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I colori della Serenissima

La pittura veneta ritorna in Trentino

di Mario GaMbatesa

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Sarà aperta al pubblico fino al 23 ottobre 2022 la mostra intitolata “I

Colori della Serenissima – Pittura Vene-

ta del Settecento in Trentino”, allestita presso il Castello del Buonconsiglio ed i saloni del

Magno Palazzo dei Principi Ve-

scovi di Trento. Sono settanta le opere, molte di grandi dimensioni, esposte a Trento e arrivate da numerosi musei e collezioni europee e statunitensi. Sono dipinti che ornavano palazzi e chiese di queste vallate e che tempo, guerre, vicende familiari hanno disperso.

Con tenacia i curatori hanno inseguito le loro tracce, scovandole infine in musei o sul mer-

cato antiquario internazionale, riuscendo a riunirle e, in alcuni casi, a ricomporle, in una esposizione dove ricerca scientifica e spettacolarità esprimono un perfetto connubio. La mostra, curata da Andrea Tomezzoli e Denis Ton, vuole fornire un quadro delle presenze di artisti e di opere di maestri veneti nei territori del Principe Vescovo o del Tirolo meridionale tra la fine del Seicento ed il Settecento,

rivelando un’intensità di scambi che si possono ben compren-

In alto: Simone Brentana Il pittore Apelle rimprovera Alessandro Magno olio su tela Collezione privata

A sinistra: Francesco Fontebasso L’adorazione del vitello d’oro olio su tela Trento, Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali

dere per motivazioni storiche, per ragioni di gusto, per gli interessi e la formazione culturale dei committenti, per le relazioni che le comunità locali hanno intrattenuto con i principali centri della Repubblica di Venezia.

La vicinanza ai territori della Serenissima ha inevitabilmente condotto a una serie di stret-

tissimi legami, secondo ‘rotte’ percorse in una duplice direzione: da un lato, con l’arrivo di opere d’arte inviate da Venezia o con

la presenza di artisti veneti in

Trentino; dall’altra, con soggiorni di formazione di pittori del Principato Vescovile nei due centri principali della Repubblica Veneta, ovvero la capitale e Verona. Tutto questo non solo per conquistare con la loro bellezza, ma anche per documentare per la prima volta in modo realmente ampio, l’influsso dell’arte veneziana nelle vallate del Trentino. È infatti rilevante il potere attrattivo esercitato lungo tutto il se-

colo dalla Scuola Veronese, che nel 1764 si organizzò in una vera QUESTA è LA VERSIONE FREE di e propria Accademia di pittura BIANCOSCURO Rivista d’Arte riconosciuta ufficialmente e guiTrovi la versione completa,data dall’autorevole personalità CARTACEA o DIGITALE di Giambettino Cignaroli. in abbonamento e La mostra costituisce l’occasione nelle migliori fiere d’Arte. per allargare lo sguardo e annodare fra loro, con un filo rosso, le opere sul territorio di artisti Puoi abbonarti o richiedere una copia online: come Fontebasso, Giambattista artshop.biancoscuro.it Pittoni e Gaspare Diziani oppure Simone Brentana, affascinato da Tintoretto. Su tutti prende rilievo la presenza di Antonio e Francesco Guardi, indiscussi protagonisti della stagione pittorica tardo-settecentesca veneziana, ma con le proprie radici familiari in Val di Sole, dove torneranno più volte. Sono i fantastici colori, le invenzioni e le grandi storie, il lascito

artistico del più sontuoso Set-

tecento veneziano. s l

Sopra: Antonio Guardi Madonna col Bambino e santi olio su tela Vigo di Ton (Trento), chiesa parrocchiale.

A destra: Simone Brentana Dionigi di Siracusa si fa radere la barba dalle figlie con i tizzoni ardenti olio su tela Collezione privata

I COLORI DELLA SERENISSIMA Pittura veneta del Settecento in Trentino

02 luglio - 23 ottobre 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Castello del Buonconsiglio, Trento

INFO T. +39 0461 233770 info@buonconsiglio.it

Da martedì a domenica 10.00 - 18.00

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