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Mattioli (AnIP): “associazioni concordi per la legalità nel settore
from GSA 4/2015
by edicomsrl
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APRILE 2015 Recepimento delle direttive europee, proposta di legge sui servizi, manifesto dei “buoni appalti”: non c’è tregua per Lorenzo Mattioli, attivissimo presidente Fise Anip che, per non farsi mancare nulla, riveste il ruolo di portavoce delle associazioni imprenditoriali firmatarie del “Manifesto”. Nessuno meglio di lui può spiegarci a che punto siamo. Con un accenno alla presenza di Anip a Pulire 2015.
di Antonio Bagnati
non si può più procrastinare. Siamo in piena fase di presentazione del manifesto nelle sedi istituzionali e Mattioli ha il delicato ruolo di fare da portavoce delle istanze delle imprese.
Il recepimento in Italia delle nuove Direttive europee sugli appalti pubblici è una partita decisiva per il settore dei servizi, e non c’è spazio per la superficialità. Per questo il presidente ANIP Lorenzo Mattioli, già impegnato sul fronte della proposta di legge sui servizi AC 2475, non si concede un attimo di tregua. Ora è la volta del Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari e urbani pubblici, già ribattezzato Manifesto dei “buoni appalti”, sottoscritto dalle principali associazioni imprenditoriali del comparto: una piattaforma condivisa basata su nove regole chiare per imprimere al settore quella svolta verso la trasparenza, la legalità e l’efficienza che
Come è nato e da quali esigenze ha visto la luce il Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari e urbani pubblici?
“Il Manifesto dei Servizi, lo ricordo in premessa, è stato sottoscritto da tutte le principali Associazioni datoriali del comparto dei servizi di gestione dei patrimoni immobiliari, tra cui FISE ANIP, oltre a Legacoop Servizi, Federlavoro/Confcooperative, Assistal, FNIP/Confcommercio e Afidamp, con il supporto tecnico e scientifico di FORUM PA, Patrimoni PAnet e Terotec, e nasce dall’esigenza di dare un tavolo di rappresentanza, forte ed efficace, all’intero comparto del Facility Management. Si tratta, come è ben noto, di un comparto di grande importanza economica ed occupazionale, che non trova però adeguati riconoscimenti alle sue possibilità di sviluppo in sede istituzionale e legislativa. Il recepimento delle Direttive comunitarie in materia di appalti pubblici e di concessioni costituisce un’occasione unica per superare le attuali criticità e dare finalmente un quadro di riferimento normativo ai nostri servizi che assicuri la crescita nella trasparenza e nella legalità; le nostre Associazioni non potevano lasciarsi sfuggire questa opportunità, anche per andare incontro alle esigenze di efficientamento della spesa pubblica. E’ quindi in questo contesto, e per rispondere alle necessità di tutto un sistema imprenditoriale caratterizzato da alcuni grandi operatori e molte PMI, che nasce il Manifesto dei Servizi, i cui rappresentanti sono stati anche ascoltati nella competente Commissione Lavori Pubblici del Senato nell’ambito del ciclo di audizioni che si sono svolte sulla proposta di Legge delega per il recepimento delle menzionate Direttive comunitarie. I primi riscontri che stanno arrivando in questi giorni ci fanno ben sperare nell’accoglimento delle nostre richieste, finalizzate a dare dignità e identità giuridica al comparto dei servizi di gestione immobiliare e alle nostre imprese”.

Qual è stato il ruolo di Anip? Quali sono, secondo Anip, le esigenze più urgenti del settore?
“Il ruolo di ANIP è stato di sostegno e supporto, anche tecnico, per la redazione del testo, oltre che di comunicazione e media relation; ritengo che la capacità propositiva dell’Associazione
(che ha trovato un’importante riconoscimento nella Proposta di Legge AC 2475) sia stata apprezzata e riconosciuta, se in qualità di Presidente ANIP mi è stato chiesto di essere il Portavoce del tavolo in tutte le sedi istituzionali di confronto. Per quanto riguarda le esigenze più urgenti del settore, queste sono molteplici, ma sicuramente fondamentali sono il superamento del massimo ribasso come criterio di aggiudicazione, tanto più negli appalti di servizi labour intensive, insieme a una disciplina più coerente per quanto riguarda il rispetto della contrattazione collettiva nazionale di riferimento, la qualificazione delle imprese offerenti nonché delle Stazioni appaltanti. Importante, per non dire fondamentale, la semplificazione normativa: oggi troppo spesso significative opportunità di sviluppo del mercato e delle imprese sono bloccate da interminabili vicende giudiziarie o da una burocrazia non efficiente e preparata.”
E’ noto il suo ruolo-chiave nella promozione della nuova proposta di legge sui servizi, che sta incassando consensi un po’ su tutti i fronti. A che punto siamo con la legge-quadro sui Servizi? Come si integra l’iniziativa legislativa con il Manifesto?
“Le due iniziative sono chiaramente integrate, in termini di contenuti e di proposte, essendo entrambe funzionali ad una nuova disciplina degli appalti, che troverà la sua sede principale in nuovo Codice dei contratti pubblici nel quale si tenga effettivamente conto delle specificità e delle esigenze dei servizi di Facility Management. Ovviamente un nuovo Codice dei Contratti pubblici ancora non esiste, anche se sono in corso attività redazionali che dovranno peraltro tener conto delle indicazioni della legge delega per il recepimento che il Parlamento si appresta a licenziare, ma che ad oggi non è ancora compiutamente definita.”
Quali sono le prospettive concrete per il nuovo “codice degli appalti”? E quali i limiti dell’attuale? “I limiti dell’attuale codice sono noti, dalla prevalente attenzione al solo mondo delle opere e dei lavori pubblici, alla eccessiva complessità normativa, aggravata nel tempo da continui interventi correttivi e integrativi che hanno creato condizioni di incredibile incertezza normativa, non potendosi neanche creare una giurisprudenza consolidata sui principali aspetti critici.”
Come si concretizzerà l’impegno di Anip alla prossima edizione di Pulire?
“ANIP sta collaborando attivamente con Afidamp per il successo dell’iniziativa e contribuirà concretamente alla definizione di contenuti di interesse e al coinvolgimento di stakeholders istituzionali primari con cui confrontarsi nella tre giorni di incontri. Tutto con l’obiettivo di dare adeguata rappresentanza e visibilità al comparto e di vedere crescere l’attenzione da parte della politica e delle Istituzioni.”
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