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Il facconto rantastico

Eravamo in casa, tranquilli, a guardare la televisione, quando la porta dello sgabuzzino si è aperta con violenza: la scopa, lo spazzolone, l’aspirapolvere e la paletta sono entrati in salotto e ci hanno legato con gli strofinacci. – Adesso basta! – hanno detto. – Dopo secoli di sfruttamento, abbiamo deciso che è tempo di conquistare il potere. Da questo momento siamo liberi! Così hanno preso il comando: hanno cominciato a dormire nei nostri letti e a sedersi sul divano. Noi vivevamo rinchiusi nello sgabuzzino e ogni giorno, a turno, venivamo usati a testa in giù per pulire i pavimenti o adoperati per spolverare. Ci intingevano nel detersivo e ci strofinavano energicamente a terra. Un giorno la scopa ha detto con arroganza: – Quando uno di voi si consumerà, gli metteremo un calzino in testa e lo trasformeremo in un cavallino! Mentre rideva beffarda, mio fratello si è messo a singhiozzare: – Non voglio fare il cavallino a una scopa… Era troppo. Così ho raccolto un po’ di sporcizia e ho attirato l’aspirapolvere piccolo, che non ha resistito. Mentre mangiava goloso, l’ho afferrato per il tubo e ho urlato: – Nessuno si muova! Tornate nello sgabuzzino o sarò costretta a far male a qualcuno! Scopa e spazzolone si avvicinarono ringhiando, ma io continuavo a stringere il collo del piccolo aspirapolvere. Lo so, è stato brutto, ma non c’era altro da fare. A quel punto, mamma e Leo li hanno afferrati da dietro e con un gesto rapido li abbiamo immobilizzati.

Dopo qualche minuto una decina di scope volanti è atterrata in giardino. – Ottimo lavoro! – mi fa la più grande di loro. – Ogni volta che si avvicina Halloween succedono cose come queste: sapete, le scope di casa ci vedono svolazzare e si fanno delle idee strane. Li hanno presi tutti, scope, spazzoloni e anche l’aspirapolvere, e li hanno portati a fare un giretto tra le nuvole del quartiere. L’aria fresca fa miracoli: al ritorno erano quelli di sempre. – Non vi dovete preoccupare – hanno detto le scope volanti salutandoci. – Hanno dimenticato tutto! Ma da quella volta chiudiamo sempre lo sgabuzzino a chiave.

S. Mattiangeli, Appunti, cose private, storie vere e inventate di Matita HB, Il castoro

IO

CONOSCO il racconto fantastico

Lo scopo di questo racconto è: raccontare ciò che potrebbe accadere in uno sgabuzzino. raccontare una storia fantastica per divertire.

I personaggi sono persone ed elementi reali che ....................................................................................................... Scrivi R se l’elemento è reale, F se è fantastico. • Lo sgabuzzino. • La bambina che racconta, la sua mamma e Leo. • I fatti che accadono. Il luogo e il tempo del racconto sono: realistici. fantastici.

Il tempo in cui avviene la vicenda è ..................................................... Il luogo è in cui si svolge la vicenda è ................................................

IO

CONOSCO la struttura racconto fantastico

Segna con una parentesi di fianco al testo: l’introduzione lo sviluppo la conclusione Il titolo, prima ancora di leggere il racconto, ti fa capire che

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