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Forbici di emer genza nel con trollo tecnico

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Ideale per gli aiuti in caso di emergenza

Delle forbici di emergenza affilate e affidabili sono uno strumento indispensabile per gli specialisti della medicina d’urgenza tattica, paramedici, pronto intervento, medici di emergenza, ma anche pompieri e altri soccorritori. Abbiamo preso in esame cinque modelli.

Delle buone forbici di emergenza devono soddisfare numerosi requisiti: devono essere affilate per poter tagliare anche i tessuti più spessi o metalli sottili (anelli, chiusure lampo). Inoltre, devono essere robuste, inossidabili, possibilmente disinfettabili in autoclave, utilizzabili anche con i guanti ma comunque compatte e trasportabili in sicurezza. Quanto soddisfano questi requisiti i 5 modelli disponibili e più popolari a livello globale?

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Ideale per gli aiuti in caso di emergenza

Leatherman Raptor: la multitalento

La Leatherman Raptor è il coltellino svizzero tra le forbici di emergenza. È richiudibile, può essere fissata all’abbigliamento con una clip, assicurata con un occhiello o trasportata in una fondina adatta per Molesystem. Oltre ad essere forbici, la Leatherman Raptor presenta funzioni aggiuntive, come rompivetro, taglia cinture, taglia anelli, righello e chiave per la bombola d’ossigeno (solo standard USA). Quando aperte, le lame spesse circa 3 mm in acciaio 420 HC (inferiori con dentatura) scattano saldamente nel loro meccanismo di bloccaggio e sono molto affilate. Da aperta, la Raptor è lunga ben 20,5 cm; da chiusa misura 13 cm. Peso: 165 grammi. Prezzo: a partire da appena 100 franchi.

» Leatherman Raptor: la combinazione di forbici di emergenza e strumento multiuso con tanti fan in tutto il mondo. Purtroppo non autoclavabile e difficile da pulire.

Conclusioni: uno strumento versatile, di supporto nelle emergenze, soprattutto quando impiegato all’aperto. Purtroppo difficile da pulire e non autoclavabile. Inoltre, la Raptor non offre alcun vantaggio decisivo rispetto al suo scopo principale.

SOG «ParaShears»

La SOG «ParaShears» è stata sviluppata insieme a medici di emergenza e paramedici e combina forbici di emergenza con lama in acciaio 3Cr13 a rompivetro, tagliafili e taglia cinture, tagliafune, strumento di misura in centimetri e millimetri, pinzetta, lama seghettata, punteruolo, chiave per bombole d’ossigeno, cacciavite a stella e a taglio e apribottiglie. Come per la Leatherman Raptor, le forbici possono essere chiuse. Tuttavia, sono ancora più difficili da pulire rispetto al modello a cui si ispirano. Ad ogni modo, queste forbici versatili, lunghe 19 cm e di 135 grammi di peso, possono essere disinfettate in autoclave. È inclusa una custodia in nylon. I prezzi partono da appena 100 franchi.

Conclusioni: ancora più versatile della Raptor, più difficile da pulire e, anche se autoclavabile, la ParaShears risulta particolarmente versatile. In termini di scopo principale, tuttavia, non supera le forbici di emergenza convenzionali.

» La ParaShears di SOG combina vari strumenti nelle forbici di emergenza. Come la Raptor, si presenta versatile, difficile da pulire ma autoclavabile.

Kretzer Robin «Safety boy»: uno strumento di tutto peso

Le forbici di emergenza Robin «Safety boy» sono un vero mostro: lunghe 24 cm e con 465 di peso, tagliano davvero tutto, persino la pelle più spessa, funi e fili metallici sottili. Diversamente dalle principali forbici di emergenza, non sono angolate. Tuttavia, un’ampia protezione metallica arrotondata impedisce eventuali ferite da taglio. Sono molto pratici anche il frantumatore di vetro e la staffa con cui avvitare le forbici nel veicolo di soccorso. Tutto ha il suo prezzo: la Robin «Safety boy» costa circa 100 franchi.

Conclusioni: troppo pesante per un utilizzo mobil < sull’uomo > e piuttosto ingombrante. A parte ciò, si tratta di uno strumento di pronto soccorso indistruttibile, eventualmente impiegabile anche per l’autodifesa.

» Le forbici di emergenza Robin «Safety boy» di Kretzer sono pesanti, massicce e robuste. Pertanto, non si adattano al trasporto quotidiano.

«Uncino» di Ripshears: lo squartatore tra le forbici

La «Tactical» di Ripshears, sviluppata e testata dai medici d’urgenza degli US Navy Seals, presenta un «uncino» sul manico, una doppia lama a V molto affilata per squarciare i vestiti invece di tagliarli. Le lame delle forbici non riflettenti sono realizzate in acciaio 440A inossidabile e con rivestimento speciale e possono essere sostituite se dovessero spuntarsi. Ma prima che si verifichi un caso del genere, sono assicurate molte operazioni, in quanto le lame presentano una durezza di 56 HRC. Le forbici sono autoclavabili fino a 143 °C, compreso l’«uncino» avvitato. Astuto: nel modello «Firefly», le forbici presentano delle parti di plastica che si illuminano al buio (per l’impiego civile). Per le forze di intervento mobili esiste anche il modello «RS-4 Mini», più piccolo e più leggero, con uncino calzante a pennello sul manico. Le forbici di Ripshears sono reperibili a prezzi a partire da 25 franchi.

Conclusioni: quando non c’è tempo da perdere, questo squartatore è imbattibile. Il resto è convenzionale. Suggerimento: l’«uncino» è disponibile anche separatamente e può essere avvitato ai manici di vari modelli di forbici di emergenza.

» Nessuna multifunzionalità, nessun fronzolo ma solo delle forbici di emergenza: xShear si focalizza sull’essenziale.

xShear: ridotto al massimo

xShear, produttore statunitense, rinuncia alla multifunzionalità nelle sue forbici di emergenza, disponibili in diversi colori e rivestimenti. Contano invece la qualità, una buona ergonomia e il focus sulla destinazione d’uso principale. Il risultato: forbici di emergenza facili da pulire, disinfettabili in autoclave, che tagliano come veleno e che, grazie ad un peso di soli 119 g, possono essere trasportate ovunque e riposte in sicurezza in una fondina di plastica con un pulsante di rilascio. Le lame in acciaio temprato delle forbici lunghe 19 cm sono inossidabili e disponibili anche con rivestimento in titanio. Le punte delle lame, di cui quella inferiore dotata di denti fini, sono nettamente arrotondate. La curva leggermente a forma di S delle forbici è ergonomicamente perfetta e le maniglie hanno aperture così grandi che le forbici di emergenza possono essere utilizzate anche con i guanti. I prezzi partono da un importo moderato di 40 franchi.

Conclusioni: forbici di emergenza che rinunciano con coerenza ai fronzoli, puntano su materiali di alta qualità e presentano una lavorazione trasparente e un’ergonomia perfetta. La xShear 7.5’’ Heavy Duty fa tutto quello che ci si aspetterebbe da un paio di forbici di emergenza. Inoltre è piacevolmente economica.

» Grazie all’«uncino» montato, la «Tactical» di Ripshears consente di squarciare vestiti e altri tessuti invece di tagliarli.

Staatlich geprüfte und nach DIN ISO EN 17024 zertifizierte Desinfektoren und Tatortreiniger

Sind die TEM-Kräfte fertig, schlägt unsere Stunde!

CSC (Crime Scene Cleaning) ist ein qualifiziertes und kompetentes Unternehmen für Desinfektionsmassnahmen, Tatort-, Unfall- und Leichenfundortreinigungen, Geruchsneutralisation sowie Entrümpelung und Sonderreinigung von Messiewohnungen, Gastronomieküchen, Praxisräumen und mehr. Als staatlich geprüfte, international anerkannte und zertifizierte Dienstleister im Bereich der Desinfektion bietet CSC während 24 Stunden rund um die Uhr kompetente Soforthilfe – auch an Sonn- und Feiertagen. CSC steht mit seinem qualifizierten Fachwissen jederzeit zur Seite und bietet Blaulichtorganisationen unter anderem auch kostenlose Vorträge zu den Themenkreisen Hygiene, Desinfektion und Tatortreinigung an. CSC ist es ein Anliegen, eine grössere Sensibilisierung in diesem Bereich zu schaffen.

Geschieht ein Verbrechen, passiert ein schwerer Unfall oder begeht ein Mensch einen Suizidversuch, können in taktischer Einsatzmedizin geschulte Blaulichtkräfte entscheidend dazu beitragen, Leben zu retten. Haben diese ihren Einsatz beendet, kommen wir zum Zug: Als staatlich geprüfte Tatortreiniger und Desinfektoren verfügen wir über das Fachwissen und die Ausrüstung, um Orte, an denen Menschen schwer verletzt wurden oder zu Tode kamen, korrekt zu säubern und zu desinfizieren.

Beides ist wichtig, um Risiken für Dritte zu vermeiden. Denn in den zurückgebliebenen Köperflüssigkeiten und Ausscheidungen können Viren, Bakterien, Pilzsporen und andere Keime lauern. Zudem drohen aufgrund der rasch einsetzenden Verwesungsprozesse Gestank oder gar ein Schädlingsbefall. Da Zivilpersonen mangels Fachkenntnissen in aller Regel nichts über diese Risiken und Gefahren wissen, sollten die Blaulichtkräfte die am Tatort wohnhaften Personen oder wenigstens die Immobilienverwaltung darüber aufklären, wie wichtig es ist, dass der Ort des Geschehens gereinigt und desinfiziert wird – zeitnah und professionell.

Die Arbeitshygiene von CSC befasst sich sowohl mit der Verhütung von Berufskrankheiten als auch mit dem Schutz von Mitmenschen vor Infektionen.

Für weitere Informationen oder bei Interesse an Vorträgen wenden Sie sich per E-Mail an info@csc-tatortreinigung.ch oder über «Kontakt» auf www.csc-tatortreinigung.ch

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Intelligente fliegende Spürhunde

Drohnen spalten die Gesellschaft. Die einen prognostizieren ihnen eine gigantische Zukunft, andere verunglimpfen sie als «fliegende Kameras». Sicher ist: Bei Militär, Polizei sowie Schutz- und Rettungsdiensten leisten Drohnen wertvolle Arbeit. Und mit künstlicher Intelligenz an Bord werden sie zu wahren Überfliegern.

» Brandon Tseng, COO von Shield AI, präsentierte auf der «ThunderDrone Tech Expo» in Tampa, Florida, im Jahr 2017 den ersten Prototypen der Kampfdrohne «Nova».

Im April 2019 stellte die Schweizerische Rettungsflugwacht die «Rega-Drohne» vor. Diese soll die Luftrettungskräfte bei der Suche nach Vermissten unterstützen und ohne Sichtverbindung zum Piloten vordefinierte Gebiete autonom absuchen. Dazu verfügt der rund 17 Kilogramm schwere MiniHelikopter über Satellitennavigation mit zwei hochpräzisen, redundanten GNSS-Empfängern, ein Antikollisionssystem (FLARM und ADS-B-Empfänger) und bordeigene Geländemodelle sowie Hindernisdatenbanken.

Erkennen, wie Menschen aussehen

und Tagbildkamera. Deren Signale werden in Echtzeit kategorisiert – mithilfe einer vom «Autonomous Systems Lab» der ETH Zürich entwickelten Software. Der lernfähige KIAlgorithmus erkennt Personen in diversen Positionen und aus verschiedenen Perspektiven – und agiert mit jedem Bild, das er auswertet, zuverlässiger und schneller. Detektiert die Software bei der Bildauswertung einen «Treffer», übermittelt sie Koordinaten und Live-Bilder an den Operator. Bestätigt dieser den Sucherfolg, wird der Rettungstrupp losgeschickt. Das bedeutet: Ungeachtet der KI-Software sind Operator und Pilot unverzichtbar. Sie koordinieren die Suche mit anderen Einsatzkräften, geben der Drohne das Suchgebiet vor und verifizieren die von der Drohne vermeldeten Sucherfolge. Aber die KI an Bord der Drohne gestaltet die Suche schneller und sicherer.

» Die neue Rettungsdrohne der Schweizerischen Luftrettungsgesellschaft Rega kann definierte Suchgebiete autonom absuchen und verfügt über einen lernfähigen Algorithmus zur Detektion menschlicher Körper.

Ahnen, was Menschen in Not tun

Ebenfalls der optimierten Suche nach Vermissten dient ein Projekt des Polytechnikums der Universität Virginia. Dort wollen Forscher Drohnen befähigen, die Lehren aus früheren Einsätzen für eine effizientere Suche zu nutzen. Dazu entwickelten sie aus den Daten von rund 50’000 Vermisstenfällen knapp drei Dutzend «Opferprofile». Kennt nun die Suchdrohne wesentliche «Eckdaten» aktuell Vermisster wie deren Alter, Fitness-Level und mitgeführte Ausrüstung, ermittelt die KI-Software, wie sich die Gesuchten verhalten werden. Denn die Erfahrung zeigt: Jüngere, sportliche Personen und grundsätzlich alle, die ein Smartphone mitführen, versuchen oft, aufzusteigen, in der Hoffnung auf Netzverbindung. Ältere, geschwächte und unerfahrene Berggänger indes streben talwärts – oder verharren an Ort und Stelle. Je besser die Drohne also «ihre Kundschaft» kennt, desto wahrscheinlicher wird ein schneller Sucherfolg – hoffen die Forscher.

Wissen, wie Haie schwimmen

Kein Rätsel ist «ihre Kundschaft» für die Entwickler der australischen Westpac-Little-Ripper-Lifesaver-Drohnen vom Typ «Sharkspotter» und «Crocspotter», mit deren Hilfe Haie und Krokodile in Küstengewässern und entlang von Wasserstrassen aufgespürt werden. Kernstück der Drohnen ist eine von der Technischen Universität Sydney entwickelte KI-Lösung, welche die Schwimm- und Körperbewegungen von mit Hochleistungskameras gefilmten Objekten auswertet. Der Algorithmus erkennt – in Echtzeit und mit gut 90 Prozent Zuverlässigkeit – sofort, was im Wasser schwimmt: Rochen, Wal, Delfin, Surfer, Schwimmer – oder eben ein Hai oder ein Krokodil. Im Fall eines Treffers warnt die Drohne anwesende Personen mit bis zu 700 Dezibel (!) lauten Warntönen. Zudem kann der Drohnenpilot, der die Bilder live auf dem Monitor sieht, via Lautsprecher eine Durchsage absetzen und Rettungsmittel abwerfen.

» Die in Australien entwickelte Westpac-LittleRipper-Drohne «CrocSpotter» erkennt Krokodile an deren typischem Bewegungsmuster.

Fliegen, um Straftaten zu vermeiden

Aus Boston kommt «Neurala Brain,» ein lernfähiges neurales Netzwerk, mit dessen Hilfe Drohnen vordefinierte Ziele wie Personen oder Fahrzeuge besonders schnell und sicher aufspüren können – selbst in Menschenmengen oder im dichten Verkehr. Das gestaltet Such- und Fahndungseinsätze effizienter, kann aber auch helfen, Straftaten zu verhindern. So nutzen afrikanische Ranger im von der Charles A. and Anne Morrow Lindbergh Foundation unterstützten «Air Shepherd»-Programm nachtflugfähige, autonom agierende Drohnen, um Wilderer zu detektieren, zu stören und zu verhaften, noch ehe diese Elefanten oder Nashörner erlegen können. Dank der KI-Lösung wurde ihre Suche effektiver –und wo die Drohnen fliegen, trauen sich die Wilderer schon gar nicht mehr in den Busch.

Zeigen, was sonst niemand sehen kann

Die aktuell vermutlich leistungsstärkste KI-Drohne ist der Quadrocopter «Nova2» des US-amerikanischen Unternehmens «Shield AI». Das auf KI spezialisierte Unternehmen wurde 2015 von Brandon Tseng, Ex-Navy-Offizier und Afghanistan-Veteran, und dessen Bruder Ryan gegründet – und hat bis heute rund 48 Mio. Dollar von acht Investoren erhalten, darunter Schwergewichte wie Andreessen Horowitz, Breyer Capital, SVB Capital und Bloomberg Beta. Das zentrale Vorzeigeobjekt von Shield AI ist der 2017 erstmals präsentierte fliegende Kampfroboter «Nova». Mittlerweile in der zweiten Generation am Start soll die Drohne, die optional auch kleinere Nutzlasten transportieren (und abwerfen) kann, Bodentruppen wirkungsvoll unterstützen. Der Grund: Bodentruppen stellen in modernen Kriegen kaum fünf Prozent der Truppe, beklagen aber 90 Prozent der Opfer. Diese fallen vor allem auf der berüchtigten «letzten Meile», im Nahkampf in den Städten, an. «Nova2» soll diese Truppen unterstützen – indem er für diese alle für die Satelliten- und Luftaufklärung unzugängliche Gebiete wie Innenräume, Keller, Höhlen, Stollen und Tunnels selbstständig oder von einem Piloten gesteuert ausspioniert.

«Nova2» kann vom Boden gestartet, aber auch aus Flugzeugen abgesetzt werden. Dabei sorgen die bordeigene Flugsteuerung sowie eine hochentwickelte elektronische Stabilisierung für den sicheren Übergang vom freien Fall in den gesteuerten Flug.

Im Einsatzgebiet klärt die Drohne das Umfeld auf – mit 21 Sensoren, darunter vier 8-Megapixel-Tag-/Wärmebild-Kameras mit nahezu 360-Grad-Sichtfeld, fünf Stereo-Tiefensensoren, redundante inertiale Messeinheiten (IMUs), Barometer, Dualband-GPS, Sonar und Kompass. Die KI-Software scannt die Echtzeit-Videos auf gegnerische Kämpfer und weitere Gefahrenherde und zeigt diese in der Lagekarte an

» John Petersen von der Charles A. and Anne Morrow Lindbergh Foundation zeigt eine der nachtflugfähigen

Drohnen, mit denen Ranger in Afrika Wilderer aufspüren. – dank App auf jedem verbundenen Android-Smartphone.

Dazu verfügt die Drohne über mächtig Rechenleistung: 30 TOPs, 512 GPU- und acht CPU-Kerne sowie spezialisierte ASICS (anwendungsspezifische integrierte Schaltungen) verarbeiten die von den Sensoren gelieferten Daten mit 30 GBit pro Sekunde.

Natürlich kann «Nova2» auch in absoluter Dunkelheit (Blackout-Bedingungen) eingesetzt werden – dank mehrerer Infrarot-Blitzer. Diese sind so platziert, dass Rückstreuungen durch Staub und Luftpartikel vermieden werden. Zudem stellen spezielle Algorithmen sicher, dass die IR-Blitze die Sicht des mit Nachtsichtgerät arbeitenden Operators nicht beeinträchtigen.

Für 2021 hat Shield AI überdies ein Software-Update angekündigt, welches den Einsatz von «Nova2» im intelligenten Schwarmverband ermöglichen soll. Spätestens dann werden selbst die hartnäckigsten Drohnenkritiker einsehen müssen: Drohnen mit KI sind weit mehr als «fliegende Kameras».

Des chiens renifleurs volants intelligents

» Le « Nova2 » développé par Shield AI est un robot de combat volant intelligent et particulièrement puissant, conçu pour soutenir les troupes américaines dans les « derniers kilomètres ».

Les drones divisent la société. Certains leur prédisent un avenir gigantesque, d'autres les dénigrent en les qualifiant de « caméras volantes ». Une chose est sûre : dans l'armée, dans la police et dans les services de protection et de sauvetage, les drones réalisent un travail précieux. Et avec l'intelligence artificielle intégrée, ils deviennent de véritables engins surdoués.

En avril 2019, la Garde aérienne suisse de sauvetage a présenté le « Rega-Drohne ». Ce drone est conçu pour soutenir les forces de sauvetage aérien dans leur recherche de personnes disparues et pour rechercher de manière autonome des zones prédéfinies sans contact visuel avec le pilote. À cet effet, le mini hélicoptère, qui pèse environ 17 kilogrammes, est équipé d'un système de navigation par satellite avec deux récepteurs GNSS redondants de haute précision, d'un système anticollision (récepteur FLARM et ADS-B) et de modèles de terrain et de bases de données d'obstacles embarqués.

Reconnaître l'apparence des personnes

Pendant la recherche, le drone utilise divers capteurs, dont un nouveau type de système de localisation des téléphones portables ainsi qu'une caméra à imagerie thermique et une caméra d'imagerie de jour. Leurs signaux sont catégorisés en temps réel, à l'aide d'un logiciel développé par l'« Autonomous Systems Lab » de l'ETH Zurich. L'algorithme d'IA doté de capacités d'apprentissage reconnaît les personnes dans différentes positions et depuis différentes perspectives et réagit de manière plus fiable et plus rapide à chaque image qu'il évalue. Si le logiciel détecte un signalement lors de l'évaluation de l'image, il transmet les coordonnées et les images en direct à l'opérateur. Si l'opérateur confirme le succès de la recherche, l'équipe de sauvetage est envoyée. Cela signifie que : en dépit du logiciel d'IA, l'opérateur et le pilote sont indispensables. Ils coordonnent la recherche avec d'autres forces d'intervention, précisent la zone de recherche au drone et vérifient les résultats de la recherche communiqués par le drone. Mais l'IA intégrée du drone rend la recherche plus rapide et plus sûre.

Entrevoir ce que font les personnes en difficulté

Un projet de l'Institut polytechnique de l'Université de Virginie sert également à optimiser la recherche de personnes disparues. Les chercheurs souhaitent alors apprendre aux drones à utiliser les enseignements tirés des interventions précédentes pour effectuer des recherches plus efficaces. Ils ont élaboré à cette fin près de trois douzaines de « profils de victimes » à partir des données d'environ 50 000 cas de personnes disparues. Si le drone de recherche connaît maintenant les « données clés » essentielles des personnes actuellement disparues, telles que leur âge, leur niveau de

» Les drones « Live Safer Little Ripper » développés en Australie reconnaissent les crocodiles et les requins grâce à leurs mouvements typiques et peuvent larguer du matériel de sauvetage.

The Ripper Group International

forme physique et l'équipement qu'elles transportent, le logiciel d'IA détermine la manière dont les personnes recherchées se comporteront. Parce que l'expérience le montre : les jeunes, les personnes sportives et, en principe, toutes les personnes qui transportent un smartphone essaient souvent de gagner de l'altitude dans l'espoir d'une connexion au réseau. Les alpinistes plus âgés, affaiblis et inexpérimentés, en revanche, s'efforcent de descendre ou restent sur place. Ainsi, plus le drone connaît bien « ses clients », plus il est probable que la recherche aboutisse rapidement, espèrent les chercheurs.

Savoir comment nagent les requins

Aucun mystère n'entoure « leurs clients » pour les concepteurs des drones australiens Westpac Little Ripper Lifesaver de type « Sharkspotter » et « Crocspotter » permettant de localiser les requins et les crocodiles dans les eaux côtières et le long des voies navigables. Au cœur de ces drones se trouve une solution d'IA développée par l'université de technologie de Sydney et qui évalue les mouvements de nage et du corps des éléments filmés avec des caméras à haute performance. Cette solution détecte immédiatement, en temps réel et avec une fiabilité de 90 %, ce qui flotte dans l'eau : des raies, des baleines, des dauphins, des surfeurs, des nageurs et même des requins ou des crocodiles. En cas de signalement, le drone avertit les personnes présentes par des avertissements sonores pouvant atteindre 700 décibels ! Le pilote du drone, qui voit les images en direct sur l'écran, peut en outre faire une annonce par haut-parleur et larguer des équipements de sauvetage.

Voler pour éviter des crimes

Boston a fait naître « Neurala Brain », un réseau neuronal doté de capacités d'apprentissage qui permet aux drones de détecter des cibles prédéfinies telles que des personnes ou des véhicules de manière particulièrement rapide et fiable, même dans des foules ou un trafic dense. Cela rend les opérations de recherche et de sauvetage plus efficaces, mais peut également contribuer à la prévention de la criminalité. Des rangers africains ont ainsi utilisé des drones autonomes volant de nuit pour détecter, perturber et arrêter les braconniers avant qu'ils ne puissent tuer des éléphants ou des rhinocéros dans le cadre du programme « Air Shepherd » soutenu par la Charles A. and Anne Morrow Lindbergh Foundation. Grâce à la solution d'IA, leur recherche est devenue plus efficace et les braconniers n'osent plus aller là où les drones volent dans la brousse.

» Le nouveau drone de sauvetage de l'organisation suisse de sauvetage aérien Rega peut rechercher de manière autonome des zones de recherche définies et dispose d'un algorithme doté de capacités d'apprentissage pour la détection de corps humains.

Rega

Montrer ce que personne d'autre ne peut voir

Le quadrirotor « Nova2 » de l'entreprise américaine Shield AI est probablement le plus puissant des drones IA actuellement disponibles. L'entreprise, spécialisée dans l'IA, a été fondée en 2015 par Brandon Tseng, ancien officier de la marine et vétéran de l'Afghanistan, et son frère Ryan et a reçu à ce jour environ 48 millions de dollars de huit investisseurs, dont des poids lourds tels que Andreessen Horowitz, Breyer Capital, SVB Capital et Bloomberg Beta.

Le robot de combat volant « Nova » qui a été présenté pour la première fois en 2017 constitue la pièce maîtresse de Shield AI. Aujourd'hui dans sa deuxième génération, le drone, qui peut éventuellement transporter (et larguer) des charges utiles plus petites, est conçu pour fournir un soutien efficace aux troupes terrestres. La raison : les troupes terrestres représentent à peine 5 % des troupes dans les guerres modernes, mais elles déplorent 90 % des victimes. Celles-ci meurent principalement pendant les fameux « derniers kilomètres », lors de combats rapprochés dans les villes. « Nova2 » est conçu pour soutenir ces troupes, en espionnant toutes les zones inaccessibles à la reconnaissance satellite et aérienne, telles que les intérieurs, les caves, les grottes, les tunnels et les galeries, soit de manière indépendante, soit sous le contrôle d'un pilote. « Nova2 » peut être lancé depuis le sol, mais également depuis un avion. La commande intégrée du vol ainsi qu'un système de stabilisation électronique hautement développé assurent une transition sûre de la chute libre au vol contrôlé. Dans la zone d'intervention, le drone balaye son environnement, avec 21 capteurs, dont quatre caméras d'imagerie de jour/thermique de 8 mégapixels dotées d'un champ de vision de près de 360 degrés, cinq capteurs de profondeur stéréo, des unités de mesure inertielle (IMU) redondantes, un baromètre, un GPS bi-bande, un sonar et une boussole. Le logiciel d'IA analyse les vidéos en temps réel à la recherche de combattants ennemis et d'autres points dangereux et les affiche sur la carte de situation sur chaque smartphone Android connecté grâce à une application.

Le drone dispose également d'une puissante puissance de

» A l'air ancien, mais contient des technologies ultra-modernes : un pilote de l'équipe Air Shepherd démarre l'un des drones que les rangers utilisent pour chasser les braconniers en Afrique.

calcul : 30 TOP, 512 cœurs GPU et huit cœurs CPU ainsi que des ASICS (circuits intégrés spécifiques aux applications) spécialisés traitent les données fournies par les capteurs à un débit de 30 Gbit par seconde.

« Nova2 » peut bien sûr également être utilisé dans l'obscurité la plus totale (black-out) grâce à plusieurs radars infrarouges. Ces derniers sont positionnés de telle sorte que la rétrodiffusion par la poussière et les particules d'air soit évitée. Des algorithmes spéciaux garantissent en outre que les radars IR ne gênent pas la vision de l'opérateur travaillant avec un équipement de vision nocturne.

Shield AI a également annoncé une mise à jour du logiciel pour 2021, qui devrait permettre l'utilisation de « Nova2 » dans la force collective intelligente. Les critiques de drones devront alors finir par le reconnaître : les drones avec IA intégrée sont bien plus que des « caméras volantes ».

» Il «Nova2», sviluppato da Shield AI, è un robot da combattimento volante molto potente e serve a supportare le squadre USA sull’«ultimo miglio».

Cani da fiuto volanti intelligenti

I droni dividono la società. Alcuni predicono per loro un grande futuro, altri li denigrano a «videocamere volanti». Una cosa è certa: per militari, polizia e servizi di protezione e soccorso, i droni prestano un servizio eccezionale. Con l’intelligenza artificiale a bordo diventano veri sorvolatori.

Nell’aprile 2019, la Guardia aerea svizzera di soccorso ha presentato i «droni Rega». Questi supportano i soccorritori aerei nella ricerca di dispersi e perlustrano autonomamente aree predefinite senza alcun contatto visivo con il pilota. Il mini elicottero di circa 17 kg dispone di un sistema di navigazione satellitare con due ricevitori GNSS ridondanti ad alta precisione, un sistema anticollisione (FLARM e ricevitore ADS-B), modelli del terreno a bordo e database degli ostacoli.

Riconoscimento dell’aspetto umano

lari e di una telecamera termica e diurna. I segnali sono categorizzati in tempo reale, grazie ad un software sviluppato con l’aiuto di un «Laboratorio di sistema autonomo» della ETH Zurigo. L’algoritmo adattivo AI riconosce le persone in diverse posizioni e da varie prospettive e opera in modo sempre più rapido e affidabile con ogni immagine che valuta. Se nella valutazione dell’immagine il software rileva un «risultato», comunica le coordinate e le immagini live all’operatore. Se la ricerca ha prodotto un buon esito, viene inviata una squadra di soccorso. In altre parole: al di là del software AI, operatore e pilota restano figure indispensabili. Coordinano la ricerca con le altre forze d’intervento, immettono nel drone l’area da perlustrare e verificano i risultati da questo comunicati. Ma l’AI a bordo del drone consente di effettuare ricerche più rapide e sicure.

» Grazie agli algoritmi AI integrati, i droni sviluppati in Australia del tipo «Live Safer Little Ripper» sono tra i droni di soccorso più potenti e versatili attualmente in uso.

Immaginare come si comportano le persone in situazioni di emergenza

Anche un progetto del Politecnico dell’Università della Virginia aiuta ad ottimizzare la ricerca di persone disperse. Lì i ricercatori puntano ad insegnare ai droni ad utilizzare gli insegnamenti di interventi precedenti per una ricerca più efficiente. A tal fine, dai dati relativi a circa 50’000 dispersi, sono riusciti a sviluppare circa tre dozzine di «profili di vittime». Se il drone di ricerca ora conosce i «dati centrali» della persona dispersa, come età, livello di forma fisica e attrezzatura portata con sé, il software AI calcola come i ricercati si comporteranno. Infatti, l’esperienza mostra che i più giovani e sportivi e tutti quelli che dispongono di uno smartphone tentano spesso di alzarsi nella speranza di trovare una connessione di rete. Gli alpinisti più anziani, deboli e inesperti cercano di andare a valle oppure rimangono fermi dove si trovano. Più il drone conosce la «sua clientela», più è probabile che la ricerca produca risultati rapidi, si augurano i ricercatori.

Sapere come nuotano gli squali

Non fanno mistero della «loro clientela» gli sviluppatori dei droni australiani Westpac Little Ripper Lifesaver del tipo «Sharkspotter» e «Crocspotter», utilizzati per rintracciare squali e coccodrilli nelle acque costiere e lungo i corsi d’acqua. La loro componente fondamentale è una soluzione AI sviluppata dall’Università Tecnica di Sydney, che valuta i movimenti di nuoto e il corpo degli oggetti filmati con videocamere ad alte prestazioni. Questo riconosce subito (in tempo reale e con un’affidabilità al 90%) cosa si muova in acqua: razze, balene, delfini, surfisti, nuotatori o anche uno squalo o un coccodrillo. Una volta reperito il soggetto, il drone avvisa i presenti con segnali acustici di intensità fino a 700 decibel! Inoltre, il pilota del drone, che vede le immagini live sul monitor, può fare un annuncio tramite l’altoparlante e rilasciare l’attrezzatura di soccorso.

» Il nuovo drone di soccorso della Guardia aerea svizzera di soccorso Rega può perlustrare in modo autonomo aree di ricerca definite e dispone di un algoritmo adattivo per il rilevamento di corpi umani.

Volare per evitare reati

Da Boston proviene il «Neurala Brain», una rete di apprendimento neurale con cui i droni possono rintracciare in modo particolarmente rapido e sicuro obiettivi predefiniti, come persone o veicoli, anche grandi folle e densi ingorghi. Questo rende gli interventi di ricerca più efficienti e può persino aiutare a impedire dei reati. I ranger africani, nel programma «Air Shepherd» supportato dalla Charles A. and Anne Morrow Lindbergh Foundation , utilizzano droni autonomi, in grado di volare di notte per rilevare, interrompere e arrestare i bracconieri prima che possano uccidere elefanti o rinoceronti. Grazie alla soluzione AI, la loro ricerca è diventata più efficace e dove volano i droni, i bracconieri non osano più andare nella boscaglia.

Mostrare ciò che nessuno è in grado di vedere

Il drone AI ora probabilmente più potente in assoluto è il quadrocoptero «Nova2» della società americana Shield AI. L’impresa, specializzata in AI, fu fondata nel 2015 da Brandon Tseng, ex ufficiale della marina e veterano dell’Afghanistan, e dal fratello Ryan e, ad oggi, ha ricevuto circa 48 milioni di dollari da otto investitori, tra cui soggetti di massima importanza, come Andreessen Horowitz, Breyer Capital, SVB Capital e Bloomberg Beta.

Il fiore all’occhiello di Shield AI è il robot da combattimento volante «Nova», presentato per la prima volta nel 2017. Giunto alla sua seconda generazione, il drone, che può opzionalmente trasportare (e sganciare) anche carichi utili più piccoli, dovrebbe fornire un supporto efficace alle truppe di terra. Il motivo è che, nelle guerre moderne, quelle di terra costituiscono appena il 5% delle truppe ma lamentano circa il 90% delle vittime. Questo accade in particolare sul famigerato «ultimo miglio», nel combattimento ravvicinato nelle città. «Nova2» è stato pensato per supportare queste squadre, spionando, in modo autonomo o dietro comando di un pilota, tutte le aree inaccessibili per ricognizioni satellitari e aeree, come aree interne, cantine, grotte, gallerie e cunicoli.

«Nova2» può essere avviato da terra ma anche da aerei. Il controllo di volo a bordo e una stabilizzazione elettronica altamente sviluppata garantiscono una transazione sicura dalla caduta libera al volo controllato.

Nell’area dell’operazione, il drone effettua una ricognizione dell’area, con 21 sensori, di cui 4 videocamere diurne / termiche da 8 megapixel con un campo visivo di quasi 360 gradi, cinque sensori di profondità stereo, unità di misura inerziale ridondante (IMU), barometri e GPS dual-band, sonar e bussola. Il software AI scansiona i video in tempo reale per i combattenti avversari e altre fonti di pericolo e li mostra sulla mappa, su cui ogni smartphone Android è connesso tramite app.

Il drone dispone anche di una elevata potenza di calcolo: 30 TOP, 512 GPU e otto core CPU nonché ASICS specializzati (circuiti integrati specifici per l’applicazione) elaborano i dati forniti dai sensori a 30 GBit al secondo.

«Nova2» può essere impiegato anche al buio (condizioni di blackout) grazie al sistema a infrarossi di cui è dotato. Questo è posizionato in modo da evitare la retrodiffusione di polvere e particelle d’aria. Inoltre, degli algoritmi speciali garantiscono che i flash IR non ostacolano la visuale dell’operatore che lavora con apparecchiature per la visione notturna.

Per il 2021 Shield AI ha annunciato in merito un aggiornamento di software che consenta l’impiego di «Nova2» nello Schwarmverband intelligente. Solo allora anche i più critici nei confronti dei droni si renderanno conto della loro utilità. I droni con AI sono molto più che «videocamere volanti».

» Sembra di vecchio stile ma presenta una tecnologia all’avanguardia: un pilota della squadra di Air Shepherd con uno dei droni con cui i ranger cacciano i bracconieri in Africa.

Zehn Hotels, ein Name Sunstar Swiss Hotel Collection

Von A bis Z – und von Arosa bis Zermatt

Traumferien gibt’s bei uns nicht von der Stange. Sie sind alle massgeschneidert. Genau wie unsere Hotels: jedes mit eigenem Charakter und Stil. Von gemütlich bis sportlich und von unkompliziert bis elegant. Wir haben schliesslich auch keine Einheitsgäste. Bei uns fühlt sich die quirlige Grossfamilie genauso wohl wie der anspruchsvolle Gourmet, die frisch verliebten Turteltauben, der adrenalinverrückte Influencer, die Wellness liebenden Wandervögel und alle anderen tollen Ferientechniker. Bei uns gibt’s nicht ein Hotel für alle, sondern für alle eins. Aber natürlich haben alle zehn Sunstar Hotels etwas gemeinsam: Sie stehen an den schönsten Traumdestinationen der Schweiz und im Piemont. Alle mit dem hohen Anspruch, Sie mit Herzlichkeit, Professionalität und gehobenem Standard zu begeistern. Jeden Tag aufs Neue. Und natürlich mit attraktiven Angeboten und vielen Inklusiv-Leistungen. Sie kennen uns ja: Hauptsache, Ihre Ferien sitzen perfekt. Massgeschneidert eben.

Rabatt

Winterferien in den Sunstar Hotels

Lust auf Winterferien in einem Sunstar Hotel? Wenn Sie in der Wintersaison eine Reise von mindestens fünf Nächten buchen, bekommen Sie einen Rabatt von zwanzig Prozent auf die Tagespreise. Geben Sie einfach bei der Buchung den Webcode «win4win» ein und profitieren Sie von diesem exklusiven Angebot.

Die Aktion ist gültig für Buchungen bis zum 15. 12. 2020, Anreisetag ist der Sonntag, Buchungszeitraum ist die gesamte Wintersaison in den Sunstar Hotels mit Ausnahme folgender Anreisedaten: 27. 12. 2020 / 14. 02. 2021 21. 02. 2021 / 28. 02. 2021.

www.sunstar.ch

«Ne vous enrhumez pas maintenant!» Plus d‘infos: «Il raffredore adesso no!» Per saperne di più:

Ein ganz besonderes Produkte-Trio des Schweizer Herstellers Spagyros aus dem Bernischen Worb empfiehlt sich aus diesem Grund: «Spagymun® Abwehr- kräfte», «Spagyrom® Halsschmerzen» und «Spagyrom® Erkältungskrankheiten».

Diese Arzneimittel tragen die Kraft mit einem besonderen Wirkstoffkomplex aus Echinacea und ätherischen Ölen bzw. einer spagyrischen Essenz in sich.

Echinacea ist als Heilpflanze sehr bekannt. Schon die Ur-Einwohner Amerikas kannten deren besondere Wirkung. Heute belegen viele Studien, dass die Pflanze die Immunabwehr anregt und das gesamte System stärkt. Spagyrom® und Spagymun® nutzen die Kraft zweier verschiedener EchinaceaArten und, im Bewusstsein um deren synergistischen Wirkung, werden die Extrakte aus den ober- und unterirdischen Teilen der Pflanze verwendet.

Neun ausgesuchte ätherische Öle ergänzen die Echinacea-Tinktur von «Spagyrom Erkältungskrankheiten» und «Spagyrom® Halsschmerzen». Im alten Ägypten kannte man bereits die besonderen Eigenschaften der Aromastoffe aus Pflanzen. Diese wirken antiviral, antibakteriell, entzündungs-

«Jetzt nur keine Erkältung!»

Eine Erkältung, eine Grippe oder lästige Halsschmerzen kommen nie im richtigen Moment, schon gar nicht in der aktuellen Corona-Zeit. Schon eine laufende Nase oder ein leichtes Husten führt zum Grossalarm. Dabei bietet die Natur uns dagegen bewährte Rezepte an. Zur nachhaltigen Stärkung des Immunsystems und zur Linderung von Erkältungssymptomen sind pflanzliche Arzneimittel seit Uhrzeit bekannt.

hemmend und schleimlösend. Kurz: Dank der ätherischen Öle haben Erkältungserreger keine Chance.

Bei «Spagymun® Abwehrkräfte» ist diese Mischung von Echinacea-Tinkturen mit einer spagyrischen Essenz des durchwachsenen Wasserdost (Eupatorium perfoliatum) angereichert. Diese Essenz stärkt den Körper zusätzlich. Mit einem starken Immunsystem wehren wir uns gegen Infekte. Wir empfehlen den Körper durch viel Bewegung, frischer Luft, genügend Schlaf und gesunde Ernährung weiter zu stärken.

Mehr dazu:

www.spagyrom.ch

Ideal für unterwegs. Für alle Fälle. Stärkt die Abwehr.

Lutschtabletten. Werden bei akuten Infektionen des Mund-Raumes, bei Halsschmerzen, bei Schluckbeschwerden und bei geröteten und entzündeten Schleimhäuten bei Erkältungen und Grippe verwendet.

Tropfen. Werden zur unterstützenden Behandlung bei Erkältungskrankheiten und schleppend verlaufenden Infektionskrankheiten verwendet. Ferner ist es als Gurgelmittel bei Entzündungen und Infektionen der Mundhöhle, des Zahnfleisches und des Rachens angezeigt.

Tropfen. Ein Arzneimittel aus Frischpflanzen zur Steigerung der Abwehrkräfte. Bei Neigung zu Erkältungskrankheiten, leichten Allgemeininfektionen und fiebrigen Erkältungskrankheiten

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