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Alimentazione e prevenzione: il successo di un allevamento

1° Convegno organizzato dall’Associazione ornicoltori di Capitanata

Da sempre la mia vita associativa si prefigge di condividere il più possibile questa passione ornitologica che tanto mi infervora con tutti quelli che come il sottoscritto sono malati di penne e piume. Forse sono gli anni che passano ma spesso ricordo con nostalgia gli incontri del venerdì sera, alla fine degli anni ‘80, in Associazione con la stanza piena di persone a chiacchierare di “incardellati”, del passo dei lucherini o dei canarini con il ciuffo, tanto in voga in quegli anni, per non parlare delle serate in cui venivano proiettate le diapositive dei vari ibridi o canarini campioni …e il numero dei partecipanti raddoppiava.

Memore di quegli anni, ho cercato nel tempo di coinvolgere i soci in maniera costruttiva, nella ricerca costante di nuovi adepti che possano tenere viva questa passione, un po’ bistrattata negli ultimi tempi, con la speranza di trovare persone disposte a confrontarsi ed a chiacchierare serenamente, cercando di crescere e di migliorarsi anno dopo anno ed essere in grado di affrontare al meglio le varie problematiche che potrebbero presentarsi all’interno dei propri allevamenti nelle varie fasi RIPOSO-RIPRODUZIONE-MUTA.

Il Direttivo dell’Associazione Ornicoltori di Capitanata, di cui faccio parte da alcuni anni, ultimamente in veste di Pre- sidente insieme a Stefano Minese, Michele de Filippo, Luigi Lupi, Giuseppe Pascucci, Francesco Lanzone e Franco Gesualdo, è molto attivo in tutto questo, alla ricerca costante di iniziative volte ad attrarre un numero cospicuo di iscritti, o semplici appassionati nelle varie attività associative.

L’ultima in ordine di tempo si è svolta il giorno 21 maggio in quel di Foggia presso l’hotel Holiday; il titolo del convegno era “ALIMENTAZIONE E PREVENZIONE: il successo di un allevamento “. I relatori erano due pezzi da novanta del panorama ornitologico italiano e non solo, ovvero il Dottor Antonello Formisano ed il Dottor Domenico Borelli, che vorrei ringraziare pubblicamente sulle pagine della nostra bella rivista a nome di tutti i soci dell’AOC per la loro grande disponibilità e professionalità.

Il Dottor Formisano ci ha raccontato della sua ultima creazione, nel campo della mangimistica, il “seme non seme”, con un prologo molto interessante riguardante l’alimentazione di alcuni fringillidi in natura e tutto il procedimento e gli studi che hanno permesso la realizzazione di un prodotto veramente innovativo, come il “seme non seme”, che verrà sicuramente molto apprezzato da tutti gli allevatori dello Stivale.

Il buon Nello si è dimostrato, inoltre, disponibilissimo ed ha risposto in maniera esaustiva a tutti i quesiti che gli sono stati posti, soddisfacendo ampliamente la nutrita platea.

Nella seconda parte dell’incontro, il Dottor Domenico Borrelli ci ha parlato di alcune delle più comuni patologie aviarie che purtroppo ogni anno si presentano all’interno dei nostri allevamenti, il tutto corredato da slide illustrative molto apprezzate dai partecipanti.

I temi trattati sono stati molti: la migliore conduzione dell’allevamento, il tanto temuto acaro rosso, problematiche comuni dalla schiusa all’involo, la migliore gestione dei soggetti appena acquistati etc.

Al termine di questa relazione, le domande da parte dei presenti, sono giunte copiose e tutte affrontate nel migliore dei modi, permettendo a tutti noi di abbandonare la sala sicuri di aver imparato qualcosa di nuovo e di aver ampliato il nostro bagaglio di conoscenze in ambito ornitologico. È stata sicuramente una giornata di aggregazione e di festa, grazie anche al buffet finale offerto dal Raggruppamento Puglia e Basilicata per tutti i soci dell’Associazione Ornicoltori di Capitanata e per tutti gli amici che ci hanno onorato della loro presenza, giungendo da varie parti della Puglia. Mi auguro che altre iniziative del genere possano essere realizzate, soprattutto in un periodo come questo in cui, sicuramente, l’allevamento dei nostri beniamini ci impegna discretamente, ma l’assenza delle mostre ci offre meno occasioni di incontro.