N35

NUMERO 35

ANNO IX

DICEMBRE 2001

Per abbattere il muro dell indifferenza e dare ali alla creatività

Jingle bells, jingle bells. jingle all the way trallalà trallalà...( scusateci ma non ricordiamo, forse non abbiamo mai saputo, come continua! ) Questo è il numero natalizio e ciò porta tutti noi a pensare a una cosa sola...

rubrica musicale ( davvero abbiamo una rubrica!?!) senza dimenticare la messaggeria e poi boh emh...onestamente non abbiamo la più pallida idea di cosa ci potrete trovare.

Non vi resta che leggere!!! Vi

LE VACANZE!!! Ma ci pensate 2 SETTIMANE, cioè 14 GIORNI, cioè 336 ORE, cioè 20160 MINUTI di puro divertimento!!!

Numero questo come sempre stracolmo di articoli bellissimi, interessantissimi, levissimi ...mmm... insomma Issimi (Si amo il prodotto della pubblicità, purtroppo per noi...).

Troverete articoli sportivi, d’attualità, la nostra affezionata

auguriamo Buon Feste e ricordatevi di fare i bravi altrimenti Battista vi porterà tanto carbone...

Silvy, Claudio, Ely 4^F P.S. Ringraziamo il nostro “caro” amico (per non fare nomi, vero Marco?) che è scappato dandoci l’obbligo di scrivere tutte queste cavolate.

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Chi ha mai detto che i peccati capitali sono una brutta cosa? Infatti grazie alla golosità degli studenti del Mascheroni è stato possibile raccogliere £ 1100000

Essendo la redazione proiettata nel futuro mentre il mondo rimane immerso nel passato lo scorso numero non è stato aggiornato ed è rimasto indicato numero 33 in copertina mentre era il numero 34.

Ci scusiamo per l’errore anche se scommettiamo che nessuno se ne è accorto.

La redazione

Il desiderio della coalizione di centro-destra di diventare il fedele servitore europeo degli Stati Uniti era già stato ampiamente manifestato in campagna elettorale e fu presto confermato con la linea seguita dal premier Berlusconi in tema di politica estera, ma negli ultimi mesi si è espresso sempre con maggiore intensità culminando nella manifestazione filoamericana del 10 novembre: l’Usa day.

Credo che nessuno sia rimasto

tra lo sventolio di bandiere a stelle e strisce, con la stella di David al centro e anche qualcuna della Ferrari, si potevano notare molte effigi di Forza Italia, AN e anche della Lega.

Questa manifestazione è stata organizzata dal centrodestra per far sentire maggiormente la causa americana e ottenere un consenso popolare per la partecipazione italiana alla missione militare in Afghanistan. L’Ulivo, pur avendo votato quasi

del tutto insensibile ai tragici fatti dell’11 settembre, ma gli esponenti della destra italiana sembrano essere rimasti più sconvolti degli altri politici europei visto il buon grado con cui hanno accettato la proposta di Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, di fare una manifestazione di sostegno e cordoglio agli USA. Doveva essere una manifestazione bipartisan, ma chiunque si sarebbe chiesto come una manifestazione lanciata da Ferrara e accolta calorosamente dal Polo potesse essere non di parte. Non a caso

unitariamente a favore dell’invio di truppe e mezzi in Afghanistan, ha deciso di non partecipare, forse per dimostrare che l’adesione dell’Italia a “Libertà duratura” (la missione in Afghanistan) è stata necessaria per salvaguardarci una posizione di rilevanza in Europa e nel mondo, ma non è stata voluta.

Berlusconi ha parlato ad una folla sicuramente non “oceanica”, quarantamila persone, con un discorso ben elaborato in ogni suo minimo particolare, consapevole che questa volta non poteva

sbagliare. La sua orazione conteneva dei richiami alla celeberrima frase di Kennedy a Berlino (“oggi siamo tutti newyorkesi”) e di papa Roncalli (“portate stasera nelle vostre case il segno della solidarietà”); la prima voleva sicuramente presentare l’imprenditore prestato alla politica come un grande statista pieno d’autorevolezza, la seconda serviva per far commuovere un po’ tutti, in particolare le vecchiette come mia nonna che ancora oggi si commuovono al ricordo del papa “buono”.

E’ andato tutto bene, tutti gli ospiti intervenuti hanno fatto il loro effetto, in particolare Clarissa Burt che lacrima sul palco, tranne aver definito il novecento come un secolo di pace e vero colpo di scena finale, il nostro presidente del Consiglio, il quale era stato sull’attenti all’inno americano, che scende dal palco proprio mentre l’orchestrina e il coretto intonano le note dell’inno di Mameli. (Va beh, una gaffe “marginale”!)

Contemporaneamente a pochi metri di distanza si è svolta in un percorso blindato la manifestazione per la pace organizzata in risposta a quella degli “azzurri”, segno tangibile che qualcuno ha capito il vero scopo della parata filoamericana.. Hanno partecipato centotrentamila persone nonostante Raiuno ne abbia viste solo settemila. E’ stata la manifestazione dei no global pacifici di Genova, di alcuni politici (ovviamente Bertinotti, ma anche qualche deputato dell’Ulivo tra cui Pecoraro Scanio e Salvi ), di Agnoletto e Casarini, di alcuni immigrati, degli agricol-

tori, dei sindacati di base, dei disoccupati, dei giovani in genere, di qualche ex giovane, della gente normale tutti uniti sotto lo stesso vessillo: quello della pace. Sopra tutti i vari striscioni e bandiere spicca “Not in my name”: poche parole cariche di significato che credo non abbiano bisogno di commenti. E’ stato un corteo pieno di allegria, colorato, musicale e soprattutto davvero pacifico. I celerini si sono solo dovuti godere lo spettacolo e le superprecauzioni prese per l’occasione si sono dimostrate inutili per fortuna.

Entrambe le manifestazioni sono stati due grandi errori, uno da

Si è svolta sotto la pioggia del 10 novembre la manifestazione organizzata in Piazza del Popolo a Roma per dimostrare principalmente agli USA che anche il popolo italiano alle loro sofferenze provocate dall’attentato dell’11 settembre.

Se tramite queste riunioni vogliamo dimostrare agli Americani solidarietà approvo tali manifestazioni,ma se in queste si vuole si vuole anche giustificare e appoggiare l’intervento militare contro tali organizzazioni,non sono più d’accordo con queste iniziative perché,a parer mio,non raggiungono l’obiettivo prefissato.

La lotta contro il terrorismo infatti,come nel caso della guerra attuale,non può avvenire semplicemente con una serie di bom-

parte del Governo e del Polo e l’altro da parte del movimento pacifista. Infatti i due schieramenti hanno sfruttato la situazione politica attuale per sostenere una propria linea di tendenza politica e sociale. Avevano ragione gli esponenti dell’Ulivo a condannare l’Usa day in quanto fattore di divisione del Paese, infatti il 10 novembre si è svolto un confronto a distanza tra due mentalità contrapposte fatto di numeri e di risultati. Per Casarini, Agnoletto e Bertinotti, vista la partecipazione, è stata una vittoria schiacciante “3 a 0 palla al centro”, mentre per Berlusconi i numeri non contano, ma il fatto che il suo discor-

so ha raggiunto via Raiuno le case degli italiani vale di più che qualsiasi manifestazione di piazza.

bardamenti che finiscono sempre e in ogni caso per danneggiare la povera gente.Ritengo assolutamente impossibile che un organo criminale così ben organizzato,che è stato in grado di mettere in ginocchio una super-potenza come l’America, si faccia debellare da bombe e atti di forza come sta facendo l’USA in questo momento.Il terrorismo,lavora all’oscuro sfruttando soprattutto i mezzi informatici per passarsi informazioni di ogni tipo.Dunque se è questo il loro metodo,bisogna cercare di bloccarli con gli stessi mezzi;mi sembra assolutamente più facile e meno dispendioso.

terrorismo,cadrà,non lo farà perché è stata effettivamente sconfitto quest’organo,ma perché la gente sarà straziata dalla guerra e così farà in modo che finisca.

Anche se Bin Laden sarà giustiziato,credete che i suoi sedici figli non vogliano rivendicarlo in nome di Allah,intraprendendo un’altra guerra “santa” per onorare un guerriero che è morto per il suo Dio?E inoltre,quanto volete che ci metta un’organizzazione così potente a ricomporsi e a tornare quindi a provocare continue morti cercando,anch’essa,di riscattare un “grand’uomo”come Bin Laden?

Eugenio Scalfari in prima pagina di Repubblica dell’ 11 novembre scrive “Le due grandi ipocrisie in piazza”; il titolo denuncia l’errore a cui sono andate incontro entrambe le manifestazioni. Più o meno, da una parte c’era quella dei padri “borghesi”, dall’altra quella dei figli “idealisti”. A chi appartenga l’ipocrisia maggiore dipende solo dai punti di vista.

Matteo 3^B

A voi la risposta!

Anche se un giorno di questi, Kandahar, ritenuta la roccaforte dei Talebani e del

(Fabrizio Rosati 3^C

Giovedì 25 ottobre... in teoria oggi dovrei avere sei ore ma invece, gaudio e felicità, c’è il trofeo Mangili Capelli, e un campionissimo come me non può di certo mancare. Quest’anno insieme al simpatico Tino, ho deciso di fare i 100 metri, dopo la massacrante esperienza dei mille che ho fatto in seconda, dove c’è mancato poco che perdessi i sensi dopo la gara.

Arrivo al campo Coni alle 8 e subito riconosco il posto assegnato alla nostra classe: ci sono solo quattro o cinque temerari, più simili a cadaveri ambulanti che a persone. Vi chiederete dove si trovasse tutto il resto della classe: facile a dirsi, l’imminente verifica di filo aveva avuto la meglio sullo spirito sportivo (ma dove poi???) dei miei simpatici e poco atletici compagni, ma io, alla facciaccia di Sant’Agostino, Plotino ed Epicuro, ormai sono lì. Subito dopo arriva il mio compagno di gara, e così dopo esserci cambiati, iniziamo a mangiare i suoi biscotti secchi, anzi molto secchi... diciamo dei mattoni, così, giusto per non appesantirci. Veniamo a sapere dai profe di ginnastica che la gara sarà alle 9:30... straprofessionali decidiamo che intanto potremmo scaldarci, ma dopo il primo giro della pista e i primi due piegamenti, capiamo che è molto meglio smettere, per non compromettere ulteriormente le già nostre poche speranze di concludere la gara.

Così iniziamo ad andare avanti e indietro lungo tutte le tribune, per salutare tutti quelli che conosciamo, ma anche (questo soprattutto Martino), per osservare alcune atletiche pulzelle con pantoloncini molto corti e molto aderenti (la smetto se no il profe Battista mi da del depravato!!!!!)(Tanto lo

sei!!!Baby). Arrivano così le 9 e mezza: è il nostro momento....prima di descrivervi la gara premetto che se osservate la classifica esposta vicino alla palestra, potete notare come io e Martino non siamo proprio due lepri ma piuttosto due coguari.

Il prof Verzeri chiama i ragazzi della prima batteria: ci siamo io, Martino, ed altri due ragazzi dall’aspetto molto atletico..ahia mi sa che mi si prospetta un’emerita figura di m.....va beh pazienza.

Il profe ci dice come vanno posizionati i blocchi di partenza, e fortunatamente prepara anche il mio, altrimenti credo che sarei ancora là fra un’imprecazione ed un’altra. Verzeri, armato di un’ambigua pistoletta ci fa capire come dovremo partire, ma non sono comunque sicuro che in uno scatto omicida non mi spari fra i reni.

Pronti via e su 25 metri percorsi ne ho già 12 di ritardo dal primo... ma la mia gara è sul Martino ...l’infame ha già qualche centimetro di vantaggio, non posso perdere...ormai vicini al traguardo sono ad un pelo mi manca poco, lo sto prendendo (dove?), ma la gara è finita......vedendo che sono arrivato ultimo, rivolgo un simpatico epiteto al caro Martino, dimenticandomi che a cronometrarci c’è tutto il mio consiglio di classe... va beh ormai è andata. Intanto gli altri due che hanno corso sono in terra...sì proprio in terra...infatti sti invasati per vincere la batteria, si sono schiantati dopo l’arrivo e ora sono a terra che rantolano.....

Dopo un quarto d’ora finalmente ricomincio a respirare... sono ormai le 10...si potrebbe anche tornare a casa, ma i profe ci comunicano una lieta novella: bisogna aspettare la FINE delle gare..rendetevi conto: ad andar

bene dovrò star lì ancora due ore a vedere gli altri atletici mascheroniani. Alcuni compagni cercano di convolgermi in un maxi ripassone pre verifica, ma

non ce la fanno... mi stravacco sulla tribunetta ad osservare le altre gare, con il super allupato Martino (NB è uno scout...) che segue con enfasi le gare femminili (xkè tu no? Baby).

Il momento più bello della mattinata ce lo regalano i profe Panigada e Pinessi...finito di togliere gli ostacoli dei 110 hs, Pinessi si guarda intorno con aria circospetta, poi parte in un rapido (ehm..diciamo celere) scatto, sperando di bruciare Panigada, ma quest’ultimo, incoraggiato dal “Riky, Riky...” proveniente dalle tribune, sfruttando le lunghe leve recupera in breve tempo il terreno perso e taglia da trionfatore il traguardo.

Finalmente le gare finiscono, e dopo aver assistito alla premiazione, dove ovviamente non c’è nessuno della mia classe, posso tornare a casa, stanco della mia grande impresa sportiva.

Paolo 4^C

È per me un triste compito oggi, dovervi annunciare la scomparsa di una nostra cara amica; una presenza discreta

e silenziosa che tutti avevano finito col dare per scontata.

Quello che è successo, è qualcosa di inaudito, un’azione di ladrocinio in guanti bianchi che ci ha gettato nel più cupo sconforto.

la differenza come tra il vivere e il morire.

Ho perso il conto di tutte quelle volte che grazie al suono di

quella campanella, che è rimasta la stessa da quando le aule profumavano ancora di gesso, sono stato salvato da fastidio-

Ma io sono qui per dare sepoltura a quest’ora, non già farne le lodi.

Certo, come tutti, anche la nostra defunta aveva uno scheletro nell’armadio ( e anche bello grosso), in fin dei conti non era una santarellina!

Si trattava pur sempre di un’odiosissima ora di scuola!

Un’onta che solo uno studente ormai assuefatto dalla sveglia puntata alle sei e mezza del mattino e alla voce non più tanto tenera della mamma che cerca con ogni mezzo di farti alzare dal letto, può riuscire a perdonare.

Comunque io ti prometto, o cara ora, che non ti dimenticherò mai, e con la presente voglio proporre una mozione: alla fine di ogni ora, cinque minuti di pausa siano la giu-

Ora siamo tutti consapevoli che niente deve essere dato per scontato e sono sicuro che i migliori tra voi (e non mi rivolgo solo agli studenti) si vorranno unire a me nel dare l’estremo saluto a colei che da Carlo Magno in poi, ha accompagnato studenti e docenti in ogni scuola di questo mondo.

Ora tu giaci abbandonata (da qualcuno) e piantata (da tutti) povera cara amica ora da 55 minuti!

Sembra paradossale, ma quei 300 secondi in più che ci hanno aggiunto quest’anno fanno

se interrogazioni off-limits o incomprensibili quesiti filosofici; e ora, con questo cambiamento, niente sarà più come prima.

sta commemorazione della scomparsa.

“Ave atque vale” Enrico Vitali 3^D

60\h:Un’ora da ‘nsessantone Non se n’e’ parlato troppo in questi ultimi periodi, perche’ ognuno e’ stato costretto ad accettare la situazione, ad inglobare nella propria routine il concetto di ore di lezione un tantino

piu’ lunghe (un po’ come si inglobano i due di picche’), ma cio’ che e’ certo e’ che quando se n’e’ parlato ce n’e’ stato da discutere e alla fine della scottante questione non si e’ arrivati mai a nulla (basti pensare all’assemblea studentesca a cui ha partecipato lo stesso preside tenutasi nei primi giorni dell’anno scolastico, in questo articolo mi riferiro’ in parte anche a quella circostanza).

Per prima cosa vorrei introdurvi qualcosa circa la santa circolare Valitutti (dal nome di un vecchio ministro della pubblica istruzione) che ci consentiva di lasciare allegramente molto prima gli adorati caloriferi inanimati dell’ala vecchia: essa permetteva semplicemente l’adozione di un orario scolastico con ore di 50/ 55 minuti (anche alternate con ore da 60 minuti), motivando tale scelta con le esigenze di trasporto. Da tutto cio’ consegue che con l’abolizione di questa circolare tutte le scuole avrebbero dovuto rinunciare a questa

opzione; ma questo non e’ successo, concedendo a certi istituti di mantenere la stessa struttura oraria in presenza di dati oggettivi che attestassero la presenza di effettivi problemi di trasporto, evitando cosi’ una certa speculazione nell’usufruire dell’opzione data dalla circolare.

Tuttavia non era certo questo il motivo che ha spinto il governo ad abrogare la circolare: come oramai sappiamo tutti i nostri prof. (salve prof!) sono pagati (quel poco che sono pagati) per un pacchetto di 18 ore di 60 minuti e non di 50/55.

Lo scorso anno il Consiglio d’Istituto ha deliberato in merito alla questione, avendo due possibilita’: 1- l’introduzione delle ore da 60 minuti 2- il mantenimento del preesistente sistema orario con l’obbligo di recupero in ore pomeridiane Come ormai sappiamo è stata adottata la prima opzione. Tuttavia per quanto riguarda l’informazione data lo scorso anno a noi studenti...beh....si e’ parlato di circolari girate per le classi addirittura ad ottobre: io mi chiedo chi in effetti le abbia viste; sia in assemblea che durante conversazioni, persino col piu’ diligente studente, queste circolari sono risultate un assolutamente sconosciuto oggetto di odio pubblico.

La maggior parte di noi, a causa della gentile concessione di qualche insegnante, è venuta a sapere della futura adozione del presente orario solo tra febbraio e marzo dello scorso anno...cosa ne è stato di quella circolare autunnale?

Inoltre solamente all’inizio di questo anno, attraverso un’assemblea degli studenti e una circolare strimpellata ad alta voce

in ogni classe, siamo venuti a conoscenza di tutti termini e delle circostanze che hanno portato a questo orario.

Com’è ovvio ciò che ha suscitato più perplessità non è stata questa presunta mancanza di informazione, quanto i criteri che hanno “parcheggiato” il Mascheroni nella “zona 60 minuti”. Questi sono invece gli argomenti su cui più si è discusso: -secondo i dati comunicatici, l’86% dell’utenza mascheroniana è cittadina, o meglio usufruisce esclusivamente della linea ATB per gli spostamenti casa-scuola; ma è stato forse considerato che prendere solamente un Atb per raggiungere casa non significa necessariamente evitare ritardi considerevoli di un’ora o più rispetto al precedente anno?E’ stato forse considerato che l’Atb copre davvero una grande parte dell’area extraurbana?E che quindi i disagi causati dipendono in effetti dalla lontananza e dal traffico, presente soprattutto in quella parte extraurbana coperta dalla sopracitata linea di trasporti, e non tanto dal mezzo utilizzato per raggiungere la nostra cara dimora?

-penso che sarebbe anche interessante sapere quali motivi sono stati considerati gravi ed eccezionali, sia nel supporre che l’utenza mascheroniana non avrebbe dovuto presentare questi grandi problemi di trasporto (precludendo quindi la possibilità di mantenere le ore da 55\50

minuti), sia nella concessione di prestigiosi permessi annuali di uscita anticipata (a questo quesito ci era stato risposto che solo perdere un pullman,a causa del

Ma non penso che i rappresentanti, come d’altronde è successo l’anno scorso, potranno mettere in discussione l’obbligo scolastico mascheroniano di adozione delle ore da sessanta minuti...qui entra in gioco il discorso Autonomia scolastica, che limiti ha l’autonomia scolastica?Penso che ancora una volta la mancanza di informazione abbia bussato al cancellone

nuovo orario, ed essere costretti a prenderne un altro alle quattro o alle cinque costituisce una situazione grave ed eccezionale; penso, nella mia ignoranza, che non esista nessuno studente fre-

quentante una scuola cittadina che, perdendo il pullman dell’1.30, si trovi costretto a prenderne un altro alle quattro o alle cinque ).

-che criterio è stato seguito da altre scuole nel definire le situazioni presenti all’interno dell’istituto come “gravi ed eccezionali?”E quindi nel concedere ancora un’orario ridotto?

-E’ veramente produttiva un’ora allungata tanto, di circa un suo quinto?Sappiamo tutti che secondo studi e statistiche vari la capacità di mantenere una certa attenzione si assesta su livelli davvero bassi, soprattutto in età adolescenziale.

In ultimo, la soluzione suggeritaci dal dirigente scolastico era stata quella di eleggere i nostri rappresentanti, e che solo “questi” avrebbero poi dovuto cercare di sistemare le cose e rappresentarci degnamente in questione.

Già di per sé sarebbe discutibile il fatto dell’introduzione, a partire da quest’anno, delle ore piene da 60 minuti... Quello che io mi chiedo, e con me un sacco di altra gente, ma i poveri martiri che vengono da fuori città, magari dall’alta Valle Imagna (giusto per fare un esempio) a che ora tornano a casa? Quanto tempo, tra una storia e l’altra, prima di iniziare a fare i compiti? Un ritmo insostenibile! Abbiamo sempre convissuto più che pacificamente con l’orario “ridotto”, cosa è ‘sta storia? Per anni l’ultima campanella è stata quella delle 13.30, adesso l’hanno posticipata di mezz’ora. Chi l’ha

posticipata?

Chi comanda immagino, ma anche senza immaginazione, chi ha in mano il potere in una scuola?

Il preside, pardon, il dirigente scolastico (guai a non chiamare le cose con il giusto nome!) e il consiglio “strategico” delle alte sfere. Adesso che alle scuole pubbliche è stato concesso un largo margine di autonomia, tutti si fanno la concorrenza per accaparrarsi il maggior numero di iscritti: la gara è a chi possiede le infrastrutture migliori (l’auditorium ce l’avete già), a chi detiene il maggior numero di computer, e su queste condizioni il Mascheroni è in pole

position. Tuttavia ciò non basta, bisogna anche far capire ai genitori dei futuri primini che in questa scuola si fa veramente sul serio, e allora tiriamo insieme il cortile ed apriamo una mensa, limitiamo i parcheggi per le moto... Ed ora l’ultima genialata di allungare le ore. Da fuori potrebbe sembrare una cosa da poco, ma alla fine in un anno scolastico sono circa tre settimane in più di scuola, l’equivalente dell’intero mese di dicembre.

“Ma i professori vengono pagati per fare le ore piene” potrebbe essere un’obiezione. E allora fino ad oggi i docenti hanno ru-

dell’edificio mascheroniano e c he sia stata lasciata entrare liberamente.

Paolo 3A

bato soldi perché si facevano un quarto d’ora in meno al giorno (in media)? Tutti evasori! E la stragrande maggioranza della altre scuole? S’adegueranno pure loro a questo progetto? Speriamo di no... Che questo liceo sia solo una “cavia” per vedere come funzionano le cose? In tal caso potreste boicottare tutti i questionari&affini che prima o poi vi daranno da compilare in merito alla questione “e voi che ne pensate della nuova scuola?”... Boicottate gente, boicottate... “Bisogna inserire il Mascheroni in un contesto cittadino, integrandolo con gli altri servizi offerti dalla città”, altra obiezione... Certo, così magari chi ha problemi di trasporto è costretto a scegliere un Lussana o un Amaldi perché “qui si fa sul serio con lo studio” e si fanno le ore piene. Fornire un valido motivo per scegliere un altro istituto in alternativa a questo mi sembra, se non altro, controproducente.

Paremi abbastanza ragionevole pensare che ci sarà qualcuno il quale, per problemi di trasporto (e non perché è uno stupido), non potrà iscriversi qui... Ma non s’iscriverà qui anche chi non ha voglia di sbattersi per tre settimane in più: “caleranno le iscrizioni ma questo diventerà un liceo d’elite?”... Può darsi, ma dubito che la manovra servirebbe a qualcosa... Al Mascheroni si stanno spendendo troppi soldi, e la cosa mi fa un po’ pensare dal momento che ci sono scuole (una su tutte: l’istituto tecnico di via Gavazzeni) che sono allo sfascio a livello di strutture... Perché si spendono le vagonate di milioni qui dentro quando ci sono ben altri lavori urgenti in provincia e in città?

Qui gatta ci cova... NAS (per chi non avesse capito: Nucleo AntiSgamo)!

Un liceo cittadino dunque! Si potrebbe dire “c’è bisogno di più tempo per terminare i programmi”: questi, cari miei, sono affari dei professori, sta a loro organizzare il programma in modo

da starci dentro entro la fine dell’anno... Tutti sappiamo che la maggior parte delle volte non ci riescono, e sono dell’opinione che i cosiddetti ragazzi “turbolenti” e le condotte “disdicevoli” di una classe rallentino lo svolgersi delle lezioni fino a un certo punto... Sotto sotto sono convinto che si faccia tutto questo per superare il complesso d’inferiorità che il Mascheroni nutre nei confronti del Sarpi, che alla fine rimane il liceo più prestigioso di Bergamo, checché si faccia qui dentro (battuta con frecciatina!). Ora, ci sarebbero altre motivazioni che si potrebbero addurre in questa sede per argomentare il danno delle ore piene, tra le quali il lassismo degli studenti che dall’una in poi vanno nel pallone più completo, ma non è mio intento addentrarmi più da vicino al merito della questione.

Ma alla fine, a voi che hanno detto i vostri insegnanti? Perché ‘sta mezz’ora o quasi in più al giorno? Loro sono tutti soddisfatti? La Moratti, la ministra, quella che si è guadagnata diploma e laurea raccogliendo i punti dell’Esselunga (come giustificare altrimenti le stronzate che spara fuori, tra l’altro con una periodicità allarmante?), ha proposto che i ragazzi scelgano l’indirizzo di specializzazione a undici anni. “Come hai detto scusa? Mio figlio dovrebbe decidere dopo le elementari se andare avanti a studiare oppure fare un qualsiasi lavoro manuale?”: la cosa non è ancora ben definita, ma le linee generali prospettano il quadro che vi ho appena descritto. La tipa lì mi fa molta paura... Quasi quasi mi fido più della Cortellesi... Che tutto faccia parte di un piano diabolico, quello delle tre “i” tanto per intenderci (“internet”, “impresa”, inglese”, uno dei manifesti elettorali di Berlusconi)? Un computer per ogni classe, un laboratorio d’informatica per ogni scuola, e scuole di serie A e di serie B, come già scrissi per l’università italiana... E adesso

pure nelle scuole medie superiori (scommetto che a un sacco di voi sono arrivati a casa degli opuscoli pubblicitari sulle nuove scuole “parificate” in Bergamo: mi sta bene solo se si tratta di istituti privati cattolici)... Intanto a Roma degli studenti hanno indetto lo sciopero della fame

contro le riforme del nuovo ministro e le occupazioni nelle scuole di tutta Italia si stanno allargando a macchia d’olio...

Sappiate comunque che se da quest’anno dovrete faticare di più sui libri, tutto questo vi gioverà alla fine della quinta. Come uno che si laurea alla Bocconi e l’amico d’infanzia che si è laureato in una qualsiasi università statale... Il direttore del personale della “Ioguadagnoisoldietuloprendinelkulo” s.r.l. chi sceglierà tra i due secondo voi? La stessa differenza tra qui e il... Fate vobis, per non offendere nessuno. Che dite?

Sarebbe bello poter interagire su un discorso come questo. Se qualcuno, professori magari e in particolare studenti, avessero commenti da fare su quest’articolo o volessero dirmi qualcosa, anche critiche certamente, sono pregati di scrivermi all’indirizzo e-mail che compare qui sotto. Oppure mettere un messaggio nella cassetta di Cater, prego firmato. Per il resto, tanti auguri!

VILLE myhikaru@inwind.it

Ciao ragazzi, viviamo in una scuola stupenda, di sicuro la più bella di Bergamo e, forse, una delle più belle d’Italia.

Abbiamo strutture tutte all’avanguardia, forse poco utilizzate, ma le possediamo. Il solo vero problema nella nostra positiva realtà scolastica è costituito dalle ore da 60 minuti, ma la buro-

crazia ci vieta di far qualcosa e cambiare. Quindi per favore smettiamola di dire che ci sono problemi perchè non è assolutamente vero, evitiamo pure di inventarceli GRAZIE! Un anno è passato e si sono fatte tante cose.

Il mio scopo, insieme, naturalmente, a quello di Tarallo (senza il quale molto non si sarebbe fatto), era quello di rendere la scuola non solo come un luogo dove apprendere e basta, ma anche e soprattutto un luogo dove poter socializzare. È per questo che ci siamo impegnati a realizzare l’annuario prima del solito, per rendere più facile la comunicazione tra noi studenti e per rendere, inoltre, più semplice la conoscenza reciproca. Così que-

st’anno mi sono mosso, insieme, chiaramente, a persone fidate, sin dal primo giorno di scuola per riuscire a portare nelle classi l’annuario prima dell’usuale tempo (un bel successo sarebbe riuscirci per Natale, ma ... io ci spero comunque!).

L’anno scorso il ricavato dell’annuario, un milione di lire, è andato in beneficenza per le popolazioni dell’India e del Salvador colpite da calamità naturali. Tra i successi da registrare abbiamo quello relativo all’effettuazione dell’Interscambio. Importante è stata la nostra fermezza nell’impedire che quello dell’anno scorso saltasse. Qualche professore aveva chiesto, infatti, qualche anno di pausa in proposito per cambiare magari le procedure dell’effettuazione ma a noi non è sembrato proprio il caso in quanto l’Interscambio è sacro ed è come una tradizione del Mascheroni.

Infatti se non lo sapete nel nostro liceo in 16 anni di vita sono stati effettuati 80 e più Interscambi. In quell’occasione abbiamo organizzato la festa d’Interscambio in discoteca con la presenza di 300 e più studenti. Quella per noi è stata una bellissima esperienza divertente e occasione per stare insieme. Alla fine dell’anno è stata reintrodotta la festa dei maturandi a tema, ultima occasione degli studenti di quinta per condividere una serata in compagnia. Anche quest’anno si lavorerà ancora per permettere che sia la festa di Interscambio e sia la festa dei maturandi diventino una tradi-

zione per il Liceo. Inoltre quest’anno mi sto già muovendo personalmente per effettuare la festa di Natale affinché anche questo sia un momento di socializzazione.

L’1 e il 2 ottobre si è svolta anche un’assemblea d’Istituto il cui scopo era quello di non rimanere passivi di fronte agli attentati dell’11 settembre, ma capire il perchè ciò sia potuto accadere e aprire una discussione nella quale tutti potessimo esprimere la nostra opinione.

I relatori non sono stati scelti da noi, ma penso che tutto sommato sia stata un’esperienza più che positiva.

Una forte critica va verso le persone che hanno proposto numerose iniziative ma non hanno concluso nulla; persone che vi hanno incantato e illuso con i loro giochi di parole ma al primo sole tutti i loro progetti si sono sciolti come neve in quanto erano inattuabili e avevano una forte tendenza politica, pertanto non potevano riguardare tutti gli studenti. Non lasciatevi più ingannare da queste persone altrimenti la nostra scuola non potrà mai migliorare. Un grazie di cuore in particolare al professor Rota, ai rappresentanti di classe e a tutti gli amici, non li elenco perchè sono veramente tanti, che hanno permesso di effettuare tutte queste numerose iniziative mettendoci anima e cuore e aiutandoci sempre in ogni occasione.

Grazie Maurizio Tarallo, grazie di cuore a tutti voi.

Il rappresentante degli studenti Carlo Santoro

Is it getting better Or do you feel the same Will it make it easier on you now You got someone to blame You say...

One love One life When it’s one need In the night One love We get to share it Leaves you baby if you Don’t care for it Did I disappoint you Or leave a bad taste in your mouth You act like you never had love And you want me to go without Well it’s...

Too late Tonight To drag the past out into the light We’re one, but we’re not the same We get to Carry each other Carry each other One...

Have you come here for forgiveness Have you come to raise the dead Have you come here to play Jesus To the lepers in your head Did I ask too much More than a lot You gave me nothing

Now it’s all I got We’re one But we’re not the same Well we Hurt each other Then we do it again You say Love is a temple Love a higher law Love is a temple Love the higher law You ask me to enter But then you make me crawl And I can’t be holding on To what you got When all you got is hurt One love One blood One life You got to do what you should One life With each other Sisters Brothers One life But we’re not the same We get to Carry each other Carry each other One...life One (U2)

Un bilancio dell’anno 2001 richiede uno sforzo di memoria non indifferente da parte del sottoscritto... Certo, le Torri a New York, il vertice dei G8, le elezioni politiche vinte da Berlusconi, tutti avvenimenti di grandissima rilevanza. L’epidemia di antrace, la guerra in cor-

so nell’Afghanistan... Magari per Natale gli USA si ritroveranno con Bin Laden messo alla berlina sotto l’albero. Non si capisce bene, o più semplicemente non ci sforziamo abbastanza di capire, come questi avvenimenti influenzino la nostra vita e il nostro modo di pensare. Proprio ieri (Maurizio Costanzo Show del 9 novembre) ho sentito che a Milano c’è una scuola pubblica elementare che conta un alto numero di alunni extracomunitari, bambini tra i 6 e gli 11 anni. Orbene, i genitori dei bambini italiani iscritti alla stessa scuola vorrebbero mandare via questi “sgraditi ospiti” perché, appartenenti ad una cultura diversa dalla nostra. Se questa non è deficienza di massa, ingiustificata xenofobia, ditemi voi che cos’è. Da Costanzo (era una delle poche puntate interessanti che abbiano mai trasmes-

so) si parlava del libro “Cuore”, tema di dibattito fornito ad hoc per il lancio della nuova fiction di Canale 5 tratta, appunto, dal romanzo di de Amicis. Forse vi chiederete quale sia l’attinenza tra il fatto raccontato sopra e “Cuore”. Il nesso c’è, eccome!

Perché se nella scuola italiana di fine Ottocento un elemento di discriminazione era costituito dalla classe sociale, oggi c’è qualche bambino che si vergogna se il suo compagno di banco non ha la pelle dello stesso colore del suo. La colpa di chi è? Su questo non ci sono dubbi, in primis dei genitori.

Dall’attentato dell’11 settembre molti adulti hanno mutato la loro concezione verso i popoli arabi, o forse solo verso i fondamentalisti, ma provate a dire a vostra madre che il vostro moroso/a viene dallo Yemen.

Morale della favola? In molti, nei loro piccoli cervelli bacati, fanno di tutte le erbe un fascio e alla parola “arabo” o “islamico” (che non vogliono neppure dire la stessa cosa) associano l’aggettivo “terrorista”. Un po’ come l’ordine del giorno di un gruppo di facinorosi leghisti, di quelli proprio che hanno voglia di fare casino, riunitisi da qualche parte a Bergamo e capeggiati dall’inarrivabile (in quanto a capacità di sparare cazzate) Borghezio, euro-parlamentare della Lega Nord che l’anno scorso le ha pure prese di santa ragione, e più che meritatamente.

Dei simpatici manifesti esordivano con la seguente frase: “ogni clandestino è un terrorista”, forse qualcuno di voi ricorderà la prima puntata dell’edizione delle Iene di quest’anno: povero Enrico Lucci, tutti a

spintonarlo e a prenderlo per il culo! Un branco di pecoroni proprio, e poi ci lamentiamo se in Italia esiste lo stereotipo del bergamasco muratore, ignorante e rozzo... Purtroppo non sono gli unici! Magari anche tra di voi che state leggendo s’annida una serpe in seno, un fascistello del cazzo che pensa certe bestialità tipo “manifestiamo per solidarizzare con il popolo americano”... Ora, manifestare oggi, a questo punto della guerra, e sentirmi dire dal Silvio nazionale “siamo tutti cittadini di New York” mi sembra, per dirla con Fantozzi, una cagata pazzesca.

A metà settembre va bene, ma adesso che siamo in autunno inoltrato la cosa fa proprio ridere. La verità, la mia verità ovviamente, è che bisogna porre un limite alla solidarietà agli USA (tra le altre cose, in questi giorni c’hanno proprio una sfiga pazzesca) e valutare tutti i pro e i contro di questa guerra. Non sono il pacifista convinto che sostiene a priori l’ingiustizia della guerra e nemmeno sono il guerrafondaio che vive alla Casa Bianca e scalda le sedie di questa scuola. Certo, per carità, deve esserci l’appello alla pace e tutte ‘ste magagne che parlano di fratellanza e solidarietà tra i popoli, ma queste cose lasciamole fare al papa, ad ognuno il suo mestiere. Come noi studiamo, i nostri genitori lavorano mentre tutti gli uomini sperano che le loro donne, almeno loro!, non decidano di fare lo sciopero della figa e lasciarci tutti a bocca asciutta!

In America ci sono personaggi per tutti i gusti, i più strani, i più bizzarri. Basta guardare E.R. per rendersi conto quante tipologie

umane popolano gli States...

Avvocati che di notte si vestono da donne, architetti che progettano edifici grandiosi, barboni che muoiono agli angoli delle strade ignorati da tutti, presidenti che si fanno compiacenti “assistenti”... Poi ci sono i genialoidi come Trent Lott (questo l’ho letto su “Io Donna”), capogruppo

dei Repubblicani al Senato americano, che ha proposto di chiudere per un anno intero il Congresso, onde disinfestare dovutamente i locali per l’allarme antrace; e cosa dire poi di quel brav’uomo di Steve Buyers, deputato dello stato dell’Indiana, che sarebbe d’accordo sull’uso delle armi nucleari tattiche

ma, si badi bene, “solo se il collegamento tra antrace e Bin Laden fosse provato”. Alla fine, come cantano i Coldplay, “we live in a beautiful world”... Chissà ancora per quanto.

VILLE Myhikaru@inwind.it

AVVERTENZE: questa è una pagina di satira (o almeno vorrebbe esserlo). Si consiglia di leggere con cautela: potrebbe avere controindicazioni ed effetti collaterali. * Il ministro Moratti è molto soddisfatto della satira su Caterpillar. * Veramente anche Berlusconi è molto soddisfatto, ma si è ripromesso di chiudere la redazione e di licenziare il ministro. * Gli Stati Uniti rispettano l’impegno di ridurre i loro armamenti. * Non per niente sganciano bombe sull’Afghanistan. * Durante i bombardamenti vengono utilizzate le cosiddette “bombe a grappolo”. * Ma il periodo della vendemmia non è già finito? * Fassino eletto alla guida dei DS. * Finalmente un segretario operaio! * Bossi voleva un premier con figli certi. * Basterebbe un premier con capitali certi. * Molto presto Celentano e Berlusconi saliranno insieme sul palco. * Entrambi hanno una certa esperienza in fatto di milioni di c..., di canzoni, ovvio. * Il governo risolverà due problemi in un colpo solo. * Sarà previsto il reato di clandestinità per gli immigrati senza permesso di soggiorno e per i pensionati che prendono meno di un milione al mese. * Bertinotti è pronto a seguire l’appello lanciato dal Papa: il 14 dicembre anche lui digiunerà. * Ogni scusa è buona per dimagrire un po’. * Al giorno d’oggi il calcio è dappertutto, tranne che negli stadi. Qualche esempio: * Lo scandalo doping: il calcio in farmacia. * Troppi infortuni: il calcio in ospedale. * Troppi falli: il calcio negli stinchi. * Gli allenatori esonerati: il calcio nel sedere. * La violenza negli stadi: il calcio al tifoso avversario. * Lo scandalo passaporti: il calcio in Comune (più precisamente all’Ufficio Anagrafe). * Troppi soldi e troppi debiti: il calcio alle spese. * Troppi impegni e lunghe trasferte: il calcio in pullman (è preferibile non usare l’aereo). * L’autobiografia di Baggio: il calcio alla modestia.

INFINE, LA CILIEGINA SULLA TORTA * Il caos più totale: il calcio nel pallone.

Emanuele 4^C

Criptofascista” (ovvero fascista camuffato da brava persona) è un termine abbastanza diffuso,

usato per descrivere tutti coloro che fanno i “compagni” solo a parole, ma che dietro la facciata da socialista ad oltranza (ormai la parola “comunista” è stata bandita, potrebbero arrestarmi per averla anche solo citata) nascondono una personalità piuttosto, come dire, conforme al trend vigente. “Cosa va di moda allora?” sarebbe la domanda.

Questo esattamente non lo so, ma basta girare in centro, ed anche qui dentro, per capire che cosa intendo... Non mi riferisco affatto ai soli “fighetti” che tanto detestiamo, quelli mi vanno anche bene finché si pongono come tali e non fingono di avere un’altra personalità giusto per accattivarsi le simpatie altrui.

I bersagli della mia critica sono coloro che, magari pure senza cattiveria, assumono dei tratti ca-

ratteriali giusto per conformarsi al gusto vigente all’interno del gruppo cui appartengono, contengono parte della loro capacità d’iniziativa al fine di compiacere (e compiacersi) i membri della “compa”. Guardatevi intorno: quanti sono quelli che per una questione di “immagine” cambiano?

Si giustificano troppe cose con il “sono cambiato, non sono più quello che conoscevi”. Faccio una certa fatica a non essere scurrile, visto che le persone di cui sto trattando sono le più infide e degne di ingiurie!

Sono delle figure grottesche e puerili, credono di vivere al meglio la propria esistenza e invece sono solo dei servitori di quelli più furbi e intelligenti di loro.

Con te si comportano da amiconi, o al contrario non ti cagano di striscio, se la tirano nel senso che ti palesano la propria superiorità quando ti consigliano, narrano le loro vicissitudini amorose esasperandole al limite per camuffare la mediocrità delle loro relazioni. Quelli un attimino più arguti sono sempre gentili con te, ma non gliene frega nulla. Non si fa così!

Quando imparano qualcosa di nuovo fanno “quelli che leggono” (ma attenzione, mai “quelli che studiano”, sarebbe out!) e se

la strabordano, come se discorrere sullo schematismo trascendentale in Kant fosse la cosa più normale di questo mondo. Se tu non li segui nel discorso ti guardano come cascassero dalle nuvole e ti dicono “ma come non lo sai?”. Davvero dei gran pezzi di... Trascinatori e traditori, poser maledetti che si atteggiano a tipi alternativi... Hanno amalgamato la propria personalità, sono convinti di aver vinto ma in verità hanno contribuito a far vincere gli altri... Sono quelli che al Lazzaretto sono circondati dai loro simili e se la ridono come matti, magari con la tipa al fianco (ovviamente il mio discorso vale anche al femminile).

E allora perché tutto questo? Io penso che si tratti di desiderio di vivere la propria giovinezza (nel caso vostro adolescenza) nella maniera più piena possibile, e allora si trascurano gli amici di un tempo che magari vivono un po’ nell’ombra e non “sballano” al sabato sera come quelli...

Come posso esprimermi... Sulla cresta dell’onda. Senza molto entrare nei dettagli... Begli stronzi, non avete capito un cazzo dalla vita!

Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Se volete, se v’interessa, rispondetemi via cassetta del Cater (siete pregati di firmarvi), oppure speditemi un’e-mail.

VILLE myhikaru@inwind.it

Ciao a tutti non voglio essere noiosa come tutti quelli che iniziano l’articolo dicendo che è il primo che scrivono, che sono emozionati, che è il primo di una lunga serie e che è un modo per riempire un foglio bianco anche perché 1-dopo 4 anni che sono in questa redazione questo non è la prima cosa che scrivo 2-non

sarà il primo di una lunga serie perché la classe quinta non mi lascia molto tempo da dedicare al giornalino 3-non è un modo per riempire un foglio bianco,ma vuole essere qualcosa di “serio” e soprattutto utile; infatti vorrei parlarvi della Consulta Provinciale degli studenti.

Cos’è? La Consulta Provinciale degli studenti è un’organo di rappresentanza provinciale composto dagli studenti eletti in ogni isituto secondario superiore statale e non statale.

Quando è nata? La Consulta è nata nel 1996 per volontà dell’ex-Ministro della Pubblica

Istruzione Berlinguer che voleva creare un filo diretto con i rappresentanti degli sudenti di tutta Italia per poterli “consultare” in materia di riforme scolastiche.

I ragazzi della Consulta devono formulare proposte ed esprimere pareri nel campo dell’istruzione e delle politiche giovanili in generale direttamente agli organi competenti (Ministro, Direzione Regionale, Ufficio scolastico ed Enti Locali).

Ogni anno i Presidenti delle Consulte d’Italia si riuniscono in Conferenza nazionale per discutere i temi riguardanti la realtà scolastica nazionale e locale. I temi finora trattati sono stati: il riordino dei cicli, l’anticipo delle elezioni a Maggio, il diritto allo studio, i libri di testo e la parità scolastica.

Quest’anno è ormai il secondo anno che sono rappresentante della Consulta di questa scuola e devo dire che questa esperienza che ho vissuto e che sto tuttora vivendo è estremamente positiva. Credo molto nelle potenzialità che ha questo organo rappresentativo e con il passare degli anni l’organizzazione e la cordinazione di questo sta nettamente migliorando.

Infatti tra le tante modifiche apportate allo Statuto della Consulta Provinciale di Bergamo c’è anche l’istituzione, all’interno della stessa Consulta, di commisioni (Arte e spettacolo, Musica, Sport, Cultura, Educa-

zione alla Salute, Consulta).

Ogni commisione avanza all’inizio dell’anno alcune proposte riguardanti il loro settore (ad esempio concerti, seminari di approfondimento su temi culturali o riguardanti la riforma scolastica e l’esame di maturità) e queste vengono poi valutate e votate nella plenaria (=assemblea di tutti i rappresentanti della Consulta di Bergamo).

I responsabili delle commisioni vanno poi a costituire il direttivo del quale fanno parte anche il Presidente e il vice presidente, eletti ogni anno tra i rappresentanti di tutta la provincia.

Oltre a queste commissioni durante la 2 giorni di quest’anno (2 giorni=seminario di approfondimento per tutti i rappresentanti della Cosulta svoltosi sul Garda nei giorni 13 e 14 Novembre) si è voluto sottolineare l’importanza del dialogo che si deve instaurare tra rappresentanti della Consulta, rappresentanti di Istituto e comitati studenteschi di ogni scuola; solo in questo modo i rappresentanti della Consulta possono veramente rappresentare gli studenti della propia scuola. Durante la 2-giorni abbiamo organizzato il lavoro per quest’anno e sono state fatte delle proposte veramente interessanti delle quali vi informerò (anzi vi informeremo dato che oltre a me c’è anche un altro rappresentate, Alessandro 4A) durante l’anno.

Se questo articolo non vi ha chiarito a sufficienza le idee che avevate (o che magari non avete mai avuto) della Consulta potete liberamente e direttamente rivolgervi alla sottoscritta.

Un saluto e alla prossima.

Anna 5L

Domenica 11 novembre ale ore 17.45 (la partita comincia alle 18.00) mi reco al Palazzetto dello Sport di Bergamo per assistere alle partita tra Intertrasport Celana BG e Sinteco Ferrara del campionato italiano di Basket di Lega Due, la serie B della pallacanestro. La posizione in lassifica delle due squadre è opposta, Ferrara è al primo posto con Borgomanero e Reggio Emilia mentre l’Intertrasport è penultimo con Montegranaro e Rimini.

I quintetti base (i “titolari”, 5 per squadra, per usare un termine calcistico) ci mostrano subito il problema della pallacanestro italiana: 7 stranieri su 10 giocatori in campo, da quest’anno non ci sono più limitazioni al numero di stranieri per squadra e ciò ha limitato molto il ruolo degli italiani.

Il primo dei quattro quarti vede una partita a senso unico, Ferrara ci stacca di 19 punti senza che l’Intertrasport riesca a fare niente, a parte qualche tiro da tre di

Scrocco, per fermare il duo Hamilton-Mack che colpisce dall’interno dell’area e da tre punti. Nel secondo quarto il gruppo degli italiani dimostra la sua abilità con un parziale di 19 a 4 firmato da Tomasini, Amabili e il solito Scrocco aiutati dalla difesa aggressiva di Whiting su Mack.

La rimonta si conclude solo nel terzo quarto con un canestro da tre di Whiting che ci porta in vantaggio a fil di sirena. A 8’24" dal termine sul 72-68 inizia la definitiva affermazione di Ferrara che difende a zona e non ci fa tirare mentre i suoi americani si esaltano in attacco con schiacciate e tiri da tre che chiudono la partita sul 99 a 89 per Ferrara.

Oltre a notare che gli americani di Bergamo a parte Whiting hanno dimostrato la loro inferiorità

rispetto agli italiani e ai loro compatrioti tra le fila ferraresi constato che la civiltà dei tifosi ferraresi è alquanto limitata se non inesistente. Durante il secondo quarto senza nessuna provocazione da parte dei tifosi bergamaschi iniziano a insultarci con frasi del tipo “bergamaschi di merda” che logicamente non ti lasciano indifferente e soprattutto ti fanno raginare: perchè bisogna arivare all’insulto senza ragione quando si è venuti al palazzetto per divertirsi, almeno nel mio caso, e non per offendere o essere offesi? Credevo, sbagliando, che dopo il caso degli striscioni e cori razzisti negli stadi la cosa si bloccasse e non riesco a trovare una spiegazione all’esistenza di tali ideologie che ci hanno già portato ad una Guerra e ad uno sterminio di miliardi di persone solo perchè qualcuno, sen-

za ragioni, si sentiva superiore a qualcun’altro. Godiamoci quindi le partite sostenendo la nostra squadra ma senza sentirsi superiori a nessuno e soprattutto divertendosi.

Daniele 5^F

Nello scenario del basket di adesso c’è un personaggio che spicca di più, e che rappresenta l’animo della pallacanestro italiana, sto parlando di Gianmarco Pozzecco. La sua carriera va di pari passo con l’economia generale dei club italiani; dopo un periodo di grande splendore, un’improvvisa ricaduta.

Pozzecco, detto “Poz”, era l’astro nascente del basket nostrano qualche anno fa, fu capace anche di vincere uno storico scudetto con Varese (il primo dopo i grandi successi targati Ignis) e di decidere le partite della propria squadra, era la promessa dell’Italia e di Varese, uomo mercato che però non sembrava voler lasciare il suo piccolo regno di provincia e tuffarsi in avventure con squadre ben più competitive. Sembrava che nulla potesse interrompere l’ascesa di questo giovanotto che

stravolgeva (in meglio ma a volte anche in peggio) i piani d’ogni allenatore, ma, per sua sfortuna, era proprio lui a crearsi dei problemi; infatti, non era un tipo calmo e tranquillo, come tutte le mamme vorrebbero che fosse il proprio figlio, anzi, era proprio il contrario, e non mancò mai di inventarsene una ogni giorno. Il suo carattere bizzoso portò a duri scontri col c.t. della nazionale, il serbo Bogdan Tanjevic, che senza pensarci su più di tanto lo escluse dai convocati per gli europei di Parigi del ’99, senza più riammetterlo. Negli stessi anni però, anche il suo club, il Varese, non lo aiutò molto, smantellando il gruppo che era riuscito a vincere lo scudetto, lasciandolo solo con giovani promesse straniere o con chi non era voluto andarsene; questo generò una serie di campionati disastrosi, occupati più a lottare per non retrocedere che a sperare in traguardi più alti. Nonostante questo il suo rendimento era comunque tra i più alti, ed era costantemente tra i primi tre della classifica degli assistman e dei migliori realizzatori. Nel corso dell’ultimo anno, però, ha voluto finalmente provare l’avventura americana, andando in prova con i Toronto Raptors nella Summer League svoltasi a Salt Lake City; e dopo un avvio stentato e con non pochi problemi, è riuscito ad imporsi come buon realizzatore, conquistandosi l’affetto dei tifosi ma non della società, che, finita la competizione estiva, lo rimanda a Varese senza proporgli uno straccio di contratto. La

delusione è stata evidente, ma non è sembrata segnare in negativo Pozzecco, che ricominciava un’altra stagione ancora all’insegna di promesse da parte del Varese, che però negli ultimi anni erano state puntualmente disattese. Quest’anno però Pozzecco non è più lui, gioca con sufficienza o peggio, e qualcuno addirittura afferma che è una palla al piede per la squadra, un peso insopportabile. Del resto i dati non lo negano, la sua media punti e assist sono molto calati, e la condizione fisica e disastrosa, colpa della tanto agognata avventura americana, che la costretto ad una durissima preparazione che l’ha danneggiato. Come buona notizia arriva però l’inaspettata convocazione in nazionale, agevolata anche dal cambio d’allenatore, Tanjevic infatti se n’è andato e al suo posto è arrivato Recalcati, suo ex allenatore a Varese. Questa sembrava essere un’ottima cura ai suoi problemi, invece le sue prestazioni non miglioravano, e Varese decideva di prendere una decisione drastica, lasciarlo fuori squadra per fargli recuperare la miglior condizione fisica, l’ultima partita prima dello stop forzato finiva con una sconfitta per 79 a 78 con Pesaro, niente di peggio per chiudere un periodo disastroso per un’artista della pallacanestro come Poz. Ora neanche la nazionale è più sicura, e le partite per il girone saranno fondamentali per capire se può tornare grande com’era prima.

Alberto, 2°F

Finalmente dopo mesi di pubblicità e un’interminabile attesa sono tornati!!!

Chi? Ross, Monica, Joey, P h o e b e , Reachel e (ultimo ma non ultimo, anche perché è semplicemente il migliore!)

Chandler!!

Sono i protagonisti del telefilm più seguito (almeno da me e dalla mia amica V a l e ) : FRIENDS. Li potete vedere tutti i martedì sera su Rai Due alle 22: 45, lo so, l’orario non è dei migliori, ma la speranza che sia anticipato non muore mai! ( fortunatamente, per tutti quelli che,come me, alle 10 sono già a letto, esistono i video-registratori programmabili). Finalmente anche noi possiamo vedere i nuovi episodi più pazzi e divertenti di prima...

Per chi non ricordi bene come sia finita la vecchia serie ecco un piccolo riassunto che rinfrescherà le idee: Chandler ha chiesto a Monica di sposarlo (inutile aggiungere che lei ha accettato); Ross è alla ricerca di una quarta moglie, ma per ora senza alcun buon risultato; Joey vaga da un provino all’altro, ma non riesce mai a trovare una parte adatta a lui; Phoebe continua a fare massaggi e a comporre con la sua

chitarra; mentre Reachel, dopo aver causato un incendio a casa sua e di Phoebe, è costretta a vivere con Joey( sempre meglio

che essere ospite di Monica).

Cosa succederà adesso?

Le premesse sono delle migliori: tutti sono impegnati nei preparativi della cerimonia del secolo, e non solo! Soprattutto Monica non parla d’altro che del “suo” matrimonio, in cui Chandler è solo un particolare irrilevante, lui deve solo approvare ogni cosa e pagare... anche Phoebe li sta aiutando nei preparativi, infatti, sta scrivendo una canzone per i due sposi da cantare in chiesa il gran giorno (chi non vorrebbe sposarsi con sottofondo non la solita e scontata marcia nuziale, ma una canzone del genere di “Gatto Rognoso”? ).

E che dire di Reachel e Ross?

Nella prima puntata lei era talmente triste e sola che in preda alla disperazione era disposta a passare una notte con lui, che troppo intento a rimirarsi le mani (non tutti hanno le mani sexy come le sue) non aveva ben capito cosa stava succedendo.

Di Joey o meglio del d o t t o r D r a k e Remorake ( o del suo gemello, che dir si voglia ) è meglio non parlare, si può dire solo che dopo la fortunatissima” serie di “Nick & Cheese” (durata massimo una settimana) è nuovamente disoccupato.Però può sempre contare sul suo fascino, che con i registi non funziona mai, ma non fallisce con le donne (non tutti sanno far ridere come lui).

Potrei andare avanti per ore raccontandovi le puntate di Friends da quando Reachel, con il vestito da sposa bagnato fradicio, entrò nel Central Park alla ricerca della sua vecchia amica Monica (l’unica che non aveva invitato alle nozze!), ma penso che sia il caso di fermarsi qui!

Elisa 4^F

“Voglio fare musica fino all’ultimo dei miei giorni...” E così ha fatto Jeff, per lo meno, finché ha potuto.

Jeff Buckley nacque a Los Angeles il 17 novembre 1966,

figlio del grande cantautore Tim Buckley che vide però una sola volta (e verso cui conserverà un astio irriducibile). Trasferitosi a New York, divenne presto celebre nei folk club di Manhattan, grazie ad un’innegabile qualità canora, come dimostra l’EP Life At Sin-e’ (Columbia, 1993). Il talento compositivo e‘ ancora latitante, ma già si fa notare la sua straordinaria capacità di sfumare da tonalità profonde e malinconiche ad una voce quasi eterea. La vera consacrazione arriverà con Grace (Columbia, 1994), che racchiude l’anima della sua musica e nel quale Buckley suona chitarra, harmonium, organo e dulcimer, ma e‘ anche accompagnato da un complesso di tutto riguardo. Non è musica di facile ascolto, spazia dal rock melodico al popsoul, ma la sua voce ti sa catturare.

Protagonisti del sound sono i suoni della chitarra di Gary Lucas e i sottofondi delle tastie-

re (suonate da Buckley stesso).

L’andamento a tratti sinfonico e a tratti folk fanno di Grace un album completo, che spazia tra la carica elettrica di Eternal life al romanticismo commuovente di Hallelujah (che fa parte della colonna sonora di Shrek).

Buckley si ispira ai cantautori più intensamente spirituali e jazz di sempre, come Van Morrison e, appunto, suo padre Tim, o al rock dei Pink Floyd per la bellissima Dream Brother (batteria e chitarre descrivono un’atmosfera di malinconici ricordi); recupera invece lo spirito cupo, rabbioso, nevrotico di Neil Young in Eternal Life.

Dream Brother, Mojo pin, Lilac wine (un’aria di Shelton resa canzone da Nina Simone), Last goodbye, So real, dimostrano come il ragazzo californiano, cresciuto artisticamente a New York in un piccolo live club qual’era il Sin-è, aveva imparato a vivere positivamente il contatto con il pubblico, in un’energetica atmosfera artistica.

Il canto di Buckley sembra sempre ‘ prendere coraggio per strada’: parte in sordina, moderando le inflessioni nello stile folk, ma finisce in crescendo, al limite del blues e del gospel come in Liliac Wine o la spiritualità di Corpus Christi Carol.

Lover (you should’ve come over) inizia con lento attacco di harmonium e prosegue con la musicalità della chitarra che conferisce un’atmosfera blues che non tarda ad acquistare energia in crescendo.

Il destino sembra però accomunarlo al padre più di quanto lo faccia la musica: Jeff Buckley viene trovato morto nel 1997 a Memphis, morto annegato. Po-

stumo esce Sketches For My Sweetheart The Drunk (Columbia, 1998), doppio album che raccoglie una ventina d’imperdibili inediti. Nel brano I woke up in a strange place traspare senza filtri tutto l’affetto di cui era capace, tutto l’amore che era disposto a riversare sui suoi ascoltatori non avendo potuto dedicarlo al padre Tim, cui esplicitamente è rivolta What will you say?, scritta a quattro mani con l’amico Dowd. Vertice di commozione dell’intera raccolta.

Il repertorio si arricchisce di cover che sono, però, sempre molto personalizzate. Così Kanga Roo dei Big Star, grazie ai suoi deliri elettrici amplificati dalla chitarra di Michael Tighe dipinge un paradiso psichedelico e I know it’s over degli Smiths diventa una strofa di Hallelujah scritta da Cohen. L’equilibrio più suggestivo fra quel eclettismo e la sua intensa emotività lo trova forse in brani come Lover inspirata da Bob Dylan, ma anche travagliati nel solco di Van Morrison.

“Ho bisogno di sentire ogni minimo frammento di testo, altrimenti non potrei trasmettere niente nelle mie canzoni: sarebbero solo parole. “ E mantiene la promessa: i testi sono come poesie, anche i più aggressivi nascondono una profondità ed un’estremo senso di libertà.

Grace è un album stupendo, ve lo consiglio, saprà attrarvi con la sua particolarità e varietà di generi. Ogni brano è una storia e racchiude l’anima di un grande artista che purtroppo è scomparso troppo presto. E se vi capita di dare un’occhiata ai testi, non vi deluderà.

Silvia V. 4^F

Cosa guardare il martedì sera, quando la maggior parte delle reti propongono trasmissioni per le quali la tipica esclamazione è “ Ma che PESO!!!” o sembra che l’unico programma interessante sia la vendita promozionale di nuove e potentissime pillole dimagranti?!?

Noi un’ideuccia l’avremmo...

Se volete passare una serata a combattere angeli, demoni o semplicemente a farvi quattro risate non dovete assolutamente perdervi Mtv Animation!

Non cambiate subito articolo solo perché parliamo di cartoni animati! In fondo tutti da piccoli li abbiamo guardati, da Holly & Benji a Lady Oscar

passando per Mila & Shiro e Ufo Robot; ma questi ve lo assicuriamo sono tutta un’altra cosa!

Questi sono i nomi dei tre anime che illuminano l’altrimenti triste serata: Neon Genesis Evangelion, Inuyasha e Trigun.

NEON GENESIS EVANGELION: l’avvincente serie che ha sconvolto l’intero Giappone.

13 settembre anno 2000 d.C. un meteorite ad altissima densità si schianta sull’Antartide, sciogliendone la calotta polare. E’ il più grande cataclisma che la storia umana ricordi: il “ Second Impact”.

L’innalzamento del livello dei mari, le crisi economiche e i conflitti civili che seguirono al disastro causarono il dimezzamento della popolazione terrestre.

Sono passati quindici anni da allora e proprio mentre il pianeta inizia a intravedere la luce della ricostruzio-

ne, l’umanità è chiamata ad affrontare una nuova prova, dei nuovi nemici. Gli “Angeli”, esseri dalle origini sconosciute che attaccano l’uno dopo l’altro. Saranno davvero creature divine, come il loro nome sembrerebbe suggerire?

Per contrastare la loro venuta, gli uomini hanno costruito le macchine umanoidi multifunzione “Evangelion”.

Nel 2015 ne sono operative già tre unità, e per pilotarle sono stati selezionati tre ragazzini, nei quali gli adulti ripongono tutte le loro speranze: Shinji Ikari alla guida dell’Eva 01, Rei

Ayanami alla guida dello 00 e Asuka Souryu Langley alla guida dello 02.

Per questi tre ragazzi, che si addossano così il peso del destino dell’umanità, è ormai giunto il tempo della battaglia...

INUYASHA è l’ultimo capolavoro della regina del manga Rumiko Takahashi creatrice del famoso Ranma 1/2. La storia parla di Kagome una quindicenne che si ritrova inaspettatamente catapultata nel Giappone dell’era Sengoku, in una sorta di universo parallelo.

Qui scoprirà di essere l’incarnazione della venerabile sacerdotessa Kikyo e di possedere la Sfera dei Quattro Spiriti, ambita da tutti i demoni. Tra questi il mezzo demone Inuyasha, che verrà liberato all’arrivo di Kagome dal sigillo in cui lo aveva imprigionato Kikyo cinquant’anni prima. I problemi sorgono quando durante uno scontro la sfera si frantuma in mille pezzi che si disperdono per tutta la terra. I

due, anche se non si possono soffrire, sono costretti a partire per recuperarli...

TRIGUN è ambientato su uno sperduto e arido pianeta con due soli, dove un leggendario pistolero, sulla cui testa pende la favolosa taglia di 60 miliardi di $$, vaga in cerca di qualcuno.

Tutto quello che si sa sul suo conto è che si tratta di un uomo alto, biondo, vestito di rosso, che brandisce una grande pistola argentata e che risponde al nome di Vash the Stampede. La gente lo teme e basta solo nominarlo per creare il panico totale, forse perché la prima volta che se ne sentì parlare fu dopo la completa distruzione della città di July. Molti hanno cercato di catturarlo ma inutilmente. Il “Tifone Umanoide”, così viene infatti soprannominato, è sempre riuscito a liberarsene senza far ricorso alle armi e, quando non ha potuto farne a meno, senza uccidere nessuno. Sembra essere perseguitato dalla sfortuna perché i guai lo seguono ovunque e tutte le volte che si verifica una catastrofe, questa viene associata al suo nome.

Per questo motivo la compagnia di assicurazioni Bernardelli, costretta a sborsare cifre esorbitanti per pagare gli assicurati, manda sulle sue

tracce due agenti investigativi con il preciso compito di trovarlo e di mettere un freno ai danni. Meryl Stryfe e Milly Thompson si mettono così alla sua ricerca e ben presto si rendono conto che non si tratta di un compito facile. Le due non proprio indifese fanciulle rimangono molto sorprese quando incontrano il famigerato bandito: un’idiota dalla fortuna sfacciata che riesce sempre a cavarsela e che perde il senno quando vede una ciambella. Alla comitiva si aggiunge in seguito uno strano per quanto singolare prete, tale Nicholas D Wolfwood, in cerca di denaro per un orfanotrofio e dal grilletto facile. Ma chi è in realtà Vash the Stampede? E chi sta cercando? Chi è la ragazza dai capelli neri che appare nei suoi sogni? E perché intorno a lui succedono tante cose strane?

Cosa ha a che fare il misterioso uomo dagli occhi dorati, che sembra conoscere il suo passato e vuole la sua morte?

Beh se siete rimasti affascinati da quel poco che vi abbiamo detto su questi capolavori e non vedete l’ora di trovare una risposta alle domande che vi brulicano in mente non dovete fare altro che scoprire da soli come saranno gli svolgimenti degli eventi!

Per quelli poi che non potranno più fare a meno di uno di questi anime ricordiamo che i manga sono ancora più emozionanti ed avvincenti...

Silvy & Silvy 4^F

Natale si avvicina: ormai manca poco (per fortuna!). E come ogni anno un enorme problema assilla le vostre menti: è nato prima il Natale o il panettone?

Dotti studiosi sostengono che prima è arrivato il Natale, e solo dopo è stato inventato il panettone, per celebrare l’evento e fare soldi. Molti contaballe dicono che il Natale è un’idea nata quando il panettone esisteva già, per poter sfruttare pienamente questo giorno felice e fare ancora più soldi, altrimenti è inutile aver inventato un dolce così buono se nessuno lo compra. Ma non c’è bisogno di dare una risposta, perché tutti sanno che il Natale esiste da tempo immemorabile.

Pochi sanno però che anche il panettone vanta una tradizione plurisecolare.

Molti eventi della storia dell’umanità hanno avuto come protagonista proprio questo dolce che mangiamo per mesi e mesi (figuriamoci se dobbiamo buttare via tutto quello che avanza alla Vigilia e a Natale e a Santo Stefano e a Capodanno e il primo giorno dell’anno

e all’Epifania e...e... e a colazione tutti gli altri giorni di vacanza!).

Ne citiamo solo un paio, giusto per darvi un’idea. Verso la fine del XVIII secolo, in Francia, al posto del panettone fu introdotto il pandoro, perché, ri-

movimenti di rivolta: i moti carbonari, chiamati così perché tutto fu causato dall’incuria dei pasticcieri, che cuocevano troppo, fino a bruciarli, questi dolci amati da tutti.

La Prima Guerra Mondiale fu causata dall’assassinio del magnate dell’industria dolciaria nonché proprietario della nota fabbrica “Panettoni Sarajevo s.n.c.”.

La Seconda Guerra Mondiale invece fu dovuta alla pretesa di Hitler e Mussolini di monopolizzare il mercato mondiale con i loro panettoni “Asse candito” (grazie Paolo per l’arguto suggerimento, n.d.r.) e i loro pandori “Svastica dolce”.

sparmiando sugli ingredienti, i costi di produzione diminuivano, mentre i prezzi di vendita rimanevano uguali.

Così, il 14 luglio 1789 il grande malcontento popolare sfociò in una rivolta -o dobbiamo dire in una Rivoluzione?- durante la quale il popolo dei consumatori assaltò il “Premiato Forno F.lli Bastiglia - da cinque generazioni”.

Non molto tempo dopo, sempre in Europa, ci furono altri

Non dilunghiamoci troppo, oppure rischiamo di diventare sterili e banali. Comunque a chi volesse approfondire questi argomenti consigliamo di leggere un libro di Voltaire (ma chi non lo conosce?), “Candite” in francese, “Candito” nella traduzione italiana (ma chi lo conosce?).

Emanuele 4^C

C’era una volta una ragazza, bella e giovane: questa ragazza si chiamava Maria. Un giorno, mentre ella pregava intensamente, tanto da non accorgersi di quello che accadeva, una grande luce si diresse lentamente verso di lei: non era un bagliore violento, ma fu accecante al punto che ella dovette serrare le palpebre contro gli occhi, sebbene fosse talmente concentrata che non si accorse nemmeno di questa sua spontanea reazione. Così, dopo aver atteso per qualche ora che la dolce fanciulla si rendesse conto della sua presenza in quella stanza, l’arcangelo si spazientì un poco e riportò gentilmente alla realtà la giovine: “Ehilà, Maria!Come te la passi?

Mica male, mi sembra. Eh, già, com’ è bella la vita... Ma veniamo a noi. Senti, c’è il Signore che mi ha detto di dirti una cosa: tra un po’ ti nascerà un bambino: mi raccomando assolutamente non buttarlo via, che è il Suo figlio, e poi ha detto che vuole che tu lo chiami Gesù.Va bene? “ “Okkey, Gabry, tranquillo, che lo tratterò come se fosse mio figl... beh, lo tratterò molto bene e con la massima cura. Piuttosto, sai per caso per quando è previsto il suo arrivo?”

“Mah, non so di preciso, ma credo sia negli ultimi mesi dell’anno o giù di lì. Comunque stai tranqua, che lo senti quando arriva.” “L’aspetterò. Ci vediamo.” “Ciao”.

Maria rimase pensierosa per tutta la giornata, la notte non riuscì a dormire e l’indomani riferì al suo compagno Beppe quanto le

era stato annunciato il giorno precedente da Gabriele.

L’arcangelo aveva avuto ragione: mentre erano in viaggio per Gerusalemme, infatti, in una stalla, o capanna o grotta a seconda delle versioni, a mezzanotte del ventiquattro dicembre dell’anno zero ne’ avanti ne’ dopo Cristo, nacque dalla Madonna un bel bambino, che venne chiamato Gesù.

Dopo essere stato messo nella sua prima culla, il povero neonato, con accanto un bue ed un asinello che più che riscaldarlo, con il loro alito pesante, lo soffocavano, era spaventatissimo dai mostruosi volti delle due bestie; non solo per questo piangeva: posato sulla apparentemente morbida paglia della stalla, o capanna o grotta a seconda delle versioni, non smetteva un attimo di muoversi pungendosi in continuazione e piangendo sempre di più.

Mentre sua madre lo guardava sconsolata, San Giuseppe gli parlava mentalmente:”Oh, Cristo, adesso ci sei anche tu da mantenere!” Il tenero ma terrorizzato bimbo (per i motivi di cui si è detto sopra), del tutto ignaro dei pensieri che attraversavano la mente del padre e quella della madre, nonostante le sue fisiche sofferenze, ingenuamente sorrideva ai tontiasini...,ehm, ai geni-tori.

Una schiera di angeli sopra la stalla, o capanna o grotta a seconda delle versioni, innalzava un coro accompagnato da una serie di trombe e violini (secondo fonti meno attendibili, vi era-

no anche gruppi di chitarre e alcuni bassi, mentre quasi certo è che essi non facessero uso di batterie o di altri strumenti a percussione), lodando Iddio per la salvezza che donava al mondo, rendendogli grazie intonando alcune delle sue canzoni preferite- tra le quali sembra si annoverassero anche successi stranieri quali ‘Fear of the dark’ e ‘Evil warning’, accanto ad altri canti la cui melodia è purtroppo andata perduta, mentre dei testi ci sono pervenuti alcuni frammenti dei quali però non è il momento ne’ il luogo di trattare.

Altri angeli, i quali non avevano molto il senso del ritmo, proprio a causa dell’assenza di percussioni che ne guidassero le esibizioni canore, non poterono ne’ vollero partecipare al coro, nel quale del resto avrebbero solamente fatto danno: essi furono così adibiti al compito di annunziare la buona novella ai pastori, che sarebbero giunti da ogni dove per assistere ai primi attimi della vita del loro re.

Sette arcangeli volontari, invece, si assunsero l’enorme responsabilità di trasportare con la loro abbagliante luce un altrettanto enorme meteorite, che sulla Terra sarebbe apparso come una stella con la coda: una cometa. Essa sarebbe servita da guida verso la stalla, o capanna o grotta a seconda delle versioni, per alcuni dotti studiosi del cielo: coloro che si facevano chiamare “i tre dell’Ave Maria”, meglio conosciuti e in seguito ricordati come “i re magi”.

Arianna 3^ G

In queste torbide giornate autunnali ho pensato (doveva essere qualcosa di simile) più volte a quello che è il mondo dei piccoli, al passato comune un po’ a tutti noi (tranne che a Battista, lui è nato così).

Ho parlato più volte con alcuni amici dell’infanzia e soprattutto dei regoli, i mistici mattoncini colorati alla base di ogni matematica, nonché progenitori dei lego, ah, i regoli!! (gli unici mattoncini con cui Renzo Piano non ha avuto a che fare, ...dovrò prendermene una confezione uno di questi giorni, a natale regoli per tutti!Economici e soprattutto didattici). Tutti questi discorsi mi hanno portato direttamente in soffitta (cosa posson fare la proprietà transitiva e l’inerzia combinate!... infanzia=giochi=scuola=soffitta polverosa piena d’ogni amenità scolastica), e leggendo qualcosa qua e là non ho potuto evitare di sghignazzare sonoramente, poi ricollegandomi ai discorsi assurdi fatti con gli amiconi, il

passo verso un articolo caterpilliano è stato breve.

Oggi vi parlerò di Franklin (un mito dell’infante odierno,...

Franklin è una piccola tartaruga che vive in un villaggio tartarugoso e giocoso.

Franklin sa moltiplicare per due e allacciarsi le scarpe (eh, perarciperbaccolina che introduzione! Avrei potuto scegliere Luigi, la carota che prediligi,... ma sinceramente Franklin ha molto più carisma, si nota subito; Franklin, Franklin!!... vedete, ....ha più carisma).

Franklin è il protagonista di una megaserie televisiva che va in onda su Italia 1alle 7-7.40 ogni giorno da lunedì a venerdì.

Franklin, come ogni rispettabile tartarughino, si ritrova ad affrontare le sue prime avventure nel mondo dei “grandi”(lo spettacolo della serie è che tutti gli altri personaggi non hanno un nome proprio, un po’ come nell’affollato mondo d’oggi; la rappresentazione pessimistica di questa “società”[è indiscutibilmente tutta colpa della società] massificata, stereotipata e bigotta traspare evidentemente attraverso una metafora assolutamente geniale dell’autore celata sotto il target del prodotto: quindi ci troviamo davanti a “orso”, “castoro”, “giraffa”, “mamma”, “professore gufo”, “cane”, “assesso-

re prezzemolo”, “signora lattuga”, “mastro cipolla”, “lattaio gnu”, “don|nna cavallo\a”, “Bella Gnocca” [forse non c’era, ma forse sì...mah] ...una società in cui l’elite cavalleresca, nobiliare e capitalista è l’unica a privilegiare del bisessilismo; t’oh!, che genio comunista il nostro autore! [Boicotta!!]).

A questo punto non potevo certo lasciarvi così, a bocca asciutta: ecco il riassunto di una puntatona di Franklin la tartaruga: Franklin sa moltiplicare per due e allacciarsi le scarpe (inizian tutte così le puntate, ponendo quindi una base per i successivi insegnamenti comunisti e favorendo la capacità di collegamento interdisciplinare della giovane mente di vostro fratello\sorella, o della vostra; dovrete seguire con attenzione le intricate trame delle avventure di Franklin, l’unica tartaruga che sa moltiplicare per due in 28 lingue diverse e allacciarsi le scarpe per tre volte consecutive in 9 secondi e 10 decimi [tiè!!Io alla tua età /”no, nonno non ti sfottendo”/ sull’altalena ci andavo già con entrambi gli occhi chiusi, sapevo anche slacciarle le scarpe, e persino riannodarle a forma di mangusta italo-australiana ubriaca , ...mi mancava solo la tabellina del due...]; ve lo dico perché personalmente, da 16enne convinto, mi son perso dei passaggi), leggere le storie e disegnare le nuvole piu’ variopinte della classe, ma un giorno qualcuno disegna delle nuvole che assomigliano alle sue...

A scuola. Coniglio dice:”Wow, belle quelle nuvole” e Franklin:”Sono le nuvole del tramonto!”; Orso dice:”Bravo

Franklin!Io, quando disegno le nuvole, so farle solo tonde e bianche, tu come fai?” e Franklin risponde:”Ecco, una parte la colori con l’arancione e l’altra col viola”..”Ummm..ho capito”. Poi Puzzola li interrompe:”Scusate ragazzi, cosa posso aggiungere nel mio disegno?”..e F:”Se vuoi che assomigli di più ad un lecca lecca puoi colorare la caramella” e Puzzola:”Ma non e’ un lecca lecca!”, quindi Castoro contraddice F.:”Non vedi che sembra di piu’ un pallone?”, Puzzola assolutaemente indignata, ma con voce melliflua:”Orso, tu hai capito che cos’e’, vero?” e Orso:”Certo, e’ una lente d’ingrandimento!”...alche’ Puzzola, ormai vicina al suicidio:”Oh no!!E’ un fiore!”...e tutti, che facevano gli gnorry:”Ah si’, adesso ho capito!”e scappano via velocemente...poi Puzzola:”Uffi!!, non so neanche disegnare un fiore!”, quindi F.:”Ma si’ che lo sai disegnare, mancano solo alcune parti (C’era solo lo stelo... va bene mentire per pietà, ma quando si è stupidi si è stupidi, ecchè cribbio!), ci vuoi anche le nuvole del tramonto?(da arroghente, in modo assurdo)”, e P.:”Bello Franklin, sei il migliore!”.

Nel frattempo gli altri circondano Coniglio e si complimentano: Gufo:”Bel disegno, pieno di colori!”, C.:”Oh, sì, certamente! (un po’ come “sei figo, pieno di brufoli!”..”Oh, sì, certamente!”), lo chiamerò Il mio monopattino”, e Gufo:”E’ di sicuro un nome che gli si addice!”(tè credo!, c’ha ‘n monopattino gigantesco che copre tutto il foglio e le nuvole del tramonto su ‘n cima, non so...l’avrebbe forse potuto chiamare Il ritorno delle lingue pazze?), quindi Orso:”Ehi, fantastiche quelle nuvole!”, poi F.:”Grazie Orso!”, ma Orso lo contraddice:”Non parlavo delle tue Franklin (che a questo punto, avvilito, fa una strage...The end, purtroppo no, continua... cade e muore...

Fin...no, non ancora), parlavo di queste nuvole!”. Franklin si volta e, alquanto sgomento, guarda le nuvole di coniglio, le guarda meglio e pensa:”Ehi, ma quelle sono le mie nuvole!”.

Poi vanno tutti a casa. A casa Franklin ne parla con i suoi, che in ogni modo non riescono a convincerlo, così lui rimane arrabbiato con Coniglio. Il giorno dopo a scuola, essendo una giornata buia e tempestosa e non potendo giocare a beisball, la compa è costretta a rimanere in classe a disegnare, ma, notiziona:”Ci sono i colori nuovi!”, e tutti saltellano felici per la classe (un po’ come l’allegro tizio che ogni mattina fa il percorso Stazione - Porta nuova saltellando senza motivo, e poi svanisce misteriosamente, alle 7.30 ca...un giorno di questi lo seguo anch’io, magari poi avremo una frotta di discepoli, come il buon vecchio Forrest Gump...”tenente Daaan!!Tenente Daahn!!”). Tutti scelgono i loro colori. C. dice a F.: Con cosa pensi di disegnare, Franklin?”, quindi F.:”Non lo so, non ho ancora deciso”, allora C.:”Neanch’io”, e prende i suoi stessi colori.

Allora Franklin il sagace cambia colori. Intanto, quelle menti brillanti di Orso (che sfiguz!!) e Puzzola (che sfiguz!!):”Questo colore è verde naso di rana, questo rosso naso di pagliaccio e questo...rosa naso di maiale” e Puzzola (che sfiguz!!) scoppia a ridere e non la smette finché non le sparano (hhhhahahhahaaaaaaaaaahaaaa!!!

Scusate, sono un po’ lento).

Franklin va in disparte e nasconde ben bene il suo disegnino dallo spioncino, dicesi Coniglio:”Tsè, ho capito cosa vuole quello lì, ma queste nuvole son mie, mi dispiace!”.

Poi il prof. Gufo, riuscendo a fregare Franklin con abile mossa, gli sfila il foglio, lo elogia e lo mostra alla classe, parlando delle belle sfumature viola e nere delle nuvole col temporale di

Franklin...e tutti si complimentano con lui; poi gli chiedono di disegnarle sui loro disegni, ma F (la tartaruga più veloce di tutto il West, da Bottanuco a Milanello, fino alle più remote rive dell’Indo), si rifiuta cortesemente, adducendo scuse alla sua causa.

Solo ora veniamo introdotti nel cuore della storia: Coniglio (ben 20 kg spaccati e spavaldi di pura arroghenza per 1m di estensione) interviene: ”Ehi guardate, anch’io so disegnare il temporale”.

Franklin (23 kg rotti e strarotti di pura ira, per un’estensione di 55 cm, testuggine con maniglie ergonomiche, condizionatore e navigatore satellitare incorporati, tutto sostenuto da un motore che raggiunge i 100 km\h in un quarto di secolo e zerocinque), ormai allo strenuo della sopportazione, irrompe con veemenza contro C, puntando il dito.: “AHHHH... Coniglio, sei un copione!!!”; tutti gli altri rimangono allibiti, con gli occhi sbarrati (non ho mai visto un Gufo con degli occhi tanto rotondi, girin giretto, ‘chè giurin giurello è a letto).

In seguito Franklin parla con Orso mentre si incamminano verso casa, sostenendo sempre che in fondo quelle sono “le sue nuvole”, ma Orso (che sfiguz!!) lo contraddice ancora una volta:”Possono essere tue solo se ci sali con una lunga scala e ci scrivi il tuo nome sopra! (questa sì che è philosophia vitae)”.

Franklin va a casa, ripensa al successo e poi guarda il poster che ha in cameretta: ebbene, sopra ci sono le sue nuvole del tramonto, così Franklin realizza di essere un copione. Poi parla con i suoi e capisce che copiare non è sempre sbagliato, dunque il giorno dopo fa la pace con Coniglio (e si amarono per tutta l’eternità); Fine.

Paolo 3A

Oggi è un triste giorno per noi...Oggi è un momento brutto per la nostra scuola...Oggi siamo venuti a sapere che il mitico inarrivabile magnifico ecc... ecc... Mauri (il barista per i più pirla che non lo conoscessero) ci deve purtroppo lasciare per andare in altri lidi. Noi ovviamente affranti e disperati siamo andati là, da lui, a chiedergli :” Perché, perché, perchèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè .............. ?????????!!!!!???

Perché Mauri ci lasci?

Perché tu, unico scoglio di salvezza dopo un 4,5 in filosofia, ci abbandoni nel mare sconfinato e indefinito della logica stoica?

Perché tu, compagno di sfottò verso i tanti, molti, forse troppi giuv...emh juventini della scuola mi lasci a combattere contro questo branco di zebroni?

Il buon Mauri, di tutta risposta, mi ha tirato fuori una massima filosofica dalla sua testa d’uovo che mi ha molto colpito...”tutto è ciclico” disse, “nulla dura in eterno e tantomeno le cose belle, perché altrimenti perderebbero la loro intrinseca bellezza”.

Allora dopo essermi detto tra me e me...”k***o ho appena preso 4 e mi ricordi filosofia...come si dice a Milan ma va da via i ciapp” gli ho voluto domandare come si fosse trovato in questa scuola; non potendo rispondere altrimenti, come si dice... politically correct, non c’è stata risposta se non quella... ”meravigliosamente”; ma nei suoi occhi leggevo il riflesso delle sua onestà...(sempre per i più pirla...stava dicendo la verità).

Comunque, volendo l’autore di questo articolo dare un minimo di serietà al suo operato, Mauri-

zio si è mostrato veramente dispiaciuto di lasciare la nostra scuola per l’ottimo rapporto che c’è stato sia tra gli studenti che con tutte le altre componenti dell’istituto.

Ma, nonostante gli orari abbastanza comodi, un lavoro buono e assicurato, mi ha detto che la sua scelta è stata dovuta più che altro ad una voglia di rimettersi in gioco, ad una voglia di sfida per un’altra avventura che io sinceramente approvo in pieno. Infatti ha deciso di aprire un nuovo locale, anche se non si sa ancora dove (ed al più presto ve lo comunicheremo) ma stia pur certo che ha i nostri migliori auguri di “in bocca al lupo”.

Andrea 4°C

Corso di Bergamasco A grande richiesta, eccovi la prima lezione di bergamasco che proseguirà finchè non arriveranno lamentele in redazione.

Incominciamo con qualcosa di semplice: il verbo essere e il verbo avere all’indicativo presente.

ESSERE Me (a) so Te te set Chel le lè Noter an’sé Voter (a) si Chi là iè

AVERE Me (a) go Te te ghet Chel là al gà Noter an gà Voter a ghi Chi là i gà

Questo è il tipo di dialetto parlato intorno alla zona di Ghisalba e zone limitrofe. Vi dico questo perché nella provincia di Bergamo sarebbe estremamente difficile individuare un dialetto universale. Inoltre vi aggiungo che anche la pronuncia è qualcosa di più personale in quanto nessuno di noi parla alla stessa maniera!

Regola Importante: E’ quasi sempre necessario mettere il soggetto all’azione compiuta dal verbo.

Nel prossimo numero metteremo le eccezioni di soggetto sottointeso, ci sarà il verbo essere e avere all’imperfetto indicativo e metteremo qualche esercizio per abituarvi alla lettura e alla pronuncia.

Bruno e Fabri 3^C

La mattina del 5 ottobre non ci credevo ancora: finalmente dopo ben 5 anni avrei fatto una gita.... e che gita, in Finlandia! Era la seconda volta che andavo all’estero con gli amici, dopo la splendida vacanza dell’estate 2000 in Inghilterra ( a proposito saluto tutti quelli che erano con

pazione per la destinazione in cui saremmo finiti. Molti infatti non conoscevano chi li ospitava;io, ero ospitato insieme al mio amico Presto da Riika, una ragazza molto simpatica che avevo conosciuto l’anno scorso in Italia.

- LA CASA-

me: Sara, Andrea, Luna e gli altri), e potevo rivedere tutti i finlandesi che avevo conosciuto 6 mesi prima.

- WELCOME IN KAJAANI!!Dopo 6 ore di viaggio in aereo finalmente atterriamo all’aeroporto di Kajaani, la “città” dei nostri amici finnici. La prima impressione dall’aereo però non è stata molto positiva: guardando infatti fuori dai finestrini non si vedeva una, dico una luce, ed è per questo che tutti, preoccupati ci chiedevamo dove cavolo eravamo finiti...Appena scesi dall’aereo abbiamo SUBITO notato l’improvviso cambiamento di clima, che potete ben immaginare.... Dopo aver individuato il nostro “compagno finnico” ci siamo tutti salutati, anche se con un po’ di preoccu-

Dopo mezz’ora di viaggio arriviamo finalmente a casa sua (che in pratica era isolata dal mondo) un po’ stanchi e felici di andare a riposarci... non l’avessimo mai pensato...c’era infatti una bella sorpresina ad attenderci: il fratello con tutta la compagnia dei suoi amici semi-ubriachi che festeggiavano perché era venerdì sera (equivalente al nostro sabato sera...).

Perciò siamo stati costretti a “socializzare”, con loro che cercavano di parlarci un finnishinglese,ed un tipo che è addirittura caduto in una fossa, mentre un altro cercava di descriverci il suo trattore... Abbiamo subito capito che per una settimana ci saremmo veramente divertiti.. e così è stato. Felici ci siamo quindi diretti nella “nostra” stanza,

completamente tappezzata do poster, ma ricca di comodità come tv, cd player, ma soprattutto un fiammante Nintendo 8bit con lo storico gioco S.Mario Bros, che è stato causa di interminabili sfide.

E così una fantastica settimana iniziava.......i primi 2 giorni eravamo tutti separati in diversi gruppetti, questo perché i finlandesi erano liberi di fare quello che volevano e perciò si erano organizzati in diversi modi. I miei compagni di viaggio erano oltre a Daniele, Lara (ospitata sola soletta in una casa identica a quella di Barbie), e Danilo e Katrin, ospitati da Maya, la nostra “pilota dalla guida pericolosa” (anche se una volta è andata in giro con il freno a mano alzato...)

Domenica abbiamo potuto godere appieno delle bellezze della natura grazie alla splendida ( ed unica) giornata soleggiata ... Siamo andati in un cottage vicino ad uno dei numerosi laghi finlandesi dove abbiamo potuto pescare usando la nostra grande abilità...(soprattutto io, visto che ogni volta che tentavo di pescare mi deridevano un po’, perché camminando con la canna da pesca in mezzo ai boschi mi si impigliava immancabilmente il filo nei rami degli alberi.). Abbiamo poi mangiato all’interno di una tenda indiana tutti intorno ad un falò e devo dire che è stata una esperienza particolare!!

Nei giorni seguenti tutti insieme siamo andati alla loro scuola che è più simile ad un università: ognuno si sceglie un tot di corsi da frequentare per poi fare delle prove finali nelle cosiddette “examweeks”. Qui abbiamo svolto diverse attività e martedì abbiamo sfoggiato le nostre doti

canore ( soprattutto, Nicola, il nostro cantante ufficiale) eseguendo “Vorrei” ed “Imagine”, ottenendo un plateale successo (forse ho esagerato.).

Mercoledì pomeriggio invece siamo andati alle fantastiche piscine al coperto, corredate di idromassaggi, docce, piscine con acqua GELIDA o calda, un piccolo scivolo al coperto, saune, bagno turco...insomma c’era tutto!!!!

Il giorno seguente invece dopo 4 ore e mezza di viaggio siamo arrivati a Rovaniemi,situata sul circolo polare artico, alla “casa di Babbo Natale” che più che una casa sembra un centro commerciale.....e dove Battista si è trasformato in Babbo Battista!!!Vi chiederete di sera cosa facevamo .... Ci si divertiva! 2 volte siamo andati in un fantastico cottage, adibito apposta per le feste, dove tutti si sono

scatenati( e Katrin mi ha fatto una testa così con Teenage Dirtbag..) , una in discoteca (ballando tra una marea di bionde..) e le altre a casa con amici.

Venerdì mattina la tristezza si vedeva sul volto di tutti noi....

Era infatti l’ultima volta che potevamo salutare i nostri amici finnici e ringraziarli per la splendida settimana....

Lasciata Kayaani, ci siamo diretti ad Helsinki, dove abbiamo trascorso l’ultima lunghissima notte (la tipica notte scatenata da gita, in albergo.....). Sabato mattina ci risvegliamo come da un sogno, perché la nostra “fantastica avventura” si era conclusa .....

L’interscambio ,per me, è davvero un’ottima cosa, grazie a cui si riesce a parlare un po’ l’inglese, a visitare uno splendido paese,a conoscere una diversa cultura, a divertirsi con gli ami-

Questa trincea è così normale Che ormai sembra quasi vecchia, Ogni sua parte l’ ho gustata Come si gusta il pane di casa Quando si è lontani E lontano è Natale, Perché cercavo nelle mie orme L’odore di casa mia.

Ma qui è già una festa Ritrovarsi sempre la propria carne, Ed io che scrutavo i miei pensieri Ora sto attento al numero delle mie ossa E dei miei respiri.

Conservo la mia pelle Come un bambino con la sua coperta E non sorrido al nuovo giorno Perché morire al buio Fa meno paura.

Voi perdonate le nostre lettere

ci e a farsi dei nuovi amici. Per esempio abbiamo potuto apprendere che gli orari di pranzo non sono normali (pranzo alle 11 e cena alle 15!!), che i finlandesi sono piuttosto chiusi di giorno ma che si scatenano poi la sera, e dopo diversi esercizi abbiamo imparato anche diverse parole finniche come Mina rakastan sinua (ti amo) e Victu e Perkele , che è meglio che non vi traduca... tutto questo è l’interscambio, che spero vivamente continui con gli anni, ed anzi venga fatto da tutte le sezioni!!

Ringrazio ancora la Prof.ssa Zanoli ed il profe Panseri che con la loro simpatia e pazienza ci hanno permesso di trascorrere una di quelle settimane che si possono definire indimenticabili........

Luca 5^F

Bianche e un po’ macchiate: Nessuno ha chiesto di essere qui E forse neanche Dio aveva previsto Tutti quei morti e quelle baracche.

Oggi la mia Fede bisbiglia Che la croce di quell’uomo, Capovolta, Forma una spada.

Uno con la testa in basso, Come un buffone senza ironia, Scopro che la vita è più piccola Di ciò per cui si tagliano i cieli E qui mi stupisco di vedere volare Un uccello più in alto d’un piede Quando già in un passo incerto Ogni giorno mi gioco la vita.

Vivo come i bruchi, Deciso e consapevole del mio confine.

(Anonimo)

X Giulia 2°A: 6 bellissima. Ogni volta che ti vedo vorrei parlarti, ma mi perdo nei tuoi occhi…

By un sognatore ... (ndr:ma firmalo!)

X tutti i GABBER del Mascheroni:Every gabber must die, now and forever!

By antigabber X tutti quelli che vivono di falsi pregiudizi,facendo critiche infondate e affermazioni ipocrite:l’hardcore non morirà mai...perché i gabber sono vivi...io sono vivo!

By Nasty, D’Oh, Gofi, Sava (ndr:baaasta!gabber e anti- gabber!)

X VALENTINA BACCHETTI 2°N: Smettila di tirartela così tanto, non sei così bella come credi e poi sei anke antipatica, xkè qualche volta non ti fai un po’ gli affari tuoi?!?

By 2 a cui stai molto antipatica(ndr:non l’avevam capito...)

X LORENZO 2°G: Volevamo solo ricordarti che rambo ormai è passato di moda ... e cmq ti assicuriamo che stai molto meglio senza bandana!

By 2 anonimi X MADONNA 1°H: Ma nasconditi che sembri una scema!

By le K X ROBY 5°E: I tuoi bellissimi occhi sono ultimamente colmi di lacrime. Elimina il motivo!!! Torna quella che eri. Ci manchi.

By anonimo X NICOLAS 2°L: 6 un figo della madonna!

By Giulia X LUCY 3°D: Non avrei mai pensato che potessimo diventare così amiche! Ti voglio troppo bene.

By Ele X BARBA E GUSMA 4^L: 1 giornale per coppia!!basta imboscarli!

By gli altri X MATTEO TREMOLADA: 6 troppo figo, però tagliati i capelli + spesso ... e poi guardati intorno, ci sono un sacco di persone che ti vengono dietro.

By Teo’s fan club X FRANCESCA D’AMATO 2°E: 6 una ragazza ... M-O-N-D-I-A-L-E By 2 di 5°H X BARBARA 3°H: DISAPPUNTO ...

X CRISTINA 5^C:E scegliere uno diverso da quello sfigato di Ravelli Carlo di 5^F? By uno che ti vuole salvare X LUCIO 4°D: che buone le goleador...

By mascheroniani golosi X LUCA 2°F: 6 trooooooooppo bello!

By anonimo X JILL 3°E: attenta: la vendetta è un piatto che và consumato freddo.

By lui!

X PAOLO ROTA 4°C: te salutami il Rudi By informatica X BACCHETTI VALENTINA 2°N: Meglio di tutte ...

By Vite X PAOLA: Ma smettila di uscire con gli sfigati!!! Ah, ah, ah!

By Paolenjy X MARZIA 3°C: Bello il naso, ma non solo quello!!

By Vite X GLI EX SFIGATI HAWAIANI: lo siete ancora!!

By Vite X PAGANELO 3°E: grazie per la vodka!”l’era il dope de me!! Booona!” By Michael X FRANCY 4°C: la mamma è contenta dell’exploit in fisica!?ma tanto hai il recupero...

By anonimo 4°L X LE DUE GUCCI DI 4°F: ada che non siam in via XX!!!

X ALBERTO PIEVANI 3°F: caxxo, che figo!!! Ma quando ti decidi a guardarmi?!? E’ dall’anno scorso che ti guardo!! Mi attizzi un casino.

By un fan di 3^ X BATTISTA: TAGLIATI LA BARBA ... TALEBANO! By redazione X T.CHU E CHARLIE’S ANGELS: Siete mitici, V.V.S.T.B.!!!!

By cra cra X RUBINI C. 2°N: Tiratela di meno!

By un amico X GIO’ 1°F: Ciao caciottone!

By due pistoline (TVTB) X C***** 1°F: Scoreggia di meno oppure usa no gas giuliani. By 1°F(ndr:stronzi!)

X DADE 4°I: 6 un figo della madonna.

By la Mascia dei tuoi desideri X SCOTTI 4°L: alà ‘gnurant!vuoi batterci con le tue domandine sul Grande Fratello!!?!!

By Baga&Forest X LUSSY 4°C: basta con quell’accendino!ne consumi due al giorno.

By chi ti è vicino X LORENZO 2°G: Volevamo solo ricordarti che rambo è ormai passato di moda.. E cmq stai molto meglio senza bandana..

By boh!

X PELIS 4°G: Spero che la tua simpatia sia direttamente proporzionale alla tua altezza........

By anonimo veneziano X ERICA 4°C: sei la mia attrice preferita (..sti cazzi!!)

By Frige X LUCA ROTA 2°L: a leccare troppo... ti si sporca la lingua..

By 2°L X ANDREA GIUDICI 3°H: Quando avevo 5 anni il mio sogno era quello di diventare una hostess; quando ne avevo 10 era quello di diventare una cantante, ora che ne ho 15 è quello di baciarti!!!

By una di 1° (ndr:te ma bona!!!)

X 16 DELLA 1°F: Svegliatevi sfigati By gli altri 10 X OLIVA 2°M: Copriti l’ombelico che fa freddo!! Tingiti i peli perché sono più buone le olive verdi!

By anonimi 2°D x FRIGE 4°C: te ma ta set ù pervertit........

By Panseri

Anna Muller 5^L Noemi Bettoni 5^L Valentina Brunetta 5^L Olga Marchesi 5^L Giulia Zanchi 5^L Laura Belloni 5^D Elena Nossa 5^D Marion Stucchi 5^D Danilo Agazzi 5^F Fabio Damiani 5^F Daniele Prestini 5^F Luca Previtali 5^F Silvia Valenti 4^F Silvia Cappia 4^F Elisa Tarolla 4^F Marco Bolis 4^F Claudio Tintori 4^F Paolo Frigeni 4^C Andrea Lussana 4^C Emanuele Valsecchi 4^C Martino Buzzetti 4^C Ludovica Piazzoni 4^I Valerio Bagattini 4^L Barbara Manzoni 3^H Arianna Leidi 3^G Federica Gambirasio 3^F Mariaelena Locatelli 3^F Luca Cavagna 3^D Marco Consonni 3^D Valentina Oberti 3^B Gill Mazzoleni 3^E Matteo Fumagalli 3^B Paolo Giordano 3^A Benedetta Volpi 3^A Fabrizio Rosati 3^C Maddalena Duci 2^D Alberto Quarti 2^F Andrea Maffi “il vecchio” Panseri Battista “il più vecchio”

Calabrò: “Sbadigli verso destra e verso manca”.

Pezzotta: “Aristotele, un filosofo famoso soprattutto per la sua filosofia”.

Calabrò: “ Voi non avete mai visto gli spermatozooi del riccio di mare?”.

Ronzoni: “ So che fai sempre finta di non lavorare”.

Battaffarano: “ Eddai Antonio non cercare sempre l’uovo nel pagliaio”.

Calabrò: (parlando dell’apparato riproduttore) “Ragazzi tiratelo fuori e incominciate a lavorare”.

Zanoli: “ Avete delle idee non so mica io un pò strane voi”.

Calabrò: “ In questa classe ci sono vari tipi di uccelli”.

Pacini: “ La prossima volta che vuoi andare in bagno mi devi portare il certificato medico”.

Calabrò: “Durante la pubertà crescono gli organi genitali secondari”…

Calabrò: “ I bambini di colore nascono bianchi, poi la luce li fa diventare neri”.

Pezzotta: “ Galileo nella stiva di una nave si rese conto che ivi poteva vivere in pace, osservare le farfalle che volavano e i topini che giocherellavano..”

Calabrò: “Ragazzi ma chi è che mi mette sempre su quel giornalino????”

-” Mia madre si era messa a dieta e mangiava solo salvaslip!... ah no ho sbagliato: slimfast”.

-” Cavolo mi ha dato un pugno che mi ha spaccato il setto dentale”.

Guerri

- Profe: “Cosa vuoi ancora? Ho capito a te sta fecondazione non ti piace eh?!”

Alunno: “No profe mi piace mi piace!”

- Profe: “ Cos è la massa? (int. Fisica)” Giancotti:”La forza opposta al tentativo di muovere un’ azione” - Alunno (entrando in ritardo): “Scusi profe mi son fatto una limonata perché stavo poco bene”.

- Laffranchi: “Avete l’indice?” Alunno: “Sì...due!!”

- Da un tema sui Promessi Sposi(Davide 2°F): “Alcuni personaggi si trovano raramente in giro” (DOVE VUOI VEDERLI?IN VIA XX?!?)