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Abuso d’ufficio e falso per un condono edilizio a Matermania: tutti assolti

Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, lo scorso 28 marzo, il processo a carico di 8 persone, accusate a vario titolo di falso ideologico e abuso d’ufficio nell’ambito di una pratica edilizia sospetta per un immobile in via Matermania e via Tamborio.

Si tratta dell’ex responsabile del settore edilizia privata del Comune di Capri ed ex presidente della commissione locale del paesaggio, degli ex componenti della stessa commissione comunale, del procuratore speciale di una donna titolare dell’immobile presentatore di una pratica di condono e del tecnico firmatario delle relazioni La vicenda, all’epoca dei fatti, ebbe notevole risonanza mediatica.

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Il procuratore e il tecnico rispondevano di falso ideologico in relazione alla presentazione di una pratica di condono edilizio nel 2017 ed erano accusati di una falsa rappresentazione dello stato dei luoghi nell’integrazione allegata alla pratica L’ex capo del settore edilizia privata del Comune di Capri nonchè rup (responsabile unico del procedimento) e gli altri cinque componenti della commissione locale del paesaggio erano imputati per abuso d’ufficio poiché accusati di aver omesso i dovuti controlli ed espresso nel 2018 parere favorevole all’istanza di condono. Nel corso del processo gli imputati hanno dimostrato la correttezza della propria condotta, riuscendo a smontare tutte le ipotesi accusatorie.

Il dispositivo della sentenza di assoluzione, con formula piena, perchè il fatto non sussiste, è stato emesso martedì scorso dai giudici della quarta sezione collegio A del Tribunale di Napoli Il pm Simone De Roxas aveva chiesto per tutti l’assoluzione perchè il fatto non costituisce reato.

“Siamo una famiglia onesta, non abbiamo niente de nascondere, mio marito come ben sapete ha lavorato tutta la sua vita fin da piccolo. Gianluca è una persona per bene come tutta la sua famiglia, dà sempre il meglio di sè in quello che fa e ha sempre avuto fiducia nel prossimo, chi ha lavorato lì al ristorante lo sa benissimo e chi lo conosce sa che è così” Così inizia un lungo post sui social network scritto da Romina, la moglie di Gianluca Ponticorvo, ristoratore anacaprese finito al centro di una serie di episodi intimidatori, l’ultimo dei quali un vile attentato incendiario in piena notte che ha incenerito il suo furgone all’esterno della propria abitazione in via Monticello.

“Io mi domando perché a lui, perché a noi? Che cosa abbiamo fatto? Niente... abbiamo solo la colpa di lavorare dalla mattina alla sera, niente altro”, continua la moglie “Sono a pezzi - aggiunge - per tutto ciò che è accaduto e che continua ad accadere, non ho parole ma so che sarà presto fatta giustizia perché il bene vince sempre. Adesso siamo più forti di prima, e lo siamo soprattutto per i nostri tre gioielli, senza di loro niente avrebbe senso, tutto quello che facciamo è solo per loro Vogliamo soltanto vivere”, conclude

La comunità anacaprese si è stretta totalmente intorno a Gianluca esprimendo vicinanza e affetto.

Gelsomina Maresca, Presidente dell’Ascom Confcommercio, ha diffuso un comunicato: “In qualità di Presidente di questa Associazione che rappresenta sul territorio Anacaprese la maggior parte delle attività produttive sento il bisogno di scrivere un messaggio di solidarietà nei confronti di un imprenditore che da mesi oramai sta subendo, nel pubblico e soprattutto nel privato, un attacco da parte di uno sconosciuto, a oggi ancora libero di poter recare danni senza tregua”

“Un individuo della nostra comunità – ha proseguito la Presidente dell’Ascom – che si diverte a giocare con il fuoco, un individuo che entra ed esce nella proprietà di questo imprenditore senza alcun problema, un individuo che va fermato e aiutato”.

“Faccio appello alla sensibilità di tutti i nostri associati e della comunità tutta”, ha aggiunto “Credo nelle nostre forze dell’ordine – ha continuato – e auspichiamo in un maggior controllo e attenzione verso questi episodi che oggi hanno coinvolto Gianluca, proprietario del ristorante Il Boccone, ma domani potrebbero interessare qualche altro imprenditore o concittadino”.

“Questi gesti folli e inappropriati possono essere nocivi alla tranquillità di una comunità come la nostra”, ha concluso

Indagano la polizia (per l’incendio della scorsa settimana) e i carabinieri (per i precedenti episodi verificatisi nel ristorante a Caprile), in sinergia con la Procura di Napoli. Sarebbero diversi i fascicoli di indagine su fatti di criminalità accaduti negli ultimi mesi ad Anacapri - non tutti collegati tra loro - compresa la rapina alla sala scommesse, la spendita di banconote false e giri di droga