Tentazioni da privè

Page 1

TENTAZIONI DA PRIVE' Con Miriam c'è sempre stata una perfetta sintonia sotto l'aspetto sesso. Fin dal primo momento abbiamo condito una passione travolgente con molta fantasia e alcuni giochetti, ma sempre limitati a noi due. Poi una sera, durante una travolgente scopata e mentre le stavo facendo provare il suo vibratore preferito mentre la cavalcavo con passione, le diedi della gran troia e le chiesi quanto le sarebbe piaciuto succhiare un cazzo in vera carne. La risposta fu entusiasticamente positiva e finita la chiavata mentre ci rilassavamo sfiniti e sudati, tornai sull'argomento che, pur scatenandomi una certa gelosia, non potevo negare che mi eccitasse moltissimo. Ne parlammo serenamente, a lungo, poi, dopo averci brindato, decidemmo di cercare su internet un club privè che ci sembrasse di nostro gradimento e, trovatolo, di dedicare la serata del giorno dopo alla sperimentazione di questa nuova esperienza. La sera successiva era un sabato, mangiammo qualcosa a casa, poi cominciammo a prepararci: io mi vestii in modo sufficientemente elegante, Miriam in maniera molto attraente e sexy, direi quasi irresistibile, ci facemmo coraggio con un buon drink e poi uscimmo. Alle undici di sera Milano era quasi deserta pur essendo un sabato sera di metà inverno. In macchina eravamo silenziosi, chiaramente emozionati, mentre ci dirigevamo in direzione di un club in Melchiorre Gioia. Parcheggiammo nei pressi, e suonammo al campanello. Entrammo e dietro una porta a vetri una scala a scendere illuminata di verde e rosso ci condusse all'ingresso. Un distinto uomo sulla cinquantina ci salutò gentilmente, si preoccupò dei nostri soprabiti, ci chiese di compilare la tessera del club, pagammo (se ben ricordo) 60 euro e ci consegnò 4 preservativi augurandoci buon divertimento. Ero tesissimo e credo che Miriam lo fosse quanto e più di me. La sala pareva vuota, ma in realtà notammo alcune coppie che chiacchieravano nel buio dei separé. Andammo verso il bar e ordinammo, a una disinvolta barista sicuramente sudamericana, 2 gin tonic e ci sedemmo agli alti sgabelli. Quattro chiacchiere, molta tensione, intanto la sala lentamente andava riempiendosi anche di alcuni uomini soli. Partì una musica da discoteca e le luci della piccola pista cominciarono il classico lampeggìo da disco. Proposi a Miriam di andare a ballare sola; io l'avrei guardata da un separé a pochi metri dalla pista. Sembrò titubante, ordinammo altri due drink, Miriam diede un lungo sorso al mohjito gelato, mi guardò con un sorriso malizioso e se ne andò in pista mentre io mi accomodavo con i nostri drink sul divano. Cominciò a ballare da sola, lentamente, in maniera seducente, vedevo chiaramente che cominciava a prendere confidenza con la situazione. Le sue gambe, valorizzate da gli alti tacchi, rilucevano sotto la minigonna. La testa ondeggiava ritmicamente, mentre il seno si muoveva liberamente sotto la camicetta generosamente scollata. Ero eccitatissimo; era bellissima. Bastarono pochi minuti e due uomini le si avvicinarono ballando anche loro. Cominciò uno scambio di occhiate, di sorrisi. Le furono sempre più vicini, fino a quando il più intraprendente dei due le mise una mano sui fianchi, la fece girare e la baciò appassionatamente in bocca. Mi si accapponò la pelle, mi si gelò il sangue, ero impazzito di gelosia, ma travolto da un'eccitazione che non avevo mai provato in vita mia. Miriam era fantastica fra le braccia di quello sconosciuto che aveva preso a toccarla in mezzo alla pista. Le sbottonò la camicetta e le sue tette uscirono turgide incontro alle mani dell'uomo. E anche il secondo prese coraggio; a sua volta la baciò stringendole il


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.