1 minute read

Io e l’uovo di Pasqua

Tanto per cominciare mi presento. Ho otto anni e mi chiamo Mario. Non sono né alto né basso, più magro che grasso. Ho l’erre moscia, ho qualche peletto sulle gambe. Non ho fratelli: ho sempre desiderato un fratello. Mi piacciono le parole e non mi piacciono i numeri. Mi piace la pasta bianca e non mi piace il pomodoro. Mi piace accompagnare la mamma dalla parrucchiera e non mi piacciono i miei piedi, perché c’è un dito in mezzo che è più lungo degli altri e non è per niente bello da vedere. Per questo non mi piace andare in piscina. E neanche al mare. E odio tutte le scarpe con le dita fuori. Non ho mai desiderato un peletto. Bene, ora che ci conosciamo posso passare alla storia. Tutto è cominciato con quell’uovo di Pasqua. Già appena scartato, ho capito che non eravamo esattamente fatti l’uno per l’altro. Invece di essere del normale colore del cioccolato, era un uovo tutto bianco, come papà quando si mette a torso nudo per andare a tagliare la siepe: per niente bello da vedere. La sorpresa, poi, sembrava pensata apposta per farmi venire il nervoso: una calcolatrice, grande più o meno come una bustina di figurine. Ve l’ho detto, i numeri non mi piacciono. Peggio di così potevo trovare solo un paio di sandali.

M. Sala Gallini, Il segreto delle tabelline, Mondadori Junior

IO

LAVORO sulla descrizione

Per descrivere una persona o un animale si può descrivere l’aspetto fisico, ma anche il carattere e le abitudini.

Mario inizia a raccontare la sua storia presentandosi.

Sottolinea nel testo: in la descrizione del fisico; in quella del carattere, delle abitudini e delle preferenze.

This article is from: