06 Si fa più intenso il risiko su tutte le aziende produttrici di cibo e accessori per animali domestici. Perché il mercato europeo già enorme è in crescita, i margini sono elevati e anche qui il Made in Italy può fare la differenza. Ma forse il bello deve ancora venire
Pet care, gli investitori fanno le feste
Il meglio del private capital in Italia e nel mondo
• Private debt, M&A, Corporate Finance 30 • Crisi&Rilanci / NPL e altri crediti deteriorati
• Angels&Incubators Venture capital/ Crowdfunding 32 • Real estate 33 • Private capital e Real estate nel mondo 34 • Greenbeez 35 • Imprese 36 • Arte&Lifestyle/Libri
Illimity Meet
CRISI&RILANCI
18 GPack, ecco come si torna a crescere dopo una tempesta perfetta
Lo spiegano Umberto Paolo Moretti (illimity,) Federico Scaravelli (Oxy Capital) e Mario Vanoni (Gpack), protagonisti del turnaround della società, tornata in bonis prima del previsto
L'INTERVISTA
Crovetto (Azimut Direct): il digital lending da pandemia è storia chiusa. La nuova frontiera è l’estero
I 20 fondi pensione più esposti al private equity
nel 2024 hanno destinato nel complesso 708
mld $ all'asset class da inizio anno e sino al 22 ottobre. Lo ha calcolato S&P Global
Market Intelligence Leggi tutto
I numeri del Report di BeBeez
8 numero dei deal di private equity nel settore animal food, health & wellness in Italia nel 2024
E’ boom di investimenti in Italia da parte di operatori di private equity e venture capital nel settore della cura, del cibo e delle forniture per animali domestici, con un secondo semestre 2024 che ha visto una serie di operazioni di investimento sia dirette in nuove società sia di add-on da parte di aziende già in portafoglio. Un’attività che segue a sua volta un ricco elenco di operazioni di m&a condotte da fondi e club deal di investitori negli anni precedenti. Secondo BeBeez Private Data, da inizio anno si contano otto operazioni condotte da investitori di private equity nel settore, di cui cinque investimenti diretti e tre add-on, un numero doppio di quello del 2023 (4 deal) e più alto di quello del 2022 (6 deal) e del 2021 (6 deal). I numeri non sono piccoli, se si pensa che a livello globale nel 2023 nel settore sono state condotte 38 operazioni e 39 nel 2022, secondo S&P Global Market Intelligence
3
NUMERO DI ADD-ON di private equity nel settore animal food, health & wellness in Italia nel 2024
4
NUMERO DI DEAL di private equity nel settore animal food, health & wellness in Italia nel 2023
38
NUMERO DI DEAL condotti da private equity nel settore pet nel mondo nel 2023
39
NUMERO DI DEAL condotti da private equity nel settore pet nel mondo nel 2022
BeBeez, dopo 10 anni di attività passa al paywall. Ora solo sino a un massimo di 20 articoli di libera lettura
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Down round nel venture? Ci sono ancora, ma le valutazioni tornano a salire
Cari lettori,
nelle ultime settimane alcune delle più note scaleup italiane hanno cchiuso o stanno chiudendo nuovi round (da Satispay a Cardo AI a Bending Spoons), non di dimensione eclatanti, ma comunque sempre significative per il nostro mercato del venture capital. Il tutto quando tra gli addetti ai lavori si sta ragionando sulle valutazioni in base alle quale vengono condotte le nuove raccolte condotte dalle scaleup unicorno nel mondo, che in molti casi sono state più basse di quelle precedenti (cosiddetti down round), avvenute in un momento di boom del mercato. Il tema, come noto, è che in molti casi questi unicorni non hanno ancora raggiunto l’obiettivo della redditività, nonostante siano ormai da anni sul mercato e abbiano portato a casa centinaia di milioni di dollari o di euro dagli investitori (sul tema si veda questa recente intervista di BeBeez a Gianluca Dettori). Detto questo, attenzione, perché le cose stanno cambiando di nuovo.
down round. La percentuale annuale più alta di down round è stata registrata nel 2020, con il 20,9%. Da allora, questa percentuale era scesa al 16,5% nel 2021 e al 14,1% nel 2022, ma era poi aumentata a oltre il 19% a partire dal 2023. Ora, sebbene questa percentuale resti ancora alta, il segnale che arriva da PItchBook è interessante, con valutazioni e le dimensioni delle operazioni che indicano una ripresa.
A parte questa considerazione in tema di venture capital, vi consiglio la lettura della nostra inchiesta di copertina dedicata agli investimenti di private equity nella pet economy e più in generale nel settore dell’animal food, health & wellness, che offre margini molto interessanti agli investitori e che in Italia è protagonista di un chiaro processo di concentrazione. Di questo abbiamo parlato anche in occasione di un Caffè di BeBeez Web andato in onda in diretta sul nostro nuovo canale tv BeBeez Live, sulla piattaforma di Canale Europa tv.
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tutti i numeri di BeBeez Magazine
PItchBook ha pubblicato lo scorso giovedì 21 novembre il suo ultimo report sul venture capital in Europa, che analizza i valori delle operazioni nei primi nove mesi dell’anno e quello che si scopre è che, fino al terzo trimestre del 2024, il valore mediano delle transazioni in tutte le fasi sta superando i dati dell’intero anno 2023 e la previsione è che il trend stia continuando anche nel quarto trimestre: in tutti i settori le dimensioni dei round stanno aumentando in un ecosistema più fiducioso. In particolare, il valore dei deal sugli unicorni alla fine del terzo trimestre ha raggiunto quota 6,4 miliardi di euro, cioè il valore dell’intero 2023, il che significa che a fine 2024 il dato del 2023 dovrebbe essere ben superato. Le percentuali di down round, però, sono rimaste invariate. Fino al terzo trimestre del 2024, il 19,8% di tutti i round sono stati appunto
Infine non perdetevi la storia di crisi e rilancio di Gpack, di cui abbiamo parlato nel corso di una tavola rotonda organizzata per illimity nei giorni scorsi, la prima della serie illimity meet, per parlare di rilancio, crescita e opportunità di finanza strutturata per le pmi in difficoltà, insieme ai protagonisti delle storie e in questo caso, quindi, anche di Oxy Capital.
Buona lettura!
Stefania Peveraro
Direttore di BeBeez Founder di EdiBeez srl stefania.peveraro@edibeez.it
BeBeez Magazine è il magazine settimanale di BeBeez, la testata giornalistica quotidiana dedicata al private capital, pubblicata da EdiBeez srl (aut. Tribunale di Milano n. 102 del 3 aprile 2013)
Sede legale corso Italia, 22 - 20122 Milano - Sede operativa, corso Venezia, 8 - 20121 Milano
Hanno collaborato a questo numero: Giuliano Castagneto, Simona Cornaggia - Progetto grafico: Luca Ballirò
IL GRANDE EVENTO
Private Equity Backed Managers Awards
PRIVATE EQUITY
Pet care, gli investitori fanno le feste
Si fa sempre più intenso il risiko su tutte le aziende produttrici di cibo e accessori per animali domestici. Un comparto apparentemente di nicchia, ma che in realtà lo è molto meno di quanto appaia. Perché il mercato europeo già enorme è in crescita, i margini sono elevati e anche qui il Made in Italy può fare la differenza. Ma forse il bello deve ancora venire
Di Giuliano Castagneto
In Italia nel 2024 si è molto infittita l’attività di m&a, con i fondi di private equity in prima linea, sulle aziende attive nel pet care, ossia nella produzione e distribuzione di preparati, oggetti e accessori per la cura degli animali domestici da compagnia, in primis cani e gatti, ma anche uccelli, criceti, tartarughe, pesci e in qualche caso conigli.
Stando a quanto riporta BeBeez Private Data, il database del private capital di BeBeez, nei dieci mesi dell’anno finora trascorsi si sono concluse otto operazioni, contro quattro nel 2023. In realtà negli anni precedenti il flusso di deal aveva visto un altro picco nel 2021, con otto operazioni anche in quel caso, mentre in precedenza
si era mantenuto su tre o quattro operazioni l’anno, come evidenziato dal Report di BeBeez su animal, food, health & wellness (disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), presentato nei giorni scorsi in occasione del Caffè di BeBeez Web con focus sulla filiera, al quale sono intervenuti in tavola rotonda alcuni degli investitori protagonisti del mercato in Italia (si veda qui il video del Caffè).
Va tenuto presente che il biennio 2022-2023 tutto il mercato dell’m&a più in generale ha risentito molto dell’impennata dai tassi di interesse innescata l’anno prima dalle varie turbolenze economiche e geopolitiche. Ma adesso che la situazione sui mercati monetari si è al momento stabilizzata, e i tassi stanno tornan-
Da sinistra Stefania Peveraro (BeBeez), in alto Mattia Rossi (Cherry Bay Capital) e Matteo Corà (Cinven), in basso Guglielmo Ruggeri (FAI) e Antonio Tuccio (Mindful Capital)
Clicca qui per vedere il video
do a calare, nel 2024 è ripresa con vigore l’attività sul comparto del pet care, in ogni caso molto più intensa rispetto al decennio scorso, e che si discosta dalla scena internazionale in cui la compravendita di aziende del settore mostra una certa stabilità, se si depurano i dati da due grandi deal avvenuti nel 2023, ovvero l’acquisizione da parte di Blackstone di Rover Group Inc, un marketplace Usa per la cura degli animali domestici, operazione, da 2,15 miliardi di dollari, e il round da 353 milioni di dollari di Dogmates Ltd, titolare del marchio Butternut Box, guidato da General Atlantic Service (si)
Il perché di un lungo boom
Questa accelerazione tipicamente italiana è dovuta all’effetto congiunto di più fattori strutturali, che stanno trasformando quello che ancora 10 anni fa era un mercato di nicchia in un comparto del largo consumo. Al punto che alcune delle principali catene italiane del grocery, ovvero di cibo e prodotti per la casa (un esempio per tutti, Conad con la catena Pet Store), hanno aperto alcuni negozi specificamente dedicati alla vasta gamma di articoli per animali da compagnia.
Per capire il perché di questa febbrile attività basta guardare l’andamento del fatturato della stessa Arcaplanet, di cui Fressnapf (un gigante da 5 miliardi di euro di fatturato) lo scorso luglio ha rilevato il controllo da Cinven (si veda qui articolo di BeBeez). Il gruppo guidato da Niccolò Galante ha infatti quintuplicato i ricavi nel giro di nove anni, passando da 136 milioni di euro nel 2015 a 644 milioni nel 2023.
L’aumento della spesa è stato indotto anzitutto dalla pandemia, che costringendo a casa milioni di famiglie e persone sole, ha aumentato la percezione dell’importanza della compagnia di un animale nella quotidianità, e quindi delle relative cure. Anzi, il lockdown ha coinciso con un aumento significativo della popolazione di animali presso le abitazioni europee, il cosiddetto Pet Boom. Stando a GlobalPets, nel 2022 la popolazione di animali domestici in Europa è aumentata dell’11% rispetto all’anno precedente. Si calcola che oggi nel Vecchio Continente 166 milioni di famiglie, la metà del totale, posseggono un animale.
Settore
Investimenti diretti di private equity
IGC Leopet srl
Carbone Pet Products srl
La Dolce Vita
Animalia (Birsa spa)
La Zootecnica Group
Awp srl (Animal Wellness Products)
Croci spa
Ska srl
Croci spa
Ca’ Zampa srl
Bluvet srl
Arcaplanet (Agrifarma spa)
Dog Heroes (Petco srl)
Bluvet srl
Bluvet srl
Isola dei Tesori (DMO Pet Care srl)
Demas
Petme srl
Fortesan (Mondial Pet Distribution spa)
Arcaplanet (Agrifarma spa)
Arcaplanet (Agrifarma spa)
Arcaplanet (Agrifarma spa)
Add-on di private equity
Camon spa
Arcaplanet (Agrifarma spa)
Zoo Assets srl
Happy Friends Ospedali Veterinari (7Star srl)
Mypetclinic srl
Kippy srl
Bauzaar srl
Retail
Manifatturiero
Alimentare
Farmaceutico e medicale
Farmaceutico e medicale
Alimentare
Retail
Prodotti e servizi industriali
Retail
Farmaceutico e medicale
Farmaceutico e medicale
Retail
Alimentare
Farmaceutico e medicale
Farmaceutico e medicale
Retail
Farmaceutico e medicale
Internet e ecommerce
Retail
Retail
Retail
Retail
Retail
Retail
Agricoltura
Farmaceutico e medicale
Farmaceutico e medicale
Elettronica
Internet e ecommerce
Agras Pet Foods (Agras Delic spa) Alimentare
Landini Giuntini spa
Cerere Produzione srl
Alimentare
Alimentare
United Petfood Italia spa (ex Effeffe Pet Food) Alimentare
Fauna Food
Vipet srl (ex Zoodom Italia)
Retail
Internet e ecommerce
Fortesan (Mondial Pet Distribution spa) Retail
Arcaplanet (Agrifarma spa) Retail
CountryShop Retail
Zoomarket Group Sardegna Retail
Azienda
LE OPERAZIONI DI PRIVATE EQUITY NEL SETTORE
HEALTH & WELLNESS IN ITALIA
Club organizzato da FAI –
Toscana Montenapo Club organizzato da FAI – Financial Advisory & Investments ott-24
Toscana Montenapo Club organizzato da FAI – Financial Advisory & Investments ott-24 BeBeez
Lombardia Charme Capital Partners lug-24 BeBeez
Lombardia club deal PetPlus feb-24 BeBeez
Emilia Romagna Club deal di Cherry Bay Capital Investment Club mag-23
Lombardia Mindful Capital, Riello Investimenti Partners lug-22 BeBeez
Veneto Fondo Industry 4.0 (Quadrivio Group) apr-22 BeBeez
Lombardia Mindful Capital dic-21 BeBeez
Lombardia G Square Healthcare Private Equity dic-21 BeBeez
Lombardia NB Aurora, NB Aurora Co-investment Fund, club deal F&P 4Biz nov-21 BeBeez
Liguria Cinven giu-21 BeBeez
Lombardia crowd di Mamacrowd mag-21 BeBeez
Lombardia NB Aurora e club deal di F&P4Biz gen-21 BeBeez
Lombardia NB Aurora, club deal F&P 4Biz dic-20 BeBeez
Veneto Peninsula Capital e fondo Demos I (Azimut Libera impresa sgr) dic-20 BeBeez
Lazio LBO France mag-20 BeBeez
Piemonte Accademia del Cimento (Ebano Holding spa), b-ventures, Capital B! 2018 BeBeez
Piemonte fondo Winch (Edmond de Rothschild Investment Partners) lug-16 BeBeez
Lombardia Datamars (CDPQ e Columna Capital) mag-23 BeBeez
Puglia Isola dei Tesori (Peninsula Capital e Azimut Libera Impresa sgr) set-22 BeBeez
Liguria White Bridge Pet Brands (NXMH) e NXMH apr-22 BeBeez
Umbria Partner in Pet Food (Cinven) gen-21 BeBeez
Piemonte Agras Per Foood (NXMH) nov-20 BeBeez
Lombardia United Petfood (Waterland Private Equity) gen-20 BeBeez
Lombardia Arcaplanet (Permira, Edmond de Rotschild IP) nov-19 BeBeez
Veneto Arcaplanet (Permira, Edmond de Rotschild IP) giu-19 BeBeez
Piemonte Arcaplanet (Permira, Edmond de Rothschild IP) nov-17 BeBeez
Liguria Permira, Edmond de Rotschild IP nov-17 BeBeez
Piemonte Arcaplanet (Permira) ott-17 BeBeez
Sardegna Arcaplanet (Permira) dic-16 BeBeez
Spiega Andrea Tuccio, managing partner di Mindful Capital Partners, che a fine 2021 ha acquisito il produttore di accessori Croci (si veda qui articolo di BeBeez), seguita pochi mesi dopo da Riello Investimenti sgr: “Il settore del petcare ha diverse caratteristiche che lo rendono ideale per il private capital. Anzitutto, è evidente il trend di umanizzazione degli animali da compagnia, che porta a trattarli e considerarli con modalità, prodotti e servizi paragonabili a quelli che si dedicano agli esseri umani e in particolare ai figli. Quindi priorità nella lista della
spesa, ricerca della massima qualità, semmai propensione a risparmiare su altre voci del bilancio domestico. E questo porta a un’altra caratteristica, cioè l’anticiclicità, ovvero la resilienza”.
Le parole di Tuccio sono rispecchiate dai più recenti dati elaborati da Assalco, l’associazione delle aziende del pet care, che in barba a un’impennata generalizzata dei prezzi al consumo riportano per il 2023 vendite di cibo per i soli cani e gatti praticamente invariate in volume ma in crescita del 13,4% in
Civen: la nuova frontiera è la veterinaria
La britannica Cinven, tra i leader europei nel private equity (lo scorso gennaio ha chiuso la raccolta dell’ottavo fondo a un hard cap di 14,5 miliardi di dollari, si veda qui il comunicato stampa), è stato uno dei primi gestori a intuire le potenzialità dell’investimento nel mondo delle quattro zampe. “A partire da uno studio approfondito iniziato quasi 10 anni fa, abbiamo individuato nel settore pet care alcune caratteristiche in grado di innescare una crescita strutturale e continua. Il nostro lavoro sul comparto si è concretizzato nel 2018 con l’acquisizione di Partner in Pet Food, un produttore di alimenti per animali domestici con sede centrale in Ungheria ed una presenza in forte crescita in tutta Europa”, ha raccontato Matteo Corà, responsabile per l’Italia del private equity britannico, in occasione del Caffè di BeBeez Web organizzato sull’argomento pochi giorni fa da BeBeez (si veda qui il video). Lo stesso gruppo di Budapest, di cui lo scorso giugno è stato annunciato il passaggio del controllo a CVC, nel gennaio del 2021 aveva acquisito il produttore di alimenti umbro Landini Giuntini (si veda qui articolo di BeBeez) e, solo poche settimane dopo, sempre Cinven rilevava da Permira il controllo di Arcaplanet, ossia della principale catena di distribuzione italiana di pet products, affiancata dal gruppo tedesco Fressnapf Beteiligungs dell’imprenditore Torsten Toeller, che contestualmente aveva ceduto ad Arcaplanet la controllata Maxizoo Italia (si veda qui articolo di BeBeez) in cambio di una quota del 32% della stessa Arcaplanet. In quell’occasione l’accoppiata Cinven Fressnaps aveva battuto la concorrenza di altri private equity come Pai Partners e di gruppi industriali come la britannica Pets At Home, a dimostrazione di quanto Cinven ci abbia visto lungo e di quanto sia forte l’interesse che stanno suscitando le aziende italiane del pet care.
valore (si veda qui l’edizione 2024 del report, in collaborazione con Zoomark). Una crescita più che doppia rispetto al +6% stimato per tutto il mercato europeo (40 miliardi di dollari a fine 2022) dalla società di consulenza Eurodev e spinta soprattutto dalla consapevolezza che prodotti migliori, quindi più cari, giovano alla salute degli affezionati quadrupedi.
“Nell’ambito del cibo per animali, i fattori che trainano la domanda sono molto diversi a seconda che si tratti di alimenti per animali da red-
Matteo Corà, responsabile per l’Italia del private equity britannico
La scorsa estate Cinven è uscita da Arcaplanet, ma non ha certo ridotto il suo interesse nel settore e sull’Italia, anzi. Ha sì ceduto la sua quota a Toeller, ma solo per reinvestire al fianco di quest’ultimo nella controllante Fressnaps, un gigante che si avvia a fatturare 5 miliardi di euro nel 2024, ma al quale le risorse del private equity britannico faranno comunque comodo, visto che in Italia c’è da parare l’attacco che L’Isola dei Tesori, sostenuta dai fondi Peninsula e Demos 1 di Azimut, sta portando al primato di Arcaplanet (si veda l’inchiesta in queste pagine).
Tutto fa supporre che sarà una battaglia a colpi di acquisizioni e di diversificazione. Se infatti la sfidante sta sviluppando una rete di cliniche veterinarie presso i suoi punti vendita, anche Arcaplanet si muove in quella direzione, con l’acquisto nell’autunno del 2023 di MyPetClinic (si veda qui articolo di BeBeez) e di Happy Friends Ospedali Veterinari. Il gruppo guidato dal ceoa Nicolò Galante ha anche acquisito MySocialPet, una piattaforma online volta a promuovere e agevolare l’adozione di animali domestici. “Si è trattato di investimenti pilota in un mercato frammentato, volti a integrare il più possibile l’offerta di prodotti e servizi per la nutrizione e il benessere dei compagni a quattro zampe. Non escludo ulteriori consolidamenti in questa direzione”, ha infatti confermato Corà.
dito, come vacche o pecore, oppure da compagnia. Nel primo caso vige la regola dell’investimento, ovvero della convenienza economica. Nel secondo giocano molto più i fattori di natura emotiva. Un preparato che salvaguarda la salute dell’animale anche se più costoso è comunque molto attraente”, spiega Mattia Rossi, founding partner di Cherry Bay Capital Group, boutique specializzata nell’organizzazione di club deal, uno dei quali, Harbour Club, nel maggio del 2023 aveva rilevato il 48% della modenese Animal Wellness Products, azienda specializzata in componenti naturali per alimenti e integratori destinati soprattutto al mercato del feed, cioè il cibo per animali da reddito, ma che sta decisamente sterzando verso il mercato del pet food, tanto che i suoi attuali piani di crescita sono focalizzati per
tre quarti su tre segmenti legati al pet food, ovvero gli ingredienti, gli integratori e il cibo di natura terapeutica.
Tra l’altro le più recenti ricerche di mercato hanno identificato nei Millennials e nella Generazione Z, ossia i consumatori di domani, le fasce di età più sensibili al benessere dei propri animali domestici. Ma l’insensibilità alla congiuntura non è l’unico fattore. “Va anche tenuto presente che il mercato italiano è ancora estremamente frammentato e quindi si presta a strategie di aggregazione, offrendo inoltre spazio a nuovi concetti come la toelettatura, le cliniche veterinarie, i prodotti assicurativi, i dispositivi smart per tracciamento e localizzazione”; aggiunge Tuccio di Mindful Capital. Per dare un’idea, le sole imprese associate ad Assalco
sono attualmente 41. Per giunta, le aziende produttrici sono concentrate nel Nord Italia, terra di elezione per gli investimenti in private equity. Certamente la frammentazione è una delle motivazioni che lo scorso ottobre hanno portato Montenapo Club, un gruppo di imprenditori coordinati da Futuro all’Impresa (FAI), boutique fondata dal businessman Guglielmo Ruggeri, ad aggregare due aziende toscane, cioè IG Leopet, produttore di articoli diversificati per animali, cibo compreso, e La Dolce Vita, una pasticceria (!) per animali, sotto le insegne della Carbone Pet Products, specializzata in cucce per cani e gatti.
“Siamo specializzati su aziende piccole, con ebitda tra 2 e 6 milioni euro, che a molti fondi private equity interessano poco e spesso
PET POPULATION IN EUROPE 2022 VS. 2021
NUMBER OF PET ANIMALS IN EUROPE IN 2023, BY ANIMAL TYPE* (IN 1000s)
presentano anche criticità. Ma sono anche tante, anche nel pet care, che non solo è in crescita, ma offre anche molte opportunità di espandersi all’estero, dove il mercato è molto vasto e anche lì c’è spazio per affermare il concetto di Made in Italy” puntualizza Ruggeri, che anche quando si tratta di cani e gatti vede nell’alto di gamma, distribuito da canali adeguati, una carta vincente.
La crescita all’estero è ben presente anche nelle strategie della stessa Croci, uno dei pochi produttori italiani ad avere già presenze oltreconfine: una in Germania, nel mercato degli articoli per acquari, e una in Francia, nel comparto guinzagli e altra piccola pelletteria dedicata. “Abbiamo a lungo analizzato il mercato del PET e, conseguentemente, individuato in Croci un’eccellenza già presente in un contesto internazionale”, sottolinea Marco Visini, Investment Director di Riello Investimenti sgr, fondata da Nicola Riello, che nel luglio del 2022 tramite il fondo Italian Strategy Private Equity (Ispe) ha rilevato da Mindful Capital una quota di minoranza del veicolo Pet Ro SA che controlla il 71% di Croci (si veda qui articolo di BeBeez). E aggiunge Visini: “Il progetto condiviso con Mindful Capital Partners di sviluppo internazionale e aggre-
gazione nel settore PET che partisse dal gruppo Croci ci ha subito coinvolti, rientrando pienamente nella nostra strategia di investimento, fondata sull’internazionalizzazione di aziende italiane leader in settori dai fondamentali solidi, anche attraverso progetti di buy and build”.
Quest’ultima inoltre presentava un altro vantaggio: “Aveva già investito notevoli risorse sull’e-commerce, un canale che sta crescendo velocemente”, ha riferito Tuccio al Caffè di BeBeez Web. Il che si spiega anche con la ricerca da parte dei consumatori di prezzi più vantaggiosi in grado di attutire l’impatto degli aumenti di prezzo dell’ultimo biennio. L’acquisizione della veronese Camon avvenuta lo scorso luglio (si veda qui articolo di BeBeez) ha consentito a Croci di rafforzarsi nel segmento del cibo funzionale di fascia premium e relativi integratori, fascia di prodotto complementare a quella di Croci, tra l’altro con un’azienda ancora non presente sul canale online, consentendo all’azienda varesina di raggiungere gli 85 milioni di euro fatturato (sulla base dei dati di fine 2023) e di puntare a 100 milioni per l’anno in corso.
Ma ci sono nubi all’orizzonte
Se finora il mercato ha vissuto una
specie di età dell’oro, con crescita costante di volumi e di vendite con margini a doppia cifra, non è detto che il Bengodi duri ancora per molto. Gli istituti di ricerca concordano nell’affermare che la popolazione di animali domestici in Europa si va stabilizzando, dopo il boom del periodo pandemico. Già nel 2023 la crescita della popolazione non è andata al di là del 3,6%, stando ai dati di Statista. Ciò porterà a una stabilizzazione dei volumi, come si è già visto per il pet food in Italia. In altri termini, la crescita organica non sarà una via facilmente praticabile.
L’alternativa naturale e più immediata sono certo le acquisizioni, che però non sono una garanzia di successo. “Un buy and build di successo dipende molto dalla frammentazione del settore di riferimento che deve disporre di un numero elevato di aziende, acquistabili e integrabili rapidamente”, avverte Tuccio di Mindful Capital.
Un’alternativa alla crescita dei volumi, anche per vie esterne, è quella dei margini. E’ la strada imboccata con decisone dal club deal Montenapo Club guidata da Ruggeri e da AWP. La prima sta puntando sull’alto di gamma, consolidando produzioni artigianali, non a caso provenienti dalla Toscana, regione
che è sinonimo di Made in Italy di alta qualità. “Puntiamo ai principali shopping mall del lusso, con produzioni in white label personalizzate per le fasce di clientela servite, ma anche con linee a marchio proprio. Ma guardiamo anche agli sviluppi in atto nella hotellerie di alta gamma, dove c’è crescente attenzione per gli animali che accompagnano gli ospiti” ha spiegato Ruggeri a BeBeez Magazine E c’è invece chi, come AWP, la società investita da Cherry Capital, punta agli ingredienti e agli
additivi ad alto margine per i produttori di pet food, e addirittura ai fitogenici da vendere al dettaglio, con margini che già oggi sfiorano il 40%.
Si tratta però di progetti in divenire. La strada che sembra essere più promettente nel breve-medio termine è invece l’ offerta di servizi aggiuntivi alla clientela già esistente , anche allo scopo di sottrarre quota di mercato ad altri canali. Uno di questi servizi
è l’assistenza medica, cioè le cliniche veterinarie , comparto che sta anch’esso attraversando un processo di concentrazione e in cui è entrata la stessa Arcaplanet, con l’acquisto nell’autunno del 2023 di MyPetClinic (si veda qui articolo di BeBeez ) e di Happy Friends Ospedali Veterinari . Il gruppo guidato da Galante ha anche acquisito MySocialPet , una piattaforma online volta a promuovere e agevolare l’adozione di animali domestici. E questo è un fronte che coinvolge soprattutto due ope -
Ruggeri (FAI): Made in Italy è vincente.
Anche tra i cuccioli
L’umanizzazione degli animali domestici, o meglio del rapporto tra questi e i loro proprietari, è un fattore sempre più condizionante gli stili di consumo e anche per gli amati compagni a quattro zampe il Made in Italy è un attestato di eccellenza nonché un lasciapassare per il successo. Ne è convinto Guglielmo Ruggeri, founding partner insieme ad Enrico Scio, di FAI – Financial Advisory & Investments, che dal 2008 presta servizi di advisory in M&A e negli Investimenti diretti, tra i quali il restructuring e il growth tramite club deal. E di Made in Italy Ruggeri si intende, visto che, fino a prima di fondare FAI, era un imprenditore nel settore della produzione di accessori metallici per il luxury.
Intervenendo al Caffè di BeBeez Web organizzato sull’argomento pochi giorni fa da BeBeez (si veda qui il video), Ruggeri ha spiegato: “Siamo entrati in contatto con la famiglia Carbone, titolare della Carbone Pet Products, rimanendo impressionati dal gruppo localizzato a Vinci, nel cuore del Made in Tuscany dove artigianalità e cultura (è la città natale di Leonardo) si combinano nei prodotti che l’azienda produce, tra cui cucce e lettini per animali e relativi accessori, tra cui cuscini, ma anche collari e guinzagli, quindi articoli di pelletteria, in cui la Toscana eccelle”.
“Alla stessa Carbone fa capo IGC Leopet, che più o meno ha le stesse dimensioni, e anch’essa localizzata nell’area di Vinci, tra Firenze e Pistoia, che distribuisce gli stessi articoli tramite le catene specializzate”. Infine, sempre al gruppo Carbone fa capo La Dolce Vita, una produzione artigianale specializzata in dolci per animali domestici. Insieme le tre aziende raggiungono un fatturato di 23 milioni. “Ma avevano bisogno di investitori per crescere ulteriormente”.
E ha aggiunto: “Come FAI abbiamo realizzato un progetto di investimento in Club Deal, modello dove investiamo
Guglielmo Ruggeri, founding partner di FAI - Financial Advisory & Investments
e gestiamo direttamente coinvolgendo altri investitori potenzialmente interessati, incontrando subito un grande coinvolgimento emotivo, data la natura del business. Così abbiamo creato Montenapo Club“. Cioè il veicolo di club deal che lo scorso ottobre ha rilevato il 70% dalla famiglia Carbone (si veda qui articolo di BeBeez).
Ha continuato Ruggeri: “In tutti i tre casi si tratta di produzioni di alta qualità e ad alto margine. Per questo puntiamo ai canali di distribuzione dedicati ai prodotti di fascia alta, come gli shopping mall del lusso nelle grandi metropoli mondiali, con prodotti custom made con private label, ma non escludiamo di fare leva anche sull’hotellerie di lusso”. Quest’ultimo comparto gioca un ruolo sempre più centrale nelle strategie di marketing di vari categorie di operatori: “Nei grandi alberghi sta crescendo l’attenzione per le esigenze degli ospiti proprietari di animali, che si possono servire con linee di prodotto dedicate. Parlando invece di geografie, un altro mercato di grande interesse è l’Estremo Oriente, soprattutto Giappone e Corea del Sud, dove c’è una grande cura per gli animali domestici. Non a caso in questi Paesi sono già molto diffuse delle boutique per animali”. In questo modo FAI e gli investitori presenti nel veicolo Montenapo Club confidano di raddoppiare il fatturato entro il 2029, raggiungendo ricavi aggregati per circa 40 milioni di euro
ratori, cioè Arcaplanet, con circa 550 negozi leader finora indiscusso nella distribuzione di prodotti per animali, e DMO Pet Care , titolare del marchio L ’ Isola dei Tesori , tra i quali è in corso una silenziosa ma non per questo meno dura partita.
Nata nel 2015 in un paesino della provincia di Padova, per iniziativa della famiglia Celeghin, da 4 negozi specializzati, l’Isola dei Tesori oggi ne conta 430 negozi concentrati nel Centro Nord d’Italia. Numero quasi raddoppiato rispetto ai 230 che l’Isola contava
Cherry Bay, così portiamo AWP dalla fattoria alla farmacia, per animali
La modenese Animal Wellness Products (AWP) è ancora un’azienda giovane essendo nata nel 2002 per iniziativa di Paolo Cristofori, ma negli anni è diventata un nome di riferimento per l’industria della nutrizione animale, sia da reddito sia da compagnia. Sviluppa e produce, infatti, additivi innovativi ad alta concentrazione di principi naturali che non prevedono processi artificiali o sintetici, utilizzando materie prime di qualità pharma-grade.
Il mercato dei cosiddetti feed additive vale circa 25 miliardi di euro ed è composto al 60% da commodity e il rimanente da nutraceutici. Tra questi ultimi, AWP si focalizza sui fitogenici che ne rappresentano la nicchia più nobile per tasso di crescita e valore aggiunto. Addizionati al cibo per animali, da reddito o pet, riducono l’uso di farmaci e antibiotici (contrastando così l’antibiotico-resistenza) andando a migliorarne lo stato di benessere e quello sanitario, con ricadute positive anche sulla sostenibilità.
“AWP vanta circa 20 anni di ricerca e sviluppo in questo campo, con particolare attenzione a oli essenziali ed estratti naturali noti per le proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antiossidanti in ambito zootecnico, che richiede alimenti orientati a massimizzare la resa dell’allevamento”, ha spiegato Mattia Rossi, fondatore di Cherry Bay Capital, in occasione del Caffè di BeBeez Web organizzato su animal food, health & wellness pochi giorni fa da BeBeez (si veda qui il video).
Cherry Bay è un player indipendente che opera in ambito multi family office e private investments noto per accompagnare la crescita di piccole-medie aziende di eccellenza facendo leva sul coinvolgimento di oltre 30 grandi famiglie industriali che negli anni si sono unite al club di Cherry Bay Capital. Tra queste opportunità c’era appunto AWP, che nonostante produca il 70% del fatturato in ambito farm sta aumentando il giro d’affari nel pet food. “Secondo Eurispes nel 2024 in quasi il 40% delle case italiane c’è almeno un animale da compagnia, quasi il 5% in più sul il 2023, per via del fenomeno del pet parenting ossia l’animale ormai diventato membro della famiglia (il 79% dei proprietari considera gli animali domestici membri della famiglia, dati Ipsos)”, ha aggiunto Rossi. “Tale trend, diversamente
Mattia Rossi, fondatore di Cherry Bay Capital
dal mondo del feed, traina acquisti di natura emotiva rendendo i consumi poco sensibili al prezzo ma aumenta l’esigenza per i brand dell’industria di differenziare il prodotto dai competitor. E’ la ‘premiumization’ del mercato, che ha accresciuto sensibilmente la domanda di fitogenici da addizionare al petfood”. Di conseguenza nel maggio 2023 un veicolo di club deal, promosso da Cherry Bay Capital insieme a primari family office e investitori privati facoltosi, ha rilevato circa il 48% del capitale (si veda qui articolo di BeBeez), per accompagnare Cristofori in un percorso di upselling su clienti e geografie già aperte (AWP vende in oltre 50 Paesi), espandersi in nuovi mercati come Usa e Brasile, area in cui l’azienda era poco presente, e sviluppare nuove formulazioni potenziando l’innovazione, senza escludere la crescita interna.
Nel frattempo con l’aiuto di Rossi & Co, Cristofori ha anche fatto una salutare revisione del mix di prodotti venduti, focalizzandosi su quelli a più alto valore aggiunto. “Ciò ha determinato una significativa crescita dei margini sia in termini assoluti perché prevediamo di crescere oltre il 20% nel 2024 sul 2023, sia come percentuale sul fatturato in quanto ci aspettiamo un margine di ebitda superiore al 40% con un eccellente rapporto di conversione in cassa”. Ma l’innovazione di AWP passa anche per l’open innovation. Nel 2023 infatti ha investito in una startup di prodotti pet food altamente tecnologici da addizionare con i fitogenici proprietari, Made4Pets. L’esercizio è risultato strategico per dimostrare all’industria del pet food l’efficacia sui veri consumatori finali, cani e gatti, e la presenza della domanda retail tramite due punti vendita pilota, uno a Torino e l’altro a Milano, nei quali si può beneficiare della consulenza di nutrizionisti specializzati in animali da compagnia. Le prime farmacie per animali.
all’epoca dell’acquisizione, alla fine del 2020, del 75% da parte di Peninsula Capital e il fondo Demos 1 gestito da Azimut Libera Impresa (si veda qui articolo di BeBeez). “Stiamo aprendo circa una trentina di negozi all’anno internamente, cui vanno aggiunti quelli rivenienti dalle diverse acquisizioni fatte dal nostro ingresso”, spiega Nicola Colavito, il partner di Peninsula che segue l’investimento nell’Isola. Si tratta soprattutto di Zoo Megastore, rilevata nel 2021, di Bauzaar, marketplace online rilevato nel settembre 2022 e di Dog & Company, catena di 19 negozi confluita nel gruppo nel febbraio 2023 (si veda qui articolo di BeBeez). Ma non è
finita. Il gruppo padovano sta infatti cercando di raggiungere, come rete e volumi di vendita, il leader di mercato e per questo sta lavorando a diverse opportunità di acquisto, alcune delle quali dovrebbero concretizzarsi a fine anno, di altre catene, sempre nell’area di vocazione del Centro-Nord, che dovrebbe consentirgli di coprire un buon tratto della distanza che lo separa da Arcaplanet. Ovviamente silenzio sui nomi.
Stando alle classifiche di mercato, un gruppo che potrebbe fare al caso di DMO è il romano Demas, tra l’altro controllato all’80% da un private equity, il francese LBO France (as-
sieme a Banca Ifis) che lo ha in portafoglio dal maggio 2020 (si veda qui articolo di BeBeez). Demas è specializzato nella distribuzione, tramite il marchio Giulius, di prodotti veterinari per animali da compagnia tramite una rete di 18 punti vendita di cui 11 a Roma, e il resto a Milano, Treviso, Udine e Pordenone, che nel 2023 hanno fatturato 196 milioni di euro.
A cosa è dovuta questa corsa ai punti vendita? Cosa c’è in palio? Spiega Colavito: “Il mercato italiano del pet care vale circa 4 miliardi. Di questi 1,5 miliardi vanno alla GDO non specializzata. Un altro miliardo se lo
IL GIRO D'AFFARI DELL'ECONOMIA PET IN ITALIA
Fonte. Rapporto Assalco-Zoomark
spartiscono Arcaplanet, l’Isola dei Tesori, Conad Pet Stores e alcune catene minori. Un altro miliardo fa capo ai singoli negozi, i pet shops. Questi sono destinati a scomparire per cui quel miliardo di euro è destinato alle catene”. E aggiunge: “E’ una questione di specializzazione e di vicinanza al cliente. In un comune supermercato posso trovare il prodotto che mi interessa, come il cibo per cani, ma spesso non è di alta qualità. Invece nel negozio specializzato oltre alla qualità posso avere consigli da personale esperto. Si tratta pur sempre di prodotti destinati a componenti della famiglia cui siamo molto affezionati. Inoltre nel negozio specializzato posso essere fiducioso di trovare quei prodotti che sono di gradimento per l’animale, il quale spesso è di gusti abitudinari e difficilmente è disposto a
mangiare cibo di un’altra marca. Ciò porta a una notevole fidelizzazione del cliente. Il 90% dei ricavi dell’Isola dei Tesori proviene da 1 milione di clienti abitudinari”.
E la fidelizzazione porta con sé opportunità di cross selling. DMO sta infatti portando avanti un programma interno, senza acquisizioni, a differenza di quanto fatto da Arcaplanet, di aperture di punti veterinari in tutti i centri urbani in cui è presente.
Uno dei motivi per cui L’Isola dei Tesori ha deciso di non acquisire cliniche sono le valutazioni, che stanno salendo considerevolmente. Secondo quanto risulta a BeBeez Magazine, lo scorso luglio il passaggio del controllo di Birsa spa, che gestisce una rete di 75 cliniche veterinarie nel
Croci, il trampolino di lancio verso il mondo
Se in Europa la popolazione di animali da compagnia si va stabilizzando, anche a causa di un’economia prevista in frenata, la via della crescita passa anche per le acquisizioni. E visto che il mercato italiano a fine 2023 pesava su quello europeo per meno del 10%, comprare oltreconfine diventa una scelta quasi obbligata. Se poi l’azienda target ha già basi operative in Europa, le premesse sono ancora migliori. E questo è il caso della varesina Croci, produttore di articoli e accessori per animali domestici, che ha chiuso il 2023 con quasi 50 milioni di fatturato.
“Croci aveva acquisito un’azienda in Germania specializzata in accessori per acquari, Amtra, oltre a un’azienda produttrice di guinzagli, cuscineria e abbigliamento in Francia, Canifrance. Inoltre aveva investito in Cina nonché nell’e-commerce, sia proprietario che su piattaforme terze. Era la piattaforma ideale per avviare una strategia di buy and build nel comparto”, racconta Andrea Tuccio, managing partner di Mindful Capital Partners, che nel dicembre 2021 aveva acquisito il 70% dell’azienda fondata da Dario Croci (si veda qui articolo di BeBeez), che all’epoca traeva già il 35% dei ricavi dalle vendite all’estero. Pochi mesi dopo Mindful sarebbe stata affiancata per una quota di minoranza dal fondo Ispe di Riello Investimenti.
Tuccio ha raccontato la storia di Croci, in occasione del Caffè di BeBeez Web organizzato sull’argomento pochi giorni fa da BeBeez (si veda qui il video), ricordando che lo scor-
Nord e Centro Italia a marchio Animalia, al quarto fondo di Charme Capital Partners (si veda qui articolo di BeBeez) è avvenuto a una valutazione d’impresa pari a 17 volte l’ebitda
Chi vincerà la partita sarà ben ricompensato da notevoli upside di valore. Permira in cinque anni ha triplicato il valore di Arcaplanet, per un tasso di crescita medio annuo del 25%, cedendo nel 2021 la catena di negozi a Cinven e Fressnaps a 19 volte l’Ebitda del 2021 (si veda qui articolo di BeBeez). Era il periodo del boom del pet, ma anche oggi le valutazioni non dovrebbero discostarsi molto, anche all’estero. Lo stesso multiplo è stato pagato nel marzo 2024 dal gruppo portoghese della GDO Sonae per la finlandese Musti, leader nei pet store nella penisola scandinava.
Andrea Tuccio, managing partner di Mindful Capital Partners
so luglio la società ha poi acquisito la veronese Camon (si veda qui articolo di BeBeez), azienda produttrice di articoli premium, specializzata in cibo funzionale, snack e prodotti per la cura e il benessere dei pet da 35 milioni di ricavi, il cui ex titolare, Roberto Canazza, ha reinvestito in una minoranza del gruppo acquirente. In tal modo Camon potrà far leva sulla presenza internazionale di Croci, destinata ad accrescersi presto. “Puntiamo molto sulla crescita internazionale al fine di diventare il player di riferimento a livello europeo nel mondo degli accessori, dell’acquariologia e dei prodotti per la cura. La qualità e il contenuto innovativo dei nostri prodotti uniti alla qualità del servizio offerto ci consentono di lavorare con tutte le grandi catene specializzate internazionali”, ha aggiunto Tuccio, aggiungendo: “Croci continua a sviluppare nuovi prodotti, in tutte le categorie presidiate e in particolare prodotti funzionali al benessere degli animali e cibo funzionale premium. Nel frattempo si lavora all’integrazione della neo acquisita Camon, con la quale sono significative le sinergie data la complementarietà con Croci”.
Gpack, ecco come si torna a crescere dopo una tempesta perfetta
Lo spiegano Umberto Paolo Moretti, Head of turnaround&special situations di illimity, e Federico Scaravelli, vice president di Oxy Capital, protagonisti del turnaround della società, tornata in bonis prima del previsto
Fasi dell’Operazione Gpack
sarà pronta a passare di mano a metà 2025 Gpack , la società specializzata in packaging di lusso, controllata da Oxy Capital dal 2021 a valle di un accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182-bis della vecchia Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez ) e tornata in bonis lo scorso ottobre, prima del tempo, grazie a un’operazione strutturata con illimity Bank , che ha erogato un finanziamento di 23 milioni di euro , oltre a confermare la linea di factoring da 15 milioni, andando così a rifinanziare l’intero indebitamento esistente e ottenendo un’adeguata copertura finanziaria alla crescita prevista per i prossimi anni (si veda altro articolo di BeBeez ). Lo hanno annunciato
Da sinistra Stefania Peveraro , (BeBeez), Mario Vanoni (Gpack), Federico Scaravelli (Oxy Capital) e Umberto Moretti (illimity)
di Stefania Peveraro
FASE 2: Finanza di Piano
FASE 3: Uscita AdR
FASE 1: Finanza d’Urgenza
Fasi dell’Operazione Gpack
Federico Scaravelli , vice president di Oxy Capital , e Mario Vanoni , Chief Business Officer di Gpack, intervenendo alla tavola rotonda organizzata da BeBeez per illimity lo scorso 20 novembre a Milano, per discutere di Rilancio e crescita: opportunità di finanza strutturata per le PMI.
Se il business ha un suo perché, allora si è a metà dell’opera.
Proprio il caso Gpack è stato utilizzato come esempio pratico per spiegare come una collaborazione proficua tra una banca disposta a dare finanza anche a un’azienda in difficoltà, un investitore specializzato in turnaround aziendali e un gruppo di manager opportunamente motivati possa portare a risultati di successo in tempi relativamente brevi.
Umberto Paolo Moretti, Head of turnaround&special situations illimity , ha spiegato che “la base di partenza di ogni ragionamento, quando dobbiamo decidere le finanziare o meno un’azienda in difficoltà, è essere convinti della solidità del business dal punto di vista industriale. Ci dobbiamo convincere che quell’azienda può avere un futuro di crescita e una marginalità interessante ”. Ma questo ovviamente è solo un primo screening, non è ancora business due diligence perché, a continuato Moretti, “è un’analisi velocissima, dopo che l’opportunità ci viene segnalata da un advisor”.
E infatti, ha proseguito Moretti, “quando abbiamo deciso di finanziare Gpack, è stato difficile. Non avevamo informazioni e i manager di una società in crisi
non hanno tempo , sono tutti concentrati sull’obiettivo di salvare il business e non riescono a produrre le informazioni per che sarebbero necessarie alla banca o al potenziale investitore. E’ comprensibile. Quindi noi abbiamo dovuto ragionare sulla base di quei pochi elementi che siamo riusciti a reperire. In ogni caso ci sono bastati per formarci una view positiva sulla società: c’era un business che poteva essere rilanciato e crescere; la società era un oggetto che, se riconfigurato, poteva avere un futuro in ottica di exit”.
Quale nuova finanza serve?
A questo punto si passa a una seconda fase. Ha continuato Moretti: “Va capito quali sono le esigenze finanziarie priori -
FASE 2: Finanza di Piano
factoring pro soluto (Conferma fido)
Linee factoring pro soluto (Conferma fido)
FASE 3: Uscita AdR
FASE 1: Finanza d’Urgenza
tarie dell’azienda . Se serve della finanza d’urgenza per arrivare alla manovra oppure se serve un supporto al circolante perhè per esempio la liquidità è stata tutta drenata e le banche si sono ritirate. Oppure se serve della finanza per chiudere una ristrutturazione finanziaria. In quanto banca abbiamo dei limiti, ci sono delle cose che non possiamo fare come l’equity diretto. Per contro, possiamo mettere in campo un ampio spettro di strumenti che consente di affrontare esigenze diverse , che possono cambiare nel corso della vita del deal”.
Moretti ha portato come esempio la finanza in pre-deduzione , cioé la finanza d’urgenza interinale e la poi finanza di piano, accompagnata magari da acquisto di crediti single name per cassa, in modo da aiutare a chiudere la manovra finanziaria. E questo nel caso in
Fasi dell’Operazione Gpack
cui l’azienda abbia intrapreso una procedura di composizione negoziata della crisi e poi un arrivi eventualmente a un concordato preventivo o a una ristrutturazione del debito. Stiamo quindi parlando di una situazione in cui i crediti di quest’azienda sono classificati dalle banche come UTP (unlikely to pay)”
Nel caso di Gpack, per esempio, ha precisato Moretti, “abbiamo capito che con la struttura debitoria presente e gli strumenti giuridici disponibili si poteva iniettare finanzia d’urgenza in prededuzione, dato che allora era ancora in vigore la normativa del vecchio concordato, precedente a quella della composizione negoziata della crisi”. Illimity ha quindi erogato nel 2020 6 milioni di euro di finanza d’urgenza a medio-lungo termine e messo subito a disposizione un plafond da 15 milioni di euro
di linea di factoring pro-soluto. A parte i casi simili al mondo Gpack, ha detto ancora il responsabile turnaround&special situations di illimity, “c’è tutto un mondo in grandissima crescita, che già da un anno intercettiamo come banca e cioé quello delle aziende i cui crediti sono classificati come Stage 2 e Stage 1 watchlist. In questi casi gli strumenti più tipici che vengono utilizzati sono i bond convertibili e strumenti ibridi, si tratta di interventi più junior, che utilizziamo solo nel momento in cui non ci siano difficoltà industriali e non serva un turnaround operativo. Utilizziamo anche la finanza per firma e ancora più spesso il factoring che abbiamo la fortuna di avere direttamente in banca. A volte poter disporre di una linea pro-soluto o pro-solvendo può essere determinante”.
Il compagno di viaggio giusto.
Strategia di acquisizione
• L'aumento di 33 €m di ricavi di Luxury Packaging deriva dallo sviluppo di Cartotecnica Goldprint (fondata nel 1997 e rinominata Gpack nel 2017), dall'acquisizione della filiale E. Siani nel 2013 e dall'acquisizione della società francese Alliora nel 2017
• L'aumento di 24 €m di ricavi di General Packaging è guidato dall'acquisizione di GPP Industrie Grafiche nel 2016, Silton nel 2017 e Litorama nel 2019
• L'aumento di 8 €m di Pharma Packaging è principalmente correlato all'acquisizione di Interpack SpA nel 2018
Expected 2026 - 2027
Tornando al deal Gpack, Moretti ha continuato: “Abbiamo fatto il primo pezzo di strada con Gpack, senza sapere se ci sarebbe stato un compagno di viaggio e qualcuno ce avrebbe rifinanziato il debito. Quanto è arrivata l’offerta di Oxy Capital abbiamo avuto l’occasione di uscire dal deal, ma con loro abbiamo trovato grande consonanza di approccio alla parte industriale, prima ancora di discutere della waterfall finanziaria. Non vai da nessuna parte se entrambi non sono convinti che la società ha un valore e se non condividi la ricetta per estrarre quel valore”.
Federico Scaravelli, vice president di Oxy Capital, ha concordato:”L’assessment industriale è la parte più critica dell’analisi che facciamo per decidere se investire o meno in un’azienda. Di solito dura un mese: va valutato da
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FASE 1: Finanza d’Urgenza
Gpack gestisce quattro linee di business e ha un ampio portafoglio di clienti
▪ Astucci , scatole rigide e interni per i settori della cosmetica e della profumeria
▪ Astucci e scatole ondulate lito-laminate prevalentemente per il settore alimentare
▪ Astucci , foglietti illustrativi ed etichette per l'industria farmaceutica
▪ Espositori autoportanti in cartone, espositori da banco e materiale per punti vendita
subito che, una volta uscita dalla crisi, la società abbia un prodotto chiave da vendere e un parco clienti interessanti. Su questo punto, sul deal Gpack, ci siamo trovati bene con illimity, ancora prima di discutere la manovra finanziaria”. Oxy, management company europea con 40 professionisti in Italia e Portogallo, investe su aziende in situazione di forte tensione finanziaria e problematiche sul fronte patrimoniale. Ha spiegato Scaravelli: “Compriamo il controllo di queste aziende con un euro, le ripatrimonializziamo con stralci e conversione debitoria e forniamo a parte della finanza strutturata ad hoc per la singola operazione, dalla finanza urgenza, a quella di piano, a linee di supporto al circolante. Per la strutturazione e il closing dell’operazione sono necessari di solito da 12 a 18 mesi, a seconda del framework legale della procedura, mentre per il turaround industriale ci vogliono da 4 a 6 anni. Dopodiché si imposta il processo di exit e si arriva così
al disinvestimento”. Quando va strutturata l’operazione, ha detto ancora il manager di Oxy Capital, “si deve negoziare con l’imprenditore l’acquisto del controllo della società, perché è fondamentale dare un cambio radicale alla governance. Dopodiché negoziamo con i creditori, cioé, da un lato con le banche e dall’altro con i fornitori. Alle prime vengono offerte varie soluzioni alternative, perché c’è ci preferisce un saldo e stralcio, mentre altre preferiscono riscadenziare i crediti. Quanto ai fornitori, li incontriamo in prima persona e chiediamo loro dei sacrifici ma con l’obiettivo di dare loro lavoro futuro, far ripartire attività e far loro recuperare quello che hanno perso”.
Una proposta adeguata a creditori e fornitori.
E ha ricordato ancora Scaravelli: “Per Gpack siamo stati contattati da PwC nel maggio 2020, in pieno periodo Covid. L’azienda aveva
tutto fermo, a parte lo stabilimento che produceva per il settore farma, ma perdeva denaro. Abbiamo valutato i competitori, il mercato m&a, visto che illimity era già intervenuta con finanza d’urgenza e a quattro mani con loro abbiamo definito un’offerta che è stata accettata dall’imprenditore, sia perché lo abbiamo mantenuto in azienda, dato che il suo know how e le sue relazioni avevano un valore, sia perché l’offerrta riguardava tutta l’azienda e tutti gli stabilimenti.
Ai creditori abbiamo offerto 5 opzioni diverse dal saldo e stralcio al rimborso integrale, mentre ai fornitori abbiamo chiesto di rinunciare sino al 60% con rimborso a 5 anni. Una volta trovato l’accordo, abbiamo iniziato il turnaround industriale che è andato molto bene, ma abbiamo avuto momenti difficili, perché nel frattempo è scoppiata la guerra in Ucraina e il prezzo della carta è salito alle stelle, sino a toccare il +300%. Insomma una tempesta perfetta. Allora ci ha supportato illimity con la linea di factoring, senza la quale la società rischiava di bloccarsi di nuovo. E’ stato così che siamo passati da 50 milioni di ricavi e un ebitda di 1,9 milioni nel 2020 a 90 milioni di ricavi quest’anno e, stimo, a un ebitda superiore ai 15 milioni”.
Un partner finanziario presente e motivato. E’ chiaro che in questa fase avere un partner finanziario è stato cruciale, perché ha permesso all’azienda di sopravvivere. In generale, ha aggiunto Scaravelli, “in questi casi a garanzia della banca inseriamo un CRO (chief restructuring officer), che è fondamentale per il monitoraggio della cassa, dato che quello del passaggio del
Principali Prodotti
Principali Clienti
controllo dall’imprenditore al fondo è un momenti in cui c’è carenza di governance e sono quelli i momenti più rischiosi per non perdere di vista la cassa e la tesoreria”.
E, tornando al caso Gpack, il partner finanziario in questione è stato come detto illimity, che, sin dal 2021, quando Oxy a fatto il suo investimento, ha erogato a Gpack la finanza di piano, riservandosi anche un equity kicker per beneficiare dell’auspicata buona riuscita dell’operazione, erogando quindi 14 milioni di euro di nuova finanza nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione e confermando la linea di factoring pro-soluto da 15 milioni. E nel 2024 ha poi come detto aiutato la società a chiudere in anticipo l’accordo di ristrutturazione, nel det-
taglio erogando una linea da 11 milioni di euro, con la quale sono stati rimborsati i creditori dell’accordo, ed erogando una seconda linea da 12 milioni, con la quale è stata rimborsata la nuova finanza erogata per l’accordo di ristrutturazione. Il tutto mantenendo sempre il plafond da 15 milioni di linee di factoring pro-soluto.
Un’assistenza finanziaria che ha permesso nel contempo all’azienda di compiere il turnaround industriale. “A questo punto l’accordo di ristrutturazione è superato e noi finanziamo la società con forme tecniche diverse per accompagnare la società, che oggi è chiaramente in bonis”, ha detto ancora Moretti, sottolineando “il fil rouge del factoring, che è stato fondamentale, anche al momento dell’uscita dalla crisi, perché
tipicamente le banche che si sono fatte male prima con una società, prima di finanziarla di nuovo, fanno molta resistenza, sebbene nella realtà sia ormai una società tutta diversa”. Certo, però, anche il mettere a disposizione la linea di factoring in questi casi non è banale: “Devi capire che linea puoi fare e a quali clienti e poi devi capire se funziona meglio il pro-soluto o il pro-solvendo”.
Adesso che il turnaround è finito è invece tutto molto più semplice. Ha spiegato Moretti: “Adesso seguiamo ancora la società, la parte finale è accompagnamento con strutture finanziarie abbastanza tradizionali, continuiamo a seguire con il factoring. L’elemento continuità di rapporto è fondamentale perché conoscere l’azienda dall’interno è una delle
Vanoni (Gpack), la ricetta per la redditività?
La conversione del gruppo sul segmento lusso
Fasi dell’Operazione Gpack
Finanza d’Urgenza nel «Concordato in bianco»
Ha quasi raggiunto l’obiettivo Gpack, il gruppo di packaging produttore allora di scatole e astucci in cartone per i settori lusso, farmaceutico, cosmetico, alimentare e bevande, oltre che espositori da banco e da terra, stampa e affissioni pubblicitarie, che nel 2021 aveva siglato con Illimity, Oxy Capital e i creditori finanziari un accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182bis della vecchia Legge Fallimentare e che la scorsa estate, grazie ancora una volta al supporto di illimity, è uscito prima del previsto da quell’accordo ed è tornata pienamente in bonis. In questi anni Gpack ha implementato un piano strategico che ha portato l’ebitda da 1,9 milioni a circa 15 milioni in 4 anni, a fronte di ricavi che sono saliti da 50 a 90 milioni. Il tutto grazie a una riconversione del business sul segmento lusso, quello a più alta marginalità. Un’operazione che ha richiesto un piano di investimenti importante, da 15 milioni di euro, che sarà terminato nella prima parte del 2025.
“Dobbiamo ancora installare una serie di macchine per
Expected 2026 - 2027
arrivare al termine del nostro piano di investimenti. Una macchina da stampa costa 4,8-5 milioni, non è poco e quindi non si può sbagliare”, ha spiegato Mario Vanoni, Chief Business Officer di Gpack, intervenendo alla tavola rotonda organizzata da BeBeez per illimity lo scorso 20 novembre a Milano, per discutere di Rilancio e crescita: opportunità di finanza strutturata per le PMI (rivedi qui il video e clicca qui per scaricare le slide degli interventi). E ha aggiunto Vanoni: “Gli investimenti sono serviti per convertire lo stabilimento di Trucazzano (MIlano) e ammodernare la tecnoloigia nello stabilimento di Vailate (Cremona). A oggi oggi abbiamo due macchine in arrivo a fine anno e la più importante in arrivo a inizio 2025, che ci permetteranno di essere più competitivi con i nostri concorrenti”.
Ha raccontato ancora Vanoni: “Gpack conta oggi 5 stabilimenti ed è leader nel settore packaging per profumi e cosmetici, con clienti come Dolce & Gabbana ed Euritalia, licenziatario di Versace e Moschino, ma anche nel settore
Grazie
1 ORGANIZZAZIONE
▪ Ridefinizione assetto nella logica «onecompany»
▪ Inserimento nuovo AD e riorganizzazione management team
2 COMMERCIALE
▪ Focus su segmento Lusso attraverso sviluppo key accounts e apertura nuovi target
▪ Repricing General packaging
▪ Chiusura divisioni non-core
3 OPERATIONS
▪ Nuovo plant per scatole rigide
▪ Conversione al Lusso dello stabilimento di Truccazzano
▪ Piano investimenti per il biennio 2024-25 di oltre 12 milioni
nostre caratteristiche: chi ha fatto l’operazione sono sempre gli stessi soggetti che poi continuano a seguire l’azienda ed è quindi più
facile strutturare un rifinanziamento anche in un momento di mercato meno favorevole. Intanto l’azienda si sta preparando la fase
alimentare con clienti come Ferrero. Il 97% della produzione è destinata al mercato estero”. Fondata da famiglia Bramucci, tra il 2013 e il 2020 il gruppo ha costantemente incrementato il suo fatturato attraverso acquisizioni in diversi settori. In particolare, nel settore del luxury packaging nel 2013 è stata acquisita E. Siani e nel 2017 la società francese Alliora, mentre nel segmento nel 2016 c’è stata l’acquisizione di GPP Industrie Grafiche nel 2016, Silton nel 2017 e Litorama nel 2019; infine nel Pharma Packaging nel 2018 è stata acquisita Interpack. La crescita dei ricavi, però, non era andata di pari passo con quella della reddività e con lo scoppio della pandemia, e la conseguente chiusura di duty free e profumerie, il gruppo è entrato in crisi di liquidità.
Da qui il primo intervento di illimity con finanza d’urgenza e la nomina di un advisor per cercare un possibile acquirente. Ma, ricorda Vanoni, “tutti quelli che facevano offerte, erano interessati soltanto ad alcuni stabilimenti, chi voleva il lusso, chi il general packaging, chi il farma. Soltanto Oxy Capital ha fatto un’offerta per l’intera azienda”. E infatti si è aggiudicata il deal.
L’ingresso di Oxy Capital in azienda ha portato a due
dell’exit perché un oggetto del genere troverà sicuramente una sua collocazione tra trade buyer e private equity”
E in tema di exit, Scaravelli ha precisato: “Abbiamo cercato dall’inizio di allineare gli obiettivi con illimity per tempistiche e massimizzazione del valore. Abbiamo fatto la stessa cosa anche con i manager, non solo con l’amministratore delegato, ma anche con tutti i manager della prima linea in modo che ogni decisione abbia un impatto diretto sulla valorizzazione dell’asset. Intanto la società ha messo in piedi un programma di investimenti da 15 milioni che terminerà a giugno 2025 con completa conversione al lusso della società. A quel punto allora decideremo i tempi e i modi della exit”.
cambiamenti importanti. Ha detto ancora Vanoni: “Da un lato è stato creato un team di manager coeso e focalizzato sull’obiettivo che era quello di individuare i cilenti e i rami d’azienda più redditizi. Così si è capito quali clienti potevano essere partner per un percorso successivo e quali no. Contestualmente sono stati aumentati i prezzi dei prodotti e i clienti hanno capitato il progetto, perché a quel punto erano stati trasformati in partner”. L’altra grande novità è stata che “la divisione dedicata alle affissioni è stata chiusa, è stato aperto un nuovo stabilimento da 10 mila mq e 5 mila postii pallet per produrre scatole rigide, con il risultato che a fine 2022 è raddoppiata la capacità produttiva. E’ stata poi aperta la divisione espositori, che creano molta marginalità, ma soprattutto è stato convertito a produzioni di lusso lo stabilimento di general packaging di Trucazzano, acquisito nel 2016, che non aveva risultati positivi da tempo. Un’operazione, questa, che ha significato non solo investimenti in macchine, ma anche il coinvolgimento delle persone. E a proposito di persone, voglio sottolineare che in questi anni abbiamo salvaguardato tutta la forza lavoro anzi abbiamo assunto personale, soprattutto giovani: il 40% dell’attuale forza lavoro è arrivata negli ultimi anni”.
L'INTERVISTA
Crovetto: il digital lending da pandemia è storia chiusa. La nuova frontiera è l’estero
Cambio di passo per Azimut Direct, che ora guarda ad aziende clienti di maggiori dimensioni e anche al mercato estero. Racconta il nuovo progetto a BeBeez Magazine lxx Andrea Crovetto, a capo della società sin dall’inizio.
Ricordiamo, infatti, che Azimut Direct, la piattaforma di digital lending e corporate banking dell’omonimo gruppo di asset e wealth management il cui presidente è Pietro Giuliani, è nata nel 2014 con il nome di Epic sim per iniziativa di un gruppo di uomini di finanza capitanati appunto da Crovetto, ex manager di Citibank, UniCredit e Intesa Sanpaolo. Epic fin dall’inizio ha agito come piattaforma fintech di intermediazione digitale tra le esigenze di finanziamento delle pmi italiane e quelle di investimento di operatori professionali o privati qualificati. Questo sotto varie forme tecniche sia di debito, dai prestiti diretti ai minibond, sia legate al capitale, dal private equity ai club deal, fino alle Ipo sull’Euronext Growth di Milano.
Nel dicembre del 2022 la svolta, con la cessione da parte di Epic al gruppo Azimut del restante 49,9% della newco Azimut Direct, un percorso di collaborazione iniziato nel 2021 con l’ingresso di Azimut nella stessa con il 50,1% (si veda qui articolo di BeBeez). Una svolta perché Giuliani & C. offrivano, e offrono oggi in misura ancora maggiore, la capacità di col-
Il ceo di Azimut Direct a BeBeezMagazine: le imprese chiedono sempre più fondi per lo sviluppo, quindi prestiti, ma anche equity. Per soddisfare questa domanda da fine 2025 raccoglieremo e investiremo anche oltreconfine. Ma l’impegno sull’Italia non diminuirà, anzi.
Di
Giuliano Castagneto
locamento di una vasta gamma di veicoli d’investimento di una rete di circa 2000 consulenti finanziari.
L’efficacia della mossa può essere sintetizzata in un numero. Il piano industriale 2021-2025 di Azimut si era posto con l’obiettivo di erogare finanziamenti alle piccole e medie imprese italiane per 1,2 miliardi di euro entro fine periodo (si veda qui articolo di BeBeez), livello già raggiunto a ottobre del 2024. Questo malgrado la brusca frenata dell’attività sui prestiti diretti di piccola taglia, che avevano contribuito al boom dei volumi nel 2022 in piena pandemia (si veda grafico in pagina), ma caduta nei primi sei mesi del 2024 a 14 milioni dai 48 della prima metà del 2023. Tuttavia si tratta solo di una piccola parte dell’attività di Azimut Direct, che invece sta ampliando ulteriormente i suoi orizzonti e la dimensione delle operazioni, come spiega appunto a BeBeez Magazine lo stesso Crovetto.
Domanda. A cosa è dovuta questa frenata dell’attività di lending di pic-
cola taglia?
Risposta. Minore domanda di credito e soprattutto il recupero di centralità delle banche tradizionali nel credito di funzionamento, quindi il finanziamento del circolante, su cui le piattaforme fintech avevano guadagnato una grande fetta di mercato durante la pandemia, per motivi facilmente intuibili. Infatti consentivano alle imprese di ottenere fondi in breve tempo operando da un terminale. Noi ovviamente ci siamo inseriti anche in quel filone, ma non solo in quello.
D. Poi cosa è successo?
R. Che la situazione è cambiata. Più alti tassi, quindi maggiori difficoltà nella raccolta, insieme a minori garanzie sui prestiti hanno reso la vita difficile al digital lending, che oggi rimane nell’anticipo fatture, perché lì la progressiva digitalizzazione dei documenti ha reso tutto più veloce, cosa gradita alle aziende, e ciò è riflesso nella crescita dei volumi degli operatori specializzati. Nel frattempo ci siamo focalizzati su un ambito diverso, che è il finanziamento dei progetti di crescita delle imprese, in particolare
Andrea Crovetto, ad Azimut Direct
di quelle di taglia maggiore, con fatturato dai 20 milioni di euro in su. E’ un’attività che rispetto al digital lending “tradizionale” richiede una conoscenza più approfondita delle aziende, in special modo dei loro piani di sviluppo. E il digital lending, per quanto sofisticato, non consente di analizzare approfonditamente un business plan nei tempi di erogazione standard di quel comparto, cioè in 24/48 ore. Tra l’altro, lavorando sui piani di sviluppo delle aziende, ci siamo resi conto che spesso il confine tra credito industriale e private equity è molto sottile. Quindi ricorriamo anche a quest’ultimo. L’integrazione con Azimut ci agevola in tal senso perché il nostro canale di finanziamento sono i fondi distribuiti dal gruppo, che sono sia di debito che di equity. Quindi, se ancora due anni fa Azimut Direct era una piattaforma fintech di direct lending dedicata a erogare velocemente crediti alle imprese, oggi è un player nel m&a e nel capital markets a supporto delle aziende medie e grandi. Tutto questo con un fortissimo uso di tecnologia avanzata.
D. Quali sono i fondi con cui finanziate?
R. Quelli specializzati in medie imprese, abbiamo rapporti diretti con oltre 60 di loro, tra cui ovviamente per primi i fondi Azimut. Di fatto
crediamo in un format di asset manager integrato con la propria capacità di origination. Nell’estate del 2023 abbiamo lanciato un fondo di senior lending, Diversified Corporate Credit (il cui primo closing è stato a 126 milioni alla fine dello scorso maggio, si veda qui articolo di BeBeez, ndr), cui si aggiungono altri 4 fondi di digital lending. L’ecosistema Azimut è ancora più ampio con due fondi di Specialized Financing, ovvero Capital Solutions I e II, questi ultimi in collaborazione con Muzinich. Questo sul fronte private debt. Sul versante equity abbiamo per esempio l’Eltif Ophelia e il fondo Demos. A questi infine si aggiungono il Fondo Infrastrutture per la Crescita -ESG per istituzionali e un Eltif destinato agli investitori privati. Ma siccome le risorse non bastano mai, spesso finanziamo le aziende assieme a dei fondi terzi co-investitori. In questi giorni per esempio stiamo per chiudere un’operazione in cui un banca co-investe con noi in parallel lending.
D. Come si integra Azimut Direct nel resto del gruppo?
R. Il core business di Azimut resta l’asset management, sia sui mercati pubblici che su quelli privati. Compito di Azimut Direct è produrre una origination autonoma delle operazioni in cui Azimut investe i propri fondi.
D. Qual è attualmente la vostra base di clientela corporate?
R. Oggi le aziende clienti attive sono circa 250 in tutta Italia seguite da 16 specialisti di investment banking. Ma ne incontriamo circa 100 nuove ogni mese, grazie anche alla rete di uffici Azimut sparsi in tutto il territorio nazionale, e all’organizzazione di eventi. Pochi giorni fa abbiamo per esempio incontrato circa 200 aziende a Bari. D’altra parte oggi c’è sempre maggiore consapevolezza presso gli imprenditori sia delle potenzialità del private capital sia della forza del marchio Azimut. Credo però che in ogni caso riusciremmo a seguire qualche migliaio di aziende, non avendo le capacità capillari di una grande banca commerciale.
D. Proprio quella consapevolezza sta inducendo tante aziende mediograndi, quelle a cui guardate, a fare shopping tra gli investitori in private debt alla ricerca delle condizioni più convenienti, quindi mettendo i finanziatori in competizione tra loro. Questo vi preoccupa?
R. Da sempre siamo consapevoli della competizione e sappiamo che a lungo termine questa è un bene perché rafforza la fiducia nel mercato. Certo c’è anche competizione sulle commissioni e sulla raccolta; qui conta soprattutto la qualità del servizio offerto agli investitori.
D. Quali sono i vostri obiettivi in termini di aziende clienti e volumi erogati per il 2025?
R. Per le prime potremmo averne da 100 a 150 aggiuntive, oltre alle 250 già seguite, per un importo medio di circa 15 milioni di euro, contro gli attuali 5 milioni. Ma, ripeto, ci siamo spostati su aziende di maggiore dimensione.
D. E sul versante della raccolta, avete allo studio nuovi veicoli?
R. Anzitutto abbiamo cominciato a studiare un fondo paneuropeo, basato a Lussemburgo, perché gli investitori ce lo chiedono in quanto vogliono portafogli più diversificati.
D. Ciò prelude a un vostro minore impegno sull’Italia?
R. No. Anche se è controintuitivo, in realtà ci si sposta su una scala dimensionale maggiore, quindi si raccolgono risorse molto maggiori, e quindi sull’Italia, che avrebbe comunque un peso molto rilevante, dell’ordine del 40%, andrebbero volumi in proporzione. Ovviamente investiremo anche su aziende estere richiederà una diversa struttura. Penso che all’estero faremo leva soprattutto sul parallel
I CAPITALI INTERMEDIATI DA AZIMUT DIRECT
dati aggregati debito ed equity in mln di
Fonte: elaborazioni Azimut Direct, BeBeez per 2020 e 2021
*Epic sim
lending, quindi dovremo fare accordi con una serie di operatori esteri.
D. Quali tempi prevedete per il lancio di questo fondo?
R. Verosimilmente tra il terzo e il quarto trimestre del 2025
D. Obiettivo di raccolta?
R. Ancora non lo abbiamo stabilito ma sicuramente sarà più grande di quelli da cui attingiamo adesso (Diversified Corporate Credit ha un
Intanto prende forma la nuova fintech bank
Nascendo ex novo, senza vincoli, la banca fintech spinoff di Azimut, guidata dall’ad Paolo Martini, si avvarrà di una tecnologia che sfrutta le ultime innovazioni in campo digitale per garantire un’esperienza utente in linea con gli standard delle fintech più moderne. La squadra proverrà da Azimut ma rinforzata da nuovi ingressi. Un aspetto centrale saranno le partnership, prima fra tutte quella con la stessa Azimut, dei cui fondi la banca sarà il principale collocatore.
obiettivo finale di 250 milioni, ndr).
D. Questo ampliamento dell’attività in termini geografici vi porterà ad aprire presenze all’estero?
R. Non credo. Siamo già presenti all’estero, appunto a Lussemburgo, e da lì gestiremmo tutta l’attività. Ma il progetto non è ancora entrato in fase esecutiva, quindi è ancora prematuro parlare di questi dettagli. Ma la direzione in cui andiamo è quella.
Dopo lo spin off, annunciato a fine marzo (si veda qui articolo di BeBeez) ed effettivo da maggio, di circa 1.000 consulenti finanziari Azimut in Italia (sono circa 900 quelli rimasti in Azimut Holding) confluiti nella nuova realtà, Azi First, costituita lo scorso aprile, sono già stati inseriti più di 50 nuovi professionisti dal mercato in linea con l’obiettivo di inserire 500 tra consulenti e private banker nei primi cinque anni e anche le masse da essi gestite sono aumentate da aprile a settembre di 1 miliardo, dai 24 iniziali a 25 miliardi, cifra prevista raddoppiare, assieme agli utili, nell’arco di cinque anni.
Paolo Martini, banca fintech spin-off di Azimut
Per raggiungere questi obiettivi la nuova banca si focalizzerà su tre target principali: persone fisiche segmentate tra affluent e wealth, PMI e clientela istituzionale.
Della nuova realtà dovrebbe avere circa il 50% un fondo di private equity o una banca. Quest’ultima era stata identificata con illimity (si veda altro articolo di BeBeez), ma l’ipotesi è stata smolto raffreddata dal suo ceo, Corrado Passera. Ma al pari di illimity, la new bank avrà un’impronta molto tecnologica e per questo è stata scelta Engineering, con cui Azimut ha già collaborato per Azimut Marketplace, e della quale 100 tecnici da agosto sono al lavoro, su 16 cantieri, per creare una piattaforma multicanale in grado di evolversi rapidamente, offrendo nuovi servizi e prodotti con tempestività, grazie anche all’intelligenza artificiale. Come per Azimut Holding, i private banker e i wealth manager saranno azionisti anche della nuova banca, tra l’altro destinata alla quotazione in borsa: in 5 anni verrà assegnato il 10% del capitale sociale (2% all’anno) della nuova banca ai Consulenti Finanziari già in struttura e a quelli che entreranno nella nuova realtà dal mercato, andando a ricostruire il modello fondato sulla partnership e sulla partecipazione all’azionariato.
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Smart Capital il 22 novembre su Euronext Growth Milan
21.11. Smart Capital, holding di investimento di private equity e PIPE con approccio di permanent capital, è stata ammessa alle negoziazioni su Euronext Growth Milan
Pro, dove è sbarcata il 22 novembre, con una capitalizzazione iniziale di circa 41 milioni di euro. Leggi tutto
Quadrivio dà vita all’Artificial lntelligence PE Fund. Target 300 mln
20.10. Quadrivio Group ha lanciato il nuovo fondo Artificial Intelligence PE Fund in partnership con Microsoft, leader nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. Il fondo ha un target di raccolta di 300 milioni di euro e investirà il 70% del capitale in Italia, il restante 30% in Usa ed Europa. Leggi tutto
TeamSystem compra Muscope Cybersecurity
19.11. TeamSystem, controllata da Hellmann&Friedmann e leader nel mercato delle soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti in Italia e Spagna, ha rilevato Muscope Cybersecurity, azienda milanese che ha sviluppato una piattaforma di valutazione della sicurezza informatica. Leggi tutto
BeBeez e Di Luccia lanciano i Private Equity Backed Managers Awards
13.11. Chi sono i migliori manager dell’anno tra quelli alla guida di società partecipate da investitori di private equity? Lo scopriremo il prossimo 11 dicembre, in occasione della prima edizione dei Private Equity Backed Managers Awards, organizzata da BeBeez e Di Luccia & Partners in occasione di un evento natalizio a inviti. Leggi tutto
il primo fondo di secondario di FII sgr raccoglie 215 mln
20.11. Primo fondo dedicato al secondario per Fondo Italiano d’Investimento sgr, che ha raccolto oltre 215 milioni di euro da LGT Capital Partners e Committed Advisors, fra i principali protagonisti del mercato secondario europeo. Il nuovo Fondo FIS acquisirà da UniCredit dieci fondi focalizzati sul mercato italiano, per un impegno totale di oltre 250 milioni di euro, gestiti da otto differenti operatori, con un portafoglio che in questo momento conta già oltre 50 società. L’operazione, che si concretizzerà subordinatamente all’adempimento delle condizioni sospensive previste negli accordi con UniCredit, sarà effettuata mediante due veicoli, fondi FIS 1A e FIS 1B, la cui due diligence è stata condotta in partnership tra Fondo Italiano e i due investitori internazionali. Leggi tutto
Investindustrial VIII incassa impegni da Abu Dhabi Catalyst
14.11. Capitali arabi in arrivo per Investindustrial, uno dei principali gruppi di investimento indipendenti in Europa con 15 miliardi di euro di asset, fondato dalla famiglia Bonomi nel 1990. Abu Dhabi Catalyst Partners (Adcp), joint venture tra Mubadala Capital e Alpha Wave Global creata per promuovere la crescita e lo sviluppo di Abu Dhabi Global Market, ha annunciato di aver partecipato alla prima chiusura del fondo Investindustrial VIII, che è gestito dalla società di diritto inglese Investindustrial Advisors Ltd. Leggi tutto
Nasce Banco
BPM Invest sgr
21.11. Si chiama Banco BPM Invest sgr la nuova società di gestione del risparmio promossa da Banco BPM e rivolta alla clientela istituzionale, che offrirà anche un servizio di gestione collettiva del risparmio con il lancio entro la fine dell’anno di un fondo di fondi di private equity con una componente di secondario. Tutti i prodotti saranno strutturati secondo i principi ESG. Leggi tutto
Nuo rileva il 32% di Sacs Tecnorib 20.11. Nuo rileverà dai due soci Matteo Magni e Giovanni De Bonis il 32% del capitale di Sacs Tecnorib, azienda nautica specializzata nel settore dei maxi-rib, nata nel 2021 dalla fusione di Sacs e Tecnorib (che era licenziataria dei marchi Pirelli e Pzero per gommoni), che per crescere in Italia e all’estero ha stretto appunto la mano a Nuo. Leggi tutto
Rapporto
sempre più stretto tra private equity e aziende familiari
21.11. Le aziende familiari italiane - che rappresentano l’85% delle imprese nazionali, generano un fatturato complessivo di 260 miliardi di euro e hanno un peso dell’80% sul Pil nazionale - sono sempre più protagoniste degli investimenti di private equity. Tra il 2014 e il 2023, infatti, i fondi hanno investito in Italia 91,3 miliardi, con un’attenzione crescente proprio verso il segmento delle imprese familiari, come dimostrano i dati analizzati da AIFI e dal Private Equity Monitor della LIUC Business School nella ricerca dal titolo “Private Equity e Aziende Familiari”, presentata dal direttore generale di AIFI Anna Gervasoni. Leggi tutto
Invest Italy sim diventa Value Track sim 18.11. First Capital, holding di partecipazioni specializzata in investimenti PIPE e di private equity, quotata all’Euronext Growth Milan, ha perfezionato l’acquisizione, tramite la controllata Invest Italy sim, del 100% del ramo operativo di Value Track, boutique indipendente con focus sulle pmi. Invest Italy sim è stata contestualmente ridenominata Value Track sim. Leggi tutto È in dirittura d'arrivo FARO Capital Markets
14.11. È in via di autorizzazione il FARO Capital Markets, nuovo e quarto comprato di FARO Alternative Investments SCSp SICAV-RAIF, veicolo di investimento alternativo multi-comparto di diritto lussemburghese, gestito da Crestbridge Management Company, con la consulenza di FARO Value nel ruolo di lead advisor creato lo scorso aprile. Leggi tutto
PRIVATE DEBT/M&A
CORPORATE
FINANCE
Atlas PMI Destinazione
Futuro anchor investor sulla piattaforma Opstart 20.11. Atlas PMI Destinazione Futuro, fondo di private debt gestito da Atlas sgr, ha siglato un accordo con la piattaforma di equity e lending crowdfunding Opstart per partecipare alle campagne di lending crowdfunding e minibond, condotte su Crowdlender e Crowdbond. Leggi tutto
Casa Optima rifinanzia 360 mln euro di debito con Goldman Sachs 19.11. Nuova operazione legata al debito per Casa Optima (Optima spa), il gruppo controllato da Charterhouse Capital Partners dal 2016, che ha comunicato di aver finalizzato un rifinanziamento con Goldman Sachs per un valore complessivo di 360 milioni di euro di debito portable con scadenza al 2031. Leggi tutto
Tesya va al controllo di Strutture Noleggio 19.11. Tesya spa, gruppo italiano leader internazionale nella fornitura di servizi e soluzioni integrate B2B e presente in diversi settori, attraverso la sua divisione Rental Service, ha acquisito il controllo della genovese Strutture Noleggio srl, società specializzata nella fornitura di moduli prefabbricati per numerose applicazioni. Leggi tutto
E.Management ottiene direct lending da 4 mln 07.11. E.Management srl, società che opera nel settore delle energie rinnovabili, si è assicurata un altro finanziamento in direct lending da 4 milioni di euro, erogato da Anthilia Capital Partners sgr attraverso i fondi Anthilia MUST e Anthilia BIT IV Co-Investment Fund. Leggi tutto
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Scalapay si assicura sino a 3 mld in due anni e mezzo per attività bnpl
30.10. Scalapay srl, la scaleup fintech specializzata in Buy-Now-Pay-Later (BNPL) che nel 2022 ha raccolto degli investitori di venture capital ben 525 milioni di dollari tra equity e debito, raggiungendo quindi la valutazione di un miliardo di dollari e lo status di unicorno, ha annunciato un accordo con BNP Paribas che si è impegnata a finanziare l’attività della fintech sino a un massimo di 3 miliardi di euro nei prossimi due anni e mezzo. L’operazione è stata strutturata nella forma di cartolarizzazione di crediti attuali e futuri erogati ai clienti nel Sud Europa, di cui il 60% in Italia, dall’istituto di pagamento di gruppo, Scalapay IP spa, utilizzando il veicolo Augusta spv srl, che ha emesso note asset-backed partly paid senior e junior e con BNP Paribas che ha sottoscritto le note senior e Scalapay quelle junior. Leggi tutto
Basket Bond Lazio, prima tranche da 16 mln euro e 7 minibond
12.11. E’ stata collocata la prima tranche, per 16 milioni di euro, delle note asset backed del Programma Basket Bond Lazio, promosso dalla Regione Lazio attraverso Lazio Innova, con il supporto di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese. Il programma vede come investitori CDP e MCC. Con il primo closing, sono sette le imprese del Lazio che hanno emesso minibond di importi compresi tra uno e 3 milioni di euro ciascuno. Leggi tutto
San Polo Lamiere si compra Italpack
20.11. Lo storico centro servizio parmense San Polo Lamiere, specializzato nella lavorazione e distribuzione dell’acciaio, ha acquisito il 100% di Italpack srl, leader in Italia nella lavorazione e distribuzione di banda stagnata, anche lei della provincia di Parma. A vendere sono Vito Albanese e Athos Azzolini, che avevano ciascuno il 50% delle quote. Leggi tutto
Comal emette minibond da 5 mln euro
19.11. Comal spa, con sede a Montalto di Castro (Viterbo) e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare e specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici, ha collocato un minibond da 5 milioni di euro a sei anni, che è stato interamente sottoscritto in quote paritetiche da Banco di Desio e della Brianza e Banca Valsabbina. Leggi tutto
Al via Basket Bond Friulia, programma da 50 mln di Friulia e Banca Finint
08.00. Al via Basket Bond Friulia, il programma da 50 milioni di euro da raccogliere nei prossimi 12 mesi per sostenere lo sviluppo e la crescita di pmi e mid-cap del Friuli-Venezia Giulia con finanziamenti a medio-lungo termine attraverso un canale alternativo a quello bancario. A lanciarlo sono state Friulia e Banca Finint, con l’istituto veneto presieduto da Enrico Marchi che strutturerà l’operazione con la regia della finanziaria regionale friulana. Entrambe finanzieranno le aziende tramite la sottoscrizione di titoli che hanno come sottostante i titoli emessi dalle stesse società aderenti. Leggi tutto
ED&F MAN sigla contratto di factoring
18.11. ED&F MAN
Liquid Product Italia srl, azienda leader nell'import e commercializzazione di prodotti liquidi e di caffè verde, si è assicurata una linea di credito di factoring pro-soluto per cedere crediti commerciali per un massimo di 50 milioni di euro messa a disposizione da SACE. Le risorse saranno destinate a potenziare i servizi offerti ai clienti di ED&F MAN in Italia. Leggi tutto
Alpitour riceve un prestito da 20 mln euro 15.11. Alpitour World, tra i leader in Italia dell’industria delle vacanze, dal 2017 controllato al 59% da Asset Italia 1 srl, veicolo di club deal di investitori organizzato da TIP, ha incassato da Banca Cassa di Risparmio di Savigliano un finanziamento da 20 milioni di euro per consolidare la sua posizione nel settore turismo, dov’è attiva da oltre 75 anni. Leggi tutto
CRISI&RILANCI / NPL
E ALTRI CREDITI DETERIORATI
Autonomia. La rivoluzione necessaria
Di Luca Zaia - Edizioni Marsilio. Questo libro rappresenta l’occasione di parlare ai cittadini, in maniera semplice e diretta, di autonomia e dei principi che l’hanno ispirata, e sancisce l’impegno politico del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, da sempre in prima linea nel sostenere quella che definisce "la madre di tutte le riforme".
Leggi tutto
Food in Italy
Di Simonetta PattugliaEdizioni Guerini e Associati. Il settore agroindustriale ed enogastronomico deve oggi necessariamente integrarsi con le attività di marketing, comunicazionali e mediatiche che si costruiscono intorno al cibo e ai suoi protagonisti: brand, prodotti, servizi, imprese, territori. Leggi tutto
La caduta di un impero. 1993: Montedison, Ferruzzi, Enimont
Di Carlo Sama - Edizioni Rizzoli. Questo memoriale presenta la versione della famiglia Ferruzzi attraverso la voce di Carlo Sama, marito della figlia minore di Serafino, Alessandra, e già braccio destro di Gardini: una versione che celebra i fasti ma mostra anche i lati oscuri del Gardini imprenditore. Leggi tutto
Capitalismo feroce. Il profitto a ogni costo
Di Marianna Lentini - Edizioni People. Il libro racconta alcune delle maggiori crisi finanziarie degli ultimi decenni e analizza le contraddizioni della mega macchina denominata finanzcapitalismo, mettendo in luce le sue torsioni sempre più autoritarie, le modalità con cui domina il mondo del lavoro, erode i diritti, amplifica le disuguaglianze. Leggi tutto
Leggi qui le news di crisi&rilanci, qui quelle di NPL e altri crediti deteriorati e qui tutte le recensioni dei libri
J-Invest pensa ad aprire il capitale a un istituzionale
18.11. Dopo la nomina di Michele Zorzi (in foto) come nuovo amministratore delegato, può tornare a crescere l’attività di J-Invest, operatore finanziario indipendente attivo nel settore dei distressed asset e dei non performing loan, dopo un periodo di sostanziale stasi, a seguito delle dimissioni la scorsa primavera di Jacopo Di Stefano, fondatore della società, che ha preferito lasciare spazio al management. Zorzi ha grandi progetti per J-Invest, codificati nel nuovo Piano industriale: “Vogliamo arrivare a 10 miliardi di euro di asset in gestione a fine 2028, con un team di 60 persone”, ha detto a BeBeez. “Inoltre abbiamo allo studio un rafforzamento patrimoniale per prepararci allo sviluppo, con l’apertura del capitale, entro il 2025, per un 15-20% a un investitore istituzionale, che andrà ad affiancarsi al management e allo stesso Di Stefano". Leggi tutto
il lussuoso Fondaco dei Tedeschi chiuderà i battenti nel 2025
19.11. Il Fondaco dei Tedeschi, centro commerciale di lusso ospitato nell’omonimo palazzo storico di Venezia gestito da DFS Group di Hong Kong, controllato dal colosso francese LVMH di Bernard Arnault, chiuderà i battenti nel 2025 a causa di gravi problemi finanziari. Una decisione irrevocabile, che lascia 226 dipendenti senza lavoro, 500 considerando anche l’indotto, e apre interrogativi sul futuro del prestigioso immobile affacciato sul Canal Grande, che si trova a pochi passi dal Ponte di Rialto. Leggi tutto
DoValue rivede l’utile nei nove mesi del 2024
13.11. doValue, il principale servicer italiano di crediti problematici con 67 miliardi in gestione, che diventano 117 miliardi includendo i volumi delle controllate in Grecia e Spagna, nei nove mesi del 2024 è tornato a vedere l’utile con un risultato positivo per 5 milioni di euro, contro una perdita di 10 milioni nello stesso periodo del 2023. Leggi tutto
Banca Ifis, sale dell’11% la redditività del settore Npl 08.11. Nei nove mesi del 2024, Banca Ifis ha conseguito un utile netto di 126,6 milioni di euro, in linea (+1,5%) con il risultato dello stesso periodo del 2023. Il settore Npl si è confermato quello dalla dinamica reddituale più sostenuta, avendo conseguito un utile di 46,9 milioni, in crescita dell’11,5% rispetto ai 44,5 milioni dello stesso periodo del 2023. Leggi tutto
Caffitaly System, in arrivo 40 mln dai soci Alpha Group e CNP
15.11. Nuova rinegoziazione del debito e capitali freschi in arrivo per Caffitaly System, produttore di capsule e macchine da caffè che fa capo a Coffeelux Société Anonyme, controllata dal private equity paneuropeo Alpha, e partecipata al 49% dalla finanziaria belga CNP-Compagnie Nationale à Portefeuille della famiglia Frère. La società, infatti, sta per concludere un accordo di ristrutturazione del debito che prevede sia nuovi fondi dagli azionisti sia un taglio dell’attuale debito bancario. Alpha Group e CNP immetterebbero in azienda quasi 40 milioni di euro. Leggi tutto
Poche imprese italiane puntuali nei pagamenti
05.11. Nel terzo trimestre del 2024 le aziende che pagano con puntualità sono il 44,3% sul totale delle realtà italiane analizzate, e il tempo medio di pagamento è pari a 67 giorni. Erano 71 nel terzo trimestre del 2023. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 settembre 2024 realizzato da Cribis (gruppo Crif). Leggi tutto
E' arrivata l'omologa per Rizzani
04.11. Il gruppo di costruzioni friulano Rizzani de Eccher ha ottenuto l’omologa dell’accordo di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale di Udine, a cui hanno aderito creditori per un totale di circa 350 milioni di euro e che si basa sul supporto di nuova finanza fino a 70 milioni messa a disposizione da parte di Sagitta sgr e da altri soggetti finanziatori. Leggi tutto
LIBRI
ANGELS&INCUBATORS
VENTURE CAPITAL CROWDFUNDING
i-RFK Next termina campagna su Mamacrowd 20.11. Ammonta a 3,10 milioni di euro la cifra raccolta nella campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd da i-RFK Next, investment company nel settore del “martech” promossa da Paolo Pescetto e Antonello Carlucci, con l’obiettivo di creare un leader nell’ambito dei servizi di digital marketing rivolti alle pmi. Leggi tutto
Regenerative Growth 1 diventa Eltif 2.0
19.11. Ha appena ottenuto la qualifica di Eltif 2.0 Mirabaud
Regenerative Growth 1, fondo di venture capital a impatto, focalizzato sull’agritech e sinora destinato agli investitori istituzionali, che era stato lanciato a metà ottobre 2023 come frutto di una partnership tra Mirabaud Asset Management e la società di venture capital ginevrina Zebra Impact Ventures. Leggi tutto
Liftt partecipa alla nuova tornata da 12 mln di Mediaire 15.11. Nuovo round d’investimento da 12 milioni per la startup Mediaire, che sviluppa soluzioni diagnostiche basate sull’IA, che con quest’ultima operazione porta a 14 milioni di euro il totale raccolto. Fra gli investitori c’è di nuovo la holding torinese Liftt. Leggi tutto
Per Fondo Techshop I closing a 53 mln euro 13.11. Chiusura del collocamento a 53 milioni di euro rispetto all’obiettivo di 50 milioni di euro per il
Fondo Techshop I lanciato da The Techshop sgr nell’estate 2021, che aveva già effettuato un primo closing a 32,5 milioni rispetto all’obiettivo di 30 milioni di euro a marzo 2022. Leggi tutto
Leggi qui tutte le news di venture capital e qui tutte le news di angels&incubators e qui tutte le news di Crowdfunding
Dettori (Primo Capital), in Italia venture è bello anche senza unicorni
18.11. “Quello che conta è la solidità del business, anche quando si tratta di una startup o scaleup che sia” e ce ne siamo accorti quando “i tassi sono tornati a salire e gli investitori hanno tirato i remi in barca. Alcuni unicorni erano realtà comunque solide, con buoni fondamentali, e hanno tenuto botta, mentre altri sono rimasti… in mutande”. In Italia ci sono pochissimi unicorni, ma “tante startup che sono ormai vere e proprie aziende con business solidi”. Ne è convinto Gianluca Dettori (in foto), un veterano del settore in Italia e presidente di quella che sino a pochi giorni fa si chiamava Primo Ventures sgr e ora Primo Capital, perché specializzata nella gestione di fondi di venture capital nel segmento seed ed early stage. Leggi tutto
Mantovano: le scaleup pensino anche alla sicurezza nazionale
11.11. “Occorre condurre tes un’opera di sensibilizzazione delle aziende innovative italiane, soprattutto quelle che hanno bisogno di raccogliere sul mercato importanti risorse, circa i possibili rischi per la sicurezza nazionale, soprattutto in tema di proprietà e controllo delle tecnologie, legati alla provenienza di questi capitali, considerato che molto spesso provengono da investitori esteri”. Lo ha dichiarato a BeBeez, su precisa domanda, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (in foto). Leggi tutto
Cardo AI incassa round da 15 mln $ 21.11. Cardo Al, scaleup fintech specializzata nello sviluppo di tecnologie avanzate per la finanza strutturata, ha concluso un round di finanziamento di Serie A da 15 milioni di dollari, guidato dal colosso Usa degli investimenti alternativi Blackstone, dal venture cpaital Usa specializzato in fintech Fintop Capital e dalla sua jv con Jacobs Asset Management (JAM), JAM Fintop. Leggi tutto
LMDV Capital si impegna nella milanese
Outdoora
19.11. LMDV Capital, family office di Leonardo Maria Del Vecchio, erede dell’impero Essilor Luxottica, punta sul social advertising e investe in Outdoora, startup innovativa focalizzata sulla progettazione e lo sviluppo del socialARTvertising. Outdoora è una piattaforma media che unisce l’estetica della urban art e il suo potere rigenerativo con il brand.
Leggi tutto
La fintech Satispay porta a casa altri 60 mln euro dagli investitori
12.11. I fondatori, nel 2013, dell’unicorno fintech italiano Satispay, Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta (in foto), hanno annunciato il closing di una nuova raccolta da 60 milioni di euro. A guidare il round della super app di pagamento mobile alternativa alle carte di credito e di debito sono stati i tre principali investitori, Addition, Greyhound e Lightrock, già protagonisti del precedente round di Serie D da 320 milioni raccolto nel 2022. Prima ancora c’erano stati altri round, il tutto per una raccolta complessiva che ha superato i 500 milioni. Leggi tutto
La Fermenteria si assicura finanzamento da ParmaFood
14.11. La Fermenteria, startup innovativa con sede a Traversetolo (Parma) e specializzata nella produzione di prodotti alimentari a base vegetale, si è assicurata un round di investimento da parte di ParmaFood Group, storico gruppo alimentare con un portafoglio prodotti che spazia dalle specialità tipiche della provincia di Parma a prodotti naturali. Leggi tutto
CDP Venture entra nella raccolta di Rubedo 11.11. Rubedo Life Sciences, azienda biofarmaceutica californiana, ha ricevuto un investimento da parte di CDP Venture Capital che, insieme ad altri investitori, è entrato nel round di Serie A da 37,3 milioni di euro (pari a circa 40 milioni di dollari) che la società aveva inizialmente chiuso nell'aprile del 2024. Leggi tutto
Coima rafforza il team investment e capital market
15.11. Coima, gruppo di investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali guidato da Manfredi Catella, ha annunciato nuove nomine nei team investment e capital market, che si sono rafforzati con gli ingressi di Alessandro Bogo, Irish Vinas e Melina Klein, e John Gellatly come Senior Independent Advisor. Leggi tutto
Ex caserme via Guido Reni, CDP Real Asset sarà coinvolta direttamente 13.11. CDP Real Asset sgr, il braccio immobiliare di CDP, invece di assegnare al suo fondo ESG City Impact l’area delle ex caserme di via Guido Reni a Roma parteciperà direttamente all’iniziativa di riqualificazione, rivolgendosi al mercato per individuare un partner industriale. Leggi tutto
BLG Capital punta su progetti alberghieri di lusso a Milano 05.11. BLG Capital, asset manager immobiliare turco con focus di investimento sulle principali città del mondo, sta pianificando di investire in progetti immobiliari di lusso in Italia, tra cui progetti alberghieri a Milano. Leggi tutto
Scende del 26% il numero delle aste immobiliari in Italia 30.10. Nei primi nove mesi del 2024 il numero di aste immobiliari pubblicate in Italia ha continuato a diminuire, mentre il valore medio delle basi d’asta si è stabilizzato intorno ai 170mila euro. Sono state 83.585 le aste pubblicate, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 14 miliardi. Leggi tutto
Praemia REIM scommette sullo student housing
18.11. Praemia REIM Italy sgr ha avviato la sua piattaforma di investimento immobiliare destinata allo student housing, lanciando i due fondi Camplus Sviluppo e Camplus Long Term, il primo per la creazione di nuove residenze universitarie e il secondo finalizzato ad attrarre risorse dal mercato in residenze già operative, per un investimento complessivo iniziale di 100 milioni e 900 posti letto. Entrambi i fondi sono classificati come coerenti con articolo 8 del Regolamento UE SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) e la gestione degli studentati sarà affidata all’operatore specializzato nella conduzione di residenze universitarie Camplus. In parallelo a questo primo closing della raccolta, Praemia REIM Italy sgr prosegue nelle interlocuzioni già in corso con primari investitori istituzionali italiani ed esteri per la crescita della piattaforma di investimento. Leggi tutto
Mohamed Ali Alabbar rileva il Grand Hotel Imperiale
04.11. Secondo passaggio di proprietà nel giro di tre anni per il lussuoso Grand Hotel Imperiale di Forte dei Marmi, che è stato acquisito per circa 40 milioni di euro da Mohamed Ali Alabbar, fondatore e presidente di Emaar Properties, il più grande sviluppatore immobiliare quotato negli Emirati Arabi Uniti, che ha sviluppato progetti grandiosi come il Burj Khalifa e il Dubai Mall. A vendere l'hotel è stato il family office russo Luxury Hotel Development Group. Leggi tutto
Il fondo Star II sarà rifinanziato da Aareal Bank 15.11. Il fondo di investimento alternativo immobiliare Star II, sottoscritto da Oaktree e gestito da Castello sgr, sarà rifinanziato con l’erogazione da parte della banca tedesca Aareal Bank di un importo pari a 157,5 milioni di euro. Le risorse sono state destinate in parte al rimborso dell’istituto che aveva sostenuto l’acquisizione di alcuni hotel in portafoglio, e in parte come rimborso per l’investitore. Leggi tutto
Chiude lo Sheraton Diana Majestic di Milano
Kryalos acquista per 200 mln il centro commerciale
Forum Palermo
14.11. Kryalos, la sgr fondata da Paolo Bottelli partecipata al 35% da Blackstone, ha perfezionato l’acquisizione del centro commerciale Forum Palermo. L’operazione è avvenuta attraverso il neocostituito fondo Sun, principalmente sottoscritto da fondi gestiti da Hayfin Capital Management. Secondo quanto risulta a BeBeez, la struttura sinora apparteneva a Blackstone, che aveva acquisito il centro commerciale nel 2013 come parte del portafoglio real estate di Multi Corporation, piattaforma real estate internazionale acquisita allora da Blackstone. Leggi tutto
07.11. L’hotel Sheraton Diana Majestic di Milano, edificio inaugurato nel 1908, chiuderà i battenti. L’albergo da 40 anni era stato dato in gestione alla catena internazionale Marriott International, il cui rapporto contrattuale con la proprietà della struttura si interromperà a settembre dell’anno prossimo, alla sua naturale scadenza. Leggi tutto Rockfield e Ardian fanno shopping a Firenze 07.11. Ardian, società di investimento globale nei mercati privati, ha acquisito insieme a Rockfield, piattaforma specializzata in student housing, un immobile di recente costruzione ubicato a Firenze. A vendere è stata CDS Holding spa, società di a Erbusco (Brescia), che aveva acquisito per 45 milioni l’area per la sua realizzazione nell’estate del 2021. Leggi tutto
Arrow Global ottiene prestito per resort a Ragusa 29.11. Dopo aver acquisito un credito single-name garantito da un resort a Ragusa nel “Triangolo del Barocco”, di cui ne è divenuta proprietaria dopo l’escussione del credito, Arrow Global ha incassato un finanziamento da UniCredit e Banco BPM. Il resort rilevato la scorsa estate da Arrow, attraverso la sua controllata Europa Investimenti, è l’ex Club Med Kamarina, che sarà ristrutturato e gestito dal gruppo Mangia’s. Leggi tutto
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PRIVATE CAPITAL E REAL ESTATE NEL MONDO
Panattoni ottiene prestito “verde” di 73,3 mln euro 18.11. Panattoni ha ottenuto un prestito verde pionieristico da Berlin Hyp AG del valore di circa 73,3 milioni di euro. Il finanziamento è destinato a un centro logistico a Bydgoszcz in Polonia, sviluppato per un'azienda leader nel commercio elettronico. Leggi tutto
La scaleup fintech Agicap raccoglie 45 mln euro 15.11. Agicap, scaleup fintech francese con una sede anche in Italia, ha chiuso un round di Serie C da 45 milioni di euro guidato da AVP, società di venture capital con uffici a New York, Londra e Parigi, specializzata in aziende a forte crescita e ad alto contenuto tecnologico. Leggi tutto
Andera apre nuova sede a Madrid e la affida a Boada 14.11. Andera Partners, società di investimento leader in Europa con oltre 4,3 miliardi di euro di asset in gestione, ha annunciato l’apertura della sua nuova sede a Madrid affidandone la guida e lo sviluppo della strategia private equity a Gonzalo Boada. L’annuncio avviene a due anni di distanza dall’apertura dell’ufficio milanese. Leggi tutto
Boeing valuta la vendita di Jeppesen per 6 mld $ 13.11. Boeing sta valutando la vendita della sua unità di navigazione Jeppesen, che potrebbe essere valutata circa 6 miliardi di dollari, con società di private equity e acquirenti strategici tra i potenziali pretendenti all’azienda. , il produttore di aerei ha già dato mandato a un advisor per la valorizzazione dell’unità specializzata in strumenti di navigazione e pianificazione di volo interattivi. Leggi tutto
Fondi pensione, i 20 più esposti al PE hanno investito 708 mld $
11.11. I 20 fondi pensione più esposti al private equity nel 2024 hanno destinato nel complesso 707,60 miliardi di dollari all'asset class da inizio anno e sino allo scorso 22 ottobre. Lo ha calcolato S&P Global Market Intelligence, che ha sottolineato anche che gli asset manager di private equity più popolari tra i fondi pensione sono Blackstone e TPG. In cima alla classifica c’è il Canada Pension Plan Investment Board (CPPIB), con un’allocazione al private equity di 143,9 miliardi di dollari, pari al 24% dei suoi asset totali. Dopo il CPPIB, il California Public Employees’ Retirement System e il California State Teachers’ Retirement System hanno stanziato rispettivamente 83,5 miliardi e 53,7 miliardi. In particolare, la maggiore esposizione di CPPIB per numero di fondi è con CVC Capital Partners, dove ha investito in 14 fondi e impegnato 5,7 miliardi di dollari di capitale. Leggi tutto
Shore Capital tratta con Silver Lake per colosso veterinario
05.11. Shore Capital Partners, operatore di private equity con sede a Chicago, sta studiando l'ipotesi di fondere i due gruppi veterinari Southern Veterinary Partners e Mission Veterinary Partners, entrambi già nel suo portafoglio, e di ricapitalizzare la nuova realtà in co-investimento con Silver Lake Management. I due private equity apporterebbero circa 4 miliardi di dollari di capitale fresco al nuovo gruppo, in un'operazione dal valore complessivo di 8,6 miliardi. Leggi tutto
Cybernetix Ventures lancia Playbook 18.11. Cybernetix Ventures, una società di venture capital con sede a Boston negli Stati Uniti, focalizzata sugli investimenti nella robotica in fase iniziale, nell'automazione e nell'intelligenza artificiale industriale, ha annunciato il lancio di The Robotics Startup Playbook, una guida online per affrontare le sfide legate alla creazione e all'espansione di iniziative di robotica. Leggi tutto
Round di Serie B da 19 mln dollari per Bounce.com 15.11. Bounce.com, la più grande rete globale di deposito bagagli e la società di viaggi a più rapida crescita negli Stati Uniti, ha raccolto un round di Serie B di 19 milioni di dollari che è stato guidato da Sapphire Sport e ha coinvolto nuovi investitori, come Thayer Ventures, FJ Labs, 20VC Growth e Shilling, oltre agli investitori esistenti Andreessen Horowitz e General Catalyst. Leggi tutto
Crescono gli impegni dei VC in Europa centro-orientale
14.11. Secondo The Recursive, nel 2023 le startup attive nel settore dell'intelligenza artificiale in Europa centrale e orientale si sono assicurate oltre 850 milioni di euro di investimenti, con ulteriori 593 milioni di euro raccolti tra gennaio e agosto 2024. In testa nel 2024 ci sono Polonia, Grecia e Croazia, con la performance della Croazia guidata da Verne, che ha raccolto ha raccolto 180 milioni di euro nel 2023 e 100 milioni nel 2024. . Il rapporto esamina oltre 1.350 startup, scaleup, investitori e altri attori dell'ecosistema dell'IA nell'Europa centrale e orientale. Leggi tutto
Forerunner chiude il Fondo IV a 500 mln $ 14.11. Forerunner, operatore di venture capital californiano, ha chiuso la raccolta del suo quarto fondo dedicato all’early stage con 500 milioni di dollari di impegni, portando così il patrimonio in gestione a quasi 3 miliardi di dollari dalla fondazione 12 anni fa. Il fondo investe ticket da un milione fino a 20 milioni di dollari, da round seed a serie A. Leggi tutto
Sono 29 le startup selezionate dall’India
FinTech Forum 12.11. Sono 29 le startup e scaleup fintech indiane selezionate dall’India FinTech Forum come le aziende più innovative del settore nel 2024, che competeranno per l’ambito Fintech Startup of the year e Scale of the year. I vincitori di queste categorie avranno la possibilità di partecipare a FiNext a Dubai e Money 20/20 Asia a Bangkok. . La premiazione si terrà il 12 dicembre a Mumbai. Leggi tutto
Unidata punta su ClioFiber
19.11. Unidata, operatore di tlc, cloud e servizi IoT, ha stretto una seconda partnership con il CEBF, fondo di diritto lussemburghese gestito da Cube Infrastructure, affiancandolo con una minoranza nel capitale di Clio Fiber, che sta realizzando la rete in fibra ottica di alta qualità nelle aree grigie della Regione Puglia. Leggi tutto
TSG compra i sistemi fotovoltaici SKY-NRG
13.11. Il Gruppo TSG, player europeo nella fornitura di servizi tecnici per la mobilità sostenibile, presente in 30 Paesi e controllato da HLD Europe, ha comprato il 100% di SKY-NRG srl, società di Castiglione delle Stiviere specializzata nella realizzazione di sistemi fotovoltaici industriali, commerciali e agricoli. Leggi tutto
Al via jv paritetica tra Alperia Greenpower e Alerion Clean Power
13.11. Alperia Greenpower, società controllata al 100% dalla multiutility dell’Alto Adige Alperia, ha sottoscritto con Alerion Clean Power, società che opera nel settore delle energie rinnovabili, un accordo per la costituzione di una joint venture paritetica per lo sviluppo e la gestione di un portafoglio di impianti eolici in Puglia. Leggi tutto
Prende il via il GDA Impact da 60 mln
31.10. Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore lancia un nuovo programma di investimenti a impatto, battezzato GDA Impact, promosso dalla Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore insieme a Fondazione Cariplo, con l’obiettivo di investire oltre 60 milioni di euro nell’economia sociale italiana, con un modello di intervento innovativo. Leggi tutto
Plenitude, almeno tre fondi di PE in lizza per il 15%
19.11. Prende sempre più corpo la possibilità che entrino come nuovi soci di Plenitude dei fondi, andandosi ad aggiungere a Energy Infrastructure Partners. Sono almeno tre i contendenti interessati a un biglietto di ingresso nel capitale della società benefit del gruppo Eni, che integra la produzione di energia al 100% da fonti rinnovabili, la vendita di servizi energetici e la rete di punti di ricarica per veicoli elettrici. Si tratta dei fondi di private equity Apollo Global Management e Stonepeak, statunitensi, e di HitecVision, norvegese. Leggi tutto
Mediterranean Italian Offshore attirerà investimenti per 1,7 mld
13.11. Convoglierà investimenti per 1,5-1,7 miliardi di euro lo sviluppo del Mediterranean Italian Offshore, il mega impianto eolico-solare flottante offshore da 490 MW complessivi nelle acque di fronte a Corigliano in Calabria, che prevede il coinvolgimento del fondo Green Arrow Infrastructure of the Future Fund (GAIF), gestito da Green Arrow Capital, per la realizzazione entro il 2028 di 28 turbine eoliche galleggianti con una potenza eolica di 420 MW e sette piattaforme fotovoltaiche flottanti per 70 MW. Leggi tutto
ACL Energy e BW ESS rafforzano la partnership 21.11. ACL Energy, società indipendente di sviluppo di infrastrutture energetiche, focalizzata su progetti BESS su scala industriale in Italia, fondata da Lorenzo Avello, Saverio Calabretta, Nicola Locascio e da 3E Ingegneria, ha annunciato un'importante joint venture con BW ESS, attiva nella costruzione e gestione in proprietà di accumuli a batteria nel mondo. Leggi tutto
Naturbeads chiude round da 9,3 mln euro 18.11. Al nuovo round di Serie A da 9,3 milioni di euro della startup britannica Naturbeads, guidato da EOS Advisory, c’è stata una solida partecipazione di investitori italiani tra cui Progress Tech Transfer, il primo fondo di venture capital lanciato da MITO Technology, che a sua volta già era investitore nella startup, insieme a Corporate Partners I gestito da CDP Venture Capital sgr. Leggi tutto
BTS DevCo ed Eiffel Investment scommettono 50 mln sul biometano
08.11. La statunitense BTS DevCo, parte del gruppo italiano BTS Biogas, e il gruppo di investimento francese Eiffel Investment Group hanno messo sul piatto 50 milioni di euro per il revamping di quattro impianti di produzione di biometano in Italia attraverso Green One, piattaforma che si avvale dell’expertise di BTS Biogas, leader tecnologico nel settore del biogas e biometano, come parte di un progetto più ampio che prevede la costruzione di 15 impianti in Europa e 150 milioni di investimenti entro il 2026. Leggi tutto
Nasce il Green Energy Innovation Hub 13.11. Siram Veolia, azienda che opera in Italia in ambito dell’efficienza energetica e decarbonizzazione, e Trentino Sviluppo hanno lanciato il Green Energy Innovation Hub, che si pone come punto di riferimento provinciale e nazionale per tutte le pmi e startup che operano nell’ambito dell’efficienza energetica, rinnovabili e ciclo idrico integrato. Leggi tutto
Gruppo Orion integra IA.Ing 31.10. Gruppo Orion, il nuovo polo del settore dell’ingegneria ambientale promosso da Xenon FIDEC, ha acquisito anche IA Ing srl, società specializzata in ingegneria ambientale, energetica e idrica. L’operazione è stata finanziata per 2 milioni di euro dai fondi di private debt Anthilia BIT IV CoInvestment Fund e Anthilia MUST. Leggi tutto
EY rileva il 100% di MPS Consulting
13.11. Seconda acquisizione nel giro di sette mesi per EY, che integra i servizi già offerti con la divisione Financial Acounting & Advisory Services e si rafforza nel mid-market, rilevando il 100% di MPS Consulting srl, società specializzata nel fornire servizi di consulenza direzionale. Leggi tutto
Latteria Montello compra il 90% di Italat France
13.11. Latteria Montello, proprietaria del marchio di stracchino Nonno Nanni, ha rilevato il 90% di Italat France, che si trova nel mercato di Rungis, a Parigi. Si tratta di una struttura situata a otto km dalla città, che è un punto di riferimento nella scena alimentare parigina sia per i consumatori sia per gli operatori di settore. Leggi tutto
Friulsider, al via la fusione per incorporazione di Si.Cop Etanco 11.11. Friulsider, azienda di San Giovanni al Natisone (Udine) specializzata a livello internazionale nella progettazione e produzione di fissaggi per l’edilizia, ha annunciato la fusione per incorporazione di Etanco Italia (Si.Cop Etanco spa), controllata italiana del gruppo francese Etanco. Leggi tutto
Ulusoy Un prende l’85% di Pastificio Mediterranea 08.11. Dal Piemonte alla Turchia per 5,3 milioni di euro. E’ il viaggio compiuto dal Pastificio Mediterranea, che era stato acquisito nel 2017 dalla società spagnola Cerealto che ora ne ha ceduto l’85% al gruppo turco quotato in borsa, Ulusoy Un, nell’ambito della strategia di crescita a lungo periodo della società. Leggi tutto
Banco BPM: dopo opa su anima, il 5% di Mps
14.11. Sono passati pochi giorni dall’annuncio del prossimo lancio di un’opa volontaria da parte di Banco BPM Vita su Anima Holding con obiettivo il delisting della società di asset management da Piazza Affari, partecipata al 9,77% da FSI e attiva anche negli investimenti alternativi, quando il 13 novembre Banco BPM e Anima Holding hanno annunciato l’acquisto, rispettivamente, del 5% e del 3% di Montepaschi, investendo 370 e 219 milioni. I due acquisti si inseriscono nell’ambito dell’operazione di vendita della terza tranche di MPS da parte del MEF. Leggi tutto
R-Store compra MED e diventa il più importante Apple Premium Partner
05.11. R-Store, nota catena di negozi Apple Premium Partner, ha acquisito l’intero capitale di MED Computer, gruppo con sede a Macerata, che gestisce la catena di negozi Apple Premium Reseller Med Store e altri negozi diretti e affiliati, e l’intero capitale di Med Innovations. R-Store diventa ora il più importante Apple Premium Partner in Italia e tra i più importanti al mondo, con oltre 100 negozi. Leggi tutto
F2i sgr, Santini e Miglio Co-CIO per l’area equity
Carlo Michelini, dal 2009 CIO di F2 sgr, ha lasciato la società di gestione di fondi infrastrutturali per seguire nuove sfide professionali. Al suo posto sono stati nominati Co-Chief Investment Officer per l’area equity Mauro Miglio (in foto a sinistra) e Corrado Santini (in foto a destra). Leggi tutto
Parmacotto e Salumifici GranTerre, via libera all'aggregazione
29.10. Cambio di rotta per Salumifici Gran Terre spa e Parmacotto spa, che nei mesi scorsi avevano ottenuto finanziamenti da importanti istituti di credito per i loro piani di sviluppo, 160 milioni di euro nel primo caso e 25 milioni nel secondo caso. Gli azionisti di controllo delle due società, infatti, hanno sottoscritto un accordo finalizzato a creare un’aggregazione che darà vita a un’entità con ricavi superiori a 1,1 miliardi. Leggi tutto
PERSONE
Giuseppe Semeraro senior director in Sagitta sgr
Giuseppe Semeraro è il nuovo senior director nell’area Origination Funds Solutions di Sagitta sgr, asset manager specializzato nella gestione di asset alternativi illiquidi. Semeraro è entrato in Sagitta dopo una lunga esperienza in Intesa Sanpaolo, iniziata nel 2009, e dove negli ultimi cinque anni è stato responsabile di Credit Funds Solutions. Leggi tutto
Gobbo Head of Advisory per regione EMA di Kpmg Fabiano Gobbo, già partner di Kpmg Italia, è stato nominato Head of Advisory per la regione Europa, Medio Oriente e Africa (EMA). Gobbo è una figura di spicco della società di consulenza, avendo coordinato per diversi anni il team Risk Regulatory Advisory e avendo ricoperto il ruolo di Trusted Solution Leader. Leggi tutto
Fabiola Pellegrini managing partner di Klecha & Co
Fabiola Pellegrini è stata nominata managing partner di Klecha & Co, banca d’affari paneuropea specializzata nel tech. Pellegrini ha fondato nel 2009 la società insieme a Stephane Klecha che continua a operare quale managing partner. Pellegrini negli ultimi 15 anni ha contribuito a realizzare oltre 100 operazioni di m&a e raccolta di capitali. Leggi tutto
“Nuova Generazione” al MAD di Firenze
16.11. Fino al 25 gennaio 2025, negli spazi multidisciplinari di MAD Murate Art District a Firenze, va in scena la mostra “Nuova Generazione. Sguardi contemporanei sugli Archivi Alinari”, a cura di Giangavino Pazzola e Monica Poggi, con opere di Matteo De Mayda, Leonardo Magrelli, Giovanna Petrocchi e Silvia Rosi. Leggi tutto
Salvo fino al 25 maggio alla Pinacoteca Agnelli 03.11. La Pinacoteca Agnelli di Torino ha aperto al pubblico fino al 25 maggio 2025 la più grande mostra dedicata all’artista Salvo, “Arrivare in tempo”. L’esposizione si focalizza su alcuni punti cardine della ricerca dell’artista come il rapporto tra storia dell’arte e sguardo sulla quotidianità. Leggi tutto
“Brassaï. L’occhio di Parigi” a Bassano del Grappa 03.11. Fino al 21 aprile 2025 il Museo Civico di Bassano del Grappa presenta la mostra "Brassaï. L’occhio di Parigi" a cura di Philippe Ribeyrolles e Barbara Guidi. La mostra si snoda attraverso quasi quasi 200 stampe d’epoca del grande maestro della fotografia, ungherese di nascita ma parigino di adozione. Leggi tutto
“Restauri a Milano” alla Galleria San Fedele 13.10. Fino 30 novembre, la Galleria San Fedele a Milano ospita la mostra di Marco Introini (Milano, 1968), autore di spicco della fotografia di architettura, dal titolo “Restauri a Milano. Dalla basilica di Sant’Ambrogio alla Torre Velasca. 170 anni di storia della famiglia Gasparoli”. Leggi tutto
Da Intesa Sanpaolo due ricerche sul rapporto tra festival culturali e canali digitali
16.11. Per il quinto anno consecutivo sono stati presentati, nell’ambito di BookCity, i risultati delle ricerche” Effettofestival 2024. Non c’è live senza online” e “Festival Culturali: uso dei canali digitali e stato dell’arte delle ricerche ufficiali”, promosse da Intesa Sanpaolo. La ricerca “Effettofestival 2024. Non c’è live senza online” studia quest’anno le strategie digitali dei festival, partendo dall’esame della spinta innovativa post pandemia. Il secondo report, invece, si compone di due fasi di analisi. La prima è sui Festival e i canali social, mentre la seconda, che ha come tema lo stato delle ricerche pubbliche, è stata effettuata per capire se le ricerche ufficiali colgono i nuovi consumi culturali trainati dal digitale. Dall’analisi web e social è emerso che la comunicazione online dei festival culturali si concentra sui propri canali social e tendono a parlare in primis alle proprie community di riferimento: il 69% delle conversazioni proviene dai canali social proprietari dei Festival e solo il 31% del conversato travalica i confini delle pagine proprietarie, arrivando a intercettare l’attenzione del pubblico più generalista. Leggi tutto
A Brescia si pensa a un’opera d’arte nella piazza del Borsoni
10.11. Brescia si conferma città delle arti. Va infatti a coinvolgere gli artisti, e in particolare i giovani, l’iniziativa “Life Art al Teatro Borsoni. Energia creativa per Brescia. La Tua Città Europea”: la open call chiama i creativi a raccolta per realizzare un’opera d’arte pubblica permanente nella piazza antistante il nuovo teatro. Leggi tutto
"Teatro delle Relazioni" a Firenze
09.11. Si rinnova per il quarto anno la collaborazione tra IED Firenze e Fondazione Palazzo Strozzi che hanno presentato mostra “Teatro delle Relazioni”, in scena all'Ex Teatro dell'Oriuolo di Firenze fino al 20 dicembre. La mostra vuole offrire una panoramica su più linguaggi espressivi e apre una riflessione sul valore delle relazioni. Leggi tutto
Camellini allo studio legale Withers di Milano
02.11. “A ribbon and a prayer”, una mostra fotografica di Massimiliano Camellini, avvocato e artista, a cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti, è di scena fino al 17 gennaio 2025 allo studio legale Withers nella sede milanese di via Durini, specializzato in diritto d’arte e proprietà intellettuale, che segue artisti. Leggi tutto
"In dialogo con il Benin" a Zurigo 27.10. Al Museo Rietberg di Zurigo, con un approccio olistico non solo legato alla storia dell’arte, è aperta fino al 16 febbraio 2025 la mostra “In dialogo con il Benin: arte, colonialismo, restituzione”, a cura di Josephine Ebiuwa Abbe, Solange Mbanefo, Michaela Oberhofer, Esther Tisa Francini con l’allestimento di Solange Mbanefo. Leggi tutto
ARTE&LIFESTYLE
LIBRI
Prada. Una storia di famiglia
Di Tommaso Ebhardt - Edizioni
Sperling & Kupfer. Come ha fatto Miuccia Prada a trasformare il negozio del nonno in uno dei brand del lusso di maggior successo a livello mondiale?
L'autore ripercorre la storia di Prada dalle origini ai giorni nostri, indaga le ragioni del successo, gli orizzonti economici e le possibili criticità. Leggi tutto
Milano. Metamorfosi di una capitale industriale
Di Giorgio Bigatti - Edizioni
Mimesis. Al centro del saggio c’è una città che ha saputo conservare la capacità di generare ricchezza, privata e sociale. In particolare, Milano ha reagito alla drammatica torsione che, a partire dagli anni '70, ne ha cambiato la configurazione e la composizione sociale.
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Il governo economico del mondo: 1933-2023
Di Martin Daunton - Edizioni
Einaudi. Il ponderoso affresco di Martin Daunton ci mostra le complesse dinamiche che hanno dato forma ai cicli economici e politici che dal 1933, nel cuore della Grande Depressione, si sono susseguiti, quasi sempre a partire dalle spinte statunitensi. Leggi tutto
Geopolitica dell’IA
Di Alessandro Aresu - Edizioni
Feltrinelli. L’intelligenza artificiale è l’invenzione definitiva dell’umanità. La sua comparsa sulla scena evoca il rischio dell’estinzione del suo creatore. Queste visioni apocalittiche pervadono il discorso pubblico sulla tecnologia, in un mondo dove la stessa espressione “IA” è divenuta onnipresente.
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Orsi a palazzo
morando con "Miracoli a Milano"
16.11. Fino al 2 febbraio 2025, Palazzo Morando-Costume Moda Immagine a Milano ospita la mostra “Miracoli a Milano. Carlo Orsi fotografo”, curata da Giangiacomo Schiavi e Giorgio Terruzzi. L’esposizione rende omaggio a Carlo Orsi (1941-2021), autore, con le sue Leica, di un percorso professionale iniziato nell’Italia del dopoguerra con il Bar Jamaica a Brera. Ben 140 opere in bianco e nero, quasi tutte provenienti dall’archivio personale dell’autore, che seguono le tematiche care a Orsi tra Milano, ritratti, moda e pubblicità, reportage. Leggi tutto
Le migrazioni di Khalid Albaih sino al 23 febbraio a Brescia
10.11. Il Museo di Santa Giulia di Brescia è aperta al pubblico, sino al 23 febbraio 2025, la mostra “Khalid Albaih. La stagione della migrazione a Nord”, a cura di Elettra Stamboulis. La stagione della migrazione a Nord ripercorre la carriera artistica di Albaih, presentando per la prima volta una personale critica del suo lavoro pluridecennale da artista dissidente ed esule. L’allestimento dialoga con la città di Brescia e con le sue peculiarità, consacrando da un punto di vista museale l’artista. Leggi tutto
Alice e il Minotauro fino al 6 dicembre a Bottega Immagine 17.11. Diorama Progetti fotografici presenta la mostra fotografica “Alice e il Minotauro”, in programma fino al 6 dicembre presso Bottega Immagine-Centro Fotografia Milano, in via Carlo Farini 60 a Milano. E’ una mostra collettiva che riunisce autori accomunati da una visione insolita dominata dal senso di meraviglia. Leggi tutto
"Moraduccio" da Alchemilla a Bologna 16.11. Fino al 21 dicembre, ad Alchemilla-Palazzo Vizzani a Bologna, si tiene la mostra "Moraduccio (fotografo+soggetto)" di Alessandro Trapezio e Italo Zuffi. Il progetto Moraduccio prende forma nel 2020 con una pubblicazione in 100 copie. Nel 2024, a distanza di dieci anni dalla loro realizzazione, le fotografie inedite vengono esposte per la prima volta. Leggi tutto
Shozo Shimamoto al Ponte di Firenze con pittura e video-performance
17.11. La Galleria fiorentina Il Ponte dedica, fino al 10 gennaio 2025, l'esposizione “Shozo Shimamoto, pittura e videoperformance” a un nucleo di opere recenti dell’artista giapponese, nato ad Osaka nel 1928 e morto nel 2013. Nello spazio della Galleria vengono presentati acrilici su tela di grandi dimensioni, alcune fotografie e video delle sue performance dove al centro è il colore. Shozo Shimamoto in Giappone per lungo tempo non fu “riconosciuto”, essendo stato fondatore con Jiro Yoshihara del Gruppo Gutai che si muoveva contro la tradizione. Leggi tutto
L’arte dell’arazzo in scena a Forlì 03.11. La Fondazione Dino Zoli di Forlì presenta, fino al 16 marzo 2025, un’ampia disamina dedicata all’arte dell’arazzo in Italia, dagli Anni Cinquanta a oggi, a cura di Nadia Stefanel. Intitolata “Trame Esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo”, la mostra mette insieme l’aspetto artigianale dell’arte del tappeto, tessuto o annodato, con quello artistico. Leggi tutto
Mitch Epstein fino al 2 marzo a Torino 19.10. Fino al 2 marzo 2025 alle Gallerie d'Italia di Torino di Intesa Sanpaolo è aperta al pubblico la mostra “Mitch Epstein. American Nature”. La più importante retrospettiva dedicata al fotografo americano presenta per la prima volta riunite le serie fotografiche più significative degli ultimi vent’anni di Mitch Epstein. Leggi tutto