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gerardo Campidonico 1930•2014

Qual faro di senno si è spento qual core cessò di pulsare

che prima di lui non erano riconosciuti e spesso non venivano apprezzati. È riuscito, con la sua gestione, a modificare la cultura verso la nostra funzione, a trasformare in forza non solo le nostre qualità ma anche i nostri difetti. Ovviamente non si nasce padri, lo si diventa con l’esperienza quotidiana. Presupposto che favorisce la comprensione dell’altro, delle cose e dei processi. Questo lo affermo

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perché Gerardo è stato per noi anche un padre e un maestro e tutti i padri e i maestri a volte si stizziscono perché pretendono il meglio, soprattutto quando ti mettono di fronte ai tuoi errori, quando ti spingono ad

sizione di sempre nuovi valori e traguardi. Per questo è stato un grande presidente Angopi. Da molti mesi la sua energia vitale si era di molto affievolita e si era quasi arreso a un male insidioso. Il

suo destino si è fermato il 14 giugno scorso. Non possiamo dire che fosse una fermata inattesa, anche se la speranza, per ognuno, è di avere ancora un bel po’ di vita di fronte. Ho seguito la sua vicenda con trepidazione ma anche con rispetto sincero. L’ultima crisi lo ha portato via all’affetto dei suoi cari. Posso dire che ha sempre avuto ben chiaro quale fosse la sua stella polare, la sua bussola per dirigerci nel mare

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