Il digiuno è il miglior farmaco

RIZA

Il digiuno è una pratica del tutto naturale e adottata in tutte le tradizioni antiche per disintossicare l’organismo e rigenerarlo.

Oggi la scienza conferma che l’astensione dal cibo, anche solo per un periodo di tempo limitato, serve a eliminare le scorie e a ringiovanire i tessuti, per prevenire le malattie e vivere più a lungo.

In questo libro spieghiamo tutti i vantaggi del digiuno e come praticarlo nel modo più efficace e semplice, depurando non solo il corpo ma anche la mente.

IL DIGIUNO è il miglior farmaco

Così stimoli subito l’autoguarigione

IL DIGIUNO

è il miglior farmaco Bastano poche ore senza mangiare per depurare tutte le cellule e i tessuti I BENEFICI IMMEDIATI • Rigenera il cervello e potenzia la memoria • Ripulisce il sangue dai grassi cattivi • Spazza via le scorie da fegato e intestino

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Perché digiunare è l’antiage più efficace Cover Digiuno_OK.indd 1

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IL DIGIUNO

è il miglior farmaco Bastano poche ore senza mangiare per depurare tutte le cellule e i tessuti

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Il digiuno è il miglior farmaco Testi con la collaborazione di Michael Morelli Foto: 123rf, Adobe Stock, Shutterstock © 2019 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©.

Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.

Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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SOMMARIO INTRODUZIONE Con il digiuno riscopri te stesso ......................................................................7 CAPITOLO 1 Una pratica naturale che rigenera ..............................................................17 CAPITOLO 2 Gli effetti positivi su ogni organo.................................................................31 CAPITOLO 3 Senza cibo, cervello e psiche rifioriscono ..........................................59 CAPITOLO 4 La restrizione calorica allunga la vita .......................................................75 CAPITOLO 5 In pratica: come attuare il digiuno ............................................................. 91 CAPITOLO 6 Alleati verdi per digiunare e depurarsi................................................ 127

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INTRODUZIONE

Con il digiuno riscopri te stesso La nostra è l’epoca degli eccessi: troppe parole, troppi pensieri, troppe cose inutili e anche troppo cibo. Mangiamo per dimenticare, mangiamo per ricordare, per celebrare, per dimagrire; mangiamo tanto in compagnia e molto anche perché siamo soli. Abbiamo smesso di nutrirci solo per mantenerci in vita, e l’eccesso di cibo è all’origine delle più gravi patologie moderne. Anche per questo la scienza ha riscoperto il valore terapeutico della rinuncia al cibo: il digiuno.

Digiunare coinvolge certo il nostro corpo, ma arriva soprattutto a toccare il nucleo più profondo e autentico che c’è in noi. Va oltre i pensieri, quelli che siamo abituati a fare, raggiunge l’anima, ovvero l’essenza che costituisce la nostra vera natura. È un’esperienza psicosomatica nel senso più profondo ed è questo il vero, e più grande, potere del 7

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digiuno. Quindi il rinunciare al cibo va concepito come un ritorno alle radici naturali, un lasciarci condurre dalle nostre energie primordiali e non dalle regole e dalle abitudini che assorbiamo dall’ambiente in cui viviamo. Le maschere con cui ci rivestiamo ci allontanano da ciò che siamo veramente, da ciò che ci fa bene. Il digiuno può allora diventare lo strumento per rientrare in contatto con la nostra identità autentica e profonda.

Non ci indebolisce, ma anzi ci rafforza - Anche Ippocrate, a cui è attribuita la famosa frase «Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo», usava far digiunare i propri pazienti nelle fasi critiche della malattia, per favorire la guarigione.

Oggi invece ci siamo concentrati soprattutto sulla soddisfazione del bisogno di cibo e finiamo sempre per mangiare troppo. Eppure il nostro corpo per natura, e per effetto dell’evoluzione, è più preparato ad adeguarsi alla mancanza che all’abbondanza di cibo. Quando l’organismo per un periodo circoscritto di tempo non riceve energia dall’esterno, entrano in azione vari meccanismi fisiologici utili a sopperire a tale mancanza.

Il digiuno è necessario, così come l’atto di mangiare. Digiunare e mangiare sono due polarità della stessa legge naturale, che si perpetua in un alternarsi tra luce e buio, pieno e vuoto. C’è l’uno perché esiste l’altro. Il nostro corpo ha bisogno del digiuno così come del sonno, perché nella pausa notturna dalle funzioni digestive l’organismo svolge delle funzioni fondamentali.

Solitamente si pensa che il digiuno ci indebolisca, invece accade proprio che alla fine di un periodo di digiuno ci si ritrovi più forti di prima. È una questione di energia. Digiunare vuol dire utilizzare l’energia vitale in modo diverso da quello abituale. Si fanno emergere nuove potenzialità, che 8

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erano in noi ma che non sapevamo di avere. Ricordiamo che sia nel regno animale sia in quello vegetale il digiuno è una fase di stasi in cui l’energia vitale può raccogliersi in se stessa per rigenerarsi: così avviene un cambiamento profondo, che ci permette di essere autenticamente ciò che siamo.

È il processo che prepara la metamorfosi - Nel regno animale e in quello vegetale il digiuno è una fase di stasi in cui l’energia vitale può raccogliersi in se stessa per rigenerarsi: così arriva la metamorfosi. Si prepara un cambiamento vero, che ci permette di essere autenticamente ciò che siamo. Il digiuno contatta i luoghi più reconditi di noi.

In questo modo, finalmente, ci stiamo prendendo cura della nostra vera essenza, l’unica fonte possibile della nostra felicità. Il digiuno in passato accompagnava il sorgere di ogni stagione e il sopraggiungere di una fase lunare, per ricordare che è necessario un processo di depurazione periodica per

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poter conservare intatto il nostro nucleo, al di là della ciclicità degli eventi naturali e di tutto ciò che avviene nell’ambiente esterno. Occorre un rinnovarsi continuo per poter davvero restare se stessi.

Un ritorno alle radici - Se perdiamo la vicinanza con i processi naturali che ci guidano, perdiamo la nostra realtà più autentica. A questo serve il digiuno, a portarci vicino alla nostra essenza. Perché liberando il corpo dalle “catene” del cibo possiamo ritrovare un contatto più intimo con le nostre percezioni, con le nostre vere attitudini. Dunque il digiuno è soprattutto un ritorno alle radici naturali, a noi stessi. Oggi infatti abbiamo perduto il contatto con la Natura, con le sue leggi, che vanno oltre la nostra volontà. Abbiamo perso, allo stesso modo, il sapere del digiuno, che gli uomini hanno posseduto per millenni e che fa parte di noi da sempre. Il buio, il silenzio e il sonno alimentano le aree antiche del cervello e consentono loro di attivarsi. Ugualmente anche il digiuno fa il vuoto in noi e va a contattare i luoghi più reconditi del nostro nucleo. In questa maniera, finalmente, ci stiamo prendendo cura della nostra essenza, l’unica fonte della nostra felicità. E se noi ci prendiamo cura di lei, lei si prenderà cura di noi.

Favorisce l’emergere della nostra vera identità Se blocchiamo anche per brevi momenti l’assunzione del cibo, restituiamo al cervello primordiale la sua energia creativa e soprattutto evolutiva. Il più grande potere del digiuno sta infatti nella sua capacità di aiutare la nostra crescita. Come dal seme nasce il germoglio, così grazie a questa 10

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pratica si libera l’energia interiore che porta a generare noi stessi. Perché liberando il corpo dalle “catene” del cibo riscopriamo un contatto più intimo con le nostre percezioni, con le nostre vere attitudini.

Se togli dalla tua tavola e dalla tua vita tutte le cose superflue che hai aggiunto e accumulato, tutte le credenze che sono diventate tue, ti liberi dalle opinioni comuni, che sono il peggior nemico della tua vera identità.

Questo ci insegna la Natura: la legge dell’unicità. Ogni forma di vita è unica e non può e non deve assomigliare a nessun’altra: esattamente il contrario di quello che capita oggi, quando ciascuno vuole aderire a modelli precostituiti ed essere simile a qualcun altro, o a tutti gli altri. Mai come in quest’epoca la diversità che caratterizzava ogni forma vivente è stata abbattuta.

Diciamo di puntare all’originalità, ma in realtà siamo uno la fotocopia dell’altro.

Il digiuno serve a renderci consapevoli della nostra capacità di scioglierci dai vincoli e dalle abitudini. Scopriamo così che i confini in cui ci siamo rinchiusi sono solo mentali e che possiamo liberarci da essi per vivere in modo più vero, più nostro.

Sboccia il nostro seme - La natura ci dimostra che il seme, anche senza essere nutrito, ma sfruttando l’energia che ha in sé, rompe l’involucro, si trasforma in radici e germogli e determina la crescita continua che produce i fiori e i frutti propri di quella pianta. Allo stesso modo, grazie al digiuno permettiamo al nostro seme di sbocciare secondo le sue proprie caratteristiche.

Insomma, come un animale in letargo nel proprio rifugio, nel periodo in cui rinunciamo a cibarci, ci nutriamo delle energie che vengono da dentro. Le stesse energie che ci curano e ci guariscono.

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Perché sperimentare l’astensione dal cibo Il digiuno è uno strumento di purificazione fisica ma anche psicologica, mentale ed emotiva, un modo efficace per conquistare una maggiore consapevolezza in se stessi e per liberarci dai vincoli dovuti alle abitudini e ai legami materiali.

L’astinenza dal cibo coincide infatti spesso con un periodo di “ritiro” dalle normali incombenze quotidiane, per poterci dedicare all’osservazione interiore, nel silenzio e nella pace, oppure alla meditazione, per chi lo desidera.

Questo è dunque uno degli obiettivi che ci possiamo proporre digiunando, ma ve ne possono essere anche diversi altri, dal momento che l’astinenza dal cibo agisce sia sul corpo sia sulla mente.

Il digiuno come strumento curativo era praticato in antichità ed è stato riscoperto nell’Ottocento dagli igienisti americani e dai naturopati europei. Un periodo di astensione dal cibo è considerato un efficace strumento di controllo della salute e dell’equilibrio psicofisico. Determina una “rivoluzione” nelle attività corporee che porta a concentrare tutte le energie nella rigenerazione e nella guarigione. Il processo avviene attraverso varie funzioni dell’organismo che si attivano quando viene a mancare l’apporto di nutrimento. La mancanza di cibo è “l’interruttore” che fa scattare i meccanismi di autocura.

Fa riposare e riattivare l’apparato digerente - Nel corso del digiuno l’inattività dell’apparato digerente rende possibile il riposo e la normalizzazione delle sue funzioni, con benefici che si ripercuotono sull’intero organismo. I 12

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problemi di digestione dei cibi, assimilazione dei nutrienti ed espulsione degli scarti sono ancora più evidenti oggi rispetto al passato, a causa di una dieta sbagliata. La pausa costituita dal digiuno è utile a “resettare” stomaco e intestino, ristabilendo le condizioni per una maggiore funzionalità e un minore rischio di malattie.

Tanti motivi per provarlo Le ragioni per cui decidere di digiunare possono essere diverse, in base alle intenzioni particolari che una persona si propone, oppure alle proprie tradizioni filosofiche o religiose, o ancora seguendo i dettami della scienza e delle ultime scoperte. Ecco, in sintesi, alcuni degli obiettivi che possiamo proporci di ottenere grazie a un periodo di rinuncia al cibo, più o meno prolungato.

• Purificare il corpo e l’animo.

• Una ricerca interiore e una crescita spirituale oppure religiosa.

• Prevenire e curare vari disturbi.

• Disintossicarsi dalle scorie che si sono accumulate.

• Ringiovanire le cellule e poter vivere più a lungo e più in salute.

• Ottenere una migliore forma fisica.

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“Consuma” le cellule malate o vecchie - Durante il digiuno, a causa del mancato introito di cibo, si innesca il processo di “autolisi”. La parola viene dal greco e significa in pratica “dissoluzione di se stesso”. È un processo biologico attraverso il quale una cellula “digerisce” se stessa; ma le cellule che vengono “consumate” sono in primo luogo quelle più deboli, malate o comunque superflue. In pratica il digiuno mette in atto un processo rigenerativo, che riduce i tessuti sovrabbondanti e patologici, ringiovanendo gli altri.

L’energia viene usata per la depurazione - Lo stop alla digestione e all’assimilazione dei cibi imposto dal digiuno, insieme al periodo di rallentamento dell’attività fisica che lo accompagna, solitamente, riducono di molto i consumi energetici da parte dell’organismo. Le attività metaboliche, infatti, bruciano parecchie energie, che ora vengono almeno in parte messe a disposizione per poter attuare più in profondità i processi depurativi dell’organismo. Fegato, reni e intestino vengono “puliti” e a loro volta depurano il corpo dalle scorie.

Affrontalo senza preconcetti Benché il digiuno sia praticato da un numero crescente di persone e sia consigliato da vari studiosi, sono ancora molti i preconcetti infondati sull’astensione dal cibo e sui suoi effetti sul corpo. È chiaro che il digiuno prolungato va fatto con le giuste precauzioni, ma è sicuro anche che la rinuncia al cibo con le modalità corrette ci porta vari benefici e non gli effetti nocivi che alcuni ritengono.

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Non impoverisce le cellule - La perdita di liquidi legata al digiuno non impoverisce le cellule, ma aiuta a eliminare grassi e liquidi esterni alle cellule stesse. Digiunando, e bevendo acqua naturale, l’organismo si depura da ristagni e gonfiori, e nello stesso tempo rigenera e tonifica i tessuti. Lo si nota dall’aspetto della pelle, che migliora notevolmente in seguito a un digiuno.

Non riduce la massa magra - Contrariamente ad alcune opinioni correnti, con il digiuno non si perde massa magra, cioè massa muscolare. Anche senza apporto proteico per qualche giorno, l’organismo è in grado di ricavare gli aminoacidi necessari alla crescita muscolare, con i normali processi fisici.

Non lascia scorie tossiche - L’aumento di residui chetonici nel corpo, in seguito al digiuno, non è nocivo, ma un processo normale e fisiologico, dovuto al fatto che l’organismo “brucia” i grassi per produrre energia.

Non rallenta il metabolismo - Gli studi hanno dimostrato che nei digiuni fino a 72 ore il metabolismo non rallenta affatto e potrebbe anche accelerare di poco, perché si rilascia adrenalina che fa consumare più energie. Solo nei digiuni più lunghi il corpo entra in una fase di “risparmio energetico”.

Non ha effetti solo temporanei - Chi intende anche dimagrire col digiuno ha il dubbio che, terminata l’astensione dal cibo, si riprendano subito i chili persi. Questo vale per le normali diete, mentre il digiuno fatto con consapevolezza fa anche cambiare il rapporto col cibo e quindi ci porta ad avere un maggiore controllo sulla fame, e a rispettare i nostri reali bisogni nutritivi.

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