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cenni storici

La Casa Salesiana è situata in via del Bosco n.71, nel quartiere di Barriera del Bosco. Nei primi anni del '900 il bosco etneo iniziava dal Tondo Gioeni e si allungava lungo le pendici della Licatia, la timpa del Canalicchio e la china di Ficarazzi col monte Etna sullo sfondo. “Barriera-Canalicchio” oggi è la IV municipalità del comune di Catania. Nel 1916 era una borgata periferica delimitata dal feudo Spitaleri a sud; proprietà Paternò Castello dei Duchi di Carcaci a sud-est; villa Papale e Villa dei Marchesi di San Giuliano a nord est; Due Obelischi borbonici a nord-ovest con tre vie principali: v. Stesicorea oggi v. del Bosco, v. Leucatia, v. Passo Gravina, v. F. Fulci oggi v. P. Novelli. Nei pressi di v. N. Attanasio, vi erano grandi estensioni di terreno di natura rocciosa e lavica, tra essi ricordiamo: il feudo Spitaleri, la Villa Pantò, l’Istituto Enologico, il fondo della Pia Opera Ventimiglia denominato Fondachello e altre proprietà private. Sulla via principale sino ai Due Obelischi dove proseguiva verso i paesi etnei, le abitazioni erano vicine, povere, piccole a piano terra l’una di fianco all’altra, abitate da poche centinaia tra contadini, pastori e artigiani, isolati dalla città. I servizi religiosi e sociali erano pochi: al centro della borgata la cappella e la piazza di Santa Maria del Carmelo dove si celebravano i riti religiosi, una scuola, alcune botteghe alimentari, una tabaccheria, una cantina. All’inizio del ‘900 la città si espanse e la nobiltà catanese edificò lussuose ville prima per trascorrere le vacanze dopo come case principali. La borgata in una posizione ideale, immersa nel verde, tra il mare e la montagna, diven

-ne luogo ambito di villeggiatura e assunse un nuovo aspetto. Aumentarono i trasporti pubblici, la zona si sviluppò e i grandi proprietari lottizzarono i poderi per trarne guadagno. Professionisti, ricchi commercianti come la “Colonia Svizzera” di Catania Caflisch, Caviezel, Ritter, acquistarono lotti e costruirono ville per i mesi estivi o per viverci e si aprirono nuove strade nella v. Leucatia e nella v. del Bosco. Negli anni ‘50 la borgata acquisì un aspetto paesaggistico disordinato: si persero spazi verdi, le alte costruzioni nascosero le ville, si formò un piccolo centro cittadino commerciale di circa 25.000 abitanti. Nel ‘900 l’esigenza degli abitanti che aumentarono, l’interesse dei grandi proprietari per la costruzione di un tempio a Barriera erano motivate dalla potenziale rivalutazione che la presenza di una chiesa avrebbe potuto dare alle loro proprietà. Il desiderio del Cardinale Francica-Nava era consacrare l’arcidiocesi del Sacro Cuore di Gesù, su consiglio del Papa Leone XIII. Il 1° luglio 1900 l’arcivescovo benedisse la prima pietra della chiesa e iniziarono i lavori. Il 21 ottobre aprirono al culto l’abside del Santuario del Sacro Cuore a Barriera e il 12 dicembre il Cardinale espose l’idea di annettere un istituto per l’educazione dell’infanzia abbandonata e occorsero circa 3 anni per rendere l’ospizio funzionale. In origine nacque come Ospizio S. Cuore di Gesù per volere del Cardinale Francica Nava nel 1904 e avanzò insieme al santuario. La struttura era più piccola e con solo tre laboratori: calzoleria, sartoria e tipografia. Nel 1923 la direzione fu assunta dai Salesiani, educatori dei giovani. La struttura venne poi rinnovata e ingrandita, allargarono il cortile, costruirono due nuovi saloni per lo studio e la ricreazione e aprirono altri dormitori. I laboratori furono estesi e trasformati e divennero sei: legatoria, tipografia, calzoleria, meccanica, sartoria, falegnameria. Il centro opera ancora oggi secondo il sistema educativo di Don Bosco, con un approccio teorico e pratico nell’apprendimento del mestiere. Alcuni laboratori sono stati chiusi o sostituiti da nuovi. L’offerta formativa oggi proposta prevede cinque corsi di formazione professionale: settore elettrico, settore elettronico, settore meccanico, settore grafico e settore informatico.

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