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Dio dei Cieli, principe della pace

Dio dei Cieli, principe della pace, datore di ogni dono perfetto, ascolta la mia preghiera: in quest’ora solenne per la mia giovane vita, a Te con fiducia affido il mio cuore, la mia volontà, la mia mente; trepida ti chiedo di benedire questo mio spadino, perché possa essere sempre e solo simbolo di difesa e di protezione. ’

Anita Paganini con il diacono Silvano Scarpat, a conclusione della cerimonia.

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Una preghiera solenne recitata da Anita, allieva della Scuola Navale Militare di Venezia

di Andrea Paganini

1 5 5 / 2 0 2 2 E L I R P A Con queste parole inizia la preghiera solenne che Anita Paganini, come prima di lei molti altri allievi e cadetti delle scuole militari di tutta Italia, ha scandito con emozione e orgoglio in occasione del rito di benedizione dello spadino. La cerimonia si è tenuta lo scorso 26 dicembre nella chiesa di Sant’Andrea, in occasione della messa di Santo Stefano officiata da don Vito Pegolo e dal diacono Silvano Scarpat. Si tratta di una cerimonia la cui importanza è legata al fatto di sancire l’investitura ufficiale di un allievo della Marina Militare, come nel caso di Anita che da settembre è entrata a far parte della Scuola Navale Militare «Francesco Morosini» di Venezia. La benedizione dello Spadino si tiene, di norma nel periodo di Natale, nella chiesa o parrocchia a cui appartiene l’allievo o il cadetto. Secondo l’antica tradizione, si dice che la donna che lo estrae per la prima volta dal fodero, cosa che avviene poco prima della benedizione, non tradirà mai il cadetto; da qui l’usanza di farlo estrarre dalla propria madre, in segno di benedizione e amore verso il figlio che ha deciso di intraprendere una scelta di vita e la professione nella Marina Militare o in altre Armi, motivo di orgoglio per tutta la famiglia.

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