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Sanzioni e contro-sanzioni

Confindustria Trento offre alle imprese un costante aggiornamento sui risvolti economici dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina. A fine luglio l’ultimo di una serie di seminari.

di NICOLÒ ANDREINI, Internazionalizzazione, Confindustria Trento

PROSEGUE il monitoraggio dell’Associazione sulle numerose sanzioni adottate dall’Unione europea nei confronti della Federazione Russa a seguito dell’invasione ai danni dell’Ucraina, in quanto direttamente intervengono negli scambi dell’industria europea con Russia e Bielorussia. Quale aggiornamento della sintesi fornita nella pubblicazione di febbraio-marzo 2022 sui primi quattro pacchetti di sanzioni europee, i pacchetti di sanzioni sono ormai sette e le limitazioni si sono quindi ulteriormente intensificate e continuano a coinvolgere sia la prestazione di servizi finanziari, tributari e assicurativi, sia le esportazioni e importazioni di numerose tipologie di prodotti. Per le imprese attive nel commercio estero è, pertanto, essenziale effettuare le dovute due diligence soggettive e oggettive, al fine di evitare le gravose sanzioni previste in caso di mancata osservanza delle sanzioni. L’Unione Europea, in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, ha adottato una serie di regolamenti volti a limitare fortemente gli scambi con la Russia e la Bielorussia. In particolare, verso la Russia sono vietate le esportazioni riguardanti beni dual use (Allegato I, Regolamento 821/2021), una categoria merceologica comprensiva di tutte le tecnologie utilizzabili sia a fini civili che militari; le altre tecnologie utilizzabili per la sicurezza e la difesa (c.d. quasi dual use, Allegato VII, Regolamento 328/2022), nonché i prodotti che interessano il settore dell’energia, con blocchi verso l’industria della raffinazione del petrolio e dei carboturbi (Allegati X e XX, Regolamento 833/2014) e dei trasporti. Il “quarto pacchetto”, invece, ha introdotto una restrizione sulle esportazioni delle merci di lusso, tra cui numerosi prodotti tipici del Made in Italy, come i tartufi, vini e gioielli del valore superiore a 300 euro, motocicli dal valore superiore 5.000 euro e automobili che valgano più di 50.000 euro (nonché altri beni specificamente indicati nell’Allegato XVIII del Regolamento 2022/428). Il Regolamento 576/2022, vieta, inoltre, l’esportazione in Russia dei prodotti in grado di contribuire alla sua crescita industriale, indicati nell’Allegato XVII del Regolamento 576/2022. Rientrano in tale elenco, tra gli altri, anche prodotti maggiormente tipici dell’industria e manifattura italiana come piastrelle, tegole, vetri, nonché macchine e tessuti di cotone e lana. Il Regolamento Ue 2022/879, ha poi previsto la limitazione all’import di petrolio di origine russa in Unione europea, con numerose distinzioni a seconda dei Paesi Ue coinvolti. Il “sesto pacchetto” amplia, tra l’altro, la lista dei prodotti “quasi dual-use”, con un divieto di export di numerosi composti chimici, e introduce una nuova restrizione riguardante l’assistenza contabile, fiscale e amministrativa gestionale verso i soggetti russi. A partire dal 4 giugno 2022, è vietato per le imprese europee di concludere contratti di fornitura relativi a prodotti petroliferi russi, sia greggi che raffinati, indicati nell’Allegato XXV del Regolamento 833/2022. Entro il 5 dicembre 2022 è, comunque, ancora possibile per gli operatori importare petrolio greggio russo in esecuzione di contratti conclusi in precedenza al 4 giugno 2022, oppure eseguire operazioni di importazione di tali combustibili che siano una tantum, a condizione che, entro 10 giorni dalla conclusione dell’accordo, la sottoscrizione del nuovo contratto sia notificata alla Commissione europea. Per il petrolio raffinato, invece, il termine ultimo per effettuare l’operazione è il 5 febbraio 2023. Il “sesto pacchetto” contiene un’altra importante novità: è previsto un generale divieto di prestare qualsiasi attività, sia in forma diretta

che indiretta, di auditing, di assistenza contabile, tributaria o di revisione dei conti, nonché attività amministrativa o di pubbliche relazioni verso il Governo russo o persone giuridiche stabilite in Russia. In ogni caso, è ancora possibile prestare la propria attività di consulenza nei confronti di soggetti russi controllati da società stabilite in uno Stato membro o fornire i servizi strettamente necessari per l’esercizio del diritto di difesa in un procedimento giudiziario. Sotto tale profilo, anche in ragione delle conseguenze penali previste in caso di violazioni dei divieti (art. 20, d. lgs 221/2017), occorre evidenziare l’importanza per gli operatori del commercio internazionale di effettuare precise attività di due diligence, volte ad analizzare approfonditamente sia le controparti russe e le destinazioni dei propri prodotti, che l’effettiva classificazione dei prodotti e gli aspetti contrattuali collegati alla vendita internazionale. Tutte le restrizioni disposte dall’Unione europea, con la sola eccezione del divieto inerente i beni di lusso, prevedono una clausola temporale di salvaguardia per i contratti in essere (la “Grandfather clause”), che permette di effettuare, entro una data predeterminata, le operazioni con la Russia e la Bielorussia in via del tutto eccezionale, a condizione che tale operazione avvenga in adempimento a contratto conclusi precedentemente all’entrata in vigore dei divieti. Al riguardo, pertanto, effettuare una due diligence comprensiva anche di un’analisi dei contratti rappresenta un’attività consigliata per tutti i soggetti che si rapportano con soggetti russi. Sanzioni e risvolti delle stesse per l’industria trentina sono stati oggetto di un nuovo webinar di aggiornamento che, dopo i vari svolti in marzo scorso, Confindustria Trento e Assoimprenditori Alto Adige hanno organizzato per il 21 luglio, con l’intervento di Studio Armella & Associati, nelle persone degli avvocati Sara Armella e Stefano Comisi, specializzati in diritto tributario e doganale e partner stabili dell’Associazione per le tematiche doganali. In conclusione, merita citare la Guida Ukraineinvest e relativo HelpDesk, curati da Ukraine Invest, agenzia ucraina per l’attrazione e il supporto agli investimenti, che forniscono informazioni aggiornate sulle diverse Regioni ucraine e sui settori più promettenti per attrarre investimenti nelle condizioni della legge marziale. Di seguito il link alla documentazione consultabile in lingua inglese: https://ukraineinvest.gov.ua/services-team/our-services/ukraineinvest-helpdesk/.

Export Day 2022

Venerdì 21 ottobre 2022, Trentino Export organizza il suo 8° Export Day presso la Cantina Vivallis di Nogaredo. A seguito dell’ultimo Export Day, svoltosi nel novembre del 2019, Trentino Export ha deciso per il 2022 di modificare il format di questo suo periodico evento per renderlo maggiormente partecipato e qualitativamente migliore. L’evento è stato pensato come una giornata dedicata all’internazionalizzazione, ove le aziende partecipanti possano conoscere strumenti e servizi per affrontare i mercati internazionali, grazie alla presenza di 14 referenti esteri di Trentino Export.

Per informazioni Trentino Export T 0461 931011 info@trentinoexport.it

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