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a scuola Aumentano i pagamenti volontari
by Alloranews
HECS-HELP in vista dell'indicizzazione

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Si sta registrando un enorme aumento dei contributi volontari per estinguere i debiti del programma di prestiti per l'istruzione superiore (HELP) prima dell'aumento significativo dell'indicizzazione. Secondo l'Agenzia delle Entrate Australiana (ATO), i pagamenti volontari per l'anno finanziario fino alla fine di marzo 2023 sono quasi il 60% più alti rispetto all'anno precedente.
5 giugno 1224, nasce la Federico II:

La storia della prima Università pubblica al mondo
Fondata il 5 giugno del 1224, l’Università Federico II compie gli anni!
La storia di questa importantissima università ha inizio con quella del suo fondatore, Federico II appunto. L’imperatore che, nelle sue mani, deteneva i poteri del Regno di Sicilia e dell’Impero germanico. Una personalità spiccatamente mecenatesca come la sua non poteva che fondare la prima università laica e statale degli studi del mondo Occidentale.
La scelta cadde su Napoli e non su Palermo (che era la capitale del regno) perché era più facile da raggiungere, sia via terra che via mare. Inoltre, essendo una delle città più ricche e grandi del regno, poteva più facilmente offrire alloggi agli studenti.
In oltre 700 anni di storia, la Federico II ha avuto molti alti e bassi. In particolare, nel Seicento si registra il periodo di maggior decadenza dell’istituto.
Solo a partite dal secolo successivo, con l’intervento delle dinastie degli Asburgo prima, e dei Borbone poi, l’ateneo riuscì a riprendersi: creazione nel 1735 della prima cattedra in Astronomia in Italia e nel 1754 della prima cattedra di Economia. Senza dimenticare la presenza di personalità che hanno fatto la storia, e che hanno insegnato proprio alla Federico II, come il filosofo Giambattista Vico.
In seguito al ventennio fascista, la Federico II divenne il secondo ateneo più importante d’Italia per numero di iscritti, dopo la Sapienza di Roma. In questi anni, vissuti anch’essi tra alti e bassi, non sono mancati importanti riconoscimenti. La facoltà di Ingegneria, ad esempio, è stata riconosciuta come la migliore d’Italia. Importanti traguardi raggiunti anche nell’ambito della ricerca scientifica, come la cura per la schizofrenia. Più recente, invece, la costruzione della prima trave al mondo attraverso l’uso della stampante 3D. Un traguardo raggiunto anche grazie al lavoro dei ricercatori del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura della Federico II.
Insomma, una storia densissima di traguardi e primati, che rendono la Federico II la più importante università d’Italia ed una delle più importanti al mondo. Non resta quindi che augurarle, anche noi, buon compleanno!
Il grande aumento dei pagamenti volontari per gli aiuti HELP quest'anno finanziario si basa sui 914.645 individui che hanno effettuato pagamenti volontari nell'anno finanziario 2021-22. Lo scorso anno finanziario, hanno effettuato oltre 5,2 milioni di pagamenti volontari per un totale di oltre 5,9 miliardi di dollari e hanno cancellato più di 227 milioni di debiti.
I dati dell'ATO mostrano che nonostante l'aumento annuale dei pagamenti volontari individuali dal 2005, sono necessari 9,5 anni per saldare completamente i debiti HELP e più di 7,7 anni per effettuare il primo pagamento volontario. L'ATO ha consigliato alle persone che stanno considerando di effettuare pagamenti volontari per i prestiti di studio e formazione di farlo entro giovedì 25 maggio se vogliono che il pagamento venga elaborato prima del 1° giugno, quando i conti vengono indicizzati.
Ciò permetterà ai sistemi dell'ATO di elaborare il pagamento tramite i sistemi bancari. I pagamenti volontari effettuati dopo questa data potrebbero non essere elaborati dai sistemi dell'ATO prima del 1° giugno e verrà applicata l'indicizzazione al saldo precedente al pagamento volontario.
Le persone che desiderano verificare il saldo del loro debito HELP e di altre responsabilità di prestiti agli studenti possono consultare i loro conti tramite i servizi online dell'ATO tramite myGov. Questi conti includeranno tutti i prestiti e i crediti, come i pagamenti volontari o i paga- menti obbligatori annuali basati sulla dichiarazione dei redditi, nonché l'indicizzazione annuale.
L'Agenzia delle Entrate Australiana (ATO) ha reso pubblici i 100 debiti HELP/HECS più elevati del paese attraverso una richiesta di accesso alle informazioni – e il debito più alto ammonta a una cifra impressionante di 737.000 dollari. Il secondo debito più grande si avvicina a mezzo milione di dollari, mentre il terzo è di 387.000 dollari.
Il debito più basso tra i primi 100 è superiore a 219.000 dollari. Questi 100 laureati vantano l'onore discutibile di dovere complessivamente circa 25 milioni di dollari, a fronte di un numero sconosciuto di lauree. Il governo federale sta cercando di recuperare ciò che può e nel 2020 ha modificato il limite del prestito per poter fissare un tetto all'importo che gli studenti possono prendere in prestito per coprire le tasse universitarie.

La persona che sta rimborsando il debito più grande della lista dei primi 100 impiegherebbe oltre 200 anni prima di poterlo estinguere senza pagamenti volontari extra. Tuttavia, i debiti vengono cancellati in caso di decesso. Tuttavia, l'ATO afferma che l'eredità potrebbe comunque essere responsabile di una parte del debito.
Un portavoce dell'ATO ha confermato che quest'anno il limite del prestito HELP è stato ridotto a 113.028 dollari per la maggior parte degli studenti. Per coloro che studiano medicina, odontoiatria, scienze veterinarie o corsi di aviazione ammissibili con date di censimento nel 2023, tale limite è di 162.336 dollari.

L'ATO ha affermato che la maggior parte degli importi dei primi 100 debiti si sono accumulati prima dell'introduzione del limite. Ma cosa succede agli altri 3 milioni di persone che devono ancora miliardi di dollari di HECS in un contesto di alta inflazione?
Il 1° giugno, i loro debiti subiranno un'indicizzazione presumibilmente del 7%, aumentandoli ulteriormente. Anche se il debito è tecnicamente un "prestito senza interessi", è indicizzato per tenere il passo con l'inflazione.
Allora! partecipa attivamente alla divulgazione della lingua e della cultura italiana all’estero, attraverso la pubblicazione di articoli e di periodiche attività didattiche. La rubrica “Ambasciatori di Lingua” si rinnova per fornire ai lettori delle nozioni sem-

NUOVE LEZIONI D’ITALIANO N. 24
plici, veloci e pratiche di base per imparare la lingua italiana.
L'italiano è una lingua con un ricchissimo vocabolario, espressioni idiomatiche e sfumature semantiche che riportiamo volentieri in queste pagine, con la speranza che al termine dell’an- no la comunità abbia appreso qualcosa in più sulla Bella Lingua e quanti sono ancora indecisi, si possano impegnare per conoscere più a fondo l’Italiano. La rubrica è realizzata in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney.


Salvatore Quasimodo nasce a Modica (Ragusa) il 20 agosto 1901. Durante l’infanzia vaga da un paese all’altro della Sicilia orientale, perché il padre fa il capostazione.
Nel 1908, il catastrofico terremoto di Messina, cambia la vita del futuro poeta: il padre è incaricato di riorganizzare la stazione: non c’erano ancora i container e quindi i vagoni fungevano da abitazioni.
In questa città Quasimodo si diploma all’Istituto Tecnico e intanto pubblica poesie su alcune riviste simboliste locali.
Nel 1919 è a Roma, per studiare ingegneria. Frequenta anche corsi di Latino e Greco. Lavora come disegnatore tecnico, magazziniere, geometra.
Nel 1926, per lavoro, è a Reggio Calabria. Le aspirazioni letterarie si facevano più urgenti ma, al tempo stesso, la costrizione del lavoro lo allontanava dai suoi obiettivi. Una volta a Reggio, però, ritrova fiducia grazie a Salvatore Pugliatti, che lo spinge a riprendere i versi scritti durante il periodo romano, e a lavorarci sopra.
Nel 1029 lo scrittore Elio Vittorini, da poco suo cognato, lo invita a Firenze; è l’occasione per farsi conoscere e sulla rivista "Solaria", il poeta siciliano pubblica Acque e terre; la critica saluta la nascita di un nuovo poeta.
Nel 1931 va ad Imperia per lavorare al Genio Civile, e poi a Genova dove conosce Camillo Sbarbaro. Quasimodo si dedica alla stesura di una seconda raccolta: Oboe sommerso con cui il poeta dichiara di aver dato inizio all’Ermetismo in senso proprio.
Nel 1934 si trasferisce a Milano: qui lavora nel settore editoriale come segretario di Cesare Zavattini. Scrive Erato e Apollion, con la prefazione di Sergio Solmi: si conclude la fase ermetica della sua poesia.

Nel 1941 Quasimodo ricevette la cattedra di Italiano al Conser- vatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, insegnamento che terrà fino all’anno della sua morte.
Nel 1942 uscì la raccolta "Ed è subito sera", che è una sintesi antologica oltre che un bilancio del primo decennio della sua produzione poetica: fu un best seller, cosa rarissima per la poesia.

La Seconda Guerra Mondiale è uno spartiacque. Quasimodo prosegue alacremente nella traduzione degli antichi (il Vangelo di Giovanni, l’Edipo Re, Catullo…, ma anche poeti moderni).
La raccolta Giorno dopo giorno (1947) segna un netto cambiamento stilistico: la poesia si fa più impegnata, attenta alla società. Seguono raccolte come La vita non è sogno (1949), Il falso e vero verde (1956), La terra impareggiabile (1958).
Quasimodo, quasi a sorpresa, imponendosi su poeti ritenuti più illustri, riceve nel 1959 il premio Nobel, "per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi".
Il geometra, l’ingegnere mancato, aveva vinto il premio più prestigioso per uno scrittore.
Eppure questo premio, che molti ritennero immeritato, sospese il giudizio critico sul poeta, che venne lentamente oscurato fino ad essere eclissato dalla triade Saba, Montale, Ungaretti.
L’ultima raccolta è Dare e avere (1966). Due anni dopo, nel 1968, fu colto da un malore mentre si trovava ad Amalfi e morì sull’auto che lo portava d’urgenza a Napoli. È un poeta la cui grandezza è ancora oggetto di discussione: forse il Nobel è arrivato troppo presto? Tuttavia la critica negli ultimi anni ha cercato sempre più di riascoltare la voce di Quasimodo e di ricollocare la sua opera nella giusta dimensione. Aveva infatti già notato il grande critico Carlo Bo: "Quasimodo ha certo dato assai di più di ciò che le nostre voci non sono riuscite a riconoscere".