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Condividere i bi-sogni Progetto Salute Si.cura
Condividere i bi-sogni
a cura di Mariacarla Usmelli PROGETTO SALUTE SI.CURA
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Ricordo uno dei primi incontri a casa della signora T.; davanti a me era posizionata una cornice digitale sulla quale scorrevano una serie di fotografie, momenti di vita vissuta insieme alla sua famiglia, fatta di figli, nipoti, amici, parenti, insomma una famiglia come tante. T. seguiva insieme a me l’alternarsi di quelle immagini e non mancava di raccontare e raccontarsi attraverso quelle fotografie. Ecco, in quel momento mi sono accorta come quella famiglia “normale”, nutrita dalla cura e vivificata dall’amore reciproco, era diventata una piccola comunità di persone e quella comunità aveva incontrato sul suo cammino anche noi.
Ho iniziato allora a rileggere alcuni gesti: il dono di un’immagine sacra, regalatami da T. affinché mi proteggesse lungo il viaggio; il saluto di M. che immancabilmente si ricorda di salutare i miei familiari, anche se non li conosce e non li ha mai visti; Z. quando mi fa le raccomandazioni per il viaggio; oppure quando M., sapendo del nostro arrivo, ci prepara le caramelle, e tanti altri.
In questi gesti così semplici, gesti di “gentilezza”, ho sentito la forza, la carezza e la tenerezza di quelle persone che con la stessa cura amorevole con cui hanno cresciuto la loro famiglia e continuano a farlo, si prendono cura anche di noi e della comunità stessa, promuovendo una crescita non solo personale, ma collettiva.
Anziani fragili e vulnerabili, soprattutto in tempo di pandemia, ma testimoni presenti e attivi. Papa
Francesco ha invitato i giovani a vedere negli anziani, i propri nonni, “radici” solide che danno vita.
Questo prendersi cura ci aiuta a vedere oltre la pandemia e leggerne le opportunità, attraverso la solidarietà e la cura intergenerazionale. «L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente. […] In questa dimensione l’uomo ritrova la grandezza, la dignità e il valore propri della sua umanità.» (Enciclica Redemptor Hominis di Giovanni Paolo II). La mia esperienza, all’interno del progetto sperimentale “Salute si.cura”, è condivisa con altri operatori e volontari delle comunità parrocchiali di Gavardo, Manerbio, Lumezzane e San Polo. Il nostro impegno di operatori a fianco dei volontari e delle loro comunità si è concretizzato, durante un anno così complicato e difficile come quello attuale, a causa della pandemia, in un cammino comune di cura, sostegno e condivisione dei bisogni (bisogni e sogni) delle persone anziane e delle loro famiglie.