Lutherdekade 2013

Martin Lutero Prospettive per il cinquecentenario della Riforma nel 2017

INTRODUZIONE Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero rese pubbliche le sue 95 tesi contro le indulgenze. Il suo gesto ha dato inizio ad un movimento mondiale: la Riforma.

Essa ha esercitato la sua influenza non solo in Germania, ma anche in Europa e in America e ha lasciato orme anche nel resto del mondo non solo nell’ambito della Chiesa e della teologia, ma anche in quello della musica e dell’arte, dell’economia e del diritto, della lingua e della società.

Se Martin Lutero è stato a lungo utilizzato come simbolo della divisione dei protestanti dai cattolici, l’anniversario della Riforma del 2017 darà al contrario particolare risalto agli elementi comuni con le altre chiese cristiane e a quelli che ormai sono diventati parte costituente della cultura moderna occidentale.

Anche in Italia la Riforma di Lutero ha lasciato dei segni. La presenza delle chiese evangeliche storiche e di quelle più giovani nel paese ne sono la dimostrazione.

Tolleranza, libertà di religione e rapporto tra Stato e Chiesa sono i temi per i quali soprattutto i protestanti s’impegnano nella società italiana.

Il Decennio offre l’opportunità di rendere più note le idee della Riforma e di trasmetterle in modo nuovo. Per questo saranno ripresi i temi cruciali della Riforma, come l’educazione, la musica e l’arte, ma anche la responsabilità etica e politica.

Nel corso del decennio cadranno altri anniversari che ci permetteranno di ricordarci di altre personalità importanti della Riforma, come nel 2009 di Giovanni Calvino, (Cinquecentenario della nascita), nel 2010 di Filippo Melantone (450 mo anniversario della morte) e nel 2015 di Lucas Cranach il Giovane (Cinquecentenario della nascita).

Questa piccola brochure intende invitarvi a confrontarvi col significato della Riforma e con le sue personalità, dare impulsi al cammino della chiesa e dei cristiani e far ricordare ancora una volta il messaggio della teologia evangelica: Ecclesia semper reformanda.

Holger Milkau, Decano

PROSPETTIVE PER IL CINQUECENTENARIO DELLA RIFORMA NEL 2017

I. 1 | La Riforma è un evento che ha cambiato il corso della storia. I cambiamenti epocali che ha generato hanno avuto ripercussioni in tutti i continenti. Quello che ha prodotto è quindi un avvenimento di rilevanza non solo nazionale, ma europea, anzi mondiale.

2 | Gli effetti prodotti dalla Riforma vengono recepiti e valutati diversamente a seconda dei diversi punti di vista. La preparazione al cinquecentenario della Riforma nel 2017 rappresenta un’occasione e una sfida per aprire un dibattito e, per quanto possibile, per entrare in dialogo, in merito ai diversi punti di vista sulla Riforma e le sue ripercussioni.

3 | La Riforma, dividendo la Chiesa occidentale in una pluralità di confessioni diverse, caratterizzate da contraddizioni e punti in comune, ha fatto della differenziazione e della pluralità religioso-culturale una delle caratteristiche europee.

4 | Questa differenziazione, in un mondo che ha reagito con la violenza ai contrasti religiosi, non è l’unica causa ma, insieme ad altri fattori, è una delle cause che hanno scatenato guerre confessionali e scontri fra le confessioni i cui strascichi si fanno sentire ancora oggi.

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5 | Allo stesso tempo questa evoluzione ha obbligato l’Europa a mettere a punto delle regole per garantire la coesistenza e, successivamente, anche la pacifica convivenza tra confessioni divise e nemiche e per fondare la coesistenza di posizioni diverse, ciascuna delle quali si ritiene unica detentrice della verità, sulla tolleranza e il rispetto reciproco. Questo sviluppo inizia con la Pace di Augusta del 1555, che è legata all’idea della “pace attraverso la divisione”, un’idea che non può rappresentare una soluzione duratura ma che, in situazioni difficili, permette di offrire i primi approcci ad una coesistenza pacifica. Gli sviluppi ulteriori hanno dimostrato che la pace fra le confessioni e le religioni rappresenta un presupposto decisivo per la pace della società.

II. 6 | La Riforma non ha cambiato radicalmente solo la Chiesa e la teologia. Il protestantesimo che ne è risultato e che è legato alla Riforma ha contribuito a plasmare l’intera vita privata e pubblica, le strutture sociali ed economiche, i modelli di percezione culturale e la mentalità, così come le interpretazioni del diritto, le concezioni scientifiche e le forme di espressione artistica.

7 | La Riforma ha acquisito una tale importanza storica in quanto evento peculiare di natura fondamentalmente religiosa: interessava ad essa ridefinire in maniera radicalmente nuova il rapporto dell’uomo con Dio, con se stesso, con gli altri e con il mondo.

8 | La Riforma ha scoperto l’uomo giustificato solo attraverso Cristo come persona che sta direttamente al cospetto di Dio e l’uomo giustificato solo attraverso Cristo, e questo in una nuova maniera. Ha visto fondati l’identità e il valore della persona solo attraverso il riconoscimento da parte di Dio, indipendentemente dalla sua natura (genere), stato sociale (classe), capacità individuale (successo) e pre-

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stazione religiosa (merito). In questo modo ha scoperto la libertà come destino essenziale di questa persona.

9 | La Riforma ha posto la libertà della persona riconosciuta da Dio alla base della comprensione della Chiesa: partendo dal riconoscimento del sacerdozio universale di tutti i battezzati, essa ha infatti interpretato la Chiesa come comunità di tutti i suoi membri senza una graduazione gerarchica, considerando differenze legittime in essa solo quelle fra le funzioni.

10 | La Riforma ha definito l’amore per il prossimo e l’assunzione di responsabilità nella società conseguenze imprescindibili del riconoscimento operato da Dio. Il fatto che il rapporto con Dio e il rapporto con il prossimo siano indissolubilmente legati, ha trovato la sua espressione classica nella duplice tesi di Martin Lutero:“Un cristiano è un libero signore sopra ogni cosa, e non è sottoposto a nessuno. Un cristiano è un servo zelante in ogni cosa, e sottoposto a ognuno” (Libertà del cristiano, 1520).

11 | Dal punto di vista della Riforma tutto questo si realizza mediante la fede: nella fede l’uomo diventa la persona che viene riconosciuta da Dio ed è quindi libera. Ma le affermazioni specifiche della Riforma sulla persona, la sua libertà e la sua responsabilità hanno sviluppato una dinamica, non sempre accolta con favore dalle stesse chiese evangeliche, che nel corso dei secoli ha avuto ripercussioni molto al di là dei confini della Chiesa e della cristianità, nell’intero mondo occidentale e, successivamente, anche a livello mondiale. Questo vale soprattutto per gli ambiti della cultura, della scienza e dell’istruzione, del diritto, della politica e dell’economia.

12 | Il fatto che la persona stia di fronte a Dio presuppone che capisca quello in cui crede e che possa quindi rendere conto della propria fede: secondo la concezione riformata, il cristiano è chiamato ad essere un individuo maturo e consapevole. Per questo uno degli intenti prioritari della Riforma era la traduzione della Bibbia nelle lingue volgari e che la predica diventasse parte irrinunciabile del culto, come

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un’esposizione autonoma e responsabile legata alla Scrittura. La Riforma in questo modo divenne per molti popoli l’artefice della loro lingua scritta, creando un rapporto specifico del protestantesimo con la scrittura e la parola. Questo si riflesse nella poesia e nella letteratura, inizialmente all’interno della Chiesa, in seguito anche più ampiamente in una cultura secolare che si stava rendendo autonoma.

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Dalla profonda convinzione che essere cristiani significhi essere persone

mature e consapevoli sono nati il desiderio di cultura e lo slancio culturale della Riforma: la fede doveva essere una fede istruita, i catechismi erano strumenti per imparare a capire la fede. Per la formazione dei cristiani, che sono al contempo persone del mondo, ci dovevano essere scuole in ogni luogo. Questo slancio culturale portò all’introduzione nei territori protestanti dell’obbligo scolastico e della partecipazione all’istruzione, che sarebbero poi diventati bene comune del mondo occidentale.

14 | La rivendicazione e la promozione della maturità e della consapevolezza dei cristiani attraverso la Riforma ha avuto come conseguenza che nei Paesi protestanti, soprattutto in Germania, l’Illuminismo si trovasse in tensione, ma non in contrasto antagonistico con la fede e la Chiesa e che piuttosto si giungesse ad un confronto produttivo. Pertanto anche la rivendicazione illuministica “dell’uscita dell’uomo dall’immaturità di cui è egli stesso colpevole“ va interpretata come sviluppo della visione della Riforma nell’impossibilità di rappresentare, ora, una persona, senza ricollegarla, come insegna la Riforma, al suo rapporto con Dio. 15 | Il fatto, fondato sulla fede, che l’uomo stia direttamente di fronte a Dio, esclude che le istituzioni politiche intervengano nella fede degli uomini. Con questo principio, in cui risiede il motivo più profondo della rivendicazione della Riforma di una chiara distinzione fra Chiesa e Stato, si pone la base per la formazione dei diritti fondamentali moderni della libertà religiosa e di coscienza. Tuttavia una tale distinzione fra Chiesa e Stato, così motivata, e che si sappia in dovere di concedere la libertà religiosa e di coscienza, spesso non è stata sufficientemente osservata nemmeno nella storia del protestantesimo.

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16 | Comprendere la Chiesa come una comunità non gerarchica dei suoi membri non è stato per la Riforma, a parte per alcuni gruppi marginali, un modello politico valido per l’intera società, anzi, ha incontrato in quanto tale qualche resistenza. Ma, una volta proclamato per la Chiesa, il pensiero di un’uguaglianza radicale nella politica divenne un movente decisivo nel cammino verso la democrazia che non a caso si è sviluppata sotto forma di evoluzione in molti paesi di stampo protestante (Paesi Bassi, Svizzera, Danimarca/Norvegia/Islanda, Svezia/Finlandia, Gran Bretagna, USA).

17 | Il sacerdozio universale dei battezzati ha trovato la sua espressione liturgica nel canto comune durante il culto come forma dell’annuncio della Parola. In questo modo la Riforma ha anche gettato le basi di una grande e molteplice cultura musicale di importanza crescente. Le numerose forme di musica cultuale vocale e strumentale, che sono ancora oggi una caratteristica peculiare del cristianesimo evangelico, hanno una diffusione che va ben al di là dell'ambito della chiesa.

18 | Il servizio verso il prossimo e la comunità determinato dalla Riforma come conseguenza della libertà del cristiano ha prodotto nel protestantesimo una ristrutturazione dell’ordinamento sociale e dell'assetto stesso della società. Così divenne compito di tutta la comunità occuparsi di specifiche problematiche sociali (ospedali, sostegno ai poveri) e gli impulsi della Riforma divennero pertanto il punto di partenza per l’acquisizione di responsabilità nel sociale da parte dei comuni nel mondo moderno.

19 | La comprensione della professione come una particolare vocazione spirituale, fino ad allora riferita al monachesimo, estesa ora invece a tutti i settori della vita, significava considerare l’attività svolta da ogni cristiano dove si trovava ad operare come una professione in cui servire Dio con pari dignità. Questa convinzione, che l’intero mondo professionale sia un campo di prova per la vita cristiana, produsse non per ultimo anche un dinamismo dell'attività economica fino ad allora sconosciuto.

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III. 20

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Se si considerano questi molteplici risultati in prospettiva, nel cammino

verso il cinquecentenario della Riforma del 2017, va evidenziata l’importanza che la Riforma ha assunto, molto al di là dei confini della teologia e della Chiesa, per i diversi settori della nostra cultura di oggi: dobbiamo chiederci, in particolare, qual è il suo potenziale interpretativo in un periodo caratterizzato dall’individualizzazione, dalla pluralizzazione e dalla globalizzazione. Tale interpretazione del presente è l’autentico compito della celebrazione di un anniversario storico e, visto che l'elemento protestante ha segnato la cultura occidentale moderna, rappresenta un contributo a favore della conservazione e dello sviluppo ulteriore dell'identità di questa cultura.

21 | La conservazione e il progresso della cultura moderna di stampo occidentale possono avere luogo oggigiorno soltanto se viene posto in risalto sia ciò che è comunemente cristiano, sia il profilo particolare delle singole confessioni: la differenza confessionale e la comunanza ecumenica.

22 | Il mondo religioso muta profondamente; le società occidentali si muovono verso condizioni multiculturali e multi-religiose, sempre che non ne siano già caratterizzate. In questa situazione deve essere opportunamente evidenziato e valorizzato ciò che le confessioni cristiane hanno compreso sulla scorta dei loro contrasti e del loro stare insieme.

23 | A fronte della pluralità delle caratterizzazioni religiose e ideologiche cresce il senso di appartenenza a ciò che è comunemente cristiano. In questo, i diversi profili mantengono il loro significato particolare; nella prospettiva complessiva globale di “una cristianità” e al di là di questa si esprime il desiderio di avere una “casa” identificata e identificabile dal punto di vista culturale ma anche religioso.

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Il testo è stato tradotto da quello tedesco, elaborato dal Comitato consultivo Lutero 2017 – 500 anni della Riforma e composto da: prof. dr. dr. h.c. Michael Beintker, Münster / Vestfalia | prof. dr. Susanne Deicher, Wismar prof. dr. Irene Dingel, Magonza | prof. dr. Susan Karant-Nunn, Tucson / Arizona prof. dr. Volker Leppin, Jena | prof. dr. Heiner Lück, Halle a. S. | prof. dr. Risto Saarinen, Helsinki prof. dr. dr. h.c. Heinz Schilling, Berlino | prof. dr. dr. Johannes Schilling, Kiel (Presidenza) prof. dr. Thomas Söding, Münster / Vestfalia | prof. dr. Udo Sträter, Halle a. S. prof. dr. Dorothea Wendebourg, Berlino | prof. dr. dr. h.c. mult. Christoph Wolff, Lipsia.

GLI ANNI TEMATICI DEL DECENNIO DI LUTERO 2008-2017 Nell’anno 1508 il Monaco Martin Lutero arriva a Wittenberg. Nel 1517 pubblica le sue famose 95 tesi: ha inizio la Riforma luterana. Nel Decennio di Lutero 20082017, l’ampio ventaglio dei temi della Riforma protestante verrà ripreso e sviluppato in anni tematici. Si farà riferimento da un lato agli anni commemorativi storici (il 450° anniversario della morte di Melantone nel 2010 o il 500° anniversario della nascita di Lucas Cranach il Giovane nel 2015), mentre, dall’altro, il Decennio di Lutero riprenderà quegli impulsi della Riforma che hanno mantenuto la loro rilevanza anche ai giorni nostri.

2008: inaugurazione del Decennio di Lutero

2009: Riforma protestante e confessione di fede Calvino è considerato uno dei padri fondatori del protestantesimo riformato, con circa 80 milioni di membri in tutto il mondo. Per il 500° anniversario della nascita di Calvino l’attenzione sarà rivolta tra l’altro alla sua concezione della chiesa e alla sua etica economica. Fondamentale ancora oggi è anche la Dichiarazione teologica di Barmen, della quale si commemora il settantacinquesimo anniversario.

2010: Riforma protestante ed educazione Il 450° anniversario della morte di Filippo Melantone, il ”Praeceptor Germaniae“, ci invita a confrontarci con gli impulsi all’educazione e all’istruzione derivati dalla

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Riforma protestante: la democratizzazione dell’istruzione scolastica, il legame tra fede ed educazione e la nascita dell’istruzione generale.

2011: Riforma protestante e libertà L’uomo cristiano adulto e responsabile sta al centro della Riforma protestante. Al battesimo è collegato il sacerdozio universale di tutti i credenti. Due sono i poli della libertà cristiana definita dalla Riforma: l’agire libero ma responsabile sotto la guida della parola di Dio e nello stesso tempo la solidarietà nella relazione col prossimo.

2012: Riforma protestante e musica La Riforma rappresentò una svolta fondamentale nello sviluppo della cultura musicale europea, a partire dal canto nelle comunità fino alla musica tra le mura domestiche. Per questo sviluppo culturale sono rappresentativi compositori quali Bach, Schütz, Telemann, Händel, ma anche il Coro della Chiesa di San Tommaso a Lipsia che nel 2012 celebrerà 800 anni dalla sua costituzione. È necessario mantenere viva questa ricca tradizione ed esplorare nuove strade.

2013: Riforma protestante e tolleranza La comunanza ecumenica senza limitazione nazionale o confessionale: questa è un’aspirazione del Decennio a 450 anni dalla conclusione del Concilio di Trento (1563) e dalla formulazione del Catechismo di Heidelberg e 40 anni dopo la Concordia di Leuenberg come testimonianza dell’ecumenismo tra le chiese protestanti. Facendo questo non si potranno tacere gli aspetti d’intolleranza della stessa Riforma protestante.

2014: Riforma protestante e politica Autorità e responsabilità personale, fede e potere, libertà di coscienza e diritti

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umani: questi sono temi della Riforma protestante, così come anche del nostro tempo, che meritano un’ampia discussione nelle chiese e nella società.

2015: Riforma protestante – arte e Bibbia In occasione del 500° anniversario della nascita di Cranach il Giovane l’attenzione si focalizza sull’arte di questo periodo: la Riforma protestante ha significato infatti anche una rivoluzione dei mezzi di comunicazione. Nacque un nuovo linguaggio di parole e immagini. Quali immagini utilizza oggi la fede e come viene trasmesso il suo messaggio attraverso i mezzi di comunicazione, le immagini e il linguaggio?

2016: Riforma protestante e mondo Da Wittenberg la Riforma protestante si diffuse in tutto il mondo. Oggi più di 400 milioni di protestanti legano la loro esistenza spirituale e religiosa agli eventi della Riforma protestante. Alla vigilia del suo anniversario l’attenzione si concentra sulla forza e globalità della sua influenza.

2017: 500 anni di Riforma protestante L’anniversario dei “500 anni della Riforma” verrà celebrato ovunque con manifestazioni ecclesiastiche e culturali, con convegni e grandi esposizioni. Sarà l’apice del Decennio di Lutero, ma certo non la fine dell’incontro con la vita e l’opera del Riformatore.

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Quelle: Perspektiven für das Reformationsjubiläum 2017, erarbeitet durch den Wissenschaftlichen Beirat für das Reformationsjubiläum Themenjahre der Lutherdekade Kontakt: „Luther 2017 - 500 Jahre Reformation“ Geschäftsstelle der Evangelischen Kirche in Deutschland (EKD) in Wittenberg und Geschäftsstelle „Luther 2017“ www.luther2017.com