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Mauro Martini Raccasi

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Classici Classici

Mauro Martini Raccasi

Sherlock Holmes, il più famoso investigatore di tutti i tempi, decifra sei enigmi irrisolvibili grazie alla sua infallibile intelligenza deduttiva basata su quegli insignificanti dettagli invisibili agli altri, ma che rendono tutto chiarissimo nella sua mente. Nell’Inghilterra vittoriana, tra donzelle in pericolo, l’onore della nazione inglese da salvare, travestimenti e doppie identità di Sherlock, nella Londra ottocentesca col suo cupo fascino e atmosfere intriganti, fra maggiordomi e tappeti persiani, tabacco da pipa e argenteria nei salotti per il tè, il crimine viene sempre sconfitto.

Un autore classico riscritto per appassionare i ragazzi in una palestra per la mente: più sono bizzarri i casi da risolvere, più intrigano Sherlock e il suo fido biografo e amico dottor Watson.

Tutti dovremmo avere almeno una sua avventura nella nostra libreria, di quelle che ci fanno pensare: «Perché non l’ho letto prima?»

MAURO MARTINI RACCASI LE AVVENTURE DI SHERLOCK HOLMES

Le avventure di Sherlock Holmes

ISBN 978-88-468-3729-5

Per tutti i titoli della collana vai al sito: www.alberodeilibri.com cover Sherlock Holmes.indd 1

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indice

cap.1 • La Lega dei capelli rossi cap.2 • Il rubino blu cap.3 • I sei Napoleoni cap.4 • Peter il Pirata cap.5 • Il diadema di berilli cap.6 • Il progetto Bruce Partington

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Capitolo 1

La Lega dei capelli rossi Passai a trovare il mio amico, il signor Sherlock Holmes, e lo trovai intento in una conversazione con un uomo anziano molto robusto e con i capelli rossi. Scusandomi per l’intrusione, stavo per allontanarmi quando Holmes mi trascinò nella stanza e chiuse la porta dietro di me.

«Non avrebbe potuto scegliere un orario migliore, mio caro Watson» disse cordialmente, poi si rivolse all’uomo dai capelli rossi: «Il dottor Watson, signor Wilson, è stato mio collega e collaboratore in molti dei miei casi di maggior successo».

Wilson si alzò per metà dalla sua poltrona e accennò un saluto.

«Si accomodi sul divano» disse Holmes. «Mio caro Watson, lei si prende sempre la briga di scrivere le mie avventure poliziesche».

«Veramente i suoi casi sono sempre di grande interes-

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Capitolo 1 mo e la rivoltella tintinnò mentre cadeva sul pavimento di pietra.

«Non serve, John Clay» disse Holmes con ironia. «Non ha scampo».

«Vedo» rispose l’altro con la massima freddezza. «Immagino che il mio compagno stia bene nonostante lei lo abbia afferrato per la camicia».

«Ci sono tre uomini che lo aspettano alla porta» osservò Holmes.

«Sembra che lei abbia pensato a tutto».

«E io mi congratulo con lei»

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rispose Holmes. «La sua idea dei capelli rossi era nuovissima ed efficace».

«So di essere geniale» osservò il nostro prigioniero mentre le manette dell’ispettore Jones scattavano ai suoi polsi.

Il caso era risolto e i ladri erano stati presi.

«Veramente, signor Holmes» disse il signor Merryweather mentre uscivamo dallo scantinato, «non so come la banca possa pagarla o ricompensarla. Lei ha sventato uno dei più risoluti tentativi di furto a una banca».

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Capitolo 2 «Frequento la locanda Alpha nelle vicinanze del museo» rispose Baker. «Il locandiere, tale Windigate, ha creato un club dell’oca: versando qualche spicciolo ogni settimana, avremmo ricevuto tutti un’oca per Natale.

Io ho regolarmente pagato. Il resto lei lo sa già…

Le sono molto riconoscente, signore». Si inchinò davanti a noi due e se ne andò.

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Capitolo 3 Nella foto appariva un uomo dai lineamenti scimmieschi, sopracciglia folte e un viso simile al muso di un babbuino.

«E del busto che ne è stato?» chiese Holmes dopo aver studiato a lungo la fotografia. «È stato ritrovato nel giardino di una casa vuota qui vicino. A pezzi. Sto appunto andando a vederlo.

Vuole venire?»

«Certo. Devo solo dare un’occhiata in giro». Holmes esaminò il tappeto e la finestra. «Il nostro amico o aveva le gambe molto lunghe o era straordinariamente agile» osservò. «A quest’altezza non dev’essere stato molto facile arrivare al davanzale e aprire la finestra».

Il punto dove erano stati rinvenuti i frammenti del busto distava solo poche centinaia di passi.

Holmes ne raccolse parecchi, esaminandoli con attenzione. «Agli occhi di questo strano criminale, il possesso di questo busto aveva molto più valore di quello della salute di un povero malcapitato…

Ma vorrei anche richiamare la sua

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Capitolo 3 prese un panno bianco che posò sul tavolo, vi appoggiò il suo recente acquisto, prese un martello e diede un colpo secco sulla testa di Napoleone. La scultura andò in frantumi e Holmes si chinò sui frammenti con espressione ansiosa. Poi lanciò un grido di felicità mostrandoci un coccio al quale era fissato un piccolo oggetto rotondo, come un chicco di uvetta nel budino. «Signori» esclamò, «permettetemi di presentarvi la famosa perla nera dei Borgia!»

Per un attimo Lestrade e io restammo seduti in silenzio. Poi, con un impulso spontaneo, applaudimmo entrambi, come alla fine di uno spettacolo teatrale.

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Le pallide guance di Holmes presero colore e ci fece un inchino, proprio come un attore che ringrazia il pubblico. «Signori» disse, «questa è la perla più famosa che

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Capitolo 4 gro vestito in modo elegante. Non poteva avere molto più di vent’anni, pallido come una caciotta. Era in preda al terrore: batteva i denti e tremava mentre si guardava intorno con occhi terrorizzati. Appoggiò il mozzicone di candela sul tavolo e prese un grosso volume, uno dei libri di bordo che erano sullo scaffale. Lo sfogliò rapidamente fino a trovare la pagina che cercava. Poi, innervosito, lo richiuse, lo rimise a posto e spense la candela.

Si era appena girato per uscire quando Hopkins lo afferrò per il colletto spaventandolo ancor di più mentre lo bloccava.

«Allora, signorino» Holmes iniziò con le domande, «chi è e che cosa cerca?»

«Siete ispettori di polizia, suppongo» ansimò. «Credete che io sia coinvolto nel rapimento del capitano Peter Carey? Vi assicuro che sono innocente».

«Questo lo vedremo» rispose Hopkins.

«Per prima cosa, come vi chiamate?»

«John Hopley Neligan».

Holmes e Hopkins si scambiarono una rapida occhiata.

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Capitolo 4 gambe e prese la penna. «Devo firmare qui?» chiese, chinandosi sul tavolo.

Holmes gli arrivò alle spalle provando a immobilizzarlo. «È in arresto!» disse mentre si udiva lo scatto dell’acciaio delle manette in dotazione alla polizia.

Il marinaio reagì con un muggito da toro infuriato.

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Capitolo 6 che un libretto degli assegni. La sua identità è stata stabilita così. C’erano anche due biglietti per il teatro proprio per lo spettacolo di quella sera. E anche un fascicolo di documenti tecnici».

Holmes lanciò un’esclamazione di soddisfazione. «Eccolo qui finalmente, Watson! Governo britannico più arsenale militare di Woolwich. Arsenale più documenti tecnici più mio fratello Mycroft. La catena è completa» si affacciò alla finestra. «Eccolo che arriva».

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Pochi attimi piÚ tardi Mycroft Holmes entrò nella stanza. Alto e corpulento, aveva folte sopracciglia e occhi infossati e scintillanti che mettevano soggezione.

Dietro di lui ci salutò il nostro vecchio amico Lestrade di Scotland Yard, magro e austero. Scuri in volto, preannunciavano una difficile indagine.

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