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Eccellenti fermentazioni: Birra Alta Quota

È da un’audace quanto brillante idea di Claudio Lorenzini, che nel 2010 nasce Birra Alta Quota. Nella terra che ha dato i natali all’imperatore Tito Flavio Vespasiano, zona ricca di storia, natura incontaminata e scorci selvaggi, si è sviluppata una realtà artigianale che con il tempo ha portato i suoi prodotti alla ribalta nazionale. E’ il 7 di marzo del 2010 quello della prima cotta di birra nei locali della prima sede, la vecchia scuola elementare di Cittareale, piccolo centro nel cuore dell’Alta Valle del Velino, ed è con un piccolo impianto che consente una produzione di ottanta litri per cotta che inizia a prendere forma il progetto Alta Quota. A pochi mesi dall’apertura, la sede si sposta in località Selvarotonda, a 1.600 metri d’altitudine, e inizia anche la prima di una lunga serie di partecipazioni al Salone del Gusto di Torino. Si chiama Principessa, l’unica birra prodotta, e la storia ha un seguito. Pochi mesi dopo la nuova sala cottura da trecento litri segna la svolta e l’inizio di un periodo di crescita costante. Negli anni a venire ci sono un nuovo birrificio, l’osteria per la vendita e la degustazione e un Museo dell’agricoltura locale, nuove attrezzature e una nuova sala cottura di 1.200 litri, ma sempre la particolare attenzione alla qualità, all’efficienza e alla sostenibilità della produzione.

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Intuito, malto e luppolo

La storia di Birra Alta Quota si basa sulla ricercatezza estrema dei sapori delle birre prodotte, sull’entusiasmo, la fantasia e la creatività che hanno dato vita a uno stile distintivo unico. Una produzione artigianale di birra il cui sapiente impasto di malto, frumento, luppolo e acqua è affidato all’intuito, all’occhio, all’esperienza e al gusto di Andrea e dei suoi collaboratori. Con fantasia, estro e passione Birra Alta Quota è animata da continue scoperte e temerarie sperimentazioni, caratterizzate dall’impiego di materie prime, talvolta insolite ma sempre di eccellente qualità. Tra gli ingredienti aggiuntivi più estrosi vi sono il peperoncino rocoto, utilizzato nella produzione della birra Chicano, e il sedano bianco di Sperlonga, utilizzato nella produzione della Tiberia, birra da abbinare ai piatti di pesce. Luppolo fresco e grano della varietà “Senatore Cappelli” rendono la birra Anastasia particolare, con un’identità locale forte e decisa.

Greta, AncestrAle e Ginevra

Greta senza glutine, AncestrAle e Ginevra Ipa sono le tre nuove birre nate tra il 2017 e il 2019, nuovi prodotti frutto del lavoro e dell’ingegno di chi, da anni, lavora con passione per rendere il marchio Alta Quota un’assoluta eccellenza. Prodotto innovativo pensato e creato per regalare a chi soffre di celiachia il piacere di una vera birra artigianale, la birra Greta senza glutine è sicuramente una nuova importante realtà. La birra AncestrAle è invece nata con l’intento di

recuperare una parte del pane sprecato nella filiera della panificazione; il pane raffermo rimasto invenduto dalle panetterie viene così trasformato in birra, a ogni 1.200 litri d’acqua si uniscono 250 chili di pane. Dall’aspetto dorato e dalla fragranza floreale e terrosa è invece la birra Ginevra Ipa, dall’antico stile della tradizione inglese, dove l’amaro è presente ma progressivo. Tre nuove meraviglie di Birra Alta Quota, che si aggiungono alle altre storiche che hanno reso grande un marchio che è ormai storia.