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BARI E BRINDISI VERSO UN’ALTRA ESTATE RECORD
from retail&food 06 2023
by Edifis
Dopo il boom del 2022 gli scali pugliesi si preparano a una nuova stagione estiva con tante novità. Da segnalare i duty free, con la riapertura di Heinemann al Wojtyla, e l’arrivo di Lagardère nel Salento di Adriano
Gli scali pugliesi si rinnovano. E, come sempre, si preparano ad accogliere il boom estivo. A livello di dati di traffico, il 2022 si era chiuso con ottimi risultati e con il recupero rispetto al pre-Covid, grazie al +12,45% di Bari e Brindisi rispetto al 2019. Questa primavera ha portato una ventata di ottimismo in più. Nel mese di aprile, i volumi sono cresciuti del 7% rispetto allo stesso mese del 2022. L’aggregato del primo quadrime- stre segna 2,49 milioni di passeggeri: +17% sullo stesso periodo dell’anno passato. Sulla parte non-aviation, le novità rispetto all’offerta retail e di ristorazione sono cominciate già nel 2022 e stanno proseguendo. Come spiega in questa intervista Antonio Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia.
Quali sono le principali novità degli scali pugliesi? Sono in arrivo aperture imminenti?
A partire dalla summer 2022, abbiamo avviato una serie di aperture negli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia. Al Karol Woytjla di Bari le new entry per il food sono state I Love Poke (gestito dal gruppo Areas) in land side e Sandrino (gelateria/pasticceria) in air side. Abbiamo anche ampliato la parte relativa agli autonoleggiatori: Rental Plus a cui sono stati destinati 15 stalli e Noleggiare con 18 stalli. Italy car rent, già presente all’esterno dell’aerostazione, ha acquisito un box all’interno. Brindisi ha accolto il temporary di 4giveness (costumi da bagno).
Nello scalo di Foggia, in concomitanza con l’avvio dei voli, è arrivato il bar Chef Express e l’autonoleggio Sicily by car. Intanto a Bari è stato aperto il nuovo Duty Free & Travel Value gestito dal gruppo Heinemann, ampliato e rinnovato in un’area di quasi 600 mq. A Brindisi, invece, è di prossima attivazione l’ampliamento del Duty Free e Travel Retail del Gruppo Lagardère. Inoltre, il punto vendita Marina Militare non sarà più ubicato nella zona adiacente l’area extra Schengen (zona imbarchi), ma spostato nell’ala est. Anche il punto vendita di gioielli e orologi verrà localizzato in airside.
Rimangono ancora spazi da locare?
Nello scalo di Bari sì, sulla base dell’ultimo PUA (Piano di Utilizzo dell’Aerostazione) approvato da ENAC. Nello scalo di Brindisi, invece, a breve l’attuale operatore food locale, Officine Birrai, procederà ad ampliare la propria offerta con un punto wine bar adiacente all’attuale punto ristoro in zona partenze land side.
Ci sono gare in corso attualmente, o nel futuro prossimo, per l’affidamento di spazi e servizi?
Sono in corso due selezioni concorrenziali per Bari. Una per lo spazio commerciale di circa 70 mq in area imbarchi, primo piano, da destinare ad attività retail non food; l’altra per 40 mq in area imbarchi, piano terra, per vendita al dettaglio di prodotti lattiero-caseari, senza somministrazione. Poi, siamo in fase di raccolta di manifestazioni di interesse per realizzazione e allestire una Executive Lounge all’aeroporto di Brindisi, in regime di sponsorizzazione. E sono in corso selezioni per distributori automatici di snack e bevande, sui quattro scali, e per l’affidamento in subconcessione di due aree a Bari e di Brindisi, da destinare al noleggio di biciclette. A breve saran- no pubblicati altri tre avvisi, tutti relativi allo scalo di Bari, che avranno ad oggetto l’affidamento in subconcessione di un’area di circa 120 mq, all’esterno, da destinare a pizzeria, birreria e grill: un’area di 46 mq circa, interna, in zona imbarchi, da destinare a parafarmacia, e l’ultima, al piano arrivi, per un punto informativo.
Parliamo di vendite nelle attività commerciali. Hanno seguito un tasso di crescita proporzionale al balzo del traffico? Qual è il trend dello scontrino medio?
L’incremento del fatturato extra-aviation, come il valore dello scontrino medio, è stato più che proporzionale rispetto al traffico. Ciò è dovuto al miglioramento del mix di passeggeri internazionali, ad alto livello di spesa, e al miglioramento del mix merceologico verso articoli a più alto valore aggiunto.
Come attitudine di spesa e di tempo di sosta in aeroporto, quali sono stati i comportamenti principali registrati in questi mesi?
Dopo la pandemia, abbiamo assistito ad una modifica della tipologia del passeggero. È sempre maggiore la propensione alla spesa. Sicuramente la spinta più forte si è avvertita nell’offerta food. Il cliente è più esigente, la semplice caffetteria e l’offerta food frugale non basta più, ma chi viaggia si si aspetta di trovare format più sofisticati, meglio se legati al territorio. Il consumatore è disposto a pagare di più, a patto che l’esperienza e il prodotto valgano la spesa.
Quali sono le principali differenze tra italiani e stranieri, su questo fronte?
Per quanto riguarda i prodotti venduti al duty free, la spesa media per passeggero dimostra la maggiore penetrazione di clienti internazionali, così come il valore dello scontrino medio. In termini di shopping habits, tra i clienti domestici il category split è meno marcatamente indirizzato verso il food, a vantaggio delle categorie profumi/cosmetica e accessori”.
E invece, com’è l’equilibrio tra airside e landside?
Sicuramente c’è differenza tra le due zone, come propensione all’acquisto, ovviamente a favore dell’airside. Superati i controlli, gli acquisti e il valore dello scontrino sono favoriti. Nella zona land side è predominante l’offerta food&beverage, opportunamente diversificata, che permette sia al passeggero sia agli accompagnatori, che al Sud sono più numerosi, di poter scegliere tra un hamburger del McDonald’s, una poke bowl fatta al momento, un piatto freddo o caldo di elevata qualità dal De Canto o un trancio di pizza e un panino da Briciole, al piano arrivi. Ad ogni modo la differenza è marcata. I volumi di fatturato degli esercizi commerciali in landside rappresentano circa un terzo di quelli realizzati dagli stessi esercizi, ma in zona imbarchi.
Più in generale, qual è la strategia commerciale dei due scali pugliesi? Si cerca di attirare marchi con una forte caratterizzazione regionale, sia nel food sia nel non food? Oppure si punta ad avere anche qualche marchio delle principali catene?
Tra i doveri di una società pubblica, come nel caso di Aeroporti di Puglia, rientra il supportare alle aziende del territorio e la creazione delle condizioni affinché possano entrare negli scali. È il caso, ad esempio, di un’azienda casearia, con cui sono in corso le procedure per l’apertura di un proprio punto vendita a Bari.
Quali sono oggi i principali operatori del food degli scali pugliesi?
I grandi marchi oppure imprenditori locali?
Si possono considerare entrambe le situazioni, in un’ottica di integrazione e completamento, tenuto conto della presenza dei grandi marchi internazionali come McDonald’s, My Chef, Autogrill, Chef Express, De Canto-Lagardère ed operatori locali come Sandrino, GustApulia, ApulFood e il possibile caseificio.
TRAFFICO RECORD NEL 2022. E ARRIVANO GLI INCENTIVI PER I VETTORI
Il 2022, che per la maggior parte degli aeroporti mondiali era il banco di prova sulla capacità di recupero rispetto al pre-Covid, per i due maggiori scali pugliesi è stato un vero e proprio record. L’anno si è chiuso nel complesso con oltre 9 milioni di passeggeri (vedi tabella), con un risultato in crescita del 12,5% rispetto al 2019. Su base annua, il traffico di linea nazionale tra Bari e Brindisi è cresciuto del +17,06%, quello internazionale del +8,12%, sempre rispetto al 2019. L’anno scorso, a Bari, i transiti internazionali sono stati 3,5 milioni, anche questo un traguardo mai raggiunto dal Karol Wojtyla. Impossibile, invece, inserire nelle statistiche l’aeroporto di Foggia, perché i voli sono stati avviati solo nel mese di ottobre. “Un dato inaspettato, ma al tempo stesso straordinario” il commento del presidente di Adp, Antonio Vasile. “Questi numeri da record, secondo le previsioni, avremmo dovuto raggiungerli nel 2026. Invece siamo andati al di là delle aspettative”. Il network di Aeroporti di Puglia vuole crescere ancora. E nel mese di aprile, la società di gestione ha comunicato l’intenzione di promuovere nuovi collegamenti a tutti i livelli, in particolare attraverso nuove tratte intercontinentali dirette, collegamenti verso i maggiori hub europei, più destinazioni di breve e medio raggio europee e nel bacino del Mediterraneo, inserito in un programma utile per ridurre la forte stagionalità degli scali, naturalmente legati a doppio filo all’andamento delle vacanze estive. Gli incentivi prenderanno la forma di bonus relativi al totale dei passeggeri (nuovi o aggiuntivi) trasportati sulle tratte oggetto di accordo, secondo determinate condizioni, ai sensi delle Linee guida del Ministero dei Trasporti emanate l’11 agosto 2016. Attualmente, tra i vettori protagonisti degli scali pugliesi, in prima fila c’è Ryanair, che ha 5 aerei basati in Puglia e ha presentato, a marzo, una programmazione estiva con 72 collegamenti e sei nuove rotte.
Un tema di discussione sempre rilevante, nel contesto retail, riguarda il digitale. In merito a questo, quali sono stati i principali investimenti?
Il wifi è presente e sempre gratuito in tutti gli aeroporti pugliesi. Nell’advertising è previsto l’inserimento di un maggior numero di impianti digitali, con lo sviluppo anche dell’offerta di pubblicità gestita dai centri media. Alcuni servizi, come i parcheggi, sono venduti tramite eCommerce e ormai oltre il 50% delle lunghe soste viene prenotato digitalmente. Al parcheggio, spesso è abbinato il fast track e l’ingresso in sala vip, anche mediante l’offerta di Carte Fedeltà di AdP con diverse offerte di servizi e di sconti per gli acquisiti nei negozi aeroportuali. Anche la prenotazione delle sale riunioni avviene tramite sito web di Aeroporti di Puglia, così come i servizi di biglietteria e servizi accessori.