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IL PROGETTO TEMPLUM:

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NORA LUX

NORA LUX

In uno spazio dove sono raccolti e consacrati i segni, nasce la visione della Lux che dà vita al recente progetto artistico TEMPLUM.

Il Templum è un concetto etrusco, una divisione spaziale e temporale praticata in una determinata area, per estensione il Templum diverrà il tempio che conosciamo oggi, cioè la costruzione che si edifica sul luogo precedentemente augurato e reso sacro. La Lux ci svela una delle sue modalità d'azione, che mediante il progetto Templum diviene chiaramente visibile a tutti. È la nuova l'interprete di un mondo arcaico. "Se il tempo, dice Platone, è l'immagine mobile dell'eterno e l'istante è l'eterno, dove futuro e passato non esistono, nell'istante in cui l'augure contempla fissando il Templum diviene tutt'uno col Dio, entra nell'eterno, nell'essere, il quale poi lascia segni indiscutibili di verità e presagio"

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In TEMPLUM I, in Puglia presso l'Area archeologica di Passo Corvo, il sito Neolitico più grande d'Europa, osserviamo il corpo dell'artista identificarsi con una figura ricettacolo di energie cosmiche, il cui corpo diviene soglia quasi medianica tra mondo sacro e mondo profano. Nella grande pianura del tavoliere delle puglie, all'interno dell'area neolitica la Lux ripercorre i segni di ocra rossi, corrispondenti alla costellazione di Cassiopea, iconografia presente sul busto della statuetta della Dea sciamana simbolo di sangue e di vita.

In TEMPLUM II l'artista risale le scale dell'unica Piramide etrusca presente in Italia, l'altare rupestre più grande d'Europa, con in mano una pietra rosso sangue, inverte il rito di scolatura del sangue, rianimando le vittime sacrificali. Dal sangue degli animali l'anima trasmigra nelle pietre che percorrono al contrario il destino infausto elevandosi in una propositiva e trasmutata nuova esistenza, non solo simbolica, ma incredibilmente reale. In questo suo gesto la Lux rinnova e si affida ad una metafora concreta, sui temi della vita sotterranea del mondo etrusco e prosegue il percorso che la vede protagonista delle tematiche sulla Dea Madre. In TEMPLUM III, la Lux, rappresenta Cerere chiamata la Nera, Demetra per i greci, e Vei per gli etruschi Il nero è il colore della fertilità, che spiegherà in seguito il proliferare In Europa delle Celebri Madonne Nere, che non a caso erano dotate di virtù curative. La Terra fertile di Cerere e la Lava vulcanica il cui principio è il fuoco si congiungono, ma il sale della Terra è L'anima, "Quell'acqua divina, aqua permanens che dissolve e coagula" la sostanza arcana che trasforma e al tempo stesso è trasformata, la natura che vince la natura.

“In TEMPLUM il concetto di sacro è in continua evoluzione, in correlazione al rapporto che stabiliamo con gli elementi naturali e la rotazione dei corpi celesti. Realizzò, infatti, le azioni performative e le fotografie rispettando una divisione spaziale e temporale, seguendo concetti di assialità e orientamento. In questo senso sento di essere arrivata all'alba di un procedere nuovo in cui l'osservazione degli oggetti astronomici, dello spazio, e della natura è parte fondamentale del tutto, e nelle azioni performative è particolarmente evidente poiché si partecipa attivamente ad un modello cosmologico.

Un archeologia del rito, per cogliere e ristabilire una verità collettiva attraverso i luoghi, come nei culti di fondazione, e continuare a pensare e sentire. Gli algoritmi stanno ridefinendo la realtà. Le nostre informazioni danno luogo a un doppio digitale, un "gemello", che diventa una nostra estensione. Prodotti e processi vengono ridisegnati dall'intelligenza artificiale: questo Doppelganger elettronico è lo specchio sul quale trasferiamo inconsapevolmente sensazioni, emozioni, pensieri, e comportamenti che vengono catalogati in database. Attraverso di questi coloro che immagazzinano i nostri dati studiano strategie di previsione delle nostre future azioni, dei possibili cambiamenti di direzione e persino gli imprevisti, cercando di tramutare ciò in avvenimenti prevedibili

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