ha coinvolto più di 300 cani e 32 razze diverse e mai eseguito prima, il libro presenta risultati completamente innovativi riguardo le sequenze di movimento (motion sequences) coinvolte nel moto del cane. Il DVD allegato contiene più di 400 filmati, riprese a raggi X e animazioni 3D e dimostra allo stesso tempo la diversità e la coerenza dei movimenti coinvolti nella locomozione del cane con una accuratezza e chiarezza senza precedenti.


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