Onda Blu 1 (NARRATIVA) - Italiano

Charles Perrault

IL GATTO CON GLI STIVALI

Collana di narrativa per ragazzi diretta da Rosa Dattolico

Il gatto con gli stivali A cura di Mema Longo Illustrazioni: Stefano Mandolese Responsabile editoriale: Roberto Capobianco Ideazione grafica, impaginazione e redazione: Michele Digregorio Prestampa e stampa: Arti Grafiche Italo Cernia © 2013 Ardea Editrice web s.r.l. • www.ardeaeditrice.it Via Capri, 67 • 80026 Casoria (Napoli) Tel. +39 081 7599674 • Fax. +39 081 2509571 E–mail: ardeaeditrice@tin.it Tutti i diritti sono riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa editrice Ardea web.

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C’era una volta un vecchio mugnaio che aveva tre figli, un mulino, un asino, un gatto e neanche un soldo.

Il mugnaio, era ormai stanco per la vecchiaia e le fatiche, così un giorno sentì che era giunta ormai la sua ora. Quindi, divise tutto ciò che possedeva tra i suoi tre figli: – Ad Arduino, il maggiore, lascio il mulino; ad Alvaro, il secondo, lascio l’asino; e a te, Germano, che sei il più piccolo, non resta che il gatto – disse.

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I primi due, Arduino ed Alvaro, furono molto soddisfatti: – Con il mio mulino e con il tuo asino ci metteremo in società , io macinerò il grano e tu potrai consegnarlo a domicilio ai clienti. Vedrai, ci arricchiremo in pochi anni!

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Germano, invece, diede un’occhiata al gatto e aggiunse pensieroso: – I miei fratelli hanno ricevuto dei beni che gli permetteranno di guadagnarsi il pane – poi, rivolgendosi al gatto, come se potesse ascoltarlo: – Lo so che sei buono.

Ma se davvero sei furbo come dicono, fuggi via e lasciami solo al mio destino.

Non sono bravo a fare nulla, e già so che il futuro mi riserverà solo tre cose: patire il freddo d’inverno, il caldo d’estate e la fame tutto l’anno.

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Il gatto, che fino a quel momento non aveva mai detto una parola a nessuno, comprendendo la perplessità del padrone, gli fece l’occhiolino e cominciò a parlare: – Non tormentarti così, padrone! Fai quello che ti dico: procurami un paio di stivali e un sacco, poi affidati alla mia astuzia e non te ne pentirai. Altro che fame! In meno di tre mesi saremo ricchi!

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Il giovane, non credette a quelle parole, ma assecondare il gatto non gli costava nulla. Così diede una lisciatina sulla schiena della bestiola: – Accipicchia! Allora sai anche parlare! – esclamò stupito.

– La fame aguzza l’ingegno e scioglie la lingua anche ai gatti – rispose l’animale.

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