N45

NUMERO 45

ANNO XI DICEMBRE 2003

Per abbattere il muro dell’indifferenza e dare ali alla creatività

Non è roba per gente senza coraggio scrivere l’editoriale del numero di Cater natalizio.. che ironia! Sarebbe facile formulare i soliti auguri di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo, che però penso abbiano stancato un po’ tutti. E non mi sembra nemmeno una buona idea raccomandarvi di fare i bravi, di avere buoni propositi per l’anno che verrà, che tanto poi si sa, non mantiene praticamente nessuno. E allora cambiamo un po’ la sinfonia … Vi auguro, a nome della redazione se mi è consentito, di fare quello che nella vostra vita vi piace ed appassiona, di trovare la vostra strada, di inseguire i vostri sogni con tutta la tenacia che vi è possibile. Non intendo spronarvi a mollare la scuola, fuggire di casa e rifugiarvi chissà dove, ma a vedere anche gli obblighi sotto un’altra ottica, in modo da viverli meglio ed essere, quindi, forse più soddisfatti della propria esistenza.

E va beh, gli auguri sono una tradizione. Buon Natale e Felice 2004…

Ale 4^D Ah, un ultimo pensiero ( sembra un po’ quelle frasi che si trovano nei Baci Perugina, però è proprio carino): “ La vera tragedia della vita non è che

AFRICANO: Geseende Kerfees en ‘n gelukkige nuwe jaar ARAMAICO: Edo bri’cho o rish d’shato brich’to ARGENTINO: Felices Pasquas Y felices ano Nuevo BASCO: Zorionak eta Urte Berri On BICOLANO : Maugmang Capascuhan asin Masaganang Ba-gong Taon BRETONE : Nedeleg laouen na bloav ezh mat BULGARO: Vasel Koleda; Tchestita nova godina CINESE: Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan (eh?!?!)

EGIZIANO: Colo sana wintom tiebeen ESCHIMESE: Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo FILIPPINO: Maligayang Pasko SICILIANO: Bon Natali e Prosperu Annu Novu ZULU: Sinifesela Ukhisimusi Omuhle Nonyaka Omusha Onempumelelo GIAPPONESE: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto

Ely & Giulia

Me ne stavo appisolata sui libri di scuola cullata dal ritmo frenetico della mia profe di fisica che annotava sulla lavagna formule sempre più “decorative”. I miei occhi sbarrati e il mio sorriso ebete riuscivano a mascherare la mia incomprensione ed io caddi in una fase che si può definire “contemplativa”. “…Si ragazzi, dunque se un’auto sale una collina alla velocità costante di……..” TOC TOC TOC! I battiti alla porta hanno un suono così piacevole che sono ben contenta di svegliarmi dalla fase “Rem” e accogliere a braccia aperte il mio salvatore.

Severo, storico collaboratore della scuola, che in quel momento mi appare bello come un Dio, apre la porta, si scusa per il disturbo (eh???!!!!) e raggiunta la cattedra con un’andatura degna di “Braveheart”, ci annuncia che finalmente sono arrivati i moduli per i corsi pomeridiani. Lascia una ventina di fogli e scompare all’improvviso,così com’era arrivato…Guardo di sfuggita il foglio, lo riguardo ,lo guardo ancora..non può essere vero…C’è un corso che fa per me: quel corso che aspettavo da tempo e che sono certa mi cambierà la vita. Il corso di Giapponese!!!!! Non riesco a trattenermi. .un sorriso a 52 denti si materializza sulla faccia e finalmente nella mia mente compare qualcosa

di chiaro e ben definito

(

). Senza esitare compilo il modulo e lo

consegno. ……………….

Ora ditemi,quanti di voi avranno provato le stesse emozioni della ragazza della storia? Ma,soprattutto ditemi…è veramente il Giapponese la vostra più grande aspirazione?Sognate di diventare famosi doppiatori di Mila e Shiro o Sailor Moon??

Oppure decidete di trascorrere un piacevole pomeriggio alla settimana in compagnia della CALINISSIMA INTELPLETE solo per un minuscolo,misero,insignificante punticino di CLEDITO?

E dai ragazzi..fondamentalmente è così…Il fatto è che prima o poi tutti,varcata la soglia della terza superiore, s’aggrappano, come scimmie alle banane, a questi corsi extrascolastici per aumentare il punteggio della maturità.

Il giapponese è l’esempio più clamoroso, certo, ma esistono infinità di corsi : lingua araba,grafica al computer, inglese,francese, spagnolo, bergamasco (??!!) per giungere al nostro amato Caterpillar….

Per non parlare di quello di arrampicata… Decine di ragazzi che sfidano le leggi di gravità,che superano a denti stretti la paura del vuoto e che si ritrovano imbragati a scalare il grande…………… muro della palestra del Maske: un’impresa da veri eroi!

C’è anche da dire che questi corsi possono essere un’ottima scusa per studiare un pomeriggio in meno alla settimana e per ottenere, divertendosi, (…o quasi) un punteggio positivo. A questo punto ci sovviene una domanda: non sarebbe meglio dedicare quelle interessantissime 30 ore di Arabo allo studio a casa, seduti comodamente alla nostra amata scrivania?Sappiamo, certamente, che le materie come matematica e fisica sono, per molti (!!!), comprensibili tanto quanto una traduzione dall’italiano all’arabo e sappiamo anche che non possiamo paragonare l’adrenalina che ti invade quando ti trovi a “128” metri di altezza ad un semplice problema di fisica quantomeccanica… forse è meglio l’arrampicata e l’arabo??

Purtroppo (o per fortuna) queste materie terribili e tanto odiate sono il nostro futuro.

Siamo tutti d’accordo che riderci su fa bene al cuore e, a meno che non vogliate diventare traduttori personali di Osama, in fondo in fondo la scuola è sempre nei nostri pensieri..Avete mai notato che gli annunci del tipo “giovane laureato con 110 e lode in ingegneria impartisce lezioni di matematica-fisica…” vanno a ruba?

Beh,ragazzi, noi vi consigliamo di pensare a lungo su questo argomento perché non vorremmo che, dopo aver varcato la soglia della classe e dopo aver iniziato il corso di Giapponese,che foste presi da enormi sensi di colpa e che pensiate.. “Ma chi me l’ha fatto FALE???”

Allora, in pratica mi hanno detto che se non faccio niente a cater non mi danno il credito allora alla fine mi hanno appioppato un articolo, per di più serio.

In linea di massima il crocifisso in classe è utile e bello perchè così si può entrare in classe la mattina, girarlo e dare la colpa del misfatto al più sfigato della classe.

Però dato che io sono contrario al crocifisso in classe (o così mi hanno detto) vi dico subito i punti sfavorevoli: Primo) dato che la scuola italiana è laica, o almeno credo, ah sì, sì me l’hanno detto Ire e Ville quindi è vero in teoria non ci vorrebbe nessun simbolo religioso a scuola Secondo) se io fossi buddista mi piacerebbe avere un bel buddha d’oro di 500kg in classe e invece non mi è possibile: MARCIONIII Terzo) alla fine è un po’ un casino perchè ci vorrebbero tutti i santini del mondo sulla cattedra del profe per bilanciare la cosa e allora non ci sarebbe più spazio per il registro di classe e allora addio appelli e note... beh non è così male...

Quarto) la scuola spreca un casino di soldi per il crocifisso! Alla fine se non lo comprasse potrebbe pagare un caffè all’ alunno di ogni classe più stressato, boh più o meno è quello il costo Quinto) non lo so ho finito i punti però mi hanno detto di scrivere Sesto) idem come il Quinto Settimo) boh il settimo punto ci voleva per fare una roba un po’ cattolica perchè sette tipo i sette peccati o tipo sette spose per sette fratelli o tipo i sette nani VIX&LARA (mi è stata vicino, datele il credito!)

E’ da poco iniziato l’anno scolastico e c’è come ogni anno il ricambio generazionale che, in teoria, fa sì che se ne vadano quelli di quinta, chi ha orecchi per intendere intenda, e che, purtroppo, fa arrivare come anno dei primini nuovi. I primini ogni anno diventano o sempre più sfigati o sempre più fighettini a seconda.

I primini però sembrano proprio primini, ma di prima elementare e non ci sarebbe niente di male se non fosse che duopo uno strano quanto preoccupante abbassamento dell’altezza media ti scappano via da tutte le parti e, come un esercito di cavallette, finiscono tutto al bar, non rimane più niente, nulla e se per sbaglio con audacia e astuzia se ne riescono a tenere a bada una ventina ti capiterà sempre il primino enorme che non conosce il nonnismo e ti frega* lo stesso…

In linea di massima ai primini li vogliamo bene assai a tutti quanti, ma di sicuro piu’ alle primine, specie qualcuno .

E’ un po’ come il limite, al limite se domani c’è matematica non la studio.

E’ un po’ anche un po’ come una sfida come bere il Mar Ligure o leggere i miei articoli.

Ah, per chi avesse qualche dubbio IO NON SONO MAI STATO PRIMINO. Sono passato dalle medie a un ‘periodo di transizione’.

VIX *n.d.r. il linguaggio “scurrile” è stato censurato

È estate: l’afa ci tiene chiusi in casa, i telegiornali descrivono scenari apocalittici sui danni del caldo, la gente resta tra le quattro mura domestiche inchiodata ai televisori e cerca di evitare ogni uscita non necessaria, cercando refrigerio in qualche angolo esposto a nord assieme all’amico ventilatore.

Ogni giorno, per noi schiavi del piccolo schermo, costretti a sorbircelo per ore, lavorano con fervore migliaia di persone per invogliarci a compare il loro prodotto, abbonarci al loro servizio, guardare la loro trasmissione.

I pubblicitari! Menti geniali da anni producono filmati sempre più belli, che sembranno veri e propri film di 30 secondi. Immagini stupende, donne mozzafiato, musiche intriganti e trame divertenti o interessanti, che coinvoglono lo spettatore come se fosse al cinema.

Tra questi però qualcuno ha forse un po’ esagerato, o magari non sapeva più che pesci pigliare per far seguire i suoi spot, e così, lavorando con molta fantasia, sono nate alcune anomalie non molto comprensibili e di sicuro un po’ ingannevoli.

Ad esempio, i ragazzi di Saranno Famosi ballano e cantano (o almeno tentano di farlo) e dopo un po’ una voce fuori campo dice “Compra anche tu Testmed, l’elettrostimolatore!”.

Ora, mi domando, cosa vuol dire? O meglio, come sono collegate le cose? Che c’azzeccano questi con l’apparecchietto? Forse i suddetti ragazzi sono tenuti in vita artificialmente da un elettrostimolatore? (Come lo è notoriamente Maria de Filippi)... boh...

Un’altra cosa sono le pubblicità che sono talmente ovvie e talmente scontate, che cercano di farti passare le loro informazioni, anch’esse ovvie e scontate, come grandi innovazioni e agevolazioni agli imprevisti della vita, che il prodotto offre.

Pubblicità dei Chupa Chups: a parte lo spot cretino in sè, con una bambina che dà i consigli da mamma ad una trentenne che fa la voce da bambina per avere il leccalecca, dicevamo, a parte lo spot in sè, mi domando: i dialoghi chi li ha scritti? “Chupa Chups apporta glucosio e reintegra i carboidratri” Come? Si gioca probabilmente sul fatto che l’italiano medio questo linguaggio aulico non lo capisca. Cioè, mi dici che è un lecca lecca che mi dà dello zucchero? Caspita, innovativo! Oh, cosa non fa la scienza oggi! Basta distrarsi un attimo e si resta indietro...

Pubblicità d Tele2: Un signore sdraiato in poltrona è talmente rilassato che parla all’operatrice Tele2 come lo farebbe una pornostar: voce sensuale “Signorina, non mi va più di spendere, voglio risparmiare”. Lei risponde come se nulla fosse (Provate a chiamare un’amica e parlarle con quella voce poi mi raccontate come reagisce) e fa “Ma singore, passi a Tele2, pensi, non bisogna nemmeno cambiare numero di telefono!”. Ma certo caro signore, perchè quale accidenti di altra compagnia ti cambia il numero di casa?

Poi, la più bella, dei campioni di comicità: assorbenti Tampax (che, per quei pochi che non lo sapessero, sono assorbenti interni...) Compak (che vuol dire che sono grandi quanto un puffo e morbidi morbidi)... la pubblicità è incredibile: la ragazza in camper con gli amici riesce a mettersi l’assorbente anche se quello guida come Colin Mc Rae su uno sterrato che sembra le

montagne russe. Lei entra nel bagnetto del camper ed esce sorridente! Non fa una piega. Però lo slogan è proprio il migliore: “Tampax Compak, non lo noti, non si nota” Finalmente!

Di solito vedo ragazze che vanno in giro con delle smorfie di fatica, con i pantaloni gonfi, zoppicano quasi... dev’essere perchè hanno un assorbente di un’altra marca.

Ale 5A

Dopo mesi e mesi di duro lavoro ad impaginare il vostro caterpillar Battista non permette alle sue due impaginatrici di sfogarsi un po’ liberamente giocando a vampiri in internet…. Quindi siamo entrate in sciopero e abbiamo lasciato l’arduo compito al nostro vice: Borgogno Alessandro… quindi non lamentatevi se il risultato sarà di pessima qualità sotto il livello estetico… a meno che Irene Cocchi non gli presti un po’ del suo ingegno… al che, se lui non farà danni, potrebbe uscire un qualcosa di carino… certo non ai nostri livelli…. Dopo questa stupida premessa trasformerò quest’articolo in qualcosa di “più” serio….

X giocare dovete recarvi sul sito www.vampiripavia.com o su www.cainiti.it al che dovete entrare

in chat e crearvi un personaggio… x questa operazione vi serve molta fantasia e soprattutto un’email che non sia yahoo, perché ci vorranno secoli ad ottenere la password (esperienza personale…). Il gioco si basa esclusivamente sull’immaginazione, trovandovi infatti in pagine a sfondo completamente nero dovrete immaginare una stanza arredata con mobili e oggetti vari.

Le vostre azioni saranno da descrivere in parentesi quadre e dovrete far finta di non conoscere il nome di chi è nella stanza con voi perché lo vedete solo… la cosa principale è non confondere il personaggio con chi ci sta dietro… il personaggio e solo un personaggio… come in un normale gioco per pc… se volete insultare/dire qualcosa al giocatore (colui che sta al computer) dovrete dirglielo tra parentesi, queste indicano il fuori gioco. Se intendete giocare ma non avete capito molto dalla mia delirante spiegazione vi consiglio d leggervi l’ambientazione e le istruzioni (se… come se qualcuno lo farà mai…).

Esiste una leggera differenza tra i due siti: con vampiri non si può barare… mentre con cainiti si, però dovete essere più abili nel gioco (dovete saper già cosa state facendo… quindi interpretare…)

In conclusione questo è un gioco adatto a persone con grande immaginazione e passione per i giochi di ruolo (GDR) o non particolarmente sane di mente (un po’ come noi…).

B A B Y, IRE, ANDREA

Vi è mai capitato di svegliarvi al mattino, di uscire, fermarvi e sentire l’aria fresca del mattino che vi sfiora il viso facendovi provare un brivido e sentirvi così veramente vivi, tanto da credere anche solo per un momento che nessuno sia più fortunato di voi? Penso proprio di sì; ma dovete sapere che esistono tantissime persone che non hanno mai provato tutto questo e non sto parlando solo di quelle persone lontane da noi, nella guerra e quindi in povertà, ma anche di tutte quelle persone che, nonostante non ce ne accorgiamo, ci stanno intorno, basti pensare alle persone sieropositive. Pensate che nella bergamasca ce ne sono circa 5000! Quindi, più o meno, una su 200 è sieropositiva e pensate a quante persone s’incontrano al giorno … ma per chi non avesse ben chiara l’idea sull’essere sieropositivi brevemente mi permetto di chiarire qualora ci siano dubbi sull’argomento.

Innanzitutto parto a parlare del virus: HIV, che si trasmette la maggior parte delle volte per contatto di sangue o per rapporti sessuali non protetti, comunque quando si prende il virus si entra in uno stato detto sieropositivà in cui apparentemente sembra di essere “normali”, ma che man mano ( per questo intendo anni) si arriva alla malattia: AIDS e quindi ad una morte quasi certa.

Purtroppo, come ho già detto, esistono molte di queste persone, tra cui anche tantissimi bambini, proprio così: bambini. Aggiungo un secondo purtroppo dato che molte volte queste persone, anche intere famiglie, vengono emarginate, fortunatamente ci sono anche molti volontari, che personalmente ammiro moltissimo, che dedicano parte del loro tempo stando accanto a loro, facendoli sentire appartenenti ad una stessa comunità, perché è giusto che sia così! In particolare io ho avuto la fortuna di poter ascoltare la testimonianza di due volontari appartenenti alla comunità Emmaus, la quale ha come uno dei suoi progetti l’occuparsi proprio di queste persone, in particolare bambini e tale progetto è stato chiamato “Vivere al Sole”. Il titolo è dovuto al disegno di una bambina di 9 anni, che aveva rappresentato un prato su cui lei giocava insieme ad altri bambini al sole, tranquilla, senza problemi, senza dover ogni tot ore prendere delle medicine. Questa bambina è morta.

Ecco, non voglio ora rattristarvi, ma solo farvi un attimo riflettere sul fatto che noi siamo talmente fortunati da non rendercene neanche conto, e perché credo che sia significativo ed importante da parte nostra dedicare anche un solo pensiero per queste persone (1° dicembre : giornata mondiale lotta AIDS).

Non ho voluto scrivere questo articolo per aumentare la tristezza che già c’è per ulteriori problemi nel mondo, ma per rendervi partecipi di testimonianze che a me sono interessate particolarmente; per provare a farvi percepire un’altra realtà a noi molto vicina in cui anche cose comuni come “vivere al sole” diventano per altre persone grandi desideri.

BUON NATALE!

…Per coloro che bevono prima di mettersi al volante…

Sono andata ad una festa, mamma, e mi sono ricordata di quello che mi avevi detto.

Mi avevi detto di non bere, mamma, e io non ho bevuto.

Non ho bevuto prima di guidare, mamma, anche se gli altri mi hanno incitata.

So che ho fatto la cosa giusta, mamma.

So che hai sempre ragione.

Ora, la festa è quasi terminata e tutti vanno via.

Quando sono entrata nella mia macchina, mamma, sapevo che sarei rientrata a casa grazie a come tu mi hai allevata. Ho cominciato a guidare, mamma, e come sono uscita per prendere la strada l’altra auto non mi ha vista, mamma, e mi ha investita.

Ho sentito il poliziotto dire che l’altro ragazzo era solo, mamma, e ora, io sono quella che paga! Sono sdraiata qui, sto morendo mamma, spero che arriverai presto.

Perché questo doveva capitare a me, mamma?

La mia vita sta volando via come un palloncino.

Mi sto bagnando nel mio sangue, mamma.

Ho sentito gli infermieri parlare, mamma, e in poco tempo morirò.

Volevo semplicemente dirti, mamma: ti giuro che non ho bevuto!

Erano gli altri, mamma...

Gli altri non hanno riflettuto.

Quel ragazzo probabilmente era alla mia stessa festa.

La sola differenza è che lui ha bevuto e sono io che sto morendo...

Sento molto dolore ora.

Il ragazzo che mi ha investita cammina e io non credo che sia giusto.

Sono stesa qui morendo e lui mi guarda fissandomi...

Dì a mio fratello di non piangere, mamma.

Dì a papà di essere bravo e quando sarò in paradiso, mamma, tu scriverai “La figlia al papà” sulla mia pietra tombale.

Qualcuno avrebbe dovuto dirglielo, mamma, di non guidare se aveva bevuto.

Se solamente qualcuno gliel’avesse detto io sarei ancora viva.

Il mio respiro se ne va sempre di più mamma, e io ho paura.

Per favore, non piangere, mamma.

Quando avevo bisogno di te tu eri sempre lì.

Ho una sola ultima domanda prima di dirti addio: io non ho bevuto prima di guidare, allora perché sono io quella che muore?

Dario

Mi è stato inviato da amici tramite e-mail questo piccolo testo e dato che mi è sembrato simpatico ho voluto rendervene partecipi…

1* Mia madre mi ha insegnato a rispettare il lavoro degli altri “ Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena pulito” 2* Mia madre mi ha insegnato a pregare “ Prega Dio che non ti sia caduto sul tappeto” 3* Mia madre mi ha insegnato la logica “ Perché lo dico, ecco perché” 4* Mia madre mi ha insegnato ad essere previdente “Assicurati di avere su le mutande pulite, non si sa mai, fai un incidente e ti devono visitare” 5* Mia madre mi ha insegnato l’ironia “ Prova a ridere e ti faccio piangere io” 6* Mia madre mi ha insegnato la tecnica dell’osmosi “ Chiudi la bocca e mangia” 7* Mia madre mi ha insegnato il ciclo della natura “ Come t’ho fatto, ti disfo” 8* Mia madre mi ha insegnato il comportamento da non tenere “ Smettila di comportarti come tuo padre” 9* Mia madre mi ha insegnato cosa è l’invidia “ Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come hai tu” (Portato all’attenzione da Monica)

Forse alcuni di voi ne hanno sentito parlare da qualche amico. Altri magari non sanno neanche di cosa si tratti. Altri invece si sono riproposti di provarlo, un giorno o l’altro. Altri non riescono più a farne a meno. Di cosa stiamo parlando? Ma del forum del nostro liceo!! (perché cosa pensavate????)

Sono ormai un paio d’anni che il sito www.liceomascheroni.it mette a disposizione di noi studenti uno spazio ben organizzato (con invidia degli altri licei...eheh!!) dove poter discutere di scuola, di musica, cinema, dove poter fare quattro chiacchiere, dove sfogarsi, dove apprendere gli ultimi pettegolezzi, dove esprimere i propri apprezzamenti riguardo alle bellezze mascheroniane e tanto altro. E’ un’occasione per incontrarsi, per fare nuove amicizie, per passare un’oretta di relax dopo un intenso pomeriggio di studio.

E’ un modo per conoscere tanti mascheroniane/e con cui altrimenti magari non s a r e s t e m a i v e n u t i a c o n t a t t o : a l c u n i u t e n t i s o n o t a l m e n t e a ff e z i o n a t i a l f o r u m c h e continuano a frequentarlo nonostante siano ormai entrati da anni nel mondo dell’università.

Comprende diverse sezioni per tutti i gusti: Il liceo, Quattro chiacchiere, M u s i c a , C i n e m a , Va c a n z e , F a n t a c a l c i o , E s p e r i m e n t i L e t t e r a r i , i l M e r c a t i n o … .

Sono stati recentemente introdotti anche un forum d’ascolto psicologico, uno di ascolto spirituale e uno di ascolto medico, moderati da specialisti, che saranno in grado di rispondere a tutte le vostre domande sull’argomento. Nel più completo anonimato.

Ma la sezione che probabilmente interessa maggiormente la gran parte dei forumisti –veterani e non- è il famoso TOP OF THE GNOCC. Qui si può votare il Primino/a più tenero, il sorriso più intrigante, la più bella della scuola… tutto ancora nel più completo anonimato. Almeno per gli altri utenti. La vostra password è conosciuta solo dagli amministratori del forum(che non hanno nessun interesse a tradire la vostra identità segreta!!).

Ma come fare per accedere a questo fantastico mondo??? E’ semplice: basta andare nel laboratorio di informatica e chiedere a un tecnico o al professor Torchitti la vostra password personale, connettervi al sito, andare nella sezione studenti e…. Buona navigata!!!

SiL 3^I

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9/12/’03 Caro Babbo Natale… Ma che Babbo Natale!!??

So benissimo che non esisti e ho capito come funziona questa storia: a Natale sono tutti più buoni… e’ più buono quel tuo pseudo sosia che va in giro per il Sentierone su un asino distribuendo caramelle ai bambini, è più buona (o bona??!) Megan Gale che insieme a 100 messaggi gratis al giorno ti offre anche il suo mini-spogliarello alla TV, è più buona l ’AUCHAN che ti riempie di offerte a destra e a manca tanto da tornare a casa carico come il Ciucco del Babbo Natale (vedi sopra...),sono più buoni i genitori che si “svenano” per comprarti quel piccolo Nokia con fotocamera integrata, con lettore cd,radio,termometro,p iastra,taglia capelli (??!!)che,certo, non è niente di che, ma un piccolo pensierino ci vuole,no?! Infine è più buono quello che inietta simpaticamente candeggina nelle bottiglie d’acqua. Però il natale è cambiato…Proprio ieri mi è capitato di andare alla “Città Mercato” e di notare un fatto piuttosto strano: la gente non si accalcava, come ogni anno, nel reparto Panettoni o Giocattoli, ma era tutta intenta a impugnare saldamente con entrambe le mani una bottiglia di plastica d’acqua e cercava di stringerla il più fortemente possibile, aspettando che uno spruzzo di miscela di acqua e detersivo schizzasse fuori.. Mah! Ritornando a noi.. A natale sono sempre tutti più buoni.. Tutti tranne i professori!

Che fare? Pensa che la mia amata profe di mate mi ha “piazzato” una semplicisssssima verifichina di trigonometria le ultime ore dell ’ultimo giorno di scuola.. terribile!!!

Ma quest’anno sono cambiata anche io.. mi accorgo che l ’atmosfera natalizia non può far altro che mettere in sordina quelli che sono i rumori più forti: guerre, incomprensioni, liti, omicidi…

Le luci della città e gli addobbi riescono solo ad attenuare questo clima di angoscia, ma purtroppo non li fanno sparire.

Quindi, caro Babbo natale, quest’anno ho solo un sogno: che tutte le persone di questo mondo vivano serene e senza pensieri, che per almeno una volta siano veramente felici..

11

Inizia la scuola e ci si domanda quando questo “martirio” finirà, perché passa la prima ora del primo giorno e ti accorgi che già non ci stai più dentro. E allora ecco un piccolo barlume di luce in un tunnel nero che non sembra avere fine: l’1 novembre! Il primo giorno di vacanza che, se hai fortuna, ti capita a fine settimana e permette così alla tua “ora d’aria” di trasformarsi in un “ponte” per evadere dai lavori forzati scolastici! E, se sei ancora più fortunato, quel 1 novembre va a coincidere col giorno del raduno dei fans del tuo cantante preferito, che magari si tiene in un’altra città, non esattamente vicina alla tua, e dove i tuoi genitori non ti manderebbero mai se si sovrapponesse ad un giorno di scuola.

Quanto sto dicendo è, chiaramente, non un sogno troppo intricato ma… l’esaltante realtà! Quest’anno si è infatti tenuto a Modena, proprio il giorno in questione, il 12^ raduno dei fans di uno dei migliori, per la sottoscritta in assoluto il migliore, cantautori rock italiani da 13 anni a questa parte. Di chi sto parlando? “Sembra la reincarnazione di un indiano d’America, con quei riccioli neri spettinati e quegli occhi ribaldi, gli stivaletti ricamati, i calzoni sgualciti, le magliette nere, due cerchietti d’oro allo stesso orecchio, amuleti al collo della Giamaica, della Thailandia, dei Tuareg, anelli Opi od orientali trovati nei mercatini: è Luciano Ligabue, detto il Liga, con il suo solare, maliardo sorriso mediterraneo…”. Per farla breve il raduno è indescrivibile. Devi esserne parte per capire cosa lo rende tanto speciale. E’ molto più di un concerto. Al concerto ci puoi capitare, ma al raduno no. Chi ci va, è lì perché ci crede veramente, perché come te è lì per vedere, per ascoltare e per parlare proprio con quella persona, che con le sue canzoni è entrata a far parte in qualche modo della tua vita. Ecco allora che persone da tutta Italia partono, affrontando magari un viaggio di centinaia di chilometri, per partecipare alla festa di quella che è una grande famiglia, ed aspettano pazientemente 3-4 ore in fila sotto una pioggia battente, tutti pigiati come sardine, in attesa dell’apertura dei cancelli.Quando poi finalmente aprono, li vedi correre disperatamente per cercare di ottenere un buon posto vicino al palco e, quando lo ottengono, quando realizzano che di lì a 2 ore saranno a meno di 5 metri dal loro beniamino, vedi una luce nei loro occhi che inizia a brillare e che non smetterà di farlo per tutta la durata del concerto. Si avvicinano le 15.30 e l’emozione investe un po’ tutti… qualche minuto di ritardo esalta l’eccitazione dell’attesa, tendendo gli animi fino a trasformarli in tante corde di unico strumento pronte a vibrare all’unisono tra le mani sapienti del Liga ed alle 15.50, finalmente, inizia la festa. A parte il presentatore, un Andrea Pezzi quanto mai appesantito ed antipatico che, con le sue tristi battutine, lascia un po’ – per usare un eufemismo - a desiderare, il tutto è fantastico. Aprono il concerto due vecchi gruppi con i quali il Liga aveva suonato in passato, gli Orazero e i Clandestino, che riarrangiano alcune sue canzoni. E poi lui, insolitamente senza i suoi mitici jeans e i suoi stivaloni da cow-boy, ma fantastico come al solito e sempre più bello nonostante, o meglio grazie a, gli anni che passano. Inizia allora la grande festa con un ricco programma: botta e risposta tra Luciano e i fans, che non gli risparmiano rimproveri per alcune sue dimenticanze nelle performance canore e scherzano con lui sulle disavventure della mitica Inter, lotteria con in palio cimeli della band e tanta buona, anzi ottima, musica… un repertorio di ben 33 canzoni, che ripercorrono la sua carriera musicale alternando, come nel lungo doppio tour conclusosi ad aprile, brani rielaborati in versione acustica ad altri invece nella versione più classica Tra questi rientra la tanto attesa e, per lo stesso Luciano, imprevedibile classifica delle 15 canzoni più votate dai fans: in prima posizione la famosissima “Urlando Contro Il Cielo”, seguita da “Piccola Stella Senza Cielo”, “I Duri Hanno Due Cuori”, “Ho Messo Via”, “Leggero”, “Certe Notti”, “Ho Perso Le Parole”, “Ti Sento”, “Il Giorno Di Dolore Che Uno Ha”, “Bambolina e Barracuda”, “Balliamo Sul Mondo”, “Sarà Un Bel Souvenir”, “Voglio Volere”, “Non E’ Tempo Per Noi” e infine “Cerca Nel Cuore”. Alle 20.15, come tutti i sogni, anche questa giornata indimenticabile purtroppo giunge alla sua conclusione e stanchi - zuppi di pioggia e di sudore - si ritorna tutti a casa, con un qualcosa dentro che ci fa stare bene e la voglia che un momento del genere, con circa 15000 persone che cantano e sovrastano con le loro voci il Liga, si ripeta il più presto possibile. Nell’attesa.. come dice Luciano… “Tenete botta”!!!

PS: il 21 novembre è uscito l’ultimo album di Luciano, intitolato “Giro d’Italia”… inutile dirvi che è fantastico… e le 180000 copie vendute lo confermano!!

Kay IV L

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Fra gli innumerevoli Greatest Hits che immancabilmente il mercato discografico ci propone nel “periodo d’oro” natalizio, ce n’è uno, oltre a quello di Springsteen e dei RHCP, degno di nota: “in time” dei REM. Con questo Cd lo storico gruppo americano vuole proporre il meglio degli ultimi 15 anni del proprio repertorio musicale ( corrispondente al periodo contrattuale stipulato con la Warner) a tutte le persone che, come la maggior parte di voi giovani liceali, non conoscono bene la storia di questa band. I “Rapid Eyes Movement”, il cui nome deriva proprio dalla fase più profonda del sonno, nascono nel 1980 ad Athens, Georgia, grazie a Mike Mills, Peter Buck, Bill Berry ed il frontman Michael Stipe e raggiungono il successo in patria statunitense nel 1983 con la canzone “Radio Free Europe”, che darà loro la spinta per diventare una delle band più importanti del mondo.

Ma è solo nel 1991, anno di pubblicazione di molti album fondamentali per la musica come Achtung Baby degli U2 e Nevermind dei Nirvana, che riescono ad assaporare il successo mondiale grazie all’album Out of Time, in cui è contenuta “Losing My Religion”, forse la loro canzone più famosa. Quest’ultima, oltre ad avere un inaspettato successo commerciale, è stata anche al centro di pesanti ma inutili critiche derivanti solo da un’errata interpretazione del suo significato: “Losing my religion” significa “Perdere la pazienza” e Michael Stipe non ha mai pensato di dare un siginificato religioso alla canzone. Nel 1992 viene pubblicato Automatic of the people, il loro capolavoro per eccellenza contenente canzoni come “Everybody Hurts” o “Drive”. Il loro costante rinnovamento musicale non viene capito molto ed è per questo che gli album seguenti, seppur meritevoli, non riescono ad avere lo stesso successo. Nel ’97 Mills, Buck e Stipe entrarono in una grande crisi per l’abbandono del batterista Berry, causato da un’aunerisma che ebbe durante un concerto, e solo dopo grandi difficoltà riuscirono a pubblicare l’album che stavano realizzando: Up. Un disco che va oltre la loro tipica sonorità ed usufruisce di molta elettronica, ma che purtroppo ancora una volta riceve molte critiche e poco successo. Personalmente lo considero un piccolo capolavoro contenente perle come “The apologist”, “Daysleeper” e “At my most beautiful”. Ed ora, dopo l’ultimo album vero e proprio, “reveal”, anche loro ci propongono una selezione di 18 canzoni, le loro Hits più famose ed apprezzate. “Noi siamo i Rem e questo è quello che abbiamo fatto in quindici anni. Spero possiate apprezzare il nostro lavoro che continueremo a fare con la passione di sempre”: è questo il messaggio che Stipe vuol trasmettere con questa raccolta, che riesce a trasmettere emozioni veramente uniche. Il pop- rock, mischiato ad elementi malinconici folk dei Rem è unico, grazie anche alle bellissime interpretazioni vocali di Stipe. Geni del Rock come Thom Yorke dei Radiohead o del grunge come Kurt Cobain dei Nirvana hanno considerato Micheal come una specie di mentore grazie alla sua capacità di dare consigli e preziosi aiuti.”Purtroppo non ho la bacchetta magica” dice lo stesso frontman ed è per questo che il non essere riuscito ad evitare il tragico suicidio di Cobain è fonte per lui di un grandissimo dolore.

L’ultimo singolo, Bad Day, ricorda molto uno dei loro più grandi successi, “It’s the end the World” (canzone poi tradotta e riproposta da Ligabue),ma c’è un motivo. La canzone infatti è stata detta essere dalla stessa band uno “studio” dalla quale poi è derivata l’altra. Ora ci è stata riproposta con un testo che Stipe ha scritto di getto dopo lo scoppio della guerra in Iraq, di cui i Rem, sono stati fortemente critici. Una delle caratteristiche della band è proprio quella di saper descrivere attraverso le proprie songs il mondo che ci sta attorno e tutto ciò che gli sta accadendo. Il video di Bad Day, in cui il cantante compare nelle vesti di un anchorman televisivo, è una vera e propria critica diretta al mondo delle comunicazioni, colpevole di fornirci il più alto numero di notizie possibili, esaltando la loro “spettacolarità” a scapito però di un loro approfondimento e perciò delle verità in sé delle cose.

I video musicali delle canzoni dei REM, sono tutti dei piccoli capolavori e ciò è permesso grazie alla minuziosa cura ed all’importanza che Stipe dà ad essi: vi consiglio di scaricarvene qualcuno!

Insomma, nonostante la loro età, sono considerati insieme ad un altro grandissimo gruppo,gli U2 (di cui sono grandi amici), la più grande band rock del mondo, e non è un caso se proprio in queste settimane siano primi in classifica. Per un attimo lasciate perdere i vari Manson, Blink, Spears, Metallica, Eminem ecc. e lasciatevi trasportare dall’intensità della loro musica e della voce di Stipe. “I’ve found a way to make u smile”..... è vero, l’hanno fatto nel cuore di tutti I fan e di tutte quelle persone che, come me, riescono a provare mille emozioni con la loro musica......

The Fly

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The Story

I Children of Bodom sono originari di Espoo, una città della Finlandia collocata a circa dieci km dalla capitale Helsinki. La band è stata fondata nel 1997, quando fu pubblicato il loro primo album, “Something Wild” . Prima di allora il nome della band era “Inearthed” e fu creata da Alexi e Jaska nel 1993. Solo in seguito Ale, Henkka e il loro precedente tastierista, J. Pirisjoki, si unirono alla band. I due più famosi album prodotti dagli Inearthed furono “Ubquitos Absence of Remission” e “Shining”, contenenti entrambi quattro canzoni. Dopo il licenziamento di Pirisjoki Janne si unì al gruppo, inizialmente per partecipare alla registrazione dell’ album “Something Wild” presso una casa discografica belga, poi come membro ufficiale della band. Quando gli Inearthed seppero che avevano un contratto con la Spinefarm, colsero l’ opportunità per cambiare il loro nome in “Children of Bodom”. Questo deriva dal truculento omicidio di Bodom, un piccolo lago finlandese, in cui tre ragazzi, nel 1963, furono squartati da uno squilibrato munito di un’ ascia, scomparso poi nel nulla. Poco dopo l’uscita in Finlandia di “Something Wild”, nel Novembre del 1997, i Children of Bodom stipularono un altro contratto con la Nuclear Blast Germany per la distribuzione del disco in tutta Europa.

Dopodiché il gruppo scrisse una nuova canzone chiamata “Children of Bodom” e pubblicò un singolo che resistette al primo posto della classifica finlandese per circa tre mesi, senza neanche doverlo pubblicizzare.

Il primo Nuclear Blast Tour (nel Febbraio del 1998, insieme a Hypochrisy, Benediction e Covenant) fu un successo, anche se Janne non poté parteciparvi a causa dei suoi esami finali a scuola. Il secondo Nuclear Blast Tour fu a Settembre (questa volta con Gorgoroth, Night In Gales, Dismember, Agathodaimon e Raise Hell), di nuovo senza Janne. In questa occasione il posto da tastierista lo prese Kimberly Goss (ex - Dimmu Borgire e fidanzata di Alexi).

Nel frattempo furono scritte altre nuove canzoni e fu registrato il loro secondo album, “Hatebreeder”.

Quando questo fu pubblicato nel 1999, fu seguito da un immediato successo e in Giugno (dal 7 al 14) i Children of Bodom tennero 3 concerti in Giappone, uno a Osaka e due a Tokyo, vendendo tutti i biglietti. Nei primi giorni di Maggio del 2000 è stato pubblicato il nuovo singolo “Hate Me”, che subito balzò in testa alla Single Chart finlandese e occupò la prima posizione per varie settimane.

Questo singolo anticipa l’uscita del nuovo album Follow the Reaper. Il resto è storia recente.

Pelli 4 / D

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Un pomeriggio, tra una verifica di chimica da infarto e un’altra di matematica da suicidio, ho sfogliato un numero di Gente (numero del 6 novembre 2003) e ho letto un interessante articolo del quale mi appresto a parlare. Mario Montanaro, giudice al tribunale dell’Aquila, ha ordinato che il crocifisso sia tolto dalle aule scolastiche, accogliendo il ricorso di Adel Smith, presidente dell’Unione dei musulmani in Italia, nonché estremista dell’Islam. Egli definendo l’oggetto caro alla cristianità “cadavere in miniatura”, ne aveva chiesto la rimozione nella scuola frequentata dai figli. In precedenza aveva addirittura chiesto che in classe venissero addirittura apppesi alcuni stralci coranici (richiesta inascoltata). Per il momento il giudice dell’Aquila, almeno sulla questione del crocifisso gli dà ragione, respingendo il possibile fine politico-progandistico della sentenza da molti auspicato.

Passiamo ora ad alcuni cenni storici. Il crocifisso divenne obbligatorio nel 1924 in età monarchica e la sua presenza divenne ancora più importante con i Patti Lateranensi nel ‘29, dato che la religione cattolica era diventata a pieno titolo religione di Stato. Nel 1984 Craxi firmò un nuovo trattato col Vaticano, che formalmente poneva il cattolicesimo sullo stesso piano delle altre confessioni. In questo ambito, secondo il giudice dell’Aquila, il crocifisso verrebbe a rappresentare l’unanimità degli italiani in tema religioso che di fatto non esiste, minacciando l’esistenza delle altre confessioni religiose. L’autore dell’articolo dopo questa presentazione dichiara quanto questo provvedimento “faccia a pugni” col buon senso, ricordando che l’ordinanza non è stata gradita da nessuno schieramento religioso, anticlericali e musulmani compresi. Inoltre viene sottolineato il fatto che con tutte le vicende negative che gravavano sullo Stato, riaprirne una così iniqua sarebbe una perdita di tempo. L’Italia inoltre senza vergogne, sente vivo il legame storico-culturale con la Chiesa, e il crocifisso rappresenta sicuramente l’identità culturale e spirituale europea. La cosa diventa ancor più assurda se a portare avanti una simile vicenda è un musulmano radicale, la cui religione comprende l’intolleranza verso alcuni dogmi dell’ONU, quali la parità dei sessi, la libertà religiosa, di stampa, ecc. La costruzione di una chiesa in un paese islamico, come ad esempio l’Arabia Saudita, sarebbe assolutamente inconcepibile. L’autore conclude dicendo quanto appare “bizzarro” che il mondo islamico negando alcuni fondamenti della convivenza democratica, si arroga a codesti precetti che nega per bandire addirittura un simbolo come il crocifisso.

A mio parere lo scopo dell’articolo appare chiaro, considerando anche il punto di vista dell’autore certamente filo-cattolico. Se il dialogo religioso si fonda sul mettere le diverse religioni sullo stesso piano evitando che una prevarichi sull’altra, l’episodio del crocifisso viene visto in assoluto come un’alterazione di questo equilibrio ed un tentativo di prevaricazione. Tentativo tra l’altro portato avanti da un esponente musulmano estremista, la cui fede, come ha detto l’autore dell’articolo, esclude libertà di stampo democratico alle quali siamo abituati (Islam=sottomissione a Dio). Proprio tale elemento a mio parere ha fatto della questione del crocifisso, un tema caro all’opinione pubblica che si è sentita in qualche modo oltraggiata.

Zirro Rulezz 4H

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Questo è un testo che ho già fatto circolare sul Forum e su Bergamo Blog, anche se firmato Atlantide, è scritto da me.. credo sia abbastanza interessante per l’argomento da portarlo anche sul Caterpillar.

Esprimere il dolore per le recenti vittime, che siano militari italiani o civili iracheni, dell’ennesimo atto di questa guerra è doveroso. E’ un avvenimento che di certo ha sconvolto sia il nostro paese, da sempre impegnato a portare aiuti necessari, sia il mondo intero per la sua gravità.

Ma vi sono anche altre questioni da trattare: l’accaduto mostra chiaramente a tutti come l’Iraq non sia una nazione pacificata, come lo scopo, che il nostro governo si era proposto nell’attaccarlo assieme all’America e ad altri stati, sia totalmente fallito; questa stessa strage non è che la logica conseguenza di una politica, di una modalità d’intervento errata nei suoi principi di base. Senza voler muovere accuse o processi a nessuno, è ora di prender coscienza dei fatti, e proporre nuove soluzioni. Non si può continuare a ritenere l’uso della forza utile e unico rimedio, perché la violenza ha spesso abbattuto grandi ostacoli, ma non ha mai creato niente, eccetto un vortice di ritorsioni che rende solo più difficile il ritorno alla stabilità, alla libertà, alla democrazia. Abbiamo avuto la prova, per chi ne avesse ancora bisogno, che certi valori non sono esportabili a forza di bombe, raid aerei e soldati. Ciò che è accaduto mercoledì era stato previsto, e temuto, ma non dobbiamo per questo trincerarci dietro alle alte barriere del rancore e della vendetta, non possiamo proseguire di errore in errore per questa strada.

Di fronte ad una guerra continua e fin dal primo momento contraria al desiderio dell’opinione pubblica, ai troppi morti, all’odio crescente del popolo iracheno verso le forze straniere di occupazione, di fronte a tutto questo vogliamo rivalutare il nostro ruolo, e mettere la parola fine a questo terribile errore. Il ritiro immediato di ogni esercito nazionale e l’invio dei caschi blu dell’ONU come unica credibile forza di pace e ricostruzione ci sembra l’unica alternativa possibile all’abbandono totale di una situazione problematica che abbiamo contribuito a creare, o all’essere definitivamente identificati da tutto il mondo islamico come ‘ il nemico Occidentale ’. Così come è da evitare quest’ultimo pericolo, che precluderebbe ogni futuro dialogo e separerebbe definitivamente due mondi già troppo in conflitto, allo stesso tempo non ci è più permesso lasciare il territorio senza pensare alle conseguenze delle nostre azioni.

Avendo distrutto ogni tipo di organizzazione, ritirarci immediatamente significherebbe far spazio al caos più completo; allora che l’unico vero organismo internazionale coordini il nostro agire, in modo che esse siano improntate all’aiuto, alla cooperazione e al progressivo, e massimamente rapido passaggio dei poteri in mano agli Iracheni, perché possano di nuovo governare da soli il proprio paese, senza ingerenze esterne, senza sentirsi schiacciati e spinti ad odiare qualcuno.

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Quindi, sperando finalmente nell’arrivo della pace, piangiamo per i nostri e i loro morti, che nella morte di certo sono uguali, come forse non vennero considerati in vita. E dopo il dolore non venga il rancore, o ancor peggio l’oblio e l’indifferenza, perché ricordare è un dovere, e così il non ripetere gli errori già commessi.

Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi.

Farewell 4*A P.s. ( dopo la recente tragedia che ha visto la morte di nove bambini, non credo ci sia bisogno di dire che la discussione rimane aperta.. non abbiamo un contraddittorio a quest’articolo, ma ogni commento sulla questione sarà ben accolto )

FOGLIE Pian piano si tinge di giallo la betulla, tutte le dita dorate son al posto del sole e riecheggiano fin all’estate come un arlecchino.

Nella bruma del mattino il silente risveglio sembra ‘l respirare dei platani.

E quali sospiri d’amor nascosti risalgono al frusciar delle foglie, qual schietta meraviglia del qualunque dolce sentir.

Daniela Fantoni 3°L

Sorge la calma nel ciel turchino.

L’ultime del gregge corron celeri a lasciar calve le colline sopra ‘l sole.

Qual gioia librar l’ali su labili fiamme di luce.

Farsi carezzar dall’aere tremulo e timido, che porta l’odor dell’ultime foglie.

L’autunno, umile slancio d’amore, sboccia e si cela pian piano, che nessuno s’accorga ma continui ad amare.

Daniela Fantoni 3°L

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…un’immagine, no, una realtà, una strana, incomprensibile, mostruosa realtà, in cui mi trovai immerso senza volere…

(R.M. Rilke – I quaderni di Malte) Sono immersa nel Silenzio Assordante della notte.

Questa notte che vibra di voci più vere di quelle abbagliate dal giorno e che non riesco a lasciare.

Una tavolozza di colori che dipingono la Mia Mente e non vogliono annullarsi nel nero muto dell’Incoscienza.

Tra me e la notte un vetro e migliaia di gocce di pioggia che lo rigano, leggere e inesorabili. Sono le Schegge Dei Miei Sogni, della mia Gioia, del mio Dolore, Frammenti Di Senso che riflettono in flash back le Parole dette, ascoltate, immaginate, evitate.

“Criminalità. Gli italiani prigionieri della Paura. Uno su quattro non si fida a uscire la sera. Il 12% non si sente sicuro nemmeno in casa. Società individualista, per questo insicura” E la Mia Paura?

Sarà l’adolescenza, questa età spietata come una malattia.

No, non voglio essere consolata.

Voglio vivere tenendo gli occhi ben aperti, sulla Luce come sull’Ombra, come ha detto quel genio di Albert Camus.

Mi sento sicura qui…In fondo le statistiche sono quelle cose improbabili per cui se uno ha la testa nel forno e i piedi nel frigorifero, la sua temperatura media è ottimale!

E poi ho il telefono, il computer, la televisione…e sotto gli occhi un giornale.

Non sono sola, c’è il mondo con me.

E i miei amici, c’è sempre qualcuno sveglio nel forum.

Ma quello che c’è fuori, avvolto nell’Oscurità?

No, è Natale e le strade luccicano di punti luminosi.

Già, un altro Natale è alle porte. Vorrei la neve quest’anno, il suo odore buono, il suo candore. Mi mancano quegli inverni pieni di neve di quando ero bambina e mi divertivo a rotolare giù per la discesa che porta ai garage con Giulia, la mia amica del cuore. Ora è lontana, a Roma. Chissà se anche lei ricorda?

“Un’altra bottiglia sospetta, caccia all’avvelenatore dell’acqua” L’ ha bevuta un neonato. E’ terribile!

A Natale dovrebbero essere tutti migliori e invece c’è Questo Male gratuito, inspiegabile, assoluto, che ci avvolge e ci soffoca…

Un Natale inutile, ammantato di consumismo!

“Catturate due nuove stelle”, una è una pulsar, una stella doppia.

Ho bisogno di te. Dove sei? Mi sento precipitare senza scampo nella tua orbita.

Forse una volta le stelle erano tutte così. Poi, per una colpa, sono state separate dagli dei, come gli androgini nel mito platonico. E ora si cercano disperatamente per riavere la loro metà.

Klo 3D

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A tutti è capitato almeno una volta di riflettere soli con sé stessi della propria vita mentre, sdraiati sul proprio letto, si fissa un punto imprecisato del soffitto. In quel momento siamo particolarmente “filosofi” perché ci poniamo le tipiche domande esistenziali: chi siamo, cosa stiamo facendo, dove andremo, ma soprattutto, siamo veramente importanti per qualcuno? È questa la situazione iniziale in cui si trovano i due protagonisti di “Lost in translation”, commedia malinconica dalle sfumature umoristiche, diretta da Sofia Coppola, che come si potrà certamente capire dal cognome è la figlia di quel grandissimo regista che corrisponde al nome di Francis Ford.

Bob Harris, interpretato da un superbo Bill Murray (il mitico Peter dei Ghostbuster per intenderci), è un famoso attore cinquant’enne, sposato da 25 anni con una moglie tutt’altro che dolce, che si trova a Tokyo per pubblicizzare una specie di Whisky Giapponese. Charlotte, invece, è una giovane sposina che si trova nello stessa città per seguire il neo-marito fotografo che però, a causa degli impegni di lavoro, la lascia praticamente sola per tutto il tempo facendole venire forti dubbi sul loro matrimonio. Tutti e due, forse a causa del fuso orario, ma soprattutto per i troppo pensieri che passano loro nella testa non riescono a dormire, e per questo per puro caso si incontrano di notte nel bar del loro lussuoso albergo. Instaurano subito un rapporto molto intenso e vivo, che va oltre la semplice amicizia, ma che si fonda sulla complicità e sul sapersi ascoltare ed aiutare l’un l’altro.......e che forse raggiunge quell’amore tanto sognato ed insperato. Il tema dell’incomunibilità fra le persone emerge chiaramente all’interno di questo film: “La nostra società è incentrata sulla comunicazione, ma proprio nel momento in cui la tecnologia riduce gli spazi e moltiplica le occasioni di scambio, crescono anche le difficoltà ad instaurare un dialogo vero e profondo tra gli esseri umani” afferma la regista.

Ed ecco che nel bel mezzo di una delle tante “crisi esistenziali” di questa strana vita, i due protagonisti si conoscono e si aiutano in una delle città più bizzarre

del mondo:Tokyo. È proprio tra le migliaia di luci dei grattacieli, tra le strade affollatissime, tra i pub più tecnologici, e tra le stranezze giapponesi che Bill e Charlotte passano quelle due splendide giornate insieme provando forse per la prima volta cosa vuol dire vivere ed essere felici.

Se la prima parte del film è, grazie al favoloso Murray ed a geniali gag, superbamente incentrata sul contrasto culturale è però la seconda la più interessante perché riesce a descriverci egregiamente questo rapporto inspiegabile, a metà tra amicizia ed amore, che solo poche persone hanno la fortuna di poter provare e vivere intensamente. La fine è decisamente azzeccata e riesce a lasciare lo spettatore con una certa curiosità che lo spingerà a chiedersi: “che diavolo le avrà detto?”.

Dopo il positivo esito de “Il giardino delle Vergini suicide”, il secondo film della Coppola era una specie di “Test” per poter dimostrare a tutti le sue capacità. Bè posso dire che questo test l’ha passato alla grande perché è riuscita a realizzare una commedia dalla rara bellezza, che va oltre alle solite banalità. Riesce infatti a descrivere perfettamente quella malinconia che spesso pervade l’animo umano intervallandola con scene molto gustose, e soprattutto riesce a dimostrare che ne nella vita è importante sapersi parlare ed aiutare.Grande merito bisogna darlo anche a Bill Murray, attore molte volte sottovalutato, ma dal grande e personale talento.

Se volete passare due ore piacevoli, che vi facciano riflettere ma al tempo stesso ridere questo è il film che fa per voi. C’è una controindicazione però, perché vi farà riflettere su un’altra faccenda molto importante: cosa diavolo è l’amore?

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theFly

Immaginazione al potere: questo slogan del ’68 non parla solo di una stagione di lotte e rivoluzioni, di cambiamenti epocali, assurta a grande mito del passato, ma soprattutto di un periodo in cui si credeva sinceramente nell’utilità del proprio impegno, agire concreto e passionale, un tempo in cui era quest’atteggiamento aspro e positivamente dolce assieme a dominare le menti, ed esso forse non si è del tutto sopito, e potrebbe rinascere ora, in noi.

Usando il plurale, voglio intendere non solo che possa ripresentarsi adesso nei popoli, nella massa, ma anche nelle singole sotto-categorie di individui e , particolarmente, nei giovani. In generale infatti le nuove generazioni succedutesi in questi ultimi decenni non hanno più mostrato una tale enorme fiducia nella possibilità di provocare gli eventi, di essere motori propulsivi del mutamento, di scegliere la propria posizione e portarla avanti con volontà e sicurezza. Oramai entrati trionfalmente in un nuovo millennio, anche l’attuale mostra i sintomi di questo fenomeno; immobili assistiamo al crescente predominio del disinteresse verso tutto ciò che riguarda gli avvenimenti di stampo sociale economico o politico; al massimo è riscontrabile talvolta un blando e diffidente accostamento a certe tematiche, salvo poi aver una fuga precipitosa se viene richiesta non dico una disponibilità all’azione sul piano pratico, ma anche solo una personale riflessione od opinione, con il conseguente schierarsi in modo autonomo e cosciente rispetto al problema.

Gli antichi Greci avevano un termine pr definire queto genere di mentalità: chiamavano coloro che la ostentavano ‘idiotes’. Ritengo essa sia una tendenza deleteria, a lungo termine autodistruttiva, ed in contrasto sia con la natura stessa dell’uomo sia, ed in misura ancora maggiore, con quella del ragazzo.

Siamo ‘ animali sociali, politici ’, come ha detto Aristotele, e non dobbiamo rinchiuderci nell’indifferenza egoista di chi da nulla è toccato, fino a che non si vede sconvolgere il suo piccolo mondo dal sovversivismo delle idee altrui, più aperte, sempre messe in gioco e rivedute, non fossilizzatesi a bearsi della propria resistenza ed incrollabilità. Queste ultime, giunte allo scontro, o si chiudono ulteriormente, sterili, ad ogni contatto, oppure, per la durezza che è insieme debolezza insita in loro, si sgretolano.

Le basi d’ogni nostro ragionamento e pensiero non devono essere idee prese a caso, ma presupposti scelti e ragionati, passibili di confronto, modifica e persino radicale inversione. Non possiamo finire futuri conservatori dello stato di cose vigente per convenienza, inazione, ignoranza volontaria e militante.

Alla nostra età, oltretutto, quando non abbiamo ancora iniziato a perder ideali ed utopie, il sogno di un mondo migliore ci è ancora concesso e quasi perdonato con bonaria indolenza dalla cinica realtà esterna, il deprimente, anche se usuale, appiattimento a folla indistinta, manipolabile e silenziosa, bestia collettiva stupida e pigra, è solo all’inizio. Abbiamo ancora per poco il potere di scegliere cosa vogliamo

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diventare, se individui completamente formati e indipendenti, o semplici componenti di un meccanismo che non capiamo e non sappiamo reindirizzare, bloccare, distruggere.

E’ un nostro diritto seguire una via piuttosto che un’altra, ma è tanto facile al giorno d’oggi seguire i flussi e le correnti del conformis mo!

Abbandonarsi alla decisione della maggioranza, lavandosene le mani!

Commettere il sommo reato dell’apaticità, della disinformazione, del qualunquismo!

La realtà globale si trasforma sotto i nostri occhi: è qui, davanti a noi, niente affatto lontana e distante. Restare passivi più a lungo è un errore: non abbiamo più soltanto l’Italia, ma l’Europa, il mondo intero con cui mantener relazioni d’analisi e critica costruttiva.

Ora, mi si obbietta che alla nostra età si devono avere altri interessi, altri intenti e altri scopi. C’è chi pensa, magari, che si è troppo piccoli, poco maturi e non abbastanza adulti, culturalmente e intellettualmente pronti. Alcuni considerano ogni sforzo, inteso ad intervenire su soggetti troppo vasti, inutile.

Ma penso che questa mia generazione è preparata, a non può e non deve continuar a disprezzare certe ovvietà. E’ forse sbagliato ricordare che i giovani di oggi diverranno gli adulti di domani? In un’epoca di confusione, di repentini, inspiegabili e continui capovolgimenti, la soluzione non è certo crearsi una vita calma difesa da muri di menefreghismo e cecità, privando noi stessi di un qualsiasi potere di decidere e di ribellarsi, o escluder la possibilità di osservare e comprendere.

Quindi a voi la scelta, sperando che ogni paraocchi mentale sia abbandonato.

Aggiungo solo un’ultima cosa: essendo questo

un giornalino scolastico, e sembrandomi perciò opportuno, dico che purtroppo l’insegnamento obbligatorio è spesso costretto dalle sue stesse peculiarità a scadere nel puro nozionismo, ma per crescere interiormente abbiamo bisogno di ben altra sostanza e nutrimento, che studiare una lingua morta, vittorie o sconfitte di eserciti ormai in polvere o leggi fisiche… Lo studio è importante, la nostra vita, i nostri sogni, il far sentire la nostra voce molto, molto di più; non rifiutiamoci mai di alzarci in piedi e parlare! ‘Credi davvero che ancora qualcuno voglia ascoltare la tua voce?’, cantano i Modena City Ramblers.

Io credo di si…

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Farewell 4A

Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati.

Armati di lunghi lanciafiamme, questi particolari vigili del fuoco irrompono nelle case dei sovversivi che nascondono in casa libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge.

Ma Montag non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan propagandistici martellanti, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. Finché un giorno, dall’incontro con una giovane sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag il pompiere inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto, un universo non ancora offuscato dalle tenebre della società tecnologica imperante. Così può essere riassunto il romanzo scritto nel lontano 1953 da Ray Bradbury: Fahrenheit 451, una sorta di viaggio all’interno di uno stato immaginario talmente autoritario da sentire il bisogno di mettere i libri al rogo. In Italia questo bisogno è fortunatamente assente, però nonostante un innalzamento graduale del livello di educazione scolastica, la propensione alla lettura dell’Italiano medio non dà segni di grande crescita e molte opere rimangono sconosciute al grande pubblico, soprattutto quello più giovanile. In Italia si legge poco rispetto alla media europea: secondo le statistiche infatti poco più della metà degli italiani (56%) dice di leggere un quotidiano, e di questa solo il 43% in modo abituale (almeno 3 volte a settimana). Dati ancora più scoraggianti riguardano la lettura di libri: meno della metà degli Italiani legge libri, e meno di un terzo ne ha letti almeno 3 nell’ultimo anno. Ma cosa ostacola l’allargamento del “mercato” della lettura? Forse le scadenti competenze letterarie acquisite nel percorso formativo scolastico?

O le insufficienti capacità di lettura-comprensione-interpretazione di un testo complesso? O è di nuovo tutta colpa della televisione? Il presidente della Commissione della Cultura della Camera dei Deputati, Ferdinando Adornato, ha presentato in aprile una proposta di legge per incentivare la crescita della lettura in Italia, facilitando l’acquisto e il rapporto tra lettore e libro. A livello europeo è stato invece istituito il programma Arianne, a sostegno della diffusione internazionale dei libri e della lettura attraverso la traduzione: come, secondo la leggenda, il filo di Arianna ha aiutato Teseo a trovare l’uscita dal labirinto, così il programma Arianne a favore della traduzione potrebbe essere il filo per far meglio conoscere la storia e la cultura di ognuno degli stati membri.

Ma tutto questo potrà bastare? Sicuramente sarà di grande ausilio; bisogna però ricordare che la famiglia innanzitutto e poi anche la scuola devono essere il luogo privilegiato per l’apprendimento e l’incoraggiamento alla lettura. Va insegnato ai ragazzi che la lettura è piacevole, poiché consiste nel rapporto con un scritto bello, gradevole, accattivante, nel quale il lettore ritrova se stesso, la propria vita, le proprie difficoltà, nonché aspirazioni, desideri, successi. E forse quest’ obiettivo è stato raggiunto. Secondo le statistiche di Prospektiva, una rivista letteraria che lo scorso anno ha realizzato in dieci scuole italiane (tra le città di Torino, Lucca, Caserta, Ancona, Brescia, Rieti, Mantova, Siena, Napoli, Milano e Roma) un sondaggio per chiarire il rapporto tra i libri ed i ragazzi tra i 12 ed i 18 anni (per un totale di 1063 intervistati, 505 maschi e 558 femmine), i giovani d’oggi leggono ed amano farlo!! Hanno inoltre punti di riferimento letterario e trovano stimoli dalla lettura; trovano i libri in casa o li comprano, ma ne sottolineano l’eccessivo costo; punto negativo è però lo scarso utilizzo delle biblioteche. Praticamente assente lo stimolo alla lettura da parte dei mass media, quali televisione (punto di riferimento solo per un ragazzo su tre), internet, radio e cinema. La nostra domanda davanti a questi dati è stata: e noi Mascheroniani?

Rientriamo o meno in questo profilo tracciato su scala nazionale anche se su un numero esiguo di intervistati? Per fare dunque una riflessione più approfondita abbiamo riproposto,con alcuni tagli, lo stesso questionario di Prospektiva ad alcuni corsi della nostra scuola; per la precisione alle classi I C, I D, I F, II C, II D, II L, III C, III D, III F, III L, IV C, IV D, IV F, IV L, V C, V D,V F (che ringraziamo nuovamente). Il numero totale degli intervistati è stato di ben 347 alunni. I dati raccolti evidenziano una netta predilezione per la lettura: il 77,5% di noi ama leggere, contro il 67% degli intervistati a livello nazionale; in più di questo 77,5 % il 36% legge regolarmente con una media di circa 5 libri all’anno (per il 40% degli intervistati). Vi è una netta preferenza per i libri (57,7%), a discapito delle riviste (22,4%), dei fumetti (10,4%) e dei quotidiani (solo il 9,1%). I generi letterari più amati risultano essere: avventura (22,8% concorde con il 24%

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a livello nazionale), gialli (19,3% come per i dati di Prospektiva) e classici (13,5%). Tenace è ancora l’utilizzo delle biblioteche (26,5%), preceduto in ogni caso dall’acquisto dei libri (52,1%); la tendenza all’acquisto è riscontrabile anche a livello nazionale, contrariamente all’usufrutto delle biblioteche (solo il 16%). Persone fidate alle quali chiedere consigli anche riguardo alla lettura, restano gli amici (53,1%), con i quali ci si confronta e ai quali si propongono nuove letture (72,8% contro un misero 47% dell’indagine nazionale) seguiti quasi di pari passo da genitori e insegnanti. Se per tutta l’Italia è quasi del tutto assente l’invito alla lettura da parte di mezzi comunicativi, quali tv, internet, cinema e radio, che influenzano solo il 29%, lo stesso non si può dire per noi Mascheroniani, che troviamo uno stimolo anche in questi (68%).

Sperando che questi dati positivi siano realmente tali anche calati nella realtà, allontaniamo senza ombra di dubbio le previsioni di chi parlava di “morte della carta stampata”. E’ difficile sapere se un giorno ci sarà davvero qualcosa in grado di sostituire la carta… la cosa importante è non dimenticare l’esistenza dei libri, ma piuttosto amarli perché i bei libri non possono tradirci. Come scriveva Pennac nel suo celebre libro Come un romanzo.. “il tempo per leggere è sempre rubato (come il tempo per scrivere, d’altronde, o per amare). Rubato a cosa? Diciamo al dovere di vivere… …il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo di vivere”.

Kay & Sam IV L Moni III L

Grande clamore hanno destato le parole del vicepremier Gianfranco Fini riguardanti il fascismo e in particolare l’ultimo periodo del Ventennio, durante la sua visita ufficiale in Israele, dove, con tanto di Kippa sul capo, dopo aver condannato per l’ennesima volta le leggi razziali del regime, ha inserito il fascismo fra le “espressioni di male assoluto” nel Novecento e ha definito la Repubblica di Salò “una delle pagine vergognose” della storia italiana. Inevitabile quindi, che uomini di An come Storace o il Ministro Tremaglia, che a Salò nel ‘43 c’è stato, abbiano espresso il loro dissenso alle dichiarazioni di Fini. In realtà, ciò che ha affermato il Presidente di An è un caposaldo della costituzione del partito, scritta a Fiuggi una decina di anni fa, tant’è che lo stesso Fini ha risposto alle critiche dicendo che la destra italiana è “antifascista da 10 anni”. Da tutta questa faccenda, emerge dunque la volontà da parte di Fini di rompere definitivamente con i pregiudizi che ancora oggi riscontra il suo partito, a 60 anni di distanza dalla dittatura di Mussolini, e di potere finalmente studiare e giudicare la storia dall’esterno, liberandola dall’interesse della politica, facendo sì che si possa parlare serenamente e, una volta tanto, anche bene di personaggi come Gentile e Bottai, senza apparire politicamente nostalgici di regimi. Insomma non ci sono dubbi, la destra ha ampiamente chiuso i suoi conti col passato. A questo punto ci si augura che il discorso del Vicepresidente del Consiglio abbia avuto effetti anche altrove. Ci aspettiamo infatti tutti quanti, che anche i leader della sinistra vadano a rendere omaggio e onore nei gulag, nelle foibe, dove milioni di martiri della dittatura comunista sono stati trucidati. Non si capisce inoltre, come in un paese democratico come il nostro ci siano partiti politici che portano il nome di regimi sanguinari come quelli comunisti: immaginatevi cosa succederebbe se alle prossime elezioni si presentasse un partito come “Rifondazione fascista”...

Per concludere sulle parole di Fini riporto ciò che Giampaolo Pansa, uomo di sinistra e attento storico, ha scritto pochi giorni fa sulla sua rubrica fissa su L’Espresso: «A proposito di Salò: la maggioranza dei giovani schierati con la Rsi non si arruolò certo per dare la caccia agli ebrei. E l’infamia dello sterminio non può farci chiudere gli occhi di fronte alla pesantezza delle vendette compiute sui fascisti sconfitti dopo il nostro 25 aprile».

F.M. Didascalia foto: Lavori forzati in un gulag sovietic

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Cancella i nomi scritti di seguito e le lettere rimanenti comporranno una frase:

Adalgisa

Antonella

Giulia 2^A, Chiara 2^A, Bea 2^A

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CIAO A TUTTI! Per questo numero ci siamo volute cimentare in una specie di intervista, esattamente un intervista doppia: i prescelti sono stati due rappresentanti (che ci hanno sopportato con grande pazienza!): uno in carica quest’anno, Vitali e un rappresentante dell’anno scorso, Bonacina (senza nulla togliere agli altri rappresentanti, naturalmente!). BUONA LETTURA! Nome: Dario Bonacina Soprannome: Dibi Perché questo nome: non l’ho scelto io.. comunque sono le iniziali del mio nome Nome lista?Vai, spacca!! Era un modo di dire del mio compagno di lista Quanti voti avevi ricevuto?108 Quante persone hai corrotto per ottenerne cosi tanti? Nessuno Hai un minuto per convincere un ragazzo a votarti: ... non lo so… non ho fatto propaganda Quanto pensi che abbia influenzato la tua popolarità?Non ero ancora popolare Quali erano gli obiettivi della tua lista?

Non avevamo molti obiettivi,soprattutto seri, per esempio introduzione dell’ora di attualità Quanti ne hai rispettati?

Abbiamo tentato di attuarli tutti, ma non siamo riusciti a rispettarne nemmeno uno Quali sono secondo te i compiti di un rappresentante d’istituto?

Tenere i contatti con gli studenti, portare in consiglio i problemi degli studenti E i privilegi?

Uscire dalla classe quando vuoi ,chiamare fuori dalla classe le persone…

Hai mai sfruttato la tua popolarità per approfittarti delle ragazze(/i)?

Ragazze si Pro o contro l’occupazione?

Contro, non c’erano i motivi…

Cosa ne pensi dei tuoi “ex-colleghi”?

Sono simpaticissimi, collaboravamo bene insieme Cosa ne pensi dell’altro? È un bravo rappresentante Quale è il tuo panino preferito?

Nome: Enrico Vitali Soprannome: Spidu Perché questo nome: sarebbe una storia troppo lunga da spiegare, viene dalle medie Nome lista? Et lista, anche questo sarebbe troppo lungo da raccontare…(comunque “et”+ “lista” da etil, l’alcol etilico Quanti voti hai ricevuto?: 600 Quante persone hai corrotto per ottenerne così tanti? Nessuno Hai un minuto per convincere un ragazzo a votarti: non ci penso proprio Quanto pensi che abbia influenzato la tua popolarità?Tutto Quali erano gli obiettivi della tua lista?

Maggior confronto con gli studenti, più parola agli studenti Quanti ne rispetterai?

Tutti Quali sono secondo te i compiti di un rappresentante d’istituto?

Perdere ore di lezione, riportare i problemi degli studenti E i privilegi?

Perdere ore di lezione, essere conosciuto Lo farò prima o poi Hai mai sfruttato la tua popolarità per approfittarti delle ragazze(/i)?

Ragazzi no di sicuro… ragazze prima o poi lo farò Pro o contro l’occupazione?

Contro, non ci sono motivi validi Cosa ne pensi dei tuoi “colleghi”?

Sono molto validi Cosa ne pensi dell’altro?

Brava persona,che stimo… che ha usato la sua posizione per provarci con le ragazze

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Quale è il tuo panino preferito?

Il pancettino Sport preferito?

Calcio Bidello preferito?

Severo Hai 1 minuto per convincere la profe a non interrogarti:

La piadina del rappresentante Sport preferito?

Calcio Bidello preferito?

La Manu, quella “rossa” Hai 1 minuto per convincere la profe a non interrogarti: devo andare in vicepresidenza

devo consegnare una circolare, ieri sono stato male, il cane mi ha mangiato il foglio ha mai funzionato?

La scusa del cane mai…

ha mai funzionato?

Non l’ho mai usata perché avevamo le interrogazioni programmate Che squadra di calcio tifi? Atalanta Slip o boxer? Boxer Bionde o brune? Brune Mare o montagna? Mare Cosa stai facendo adesso? La facoltà di Scienze della Comunicazione Cosa ti manca dal Mascheroni?

L’ambiente Se fossi un professore… non potrei esserlo, sarei fuori dalla classe tutto il tempo Dopo questi anni di scuola sai che: · radice di –5: esiste solo nei complessi · formula dell’alcol etilico: boh!? · cosa significa “mutatis mutandis”?

Non lo so quante “nonsenses” hai detto in questa intervista? …

Da 1 a 10 cosa daresti…:

Che squadra tifi?Atalanta Slip o boxer? Boxer Bionde o brune? Brune Mare o montagna? Mare Cosa farai il prossimo anno? Oltre al mantenuto, non lo so ancora Cosa ti mancherà del Mascheroni?

Assolutamente niente Se fossi un professore… mi ammazzerei Dopo questi anni di scuola sai che: · radice di –5: non esiste · formula dell’alcol etilico: boh!? · cosa significa “mutatis mutandis”?

Cosa?! quante “nonsenses” hai detto in questa intervista? Tutte Da 1 a 10 cosa daresti…:

· al lavoro dei bidelli:8 · al bar: 10 · alla comodità di banchi e sedi: 8 · al Caterpillar: 10 · alla nostra intervista:10 pensi che serva a qualcosa l’edificio che unisce l’ala vecchia con quella nuova? È stato uno spreco di soldi Pensi di aver lasciato un’impronta indelebile nella storia nel Masche?

Assolutamente no Fai un salutone ai mascheroniani: CIAO

· al lavoro dei bidelli:6 · al bar: 10 · alla comodità di banchi e sedi: 7 · al Caterpillar: 10 · alla nostra intervista: 6 pensi che serva a qualcosa l’edificio che unisce l’ala vecchia con quella nuova?

Assolutamente a niente Pensi di aver lasciato un’impronta indelebile nella storia nel Masche?

Sicuramente Fai un salutone ai mascheroniani: CIAOOO! PS: un ringraziamento particolare a Voch, Perek, Paola di 4A e a Pucce di 2A, che grazie ai loro suggerimenti costruttivi hanno reso la nostra

SILVIA & SIMO 4A

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Immigrati: “vengono nel nostro Paese a rubarci il lavoro e non pagano le tasse”. Malati, anziani, poveri, addirittura carcerati: “pesano sul bilancio statale, sapete quanto costa giornalmente un ammalato?”. È in questi termini che la maggioranza delle persone parla di loro: i soldi. I bisognosi costano, i deboli costano. “Tutti i soldi del nord vanno al sud!”, perfino i meridionali costano. E quindi è una questione di soldi? Anche molti provvedimenti legislativi rispecchiano questa visione delle cose: la Bossi-Fini ad esempio. La permanenza di un immigrato in Italia è legata al suo posto di lavoro: spremiamolo finché possiamo, appena diventa “improduttivo” rispediamolo “al suo Paese” e freghiamocene se oltre ad un lavoratore è anche un essere umano, se ha una famiglia da mantenere, se cerca - come tutti - una vita più sicura e magari più felice. Scordiamoci che gran parte delle famiglie che oggi si considerano “benestanti” devono la loro fortuna a qualche nonno emigrato in America, in Germania, o semplicemente a Milano, che se fosse rimasto qui sarebbe un contadino morto di fame. Argomentazioni di questo tipo sono state portate anche a sostegno della legge Fini: i “drogati” con le loro debolezze aggravano la situzione economica dello Stato, che deve provvedere a pagare comunità e centri di recupero. E sempre su questa scia, via con i tagli alle pensioni.

Come dire che i problemi dell’economia italiana sono dovuti al welfare.

Ma soprattutto: siamo davvero così meschini da dare più peso alle questioni economiche che ai problemi sociali? Lo spirito di solidarietà non è solo presente nella natura umana, ma è proprio addirittura degli animali, è un istinto. Che fine ha fatto? Invece di cercare di migliorare la situazione delle persone disagiate le giudichiamo, le inquadriamo in una fredda logica materialista, le lasciamo ai loro problemi. “Perché devo pagare io per la loro sfortuna o per i loro errori?”. Perché???

Ma perché sono esseri umani, perché hanno diritto ad una vita migliore. E chi - se non noi - può aiutarli a realizzarla? Chi se non chi ha i mezzi (a partire dai soldi)? E oltre ad un aiuto economico c’è bisogno di un aiuto umano, sociale. C’è bisogno di interesse, comprensione, supporto. Se fossimo noi nella loro condizione non pretenderemmo aiuto? E già adesso non facciamo uso di tutti i mezzi, anche degli appoggi, per stare bene? Però lo neghiamo ad altri. In nome di cosa? Dell’egoismo. Un vilissimo egoismo che cerca anche di essere giustificato con motivazioni razionali.

Non possimo ignorare chi ha bisogno di noi. Solo perché una persona non è del nostro Stato, o della nostra regione, va ignorata? Non è più una persona? Chi sbaglia va giudicato e abbandonato? Chi ha avuto sfortuna deve prendere mazzate anche da noi? È più importante che io vada in vacanza o che una bambina del terzo mondo vada a scuola? È a questo che serve raggiungere un po’ di benessere, a godersi la vita cercando di dimenticare chi sta male?

Ire 5^A

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Chi scrive è una ex alunna del Mascheroni. Sono cresciuta tra i corridoi dell’Ala Vecchia e dell’Ala Nuova. Ho fatto un percorso. E poi ho preso una strada. Oggi frequento il quarto anno di Medicina a Pavia.

Sono tornata nelle classi dove ora sedete tutti voi per parlarvi di un progetto, per raccontarvi un’esperienza. Voi mi avete ascoltata e dall’incontro è nato il sostegno concreto che avete dato per la formazione del laboratorio teatrale per i bambini brasiliani della Casa de Juventude di Tibirì. La vendita di torte ha avuto successo e sono stati raccolti TOT???? euro.

Allora oltre al sincero ringraziamento che vi esprimo per avere fornito i “mattoncini” necessari a sostenere il progetto, voglio anche comunicarvi cosa significhi tornare con questo tipo di sogno e riuscire a realizzarlo.

L’esperienza che ho avuto in Brasile l’ho condivisa con un gruppo di amici che non sono di Bergamo e che tutt’ora si trovano sparpagliati per il mondo perché alcuni studiano all’estero. Una sera a Joao Pessoa (capitale dello stato della Paraiba nella regione del Nordeste del Brasile) ci interrogavamo su come dare continuità e senso alla nostra presenza tra i ragazzini di Tibirì, tra quei bambini che ci avevano riempito di sorrisi e di abbracci che ancora sentivamo sulla pelle. Nessuno di noi aveva una telecamera e avevamo scartato l’idea di farcela prestare dall’Università per montare un video e tornare a fare informazione in Italia…alcuni avevano già avuto esperienza in campi di lavoro estivi sostenuti da associazioni di volontariato come il Servizio Civile Internazionale o il VIS e ci domandavamo se creare un aggancio alla Casa de Juventude con questo tipo di associazioni che avrebbero garantito la presenza di una quindicina di giovani volontari ogni estate, ma la faccenda si faceva complicata senza la presenza di un responsabile fisso sul luogo… e ci interrogavamo, con le voci dei bambini sempre presenti nelle nostre teste…

Avere avuto la possibilità di visitare altre Sedi di progetti, ci ha permesso di trovare chi già lavora da tempo nella cooperazione, chi conosce i problemi dei ragazzini cresciuti soli nei quartieri popolari delle periferie…abbiamo incontrato Ingrid e Duillio, i due attori brasiliani, che ci hanno ospitato alle loro lezioni con gli adolescenti di un poverissimo quartiere nato lungo la linea ferroviaria…abbiamo conosciuto Ingrid e Duillio e abbiamo visto come riuscivano a applicare la metodologia Paulo Freire di cui tutti i cooperanti ci parlavano.

“Il sapere esiste solo nell’invenzione, nella re-invenzione, nella ricerca inquieta, impaziente, permanente che gli uomini fanno nel mondo, col mondo e con gli altri. Ricerca che è anche sostanziata di speranza.” (P.Freire) Per Paulo Freire il sapere non nasceva dall’istruzione spesso condotta con metodologie scorrette in Brasile, ma dall’esperienza, e l’educazione diventava sforzo permanente attraverso cui gli uomini potessero percepire criticamente come fossero in divenire nel mondo con cui e in cui si trovano.

Seguire questa corrente di pensiero in Brasile significa valorizzare le vite degli “esclusi”, degli “oppressi” e riuscirci con un laboratorio teatrale ci è sembrato il percorso più vicino al nostro modo giovane e giocoso di rapportarci coi bambini.

Passare dal sogno alla realtà è poi significato concretizzare il valore monetario di un’attività del genere, stipulare un contratto, stabilire degli obiettivi, darsi delle scadenze, e poi darci un nome, disegnarci un logo, scrivere il testo di un volantino divulgativo e stendere un documento ufficiale che ci presentasse…è significato tornare e condividere con tutti il sogno…parlare a coloro che già sapevamo ci avrebbero sostenuto, ma anche agli altri…a tutti gli altri…

E tornare è stata la meraviglia di venire ascoltati, di essere accolti nel nostro entusiasmo e appoggiati dai Molti in forme diverse, con la creatività che ciascuno ha voluto donare…

E allora con vendite di oggetti e torte, con interventi nelle scuole e nelle parrocchie, con organizzazioni di feste e cene… oggi il Progetto vola.

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I bambini sanno che in Italia qualcuno sta pensando a loro…sanno che le foto che abbiamo fatto loro servivano a farli conoscere….e hanno sorriso, come sempre…

Io vi ringrazio a nome di questo gruppo di Amigos de Tibirì che ormai comprende un NOI che si sta allargando sempre più e a marzo quando il laboratorio sarà cominciato spero di potervi fare avere buone notizie.

A presto allora, Serena

Ciao a tutti!

Ho terminato le scuole superiori quattro anni fa ed ora frequento l’università. Sono tornata al Mascheroni per aiutare alcuni amici per l’organizzazione della vostra vendita di torte al fine di sostenere un progetto per un gruppo di bambini brasiliani. L’amica che mi ha chiesto disponibilità è stata una mia compagna di classe ed ora è -ancora- fantastica compagna di studio e -davveronon solo.

Chiacchieravo per i corridoi della scuola con il nostro ex professor di religione Battista sulle ultime esperienze e sui viaggi estivi: “io quest’estate non sono andata in Brasile con Serena, ma in Senegal.

Ho partecipato ad un campo di lavoro internazionale organizzato dalla Comunità Ruah di Bergamo. Il tema del progetto era: –La cooperazione internazionale, fattore di promozione della gioventù-”. Battista mi ha allora proposto di scrivere un alticolo per il giornalino. Ho pensato di proporvi ciò che ho scritto al ritorno dall’Africa perché possiate un poco comprendere quali sono state le mie primissime reazioni. Preferisco non farvi un resoconto oggettivo ed organico delle mie giornate Senegalesi perché desidererei riuscire a comunicarvi soprattutto le mie emozioni.

E chissà che fra qualche anno non vi troviate voi a pensare al giusto modo di raccontare una forte e ricca esperienza…

Bergamo, 6 Settembre 2003.

Guardo l’orologio (in Africa non l’ho mai fatto): 00:00… orario particolare. Incomincio a scrivere.

Non so se riuscirò a spiegarmi, a farmi capire. Provo a raccontare del viaggio, di noi, di me. Non è facile perché ancora molto non mi è chiaro. Molte immagini, flash, momenti vissuti ritornano in questi giorni. E allontano il libro e gli appunti dell’università per guardare, osservare fotografie fatte, per rileggere pagine del piccolo diario. E ripenso a ciò che è accaduto, a ciò che ho fatto e che gli altri hanno fatto.

Domenica 3 Agosto siamo partiti: Milano - Lisbona - Dakar. Africa!

Africa per me è umidità appena uscita dall’aereo. E’ un aeroporto con visi neri; pullman da caricare e da riempire. Riempire davvero. Con calma. Africa per me è calma, serenità, strade larghe da percorrere a piedi lentamente quando il sole non è troppo caldo. E’ riposo sotto un albero. E’ thé offerto. E’ musica e ballo e stupore e ammirazione e un po’ d’invidia per i ballerini - danzatori africani: per l’abilità (impossibile da imitare) e per la resistenza fisica (imbattibile, pure). Africa è anche zanzara con il Plasmodium. Zanzara che ti può pungere e Plasmodium che può entrare nel tuo sangue e farti stare non troppo bene obbligandoti a far visita all’ospedale prima del tempo desiderato. E’ servizio dei tuoi compagni italiani e dei compagni senegalesi. E’ sorriso di molti che

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ti rasserena e che ti fa dire che vuoi restare, ti fa dire che se fosse possibile posticiperesti il tuo ritorno in Italia per poter continuare a conoscere ancora un po’, per poter continuare a guardare, a domandare per capire un po’, per capire qualcosa. Africa è grande piatto di riso con cipolle: gusti ed odori forti, diversi (in alcuni momenti è anche voglia di cibo italiano). E’ carne spezzettata per noi da una ragazza senegalese. E’ un vestito batik regalato. E’ natura diversa. Vitelli e cavalli magri.

E sono qui ora a ripensare alla vernice, ai pennelli, al mio aiuto (no, aiuto non era. Forse si può chiamare supporto morale) per montare una doccia; alle moschee e alle preghiere cantate. Ripenso anche ai bambini conosciuti e alle parole francesi da me palesemente inventate per comunicare in qualche modo. Ripenso agli acquazzoni improvvisi; alle risate per scenette o per situazioni banali.

Molte altre immagini, flash, momenti vissuti… Respiro profondamente per ricordare i profumi e gli odori…

Grazie alla Comunità Ruah, ai compagni italiani e senegalesi, ai visi visti solo di sfuggita, alla mia famiglia e tutti gli amici che da qui hanno silenziosamente vissuto insieme a me queste giornate davvero… emozionanti.

Chiara Sileo

Anche quest’anno grazie alla vendita delle torte effettuata il 25 novembre abbiamo potuto finanziare un progetto destinato ad aiutare dei ragazzi meno fortunati di noi. In particolare, i 518 € guadagnati sono serviti ad avviare un corso di teatro proposto dall’associazione “Amigos de Tibirì” in Brasile. Il “gruppo della solidarietà” del Mascheroni ringrazia tutti coloro che hanno preparato e comperato le torte e che si sono date da fare ( bidelli e studenti) per l’organizzazione della vendita.

Grazie!

Fla 3D

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AVVISO A TUTTI I PROFESSORI Su specifica richiesta di alcuni docenti siete ufficialmente pregati di fare più gaffes durante le ore di lezione, per rompere la monotonia dell’ipse dixit, ormai da troppo tempo composto dagli stessi, seppur autorevolissimi, autori.

Si ringraziano per la gentile concessione di preziosissimo tempo scolastico: prof.ssa Angela Bosisio (collaboratrice ufficiale Caterpillar 2003/2004) prof.ssa La Gigliola Donadini “Dinadona facci un gol” prof.ssa Anna Mauri prof.ssa Vilma Pisoni prof.ssa Gabriella Rossetti prof.ssa Elisa Ticozzi prof.ssa Marina Vavassori prof. Paolo Vavassori Senza le loro ore passate fuori dalla classe questo numero di Cater sarebbe stato

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X LA 3C: Grazie per i banchi!!!!!

By 5° X ALESSANDRO MAGGI 2M:6 bellissimo con i tuoi ricci!!

By Una di 1L X VIVI 3*D:Prima la P.......A,poi la grattatina e … p-potenziometro!

By Infi X MARY 4E: se la scapo oggi domani mi giustifico!

By Le Tue Cuccioline X SOLIDARIETA’:w il brasile By Bottà X FRANCY 3*A:6 un ricciolino ambiguo By Miglietta X MIGLIETTA 1*I:Prestami la tua carota By Politi X FILIPPO 4*H:Non fare il frocetto se no chiamiamo Miglietta con la carota nel culo By 1*F X DARIO 2*E:non cagare prima di fisica!

By Chicco X DELLA MUSSIA 2*A:Shake that thing Della Mussia, Shake that thing…

By TULOSAI X POLITI:Tua mamma è capo ultrà e gioca a rugby By Paolo X CRISTINA 1*I:Hai un culetto splendido

By Recupero 1*F X ALE (SUNSET) 4*D: Hai un culetto splendido By Bea,Gianna&Zambo X RECUPERO 1*F:Scrivi meglio!!!!

By Redazione X MARIA 1*F:Bella figa!

By Pippo 1*F X MARIA 1*F:Sei vizata e vai al bar ambiguo…

By Pippo 1*F X BOTTA’ 1*F:ti voglio stratanto!

By Maria 1*F X MONTAGNOSI 2*I:w la stoccata By 2*H X GIULY A. 3*D: sei il mio sogno!! Non ho mai visto una ragazza bella quanto te! By 1 Fan X CASTRONOVO 1*F:Non piangere quando ti legnamo!

By 1*F X ZIO PANSE:Falla girare anche a noi

By Pippo,Bottà e Rigamonti X ZIO PANSE:t.v.b.

By Bottà e Pippo X REDAZIONE:Mettete gli annunci se no vi accoltelliamo!

By Politi X POLITI, BOTTA’, PIPPO&CO:Avete rottoooo!

By Redazione X GHIGHI 2*M:6 troppo il nostro Giuliano Procionato preferito…t.v.b.

By Le tue vicine di banco X ELY 3*F: Sposamiiiii!!scappa con meeee! Sei stupenda!

By Anonimo X CESARE 1*L:Se c’è qualcuno che riesce a sopportarti verrà presto pubblicato nel Guinnes dei Primati!

By Il mondo intero X MASG 2*M:La “nettezza urbana” non fa per te!!è meglio ancora il water!

By CI&VI X SEBA 3*F: ti voglio un mondo di beneeeeeeeeeeee!!!!

By me e solo me X VIOLA 2*M:Sei stupenda come i tuoi occhi…

By un ammiratore

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X GIORGIA 1*D:Tirati insieme e smettila di fare la f…

By Prova A Indovinare X VIHRESILMAT: un tuo sorriso è il regalo più grande che io possa ricevere questo Natale… cerca sempre di essere felice e vivere la vita serenamente, perché una persona come te lo merita pienamente!!! Mrski

by Kultaseni X DOMENICO SORIERO 4*H:La prosima volta fai finire la torta a tua mamma per la salute di tutti!

By Anonimo X TOMMY 4*I:Ti amo!

By Manu 4*I X CRISTINA CHIESA 1*I:Da quando le cretine se la tirano??

By Anonimo X CLAUDIA 2*N:Siam tre piccoli porcellin…

By Fede&Silvia X GIOVANNA 2*C:Sei molto carina…

By Teo 4*I X MATTEO 4*I:Sei stupendo…Ti amo!

By Elena 4*I X FEDE 2*N:Non trovo le parole per dirti quanto sei speciale…vado sul classico TV1MDB

By Mellina X ALESSANDRA SPREAFICO E MARTA GALBIATI 4*H:Avete presente le vostre madri Hanno rotto i c…….!

By Anonimo X MELLINA 2*N:Sei la persona più speciale del mondo…Ti voglio un mondo di bene…

By Your Bestfriend X ANDRE RUNDO 3*G:Percorrerei tutte le strade del mondo per arrivare da te ed avere soltanto un bacio…Sei bellissimo!Sei il protagonista dei miei sogni…

By D… X GIANNI TOGNI 3*G:Il suono di un’arpa non è nulla in confronto alla melodia della tua dolce voce, tu sei più bello di una pioggia stellare…vorrei essere la luna per cullarti nelle tue dolci notti.Sei davvero un angelo…

By D… X GIANNI TOGNI 3*G:Sì nn’u figu assurdo!

By M X MARCELLO BUGINI 2*N:Buggio sei un mito By tre amiche X GIULIANA 3*G:Quando metti la gonna bianca con i fiori mi ispiri una cifra! By Claudio 3*G X FILIPPO 2*D:La tua casa è un buco nel terreno

By Mr Two Von Clay X LICINI:Sempre più figo By Anonimo X CALCAGNO 4*I:Paesano!!

By XXX X SEMINARA 4*I:Lavati ogni tanto!

By Anonimo X FRANCESCA REBBA:Ma sei la doppiatrice di Paperino??

By Giulia X SELINA 1*N:Ma hai deciso di farti tutti i tipi di seconda??T….!

By La Scuola X CONSO:Miticooooo!!

By 2 della porta accanto X ALESSIO SURACI 2*L:Hai una sigaretta??

By Sil X BONAFINI FRANCESCO 2*N:Conoscerti è un privilegio vavo!!

By Sil,Fed e Mel X SIL QUI SOPRA:Di SiL ce n’è una sola e sono io!!

X MESSAGGERIA:Chi sono i PONCIPPOI??

By Vogliosi di sapere X PANIGATA:Quanti baci le avrei dato lei è una persona meravigliosa!

By Anonimo X FABIO CASSIS 2*N:6 il mio compagno di banco preferito anche xkè sei l’unico!!

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X NIZZI 2*N:Veniamo giu dai monti,dai boschi e prati in fiore e il Nizzi col trattore il latte porterà!!Casola che bontà,casola che bontà!!

By La tua classe X FILIPPO 2*D:Il tuo beyblade fa c….e:sei un bambino!

By Mr 2 Von Clay X ZAMBELLI 1*L:Sei un bighellone!

By GUS X LA 2*N:Siete dei casinisti unici ma vi vogliamo tanto bene!!

By Sil,Nella,Fede & Klà X SOTTO 3*G:Sei strasexy…

By Chiara il grande X Giulia Z., Bea, Chiara e Giulia M. 2^A: se tutte fossero smorfiose come voi il mondo sarebbe veramente perfetto

by Monsieur D X AIUTANTE DI BABBO NATALE:Certe nottin la Civis si alza e prepara un panino…a chi??

By VI&MA X BUGIO:Carissimo Bugini amico dei giorni più lieti e dei desideri di felicità!zum zum!!

By 2ammiratrici X SIL 2*N:Pecorella accottata t.v.b

By Anonima X PELLE 3*D:Mia cara mi dispiace tu non hai ancora trovato il tuo equilibrio spirituale

By Hoff e D’Ippolito X TUTTE LE RAGAZZE DI 4*B:La notte,la luna,le stelle tutto mi ricorda te…vorrei poterti stringere tra le mie braccia e sospirarti dolci parole d’amore in un’atmosfera incantata, magica, soave…ti voglio tanto,troppo bene…

By Anonimo X PREVO 2*N:Hai rotto!La finestra deve rimanere aperta…le tende devono essere tirate…la perfezione passa di lì!

By 3ottimiste X il critico delle “4 di 2^A”: paradossalmente spesso i codardi sono i primi ad alzare la voce

(by Le Corbeau) X FRANCESCO 2*N:Prova a dire: ramarro marrone

By Amico Di Finocchietto X FABIETTO 2*N:Ma…anche a te piace il succo all’albicocca??

By Anonimo X SANDRA 1*G:Hai degli occhi stupendi, e un fisico mozzafiato!

By Anonimo X ROBERTO 1*G:Sei bello, sei simpatico, sei irresistibile e sei unico.Cerca il mio sguardo intorno a te e lo troverai subito!!!

By Anonima X FEDE E SILVIA 2*N:Non siete belle perciò non pedinateci By 2diTerza

PROF: Cosa deriva in italiano da scio,is,scivi,scitum,scire??

ALUNNO: …..GLI SCIITI…..???

ALUNNO: Renzo faceva il massaio…

ALUNNO: Renzo va dall’Azzecca ad Abbiate Grasso…

ALUNNO: Enea arriva a Cartagine che stava venendo ricostruita…

PROF: Come ricostruita??Da cosa era stata distrutta??

ALUNNO: Dalle guerre puniche…

ALUNNO: I tributi delle province andavano direttamente nel FICUS ALUNNO: A Mario Cimbri victi sunt….I Cimbri furono vinti da …. Angelo Mario??

ALUNNO: L’Innominato si converte.. in punto di morte

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Rota: Mettete a bagnomaria i numeri che si sfagiolano meglio!!!

Simeone: Nel 1431 Giovanna D’Arco fu arsa viva…immaginate che odore di carne arrostita!!

Graziano: L’anno prossimo abbiamo fatto 2 capitoli!!

Sestito: Mi sono partiti due menischi in ‘sto ginocchio!

Sestito: Cos’è ‘sto casino??Non siamo né al mercato né all’orto!!

Calabrò: Qua siamo a scienze:non si fa latini, inglese, scienze!

Beretta: ”Who” non lo puoi mettere manco se scendesseeeee……..nessuno…

Moreni: Se io dico che una persona pesa 50 e una persona pesa 56, non posso dire che tutti e 2 pesano cicciobello!

Alunno: Prof, Corlazzoli e Prussiani sono usciti insieme…vanno in camporella Calabrò:ehm….beati loro che possono…se questa la scrivi ti metti 4 Depetroni: I mondi altrovi…

Pisoni: What is your favourite channel?

Alunno: Sky Pisoni: Ah...sei ricco allora...

Pisoni: Guardate il dito onnipotente! Cave magistram!

Riva: Ragazzi…quando fate l’uovo come si chiama?!

Beatrice Azzola Chiara Granati Giulia Zambelli Marta Ferrari Sara Savoldi Giulia Angeleri Claudia Carminati Flavia Pellegrinelli Lara Belotti Eliana Bettoni Andrea Roberti Goggi Silvia Monica Orlandini Michela Lussana

2^A 2^A 2^A 2^I 2^I 3^D 3^D 3^D 3^E 3^F 3^E 3^I 3^L 4^A

Simona Perico Silvia Rota Fabio Ciarlante Riccardo Pellicini Alessandra Canella Alberto Quarti Lorenzo Gaspari Onofrio Oscar Zirafi Michela Dalessandri Sara Spini Alessandro Borgogno Irene Cocchi Maria Vicini

35

4^A 4^A 4^D 4^D 4^D 4^F 4^G 4^H 4^L 4^L 5^A 5^A 5^A

Stefano Viani Irene Zaina Barbara Manzoni

Battista Panseri Ville Luca The Fly

5^A 5^H 5^H