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Festa d’estate

Festa d’estate

Le vie di Bologna ed i beacon

Le vie della città di Bologna sono piene di storie e di voci che sussurrano ai passanti racconti di vita passata che hanno portato la città al lustro di oggi. Bologna, tra le vie delle acque e quelle del Ghetto narra la storia di persone normali che con le loro vite intrecciano intrighi ai passanti. Quanti bolognesi conoscono la storia della Montagnola? Essa nasce dall’accumulo dei rifiuti delle varie fortificazioni che i i diversi Papi hanno eretto a Porta Galliera per mantenere il controllo a Bologna, dal momento che per ogni costruzione sempre vi è stato un abbattimento; non solo, anche altri hanno costruito fortezze, poi sempre distrutte, così le varie macerie sono state accumulate sulla collina. Narra la storia che la popolazione avesse costruito attorno ad una fortezza in cui si erano radunati dei non bolognesi un fossato pieno d’acqua, dove iniziò a gettare i rifiuti cittadini per rendere l’aria irrespirabile e costringere l’invasore a fuggire. Altre ancora sono le storie che possono essere sussurrate, come quella di una giovane sposa che, piena di fiducia nei confronti del marito, si trova a scrivere per gioco il biglietto del suo suicidio, o quella di un giovane ragazzo il cui corpo strangolato viene ritrovato nel canale o ancora, quella di un marito cieco che intuisce il tradimento della moglie e mentre cerca di fermarla quando questa fugge si ritrova a bloccare ladri di tuniche. La stessa città narra le storie del porto, che prima del floridissimo periodo della seta, cercava di fermare il contrabbando obbligando i cittadini a scendere in strada al suono della campana segnalante i possibili reati. Tante sono le storie che si possono ricordare, dalle più antiche alle più moderne: come ad esempio quella di Piazzetta Marco Biagi, dedicata al giuslavorista italiano, assassinato da un gruppo terroristico mentre rientrava a casa la sera. Questo è stato, in breve il percorso guidato che ci ha accompagnato per quasi due ore tra le vie della città promosso da una nuova startup di origine modenese, SmartFactory e Habit un’insolita passeggiata alla scoperta dei misteri che si celano sotto la calma corrente dei canali e le vie di Bologna. Mille storie, alcune divertenti, altre da brivido, ma tutte da scoprire. Lungo il percorso sono stati confrontati paesaggi attuali con quelli dei secoli passati attraverso fotografie d’epoca, grazie al supporto dell’app “Canali di Bologna”, che utilizza tecnologia beacon. Tale tecnologia, che funziona da marketplace e permette l’interazione tramite una piattaforma comune, consente di scaricare le informazioni inerenti a particolari opere o punti di interesse presso i quali sia stato posizionato un beacon. Con questa startup si comincia a parlare di città interattiva e di posizionamento di beacon in svariati punti di interesse tra le mura di Bologna. Pensiamo ad un domani, come sarebbe poter camminare per le vie di città come Bologna, Ferrara e Modena facendo parlare le opere e le strade. Il turista o il semplice cittadino in un pomeriggio potrebbero riscoprire piccoli pezzi di storia e farsi trasportare nei tempi passati. Le nostre città stanno evolvendo e vengono aperti nuovi percorsi per collegare la stazione al centro cittadino; l’aeroporto porta sempre più viandanti tra le vie del centro; quindi perché non pensare anche ad un centro più interattivo e forse “futuristico” in cui vengono sussurrate storie attraverso le cuffie dei nostri telefonini?

Cultura e tecnologia in questo modo si fonderebbero e non solo; la tecnologia permetterebbe un salto notevole di diffusione della nostra storia divenendo alla portata di tutti.

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