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Oltre l’apparenza
testo e immagini di Valentina Pirozzi
Errori escluso barriera confine pregiudizio
L’interno o l’esterno, come il bianco e il nero, due mondi che non si intersecano, separati dalla rigidità di una barriera
che, ancora prima di dividere i corpi, divide le menti, facendo inciampare i pensieri innocenti degli altri nei più cupi pregiudizi Una barriera tagliente come il silenzio che si avverte attraversando questi luoghi, un silenzio ricco di pensieri rumorosi e ricordi Luoghi non apprezzati dagli altri, luoghi che la gente comune considera come ‘da evitare’, luoghi spaventosi, dimenticati.








Distacco ignorato giudicato invisibile nostalgia
Il ricordo fioco e quasi offuscato, ormai lontano, di una vita che sembra
lontanissima. Il sapore della normalità, di una finestra aperta e del vento che la attraversa, le coperte stese e il sole che le scalda.
Ma cosa vedo dalla mia finestra, adesso, è la speranza di un ritorno




alla realtà e la voglia della normalità e l’aria fresca e le
montagne incorniciate da queste pareti asettiche che ne accentuano la lontananza e l’inaccessibilità. Una vecchia casa, il lavoro nei campi, la normalità
e un confine che ci separa.
Perdono ritorno normalità vita accogliere
Questa speranza diventa tangibile quando chi è fuori, nel mondo ‘reale’, inizia a vedere questo posto in modo migliore, cercando di relazionarsi con esso, avvicinandosi, permettendo così alle barriere di crollare

“Se dipendesse da me, vorrei togliere ogni diaframma all’interno della città: aprire gli ospedali, le carceri e perfino i cimiteri. Instaurando rapporti nuovi, bisognerebbe abbattere o ridurre al minimo quelle muraglie che dividono la vita di coloro che sono dentro, dalla vita di coloro che sono fuori.
Giovanni Michelucci, Dove si incontrano gli angeli.

