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L’ANIMO ANTIGRAVITAZIONALE DI EZIO BOSSO

Musica Arte della Vita

Alberto Morelli

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La morte di Ezio Bosso, pianista e direttore d’orchestra, a soli 48 anni ha emozionato molte persone. Se questo è accaduto non è tanto perché era un musicista, ma piuttosto perché era un uomo che amava quello che faceva, e questo suo trasporto riusciva a comunicarlo a prescindere dalla musica. Avrebbe potuto essere un pittore, un attore, uno scrittore o “semplicemente” un artigiano, ma la sua capacità comunicativa era talmente diretta che agganciava subito non solo l’attenzione, ma ancor prima l’emozione, l’empatia di chi lo ascoltava. Ascoltare Ezio Bosso voleva dire partecipare emotivamente alla sua sfida contro la malattia. Un tumore al cervello e la successiva sindrome autoimmune lo avevano portato a ridurre progressivamente la sua tecnica esecutiva. I suoi brani erano “semplici” ma molto intenso era il suo trasporto, e altrettanto contagioso. Vederlo suonare era come vedere una lotta corpo a corpo con la Malattia, dove la Musica era potente alleata di Ezio Bosso, e chi guardava questa lotta parteggiava naturalmente per lui, per il Musicista che in quel momento si liberava dalle sue catene fisiche, dimostrando a tutti che è possibile affrancarsi e librarsi dai limiti.

Un “animo antigravitazionale” era Ezio Bosso, che non cadeva e ci incoraggiava a non cadere. E in questo suo slancio includeva un importante messaggio formativo in cui la musica, e in genere l’educazione intesa come conoscenza per tutti e condivisa nella diretta esperienza del fare, può diventare uno strumento di crescita non solo individuale ma anche sociale. Quando Ezio Bosso in una intervista su MicroMega del 2019 diceva che la «musica può e deve essere un modo per migliorare la vita, per cambiarla e anche per salvarla» forse parlava anche di sé stesso e della sua malattia, ma la grandezza dell’Arte sta anche nel fatto che dal particolare, dalla singola storia di un uomo, ecco che può scaturire qualcosa che assume una valenza universale e di condivisione. In tal senso affermava che «l’arte e la bellezza sono contagiose: così cambieremo il mondo». Al seguente link ( https://youtu.be/gm57sWrAtNU ) è possibile ascoltare il suo intervento al Parlamento Europeo nel novembre 2018. Una lettera rivolta ai cittadini del Continente per sensibilizzarli al voto per le elezioni europee. Nel riproporlo sui social dopo la sua morte, David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo l’ha definita “ … una testimonianza da brivido, la lezione di umanità di un Grande Cittadino d'Europa”.

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