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Pantelleria Insieme per Cristo

PANTELLERIA

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INSIEME

PER CRISTO

www.adipantelleria.it Assemblee di Dio in Italia Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517

GIORNALINO COMUNITARIO a cura della Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. di Pantelleria

Via Bovio 10, 91017 - Pantelleria (TP)

Caro lettore, ho il piacere di presentarti il nostro nuovo giornalino comunitario intitolato: “Pantelleria Insieme per Cristo.” La scelta del titolo è dettata dalla necessità di concorrere “insieme”, alla realizzazione del progetto di “costruzione” della comunità locale. Tutti siamo chiamati, invitati a collaborare con spirito di unità e di servizio per costruire e, quindi, per edificare il corpo di Cristo, che è la Chiesa. Questa è la volontà di Dio!

Con un gruppo di giovani della nostra comunità abbiamo deciso di scrivere questo piccolo giornalino con cadenza aperiodica nel quale raccoglieremo riflessioni sulle Sacre Scritture, domande e risposte sulla vita cristiana, testimonianze, meditazioni e appuntamenti da non perdere! “Pantelleria Insieme per Cristo” è un notiziario ideato anche con l’intento di creare un nuovo strumento di evangelizzazione, semplice, legato alle esperienze locali, realizzato da giovani che si avviano ad intraprendere un cammino di fede e di servizio per Cristo Gesù, in vista di compiti e ruoli di maggiore impegno e responsabilità.

Non siamo professionisti, non siamo letterati o giornalisti, sicuramente riscontrerai numerose imperfezioni, ma tutto questo lo facciamo solo per Lui, il Signore!

L’apostolo Paolo scrisse: “Qualunque cosa facciate ... fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini” (Col.3:17-23)

Segui anche tu le edizioni del giornalino e ricorda che “Chi presta attenzione alla Parola se ne troverà bene e beato colui che confida nel Signore !" (Prov. 16:20). Dio ti benedica!

Il pastore Antonio Micale

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Chi Siamo:

Siamo una Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale delle ADI.

Perché CHIESA? Il termine deriva dal greco ekklêsia che significa “assemblea“ o “coloro che sono convocati“. Secondo la Bibbia la Chiesa è quell’assemblea composta da tutti coloro che hanno ricevuto la salvezza mediante la sola fede in Gesù Cristo, divenendo per la stessa fede il corpo di Cristo. Tali membri della Chiesa, non quantificabili poiché conosciuti esclusivamente da Dio, ricercano la comunione e l’edificazione in una chiesa locale come la nostra (Romani 16:5; Efesini 1:22, 23; Galati 1:1, 2).

Perché CRISTIANA? I l t e r m i n e s i g n i fi c a l e t t e r a l m e n t e “appartenente al gruppo di Cristo”, così i seguaci verranno chiamati “cristiani” ovvero “aderenti o seguaci di Cristo”. La nostra chiesa locale si studia infatti di seguire tutto il m e s s a g g i o b i b l i c o , q u i n d i t u t t o l’insegnamento di Cristo Gesù rivelato nella Bibbia: questo è il motivo per cui la nostra chiesa è definita tale (Atti 11:26; 26:28; 1 Pietro 4:16).

Perché EVANGELICA? Il termine significa “pertinente all’Evangelo” ed “evangelo” significa “buona notizia”. La buona notizia a cui ci riferiamo è quella presentata nei quattro vangeli della Bibbia: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. In questi si ha l’adempimento di numerose profezie dell’Antico Testamento e viene annunciata la verità circa il Salvatore del mondo Cristo Gesù, che può essere sintetizzata in incarnazione, insegnamento, morte, risurrezione, ed esaltazione. Tale buona notizia può essere infine racchiusa in un

versetto della Bibbia: ...Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16). Così la nostra fede si rifà a tutto il consiglio di Dio contenuto nella Bibbia, composta dall’Antico e dal Nuovo Testamento e il termine in questione viene utilizzato per sottolineare come tutto ruota attorno a Cristo Gesù, la buona notizia (Salmo 119:105; Atti 20:27; Galati 1:7).

Perché PENTECOSTALE? ll termine deriva da Pentecoste, una festa tradizionale ebraica. Per la chiesa cristiana il giorno della festa ebraica assunse un’importanza fondamentale; infatti proprio in quel giorno si verificò l’adempimento della promessa che Gesù aveva fatta ai discepoli: ...riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi...(Atti 1:8).

Dato il riscontro di tutto il consiglio biblico, crediamo che tale esperienza sia attuale e che quanti hanno già realizzato la salvezza in Cristo Gesù e ricercano tale dono divino, saranno riempiti di Spirito Santo con il segno iniziale del parlare in altre lingue, per adempiere con franchezza e potenza la volontà di Dio (Gioele 2:28, 29; Atti 2:39; 4:31).

Perché ADI? L’acronimo si esprime in Assemblee di Dio in Italia. E’ questa la denominazione di cui facciamo parte. Questa denominazione unisce un ampio numero di chiese cristiane evangeliche pentecostali sul territorio nazionale con le quali condividiamo la stessa fede, inoltre veniamo così riconosciuti dallo Stato Italiano come Ente Morale di Culto.

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Una nuova vita... testimonianza di un giovane pantesco

Non riesco a credere come ho fatto a venirne fuori!

Sono un giovane pantesco di 26 anni, vivevo di notte, le mie giornate erano scandite dall'anonimato del buio. Proprio così, mentre tutti nel mio piccolo comune si accingevano a cenare e ad andare a letto io cominciavo quello che per me era vivere.

Mi recavo verso le 19 a casa di amici e compravo una “storia” e pensavo a come consumarla. Ero euforicamente rilassato al pensiero di possedere pochi grammi di hashish o se ero fortunato di Marijuana, pochi attimi e subito cominciavo a farne uso.

Vivevo con i miei, il rapporto con loro era sempre stato sereno, ero il figlio modello secondo loro, rispettoso, vita tranquilla e non davo loro motivo di vergogna. A cena arrivavo a casa già “fatto, al punto giusto“, tanto da non destar sospetti. Questo si ripeteva tutti i giorni, all'inizio pochi grammi bastavano per una settimana, solo per staccar la spina, poi divennero sempre di più e si andava delineando l'incapacità di reagire.

La sensazione sembrava meravigliosa, a tratti pure costruttiva, nascondeva però il disagio di un giovane con pochi soldi a cui il fumare sembrava rendere possibile il sogno di un domani migliore.

Ma cosi non fu! Finita la cena uscivo, sempre di fretta, raggiungevo i miei amici e stavo insieme a loro molte ore fino a tardi: partitella alla play qualche birra e un numero sconsiderato di spinelli. Rientravo a casa completamente sconvolto verso le 3:00 del mattino.

In quelle ore, nella solitudine della mia stanzetta, mentre tutti dormivano, davo uno sguardo alla realtà delle cose: non avevo un lavoro, nè un titolo, non avevo una bella cera, pochi amici e poche speranze per il domani.

Un incubo. La tristezza e un senso di smarrimento attanagliava il mio cuore, allora, preparavo uno spinello più potente e davo il colpo di grazia alla mia capacità di analisi critica, tanto da addormentarmi miseramente, col cervello spento.

Passavano i mesi, poi gli anni e quella che e r a c o m i n c i a t a c o m e u n a t t o d i anticonformismo, di bravata, si trasformava in una vera e propria dipendenza.

Arrivai a sostituire le sigarette con gli spinelli. Riuscivo a fumarne 15 o 20 al giorno, avevo anche trovato un lavoretto così da riuscire a mantenere la mia insaziabile necessità di staccare la spina.

Spendevo mediamente 150/200 euro a settimana e cercavo ogni modo per poter continuare quel tenore, risparmiando dei soldi. Non riuscivo ad accorgermi di quanto questo incidesse sulla vita di tutti i giorni, ero diventato intrattabile, nevrotico, irascibile, litigavo con tutti e avevo comportamenti maniacali, pensavo sempre cose negative, vivevo nel terrore con la “palpitina“ ogni giorno.

I momenti euforici duravano sempre meno lasciando agio ad ansia, paura e nervoso. I miei pensieri diventavano sempre più grigi e insieme ad essi cresceva il senso di vuoto e la voglia di stordirsi.

Ma un giorno Dio parlò con me... Avevo da poco scoperto la malattia di mia Madre, terribilmente abbattuto, quasi disperato. Non sapevo però ancora che Dio l'avrebbe guarita. Incontrai in pochi giorni nuovi giovani, feci con loro amicizia e sperimentai cosa vuol dire avere Fede. Parlavano di un Dio vivente, che consiglia, aiuta, che dona una nuova Vita.

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Proprio così, una nuova vita, quella che si apriva ogni giorno sempre di più davanti a me.

Cominciai a frequentare le riunioni di preghiera, a leggere la Bibbia, a confrontarmi con una realtà che io stesso consideravo fatta di menzogna e utopia.

Mi resi conto che la mia vita era sbagliata, capovolta, contraria, mi reputavo cristiano ma in realtà ero nemico di Dio. Passavano i mesi ed Egli continuava a istruirmi e a consigliarmi sul da farsi, capii ben presto che il miracolo più grande stava avvenendo dentro di me.

Credo, a distanza di più di un anno, che nemmeno il più grande psicologo, il più saggio degli uomini avrebbe potuto aiutarmi così tanto. Certo non è stato semplice cancellare certe abitudini e il vizio della droga, ma in tutto vedevo la mano di Dio in mio favore.

Oggi se sono cambiato devo tutto a Lui. Ogni giorno ringrazio Dio per le grandi e le piccole cose, ho un lavoro stabile, sono gioioso, felice e pronto ad aiutare gli altri, ma soprattutto ho fede.

tuo problema.

Non esiste una condizione disperata, non esiste un problema insormontabile. Egli può ogni cosa.

Voglio ringraziare Dio per questa possibilità e voglio cogliere l'opportunità di lanciarti una sfida.

Io dal canto mio ho sperimentato un aiuto gratuito e gratuitamente voglio dirti che Dio può compiere un miracolo nella Tua Vita!

La sfida sta nel lasciarlo agire nel nostro io liberamente. Cercando di conoscerlo e di sperimentare quell'amore che Egli prova per ognuno di noi, sempre, così come siamo.

Vi lascio con un pensiero, un versetto di un salmo a me caro.

Salmo 34:8 “ Provate e vedrete quanto il Signore è buono!”.

Anonimo

La fede in Cristo, una fede genuina, che ogni giorno mi aiuta nel superare le prove quotidiane.

Proprio per questo ho deciso di scrivere di me.

Per fede sono certo che Dio voglia parlarti. Sì, proprio a te!! Che ti trovi a leggere questo giornalino, e che magari ti trovi nella mia stessa condizione.

Non credere che questo sia un caso, non credere che io sia un pazzo. Credi in Gesù, e nel Padre celeste che guida le circostanze.

Egli può ogni cosa, è capace di ribaltare la tua situazione e di trovare una soluzione al

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IN CHE COSA CREDIAMO

“CREDIAMO ed accettiamo l'intera bibbia come parola di Dio ispirata, unica, infallibile ed autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta” (II Timoteo 3:15-17; II Pietro 1:21; Romani 1:16; I Tessalonicesi 2:13).

“CREDIAMO nell'unico vero Dio, Eterno, onnipotente, creatore e Signore di tutte le cose e che nella sua unità vi sono tre distinte persone: Padre, Figlio e Spirito Santo” (Efesini 4:6; Matteo 28:19; Luca 3:21, 22; I Giovanni 5:7).

“CREDIAMO che il Signore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo ed assunse la natura umana in seno di Maria vergine e che egli è vero Dio e vero uomo” (Giovanni 1:1, 2, 14; Luca 1:34, 35; Matteo 1:23).

“CREDIAMO nella sua vita senza peccato, nei suoi miracoli, nella sua morte vicaria, come ‘’prezzo di riscatto’’ per tutti gli uomini, nella sua risurrezione, nella sua ascensione alla destra del Padre, quale unico mediatore, nel suo personale ed imminente ritorno per i redenti e poi sulla terra in potenza e gloria per stabilire il suo regno” (I Pietro 2:22; II Corinzi 5:21; Atti 2:22; I Pietro 3:18; I Timoteo 2:5, 6; Romani 1:4; 2:24; I Corinzi 15:4; Atti 1:9-11; Giovanni 14:1-3; I Corinzi 15:25).

“CREDIAMO all'esistenza degli angeli creati tutti puri e che una parte di questi, caduti in una corruzione e perdizione irreparabili, per diretta azione di satana, angelo ribelle, saranno con lui eternamente puniti” (Luca 10:18; Matteo 25:41; Efesini 6:11, 12).

“CREDIAMO che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, unico sommo sacerdote, siano indispensabili per la purificazione dal peccato di chiunque lo a c c e t t a c o m e p e r s o n a l e s a l v a t o r e e S i g n o r e ” (Romani 3:22-25; Atti 2:38; I Pietro 1:18, 19; Efesini 2:8).

“CREDIAMO che la rigenerazione (nuova nascita) per opera dello Spirito Santo è assolutamente essenziale per la salvezza” (Giovanni 1:12, 13; 3:3; I Pietro 1:23; Tito 3:5).

delle sacre scritture, nella potenza dell'annuncio di “tutto l'evangelo” al mondo” (Atti 2:4; 2:42-46; 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15:7-9; 19:2-6; Marco 16:20; Giovanni 16:13; Matteo 28:19, 20).

“CREDIAMO ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell'esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano per l'edificazione, l'esortazione e la consolazione della comunità cristiana e, conseguentemente, della società umana” (I Corinzi 12:4-11; Galati 5:22; Ebrei 13:15; Romani 12:1).

“CREDIAMO ai ministeri del Signore glorificato, quali strumenti autorevoli di guida, d'insegnamento, di edificazione e di servizio nella comunità cristiana, r i f u g g e n d o d a q u a l s i a s i f o r m a g e r a r c h i c a ” (Efesini 1:22, 23; 4:11-13; 5:23; Colossesi 1:18).

“CREDIAMO all'attualità e alla validità delle deliberazioni del concilio di Gerusalemme, riportate in Atti 15:28, 29; 16:4”

“CREDIAMO alla risurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e alla glorificazione dei redenti, i quali hanno perseverato nella fede fino alla fine” (Atti 24:15; Matteo 25:46; 24:12, 13).

“CELEBRIAMO il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, per coloro che fanno professione della propria fede nel Signore Gesù cristo come loro personale salvatore” (Matteo 28:18, 19; Atti 2:38; 8:12).

“CELEBRIAMO la cena del Signore o Santa Cena, sotto le due specie del pane e del vino, rammemorando così la morte del Signore ed annunziandone il ritorno, amministrata a chiunque sia stato battezzato secondo le regole dell'evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla società” (I Corinzi 11:26-29; Luca 22:19).

“CREDIAMO alla guarigione divina, secondo le sacre scritture: mediante la preghiera, l'unzione dell'olio e l'imposizione delle mani” (Isaia 53:4, 5; Matteo 8:16, 17; I Pietro 2:24; Marco 16:17, 18; Giacomo 5:14-16).

“CREDIAMO al battesimo nello Spirito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le scritture, con il segno iniziale del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell'ubbidienza a tutta la verità

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STORIA DELLA

CHIESA CRISTIANA EVANGELICA DI PANTELLERIA

Come spesso accade nella storia, tutto parte da una singola persona o da un piccolo gruppo.

Anche per la chiesa evangelica di Pantelleria tutto ha inizio da una ragazza di nome Angela Gutterez che, nel 1924, si trasferì in terra ferma per continuare gli studi (all'epoca non vi erano ancora le scuole superiori sull'isola), con lo scopo di diventare, un giorno, un'insegnante. Per far ciò venne ospitata dalla zia Maria Gutterez che aveva appena conosciuto il Signore tramite dei parenti che vivevano in America. Al ritorno a Pantelleria sia Angela che la madre, Giuseppa D'Ancona, accettarono il Signore come personale Salvatore e iniziarono a diffondere la Sua parola tra i parenti, prima, e con gli amici poi. Dopo poco, decisero di iniziare a incontrarsi, nelle case di alcune delle donne che si erano da poco convertite, per pregare, leggere e meditare la parola del Signore. Inizialmente nessun uomo si unì a loro, probabilmente scoraggiati dal fatto che quel piccolo gruppo non era ben visto, anzi veniva spesso criticato dai panteschi, o forse semplicemente per il fatto che non vi erano altri uomini con cui condividere l'esperienza o che li incoraggiasse. Negli anni successivi, con il divenire del fascismo e della guerra, la piccola comunità di donne ebbe non poche difficoltà a continuare a rimanere unite nella fede. Nonostante le persecuzioni, le leggi che proibivano le riunioni con più di tre persone, la confusione che si generò tra i panteschi e le autorità che spesso scambiavano gli evangelisti con i testimoni di geova (considerati anti-fascisti per la loro distribuzione di opuscoli contenenti frasi contro il fascismo e per questo spesso soggetti a retate e arresti da parte della polizia), il gruppo di donne continuava a rimanere saldo e a confidare nella sicurezza che il Signore non le avrebbe lasciate da sole ad affrontare

le avversità. Dopo la seconda guerra mondiale si ebbero le prime conversioni da parte di uomini, e finalmente, nel marzo del 1960, con il decreto n. 1349/59 lo stato italiano riconobbe la personalità giuridica delle Assemblee di Dio in Italia (ADI), ponendo fine alle difficoltà della comunità almeno per quanto riguardava il riunirsi insieme per stare alla presenza del Signore. Questo portò anche alla possibilità di poter avere un vero e proprio locale in cui tenere i culti e le preghiere. Adesso il desiderio delle sorelle e dei fratelli era solo uno: avere un pastore che guidasse la comunità e che avesse esperienza nello studio delle scritture, visto che fino a quel momento erano state le stesse sorelle a guidare le riunioni di preghiera e a cercare di spiegare quanto il Signore dicesse nella Sua parola. Anche in questo, però, si vedeva la mano del Signore che benediceva e ascoltava le preghiere della piccola comunità non mancando mai di provvedere ad ogni bisogno. Finalmente il Signore esaudì le preghiere dei fratelli quando, nel 1964, venne proposto al pastore Giuseppe Vitale di guidare la comunità di Pantelleria. Egli accettò e si trasferì da Partinico nella nostra piccola isola, così facendo la comunità di Pantelleria venne riconosciuta come appartenente alle ADI. Nel corso degli anni si susseguirono altri fratelli chiamati a guidare la nostra chiesa fino ad arrivare al fratello e pastore Daniele Vitale (figlio del primo pastore Giuseppe) che per molti anni ha curato la comunità di Pantelleria e che da poco è stato chiamato a servire altre chiese in Sicilia e, quindi, sostituito dall'attuale pastore Antonio Micale.

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Focus Giovani - Dipendenze - Libertà.

Oggi non tutte le case hanno più un camino. Anticamente, il focolare indicava il piano su cui si accendeva il fuoco per cucinare o per riscaldarsi. Molte case, oggi, posseggono termosifoni, stufe, bollitori che hanno frammentato il potere del fuoco assiso nel focolare.

Parlare di Focus Cristiano significa riportare in vita e sotto un profilo propriamente cristiano q u e l c a l o r e s p i r i t u a l e c h e D i o incessantemente dona a coloro che lo amano, nel Salmo 19 sta scritto che ‘‘nulla sfugge al Suo calore’’.

Noi Cristiani abbiamo sperimentato in prima persona cosa vuol dire cedere il passo all'amore di Cristo e a quel calore vivo che costantemente ci accompagna, ci rafforza, ci guida nelle battaglie che esistono nel mondo.

Molti di noi hanno avuto esperienze regresse di sofferenza e di perdizione, ma abbiamo avuto la possibilità di vedere trasformate le nostre vite.

Uno degli aspetti che caratterizzano la nostra società è quello della dipendenza: l'attitudine, di una o più persone, all'incapacità di fare a meno di qualcosa o di qualcuno. Le droghe rappresentano una valvola di sfogo per molti giovani. Le difficoltà della vita spingono infatti gli individui a trovare propri metodi al fine di separarsi dai problemi stessi, dimenticando che le fratture nascono da un bisogno.

Sembra strano ai nostri tempi di poter essere affetti da questa attitudine ma, in un mondo dove all'ordine del giorno si portano avanti battaglie per le libertà personali o di una determinata categoria di esse, si può vedere come l'uomo ha sviluppato la volontà all'essere dipendente.

Siamo dichiaratamente liberi ma nel contempo viviamo in schiavitù! Questi legami nascono da un'alterazione del comportamento che, perpetuato nel tempo, si trasforma, dapprima, in una consuetudine e poi in un' ossessione capace di produrre piacere in colui che è diventato, in un batter di ciglia, succube della dipendenza.

Ma come affrontare questo dilagante problema? Chi può ritenersi esente? analizzando la situazione in maniera critica, la risposta è: NESSUNO.

La realtà delle cose ci porta sempre a procrastinare il malessere nel più breve tempo possibile, così facendo avremmo molto più tempo a disposizione per le nostre dipendenze!! Si può rispondere al primo quesito in maniera del tutto innovativa. Bisogna avere consapevolezza del problema per affrontarlo, rendersi consapevoli di quanto esso incida sulle nostre vite.

L'approccio che vorremmo portare avanti, e che ha aiutato molti di noi, è quello cristiano. L' intento è quello di sviluppare la capacità, attraverso la Bibbia, di riconoscere e porre rimedio alle proprie dipendenze. Un compito arduo, oseremo dire, poiché proprio da cristiani, oggi, ci accorgiamo di non far parte della categoria degli esenti.

Avete letto bene, bisogna sforzarsi per venire a capo della più grande malattia del XXI secolo.

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Cristiano:

Per farlo bisogna leggere e confrontarci con la Bibbia; essa contiene numerosi versi che, pur essendo stati scritti migliaia di anni fa, sono da considerarsi di piena efficacia ai giorni nostri. Il contenuto di questi versi incoraggiano e spronano l'uomo moderno a distaccarsi da comportamenti che causano l'allontanamento dalla presenza e dalla conoscenza di Dio e delle cose celesti. Compito del cristiano è comprendere e mettere in pratica gli insegnamenti della Bibbia, solo cosi facendo e, con l'aiuto di Dio, s i p u ò r i u s c i r e n e l l a r i e d u c a z i o n e c o m p o r t a m e n t a l e fi n o a d i s t o g l i e r e efficacemente la nostra mente dalla dipendenza.

Il primo passo è dunque la conoscenza: “Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” ( Giovanni 8:32).

Indagare, chiedere, confrontarsi, tutto oggi è alla portata di mano, bastano pochi sforzi ed il gioco è fatto; ma la conoscenza senza un reale cambiamento delle abitudini è fine a se stessa. Si rende dunque necessario il “fare”.

comportamentale conosciamo? L'imitazione di un comportamento sano porta verso la capacità di abituarsi al raggiungimento di nuovi traguardi. Come un buon padre educa un figlio, il sostegno e l'amore di Dio padre interviene a correzione dei suoi figli amati, spingendoli a imitare se stesso. Certo è che noi siamo un po' “cresciutelli’’ quindi riabituarsi al “nuovo” modo di vivere non sarà semplice.

Ma Dio, che conosce i nostri limiti, ci darà Egli stesso la Forza e la caparbietà per raggiungere l'obiettivo, affinché unti dal suo amore avremo la forza di un Bufalo (Salmo 92:10) e a traguardo raggiunto, come l' Apostolo Paolo, potremo ringraziarLo per averci reso forti (1 Timoteo 1:12).

Nel corso di questo e delle prossime edizioni di FOCUS CRISTIANO proveremo a trattare con maggiore interesse le dipendenze del XXI secolo, cercando e consigliando, con l'aiuto del Signore, di superarle, così da poter dichiarare con le nostre bocche che siamo più che Vincitori!

Sta scritto in Efesini 5:1 “Siate dunque imitatori di Dio, perché siete suoi figli amati” Quale migliore apprendimento

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Diario di bordo

Mi trovo accanto al mare di Pantelleria, adagiato su uno scoglio, ascolto le canzoni che passano alla radio, distratto da quella che è la vita di tutti i giorni. Il sole va calando per lasciare spazio alla luna con le sue stelle ed ho come la sensazione che più guardi le onde infrangersi una dietro l’altra, quasi uguali, più mi accorgo d’un tratto d’aver percorso tantissimi passi senza mai pensare che questi passi Dio avrebbe potuto precederli, se solo io l’avessi voluto. Così andavo camminando da solo, nell’attesa di un nulla gigantesco. Se adesso mi sto prendendo cura di questo diario di bordo è perché credo che la vita sia come una barca in mezzo al mare, preda delle tempeste e delle situazioni a prima vista ingestibili. Il diario serve a ricordare che nessuna tempesta è stata invana, che se c’è Dio dalla nostra parte la nostra barca è inaffondabile, nonostante possa sembrare che tremi fortemente. A volte le domande sono complicate e le risposte semplici: Dio è la risposta alle nostre mille domande!!

Persino questo ostinarsi delle onde di sbattere e ancora sbattere sull’infrangibile rivela la Sua grande presenza.

È un momento magico il tramonto, ne puoi sentire l’odore. Gesù ci chiede di essere limpidi come questo mare davanti ai miei occhi, ostinati come le sue onde nel cercare il Suo volto.

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Salmo 9:10 – Quelli che conoscono il tuo nome con�deranno in te, perché, o SIGNORE, tu non abbandoni quelli che ti cercano.

Salmo 9:10 – Quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché, o SIGNORE, tu non abbandoni quelli che ti cercano. –

Quando conosciamo chi è Dio, è facile avere fiducia in Lui. Quando siamo consapevoli del suo amore, della sua benignità, della Sua fedeltà, saremo pronti a rischiare di nuovo e ad affidare i nostri cuori e la nostra vita completamente a Lui. Se non siamo ancora convinti della sua bontà, avremo difficoltà a confidare in Lui.

Credo che fidarci del nostro caro Padre sia il più grande dono che possiamo fargli. Quando ci fidiamo di Lui, abbassiamo le nostre difese e apriamo completamente il nostro cuore a Lui.

Quando confidiamo in Lui, non ci “appoggeremo sul nostro discernimento” (Proverbi 3: 5-6), ma arrenderemo completamente a Lui la nostra vita. Credo che quando cominciamo a fidarci di Lui con la semplicità di un bambino, tocchiamo il suo cuore più che in qualsiasi altro modo.

Nel verso iniziale leggiamo che il nostro Dio e nostro caro Padre non abbandonerà mai coloro che confidano in Lui. Egli è infallibile nel suo impegno verso di noi. Egli non ci lascerà mai, né ci abbandonerà.

Per coloro che temono di essere abbandonati, prego che il Signore possa liberarli da questo tipo di paura (1 Giovanni 4:18) perché possano realizzare i benefici che si ottengono riponendo e confidando in Lui.

DIO

NON ABBANDONA COLORO CHE LO CERCANO

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Se vuoi sapere di più scrivi o telefona a : Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. di Pantelleriae-mail: pantelleria@assembleedidio.orgVia Bovio 10, 91017 - Pantelleria (TP)cell. 329 3568912

ORARIO DELLE RIUNIONI

Lunedì ore 19:00 Studio biblico

Martedì ore19:00

Preghiera

Giovedì ore 19:00

Culto

Domenica ore 10:30

Culto

(nel periodo estivo le riunioni settimanali sono alle ore 19:30)

Chiesa ADI Pantelleria

+39 329 3568912 Chiesa ADI Pantelleria

Per la realizzazione di questo numero hanno contribuito i giovani della chiesa di Pantelleria

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