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Oliviero Toscani

La rivoluzione fotografica

di elena seno

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Oliviero Toscani compie quest’anno 80 anni. Fotografo, politico, attivista e scomodo personaggio per alcuni, ha saputo, attraverso i suoi scatti, contestare numerose ingiustizie e sensibilizzare il pubblico su diversi temi, non di rado facendo infuriare personalità più conservatrici. Co-

nosciuto per aver rivoluziona-

to la fotografia attraverso i suoi dissacranti scatti, dopo le mostre a Palazzo Reale a Milano e Palazzo Albergati a Bologna, l’artista completa il ciclo di esposizione presentando “TOSCANI CHEZ MAZZOLENI” alla Galleria Mazzoleni di Torino. Palazzo Panizza accoglie su più piani una

vasta collezione di scatti curata

dal fotografo stesso: al piano terra troviamo oltre 100 immagini frutto del suo percorso artistico, dalla scuola di fotografia a Zurigo ai provocatori scatti per Benetton, per arrivare alla moda e alla ritrattistica di famosi artisti internazionali. Al piano nobile prosegue il percorso espositivo con una serie di foto che consacrano la fama dell’artista tra cui “Prete e suora”, “Chi mi ama mi segua” della Jesus Jeans e “Tre Cuori White/Black/ Yellow”, tutte stampate per la prima volta sul cemento con una innovativa tecnica che imprime le immagini su lastre cementizie di

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Sopra: Oliviero Toscani (b. 1942) - Untitled 1991, giclée print on microcement on okumè wood panel, 100x70 cm. © Oliviero Toscani Courtesy the Artist, Mazzoleni, London - Torino

A sinistra, in alto: Oliviero Toscani - Untitled 1975, giclée print on microcement on okumè wood panel, 45x100 cm. © Oliviero Toscani Courtesy the Artist, Mazzoleni, London - Torino

A sinistra: Oliviero Toscani (b. 1942) - Untitled 1989, giclée print on microcement on okumè wood panel, 67x100 cm. © Oliviero Toscani Courtesy the Artist, Mazzoleni, London - Torino

TOSCANI CHEZ MAZZOLENI

02 novembre 2022 – 14 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Mazzoleni, Torino

INFO T. +39 011 534473

Da martedì a sabato 10.00/13.00 - 15.45/19.15

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.mazzoleniart.com

grandi dimensioni. Le figure acquisiscono così tridimensionalità e forza. La scelta del cemento come materiale creativo non è di certo una casualità. Toscani, chiamato a partecipare al progetto “Louis Vuitton Fashion Eye” (in cui 10 tra i più celebri fotografi internazionali vengono invitati a fotografare una città per la realizzazione di una collana di album fotografici), ancora una volta sorprende. Sceglie Gibellina o per meglio dire, il

Grande Cretto, opera di Land

Art creata da Alberto Burri tra il 1984 e il 1989 nel luogo in cui sorgeva la città vecchia, rasa completamente al suolo dal terremoto del Belice del 1968. Costituita da centinaia e centinaia di tonnellate di cemento che coprono i resti e compongono un fitto reticolato di vie fantasma,

il fotografo la immortala in

modo brutale, ma efficace. Il percorso di visita si conclude con due wallpaper che riassumono il progetto decennale “Razza Umana” in cui l’artista si cimentò nel fotografare in giro per il mondo il volto di chi desiderasse prestarsi all’opera, creando così una sorta di schedario umano che raccoglie differenze e peculiarità morfologiche e sociali, con più

di 10.000 ritratti, a testimoniare la varietà antropologica che

compone il nostro pianeta e che spesso viene utilizzata come mezzo discriminatorio ed oppressivo. Tra polemiche e controversie, apprezzamenti e opinioni positive, il Cretto di Gibellina possiede un destino analogo a quello del popolare fotografo: entrambi fanno sicuramente parlare di sé e, che piacciano o meno, hanno saputo sconvolgere il pubblico

sollevando criticità ed interessi attraverso una rappresentazione

mai banale. s l