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Livia Marchesoni, pensieri di una poetessa

Tra poesia e prosa

di Laura Mansini

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Livia Marchesoni, pensieri di una poetessa

“Come ‘n refol de vento/ galopa i me pensieri,/ ‘n te na nugola de petali/ i va, emprofumadi e lizeri./ Na folada de aria/ la i smissa a ‘n po’ de fantasia…” Questi versi fanno parte di “Pensieri” una poesia scritta da Livia Marchesoni nel Gennaio 2016. Una riflessione su attimi di vita che tutti possiamo provare. “Ma io non sono una poetessa” si schermisce Livia, “Ho iniziato a scrivere piccoli pensieri, qualche rima, ma quando sono andata in pensione e sono tornata a Caldonazzo”. Livia è nata a Caldonazzo il 25 dicembre del 1933, “Una bellissima data per nascere- commenta sorridendo- così ricevevo i regali di Natale e compleanno tutti nello stesso giorno, compresa la festa unica”. Un’allegra ironia che fa parte del suo carattere, la stessa ironia che troviamo in certi versi . Sposata con il toscano Roberto Turri, ha una figlia ed una nipote, delle quali è orgogliosissima- “A vent’anni sono partita con il diploma di puericoltrice nella valigia dice, ed ho iniziato a lavorare a Busto Arsizio”. Aveva infatti trovato lavoro presso un’importante famiglia del luogo che aveva tre figli, dei quali si è occupata per 10 anni, fino a quando sono diventati grandi; in seguito ha partecipato ad un concorso per lavorare in un Istituto per l’Infanzia di Novara e vi è rimasta per 13 anni. Tornata al suo amato paese Livia ha iniziato a scrivere qualche piccola riflessione, qualche verso, poi, ritrovando le amiche d’infanzia che frequentavano l’Università della Terza età ha iniziato ad impegnarsi più compiutamente, trovando il piacere nello scrivere. Ricordo le poesie così carine ed ironiche che scriveva e leggeva in occasione della Festa della Villa. “La Villa” è una delle vie più antiche di Caldonazzo, che ogni anno d’estate ospita la Banda e per l’occasione Rosa Maria Campregher e Livia Marchesoni “le poetesse della Villa” leggono le loro riflessioni sulla vita e la storia di questa bella via. Sono momenti piacevoli nei quali la comunità si ritrova. Molto importante per la propria formazione poetica è stato per lei l’ingresso, promosso da Rosanna Gasperi, nel Cenacolo della Valsugana nel 2012. Ancora oggi ricorda con molta stima ed affetto, il presidente di allora Luciano de Carli. “Incontrare Luciano per me è stato un momento di crescita, mi ha insegnato tanto, assieme agli altri componenti del gruppo. Con loro mi sono trovata molto bene. Ma ripeto, non mi considero una poetessa. L’ispirazione la trovo qualche volta rivivendo con ironia il mio passato, od affidandomi a qualche fatto o a qualche fantasia del momento. “ Mi ha incuriosito questo non considerare se stessa una poetessa e mi sono chiesta che cosa sia veramente un poeta. La poesia è una forma di narrativa che cerca di sintetizzare in versi il proprio pensiero, la poesia é una forma d’arte che crea, con la scelta e l’accostamento di parole secondo particolari leggi metriche , un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. Ma poesia è anche cogliere un attimo e regalarcelo come questi versi che concludono i “Pensieri” di Livia Marchesoni:

I se sbalza/ i fa qualche schiamela/ e po’ i va via,/ i rudola, i se svoltola,/ ‘n te le terlaine ‘narzentade/ de bruma./ Slusenti al calar del sol,/ i se poza’n la so cuna,/ I se chieta….i se ‘ndormenza,/ chizneradi dala luna.