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TRASPORTI E LOGISTICA, LE SFIDE DA VINCERE


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Un convegno organizzato da Conftrasporto/ Confcommercio ha messo in evidenza le problematiche che minano la crescita del settore trasporti e logistica e chiesto un intervento concreto alla politica

Accendere i riflettori sui problemi che gravano sui trasporti e la logistica e che rischiano di frenare lo sviluppo del settore. Questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del convegno organizzato da Conftrasporto-Confcommercio “Le sfide per la crescita: il futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all’orizzonte”, che si è svolto a Roma il 25 gennaio, e che ha visto anche la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e del Viceministro Edoardo Rixi. I vari interventi che si sono susseguiti hanno messo in luce come, dopo la crisi legata alla pandemia, il settore dei trasporti e della logistica si sia ripreso, superando i dati del 2019. Burocrazia e peso delle tasse, però, ne stanno frenando lo sviluppo. Per fare qualche esempio, il Governo ha messo a disposizione 285 milioni di euro per mitigare i costi derivati dall’aumento del carburante ma ancora non è possibile utilizzarli perché il sistema burocratico ne rende tortuoso l’accesso; 330 milioni di euro, su un totale di 500 milioni stanziati per adeguare le flotte agli obiettivi green non sono stati assegnati al settore marittimo perché i vincoli per usufruirne sono troppo stretti. C’è poi il carico fiscale che grava sulle imprese. L’autotrasporto, che dal 1991 al 2017 ha ridotto le emissioni del 30% è assoggettato a una carbon tax 5 volte superiore a quella dei settori agricolo e industriale; l’estensione al trasporto stradale dell’ETS
(Emission Trading Systems) porterà ad un aumento dei costi per le imprese, stimato in +1.500 euro all’anno per un furgone diesel, +6mila euro per un tir a GNL, +10mila euro per un tir a gasolio di ultima generazione. “Occorre invertire questo approccio di penalizzazione – ha evidenziato Russo, segretario generale di Conftrasporto – e sostituirlo con un approccio di incentivazione.
Pasquale
Ci sono 285 milioni di euro per l’autotrasporto, possibile che non possiamo spenderli perché non riusciamo a cambiare la norma?
Fin dal Libro Bianco del 2000 si parla della necessità di spostare le merci dalla strada alla ferrovia e noi siamo d’accordissimo. Ma nella Legge di Stabilità non hanno trovato spazio gli incentivi Marebonus e Ferrobonus”.
Russo ha poi sottolineato la necessità di semplificare le norme. “Sono anni che denunciamo la difficoltà nel trovare conducenti e invece di agevolare rendiamo le cose sempre più difficili. Penso alla
Pasquale Russo
certificazione già a 19 anni”. C’è poi la questione dei valichi alpini, dai quali ogni anno transitano merci per quasi 500 milioni di tonnellate, un terzo delle quali dal corridoio del Brennero. I divieti imposti dall’Austria portano quindi ripercussioni a tutta l’economia nazionale.

Altre problematiche riguardano poi la concreta attuazione nei porti nazionali dello Sportello Unico Doganale, la realizzazione della Piattaforma logistica Nazionale e la semplificazione e realizzazione delle attività di infrastrutturazione dei porti, il miglioramento dei collegamenti ferroviari che produrrebbero incrementi di produttività reali.

“Senza la sicurezza, data dal rispetto delle regole, senza un sistema logistico che funzioni e che necessita di infrastrutture, senza integrazione delle varie modalità di trasporto e senza permeabilità dei valichi alpini non riusciremo a far fare nuovi passi al Paese – ha sottolineato il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha invece rimarcato che “non possiamo permetterci di appesantire la funzionalità del comparto, con ulteriori oneri e costi. Serve una scelta forte di campo, a favore dell’intermodalità, dalle autostrade del mare al combinato ferroviario, insieme a un processo di rinnovo del parco circolante e delle flotte, a cominciare dalle navi e dai traghetti”.



Tutte questioni a cui la politica ha iniziato a dare delle risposte.
Oltre all’annuncio da parte del Ministro Salvini della richiesta di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Austria (vedi art. a pag. 18-19), il Viceministro Rixi ha parlato della necessità di accelerare sui tempi di realizzazione delle opere. “Credo che il sistema logistico nazionale sia un organismo unico che rappresenta la linfa vitale del nostro sistema produttivo.
Dobbiamo potenziare il settore mare, cambiare il sistema di accesso ai porti, mantenerli attivi 24 ore su 24, dobbiamo fare diventare certe professioni appetibili”.
Rixi si è detto quindi favorevole a semplificare l’accesso alla professione di autotrasportatore, abbassando l’età a 19 anni, e ha sottolineato l’importanza di rendere strutturali Marebonus e Ferrobonus, per i quali si stanno cercando fondi per incrementare le risorse.

Il convegno si è poi concluso con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte, oltre a Uggè, Luigi Merlo, presidente di Federlogistica, Stefano Messina, presidente di Assarmatori; Gian Enzo Duci, consigliere Federagenti e Guido Gazzola, vicepresidente di Assoferr.