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PRIMA PAGINA SBOMBER
from L'Espresso 33
by BFCMedia
Prodezze In Campo
Il calciatore Olivier Giroud, del Milan, durante la partita contro il Monza per il 1° trofeo “Silvio Berlusconi”. A destra, il milanista Rafael Leão festeggia dopo aver segnato contro la Sampdoria
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In questo quadro di fondamentali economici ansiogeni, la Figc di Gabriele Gravina si è fatta sorprendere come un portiere sul primo palo dal micidiale colpo di tacco di Roberto Mancini, ct dimissionario due giorni prima di Ferragosto. Anche il ministro dello sport, Andrea Abodi, ha manifestato la sua perplessità di fronte a una figuraccia di sistema. Non la prima. Ma se dopo l’eliminazione al Mondiale in Qatar, Gravina ha potuto teorizzare che in campo non ci va lui, le dimissioni di Mancini sono un fatto politico, anche applicando la tara dell’attrazione del ct verso l’euro o il petrodollaro.
Per la Figc, la parola d’ordine per uscire dalla crisi è sempre la stessa: riforme. Gli esperti federali sono impegnati nella stesura di testi ponderosi che dovrebbero rimettere in sesto i conti dei club e riportare la nazionale al posto che aveva nell’élite del calcio mondiale. Ma il dialogo tra la Figc, diretta verso la scadenza elettorale del 2024, e la confindustria dei presidenti riunita nella Lega di serie A rimane una conversazione tra sordi.
L’unico punto in comune sembra la necessità di rinnovare un parco stadi che ha costretto l’Italia a consorziarsi con la Turchia di Recep Tayyip Erdogan per ottenere gli Europei del 2032 con un ticket assai singolare. Poi basta guardare i bilanci della Juventus degli ultimi tre anni, con 558 milioni di euro di rosso di bilancio aggregato, per capire che uno stadio nuovo, per di più costruito con condizioni di estremo favore da parte del Comune di Torino, non impedisce di perdere a rotta di collo.
Gli altri feticci delle riforme calcistiche sembrano presi da un quotidiano di cinquant’anni fa: i giovani e le donne.
La verità del campo sui vivai è in tre tornei giocati fra giugno e luglio. L’Italia ha vinto l’Europeo under 19 il 16 luglio contro il Portogallo. Il capocannoniere del torneo è Cesare Casadei, che l’Inter si era affrettata di cedere al Chelsea per 20 milioni. L’Under 20 ha figurato bene nel Mondiale fino alla finale persa contro l’Uruguay, superiore tecnicamente e atleticamente. Infine, gli azzurri sono crollati in modo catastrofico all’Europeo under 21: eliminati al primo turno con un pareggio e due sconfitte nonostante il rinforzo di due nazionali maggiori come Wilfried Gnonto e Sandro Tonali, mister mercato 2023 ceduto dal Milan al Newcastle del fondo saudita Pif per 80 milioni di euro. Naturalmente è stata colpa degli arbitri e la stampa ha preventivamente sostenuto che la Francia avrebbe regalato la partita alla Svizzera.
Eppure, prima di dimettersi, Mancini aveva proposto Simone Pafundi come test di rilevamento sulla situazione dei giovani calciatori nella serie A 20232024. Pafundi, fantasista alto 1,65 metri nato in Friuli da genitori napoletani e tifoso dei campioni d’Italia, ha avuto il privilegio di essere benedetto dall’ex ct («prima lui, poi tutti gli altri») quando ancora non aveva compiuto i suoi attuali 17 anni. Il ragazzo è un tesserato dell’Udinese della famiglia Pozzo, che si è costruita una fama come fabbrica di talenti reclutati in ogni angolo di mondo con modica spesa. Finora ha giocato pochissimo nel club (77 minuti la scorsa stagione in A). Ma da lui passa una certa idea di calcio un po’ antiquata, quella di Rafa Leão e di Khvicha Kvaratshkelia, che significa dribbling, rischio, verticalità invece di passaggi indietro di cinquanta metri al proprio portiere.
Sull’altro tema della riforma perenne, si potrebbe dire che il calcio italiano continua a non essere, disgraziatamente, sport per signorine. Ma nemmeno per signore, fanciulle e bambine. In un Paese dove le donne dominano lo sci, la pallavolo, il nuoto a livello mondiale, le colleghe del calcio hanno incassato un’eliminazione al primo turno dal mondiale Fifa giocato in Australia e Nuova Zelanda che si chiude con la finale del 20 agosto. L’uscita dalla competizione delle azzurre è stata segnata da una lettera aperta delle giocatrici che avrà scandalizzato i colleghi maschi, da sempre votati a un’omertà che le mafie si sognano. Nella loro critica collettiva le azzurre hanno rilevato il disinteresse della Figc assente dalla manifestazione e, più velatamente, le responsabilità della ct Milena Bertolini, diventata popolare per le sue apparizioni in tv ma incapace di competere con nazioni dove la base di reclutamento è molto più ampia delle circa 32 mila tesserate italiane contro le oltre 100 mila delle altre nazionali europee. Nel volley femminile in Italia ci sono circa 170 mila praticanti ufficiali nella fascia fra i 6 e i 15 anni. Bertolini si è dimessa. La Figc ha incassato con la consueta indifferenza verso il risultato, soprattutto quando è negativo.

Volto Di Dazn
La conduttrice Diletta Leotta. Salterà l’apertura di stagione per il parto

C’era un tempo in cui Sandro Ciotti con la sua voce del sottosuolo rubava la linea ad Ameri. Per seguire il calcio si guardava la radio, senza intoppi e al massimo nel bilancio familiare poteva entrare una sostituzione delle pile. Poi qualcosina è cambiata, come la goccia che esce dal rubinetto. Così in quest’estate in cui tutta l’attenzione del risparmiatore sembra essere rivolta verso la frisella a 20 euro o il piattino messo in conto col servizio come unici esempi di rincaro, a scombinare le tasche ci pensa il calcio. Per godere in televisione degli incontri di quegli omini in mutande che tanto amiamo fare due conti diventa a dir poco necessario. Innanzitutto, la serie A.
Per seguire il campionato bisogna abbonarsi a Dazn che trasmette tutte le partite in esclusiva tranne tre, in coesclusiva con Sky. I prezzi? Ovviamente ritoccati rispetto allo scorso anno: 40,99 euro al mese per l’abbonamento standard che non si può condividere fuori casa, perché, si sa, la piattaforma ci tiene all’unione familiare. Meglio sarebbe il pass annuale, basta avere in tasca 299 euro da versare in un’unica soluzione e la spesa si tiene sotto controllo.
Resta il fatto che la serie A donne, sponsorizzata da eBay e in partenza il 16 settembre, stenta a decollare perché molti club, obbligati dalla federazione ad avere un settore femminile, nicchiano di fronte a un impegno dove il rapporto costi/ricavi è senza speranza.
Sul fronte televisivo, una partita di campionato per turno e la finale di Coppa Italia saranno mandate in chiaro dalla Rai che rimpiazza La7 con una spesa di 250 mila euro. Per i diritti pay, non ancora assegnati per la modestia delle offerte, i network hanno ottenuto una proroga dell’asta fino al 31 agosto. Saranno comunque spiccioli.
L’abbonamento Plus invece ti fa registrare 7 dispositivi e vedere i match con connessioni diverse. In questo caso se si paga tutto insieme si arriva a 449 euro, mensilmente invece 55,99. Però così almeno si vede tutto il calcio italico? Eh no, parliamo di serie A e serie
B. Per la Champions e le altre Coppe bisogna passare a Sky tv (+ Calcio + Sport) spendendo 35,90 euro al mese, ma solo per 18 mesi perché poi si passa a 44,70. Ma così si vedono tutte le gare di Champions? Eh no, per la migliore del mercoledì (16 partite per l’esattezza) serve Amazon che le trasmette in esclusiva e l’abbonamento a Prime Video costa 49,99 euro l’anno.
Insomma, alla fine, considerando i soldi spesi, lo stress e i muscoli da telecomando forse converrebbe comprarsi direttamente un calciatore da lasciare palleggiare in salotto. Che in caso di buffering è carino lo stesso.
