Elitism Florence&Tuscany ::. issue 21

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YOUR PERSONAL COPY FLORENCE & TUSCANY issue n° 21 JanuaryFebruaryMarch 2023
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Il 7 Gennaio del 1970, l'infermiera Doreen Kendall affermò di aver visto un UFO fuori da una finestra con alcuni occupanti seduti ad un pannello di controllo. Questo è solo uno dei tantissimi avvistamenti alieni avvenuti nel corso dei secoli, nel primo mese dell'anno. In effetti se ripensiamo a tutto quello che è accaduto ultimamente, gli alieni sarebbero la ciliegina sulla torta, non credete? Certamente amerebbero la nostra Cover (da staccare e utilizzare come mappa) ideata e realizzata da Antrasat. Forse gradirebbero un passaggio sulla Via Romea, una via millenaria ed affascinante della quale vi parliamo a pag 10. E cosa ne penserebbero degli Eremi Toscani, testimoni di storie e mete di pellegrinaggi? Si perderebbero tra i Labirinti raccontati da Cristina Tedde o nelle Terre del Mugello. Di sicuro se gli alieni decidessero nel Gennaio 2023 di manifestarsi una volta per tutte, potremmo farci ben poco..e allora nell'attesa di qualsiasi cosa (alieni compresi) non ci converrebbe fare "un pò più caso" a quello che sta succedendo intorno a noi ADESSO? Vi lasciamo alla lettura di Elitism Florence&Tuscany e con una frase di Buddha da noi amata.

"Non indugiare sul passato; non sognare il futuro, concentra la mente sul momento presente"

ELITISM FLORENCE

There’s beauty all around you Issue n° 21 January | February | March 2023 Quarterly ~ Florence ~ Italy

EDITOR Francesca Querci

VICE - EDITOR Francesca Cellini

DESIGN + COVER

Sally Studio + Gennaro Autiero (Antrasat)

CONTRIBUTORS

Serena Becagli, Sabrina Carollo, Marta Matteini, Cristina Tedde, Rubina Tuliozi

PHOTO CREDITS

Giulia Vezzosi

TRANSLATIONS

NTL traduzioni

PRINTING

IGV s.r.l. - Piazza Nasoni, 4 San Giovanni Valdarno (AR)

PUBLISHER

F Society SAS Via del Leone 37, Firenze p.iva 06722440481 Aut.Trib. - Firenze N. 6048 del 14 Aprile 2017

WRITE US AT General: info@readelitism.com Advertising: adv@readelitism.com

“Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn’t do than by the ones you did do. So throw off the bowlines, sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails” - Mark Twain –

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Welcome
6 readelitism.com

WELCOME

p. 26 + 27 8 readelitism.com

10 KEIKO E IL FILO ROSSO CHE UNISCE IL MONDO

p. 33 FLORENCE & TUSCANY 0

VIA ROMEA SANESE, UNA PASSEGGIATA MOZZAFIATO

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CHRISTIAN BALZANO - FUORI DAL MONDO

p. 36 + 37

5 UN GIRO NEL CASTELLO DI POPPI

7 STACCA IL POSTERINO DELLA MAREMMA!

3 EREMI IN TOSCANA p. 16 + 17 9

IL MUGELLO, TERRA DI GRANDI VALORI p. 18 + 19

p. 14 + 15 12 SULLE ORME DI MINOSSE CON CRISTINA TEDDE

p. 30 + 31 14 LET'S DRINK! p. 42 + 43

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p. 32

p. 20 + 21 13 COSA FARE A MARRADI p. 40 + 41

SABRINA CAROLLO CI RACCONTA DEL RIFUGIO DIGITALE

NEL 2023 15 BUCA AL PRIMO COLPO NEI GOLF CLUB TOSCANI PIÙ BELLI

p. 34 17 DOVE CI VEDIAMO PER COLAZIONE?

p. 48 + 49

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con tents
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IL DIARIO RIZOMATICO RACCONTATO DA SERENA BECAGLI
p. 22 + 23 + 24 8 L'ARTE CONTEMPORANEA VISTA DA LA TOSCONAUTA
p. 44 + 45 16 ZUCCOTTO TIME p. 46 + 47
p. 12 + 13 11 REMBRANDT A PALAZZO MEDICI RICCARDI

1 | Piazzale Michelangelo - punto di osservazione 2 | Chiesa di San Salvatore al Monte - luogo di culto 3 | Giardino delle Rose, Giardino Giapponese - parco 4

Porta San Niccolò - elemento architettonico 5

Terzo Giardino - installazione/ giardino 6 | Palazzo Serristori - residenza rinascimentale 7 | Museo Stefano Bardini - museo 8 | CLET Studio - studio d’artista 9 | Giardino Martin Lutero - parco 10 | Giardino Bardini - parco 11 | Porta San Giorgio - elemento architettonico 12 | Villa Bardini - spazio espositivo 13 | Chiesa di Santa Felicita - luogo di culto

1 | Piazzale Michelangelo - punto di osservazione 2 | Chiesa di San Salvatore al Monte - luogo di culto 3 | Giardino delle Rose, Giardino Giapponese - parco 4 | Porta San Niccolò - elemento architettonico 5 | Terzo Giardino - installazione/ giardino 6 | Palazzo Serristori - residenza rinascimentale 7 | Museo Stefano Bardini - museo 8 | CLET Studio - studio d’artista 9 | Giardino Martin Lutero - parco 10 | Giardino Bardini - parco 11 | Porta San Giorgio - elemento architettonico 12 | Villa Bardini - spazio espositivo 13 | Chiesa di Santa Felicita - luogo di culto

Gennaro Autiero (Antrasat)

14 | Giardino di Boboli - parco 15 | Palazzo Pitti - residenza rinascimentale 16 | Museo Salvatore Ferragamo - museo 17 | Museo di Palazzo Davanzati - museo 18 | Piazza della Signoria - piazza 19 | Palazzo Serristori - residenza rinascimentale 20 | Museo Nazionale del Bargello - museo

21 | Biblioteca Nazionale Centrale di Firenzebiblioteca

22 | Basilica di Santa Croce di Firenze - luogo di culto

23 | Casa Buonarroti - museo

24 | Giardino di Borgo Allegri - parco

14 | Giardino di Boboli - parco 15 | Palazzo Pitti - residenza rinascimentale 16 | Museo Salvatore Ferragamo - museo 17 | Museo di Palazzo Davanzati - museo 18 | Piazza della Signoria - piazza 19 | Palazzo Serristori - residenza rinascimentale 20 | Museo Nazionale del Bargello - museo 21 | Biblioteca Nazionale Centrale di Firenzebiblioteca 22 | Basilica di Santa Croce di Firenze - luogo di culto 23 | Casa Buonarroti - museo 24 | Giardino di Borgo Allegri - parco 25 | Torre della Zecca - elemento architettonico

25 | Torre della Zecca - elemento architettonico

Nato a Torre del Greco, al centro del Golfo di Napoli. Laureato in fashion allo IED di Roma nel 2015 con il massimo dei voti, una menzione speciale per la sperimentazione e la pubblicazione sul fascicolo di Vogue Spotlight on talent 2015. "La prima e intensa esperienza lavorativa è iniziata in Puglia, dove sono stato designer per l'azienda Meltin' Pot dal 2015 al 2020 ed ho co-fondato un brand, KLSH-Kids Love Stain Hands, dato in esclusiva a Luisa Via Roma per tre stagioni. Nel 2020 ho preso i gatti, armi e bagagli e mi sono trasferito prima a Milano, poi a Firenze, città nelle quali ho approfondito e lavorato in maniera indipendente, occupandomi in particolare di grafica, branding e design di prodotto. Mi definisco una persona curiosa "

Copertina a cura di @antrasat_design gennaroautiero.antrasat@gmail.com www.antrasat.com

Copertina a cura di @antrasat_design gennaroautiero.antrasat@gmail.com www.antrasat.com

ABOUT THE COVER
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Christian Balzano

A cura di Marco Tonelli Palazzo Medici Riccardi – Firenze Dal 19 gennaio al 12 marzo 2023

Firenze, 18 gennaio 2023 – Si intitola Christian Balzano. FUORI DAL MONDO la mostra, promossa da Città Metropolitana di Firenze, organizzata da MUS.E e Casa d’Arte San Lorenzo e curata da Marco Tonelli, che apre al pubblico il 19 gennaio 2023 a Palazzo Medici Riccardi (fino al 12 marzo).

È su questa terra che gli uomini esercitano il potere e bramano ricchezze, gettando l’umanità nel caos e scatenando guerre fratricide”: così si legge nella mappa incisa intorno al 1580 dal cartografo Epichtonius Cosmopolites, raffigurante il cappuccio di un giullare con il mondo al posto del volto. Proprio ispirato da questa eccentrica immagine che parla di vanitas e follia degli uomini, Christian Balzano ha ideato il progetto espositivo FUORI DAL MONDO che

vuole sollevare interrogativi sulla condizione del pianeta e soprattutto porre una domanda fondamentale: “Può l’identità storica e culturale di un luogo, di una comunità, essere completamente sconvolta e cambiata dalla convivenza con altre persone, con identità diverse?”.

Intorno a questa domanda nasce una mostra articolata in sezioni tematiche, profondamente legate l’una all’altra: il pluralismo della religione, la natura contaminata e contaminante, i continenti, i paesi e le bandiere sono infatti i temi intorno a cui ruotano le opere esposte, tutte accomunate dall’uso del tessuto, materiale che simboleggia con i suoi intrecci la pelle stessa e la carne delle nazioni in tutta la loro complessità geopolitica.

Opere fortemente connesse tra loro, come i quattro

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FUORI

grandi timbri in marmo con i simboli delle religioni più diffuse al mondo (ebraica, cristiana, musulmana, induista) a cui si aggiunge il timbro “personale” dell’artista (che ha come effigie un toro); stoffe su cui campeggiano carte geografiche di paesi in guerratrasformate dall’acqua del mare - o bandiere di paesi i cui confini sono separati da muri o linee invalicabili: tutti elementi che vanno a costituire un atlante critico del globo, a cui Balzano si approccia come ad un unico grande e sfaccettato “tessuto” sociale e politico.

La multiformità delle tecniche utilizzate dall’artista testimonia la pluralità delle culture e delle identità, ma anche la necessità della loro coesistenza; e, a ricordarci che viviamo tutti sullo stesso pianeta, ci sarà un’installazione ambientale dal titolo Io siamo tessuto, costituita da una bambina in bronzo a grandezza naturale che tira - come un pescatore fa con la sua rete

- una grande sfera che rappresenta il mondo, fatta di tessuti di diversa natura.

La mostra sviluppa temi ricorrenti nell’arte di Balzano, che indaga e reinterpreta le grandi questioni della globalizzazione, dell’integrazione sociale o dei cambiamenti climatici, e presenta per quest’occasione opere recenti e lavori inediti, elementi trascinati e trasformati dalla corrente tumultuosa della contemporaneità che approdano nei rassicuranti ambienti rinascimentali di Palazzo Medici Riccardi.

INFORMAZIONI

Palazzo Medici Riccardi Tel. +39 055-276 0552/ info@palazzomediciriccardi.it Via Cavour 3, 50121 – Firenze www.palazzomediciriccardi.it

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Via Romea Sanese

La via millenaria rinasce con il percorso di valorizzazione degli antichi cammini sostenuto dall’Ambito Turistico Chianti

Camminar esplorando, lentamente, a piedi, a cavallo, sulle due ruote, lungo l’antica che attraversa il territorio chiantigiano, costellato di badie, pievi, borghi, itinerari naturalistici e panorami mozzafiato. La via Romea Sanese è una passeggiata nella storia, consente di conoscere e apprezzare sentieri, uliveti e vigneti e ripercorre le origini del territorio e di chi lo abitò. Era una delle più antiche strade del territorio che metteva in collegamento Firenze e Siena, una via millenaria battuta dai pellegrini in viaggio verso i luoghi della fede.

I Comuni dell’Ambito Turistico Chianti, promotori di un progetto teso alla valorizzazione degli antichi cammini, tracciano, attrezzano e segnalano l’antica via Romea Sanese nell'ambito di un percorso di promozione turistica che interessa i territori di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo

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Berardenga e Radda in Chianti. La via Romea Senese, antico cammino tra Firenze e Siena, è un luogo emblema del percorso che coincideva con la strada regia romana, frequentatissima dai pellegrini che si dirigevano verso l'Urbe nel 1200. Il cammino conduceva a Siena attraverso la campagna ricollegandosi alla via Francigena. È un itinerario che complessivamente conta un'ottantina di km, la via tocca alcuni dei siti di maggiore interesse del territorio dal punto di vista naturalistico, storicoculturale ed è costellata di castelli, torri, borghi, pievi e paesaggi di straordinario pregio. L’itinerario rientra nella rete sentieristica promossa e realizzata dai Comuni dell’Ambito Turistico Chianti con l’obiettivo di esplorare nuove angolazioni del territorio e valorizzare strade, luoghi e paesaggi tra i più belli del mondo. L’Ambito che lavora unitariamente per rafforzare la promozione del Chianti nel mondo investe su una narrazione contemporanea che valorizza l’autenticità della tradizione, ispirandosi ai principi del buon vivere e della cultura slow.

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Info: www.visitchianti.net

Eremi in Toscana

Ci sono luoghi in Toscana, dove il tempo sembra essersi fermato, non sono luoghi “fuori dal mondo” ma testimoni di una storia millenaria e di chi, nel corso dei secoli, ha fatto scelte diverse.

Sono luoghi pieni di fascino e mete di pellegrinaggi o di semplici viaggiatori, incuriositi dalla storia, dall’arte e dalla cultura popolare, laici o religiosi che vogliono condividere un’esperienza umana e spirituale.

LA CERTOSA DI PISA A CALCI

E’ un monastero fondato nel 1366, si trova alle pendici dei monti Pisani e si presenta ancora oggi come uno splendido monumento barocco. Nel 1972 è diventato Museo Nazionale e nel 1979 la parte occidentale del complesso, è stata concessa all’ Università di Pisa che vi ha fondato il Museo di Storia

Naturale. Qui sono conservate collezioni uniche per importanza storica e scientifica, e comprendono reperti di zoologia, paleontologia e mineralogia.

IL SANTUARIO DI MONTENERO

E‘ collocato su di una collina che domina il mare ed il porto di Livorno ed è fra i luoghi della Toscana di maggior fama dovuta a questo Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie.

Le origini risalgono al 15 Maggio 1345, festa delle Pentecoste e si raccontano diverse leggende circa il ritrovamento di questa immagine della Madonna che alcune fonti attribuiscono alla scoperta di un certo Jacopo di Mele. I monaci che ancora oggi vivono a Montenero, hanno saputo mantenere intatta la memoria del passato ed il Santuario è meta di innumerevoli visite di fedeli e turisti, richiamati dalla pace del luogo.

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Santuario di Montenero

IL MONASTERO DI VALSERENA A GUARDISTALLO

Dal 1968, tra le colline della Val di Cecina, vivono le monache trappiste, una piccola ed operosa comunità in cui le monache pregano, lavorano i campi, l’orto ed aiutano la comunità con progetti di solidarietà Seguono le regole di San Benedetto, una vita semplice e fraterna, fatta di lavoro e preghiera condivisa a volte anche con i visitatori del luogo di culto. Oltre a lavorare nei campi, seguono anche un laboratorio dove si producono articoli di cosmesi e detergenti per uso personale molto richiesti da turisti e visitatori.

IL SANTUARIO di MONTESENARIO

Situato nel paese di Vaglia (Firenze), è un luogo di pace dove si incontrano preghiera, lavoro e antiche tradizioni. La storia racconta che nel 1245, alcuni uomini scalarono il Monte Senario per ritirarsi lontano dalla città e vivere una vita contemplativa. Per tutta la metà del 1300, continuo’ ad essere una dimora povera e solitaria ma nel 1400 vide una vera e propria rinascita con l’ampliamento degli edifici e la costruzione della nuova chiesa grazie all’arrivo del nuovo priore Antonio da Siena.Nella farmacia del Convento di Montesenario cominciarono a produrre medicamenti e rimedi naturali oltre a ottimi liquori come l’alkermes e l’elisir di China che contribuirono a far conoscere e sviluppare ulteriormente il luogo, visitato ancora oggi da numerosi turisti.

IL MONASTERO di VALLOMBROSA

Questo Monastero si trova a Reggello (Firenze) e fu

costruito nel XI secolo per volontà di Giovanni Gualberto, nobile del tempo. Ancora oggi vi abitano alcuni monaci che hanno scelto di vivere secondo le regole di San Benedetto, conducendo un’esistenza ritirata nel silenzio del Monastero immerso nella foresta di Vallombrosa, che si estende per circa 1270 ettari.

LA VERNA

Il Santuario della Verna, si trova sull‘Appennino Toscano , circondato da una monumentale foresta di faggi e abeti. Si narra che nel 1224, S.Francesco si ritirò sul monte Verna per i suoi consueti periodi di preghiera e qui ricevette le stigmate. Molto suggestiva la Cappella delle Stimmate, nella quale una pietra posta sul pavimento indica dove avvenne il miracolo. La comunità della Verna, accoglie ben volentieri tutti i visitatori che salgono sul Monte per cercare pace e tempo di preghiera e riflessione, condividendo anche le celebrazioni dei frati.

CAMALDOLI

Fu fondata nel 1012 nel Comune di Poppi (Arezzo) da San Romualdo ed è una comunità di monaci benedettini. E’ formata da due case: il Sacro Eremo ed il Monastero, immerse totalmente nella foresta. Le prime celle dell’Eremo, furono costruite sulla cima della montagna e circondate da una fittissima foresta, il Monastero fu edificato alcuni anni dopo. Anche in questa comunità sono attivi un laboratorio cosmetico, un’azienda agricola ed un liquorificio e tutti i prodotti sono conservati e venduti nell’antica farmacia o spezieria.

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Marta Matteini Certosa di Pisa Eremo di Camaldoli

Il Mugello

TERRA DI GRANDI VALORI

In Toscana, a pochi chilometri da Firenze, tra il rincorrersi delle colline, gli alti cipressi, lo sfondo delle vette e dei passi, si estende il territorio del Mugello. Una terra da vivere in piena libertà nei suoi affascinanti spazi aperti, tra cultura, arte e tradizioni. Destinazione ideale per una vacanza all'insegna del relax, del ritmo lento e della buona cucina. Terra di artisti, disegnata con cura e coltivata con amore, è un posto desiderato, il Mugello!

Qui son nati o vissuti Toscani illustri: Giotto, Beato Angelico, Andrea del Castagno, Galileo Chini, Dino Campana, Giuliano Vangi... E da queste terre ha avuto origine la famiglia Medici, le cui testimonianze sono ancora ben visibili sul territorio (Villa di Cafaggiolo, Castello del Trebbio, il Convento di Bosco ai Frati..)

La cucina mugellana è ricca di piatti tradizionali come l’immancabile tortello di patate e vanta una serie di prodotti tipici di qualità come il marrone,

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Cavalli Paesaggio Tortelli

la carne, il formaggio, il vino e tanti altri. Il viaggiatore potrà allontanarsi dallo stress della città approfittando dell'ospitalità offerta nelle fresche case coloniche, potrà avventurarsi a piedi, in bicicletta o a cavallo nei tanti percorsi escursionistici del territorio e potrà praticare sport come golf, canoa, volo a vela, pesca sportiva, rafting e molte altre attività per godere appieno del proprio tempo libero. Vieni in Mugello e scopri il lato autentico della

Per gli eventi, l’ospitalità, le soste gastronomiche, i prodotti tipici consulta il sito: www.mugellotoscana.it Unione Montana dei Comuni del Mugello Ufficio Turismo Via P. Togliatti, 45 50032 Borgo San Lorenzo (Fi) Tel. 055 84527185/86 - turismo@uc-mugello.fi.it

Toscana tra storia, natura incontaminata e sapori genuini.
Inverno
Fagna

Il Castello di Poppi

Ad appena 1 ora da Firenze, immerso nella stupenda cornice del Casentino, una delle quattro vallate principali della provincia di Arezzo, troviamo il Castello di Poppi

Edificato tra la fine del XII e gli inizi del XIV secolo dalla nobile famiglia dei Conti Guidi è da sempre il simbolo, non solo dell'incantevole borgo medievale di Poppi, ma proprio dell'intero Casentino. Suggestivo e affascinante, appare spesso diverso a seconda dell'ora e della luce del giorno e della notte. Nel 1289 il castello, fu testimone della celeberrima battaglia di Campaldino, combattuta tra Guelfi e Ghibellini, di cui prese parte il sommo poeta Dante Alighieri. Quest'ultimo vi soggiornò nei primi anni del 1300, dove si narra che abbia composto il XXXIII canto dell'inferno della sua Commedia Nella suggestiva corte interna spicca un'imponente scala, circondata da ballatoi in legno e soffitti

con numerosi resti orginali. Da qui si accede alle antiche prigioni, alla Cappella dei Conti Guidi e alla Biblioteca Rilliana dotata di circa 25 mila volumi antichi, fra cui manoscritti medievali e incunaboli.

I dintorni del Castello di Poppi sono circondati da panorami mozzaffiato e borghi antichi e prestigiosi; poco distante potrete ammirrare il Parco delle Foreste Casentinesi con i suoi 370 chilometri quadrati di foresta, con alberi che svettano nel cielo che rendono l'aria fresca e appagante. Accompagneranno il vostro viaggio numerosi punti di ristoro con un'ampia scelta di prodotti tipici da degustare in total relax e armonia.

Siediti, rilassati e riempi gli occhi con le bellezze storiche del territorio casentinese!

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Sally Studio

Note Rizomatiche

Il Diario Rizomatico è un progetto editoriale che parla di arte, artist*, tempo, incroci e coincidenze. Un’agenda tascabile, settimanale, che esce ogni dicembre dal 2018.

La storia parte dall’idea e dall’innesco di Simona Lotti e dall’incontro da lei propiziato con il progetto artiste/ artiste, una sorta di gruppo di studio, al femminile, di tavola rotonda, intorno a certi temi che si ritrovavano in esempi importanti di opere e biografie. Da lì il tentativo, più ampio, di coinvolgere diverse discipline per un progetto di creazione di un “collettivo” di lavoro e di un archivio di immagini e concetti che ha portato ad un contenuto, un senso comune, di relazioni, di

pensieri e opere, di collegamenti e quesiti, condensati poi intorno a questa parola: RIZOMA.

Il primo episodio/oggetto di restituzione realizzato da Simona Lotti e Sandra Nastri, appassionate di agende e di stratificazioni nel tempo, è il diario, che poi ha coinvolto tanti diversi artisti fra i quali uno studioso di Deleuze, Max Barachini, e via via nuovi contributi e spinte che però sempre portano al “desiderio” iniziale. (“Desiderio” è uno dei termini scelti nell’editoriale della prima edizione). È il desiderio di dar vita a un progetto semplice ma potente di lavoro sull’arte e di arte in dialogo, in stratificazioni e incroci.

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Marcela Moraga, photo documentation of the performance The Humboldt Penguin. It was presented as part of the project “Desviarios” (Course Deviations) on the Volkspark Humboldthain. Curated by Paz Ponce Bustamante. Berlin, 2021

Nelle varie edizioni sono stati invitati diversi artisti che si sono inseriti in questo movimento-processo, che si traduce in un piccolo oggetto tascabile, che ha una vita storia propria, ma che in modo sottile collega tutti i partecipanti e tutti i contributi, ciascuno dei quali collabora a sua volta alla costruzione e individuazione di un tema.

Il rizoma (da rizo-, radice, con il suffisso -oma, rigonfiamento) è una modificazione del fusto delle piante erbacee con principale funzione di riserva. È ingrossato, sotterraneo con decorso generalmente orizzontale. Con il termine rizoma (rizhome) i filosofi francesi Deleuze e Guattari intendevano un particolare modello semantico da opporre a tutti i modelli basati sulla concezione di albero che prevede una gerarchia, un centro, e un ordine di significazione. Secondo gli autori, a differenza degli alberi o delle loro radici, il rizoma collega un punto qualsiasi con un altro punto qualsiasi, e ciascuno dei suoi tratti non rimanda necessariamente a tratti dello stesso genere, mettendo

in gioco regimi di segni molto differenti ed anche stati di non-segni. (…). Rispetto ai sistemi centrici (anche policentrici), a comunicazione gerarchica e collegamenti prestabiliti, il rizoma è un sistema acentrico, non gerarchico e non significante (Gilles Deleuze e Félix Guattari, Mille piani. Capitalismo e schizofrenia (1980), sez. 1, Castelvecchi 1997, p 33 sgg.).

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Marcela Moraga, Weaving mosses from the book Neither spices nor species. Chronicle of Patagonia chapter Flora, graphite, ink, nib and brush, 21,0 x 29,7 cm., 2019 Valentina Ferrari, dalla serie TEMPOSPAZIO, polaroid, 2022

Un rizoma unisce quindi tra loro fenomeni e concetti molto distanti, ma tali per cui noi possiamo sempre trovarvi relazioni logiche o casuali, e comunque, sempre interagenti reciprocamente.

Nord Sud Est Ovest. Eruzioni vulcaniche e tempeste magnetiche. Esplorazioni e scoperte di terre estreme. Trasformazioni che riguardano tutte le specie e i regni, nel tempo della storia ora denso ora sospeso. L’idea di connessione rizomatica si amplia all’esperienza di una soglia al di là della quale ci viene incontro la nostra parte moltitudinaria, la comunità, perché “la visione si apre ad un universale incontenibile del quale facciamo parte, ma che anche conteniamo”. Dall’editoriale di Simona Lotti per l’anno 2023

Agendina #4

Diario Rizomatico

Redazione: Simona Lotti, Sandra Nastri

Con la partecipazione di Sentiment of Beauty ODV

Contributi di: Alessandra Greco, Carmen Ruello, Esperanza Rojo, Elena Giannotti, Lori Lako, Serena Becagli, Marcela Moraga, Massimiliano Barachini, Sandra Nastri, Simona Lotti, Valentina Ferrari.

Per seguire il diario rizomatico e i contributi delle precedenti edizioni https://www.facebook.com/diariorizomatico https://www.instagram.com/diario_rizomatico/ Serena Becagli

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Alessandra Greco, Terra-Fuoco-Aria-Acqua, (GoogleMaps 2022) Lori Lako, Suspense, immagine digitale, 2020.
TERRA / Antartic Ice shield, Antartide 74 39'40.1''S 107 14'13.0''W / GoogleMaps 2022 FUOCO / Eternal Fire (Porta dell'inferno), Turkmenistan 40 15'08''N 58 26'18''E / GoogleMaps 2022 ARIA / Rioverde, Ecuador 1 01'24.1''N 79 26'46.2''W / GoogleMaps 2022 ACQUA / Talara, Perù 4 30'53.5''S 81 17'26.8''W / GoogleMaps 2022
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I
posterini di Elitism, staccali e conservali La Maremma Toscana

Scopri la Firenze Card!

Un pass per visitare, con 72 ore a disposizione, tutti i 58 musei di Firenze e dell’area metropolitana.

Un incredibile patrimonio culturale al costo di 85€, prenotazione e accesso prioritario inclusi, con ingresso gratuito per i minori di 18 anni appartenenti al nucleo familiare del possessore della card.

La grande novità è che, senza alcun costo aggiuntivo, sarà possibile usufruire della formula Restart, che consente al visitatore di riattivare la card per altre 48 ore nell’arco di un anno.

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Firenze Contemporanea

Firenze Contemporanea

Chi a Firenze volesse lasciarsi conquistare dal linguaggio affascinante dell’arte contemporanea potrebbe da principio restare deluso condividendo forse una ingiusta critica e un luogo comune banale quanto datato: “A Firenze non si può !”

La lunga ricerca storico artistica sulla grandiosa Firenze medievale e rinascimentale, può aver uniformato per decenni lo sguardo sulla città, proprio come l’effetto di una luce monofrequenza che fa fuori colori e sfumature diverse dal giallo. Una tirannia dell’antico che ha ostacolato profondità e complessità di visione. Ma basta riappropriarsi o ricordarsi della nostra capacità di lavorare con l’immaginazione, per ritrovare l’acutezza dell’occhio e la libertà della mente e con questo scoprire che c’è tanto altro . L’ arte ‘contemporanea’ a Firenze non è mai mancata. Ogni epoca dell’illustre passato fiorentino ha avuto i suoi artisti ‘contemporanei’. Artisti che hanno modernizzato, contestato, innovato, riflettuto. Giotto con la grande rivoluzione prospettica in pittura alla fine del ‘200, Donatello con le sue sculture che si facevano vive nel primo ‘400 e il Caravaggio con il suo iper-realismo sconvolgente a cavallo col ‘600. Anche allora quei linguaggi artistici ‘contemporanei’ inquietarono chi non era disposto ad abbandonare valori consolidati e rassicuranti. Se non ricordo male, la mia prima mostra di arte contemporanea è stata la mostra dedicata a Folon al Forte Belvedere nel 2005. Ma prima di Folon al Forte Belvedere era arrivato Henry Moore nel ‘72 e Siqueiros, il grande genio del muralismo messicano

aveva esposto in un luogo unico e affascinante come la chiesa granaio di Orsanmichele nel ‘76. In quegli anni si poteva respirare il Contemporaneo, a cui per qualche decennio a partire dagli anni ‘90, la città non è più riuscita ad offrire uno spazio accogliente e adeguato.

E oggi?

Oggi mi pare che con una sorprendente naturalezza rispetto al passato, le persone siano attratte e non spaventate dai linguaggi misteriosi del contemporaneo e riescano a goderne senza pregiudizio e con una libera e personalissima attitudine.

Ed ecco che, forse come conseguenza, le piazze e i luoghi più simbolici di Firenze rispondono e si offrono con maggior generosità. Mi viene in mente la colossale statua Ad Arbitrium di Emanuele Giannelli che per mesi ha spinto o sorretto, la scelta ad ognuno di voi, la parete laterale della brunelleschiana Basilica di San Lorenzo. Lo squarcio, come una ferita ancor viva, dell’artista JP sulla facciata del rinascimentale Palazzo Strozzi . Poi ci sono i Musei sempre più aperti all’attuale. In primis il Museo del Novecento con la sua collezione permanente e con le mostre temporanee. Oppure il Museo degli Innocenti con una mostra antologica su Escher o ancora Palazzo Strozzi con OlafurEliasson.

Il movimento dell’arte contemporanea a Firenze potrà ancora, per certi versi, essere sotterraneo ma è un torrente in piena!

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Rubina Tuliozi - La Tosconauta -

Il rifugio digitale

Uno spazio espositivo decisamente inusuale e suggestivo. Il Rifugio Digitale di via della Fornace 41, proprio sotto il piazzale, era stato progettato durante la seconda guerra mondiale come rifugio antiaereo, dove le persone della zona cercavano scampo durante i bombardamenti: grazie al progetto di riqualificazione curato dallo studio Archea Associati, ora è diventato un luogo di cultura affascinante, dove si tengono mostre ed eventi. Merita una visita anche solo per come è stato ripensato: lungo i 33 metri di profondità della galleria, rivestita di mattonelle lucide e cangianti sulle tonalità del blu, sono stati disposti sedici schermi che consentono l’allestimento di esposizioni visive multidisciplinari, come in nessun altro luogo in città. Grazie alla particolare dotazione lo spazio può ospitare tutte quelle - numeroseforme d’arte crossover e interattive che combinano immagine statica e movimento, cinema, fotografia, architettura e design, in una concertazione originale e creativa. Come dimostrano le esposizioni che si sono svolte finora, dalle videoinstallazioni di Fabrizio Plessi a “Lonely Living”, che ha riproposto dopo vent’anni i progetti architettonici di una rassegna che si era svolta durante la VIII Biennale di Architettura

di Venezia nel 2002, o ancora ai lavori fotografici di Luca Locatelli, artista pluripremiato che crea immagini straordinarie di persone e luoghi in cui scienza e tecnologia vengono utilizzate per trovare il giusto equilibrio tra l’uomo e il pianeta, fino a quelli intensamente lirici di Charlotte Dumas, che con la personale Ao (‘Blue’), aperta fino all’8 gennaio, propone video e fotografie realizzate sull’isola giapponese di Yonaguni, che hanno per soggetto la relazione tra natura e uomo, rappresentati rispettivamente dagli splendidi cavalli bradi e tre giovani ragazze. Il calendario espositivo è incentrato sulla tematica del Supernatural, ovvero il superamento del naturale inteso sia come superamento verso una dimensione artificiale, come avviene nel transumanesimo, sia come ritorno a una dimensione antica che rifiuta il progresso sia come ultraterreno, spirituale. La prossima esposizione, come sempre a ingresso gratuito, è in programma per il 23 febbraio.

Per ulteriori informazioni e orari di apertura: www.rifugiodigitale.it

Sabrina Carollo Rifugio digitale
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Charlotte Dumas

Studiando Rembrandt

INDIVIDUARE IL PROTOTIPO, VEDERE L’INVISIBILE L’ADORAZIONE DEI MAGI

Il dipinto de L’Adorazione dei Magi - esposto a Palazzo Medici Riccardi dall’8 dicembre 2022 al 29 gennaio 2023 dopo un accurato restauro ed una approfondita campagna di ricerche presentati nel simposio di Villa Medici del giugno 2021 - mostra per la prima volta al pubblico un’opera magica e sofisticata, che introduce all’atmosfera delle festività natalizie.

L’esposizione, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze e organizzata da MUS.E e Associazione MetaMorfosi in collaborazione con Fondazione Patrimonio Italia e Fondazione A. Teerlink, è l’occasione per presentare, accanto all’opera, gli studi e le analisi che ne ipotizzano l’attribuzione a Rembrandt, con la diretta partecipazione del Museo d’arte di Göteborg

L’opera, realizzata in tecnica mista su carta riportata su tela, è rimasta per secoli “dimenticata” in un fondo storico-artistico risalente al ‘500. Il prototipo rembrandtiano di questo soggetto iconografico - a cui afferiscono le derivazioni conservate a Göteborg e a San Pietroburgo - era stato considerato perduto dagli studiosi, incluso il centro di ricerca “Rembrandt Research Project”. Grazie al ritrovamento dell’opera, agli attenti restauri e alle indagini diagnostiche, l’esposizione fiorentina presenta al pubblico un’opera che rivela una forza e una tecnica di eccezionale interesse.

Il dipinto misura 54 X 43,5 centimetri e il formato è assimilabile a una serie di incisioni eseguite da Rembrandt sull’Infanzia e sulla Passione di Cristo (cm 54,5 x 44,5). È realizzato con la particolare tecnica di schizzo a inchiostro su carta velato a olio, successivamente applicato su tela. Grazie alle analisi diagnostiche eseguite sull’opera, in modo particolare alle indagini mediante riflettografia infrarossa IR, è stato possibile studiare e analizzare meravigliose immagini invisibili ad occhio nudo, che in mostra vengono presentate e condivise.

L’esposizione de L’Adorazione dei Magi è anche l’occasione per ricostruire la storia del suo casuale ed eccezionale ritrovamento.  Il dipinto, che mostra

Rembrandt (attr.) Adorazione dei Magi, Roma, Collezione privata

un soggetto tra i più classici della storia dell’arte e ampiamente trattato dal pittore olandese, è di proprietà di una famiglia romana e fa parte di un fondo storico artistico parzialmente risalente alla fine del ‘500, in cui è presente un filone di provenienza olandese (al quale appartiene il dipinto in questione). Dopo essere caduto accidentalmente, nel 2016 è stato sottoposto a un intervento di restauro: è stato proprio durante la pulitura dell’opera, annerita dalla vernice antica, che - grazie all’intuito e all’esperienza della restauratrice Antonella Di Francesco - il capolavoro è emerso in tutta la sua sofisticata bellezza.

8 dicembre 2022 - 29 gennaio 2023

Palazzo Medici Riccardi - Firenze

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Sulle orme di Minosse

Emblema della vita ed in religione un cammino lungo e tortuoso che porta alla salvezza.

Il labirinto, è costituito da un percorso complesso nel quale è estremamente difficile orientarsi. Anticamente, era classico o unicursale, ossia costituito da un solo percorso involuto che, inesorabilmente, portava al suo centro e in cui l'uscita si ritrovava ripercorrendo la strada a ritroso. Da poeta, vedo il labirinto, come la parte anatomica dell'orecchio che utilizziamo per l'equilibrio. Talvolta, nella vita, lo si perde. Spesso, sono l'arte e la bellezza, che ci indicano la via e ci rimettono in piedi.

Ci spingono ad andare oltre, quasi come in un pellegrinaggio.

In Toscana, patria di bellezze e luoghi magici, abbiamo tra i 5 labirinti più famosi e antichi.

Uno dei più antichi al mondo è il mitologico Labirinto

di Porsenna, potente e famoso sovrano etrusco che secondo la leggenda fu seppellito con il suo ricchissimo tesoro sotto Chiusi. Partendo dal Museo della Cattedrale si può visitare questo percorso affascinante di cunicoli sotterranei sotto la città, che termina in una grande cisterna: si tratta dell'antico acquedotto etrusco che la tradizione popolare trasformò nel mausoleo di Porsenna, di cui parla anche Plino il Vecchio e che non è mai stato trovato. Meno misterioso ma incantevole, dove nel labirinto dello storico Giardino di Villa Gorzoni, a Collodi, vi lavorava il padre dello scrittore Carlo Lorenzini, l'inventore di Pinocchio. Il Giardino all'italiana è un capolavoro del Settecento giunto intatto ai nostri giorni, con giochi d'acqua, grandi vasche, boschetti di bambù e teatri di siepi di bosso, grotte artificiali, statue, mascheroni e naturalmente il Labirinto, che secondo la credenza popolare, porta fortuna ai fidanzati: dicono che percorrerlo mano nella mano,

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assicuri una lunga e felice storia d'amore!

Fiorisce solo per un mese all'anno ma è una visione meravigliosa: è il labirinto dei narcisi di Villa La Pescigola, a Fivizzano, dove tra metà marzo e la fine di aprile va in scena la più grande fioritura di narcisi d'Italia e una delle più maestose d'Europa, con quattrocentocinquantamila fiori in boccio che trasformano questo angolo di Lunigiana nel paradiso terrestre. Una parte del giardino è dedicata proprio al labirinto color giallo oro e bianco crema creato dai narcisi al loro massimo splendore: uno spettacolo da vedere!

È circondato dal mistero il Labirinto che si trova sulla facciata del Duomo di San Martino a Lucca, splendida costruzione a facciata romanica che ospita tesori come la statua di Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia e il Volto Santo, il crocifisso di legno venerato dai lucchesi sin dal Medioevo. Questo enigmatico labirinto ricorda nella forma quello sul pavimento della Cattedrale di Chartes

e per questo si pensa che sia legato ai Templari. L'iscrizione a fianco parla del mito del labirinto di Creta e di come Arianna con il suo filo aiutò Teseo a uscire dal dedalo, proprio come l'aiuto divino può aiutare l'anima a uscire dalla condizione del peccato: una scritta che doveva essere piuttosto chiara per i pellegrini che passavano da qui percorrendo la Via Francigena.

Chiudiamo con il delizioso labirinto vegetale di siepi di bosso che si trova a Villa La Petraia, sulle colline di Firenze. Era il rifugio fuori porta dei Medici e conserva uno splendido giardino a cui lavorò anche Giambologna, diviso in tre terrazze: il piano inferiore all'italiana, il prato della figurina e infine quello dei castagni. Sul retro della villa si puà passeggiare nel parco all'inglese voluto da Leopoldo II di Lorena nell'Ottocento.

Come moderni Dedalo, avventuriamoci e colmiamo gli occhi di bellezza. Ritroviamo la via, o perdiamoci in essa.

Foto: Villa La Petraia - Firenze

Arno

S.M. Novella Central Train Station

Piazza Goldoni

Ponte Alla Carraia

Piazza dell’Unità

Mercato Centrale

Piazza S. Maria Novella

Piazza Santo Spirito

Piazza S. Trinita

Palazzo Strozzi

Piazza della Repubblica

Ponte S. Trinita

Piazza Dei Pitti

Palazzo Pitti

Piazza della Sig Galleria degli Uffizi Ponte Vecchio

Mercato Nuovo

Giardino di Boboli

Giardino dei Semplici Cathedral of Santa Maria Del Fiore

SANT’AMBROGIO

SAN NICCOLÒ

Signoria

Piazza San Firenze Piazza Mentana

Piazza Santa Croce
a
Galleria Uffizi
Arno
>>
>>
>>
>>
Galleria Dell’ Accademia >>
Piazza San Marco Piazza della S.S. Annunziata >>
Ponte Alle Grazie
SANTA CROCE
SANTO SPIRITO AND SAN FREDIANO
DUOMO AND SAN LORENZO
SAN MINIATO AL MONTE AND PIAZZALE MICHELANGELO
Get lost in Florence Perdetevi a Firenze
Un weekend a Marradi LA TOP 7 DELLE COSE DA FARE E VEDERE »»»
Marradi è un piccolo comune dell’Appennino Tosco – Romagnolo che, geograficamente si trova in territorio emiliano ma fa parte della provincia di Firenze. Conosciuto come “il paese delle castagne” è da visitare tutto l’anno. 1»» Il Palazzo Comunale affacciato su Piazza Le Scalelle, Villa Piani e Villa Fabroni 2»» Il settecentesco Teatro degli Animosi, sede accademica di questi ultimi fino al 1938 e oggi polo culturale 3»» La Chiesa del Suffragio e la Chiesa di San Lorenzo 4»» Il Centro Culturale dedicato a Dino Campana 5»» La Sagra delle Castagne (a Ottobre) 6»» Il tour in Mountain bike di uno degli innumerevoli sentieri tracciati 7»» Percorrere la Strada del Marrone del Mugello di Marradi

Where to Drink

I MIGLIORI 3 COCKTAIL BAR IN TOSCANA

1. FUNI1898 ::.

Nella top 10 dei cocktail bar italiani secondo Gambero Rosso, un menu Food & Drink a base di cocktail a regola d’arte in un ambiente d'eccezione: dentro alla Funicolare di Montecatini Terme | Via Armando Diaz 22 Montecatini Terme (PT)

2. MAG56 ::.

Un locale di respiro internazionale caratterizzato da cucina fusion e cocktail non convenzionali | Via Don Giuseppe Arcangeli, 58, Prato

3. JEFFER ::.

Jeffer nasce nel cuore di Pisa, per soddisfare l'esigenza di un luogo accogliente, punto di incontro tra colori, luci, design, musica e miscelazione | Lungarno Mediceo 24, Pisa

Ace!* Il golf in Toscana

Sono ben 21 i Golf Club presenti in Toscana, tutti molto diversi tra loro. Immersi in riserve naturali, circondati da panorami mozzafiato e alcuni, molto vicini a città d’arte conosciute in tutto il mondo. Progettati e realizzati per essere in equilibrio e armonia con il territorio, non sono solo luoghi dove imparare a giocare a golf ma sono anche resort, parchi termali e ristoranti ricercati. Ne abbiamo scelti 5 per voi:

> Argentario Gof Club ::. Situato all’interno di una riserva naturale, si dipana in un percorso altamente suggestivo. A pochissimi chilometri da Porto Ercole vanta 18 buche ed è certificato Agricert ovvero bioeco-compatibile. >> Le Piane - Monte Argentario - Grosseto

> Pelagone Golf Club ::. A Gavorrano, tra le verdi colline della Maremma, immerso tra cipressi e oliveti. Progettato da Keith Preston, nel 2003 è stato nominato uno dei migliori 10 campi da golf

d’Italia. 18 buche, tutte da giocare. >> Il PelagoneGavorrano - Grosseto

> Forte dei Marmi Golf Club ::. Immerso nel cuore della Versilia, a Pietrasanta, tra mare e montagna. 18 buche tra boschi, bunker, sabbia e acqua. Uno dei percorsi più amati in Italia >> Pietrasanta - Lucca.

> Gold Club Punta Ala ::. 6200 metri, 18 buche, vista mare. A pochi chilometri da Castiglione della Pescaia, immerso nella fantastica Maremma, sfrutta la particolarità del territorio creando situazioni adatte ad ogni tipo di giocatore. >> Castiglione della Pescaia - Grosseto

> Circolino del Gold Ugolino ::. Tra Bagno a Ripoli e Impruneta, fondato nel 1933 dagli architetti Blanford e Gannon. 18 splendide buche immerse in colline da favola. Percorso non lungo, ma tecnico. >> Via Chiantigiana - Impruneta - Firenze

**Ace :. buca conclusa con un solo colpo

INGREDIENTI PER 1 STAMPO

A

SEMISFERA DA 1 LT

Per il pan di Spagna:

• 4 uova medie

• 150 g di zucchero

• 150 g di farina 00

• 20 g di burro

Per il ripieno:

• 550 g di ricotta fresca soda

• 150 g di panna fresca

• 70 g di cioccolato fondente

• 80 g di canditi misti (cedro, arancia e ciliegia)

• 120 g di zucchero semolato

• 15 g di cacao amaro

• 100 ml di alchermes

PREPARAZIONE

Per preparare il pan di Spagna, montate con le fruste elettriche le uova intere con lo zucchero, finché ben gonfie e spumose. Unite la farina setacciata mescolando con una spatola. Versate il composto in uno stampo imburrato e infarinato e livellate la superficie. Cuocete quindi in forno caldo a 180°C per 25-30 minuti. Intanto, in una ciotola mescolate la ricotta con lo zucchero e a parte montate con le fruste la panna, non troppo soda. Unite metà della panna al composto di ricotta, quindi incorporate il resto della panna. Trasferite 1/3 della crema di ricotta in una terrina, aggiungete a quest’ultima al cacao in polvere e il cioccolato tagliato a scagliette, mescolate e conservate in frigorifero. Ai 2/3 di crema rimasta unite invece i canditi ridotti in cubetti.

Rivestite lo stampo a semisfera con la pellicola alimentare e mescolate l’alchermes con 50 ml di acqua.

Una volta sfornato il pan di Spagna tagliatelo a strisce di circa 0,8 mm di altezza, bagnatele di alchermes con l’aiuto di un pennello, poi rivestite l’interno dello stampo cercando di non lasciare spazi vuoti. Conservate qualche fetta per chiudere la semisfera. Versate all’interno la crema di ricotta e canditi e modellatela con il dorso di un cucchiaio lasciando al centro una cavità.

Aggiungete la crema al cacao e livellate facendo in modo che resti un dito tra la crema e il rivestimento. Chiudete con le rimanenti fette bagnate con il liquore, coprite con la pellicola e riponete in frigorifero per una notte. Sformate lo zuccotto e servitelo spolverizzato con il cacao.

ZUCCOTTO
PORZIONI 6 COTTURA FORNO MINUTI 45 DIFFICOLTÀ 3/5
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Where to eat

LE MIGLIORI COLAZIONI A FIRENZE

1. Bottega di Pasticceria ::.

Consigliata per colazioni indimenticabili. La cortesia di Lola e la bravura di Niccolò con il cappuccino di soia non hanno paragoni. Da provare senza dubbio!

Aperto dalle 7 del mattino, in Via Masaccio 22r

2. Ditta Artigianale ::.

Famosi per lo specialty coffee, a noi piacciono tanto anche per l'atmosfera e per le chiacchiere. Vasta scelta di pasticceria "american style".

Via Giosuè Carducci 24r

3. Buonamici ::.

In San Frediano, un must. Dolcetti e paste gustosissime, ottimo per colazioni e merende.

Via dell'Orto 27r

4. Pasticceria Giorgio ::.

Famosissimi per la schiacciata alla fiorentina, noi li citiamo anche per tutte le schiacciate salate ripiene di qualsiasi cosa.

In Via Duccio da Buoninsegna 36

5. Gamberini ::.

In zona Borgognissanti, una delle pasticcerie più belle. Ricchissima l'esposizione di dolci, consigliato anche per pranzi e aperitivi.

Via Curtatone 4

Elitism

Elitism

Le copertine di
FLORENCE Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn’t do than by the ones you did do. So throw off the bowlines, sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails” Mark Twain Explore, live and enjoy the best of the city. September
FLORENCE Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn’t do than by the ones you did do. So throw off the bowlines, sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails” Mark Twain Explore, live and enjoy the best of the city. January February 2018 www.readelitism.com
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