
2 minute read
Gioia, angoscia... fede
Pagine aperte
Gioia... angoscia... fede!
Advertisement
Venerdì 26 febbraio, in Cile, era l’ultimo giorno di vacanza e lunedì primo marzo era già previsto l’incontro di tutti gli insegnanti e del personale della scuola per accogliere gli alunni dei vari livelli di età e di indirizzi per dare avvio al nuovo anno scolastico. Nelle nostre scuole tutto era già pronto, tutto programmato anticipatamente: in bacheca era esposto perfino il calendario preparato per animare la Quaresima 2010… Le Suore con il personale delle pulizie si erano adoperate affinché ogni ambiente, ogni spazio fosse pulito, ordinato e addobbato con cura per l’accoglienza degli studenti: sappiamo ormai che il primo giorno di scuola è vissuto da

tutti come un giorno di festa: ognuno prova la gioia nel ritrovare i vecchi compagni, di fare nuove amicizie, di conoscere i nuovi insegnanti… di intraprendere nuove esperienze… Chi ha lavorato intensamente durante il giorno pensa a tutto questo e prova soddisfazione nel vedere che ogni cosa è a posto e l’ambiente è pronto per il lunedì seguente. A conclusione di una giornata così impegnativa, andiamo a letto stanche e immerse nei nostri pensieri: affacciandoci alla finestra, quasi per salutare una stagione che se ne sta andando, si scorge il manto oscuro della notte che si stende e si avvicina quasi voglia avvolgerci in un abbraccio per cullarci nel meritato riposo. Nulla compare all’orizzonte che possa farci prevedere qualcosa di strano. Così la notte procede tranquilla fino a poco prima l’affacciarsi del sole sulla nostra Cordillera de los Andes… all’improvviso, un grande boato seguito da una fortissima scossa scuote ogni cosa: la terra trema, tutto si muove, è abbattuto, si frantuma. Sono tre minuti e cinquantacinque secondi… si ha la sensazione di rimanere sospesi, si perde il controllo nell’impossibilità di poggiare i piedi sulla terra ferma. Dopo questi lunghi minuti scompare la luce e nel buio avvertiamo – senza vedere – che cosa di tremendo sta accadendo. È al ritorno della luce e con l’apparire del giorno che si possono costatare gli enormi disastri provocati in quei pochi minuti dalla scossa di un terremoto la cui potenza distruttiva non ha precedenti. Incalcolabili i danni alle nostre scuole… però cerchiamo di allargare lo sguardo anche sul
Pagine aperte



la catastrofe che si estende oltre i nostri confini: quante famiglie di alunni, parenti e conoscenti si sono viste sprofondare e inghiottire in un lampo la propria casa e le proprie risorse vitali. Rimaniamo smarrire e addolorate nell’incapacità di soccorrere, di confortare, di porgere aiuto… È troppa la desolazione! Contemporaneamente siamo anche sorprese ed edificate davanti a persone che, pur avendo perso tutto, dicono: “Grazie a Dio, siamo vivi!” oppure: “Non abbiamo bisogno di nulla perché abbiamo la vita… per il resto ci daremo da fare e la Provvidenza ci aiuterà”. È proprio questa visione di fede che ci conforta e ci aiuta a sollevare il nostro sguardo dalle rovine per fissarlo in Lui… nella consapevolezza che solo Lui è la nostra forza e la nostra sicurezza e non le “opere delle nostre mani”! Non viene meno, quindi, la speranza che esse rifioriscano in una nuova primavera di bene e di carità per l’intervento di “quella Provvidenza che ci precede ogni giorno prima del sorgere del sole”: come ci ripete ancora oggi il Beato Tommaso Reggio.