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Al sicuro

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L ´ emergenza Coronavirus ha, di colpo, senza “preavviso”, rivoluzionato la nostra quotidianità, privata e lavorativa. È necessario adattarsi alla nuova situazione, senza se e senza ma. Formazione 3t, centro di formazione specializzato in arboricoltura, corsi forestali, tree climbing e sicurezza sul lavoro, si è da subito adeguato al cambiamento. Come? Organizzando diversi incontri informativi online dal titolo “Procedure di prevenzione del rischio da Covid-19 nel settore del verde”, condotti da Ezio Rochira, amministratore di Formazione 3t e docente in materia di sicurezza sul lavoro, con Matteo Corizzato, medico del lavoro e consulente del lavoro. Abbiamo chiesto a Ezio di riassumerci quanto emerso.

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Concretamente, cosa cambia per chi lavora nel settore del verde?

Pur trattandosi di un rischio sociale e non solo lavorativo, è necessario aggiornare il documento di valutazione dei rischi e quelli relativi al luogo di lavoro con le procedure che il datore di lavoro intende adottare, sia per chi lavora in ufficio sia per chi lavora nei cantieri. i luoghi di lavoro, soprattutto in merito al rispetto del distanziamento e all’utilizzo delle attrezzature; è fondamentale, infatti, che ogni lavoratore abbia attrezzi personali, per evitare il rischio di contagio. Inoltre, nonostante per il lavoro in spazi aperti la mascherina non sia obbligatoria, è comunque preferibile utilizzarla: anche solo il fatto di indossarla è un segnale per le altre persone, che tenderanno automaticamente a mantenere le distanze. Le associazioni di categoria, ad es. Assofloro, tra i consigli di tutela della salute suggeriscono di chiedere all’amministratore di condominio di avvisare i condomini che verranno svolti dei lavori di manutenzione del verde e che devono mantenersi distanti dagli operatori. Le procedure prevedono anche la sanificazione degli automezzi, almeno ogni sera. Per la sanificazione dei locali è differente: un ufficio è considerato sanificato automaticamente se non ci va nessuno per nove giorni, altrimenti bisogna indicare nel DVR le procedure adottate per sanificarlo. Infine, l’ideale sarebbe fare la doccia prima di rientrare a casa; se ciò non fosse possibile, a casa è importante avere un percorso separato dagli altri famigliari, ad esempio ci si può cambiare in garage e poi andare subito in doccia.

Pensi che queste procedure inficeranno il lavoro?

Una nota estremamente positiva per l’attività di manutenzione all’aperto è la bassa possibilità che il virus si depositi sulle superfici. Quindi rispetto a tutti gli altri lavoratori siamo più fortunati. Sappiamo tutti che, in questo periodo, lavorare con tutte le accortezze è basilare per la nostra salute e di coloro che ci circondano, ma non così agevole soprattutto all’inizio. Lavorare con le protezioni può essere scomodo, ricordarsi di non toccarsi il viso con i guanti e di disinfettare spesso le mani non viene in automatico, ma come tutte le novità devono essere apprese prima di diventare automatismi. Ma dopo un primo periodo di adattamento ed estrema attenzione saremo tutti in grado di lavorare in modo sicuro.

Quale tipologia di mascherine è meglio usare? E per i guanti, come si procede?

La soluzione più semplice, perché in questo momento sono quelle più facili da reperire, è utilizzare tutti le mascherine chirurgiche. È fondamentale sapere che sono monouso e che bisogna avere l’accuratezza di toccarle solo sugli elastici. Le mascherine usa e getta sono rifiuti speciali, quindi per motivi di sicurezza vanno smaltite come tali, in azienda ad esempio bisogna dotarsi di un bidone con sacchetti chiudibili ermetici. Per le mani si consiglia di usare anche solo i guanti da lavoro, ma di sanificare spesso le mani con gli appositi disinfettanti.

Per quanto riguarda il cantiere?

Nei documenti sono da riportare le procedure per L’emergenza Coronavirus ha imposto un repentino cambiamento anche nel modo di lavorare. Ecco un breve vademecum per tutelarsi e tutelare gli altri. Ne abbiamo parlato con l’amministratore di Formazione 3t AL SICURO

Per saperne di più su Formazione 3t

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