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Sapore di mare Trattoria da Emilia, tutto il fascino e la magia di Sorrento Riccardo Lagorio

Trattoria da Emilia, tutto il fascino e la magia di Sorrento

di Riccardo Lagorio

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Gli stranieri la adorano, d’estate come in inverno; per gli Italiani è tra le mete più ambite di casa. Città viva e pulsante, set a cielo aperto che conquista i viaggiatori 365 giorni l’anno, Sorrento si colloca tra le destinazioni più visitate dai turisti internazionali, specie inglesi e americani. Sulla scia dei taccuini del Grand Tour e l’eco delle melodie di LUCIO DALLA, il suo mito ammalia e prende forma con una vivacità tutta partenopea.

Un po’ defi lato il borgo dei pescatori, Marina Grande, indimenticato e colorato scenario (i pescatori individuavano da lontano la propria casa) di “Pane, amore e…” con protagonista la smargiassa SOPHIA LOREN, venerata come una santa dopo aver girato con VITTORIO DE SICA il fi lm diretto da DINO RISI.

La quiete del borgo è l’altra faccia del brulichio del centro. Il silenzio e gli abitanti del villaggio, osti e marinai, danno l’impressione che nulla sia cambiato dal tempo della pellicola del 1955 tra gozzi tirati a secco, le reti al sole e la lenta risacca. È rimasta come nel 1947, quando venne fondata, anche la Trattoria Da Emilia, dove la possanza di IRENE CACACE e le semplici tavole sono il rassicurante biglietto da visita di piatti saporiti e genuini. Qui ci si ferma, les pieds dans l’eau, nello spartano dehors anche fuori orario per un assaggio di fritto di paranza, leggero e scricchiolante.

Una piccola gemma che possiede ancora tanto dello stesso fascino di quando fu aperta, con la cucina poco più grande di un pugno ricavata nel luogo più discosto del monazzero, l’antico rimessaggio di barche e attrezzature da pesca utilizzato come ambiente delle trattorie. Le tovaglie a quadrettoni bianchi e azzurri e l’ingresso presidiato dalla matriarca di oggi, Irene, anticipano una cucina essenziale, primaria, ma per queste ragioni vitalissima e godibilissima,

L’antipasto di alici marinate, con palamita marinata, insalata di calamari e polpo.

Il dehors del locale.

con tutti i sapori del golfo e dell’orto. Dalle barche arriva il pesce. L’incertezza della pesca implica piatti espressi, siano alla griglia, fritti o all’acquapazza.

Ci sono i classici sauté e le cozze in particolare vengono servite con un sugo fresco di pomodoro e profumo di aglio. Tra gli antipasti non ci si deve fare sfuggire le Alici marinate, che sono presenti anche nell’Antipasto di mare, con palamita marinata, insalata di calamari e polpo. «Cozze e vongole in bianco al limone, sono particolarmente gradite dagli stranieri» racconta Irene Cacace.

Ci sono dei primi piatti irrinunciabili. Tra questi gli Scialatielli ai frutti di mare. «Si tratta di un formato di pasta inventato nel 1978 dal cuoco ENRICO COSENTINO, dalla forma di linguine ma più spesse, più larghe e più porose. È infatti pasta fresca che si condisce con i frutti di mare avendo accortezza di mantecare con acqua di cottura». Tradizionali gli Spaghetti a vongole, come si dice da queste parti, assai conditi con i molluschi, in bianco, e solo macchiati con pomodorini freschi, una punta di peperoncino, un ricordo d’aglio e prezzemolo per renderli ancora più gustosi. Si possono richiedere anche gli Spaghetti con le cozze. Le vongole, con aggiunta più generosa di pomodorini freschi, condiscono i piccoli gnocchi fatti a mano nelle retrovie della cucina.

I secondi non sono da meno. Qualunque sia la scelta, bisogna trovare il modo di farsi preparare la superba Frittura di alici o di calamari. Con agili gesti Irene avvolge di farina i pescetti di paranza: «nella freschezza e nella rapidità — dice — sta la loro fragranza». È una portata davvero magica. I migliori gamberi rossi e calamari freschi sono proposti alla griglia e serviti con limoni a metà che non servono, a meno che non si voglia rovinare irrimediabilmente il sapore del mare. Spigole, fi letti di pezzogna o pesce spada alla griglia sono accompagnati da verdure del tempo: una presentazione che mette gioia e appetito. Ma attenzione agli ordini: le porzioni sono così abbondanti che fi nirle diventa quasi una scommessa.

Scelte di vino poche, ma davanti alla bontà del mare nel piatto questo diventa un dettaglio di poco conto. Ah, sì, il conto… Niente paura: il portafoglio non subirà tracolli.

Riccardo Lagorio

Trattoria Da Emilia Via Marina Grande 62 80067 Sorrento (NA) Telefono: 081 8072720 Web: www.daemilia.it

E proprio lì che, dove il mare luccica e tira forte il vento, nell’incantevole scenario di Marina Grande, Sofi a Loren e Vittorio De Sica, impegnati nel borgo sorrentino per le riprese del celebre fi lm di Dino Risi “Pane amore e…”, nel lontano 1954 sedettero ai tavoli della Trattoria Emilia, accolti da una allora giovanissima Donna Emidia, che col suo garbo e la sua ospitalità riuscì a far sentire subito a casa i due grandi attori italiani.