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OLIO CBD COS’È? COME FUNZIONA?
mentale, disturbi neurologici e del movimento, dolore, malattie autoimmuni, lesioni del midollo spinale, cancro, malattie cardiometaboliche, ictus, trauma cranico, osteoporosi e altri.” (Il sistema endocannabinoide e la sua modulazione da parte del cannabidiolo (CBD) - Alternative Therapies in Health & Medicine . 2019 Supplement 2, Vol. 25, p6-14. 9p. - Corroon, Jamie; Felice, Jake F)
L’IMPORTANZA DEL FITOCOMPLESSO: FULL SPECTRUM
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Al contrario, qualora l’assuntore abbia una patologia specifica e richieda l’intervento di un medico, con la prescrizione medica può accedere ad oli titolati da preparazione galenica, quindi con un rapporto controllato di cannabinoidi (CBD-THC). La cannabis medica è legale in Italia dal 2007 e grazie ad associazioni come Cannabiservice (www.cannabiservice.net) l’informazione e l’accesso alla prescrizione sono oggi alla portata di tutti i cittadini. La libera scelta di una cura naturale.
Quali Sono
I PRINCIPALI BENEFICI DELL’OLIO DI CBD?
L’olio di CBD è un prodotto naturale, consiste in estratto di cannabis diluito in olio vettore di natura vegetale. La pianta di canapa contiene naturalmente cannabinoidi in tutte le sue parti con maggiore concentrazione nelle infiorescenze.
I cannabinoidi riconosciuti sono circa un centinaio tra cui l’unico identificato psicotropo è il THC tetraidrocannabidiolo (sia Delta8 che Delta9) e il più diffuso in commercio è il CBD cannabidiolo. Il CBD non è psicotropo, bensì negli ultimi anni la ricerca scientifica ha individuato in questa molecola un principio attivo di cui l’uomo (e non solo) può beneficiare per varie problematiche derivanti da un malfunzionamento del sistema nervoso. Altri cannabinoidi che stanno richiamando l’attenzione come particolarmente utili sono il CBG cannabigerolo e il CBN cannabinolo.
Il Sistema Endocannabinoide
Il nostro sistema nervoso centrale, detto endocannabinoide (eCB), riconosce i cannabinoidi tramite i ricettori CB1 e CB2 ed entra in interazione con loro stimolando le azioni del sistema endocannabinoide su ansia, depressione, neurogenesi, ricompensa (un gruppo di strutture neurali responsabili della motivazione, dell’apprendimento associativo e delle emozioni positive), cognizione, apprendimento e memoria. Per questo motivo le reazioni ad una medesima assunzione di cannabis sono diverse a seconda dell’assuntore.
COSA DICE LA SCIENZA?
Il sistema endocannabinoide è proprio delle specie animali mammifere ed è modulato da dieta, riposo, esercizio fisico, stress e molti altri fattori, inclusa l’esposizione a fitocannabinoidi, come il cannabidiolo (CBD).
“La modulazione dell’attività di questo sistema può offrire enormi promesse terapeutiche per una vasta gamma di malattie, che vanno da disturbi della salute
Nell’infiorescenza essiccata, nelle estrazioni full spectrum e quindi nell’olio vettore in cui viene disciolto, è presente il fito complesso ossia tutto lo spettro di odori, sapori e molecole che sono naturalmente presenti nella pianta fresca.
Il fitocomplesso include cannabinoidi, terpeni, flavonoidi ed altre sostanze, le quali interagiscono tra loro in effetto entourage ossia lo spettro completo dei principi attivi è in sinergia e l’assuntore ne trae il massimo beneficio.
Nell’estrazione “full spectrum” la degradazione del fitocomplesso è limitata, per cui si ha la massima efficacia dai principi attivi della pianta.
IN ASSENZA DI THC: CBD ISOLATO
Nell’olio di cbd isolato troviamo cristalli CBD disciolti in olio vettore, per cui privi di THC e non sottoposti al limite di 0,5% per l’uso collezionistico e 0,2% per quello agricolo.
Nell’olio full spectrum, al contrario, il thc è presente come attivatore dello spettro dei cannabinoidi nel rispetto del fitocomplesso della genetica di origine dell’estratto e nel limite dello 0,2%.
Il CBD isolato è in commercio sotto forma di estrazioni, solitamente in cristalli o gli stessi disciolti in olio vettore. Solitamente sono indicati nei casi in cui non si può assumere THC per motivi lavorativi, raramente di salute poiché non ci sono controindicazioni particolari per l’assunzione dei cannabinoidi, seppure è sempre consigliato seguire un percorso con uno specialista medico.
RICORDIAMO CHE:
In Europa il CBD può essere indicato come ingrediente per cosmesi e alimentare, ove non sia presente THC (quindi cbd isolato), per questo motivo tutte le preparazioni in full spectrum sono in commercio negli hemp shop come prodotto da collezione.
Mezzo secolo di ricerca ha accennato al CBD e al CBG ma ha tenuto in maggior considerazione il THC. La storia della cannabis in medicina tradizionale è antica millenni mentre quella della medicina moderna risale alla metà del secolo scorso, iniziata dal cannabinoide psicoattivo, il tetraidrocannabinolo (THC).
Come spiegato in Il sistema endocannabinoide e l’esplorazione delle applicazioni terapeutiche:
• “La cannabis è stata a lungo utilizzata per alleviare crampi e dolori reumatici e nel 1964 il suo principale ingrediente psicoattivo — (-)-Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) — è stato finalmente isolato e caratterizzato.
• Lo sviluppo da parte di Pfizer di un cannabinoide non classico ha portato alla clonazione del primo recettore dei cannabinoidi, CB 1 , che è stata rapidamente seguita nel 1993 dalla clonazione del secondo recettore, CB 2 , e dall'isolamento di ligandi endogeni, gli endocannabinoidi, nel 1992-1995.”
Il CBD, invece, negli ultimi anni gode dei riflettori, in quanto privo di effetti psicotropi, sembra essere un toccasana in diverse situazioni di disagio cronico o temporaneo.
L’articolo scientifico “Applicazione attuale del cannabidiolo (CBD) nella gestione e nel trattamento dei disturbi neurologici“ sintetizza così:
“Cannabidiolo (CBD), che è un costituente farmacologicamente rilevante non intossicante della Cannabis, dimostra diversi effetti benefici. È stato scoperto che ha effetti antiossidanti, antinfiammatori e neuroprotettivi. Poiché l'uso medicinale del CBD sta guadagnando popolarità per il trattamento di vari disturbi, la recente esplosione di preparati a base di cannabis in gran parte non provati e non regolamentati su terapie mediche potrebbe avere il suo maggiore impatto nel campo della neurologia. Attualmente, poiché sono in corso molti studi clinici, il CBD dimostra un notevole potenziale per diventare una terapia supplementare in varie condizioni neurologiche. Ha mostrato risultati promettenti nel trattamento di disturbi neurologici come ansia, dolore cronico, nevralgia del trigemino, epilessia e tremori essenziali, nonché disturbi psichiatrici.”
Abbiamo riassunto qui i principali benefici del CBD per l’organismo umano, facendo riferimento a pubblicazioni scientifiche recenti.
Studi preclinici e clinici mostrano che il CBD possiede un'ampia gamma di proprietà terapeutiche. “Una revisione dei potenziali effetti collaterali negli esseri umani ha rilevato che il CBD è stato ben tollerato in un ampio intervallo di dosi, fino a 1500 mg/giorno (per via orale), senza che siano stati segnalati rallentamenti psicomotori, effetti negativi sull'umore o anomalie dei segni vitali.”
Questo significa che l’assuntore può essere parimenti un adulto, un bambino, un anziano o un animale purché abbia un sistema eCB (un mammifero), senza temere spiacevoli effetti collaterali o imprevisti.
Neuroprotettore
Nei casi di patologie neurodegenerative, in cui sia l'infiammazione che lo stress ossidativo (OS) svolgono un ruolo importante nella loro progressione della patologia, sono caratterizzate da un danno ossidativo esteso a diversi substrati biologici. Sono stati osservati miglioramenti con il CBD su persone affette da Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla e demenze di diversa natura.
Ansiolitico
Il CBD può ridurre stress e ansia in stati temporanei e cronici.
L’ansia è determinata dall’attivazione dei recettori TRPV1, la cui attività è prevalentemente ansiogena, mentre il CBD agisce come un agonista del TRPV1 ad alte concentrazioni, stimolando i recettori CB1CB2.
Parimenti all’ansia, l’insonnia è uno stato condizionante per la persona che ne soffre. L’assenza di sonno è spesso causata da uno stato di stress che determina disfunzioni del eCBD.
Il Cbd è quindi un buon alleato nei casi di: disturbo d'ansia generalizzato (GAD), disturbo di panico (PD), disturbo da stress post-traumatico (PTSD), disturbo d'ansia sociale (SAD), disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), simili condizioni di stress e paura cronicizzati e insonnia.
Anticonvulsivo
Le convulsioni sono determinate dall' espressione del recettore TRPV1 nei pazienti con epilessia del lobo temporale. Il CBD è un agonista del TRPV1 che desensibilizza rapidamente il TRPV1. È stato dimostrato il CBD riduce la frequenza delle crisi nei pazienti epilettici, anche nelle forme più refrattarie alle cure come nella sindrome di Lennox-Gastaut e di Dravet.
Antiemetico
Il controllo della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia è inadeguato, questo ha reso necessario un approfondimento sulle caratteristiche antiemetiche del CBD. Gli ottimi risultati lo eleggono antiemetico privo di effetti collaterali per il paziente nei casi di nausea persistente.
ANTIDOLORIFICO, ANTINFIAMMATORIE
Secondo uno studio condotto nell’Università del New Mexico “il consumatore medio di cannabis sperimenta una momentanea riduzione dell'intensità del dolore di circa 3 punti su una scala del dolore da 0 a 10 in seguito al consumo di cannabis”. Le capacità antidolorifiche sono maggiormente attive in presenza di THC, laddove si può avere accesso alla prescrizione medica.
Antiossidanti
Tutti i cannabinoidi esaminati mostrano attività antiossidante manifestata nella loro capacità di eliminare i radicali liberi, prevenire il processo di ossidazione e ridurre gli ioni metallici, in particolare CBD e CBG.
Antineoplastiche
E’ stato dimostrato che il CBD favorisce l’effetto degli agenti chemioterapici, oltre ad attenuare alcune controindicazioni della chemioterapia stessa come: nausea, vomito, perdita dei capelli, abbassamento delle difese immunitarie, stress.
Efficace, in particolar modo, nei casi di cancro al seno e nelle formazioni neoplastiche canine.
In generale, “il CBD ha dimostrato robusti effetti antiproliferativi e pro-apoptotici su un'ampia varietà di tipi di cancro sia in linee cellulari tumorali in coltura che in modelli di tumore murino. (...) Inoltre, il CBD può anche inibire la migrazione, l'invasione e la neo-vascolarizzazione del tumore, suggerendo che il CBD non agisce solo sulle cellule tumorali, ma può anche influenzare il microambiente tumorale, ad esempio modulando le cellule mesenchimali infiltranti e le cellule immunitarie.”
Antiartritiche
Il CBD è un potente antinfiammatorio per l’artrite, non solo i ricercatori hanno osservato risultati evidenti in sole sei ore, ma dimostra anche che “il CBD aumenta i livelli di calcio intracellulare, riduce la vitalità cellulare e la produzione di IL-6/IL-8/MMP-3 di fibroblasti sinoviali dell'artrite reumatoide (RASF)”.
Problemi Dermatologici
La salute della pelle dipende anche dal funzionamento del sistema endocannabinoide, per cui una regolazione dello stesso influisce sullo stato dermatologico.
Sia se il CBD sia assimilato per via cutanea che assunto, inalato, consumato, sembra che influisca positivamente sulle patologie della pelle.
Si sono ottenuti notevoli risultati su:
- acne o seborrea
- eczema o dermatite atopica
- prurito cronico
- modulazione della crescita dei capelli
- pigmentazione di pelle e capelli
- igiene dentale
- psoriasi
- neoplasie cutanee
- guarigione delle ferite
- dolore e sollievo muscolare, ulcere, ferite croniche (in abbinamento con THC)
ANTICOAGULANTE (PREVENZIONE PATOLOGIE CARDIACHE)
I cannabinoidi sono di per sé anticoagulanti, per questo sono sia utilizzati in prevenzione alle patologie cardiache sia raccomandate particolari attenzioni nel caso in cui si assumono anticoagulanti. Seppure la stessa letteratura medica non riporta articoli pubblicati sulle interazioni farmacologiche tra il cannabidiolo e gli anticoagulanti orali diretti.
Applicazioni Veterinarie
Il CBD apporta i medesimi benefici a uomo e animale domestico, cane o gatto, con la differenza che gli animali incrementano la produzione degli enzimi epatici durante l’assunzione.
Le applicazioni veterinarie del CBD sono in crescita poiché allevatori e proprietari di piccoli mammiferi sono maggiormente propensi per la cura ad ampio spettro e a basso rischio.
Ci sono prove che il dolore osteoartrosico cronico e le risposte ansiolitiche indotte dai rumori possono essere ridotti con l'integrazione con CBD.
Inoltre, si sono ottenuti risultati empirici con le dermatiti e gli stati di stress generalizzati. (vedi articolo “cannabis in veterinaria”)