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ossier Bimestrale Aprile/Maggio 2018 n.11 - € 4,90 Italia

SCELGO DI STARE BENE

Come potenziare la tua intelligenza Ecco gli esercizi facili che ti regalano subito la rapidità di pensiero LE REGOLE D’ORO • Parlare meno e fare attività manuali • Non rimuginare sui problemi • Mangiare avocado rigenera i neuroni

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI P.I. 30/03/2018

LE CAPACITÀ MENTALI POSSONO MIGLIORARE A TUTTE LE ETÀ

Gli integratori indispensabili I rimedi naturali e i cibi che stimolano lucidità e concentrazione a pag. 48

Profumi e aromi Come usarli per avere una memoria di ferro

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Più vitamina D

Elimina le abitudini

Mantiene giovani le cellule cerebrali

Sono le vere nemiche della prontezza mentale

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SOMMARIO L’EDITORIALE DI VITTORIO CAPRIOGLIO 3 Aumenta l’intelligenza in modo naturale

LA PANORAMICA GENERALE 6 Un concetto che si è evoluto nella storia

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Possiamo misurarla in modo efficace?

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Che cos’è la teoria delle intelligenze multiple

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Interpersonale - Uscire dagli schemi accende la scintilla

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Intrapersonale - In solitudine e in silenzio capisci te stesso

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Filosofica - Tornando bambino riscopri lo stupore

CARATTERISTICHE ECCELLENTI 23 Come si definisce un genio?

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Cosa può favorire la rapidità di pensiero?

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La meditazione fa bene al cervello?

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Perché anche da adulti serve studiare?

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Per un intelletto brillante serve una vita attiva

GLI AIUTI NATURALI 46 Un carburante per

la mente: le essenze

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Lucidità e concentrazione con ginkgo e ginseng

stimola l’intelletto

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La spirulina è il sostegno del sistema nervoso

Dormire aumenta le facoltà mentali?

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Con gli Omega 3 siamo diventati “Sapiens”

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La vitamina D rinforza anche i neuroni non solo le ossa

IL TEST CHE TI AIUTA 24 E tu che tipo

di intelligenza hai?

TRA GENETICA ED EPIGENETICA 28 È una dote ereditaria o si acquisisce?

POTENZIA L'INTELLIGENZA 14 Logica - Non rimuginare

troppo la soluzione arriva

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Linguistica - Inventa storie nuove e nascono le idee

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Musicale - Note e armonie nutrono la materia grigia

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Corporea - Svolgi attività manuali e pensi meglio

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Visiva - Accendi la mente con le forme e i colori

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Naturalistica - Coltiva una pianta fiorisce l’intuizione

MIGLIORARE LE PROPRIE CAPACITÀ 32 Così il movimento fisico 34

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Studiare a memoria serve davvero?

INTELLIGENZA E ALIMENTAZIONE 56 Dai energia all’intelletto negli orari migliori

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Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Direttore generale: Liliana Tieger Progetto grafico: Roberta Marcante Immagini: Fotolia, 123rf, Shutterstock

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Lo sgombro, il superfood che viene dal mare

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Con le lenticchie ossigeni il cervello

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L’avocado rende efficienti i neuroni

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Con l’olio extravergine aumenta la lucidità

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Con le uova migliori il ragionamento

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Quando serve più prontezza

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I cereali integrali sono benzina per la mente

Ha collaborato per i testi: Giulio Divo Con la consulenza scientifica di: Dottor Raffaele Morelli medico, psichiatra, psicoterapeuta Dottor Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeuta Dottoressa Daniela Marafante medico, psicoterapeuta Direttore pubblicità: Doris Tieger Ufficio pubblicità: Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Segreteria: Luana Lombardi Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Responsabile ufficio tecnico: Sara Dognini Ufficio Abbonamenti: Maria Tondini, Clarissa Cazzato

Autorizzazione del tribunale di Milano n° 4 del 10/01/2017 ISSN 2531-3371

GLI ERRORI PIÙ COMUNI 68 Il “cibo spazzatura”

EDIZIONI RIZA s.p.A Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it Stampato da Elcograf S.p.a. - Via Mondadori, 15 - 37131 Verona Distribuzione per l’Italia: SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola n° 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

annebbia il cervello

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Stop ad alcolici e fumo sono neurotossici

LA VERIFICA FINALE 72 Utilizzi al meglio

la tua intelligenza?

UNA PROSPETTIVA DIVERSA 76 L’intestino influenza

Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.

Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

il modo di pensare

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potenzia l’intelligenza Musicale

Note e armonie nutrono la materia GriGia ritmo e melodie sono un linguaggio con cui si esprimono tutte le emozioni. universale, immediato e potente, alimenta la sensibilità e la capacità creativa

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PEr oGni MUSiCA Un effetto diverso

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icercatori della Humboldt University di Berlino, in Germania, hanno indagato gli effetti dei vari generi musicali sul cervello, con risultati molto interessanti: la musica jazz, per esempio, aumenta la liberazione di endorfine, generando rilassatezza e calma interiore.

La musica metal, invece, agisce sul sistema dopaminergico, innescando così sensazioni di appagamento ed euforia. Rap e musica classica, così lontane culturalmente, possiedono un effetto simile e di tipo antidepressivo. Agiscono sul sistema serotoninergico, quello del buonumore e della stabilità emotiva. Adrenalina, invece, con il rock e il pop: sono ascolti decisamente energizzanti. Diverso l’effetto del blues, che richiama l’introspezione. Ma è logico: il termine “blue”, in inglese (da cui prende il nome il genere), vuol dire proprio malinconia.

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econdo il neurologo tedesco Gottlieb Schlaub, la musica possiede una virtù eccezionale: fa aumentare la quantità di materia grigia nel cervello. Ciò avviene con l’ascolto e, in misura ancora maggiore, suonando uno strumento. Anche il canto, che è il modo con cui facciamo del corpo il nostro strumento, consente questo potenziamento intellettuale. Una notazione importante: la conoscenza della musica è ovviamente un fattore che favorisce questo esercizio, ma anche coloro che hanno imparato da soli a suonare - o che comunque non sono particolarmente abili - ne ricavano comunque il beneficio desiderato.

Usa testi e armonie come “ponti” Un esercizio divertente con cui è possibile fortificare le capacità cognitive attraverso la musica consiste nel modificare canzoni note procedendo per associazione. Si comincia con un brano e poi, sfruttando un passaggio armonico o una frase di testo, vi si attacca un brano diverso e così via.

Questo esercizio di “funambolismo musicale” può quindi essere fatto sia suonando che attraverso il

canto ed è anche piacevole perché, di fatto, è un gioco e non un “allenamento cerebrale”. da un punto di vista neurologico, però, è utile perché impegna molte facoltà, che devono essere utilizzate con il giusto tempismo.

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POTENZIA L’INTELLIGENZA CORPOREA

Svolgi attività manuali E PENSI MEGLIO Impastare il pane, fare un collage, costruire un oggetto sono un modo semplice ma efficace per migliorare il modo in cui i due emisferi cerebrali comunicano tra loro.

Si sviluppano così facoltà di tipo pratico, ma anche il pensiero astratto migliora

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are il pane, costruire un oggetto, dedicarsi a un hobby che preveda un sapere artigiano è un modo per stimolare la propria intelligenza.

Ne possediamo infatti un tipo particolare, la cosiddetta intelligenza pratica, che è un tipo di abilità mentale che mette insieme creatività e azione. Questa forma di intelligenza, oltre a risolvere problemi pratici, organizzativi e reali, è anche in grado di stimolare le capacità di adattamento con il mondo che ci circonda ed è anche utile al pensiero più astratto. Lo sapeva bene la nota pedagogista Maria Montessori, che riservava un ruolo importante all’attività manuale nel processo didattico e di valorizzazione dell’intelligenza dei bambini. L’intelligenza pratica è quella che permette di raggiungere, in modo efficace, un obiet-

tivo. Fare attività manuali dà fluidità al pensiero, perché lo spinge a modificarsi continuamente, in base al modificarsi della realtà che (letteralmente) si ha tra le mani. Le occasioni per stimolare questo tipo di intelligenza, che fa dialogare in modo fitto e costante entrambi gli emisferi cerebrali, sono moltissime. Basti pensare al bricolage, alla lavorazione della creta o agli oggetti in pasta di sale, ma anche la creazione di modellini, la realizzazione di collage oppure origami. Svolgendo attività manuali interrompi il circuito dei pensieri logico-razionali, facendo entrare in azione altre aree del cervello che sovrintendono alla spazialità, alla percezione del corpo. Le attività manuali rappresentano anche un’efficace forma di difesa contro il decadimento delle funzioni cognitive.

SPAZZA LO STRESS

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icercatori dell'università di Otago, in Nuova Zelanda, hanno effettuato un esperimento arruolando ben 658 studenti universitari. Hanno chiesto loro di scegliere un'attività manuale gradita e di dedicarvi almeno un'ora al giorno nei quindici precedenti un esame. I risultati sono stati molto interessanti: gli studenti coinvolti hanno tutti confermato di essersi avvicinati all'appuntamento in maniera più serena di sempre.

E anche la resa media globale ne ha tratto vantaggio: la percentuale dei promossi e la media dei voti è risultata più alta del solito.

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MIGLIORARE LE PROPRIE CAPACITÀ

Dormire aumenta LE FACOLTÀ MENTALI? La risposta è sì. Il sonno non serve solo a riposare il corpo, ma svolge la sua funzione soprattutto sulla mente e sulle sue capacità. E un buon riposo ci rende, a tutti gli effetti, più intelligenti perché ci aiuta a utilizzare le informazioni raccolte e a collegarle meglio

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vendo con quelli già accaduti e presenti solo nella nostra esperienza. Questo lavoro consente di elaborare il vissuto, eliminare i dettagli inutili e arrivare prima all’essenza delle questioni, favorendo così la risoluzione dei problemi. Non è un caso che in ogni cultura esista un modo di dire analogo al nostro “dormirci sopra”. Non è un modo per rimandare le urgenze: piuttosto è ciò che serve al cervello per individuare una migliore strategia di azione e trovare le risorse per agire al meglio.

ormire bene rende più intelligenti.

Semplificando si può riassumere così la conclusione alla quale è giunto Robert Stickgold, studioso presso l’Harvard Medical School a Boston, negli Stati Uniti. Stickgold è uno dei pionieri e dei massimi esponenti della fisiologia del sonno ed ha fatto scoperte molto interessanti circa il rapporto tra riposo e sviluppo delle facoltà intellettive.

Al mattino il cervello risolve i problemi con maggior facilità

Dopo un sonnellino prendiamo decisioni che sono più sagge

Durante le ore di sonno, il cervello compie moltissime funzioni. Seleziona le informazioni utili e scarta quelle inutili, stabilisce e rinforza legami tra esperienze recenti e passate, in modo da porre in relazione gli avvenimenti che stiamo vi-

Il sonnellino pomeridiano non è compatibile con i tempi del lavoro, ma le ricerche scientifiche non guardano a ciò che si può fare, quanto a ciò che sarebbe meglio (o giusto) fare. Ebbene,

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È IL RETAGGIO DI UNA NECESSITÀ ANTICHISSIMA Mantenere una certa capacità di controllo sull’ambiente esterno anche di notte è una necessità che appartiene al genere umano fin dalla notte dei tempi. Era determinata dal bisogno di potersi svegliare rapidamente in caso di aggressione da parte di cacciatori notturni. E spiega come mai ancora oggi molti non riescano a dormire la prima notte che si trovano in un luogo diverso da casa propria.

Si impara un po’ anche dormendo

prima di prendere una decisione, un sonnellino di 30 minuti sarebbe l’ideale. Migliora infatti la memoria creativa e la conseguente capacità decisionale collegata. Un’avvertenza: dopo il sonno ci vogliono 15 minuti di veglia, per “riattivare” la completa lucidità mentale.

Ma è possibile imparare nuove cose dormendo? Sarebbe il sogno di tutti accendere un registratore, indossare delle cuffie al momento di coricarsi e risvegliarsi il mattino dopo sapendo alla perfezione la lezione. Spiace deludere: la veglia e l’attenzione cosciente sono indispensabili, ma è pur vero che mentre dormiamo l’atLe diverse fasi del sonno tività di ascolto e categorizzazione della realtà “rinforzano” facoltà differenti non cessa del tutto. Qualcosa impariamo anche Che il sonno sia un carburante per l’intelligendurante il sonno. Lo ha chiarito za è quindi accertato. Ma la sorThomas Andrillon, neuroscienpresa è che le differenti fasi del ziato della Ècole normale superiposo notturno, secondo quanrieure di Parigi. In particolare to compreso da Stickgold e dai sarebbe la fase uno del riposo, suoi collaboratori, sono in grado in cui il sonno è più leggero, si “irrobustire” diverse capacità quella in cui si continua ad apintellettive, assecondando i noprendere. Durante questa fase stri bisogni. Se durante la gioril cervello rimane sintonizzato nata siamo stati impegnati in un sulla realtà esterna, ed è in graintenso lavoro intellettuale, per do di distinguere suoni, situaesempio, si amplia la fase REM, zioni, nomi e di memorizzarli. quella in cui si sogna. È proprio Nella fase due, di sonno proin questa fase di sonno profondo fondo, questa possibilità dimiche vengono migliorate le capaciNella fase REM nuisce perché il cervello tende tà di tipo logico ma anche quelle a “ovattare” gli organi di senso. migliorano linguistiche, dichiarative e relazionali. Insomma il nostro cervello le abilità logiche Nella fase REM, la situazione è più complessa: permane una rinforza quelle facoltà che ci sono e linguistiche sensibilità verso le stimolazioservite e probabilmente ci servini che vengono dall’esterno o ranno ancora in futuro. Se, invece, dall’interno e queste possono il tipo di impegno coinvolge magessere tradotte, con un qualche ruolo, all’intergiormente il fisico, aumenta la lunghezza del no del sogno. Vi è dunque un’elaborazione più sonno di “fase due”, quello in cui non si sogna. articolata della realtà e una sua trasformazione A questa fase corrisponde una crescita della nel differente linguaggio proprio dei sogni. memoria spaziale, visiva, temporale e motoria.

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GLI AIUTI NATURALI

Con gli Omega 3 siamo DIVENTATI “SAPIENS” Questi acidi grassi essenziali sono cruciali per lo sviluppo delle nostre facoltà intellettive.

Oggi però ne assumiamo troppo pochi. E per farne scorta sono utili anche gli integratori

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ra le molte teorie che cercano di spiegare l’impressionante sviluppo cognitivo del genere umano (avvenuto in poco più di 600 mila anni, un tempo assai breve da un punto di vista evoluzionistico) una ha un’origine alimentare e pone come fattore fondamentale gli acidi grassi tipo Omega 3. In particolare si evidenzia come i progenitori dell’uomo che abitavano nella attuale Rift Valley in Etiopia, una delle culle dell’umanità, non erano solo cacciatori raccoglitori ma avevano anche la possibilità e la capacità di nutrirsi di pesce e crostacei, preziosa fonte di questi nutrienti.

versità di Uppsala, in Germania. Gli esseri umani possiedono un gene specifico che aiuta a sintetizzare alcuni enzimi. E così possiamo sfruttare le proprietà degli acidi grassi tipo Omega 3 (e anche Omega 6). Gli altri primati, le scimmie antropomorfe, non possiedono questo gene. E, secondo la sua teoria, è questa la differenza che ha permesso agli ominidi di allora di fare il grande salvo evolutivo verso l’Homo sapiens.

Sono preziosi dall’infanzia fino all’età avanzata Ma perché tali nutrienti sono stati nel passato remoto e sono ancora così importanti per il nostro cervello? Gli acidi grassi Omega 3 agiscono sulla fluidità delle membrane neuronali, migliorando lo sviluppo cognitivo nei bambini e rallentano viceversa, il declino cognitivo nelle persone anziane. Ciò è stato studiato sperimentalmente: in Australia 396 bambini di età compresa tra 6 e 12 anni sono stati “arruolati” per una ricerca che mirava a trovare quale fosse l’integratore alimen-

Abbiamo il gene che ci serve a sfruttarne le caratteristiche Se questi acidi grassi essenziali sono stati così utili per lo sviluppo del cervello umano, il merito è di un gene. Lo ha scoperto un bioinformatico, Adam Ameur, che lavora presso il dipartimento di Immunologia, genetica e patologia dell’Uni-

IL FABBISOGNO IDEALE La quantità ideale quotidiana di Omega 3 che non dovrebbe mancare nella nostra dieta è di 3 grammi. L’alimentazione attuale è carente di acidi grassi del tipo Omega 3. Si tratta di un deficit assai diffuso nella popolazione generale. In particolare nella dieta occidentale è sbilanciato il rapporto tra Omega 6 (anch’essi grassi buoni ma molto più diffusi) e Omega 3: il rapporto è superiore a 10:1 mentre dovrebbe essere di circa 4:1.

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COME COLMARE LE CARENZE Per aumentare la quantità di Omega 3 che assumi puoi contare anche sugli integratori.

In genere sono ottenuti da olio di pesce e hanno il vantaggio di dare un apporto certo di Omega 3. Sono di solito piccole perle che si assumono con un po’ d’acqua. Scegli in particolare integratori che contengano DHA, un Omega 3 particolarmente assimilabile.

Fonte vegetale di Omega 3 è anche l’olio di semi di lino. Sceglilo spremuto a freddo.

Ne basta un cucchiaino al giorno.

tare che poteva migliorare le loro performance cognitive, misurate tenendo conto soprattutto del rendimento scolastico. Ebbene sono stati gli studenti a cui è stata offerta una supplementazione di Omega 3 ad avere i punteggi migliori.

Un nutriente, molteplici effetti Il professor Gomez Pinilla, docente di neurochirurgia e scienze fisiologiche dell’UCLA, ha studiato oltre 160 ricerche mirate sulla verifica delle capacità benefiche degli Omega 3 sullo sviluppo psichico e intellettuale e ne ha ricavato che questi acidi grassi essenziali migliorano la memoria, l’orientamento spazio temporale, l’attenzione, la fluidità della parola e la velocità di elaborazione cognitiva. Come esempio di tale azione positiva lo studio porta a esempio la popolazione giapponese che vive nell’Isola di Okinawa, dove si concentra probabilmente la più numerosa comunità di centenari in buona salute e dalla piena lucidità mentale al mondo. Ebbene la dieta base di questa popolazione così longeva prevede il consumo di pesce, alghe e crostacei, serbatoi naturali di questi acidi grassi.

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UNA PROSPETTIVA DIVERSA

L’intestino influenza IL MODO DI PENSARE Oltre a quelle connesse alla razionalità e a quelle che comunemente vengono dette “funzioni superiori”, possediamo anche altre forme di intelligenza. Sono istintive e appartengono ad altri organi del corpo.

L’intestino, per esempio, dotato anch’esso di neuroni e di batteri che influenzano il nostro intelletto

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egli ultimi anni, gli studi sul microbiota hanno evidenziato un legame molto stretto tra intestino e cervello, che operano influenzandosi reciprocamente.

Giunti quindi al termine della nostra trattazione sull’intelligenza e su ciò che la favorisce (oppure che la ostacola), non era possibile escludere questa relazione biologica come uno dei fattori coinvolti nell’espressione delle nostre facoltà intellettuali.

Hanno forma e funzioni simili

L’intelligenza “viscerale”

A guardarli bene, cervello e intestino si somigliano: le anse intestinali ricordano le circonvoluzioni cerebrali ed entrambi, se potessero essere “dispiegati” su una superficie liscia, andrebbero a occupare uno spazio incredibilmente più vasto di quanto non facciano ripiegati. Ma l’analogia non si limita a questo: l’intestino è provvisto di un sistema nervoso autonomo, quello enterico, che possiede i suoi neuroni e i suoi neurotrasmettitori. A questo proposito, possiamo aggiungere anche un’altra notazione: è nell’intestino che avviene l’assorbimento e gran parte della sintesi di quelle sostanze che poi si attivano (anche) a livello cerebrale.

Siamo abituati a pensare che l’intestino agisca solo stimolato dagli alimenti. Niente di più falso: il sistema nervoso autonomo enterico rilascia serotonina anche quando siamo sottoposti a stimoli di tipo visivo, cognitivo, sensoriale. Ecco, allora, spiegato il senso di quel modo di dire, “pensare con la pancia”. Esiste a livello viscerale, una capacità innata di giudizio, non mediata dal pensiero (anzi, antecedente al pensiero razionale) che reagisce a ciò che percepiamo del mondo. E, attraverso la produzione di sostanze, movimenti, reazioni spontanee, ci indica chiaramente se la situazione che stiamo vivendo è giudicata positivamente oppure no.

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Fu Ippocrate, 2500 anni fa a teorizzare per primo un legame stretto tra questi organi, che sono lontani solo in apparenza

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LA FABBRICA DELLA SEROTONINA Secondo le ricerche effettuate da Michael Gershon, biologo cellulare della Columbia University negli Stati Uniti e autore del best seller “Il secondo cervello”, nell’intestino viene prodotto il 95% della serotonina circolante nel nostro corpo, laddove la serotonina è l’ormone che stabilizza le funzioni emotive e le rende coerenti con gli avvenimenti della vita. Ma non è tutto: abbiamo visto che le vitamine del complesso B svolgono una funzione insostituibile per l’equilibrio del sistema nervoso. Ebbene sono i batteri presenti nell’intestino a sintetizzare gran parte di queste a partire dagli alimenti che mangiamo.

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