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Anisa: comparto autostrade, declino irreversibile?

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Federlavaggi: Marchio Qualità “SEA” per autolavaggi d’eccellenza

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Flowey: trattamenti con ceramiche molecolari per un’auto perfetta

Ceccato: alla conquista degli States

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Mix: la tecnologia corre ...e si vede!

MTM Hydro: a tutto bikers

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Emme Informatica: debutta la App Pin-Go e si riconferma Telematico.online

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Editoriale

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Assytech: rischio benzene?

Ecco come risolverlo

News

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Oil&nonOil 2021: a VeronaFiere il futuro della mobilità sostenibile

Notiziario Figisc-Anisa Confcommercio

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Museo Fisogni: i benzinai protagonisti anche nei cartoon

Indirizzi utili

areadiservizio.carburanti.autolavaggi Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Caporedattrice Paola Sala Comitato di Redazione Massimo Cicalini, Bruno Bearzi, Massimo Terzi, Alberto Mondinelli, Luca Squeri.

Collaboratori Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, Federico dei Roggero, dagli USA Brian Campbell.

Editore: ADV Spazio Srl, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949 e-mail: areadiservizio@advspazio.it. – web: www.areadiservizio.eu – : areadiservizio.carburanti.autolavaggi Pubblicità: ADV Spazio Srl - via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-450.72.949 e-mail: advspazio@advspazio.it.

Impaginazione: Daniele Rizzi – e-mail: waikikidesign@gmail.com – Fotolito e stampa: CISCRA SPA - Arcore (MB) Registrazione Tribunale di Milano n. 696 del 10/11/99 L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 MIlano.

Le informazioni custodite nell’archivio elettronico dell’Editore verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati vantaggiose proposte commerciali (Legge 675/96 tutela dati personali). È proibita la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato senza citare la fonte.

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FEDERLAVAGGI MARCHIO QUALITÀ “SEA”

A costo di ripeterci non possiamo che guardare al futuro con grande ottimismo. Saranno i saloni autunnali che stanno creando un gran fermento in entrambi i settori, dalla distribuzione petrolifera agli autolavaggi, saranno i sempre più chiari segnali di ripresa economica, sarà il progressivo ritorno alla normalità che, anche grazie al Green Pass, ci sta facendo riassaporare il gusto per la libertà, per il viaggiare e quindi per usare le auto, rifornirle e lavarle.

Sarà una combinazione di tutti questi elementi, ma non si può negare che stiamo respirando un’aria diversa e anche il business ne trae benefiche ricadute. È quindi con questo spirito COMPARTO AUTOSTRADE, DECLINO IRREVERSIBILE? che ci prepariamo ad affrontare un autunno che sarà “caldo”, ma non per questioni sindacali o per il riscaldamento climatico, ma per la grande quantità di novità che andremo a scoprire nelle fiere, ma anche sul nostro giornale e le sue emanazioni elettroniche (su tutte il nostro sito www.areadiservizio.net da dove è possibile accedere alla versione elettronica di questo come dei numeri passati del nostro giornale) e social.

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OIL&NONOIL 2021 FUTURO MOBILITÀ SOSTENIBILE

ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

In tanta euforia deve comunque far riflettere la tragica (e il termine non mi pare davvero eccessivo) situazione in cui versano le aree di servizio delle autostrade italiane.

La realistica e cruda fotografia che il presidente di Anisa Confcommercio Massimo Terzi fa su queste pagine della situazione esistente, è anche un chiaro segnale che, dove non ci sono investimenti, dove non c’è la capacità di fare impresa, ma solo la volontà di vivere su posizioni di rendita, la crisi è dietro l’angolo e potrebbe anche avere delle conseguenze irreversibili. Una ragione in più per conoscere e approfondire tutte le novità che andremo a presentare nei resoconti delle prossime fiere.

Voglio concludere con un apprezzamento per l’iniziativa di Federlavaggi di voler creare un marchio di qualità per le stazioni di lavaggio d’eccellenza. Un esempio da seguire per aiutare gli automobilisti a orientarsi e premiare chi davvero è impegnato a fornire loro un servizio superiore, d’eccellenza appunto.

Buona lettura Massimo Cicalini 5/2021

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ECONOMIA & LAVORO

COMPARTO AUTOSTRADE, DECLINO IRREVERSIBILE? Sulla rete autostradale, correndo il rischio di ripetere quanto andiamo ripetendo da anni, non vi sono più molte considerazioni da svolgere se non quelle riassunte in questo articolo.

La crisi del comparto è datata ed ormai strutturale, sia pure aggravata nella fase temporale terminale dalla straordinaria congiuntura pandemica del 2020.

Essa si è progressivamente sviluppata a causa di un “abuso di rendita di posizione” che, influendo sui prezzi dei beni e servizi esitati sulla rete, ha posto tali beni e servizi fuori mercato, disincentivando l’utente-consumatore, già oberato da dinamiche crescenti dei pedaggi, ad accedervi, finendo per mettere in crisi la profittabilità “sana” del comparto.

Tale crisi diventerà irreversibile, determinando la definitiva marginalizzazione e il progressivo abbandono della rete da parte degli operatori strutturati, senza un radicale intervento che si muova su tre assi portanti, ossia: • una marcata ristrutturazione da attuarsi con una riduzione dei punti vendita, • la rinuncia alle rendite “parassitarie” che appesantiscono e rendono non competitivi i beni ed i servizi non oil, • il riallineamento dei prezzo oil con il mercato concorrenziale della rete ordinaria.

La parola al Presidente Anisa Massimo Terzi A illustrare la situazione più di tante parole, Massimo Terzi, Presidente Nazionale di Anisa Confcommercio, espone crudi dati che confermano pressoché integralmente le analisi già sviluppate in precedenza, rispetto alle quali si confermano le tendenze ampiamente note che hanno reso fragile il comparto. Pur evidenziandosi l’eccezionale anomalia rappresentata dall’anno 2020 per le note limitazioni, più o meno severe, generalizzate o differenziate per territori, apportate alla mobilità ed alle attività di produzione e servizi a seguito dall’emergenza sanitaria Covid-19, che ne hanno enfatizzato ulteriormente le criticità , tendenze e ormai

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Massimo Terzi, Presidente Nazionale Anisa Confcommercio

strutturalità consolidate che si possono così riassumere: • la continua perdita in volume di vendite di carburanti (-78,51% nel periodo dal 2001 al 2020, -14,96% dal 2001 al 2007, -37,04% dal 2007 al 2012, -39,49% dal 2012 al 2019, -33,68% dal 2019 al 2020).

• La corrispondente flessione dell’erogato medio della rete dei punti vendita (-78,09% nel periodo dal 2001 al 2020, -16,19% dal 2001 al 2007, -38,52% dal 2007 al 2012,

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-35,87% dal 2012 al 2019, -33,68% dal 2019 al 2020) che nell’intero periodo di studio crolla da 10,223 a 2,240 milioni di litri/pv.

La marginalizzazione della rete distributiva autostradale, nella quale, se nel 2001 si erogava ancora il 9-10% della somma totale di benzina e gasolio (rete autostradale, rete ordinaria ed extrarete), nel 2019 tale quota era crollata al 3,32%, ulteriormente scesa al 2,64% nel 2020.

La progressiva minore efficienza e insostenibilità gestionale dei punti vendita: nel 2001 ben 83 impianti erano distribuiti in tratte con un erogato medio/pv inferiore a 15,0 milioni di litri, 141 in tratte con erogato medio tra 10,0 e 15,0 milioni di litri e 80 in tratte con erogato medio tra 7,5 e 10,0 milioni di litri. Su una rete complessiva di 409 pv, mentre nel 2020 nessuna tratta evidenza erogati medi di tale consistenza, per contro se nel 2001 solo tre impianti erano collocati in tratte con erogato medio <3 milioni di litri, nel 2020 il numero degli impianti ubicati in tratte di questa classe di erogato è salito a 317 su un totale di 401 impianti della rete in concessione.

La palese anomalia che evidenzia nella rete autostradale in concessione nel 2019 rispetto al 2001 una flessione quadrupla rispetto alle dinamiche delle vendite complessive (rete ed extrarete) nel medesimo intervallo temporale (-65,67% vs -14,25%) e che nel 2020 (anno “pandemico”) perde circa 34 punti percentuali contro i 17-18 della rete totale, della rete ordinaria e dell’extrarete.

La flessione in valore delle vendite di altri generi (+26,88% dal 2001 al 2007, ma -10,24% dal 2007 al 2012, -6,27% dal 2012 al 2019, ma che, rapportate ad una aspettativa di spesa in base alle variabili del tasso cumulato di inflazione e del tasso di variazione del traffico,

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evidenzia, ad esempio, per il 2019 un gap di 32 punti percentuali in meno) e che nel 2020, per le note cause, perde un ulteriore 43,35%.

• L’incremento dei pedaggi fino al 2019 (+100,96% sul 2001, dato pari a 3,6 volte il tasso di inflazione cumulato, +47,60% sul 2007, +27,20% sul 2012 e +3,23% sul 2018), solo “piegato” dalla diminuzione del traffico nell’anno 2020, con una diminuzione del 24,22% sull’anno immediatamente precedente.

• La persistenza di forti gap concorrenziali del prezzo dei carburanti rispetto alle politiche commerciali della rete ordinaria.

• Per contro, almeno fino al 2019, segnalando un incremento delle percorrenze veicoli-km (+15,74% sul 2001), sia pure con andamenti controversi (+14,55% dal 2001 al 2007, -8,79% dal 2007 al 2012 e +10,77% dal 2012 sul 2018), con una drastica flessione di 27,45 punti percentuali nel 2020 sul 2019, dati che vanno giustapposti criticamente con la drammatica performance negativa delle vendite.

E se il 2020 è stato l’anno del Covid e delle misure di contrasto alla pandemia, ivi compreso il duro lockdown di marzomaggio 2020, anche il 2021 rivela segnali contradditori: infatti, se è pur vero che le vendite dei primi cinque mesi del 2021 segnano un recupero di 23,68 punti percentuali sullo stesso periodo del 2020, è anche vero che marcano ancora un gap del 37,32% sullo stesso periodo del 2019.

Considerazioni che si possono estendere alle percorrenze in milioni di veicoli-km, con i primi cinque mesi del 2021 che registrano un +23,56% sullo stesso periodo 2020, ma anche un -26,53% sullo stesso periodo del 2019.

Anisa Confcommercio 5/2021

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ALL A CONQUISTA DEGLI STATES Ceccato Spa ha dato vita alla sua prima filiale negli Stati Uniti: la Ceccato USA Corporation che ha sede nella contea di Russell, in Virginia. Previsto un investimento iniziale di 1,75 milioni di dollari nei primi quattro mesi.

Un taglio del nastro ha ufficializzato l’annuncio che la Ceccato Spa ha creato la sua prima filiale negli Stati Uniti, la Ceccato USA Corporation, che prevede di creare fino a 50 posti di lavoro entro cinque anni nella contea di Russell, in Virginia. La cerimonia è avvenuta nella nuova sede dell’azienda, che si sviluppa su una superficie di quasi 5 mila metri quadri, nell’edificio Russell Place, nella cittadina di Lebanon.

Presenti alla cerimonia i rappresentanti dell’azienda, i funzionari della contea di Russell, i rappresentanti statali e federali e della Virginia Coalfield Economic Development Authority (VCEDA).

Proprio la VCEDA ha intensamente lavorato con la Russell County Industrial Development Authority per aiutare la Ceccato USA Corporation a individuare la sede di Russell Place.

Una vocazione internazionale Ricordiamo che la capogruppo Ceccato Spa è stata fondata nel 1936 e non ha certo bisogno di presentazioni trattandosi di uno dei principali produttori italiani nel settore degli impianti e delle attrezzature di lavaggio per tutti i veicoli, dalle auto ai treni. Semmai è importante ricordare che è presente in più di 60 Paesi dove i suoi autolavaggi trovano impiego in svariate situazioni garantendo ovunque anche i servizi post-vendita. Oltre a quella statunitense, Ceccato Spa ha altre due filiali in Germania e Brasile.

“Il mercato statunitense è sicuramente uno dei mercati più grandi e forti al mondo. Per farne parte è quasi obbligatorio essere presenti sia fisicamente, ma anche fiscalmente” ricorda Stefano Dal Maso, Presidente del Gruppo Ceccato.

Nella sua nuova sede nella cittadina di Lebanon, inizialmente Ceccato assemblerà e commercializzerà lavaggi per auto e veicoli industriali, acquistando i componenti necessari alla produzione da società statunitensi. Jimmy Sisk, Presidente e CEO di Ceccato USA, ha ricordato che si prevede un investimento di capitale iniziale di 1,75 milioni di dollari

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Da destra: il Presidente e CEO Jimmy Sisk e il Direttore Esecutivo della Virginia Coalfield Economic Development Authority Jonathan Belcher

La sede della Ceccato USA Corporation a Lebanon, Virginia VA

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entro i primi quattro mesi, mentre la VCEDA ha deliberato un investimento di 900 mila dollari che sarà utilizzato dalla Russell County Industrial Development Authority per acquisire e rinnovare la struttura di Russell Place. L’edificio era uno dei tanti siti che VCEDA aveva proposto a Ceccato USA durante la selezione della nuova sede e su cui alla fine è caduta la scelta dell’azienda.

Gli apprezzamenti delle autorità locali “La nascita della Ceccato USA Corporation è il connubio di due fattori indispensabili per avere successo nel business – ha dichiarato Jonathan Belcher, Direttore esecutivo di VCEDA –.

In primo luogo è necessario avere un prodotto competitivo per proporsi alle potenziali aziende. In secondo luogo, lo sviluppo economico richiede un approccio di team e organizzazioni che lavorino in sinergia e questo progetto ne è un perfetto esempio”. “È molto positivo che Ceccato USA abbia scelto di localizzare il suo primo stabilimento americano a Lebanon – ha poi aggiunto Ernie McFaddin, Presidente della Russell County Industrial Development Chairman –. Questa è una grande opportunità per la nostra comunità che contribuirà a diversificare l’economia locale”.

Anche il senatore della Virginia Travis Hackworth ha espresso il suo apprezzamento a tutti coloro che hanno contribuito a portare Ceccato USA nella 5/2021

contea di Russell: “Questo annuncio rafforza l’importanza del ruolo di VCEDA nella regione ed esalta la diversificazione del nostro mercato del lavoro qui nel Sud-Ovest della Virginia. Siamo entusiasti di avere i 50 nuovi posti di lavoro previsti e credo che questo sia solo l’inizio. Il mio più sincero apprezzamento a tutti coloro che sono stati coinvolti nel portare questa azienda a Lebanon”.

“Attrarre Ceccato USA, un’azienda multinazionale con sede in Italia, è una grande vittoria per la Russell County e tutto il South West Virginia – ha affermato il delegato della Virginia Will Wampler III –. Farsi scegliere da un’azienda con 80 anni di storia, apprezzata per le sue di eccellenze nella produzione, è di stimolo per il nostro stato,

per guardare al futuro e puntare a nuovi traguardi in un mercato globale”.

I lavori procedono alacremente “I componenti necessari per allestire lo stabilimento in Virginia sono già sulle navi in viaggio verso gli Stati Uniti – ha concluso Jimmy Sisk –. Ci aspettiamo che arrivino entro la fine di ottobre e a loro si aggiungeremo altre componenti da fornitori locali. Nel frattempo, Ceccato USA preparerà la nuova sede dotandola di una gru e di carrelli elevatori. Prima di sceglierla abbiamo preso in considerazione anche sedi in North Carolina e West Virginia, ma qui abbiamo trovato la migliore collaborazione”.

Massimo Cicalini

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AUTOLAVAGGI

MARCHIO DI QUALITÀ "SEA" PER AUTOLAVAGGI D’ECCELLENZA Lo avevamo annunciato in anteprima e ora il “Marchio di qualità ‘SEA’ per stazioni di lavaggio di eccellenza” prende sempre più forma.

In questo articolo presentiamo il documento di Federlavaggi ove il progetto viene presentato praticamente in via definitiva.

Cosa c’è di meglio che riproporre chart dopo chart i testi del documento Power Point che definirà il “Marchio di qualità ‘SEA’ per stazioni di lavaggio di eccellenza”. I giudizi per l’iniziativa non possono che essere positivi e allora diamo spazio alla sua prima presentazione.

Obiettivi • Concorrere a creare un “gap” tra realtà serie e professionali e realtà poco strutturate e poco affidabili nel settore carwashing al pubblico.

• Introdurre concetti e buone pratiche per trasformare un lavaggista in un’impresa di autolavaggio di eccellenza.

• Incentivare una “sana competizione” tra aziende che offrono servizi di carwashing al pubblico.

• Avviare un percorso per il miglioramento della customer experience del cliente che si rivolge ad una

stazione di servizio con il “marchio d'eccellenza di Federlavaggi”.

...e prossimamente anche per centri professionali di lavaggio a mano.

I vantaggi per l’associato con il Marchio • Dimostrare la propria serietà e professionalità rispetto ai competitors meno strutturati e affidabili.

• Disporre di una propria “vetrina” sul sito Federlavaggi.

• Esporre il marchio d’eccellenza sul proprio materiale commerciale.

Fasi del progetto • Definizione della checklist degli ambiti e dei punti che devono essere valutati e del metodo di valutazione.

• Valutazione di due stazioni di lavaggio come test “pilota” per la taratura del sistema di valutazione.

• Creazione della linea guida definitiva in formato e-book.

• creazione di videoguide fruibili tramite la piattaforma e-learning per una più semplice fruizione della linea guida.

• Rilascio delle certificazioni ai centri di lavaggio

Chi può richiedere e ottenere il marchio?

Tutte le aziende dotate di almeno uno dei seguenti impianti che operi in modalità “servito” e/o in modalità “fai da te”: • macchina di autolavaggio a portale (singolo o doppio) • macchina di autolavaggio a tunnel • macchina autolavaggio self-service (“piste”)

La linea guida formato ebook • Sarà disponibile gratuitamente in formato pdf per tutti coloro che si iscriveranno alla newsletter di Federlavaggi.

Da sinistra: Gianluca Meschi, Marco Costamagna, Carlo Gavotto e Marco Mattioli

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✔ ottenuto una valutazione media maggiore o uguale a 2,5 ✔ nessun ambito ha una valutazione uguale a 1

❌ media delle valutazioni = 2,13

❌ la media delle valutazioni è minore di 2,5 ❌ ottenuto una valutazione di 1 in uno o più ambiti

FAC SIMILE CERTIFICAZIONE

• Conterrà le linee guida per diventare un centro di lavaggio eccellente.

• Conterrà le modalità di valutazione per l'ottenimento del marchio.

Periodicamente verrà revisionata La piattaforma di e-learning • La piattaforma di e-learning aiuterà i centri di lavaggio a diventare centri di lavaggio eccellenti.

• La piattaforma sarà periodicamente aggiornata con nuovi contenuti.

• I costi per accedere ai corsi saranno pubblicati sul sito ufficiale di Federlavaggi.

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Sviluppi per il futuro • Riconoscimento alle 5 stazioni di lavaggio migliori d’Italia di un premio (per esempio, pubblicità gratuita su Area Di Servizio, targa “speciale” da esporre in bacheca, ...).

• Checklist di valutazione sempre più specifiche ed esigenti per “alzare l’asticella” e creare un solco sempre più ampio tra centri di lavaggio certificati e non certificati.

• Piattaforma e-learning sempre più ricca di contenuti per elevare la cultura e l’imprenditorialità dei centri di lavaggio.

Nicola Polidoro

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I temi della linea guida 1 sicurezza impianto 2 salute & sicurezza lavoro (d. lgs 81:2008)

La checklist di valutazione Sono sei gli ambiti, ognuno con un proprio “peso”*. Ogni ambito sarà scomposto in 4 punti per un totale di 24 punti che verranno valutati.

1 sicurezza impianto 2 salute & sicurezza lavoro (d. lgs 81:2008) 3 ordine, pulizia, igiene del personale e delle aree di lavoro 4 ambiente ed energia 5 rispetto diritti umani, regolarità contributiva, orario di lavoro, ...

6 aspetti commerciali/approccio al cliente *questo sistema permetterà di dare maggiore importanza ad alcuni ambiti (per esempio, sicurezza impianto)

L’audit di verifica per il rilascio della certificazione • Effettuazione di un audit da parte di un auditor di Federlavaggi (da remoto o in presenza) per il conferimento o meno del marchio d’eccellenza.

• Ottenuta la certificazione, verrà rilasciato certificato al centro di lavaggio e inserito su sito Federlavaggi in modo che gli utenti possano trovarlo.

Durata della certificazione: 2 anni Costo della certificazione: verrà pubblicato sul sito ufficiale di Federlavaggi

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La figura del “tutor” per la stazione di lavaggio • Federlavaggi istruirà dei “tutor” che avranno il compito di accompagnare le stazioni di lavaggio nel raggiungimento dei requisiti per l'ottenimento del marchio d'eccellenza.

• Quando il tutor riterrà “pronta” la stazione di lavaggio, si richiederà l’uscita di Federlavaggi per il conferimento del marchio d'eccellenza.

3 ordine, pulizia, igiene del personale e delle aree di lavoro 4 ambiente ed energia 5 rispetto diritti umani, regolarità contributiva, orario di lavoro, ...

6 aspetti commerciali/approccio al cliente In questa prima emissione della linea guida, abbiamo scelto pochi temi ma di fondamentale importanza.

Ogni anno, verrà emessa una revisione della linea guida che farà “alzare l’asticella” per ottenere la certificazione.

La certificazione verrà rilasciata ai centri di lavaggio che avranno ottenuto una valutazione complessiva pesata pari ad almeno di 2,5 e non avranno alcun ambito con valutazione 1.

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✔ media delle valutazioni = 2,73

Ognuno dei 24 punti verrà valutato attraverso una scala da 1 a 4: 1 punto – completamente disatteso 2 punti – soddisfatto con opportunità di miglioramento 3 punti – soddisfatto 4 punti – soddisfatto in maniera eccellente (best practice da condividere)

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La certificazione verrà rilasciata ai centri di lavaggio che avranno ottenuto una valutazione complessiva pesata pari ad almeno di 2,5 e non avranno alcun ambito con valutazione = 1

piuttosto che ad altri (per esempio, aspetti commerciali)

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LA CHECKLIST DI VALUTAZIONE

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AUTOLAVAGGI

TRATTAMENTI CON CERAMICHE MOLECOLARI PER UN’AUTO PERFETTA Da Flowey due prodotti, F7 Quick Ceramic Detailer e F8 Hybrid Ceramic Spray 3in1, a base di ceramiche molecolari, rispettivamente per la manutenzione ordinaria e per la protezione di lunga durata della vettura.

Due prodotti ideali per i professionisti ma anche per gli amanti della cura della propria auto e quindi un’interessante proposta anche per gli shop. Entrambi sono proposti da Flowey che ne caldeggia l’impiego in combinazione per ottenere i migliori risultati in termini di lucentezza e durata nel tempo.

F7 Quick Ceramic Detailer Iniziamo da F7 Quick Ceramic Detailer, un prodotto ideale per la manutenzione ordinaria della carrozzeria. Pulisce delicatamente e accuratamente le superfici leggermente sporche senza graffiare, migliorando la finitura della vernice e garantendo una superficie protetta dagli agenti esterni e una brillante lucentezza. Inoltre, ravviva le protezioni esistenti e rilascia un ulteriore effetto idrofobo.

Può essere utilizzato su superfici asciutte e umide, in questo caso in ausilio all’asciugatura.

Il prodotto è molto facile e veloce da applicare grazie al pratico vaporizzatore da 750 ml e rimuove senza fatica le macchie di acqua e calcare dopo il lavaggio.

Utilizzato in combinazione con “F8 Hybrid Ceramic Spray 3in1” aumenta la lucentezza e la protezione con un effetto idrofobo che fa scivolare l’acqua sulla carrozzeria e la protegge dallo sporco. Il prodotto è molto morbido al tatto e non contiene materie prime tossiche per l’uomo e l’ambiente.

F7 Quick Ceramic Detailer, può essere spruzzato su tutte le superfici (eventualmente pretrattate con F8 Hybrid Ceramic Spray 3in1) e su tutti i diversi ma-

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teriali che compongono un’auto: cerchi, tettuccio cabrio in tessuto o vinile, pneumatici e, ovviamente, l’intera carrozzeria. Molto semplice il suo utilizzo: lavare bene l’auto, sciacquare e asciugare con cura; spruzzare il prodotto su un panno in microfibra morbido (si consigliano i panni A1 e A2 di Flowey) e stenderlo uniformemente operando per piccole aree (30x30 cm). Strofinare fino a ottenere una bella lucentezza e terminare con un panno in microfibra

pulito e asciutto. Il prodotto F7 Quick Ceramic Detailer può essere applicato anche sulla carrozzeria pulita e ancora bagnata: si spruzza direttamente sulla superficie operando poi come descritto per la carrozzeria asciutta. Si ricorda, ma questa è una regola generale, di lavare e trattare il veicolo o la superficie sempre al riparo dalla luce solare diretta, non applicare su superfici calde e non lasciare mai asciugare il prodotto sulla carrozzeria.

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F8 F8 Hybrid Ceramic Spray 3in1 Un innovativo trattamento di Flowey, sempre proposto nel vaporizzatore di 750 ml, che crea un rivestimento protettivo su tutte le superfici e protegge la carrozzeria in modo semplice ed efficace. La sua formula è stata specificamente studiata per fornire un effetto “super-idrofobo”, in grado di creare una pellicola di protezione antisporco con un evidente risultato immediato. F8 Hybrid Ceramic Spray 3in1 garantisce quindi un’elevata protezione contro acqua, sporco, raggi UVA con un effetto idrofobo permanente, se lavorato correttamente, oltre i sei mesi.

Grazie all’effetto “Easy to clean again” lo sporco e gli altri contaminanti non aderiscono alla superficie trattata, facilitando i successivi lavaggi. Anche F8 Hybrid Ceramic Spray 3in1 può essere utilizzato su tutti i diversi materiali di una vettura, eccetto i vetri.

Sono consigliati tre metodi di trattamento a seconda alla resistenza desiderata o al tempo che vi si può dedicare. Il metodo 1, consigliato ai professionisti del settore, garantisce una protezione dallo sporco per più di sei mesi: lavare accuratamente l’auto e asciugarla, spruzzare il prodotto in piccole aree di circa 30x30 cm e stenderlo strofinando con un panno in microfibra; terminare con un altro panno 5/2021

Metodo 1 Protezione sporco per più di sei mesi.

Sull'auto pulita e asciutta spruzzare F8 su piccole aree e stendere strofinando.

Protezione antisporco e super brillantezza. in microfibra asciutto e il trattamento si asciugherà e indurirà da solo. Proseguire nell’applicazione per piccole aree, fino al completamento del lavoro. È importante ricordarsi che, una volta asciugato, il trattamento sarà difficile da rimuovere, si consiglia pertanto di correggere eventuali difetti di applicazione quando non è ancora asciutto. Il metodo 2 permette di ottenere una protezione di alcune settimane: lavare bene l’auto senza asciugarla, vaporizzare il prodotto sulla superficie ancora bagnata e poi asciugare con un panno di microfibra pulito A2 di Flowey. Infine, il metodo 3 prevede un’applicazione ancora più facile e veloce con un risultato idrofobo e brillante e una protezione anch’essa di alcune settimane: lavare la superficie da trattare, risciacquare bene, quindi vaporizzare il prodotto sulla superficie ancora bagnata; terminare risciacquando nuovamente con acqua. Si otterrà così una superficie idrofoba, brillante e resistente allo sporco e all’inquinamento per alcune settimane.

In chiusura, un consiglio: per incrementare la durata della pellicola protettiva F8 Hybrid Ceramic Spray 3in1 lucida sulla carrozzeria è opportuno abbinarla alla cera di manutenzione rapida F7 Quick Ceramic Detailer.

Federico dei Roggero

Metodo 2 Protezione temporanea per alcune settimane. Sull'auto pulita vaporizzare sulla superficie ancora bagnata e asciugare con un panno.

La carrozzeria sarà idrofoba, brillante e resistente allo sporco.

Metodo 3 Per un’applicazione facile e veloce e una protezione di alcune settimane.

Vaporizzare sull’auto pulita e ancora bagnata. Risciacquare con alta o bassa. La carrozzeria sarà idrofoba, brillante e resistente a breve termine allo sporco e all’inquinamento.

Si consiglia di mantenere lucida la carrozzeria con F7.

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AUTOLAVAGGI

LA TECNOLOGIA CORRE ...E SI VEDE! Abbiamo visitato con Carlo Gavotto, Presidente di Mix, l’impianto di Andrea Sillano dove è all’opera il primo portale Mix iKon Pro. Eravamo curiosi di conoscere le opinioni del gestore e degli automobilisti: entusiaste da parte di entrambi!

Andrea Sillano è titolare da 13 anni di questo impianto di autolavaggio sito a Casale Monferrato. Come tanti ha iniziato l’attività gestendo impianti carburante e ora ha quattro stazioni di servizio e due autolavaggi e questo è stato il secondo. “C’è stata l’occasione di acquistare un terreno per l’autolavaggio e l’abbiamo colta – racconta Sillano –. Fino ad allora avevamo un portale di altra marca, ma sono di Casale Monferrato e quindi conoscevo Mix già prima che ne avessi bisogno.

Così, quando c’è stata l’occasione, li ho chiamati e mi hanno consigliato ‘strabene’, perché tutto sta funzionando al meglio: oltre all’iKon Pro recentemente installato abbiamo anche quattro piste preesistenti”.

Prima titubante, poi entusiasta “L’anno scorso Carlo Gavotto (Presidente di Mix, ndr) mi ha invitato a vedere la sua nuova macchina, l’iKon Pro – ricorda Sillano –. Non lo nascondo, ero titubante, soprattutto per il periodo visto che eravamo in piena emergenza Covid, e poi perché era un acquisto impegnativo sotto l’aspetto economico.

Però, vedendola un po’ di volte me ne sono innamorato, perché è davvero gran bella e ho deciso di fare questo sforzo. Questo iKon Pro è ‘stracollaudato’ perché è lo stesso usato in Mix per i test (oggetto di un nostro articolo su Area di Servizio 5/20, ndr), per cui aveva già lavorato più mesi e quindi è più vecchio del marzo 2021, mese nel quale è stato installato qui, ma non ho mai avuto problemi.

Dopo il suo arrivo abbiamo registrato un notevole incremento dei lavaggi: i clienti lo hanno notato, sono soddisfatti e ce lo dicono chiaramente. Infatti, il programma base non lo scelgono in molti, quasi tutti optano per qualcosa in più, soprattutto il programma 3, quello intermedio, subito prima del completo senza polish.

Piace molto l’effetto della cascata di

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schiuma che è un’importante attrattiva, unitamente ai giochi di luce che i led fanno quando cala la sera. Quindi, siamo proprio soddisfatti perché iKon Pro lavora molto e non vedo l’ora di cambiare il portale che ho nell’altro

impianto. Però è abbastanza recente e quindi ha ancora del lavoro da fare, ma il prossimo anno lo cambio sicuramente: ha circa sei anni di vita, gli farò fare ancora un annetto e poi lo sostituirò con il gemello di questo iKon Pro.

Da sinistra: Giancarlo Manzan, Andrea Sillano e Carlo Gavotto

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Sono così contento che l’ho consigliato anche a diversi miei colleghi che sono venuti a vederlo e sono sul punto di cambiare il portale anche loro.

Questa macchina è molto più tecnologica della precedente, sono passati oltre dieci anni e si sa: la tecnologia corre. Come consumo d’acqua è sicu-

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ramente inferiore al portale precedente, invece quello della corrente non l’ho ancora verificato, perché con tutte le attrezzature del piazzale è più complesso. Per i prodotti chimici siamo abbastanza attenti, usiamo referenze di marca e top di gamma da sempre e ci siamo sempre trovati bene.

L’iKon Pro offre tantissime soluzioni, si può giocare con il computer, posso fare tutto e posso farlo io, anche se mi consiglio spesso con Enrico Alessi, il tecnico Mix, una persona veramente disponibile e competente. Così, ogni tanto lo disturbo e mi dà una grossa mano per la parte tecnica. Mi piace la disponibilità che ha anche alla domenica: se c’è un problema, viene qua e lo risolve. Una sera ero a cena e mi ha telefonato per dirmi che era sull’impianto perché gli era venuta in mente una regolazione, ma erano già le undici di sera! Chi glielo fa fare? Vuol dire che è una persona a cui piace quello che fa ed è appassionato del suo lavoro.

Un’altra cosa che mi ha colpito dell’iKon Pro è il lava ruote ad alta pressione senza la spazzola. Mi è piaciuto tantissimo perché negli anni ho visto che qualche problema c’era con le fotocellule: a volte può succedere che il lava ruote entri in funzione prima del tempo e un piccolo danno può farlo. E poi su questo portale se lasci le piccole antenne o se non chiudi gli specchietti non ci sono problemi. Tutto merito della componente tecnologica che è davvero ‘tanta

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roba’, ho visto dal computer tutte le opportunità che ci sono: è come giocare con la Playstation, ho carta bianca, posso fare quello che voglio”.

E le piste?

Ma le piste lavorano ancora? “Assolutamente sì – conferma Sillano –, il cliente della pista è fedele alla pista, il cliente del portale al portale. C’è una divisione abbastanza netta, qualcuno riesco

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a portarlo sul portale, gli regalo un lavaggio e lo faccio provare, ma poi alcuni continuano a lavare nelle piste. A me converrebbe che usassero il portale: occupa meno spazio e consuma meno corrente. Durante la settimana vedo che ‘vanno’ un po’ di più le piste, da giovedì a domenica lavora di più il portale. C’è poi chi non ama lavare l’auto e quindi usa il portale, invece c’è a chi piace lavare la propria auto o è ancora

convinto che le spazzole righino. Poi se non è particolarmente sporca con tre euro la lavi, ma non sempre hanno dei buoni risultati perché non sono capaci di usare le lance. La differenza è che se nelle piste lavi male è colpa tua, se il portale lava male è colpa mia”.

La parola a Mix Molto soddisfatto anche Carlo Gavotto, Presidente di Mix, che ci ha accompagnato nella visita dell’impianto di Andrea Sillano: “Con il lavaggio ad alta pressione siamo riusciti, nel programma base, a ridurre del 30% i tempi totali quindi, di conseguenza, il consumo di acqua e corrente elettrica. Un altro plus di questa macchina è il lava ruote senza spazzole e in alta pressione che ci ha permesso di allargare la corsia d’entrata che ora è di 2,20 m, ideale anche per i suv più ingombranti e questo evita gli eventuali danni in entrata all’automobilista meno abile. Da notare pure i led multicolore in ingresso che aiutano e di sera sono molto scenografici, si fanno notare e attirano i clienti.

Anch’io voglio ringraziare Enrico Alessi, il programmatore, per avere avuto la capacità di prendere una macchina che, anche a detta sua, meccanicamente era superiore, ma gli mancava il software corretto. Lui ha cambiato il

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software, ma anche l’hardware, perché siamo passati al plc Schneider, molto più evoluto del precedente e con il quale si riescono a realizzare molte più funzioni. Quindi a una meccanica perfetta abbiamo abbinato un software perfetto. Avevamo il motore giusto e la tecnologia sbagliata, adesso abbiamo il motore ‘da cinema’ e la tecnologia al top, quindi riusciamo veramente a fare tutto quello che vogliamo.

Parlando più in generale, in Mix stiamo lavorando molto sull’evoluzione dell’immagine: abbiamo affidato allo studio di architettura e design Carmi e Ubertis di Milano il compito di poterci presentare al prossimo Autopromotec di Bologna con un’immagine innovativa, sarà tutto diverso... non posso dirvi di più”.

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L’iKon Pro nel dettaglio Tre le innovazioni più significative. La prima è la gestione del contatto della spazzola sulla vettura, il vero ‘cuore’ della nuova macchina. La seconda, altrettanto importante, è l’interfaccia dinamica animata tra macchina e utente.

La terza, è la capacità di riconoscere la temperatura. L’iKon Pro ha nove inverter intelligenti che dialogano tra loro, controllano la temperatura esterna e comandano i nove motoriduttori intervenendo in molteplici operazioni.

Fondamentale è il processore della macchina che dialoga con la spazzola e ne determina la sua potenza. Prima la spazzola andava a soglie, cioè da una pressione a un’altra la spazzola eseguiva la funzione in base a quanto variava l’assorbimento, qui invece è dinamica.

Prima l’attuatore si limitava a leggere quello che un motore elettrico faceva e conseguentemente informava il PLC aggiustando le cose, pulendo i segnali e depurandolo dai disturbi. Ora è lo stesso strumento che controlla lo spazzolone, la potenza che lo alimenta, quindi non si limita a fare una lettura e a trasferire il dato, lo accompagna e lo regola, questa è la rivoluzione.

C’è poi una modalità predittiva per i motori veramente molto avanzata che informa in tempo reale: mentre l’impianto si muove e la spazzola orizzontale ruota si vede lo stato del motore e del riduttore.

Il carrello del portale accompagna il movimento delle spazzole quando si avvicinano: delle due spazzole che fanno il doppio spazzolamento, una è più distante e l’altra segue perfettamente l’auto senza schiacciare, mentre il carrello con tutto il portale si muove avanti e indietro, accompagnando la forma del muso dell’auto quando riparte. Le altre macchine sui lati premono un po’ di più perché mantengono la spazzola verticale, l’accompagnano con il carrello e la traslazione, usando la flessibilità della spazzola stessa: infatti, si vede che la spazzola verticale ha un momento sul frontale che è più gonfia e altri momenti che lo è meno al centro perché schiaccia. Sull’iKon Pro invece resta ugualmente gonfia in qualunque punto perché è il carrello che si muove. Anche l’inversione di rotazione delle spazzole è silenziosa e non si sente il classico “tac” dello scatto, perché è tutto gestito dal software che capisce anche quando deve rallentare fino ad arrivare a zero, calcola l’inerzia, un dato molto importante, fino a farla girare nell’altro senso senza contraccolpi. In questo modo si riduce il consumo, gli ingranaggi non sono sottoposti a stress e il motoriduttore dura di più.

Quindi anche il consumo diminuisce perché c’è un processore avanzato che regola la pressione della spazzola sulla base dell’utilizzo e anche la velocità di rotazione varia sulla base della velocità a cui sta andando il portale.

Se il portale rallenta, la spazzola rallenta, se il portale accelera, la spazzola accelera: il numero di “sfregamenti” della spazzola resta invariato e quindi c’è un’accuratezza maggiore anche in un programma veloce, un’altra esclusiva dell’iKon Pro. È stata poi fatta la scelta, anche se più costosa, di usare sulle rotazioni degli inverter da 380 Volt alimentando i motori a 220 Volt trifase, così c’è la certezza di avere i 220 Volt sempre costanti. Succede che ci possano essere dei cali di tensione che causano

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risultati di lavaggio peggiori. Ma così è sempre tutto costante, la spazzola avrà sempre la stessa pressione con lo stesso galleggiamento. Tra le altre novità e particolarità c’è l’overlapping mobile che è unico nel suo genere, perché segue perfettamente il frontale e il retro tondo della vettura, accompagnando la spazzola con il movimento del carrello come se fosse una stampante 3D. Come detto, iKon Pro provvede a controllare la temperatura esterna che, notoriamente, non è costante per tutto l’anno e di conseguenza la densità dell’olio del motoriduttore cambia.

Le macchine sono installate su piazzali dove c’è il sole, poi piove o gela e quindi la macchina lavora con forti sbalzi di temperatura. Il sensore fa delle analisi le prime 50 volte che uno dei motori, per esempio quello della spazzola, si avvia. Quindi genera un database con i valori di sforzo ottimali, medi e mini-

mi che esegue il motore e poi, in base a questi valori dopo il cinquantesimo avvio e grazie a un algoritmo, inizia a calcolare se il motore rispetta questi parametri oppure no e informa in tempo reale tutti i motori e motoriduttori collegati sotto inverter. Infatti sull’iKon Pro, gli unici motori che non hanno inverter sono quelli delle ventole, tutti gli altri sono gestiti da un inverter.

Un’altra innovazione sono i silenziatori sulle pompe dosatrici, che sono tutte pneumatiche nei lavaggi a spazzola ed elettriche in quelli a piste.

Una pompa elettrica non fa rumore, mentre la pneumatica sì ed è stato eliminato tramite dei silenziatori nel corpo pompa che attutiscono il rumore dell’aria in uscita: un circolo forzato per l’aria, una soluzione semplicissima con un filtro grande quanto un ditale per ogni pompa, che si avvita direttamente all’uscita.

Poi, il lava ruote: ci sono delle posizioni in cui deve andare più veloce o più piano, come quando arriva sul cerchio, mentre il resto della fiancata lo può fare velocemente. Ma queste variazioni sono possibili solo con un inverter perché senza inverter, il lava ruote gira sempre alla stessa velocità, fa l’inversione ma sempre alla stessa velocità.

Non trascurabile è anche il fatto che su tutta la macchina ci sono solo quattro cuscinetti e il resto è tutto su carrello con boccole in nylon certificate per questo utilizzo, quindi senza ingrassaggio e sostituzioni. Merita infine attenzione anche il pannello touch di 10”, come un iPad, destinato al lavaggista per la gestione della macchina: costa di più, ma questo è un modello top e la leggibilità è molto migliorata.

Massimo Cicalini

IL “CHI È” MIX IKON PRO • Struttura zincata a caldo. Verniciatura poliuretanica a polveri. Colore Titanium • Viti in acciaio inox • Prelavaggio ad alta pressione orizzontale con ugelli rotanti • Prelavaggio ad alta pressione laterale a due posizioni • Carenatura della copertura delle tubazioni • Sistema sicurezza controllo allentamento delle cinghie degli elementi orizzontali • Traslazione diretta con sistema a velocità variabile (un inverter) • Sistema di sollevamento spazzola orizzontale e asciugatura con controllo angolare • Sistema di traslazione spazzole verticali con controllo angolare • Sistema di rotazione e pressione spazzole con controllo angolare • Doppia spazzolata regolabile per fronte e retro degli automezzi • Dispositivo di controllo pressione e sicurezza spazzole per gancio traino e “bullbar”

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Sistema inclinazione spazzole Inversione rotazione delle spazzole Asciugatura orizzontale in acciaio inox (2x3 kW) Deflettore orientabile orizzontale Asciugatura verticale (2x4 kW) Pompa dosatrice shampoo spazzole Pompa dosatrice cera Pompa dosatrice schiuma attiva con effetto “neve” È possibile una combinazione massima di sei prodotti chimici. Taniche prodotto incluse Alimentazione elettrica standard 380/415V–50Hz Allestimento Carbon Led con posizionatori Display Carbon Led con messaggi scorrevoli (testi personalizzabili autonomamente) Illuminazione frontale con tecnologia a led dinamico Invio messaggi di allarmi e statistiche con protocollo SMTP (richiesto collegamento rete) Gestione e controllo remoto da tablet o smartphone (richiesto collegamento rete) Segnalazione predittiva per manutenzione motoriduttori (richiesto collegamento rete) Copertura superiore lato uscita in acciaio inox

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A TUTTO BI K ERS Le due ruote sono state le grandi protagoniste delle riaperture postlockdown: moto, bici ed e-bike, complici anche gli incentivi, hanno invaso le nostre strade e di conseguenza è cresciuta l’esigenza di lavarle.

A questo ha provveduto MTM Hydro con Bike Wash e Motorbike Wash.

Siamo a Cherasco, in provincia di Cuneo, a meno di un chilometro dalla sede di MTM Hydro, nelle Langhe, zona di ottimi vini, pregiati tartufi e bellissime colline.

La stazione di servizio carburanti che stiamo visitando ha un enorme piazzale con, in fondo, un portale e quattro piste. A loro da poco si è aggiunta una postazione grande come la baia di una pista self che ospita due macchine, sempre self, una con il lavaggio delle bici e una per le moto. Macchine dedicate e pensate proprio per le esigenze dei bikers, a motore, a pedali ed elettrici.

bici comodamente, c’è il bar... diciamo che riusciamo a dare un servizio completo sia all’automobilista che a ciclisti e motociclisti. Le nostre aree sono quasi tutte così grandi, ne abbiamo altre sei, tutte con il lavaggio”.

“Abbiamo un’altra colonnina BKW per le bici nell’impianto di Alba – prosegue D’Angelone –, e siamo in attesa di installare anche lì un MBW per moto e scooter. Questa stazione invece è nata nel 2011 e noi l’abbiamo rileva-

Ne parliamo con il titolare Gianluca D’Angelone è amministratore di Erretre, società del gruppo Bragas che gestisce l’area: “Mi è piaciuta subito l’idea quando ho visto Bike Wash e Motorbike Wash di MTM Hydro. La zona richiama, soprattutto nel weekend, numerosi ciclisti e motociclisti che percorrono le strade delle Langhe e si fermano poi su questo piazzale a lavare i loro mezzi. Dopo che ho notato più volte che c’era affluenza sulle piste e si creava coda per le auto, ho considerato l’opportunità che MTM Hydro ci offriva e ho valutato la possibilità di realizzare un’area dedicata solo alle due ruote. Così siamo andati a sgravare le piste auto e abbiamo fatto sentire più importanti ciclisti e motociclisti con un servizio dedicato a loro. Non ultimo, i clienti stanziali, nel momento in cui fanno la tesserina precaricata dei lavaggi, se iniziano a lavare la bicicletta o la moto, poi è probabile che continuino a venire anche per lavare l’auto e viceversa. Anzi, è più frequente che clienti che venivano a lavare l’auto, adesso vengono anche per la moto o la bici. È un ottimo rafforzamento al sistema di fidelizzazione, perché hanno già la tessera dell’autolavaggio; ci aiuta molto poi il fatto di avere un’area molto grande, dove si possono parcheggiare le auto con i carrelli per le moto e scaricare le

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operatore sempre presente che, come vede un po’ di sporco, subito pulisce, perché se c’è l’isola sporca nessuno si ferma. Va detto poi che la tecnologia di queste macchine salvaguarda anche i mezzi che vengono lavati, pressioni e detergenti sono studiati per pulire al meglio moto e biciclette in totale sicurezza, non c’è infiltrazione d’acqua negli o-ring delle catene, nell’elettronica delle moto e nei motori elettrici e nelle batterie delle biciclette a pedalata assistita, cosa che potrebbe invece capitare a un utente non esperto che utilizzi le piste per auto per lavare le due ruote. Infine ci sono dei supporti per appendere le giacche e i caschi di ciclisti e motociclisti, sono piccoli dettagli che gratificano l’utente e gli dimostrano attenzione”.

ta nel 2016: l’impianto lavaggio auto è un Aquarama, portale più piste self, installato quando è stata realizzata la stazione, noi lo abbiamo solo potenziato cambiando il portale lo scorso anno e con il restyling della struttura.

Siamo contenti della nostra scelta, il fatturato lo conferma e poi abbiamo

‘tolto’ i ciclisti dalle piste delle auto, perché nel weekend creavano coda (magari anche lavando dieci biciclette insieme con un paio di gettoni...) con disagio per gli automobilisti che trovavano anche le piste sporche, perché moto e bici possono scaricare davvero molto fango. Noi però abbiamo un

La parola a MTM Hydro Interviene Federico Bonfante, Responsabile vendite Italia di MTM Hydro: “Siamo in una zona strategica, ai piedi delle Langhe e questi parcheggi nel weekend si riempiono di ciclisti per le escursioni e, quando hanno finito il tour, vanno a lavarle prima di caricarle in auto. Questo parcheggio è un punto di partenza per molti itinerari

IL “CHI È” DI MTM HYDRO BKW – BIKE WASH Le fasi di lavaggio: tasto 1 prelavaggio in bassa pressione, tasto 2 lavaggio con lancia spazzola e schiuma, tasto 1 di nuovo per il risciacquo e infine tasto 3 per asciugatura con soffiante ad aria.

• Colonnina universale per pulizia approfondita di biciclette di tutti i tipi • Alternativa ideale al lavaggio ad alta pressione, dannoso per guarnizioni e cuscinetti • Pistola con ugello per erogazione acqua in bassa pressione • Pistola con spazzola per erogazione acqua e detergente in bassa pressione

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• Impianto di asciugatura con soffiaggio aria • Braccio “reggi bici” universale adatto a ogni modello • Arrotolatori tubi acqua da 12 m con fermo e riavvolgimento automatico • Kit gonfia gomme con compressore incorporato • Tempo ciclo e pompa dosatrice detergente regolabile • Chiusura a due punti antivandalo • Avviamento manuale a richiesta • Calotta in abs resistente ai raggi UV • Quadro elettrico e gettoniera integrati e di facile accesso • Sportello posteriore facilmente rimovibile per interventi di manutenzione

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sia a piedi che in bici, sia in strada che in fuoristrada. Quindi tutti quelli che vanno a fare questi giri, e sono tanti, parcheggiano qui e quelli con la bici al ritorno la lavano. Ma vengono anche quelli con le moto da trial e da cross.

Nel BKW è compreso anche un braccio per tenere in piedi la bici mentre la si lava, ma ne abbiamo venduti anche tanti singoli, per coloro che non

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hanno lo spazio per aggiungere una pista dedicata alle bici, ma che vogliono favorire questi utenti, così da non lavare la bici coricata a terra, che si lava male e si rovina. Di solito sono bici molto costose ed è un peccato sfrisarle. Però il braccio da solo non risolve il problema dell’affollamento nelle piste auto e dell’eventuale fango sulla piazzola. Auto, moto e bici di solito si la-

vano maggiormente nel tempo libero, quindi i flussi si sovrappongono, ecco perché è ideale la soluzione proposta da MTM Hydro: permette di allargare i servizi che un autolavaggio può dare e il gestore si differenzia.

La colonnina Bike Wash ha avuto molto successo anche fuori dagli autolavaggi, per esempio nei campeggi, in spazi comunali come in Liguria: dove 5/2021

MBW

c’è turismo ciclistico si dà un servizio e, perché no, si incassa qualcosa, anche se in quel caso non è lo scopo principale.

Lo scarico è accomunato a quello delle auto come una qualsiasi pista self. Se non c’è la pista self, dipende da dove viene installato, perché in tanti casi basta l’autorizzazione del comune per i reflui. Se, per esempio, si gestisce un negozio di noleggio bici, si può chiedere l’autorizzazione all’ufficio tecnico del comune che può autorizzare lo scarico in fogna. Se c’è il depuratore lo scarico è possibile perché l’acqua poi finisce lì”.

“Non è necessario utilizzare detergenti particolari – conclude Bonfante – ci deve solo essere l’autorizzazione del comune per gli scarichi industriali. È probabile, soprattutto per i negozi, che consentano lo scarico in fogna ma richiedano prodotti biodegradabili, perché l’unico problema che può dare il lavaggio di una bicicletta è il grasso della catena. Al momento non abbiamo mai avuto segnalazioni di clienti che hanno avuto contestazioni. Su un piazzale dove non c’è posto per le vasche di depurazione, probabilmente per il lavaggio bici basta l’impianto di prima pioggia della stazione carburanti o del parcheggio.

Ad ogni modo è necessario provvedere, preliminarmente all’installazio5/2021

ne e messa in esercizio della colonnina, all’ottenimento dello specifico titolo autorizzativo (art. 124, D.Lgs. 152/2006) allo scarico in fognatura, naturalmente il nostro Ufficio Tecnico è in grado di assistervi e di risolvere facilmente e con celerità”.

Ma, considerazione finale, al Bike Wash e al Motorbike Wash di MTM Hydro non servono le splendide Langhe, anche e soprattutto in città potrebbe essere un servizio ben remunerativo. Infatti, con l’impennata di acquisti di bici elettriche e non che c’è stata con gli

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ecoincentivi, le biciclette in circolazione in città sono aumentate a dismisura e, di solito, gli autolavaggi sono fuori mano, poi nei cortili condominiali non si può lavare e pochissimi hanno una casa indipendente, la stessa cosa vale per scooter e motociclette, mezzi che certamente non mancano nelle città.

Ergo, una piccola stazione cittadina potrebbe non avere la possibilità di ospitare una pista self o un portale, ma spesso ha lo spazio per queste colonnine; dare questo servizio risolverebbe le esigenze di pulizia dei cittadini metropolitani che così potrebbero lavare i loro mezzi a due ruote, anche perché spesso, per via dell’elevato valore, chi non ha il box la bici se la porta in casa e la tiene sul balcone. E quindi è bene che sia sempre ben pulita.

Massimo Cicalini

IL “CHI È” DI MTM HYDRO MBW – MOTORBIKE WASH Le fasi di lavaggio: tasto 1 prelavaggio in media pressione, tasto 2 lavaggio con lancia spazzola e schiuma, tasto 1 di nuovo per il risciacquo e infine tasto 3 per asciugatura con soffiante ad aria.

• Colonnina universale per la pulizia approfondita di motocicli • Alternativa ideale al lavaggio ad alta pressione, dannoso per guarnizioni e cuscinetti • Struttura di acciaio inox AISI 3104 • Pistola con ugello per erogazione acqua in media pressione

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• Pistola con spazzola in setola naturale per erogazione acqua e detergente in bassa pressione • Impianto di asciugatura con soffiaggio aria • Gancio appendi casco, giubbotto, zaino • Arrotolatore tubo acqua da 12 m con fermo e riavvolgimento automatico • Quadro elettrico e gettoniera integrati e di facile accesso • Tempo ciclo e pompa dosatrice detergente regolabile • Chiusura a due punti antivandalo • Avviamento manuale a richiesta • Calotta in abs resistente ai raggi UV

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PIAZZALE

RISCHIO BENZENE? ECCO COME RISOLVERLO Abbiamo incontrato Edoardo Motti, Amministratore di Assytech, che ci ha spiegato i problemi legati all’inalazione del benzene contenuto nelle benzine verdi e come Assytech li ha brillantemente risolti.

Assytech produce una serie di apparecchiature per la salvaguardia dei rischi di inquinamento ambientale. Dall’armadio di controllo delle perdite nelle intercapedini di serbatoi e tubazioni, fino a una serie di sensori da montare nei punti più critici dei pozzetti, dove ci potrebbe essere una perdita (come la rottura di un tubo durante la fase di erogazione) e altri prodotti come il sensore da montare in serie al dispositivo di recupero dei vapori, installato di norma sugli erogatori di benzina dove è obbligatorio recuperare il vapore in uscita dal serbatoio delle auto durante il rifornimento stesso. Infatti, questo vapore ha un alto contenuto di benzene, notoriamente una sostanza fortemente cancerogena.

Da oltre trent’anni, in pratica da quando c’è la benzina verde, ci si è subito resi conto di questo problema. La benzina con il piombo creava altri problemi e allora è stata sviluppata la verde che però ha eliminato un problema e ne ha creato un altro. Il piombo era inquinante, ma il suo vapore non era cancerogeno, il benzene sì e ha creato grossi inconvenienti agli addetti alle pompe.

Il ciclo così è chiuso e con dei connettori stagni è molto sicuro.

Sull’auto la cosa è un po’ più complicata per via della pistola, infatti all’inizio

era stato adottato un soffietto di gomma per un riciclo chiuso tipo ‘stadio uno’. Ma le auto sono tutte diverse e il soffietto aderiva male lasciando pas-

Guerra al benzene “I primi a intervenire per tamponare il problema sono stati i tedeschi del VDI, un’associazione di ingegneri – racconta Edoardo Motti, Amministratore di Assytech –. Se il vapore è cancerogeno, hanno detto, allora montiamo una pistola di tipo coassiale dove all’interno passa la benzina e ha una pompa che aspira il vapore: così i vapori tornano in cisterna e vengono recuperati.

Ci sono vari stadi, dallo ‘stage one’ con il recupero dei vapori da parte dell’autobotte grazie alla valvola di equilibrio, che evita l’implosione del serbatoio, chiusa normalmente da molle calibrate e che si apre solo alla depressione di 10 millibar o alla pressione di 50 millibar.

L’autobotte quindi attacca il tubo della benzina e un secondo tubo per il recupero dei vapori saturi dal serbatoio.

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sare i vapori. Allora è stato inventato il sistema attivo con una pompa nell’erogatore, comandata dalla testata elettronica che conosce quanto sta erogando e invia gli impulsi alla centralina del recupero vapori per determinare la portata e la velocità di erogazione e di conseguenza i giri della pompa, che sono variabili in base a quanto deve aspirare. In alternativa si può montare una valvola proporzionale.

Il problema sembrava risolto, ma subito ne è sorto un altro: questi macchinari si rompono, perché il vapore non è autolubrificante come la benzina.

Quindi, facendo dei controlli ambientali, si è verificato che più della metà delle pompe di recupero vapori non funzionava. Allora la soluzione è stata quella di montare un sensore che misurasse la quantità di vapore recuperato. Montato il sensore, è uscita una norma in Germania, recepita poi in Europa, dove si spiega come costruire l’erogatore con il dispositivo adatto per aspirare e come verificare che l’erogatore stia aspirando davvero. Queste norme in pratica affermano che il recupero vapori deve essere in una percentuale dal 95% al 105%. In Cina e a Taiwan deve aspirare il 110%, quindi un po’ più d’aria.

La norma, denominata EN 1632, è stata recepita anche in Italia (n. 152 del 3/4/2006) e poi modificata fino alla più recente, la n.125 del 30/7/2012 che presenta però alcune varianti rispetto a quella europea. In Italia c’è l’obbligo del sistema di recupero vapori, è confermata l’efficienza del sistema tra il 95% e il 105% e non c’è l’obbligo del montaggio sull’erogatore di un dispositivo che in caso di avaria del sistema segnali al gestore il malfunzionamento, spetta quindi al gestore verificare che funzioni e se è il caso, chiamare la ditta di manutenzione. Di fatto, è il gestore responsabile, spetta a lui controllare periodicamente (ma il periodo non è precisato) utilizzando un fischietto o un sacchetto di plastica, sulla bocca d’aspirazione, che permette di sentire se l’aspirazione è attiva. Comunque una volta all’anno si deve far intervenire la ditta di manutenzione per far verificare con una rilevazione metrica, che tutto funzioni”.

Monitoraggio con Vapour Recovery Monitor Device ATVRS08 “L’alternativa è montare il monitoraggio del sistema che, come già detto, in Italia è un’opzione e non un obbligo come negli altri Stati – spiega Motti –.

Che vantaggi offre il monitoraggio del recupero vapori? Non c’è più la prova del fischietto o del sacchetto: il sistema 5/2021

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Report che indica lo stato dei sistemi recupero vapori

verifica costantemente l’efficienza e, se per dieci volte consecutive il recupero non rientra nei parametri (dieci volte consecutive perché una o due anomalie potrebbero essere causate da un errore temporaneo, come la pistola riagganciata male) dà un segnale d’allarme e ci sono dieci giorni di tempo per effettuare la riparazione, dopo si blocca l’erogatore. Però con questo sistema la verifica obbligatoria del manutentore è ogni tre anni: quindi il gestore risparmia 50 euro a pistola, circa 100 euro all’anno, non deve chiamare la manodopera ogni 12 mesi e non rischia le multe.

Un altro vantaggio del Vapour Recovery Monitor Device è di essere autoregolante, cioè varia la velocità della pompa per tenere il sistema entro il 95-105%, fino a un 25% di scostamento, se è superiore significa che c’è un filtro sporco o qualcosa su cui bisogna intervenire. Quindi è una soluzione attiva nella prevenzione, non solo di rilevazione, e mette in atto delle manovre

L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE Assytech ha realizzato degli adesivi da apporre sugli erogatori per consentire all’utente di capire se quella pompa è semplicemente monitorata o se ha anche il sistema attivo, come quello presentato nell’articolo, per il recupero in automatico dell’eventuale inefficienza.

Secondo le nuove normative, all’interno della stazione ci dovrebbe essere un

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cartello ben visibile che informa che gli erogatori sono provvisti di sistema di recupero vapori o, in alternativa al cartello, l’adesivo sulle pompe. L’adesivo ideato da una associazione di consumatori è poco comprensibile e non si capisce a cosa si riferisca. Assytech ha quindi realizzato un adesivo con una scritta chiara che informa sulla presenza del recupero vapori.

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per ovviare al problema. La pressione atmosferica, il freddo e il caldo non influiscono sul suo funzionamento: infatti, la temperatura è compensata perché il sensore la sente e adegua i parametri. Se si dovesse bloccare la valvola di pressione/depressione aperta ci sarebbe un’emissione di vapori.

Però, per porvi rimedio c’è un’ulteriore evoluzione, sempre in Germania e in Europa, perché in Italia non è ancora stata recepita: si può montare un trasduttore di pressione sulla linea dei vapori dei serbatoi di benzina. Il cielo di tutti i serbatoi sono collegati e questo sensore monitora anche il funzionamento della valvola, infatti se la valvola si chiude la pressione aumenta progressivamente e, se dopo un po’ di ore non si interviene, si blocca l’erogatore.

Questo in quasi tutta Europa, in Cina e a Taiwan, ma in Italia non ancora.

Questo sistema di monitoraggio Assytech l’ha sviluppato nel 2007, da 15 anni lo montiamo regolarmente in Svizzera e ne vendiamo in Cina e, in tempi più recenti, anche a Taiwan, dove abbiamo realizzato un impianto di prova. Li hanno richiesti anche dalla Turchia per un centinaio di stazioni perché diventerà obbligatorio per legge anche lì, in Italia ancora no e hanno scaricato la responsabilità sul gestore e non sul proprietario, come sarebbe logico.

Il nostro sistema per ogni erogazione controlla che ci sia aspirazione e che sia nel range previsto dalla normativa.

A Taiwan e anche in altri Paesi i dati della rilevazione dei vapori vanno inviati direttamente al Ministero dell’Ambiente e all’ “Arpa” locale, che monitorano dai loro uffici se l’impianto sta funzionando. Se poi sull’impianto trovano un recupero vapori non funzionante c’è una multa di 15/20.000 euro. In Italia il sistema ovvia a tutti i problemi del recupero vapori, anche nel caso venissero varate norme più stringenti come negli altri Paesi”.

Sensori

Poca spesa tanta resa “L’investimento per un erogatore doppio è inferiore a 2 mila euro montato – conclude Motti –. E poi il materiale con cui è realizzato non è usurabile e quindi, se si dovesse cambiare erogatore, il sensore può essere smontato e rimontato sul nuovo, perché non è soggetto a nessuna sollecitazione e può funzionare per 20 anni. È un prodotto universale che si può montare su qualunque erogatore, i nostri erogatori escono dall’azienda con lo stesso sistema ma già integrato nella scheda ’elettronica di bordo.

Massimo Cicalini 5/2021

Sensore all'interno di un erogatore

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PIAZZALE

DEBUTTA LA APP PIN-GO E SI RICONFERMA TELEMATICO.ONLINE Emme Informatica si prepara ai saloni d’autunno, da Fuels Mobility a Oil&nonOil, puntando sui due prodotti che le hanno garantito già ottimi riscontri commerciali e di attenzione da parte di tutto il settore: la app Pin-Go e Telematico.Online, con il registro di carico e scarico digitale.

Ritornano le Fiere in presenza che vedranno di nuovo protagonista il settore della distribuzione carburanti. Emme Informatica sarà presente con il suo staff tecnico e commerciale sia a Bologna in occasione di Fuels Mobility (6-8 ottobre 2021, Pad 20 Stand E44) sia al tradizionale appuntamento veronese Oil&nonOil (24-26 novembre 2021, Pad 12 Area C3). Tutti i visitatori interessati potranno trovare i prodotti di Emme Informatica pubblicizzati anche a Key Energy – Ecomondo (26-29 ottobre 2021), salone internazionale dedicato alla bioeconomia circolare e alle energie rinnovabili, presso lo stand di “Ecomobile a tutto gas news” media partner di Key Energy (Pad D6-Stand 059) Pin-Go un’unica App per molti servizi Ormai non si parla d’altro che di transizione digitale e di informatizzazione anche per le stazioni di servizio ed Emme Informatica, ancora una volta propone soluzioni innovative e smart in

risposta alle richieste di mercato, presentando l’App Pin-Go*.

“Tutto sarà più semplice e sicuro – spiega Maddalena Tanca, socia dell’azienda padovana –, infatti con Pin-Go l’utente fidelizzato presso le stazioni abilitate appartenenti alle principali reti indipendenti italiane, potrà pagare rifornimenti, lavaggi e usufruire dei molti servizi offerti dal piazzale, senza usare carte o contanti. La storica carta online Multistation, nostro fiore all’ occhiello si toglie l’abito di PVC, dematerializzandosi portando il Multistation System* e la stazione di servizio ad un livello superiore”.

Emme Informatica ancora una volta strizza l’occhio al retista italiano proponendo un’App multifunzionale non solo all’avanguardia ma anche “green”, che permetterà di salvaguardare l’ambiente grazie all’abbattimento della produzione plastica e carta. La App Pin-Go e Telematico.Online saranno presenti, con un roll-up, anche in occasione di Key Energy – Ecomondo che si terrà a Rimini dal 26 al 29 ottobre 2021

e precisamente presso lo stand di “Ecomobile a tutto gas news”.

Emme Informatica ha così scelto di presentare l’App Pin-go ufficialmente a livello nazionale durante le manifestazioni fieristiche Fuels Mobility a Bologna, Oil&nonOil a Verona e Key Energy – Ecomondo a Rimini durante le quali sarà possibile avere tutti i dettagli. L’unica informazione che fa trapelare Tanca è che il suo nome è un riferimento al caro vecchio pin, necessario all’ utilizzo della tradizionale carta in PVC. La mascotte cui si ispira la pubblicità di Pin-Go venne disegnata da Giorgio Cavazzano più di 30 anni or sono in esclusiva per Luca Stellin socio fondatore di Emme Informatica e da allora è il portafortuna aziendale. “La scelta di riprendere oggi questo fumetto in versione più moderna- spiega Maddalena Tanca – vuol essere un omaggio, non solo all’era che ci si stiamo rapidamente lasciando alle spalle grazie all’ attuale rivoluzione digitale, ma anche a Giorgio Cavazzano, artista che lo creò.

La tua App di pagamento

Telematico.online portale per invio e conservazione dei corrispettivi telematici e del registro di carico e scarico, App multifunzione Pin-Go

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Acquerello originale e tavole fumetti disegnati da Giorgio Cavazzano cui si ispira la campagna pubblicitaria di Pin-Go

Giorgio, fumettista Disney di fama internazionale, oltre a essere un mirabile professionista è uomo straordinario, di grande generosità ed umanità, qualità che spesso si ritrovano solo in persone di tale levatura intellettuale, ecco perché ci preme così tanto ringraziarlo pubblicamente ricordando una sua creazione per noi diventata emblema della visione che da sempre abbiamo della figura del gestore”.

Registro di carico e scarico digitale: Telematico.online la soluzione semplice e sicura “Portare la Stazione di servizio al livello successivo”. Recita così lo slogan presente in home page del nuovo sito di Emme Informatica www.emmeinformatica.com. Si tratta di una missione ambiziosa e particolarmente significativa in un momento storico in cui le stazioni di servizio si stanno trasformando in un vero e proprio hub dell’energia. Obiettivo, innovare per aiutare gli utenti a restare al passo e a non perdersi nelle difficoltà derivanti dalle continue modifiche normative.

Innovazione, quindi, come sinonimo di semplificazione. È quanto intende

fare Emme Informatica con il portale dedicato www.telematico.online*.

“Una soluzione cloud solida, integrabile, intuitiva ed economica, sebbene altamente evoluta – racconta Maddalena Tanca – che concentra tutti i dati di vendita, di carico e scarico, giacenze e letture, inviandoli all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo la semplice validazione dell’utente. Anche gli operatori meno propensi all’utilizzo dei mezzi informatici ne hanno apprezzato l’intuitività. Si tratta di un portale pienamente responsivo e fondamentale per colloquiare con l’Agenzia delle Dogane, la sua forza sta proprio nell’attività di firma digitale ed intermediazione messa in atto. Impossibile sbagliare, anche grazie al supporto di tecnici altamente specializzati che assistono gli utenti e, qualora necessario, i loro commercialisti supportandoli con formazione e consulenza fiscale.

L’azienda di Padova spiega che, grazie alla sua trasversalità, sono davvero moltissimi ormai i punti vendita connessi e che utilizzano il portale Telematico sia per l’invio dei corrispettivi Oil che per l’invio dei registri telematici di carico e scarico.

“Ricordiamo infatti – aggiunge Tanca – che Telematico.Online concentra i dati di vendita, di carico e scarico, le giacenze e le letture, prelevabili da tutti i sistemi gestionali esistenti attualmente sul mercato, inviandoli all’Agenzia delle Dogane senza la necessità di installare hardware aggiuntivi alle attrezzature delle stazioni, con un notevole risparmio per gli esercenti”.

Altra caratteristica che ha fatto apprezzare Telematico.Online al grande pubblico è la sua versatilità, in quanto consente la realizzazione di statistiche e analisi di vendita utili ad evitare possibili errori di valutazione economica.

“Ultima sua peculiarità ma non meno importante – conclude Tanca – è l’eticità: in un momento di grande difficoltà economica per il Paese, Emme informatica ha fissato per questo servizio prezzi molto bassi, nonostante l’elevata efficienza dello stesso e gli elevati costi sostenuti per lo sviluppo. Un approccio etico a sostegno della resiliente filiera della distribuzione carburanti, che nonostante la pandemia, seppur sofferente non si è mai fermata per garantire al paese i trasporti”.

Elda Frigerio

*Pin-go, Multistation System e Telematico.online sono software e marchi registrati

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EVENTI

A VERONAFIERE IL FUTURO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE Dal 24 al 26 novembre 2021, il mondo della rete distributiva e dello stoccaggio carburanti, delle stazioni di servizio, delle energie e della mobilità alternativa torna a darsi appuntamento alla Fiera di Verona con Oil&nonOil-S&TC. Un marchio storico per il comparto, valorizzato dal 2012 con il trasferimento nel quartiere fieristico di Veronafiere che ha garantito alla manifestazione sviluppo e internazionalizzazione, alternandosi con il format confexpo organizzato a Roma, di fatto l’evento di riferimento in Italia per i professionisti del settore.

Il polo della filiera stradale Oil&nonOil-S&TC, tra le poche rassegne fieristiche ad essersi tenute nel 2020 dopo il primo lockdown causato dalla pandemia, torna quest’anno ancora in presenza e con i più alti standard di sicurezza e prevenzione sanitaria. Si tratta di un’edizione speciale perché vede nascere a Verona il più comple-

to e innovativo polo fieristico dedicato interamente alla filiera stradale.

Oil&nonOil-S&TC, infatti, si terrà in contemporanea ad Asphaltica che oggi rappresenta il principale salone nazionale per tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture. Ad organizzarlo sono Veronafiere e Siteb (acronimo di Strade Italiane e Bitumi), l’associazione che riunisce le imprese italiane del comparto.

Due manifestazioni, entrambe riferimento per i rispettivi settori, che per la prima volta sono programmate in calendario insieme, con l’obiettivo di creare nuove sinergie, allargando e completando l’offerta merceologica.

“Le due rassegne – spiega Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere – rappresentano da sempre settori affini e complementari e riunirle nelle stesse date costituirà un sicuro valore aggiunto per imprese e operatori, grazie a nuove opportunità di business. Si tratta di una nuova offerta che puntiamo a sviluppare sempre più, con la creazione di un vero e proprio polo nazionale di riferimento per il futuro delle smart road”.

L’offerta di Oil&nonOil-S&TC, convegni e workshop A Veronafiere è rappresentato tutto il mondo del segmento Oil e del nonOil. Per riassumere, i principali settori merceologici riguardano: • stazioni di servizio; • sistemi di gestione e automazione; • stoccaggio e trasporto carburanti; • carburanti alternativi; • autolavaggi; • servizi.

Stand espostivi, macchine e attrezzature trovano posto nei moderni padiglioni 11 e 12 di Veronafiere, con accesso dalla porta Re Teodorico, valorizzata dalle nuove strutture e dalla recente riqualificazione.

A Oil&nonOil-S&TC, oltre alla parte commerciale, tornano inoltre i convegni e i workshop sulle tendenze e l’e-

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cittadini e dove l’”agorà” politica e istituzionale deve interrogarsi non per dare risposte, ma certezze in una fase di “nuova normalità”.

Sicurezza in fiera La parola d’ordine, ancora prima di accedere alla manifestazione, è “sicurezza”. Come prima della pandemia, l’obiettivo di Veronafiere è sempre lo stesso: garantire a operatori e aziende un’esperienza utile e piacevole, da vivere in un ambiente con i più alti standard di prevenzione. Per questo, l’accesso a Oil&nonOil-S&TC è consentito soltanto con Green pass o certificazione di un tampone negativo. Si tratta di una ulteriore misura contro il Covid-19 che si aggiunge a quelle già adottate da Veronafiere con il suo specifico protocollo safetybusiness.

“Nell’ultimo anno abbiamo lavorato per organizzare una rassegna che mette al primo posto la tutela della salute di aziende espositrici e operatori, potenziando le già rigide procedure di prevenzione della fiera – ricorda Giovanni Mantovani –. Oil&nonOil-S&TC 2021 avrebbe dovuto svolgersi a Roma come mostra-convegno, ma abbiamo scelto di proporla nel nostro quartiere fieristico di Verona grazie ai più ampi padiglioni che garantiscono un distanziamento personale ottimale. Tutto questo, come sempre, con l’obiettivo di garantire a dirigenti delle compagnie petrolifere, operatori indipendenti, gestori, associazioni, fornitori, trasportatori e lavaggisti le migliori condizioni per incontrare clienti e stakeholder, tra business, networking e formazione”.

voluzione dei mercati dell’energia, per informarsi sugli ultimi sviluppi in fatto di ammodernamento della rete, ruolo delle tecnologie per la riduzione delle emissioni inquinanti, effetti del Green New Deal europeo su logistica e distribuzione, senza dimenticare le questioni normative legate al comparto.

Un mondo in evoluzione Oil&nonOil-S&TC 2021 sarà all’insegna della transizione, concetto

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cardine in tutta l’agenda setting non solo politicoistituzionale, ma di tutto il mondo legato all’energia, alla mobilità e alle filiere produttive. Un contenuto che desidera mettere in connessione presente e futuro, creando quelle armonie di interessi, di percorsi e di visione non solo per gli operatori del settore. Ci sarà infatti l’opportunità di tracciare anche una via di responsabilità e coscienza comune per la creazione di un percorso di valore che coniughi sostenibilità economica e ambientale, benessere e servizi alla comunità, in una sorta di “manifesto energetico nazionale”. Una cornice che Oil&nonOil 2021 desidera interpretare come esigenza di un mondo in evoluzione in cui digitale, green e blue economy hanno modificato geneticamente i processi produttivi delle nostre città, imprese e le esigenze dei

Il ruolo di Oil&nonOil-S&TC In questa fase di graduale ritorno alla normalità, tutti sentono forte il bisogno di tornare a incontrarsi in presenza per fare business e Oil&nonOil avverte questa responsabilità e il ruolo di ricompattare la community dei suoi operatori per ripartire, stimolare i mercati, l’import-export e lo scambio di conoscenze. Questa 16ª edizione di Oil&nonOil è particolarmente importante. In un 2021 caratterizzato ancora dall’incertezza a causa delle nuove priorità che il Covid-19 ha imposto a livello globale, la manifestazione di riferimento in Italia per la filiera distributiva dei carburanti costituisce uno strumento concreto di rilancio per un intero settore, dove analizzare il presente per delineare possibili scenari di sviluppo verso una comune ripartenza.

Vi aspettiamo quindi in fiera a Verona: ci saremo anche noi di Area di Servizio con un nostro stand, come sempre.

Paola Sala 5/2021

MUSEO FISOGNI

I BENZINAI PROTAGONISTI ANCHE NEI CARTOON Qualche numero fa, con l’aiuto della collezione del Museo Fisogni, abbiamo visto come le pompe di benzina, e le stazioni di servizio in genere, siano spesso presenti in film e produzioni cinematografiche, anche se il più delle volte non ci facciamo caso. Protagonisti delle nostre strade da oltre un secolo, i benzinai sono spesso presenti anche nei cartoni animati!

Tra le apparizioni più datate in tal senso, spicca certamente “Topolino Meccanico” del solito Walt Disney, che già nel 1935 rappresentava il perfido Gambadilegno alle prese con la tipica stazione di servizio degli anni ’30, gestita da Topolino e soci: una pompa a

Topolino Meccanico (1935)

misurazione visibile, ponti sollevatori manuali e “automatici”, cambio gomme e ingrassaggio della vettura. Circa la competenza di Paperino e Pippo, beh, chiudiamo un occhio: è pur sempre un cartone!

Non si tratta, però, di un caso isolato:

The Flinstones

si va dagli impianti “preistorici” dei Flintstones, con dei mammut al posto dei distributori, a quelli interplanetari nella “Pantera Rosa”, fino ai cartoni per più piccoli, con le semplici pompe dell’adorabile (o odiosa?) “Peppa Pig”.

Più ironici gli impianti “cartooneschi”

La Pantera Rosa

Futurama

Peppa Pig

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I Simpson

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Toy Story

Amoco, collezione Museo Fisogni

Sinclair, collezione Museo Fisogni

Toy Story (1995)

della serie “Futurama”, che riproducono nel XXX secolo una rivisitazione futuristica dei benzinai anni ’50, forse l’epoca d’oro delle stazioni di servizio, che distribuiscono anche un curioso carburante alternativo: “Etanolo e tonica”.

Se alcune serie animate “cult” sono più strettamente attinenti alla realtà, come i numerosi ma decisamente poco originali benzinai visibili nei “Simpsons”, in altre si nota uno sforzo creativo attento al minimo dettaglio. Nella serie di “Toy Story”, ad esempio, compaiono in più di un’occasione le stazioni di servizio di un’azienda inventata, la “Dinoco”.

Lungi dall’essere un prodotto di com-

Duel (1971)

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pleta fantasia, il marchio ricorda piuttosto i nomi di Amoco e Sunoco, mentre il dinosauro del logo è un chiaro rimando a uno dei simboli più noti nel campo petrolifero statunitense: quello della Sinclair!

Ma nei film “veri”...

Tornando al cinema vero e proprio, del resto, abbiamo visto come benzina e distributori siano un elemento che definire ricorrente sarebbe riduttivo.

Gli impianti sono molto presenti, chiaramente, nelle pellicole incentrate sulle auto o ambientate sulle strade. Se nello scorso articolo abbiamo citato

Gilbarco anni '50 a marchio Texaco, collezione Museo Fisogni

1941 allarme a Hollywood (1979)

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The Italian Job-Un colpo all'italiana (1969)

L'Ingorgo (1979)

Fantozzi va in pensione (1988)

La Notte dei Morti Viventi (1968)

La Notte dei Morti Viventi (1990)

I visitatori 2 - Ritorno al passato (1998)

“Un Maggiolino Tutto Matto”, “Il Sorpasso” e altri titoli, anche quelli che ci apprestiamo ad analizzare non sono da meno.

Uno dei film “automobilistici” per eccellenza è “Duel”, la pellicola che lanciò Steven Spielberg nell’olimpo dei registi di fama mondiale, incentrata sull’inquietante inseguimento di un camion assassino ai danni di un automobilista. Gli impianti che compaiono sono quelli tipici delle strade semidesertiche degli Stati Uniti, con pompe di benzina non modernissime (riconosci-

Pompa Shell anni 20 e 30, collezione Museo Fisogni

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bilissimo è un “doppio” della Gilbarco anni ’50, simile a quello conservato al Museo Fisogni) affiancate a negozi più o meno scalcinati. Un’ambientazione che piacque molto a Spielberg, visto che uno dei benzinai ricompare, identico e con la stessa attrice, anche nella sua commedia “1941 – Allarme a Hollywood” di qualche anno dopo.

Niente rifornimenti in un altro cult per gli appassionati di automobilismo, “The Italian Job” (o “Un colpo all’italiana”), dove però compaiono numerosi striscioni della Shell sulla pista dove le

Ritorno al Futuro-Parte 2 (1989)

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Degno di nota anche il nostrano “L’Ingorgo”, un film del 1979 con Sordi, Tognazzi, Mastroianni e Stefania Sandrelli, ambientato in un classico imbottigliamento sulla Via Appia. Bloccati per ore, gli automobilisti possono quantomeno contare su una vicina stazione di servizio della IP, il nuovo marchio nato solo pochi anni prima per sostituire proprio la Shell, che abbandonava il Belpaese.

Come sappiamo, però, compagnie petrolifere e pompe di benzina compaiono anche in film non necessariamente incentrati sul mondo della quattro ruote.

Che appaiano di sfuggita o siano elementi centrali della trama, le stazioni di servizio trascendono genere e tipologia di cinema. Se una breve inquadratura di “Fantozzi va in pensione” ci

mostra come la comica “Megaditta” si trovi nelle vicinanze di un distributore ERG, la più strutturata scena ne “La Notte dei Morti Viventi” (sia nell’originale del 1968 che in alcuni remake successivi) non può che farci accapponare la pelle... sicuri di essere al sicuro mentre fate rifornimento?

Del resto, la benzina è un simbolo del nostro tempo! Non è certamente un caso che compaia anche nella saga comica francese de “I Visitatori”, che narra la vicenda di due cavalieri medievali intrappolati negli anni ’90: poteva mancare, a simbolo della modernità, un impianto della Shell?

In effetti, sembra impossibile pensare al mondo contemporaneo senza stazioni di servizio; anche nella realtà futuristica di “Ritorno al Futuro 2”, fatta di auto volanti e reattori in miniatura, la Texaco sembra farla da padrona per gli automobilisti della Hill Valley del

Thelma & Louise (1991)

XXI secolo (non per niente, è la società scelta anche da “Thelma e Louise” per fare il pieno!).

Persino nelle realtà alternative, come quella della serie “L’Uomo dell’Alto Castello”, ambientata in un’America dominata dalla Germania nazista e dall’Impero giapponese, le pompe di benzina sono punti di riferimento.

Molto diversi dalle pulite stazioni di servizio dei rombanti anni ’50, i trasandati impianti del Nord America occupato dall’Asse sono comunque ben presenti sul territorio... anche se lo scenografo non pare tanto esperto, visto che in questo dopoguerra alternativo alcune moderne pompe appaiono eccessivamente arrugginite e consumate per essere gli anni ’60!

Nulla a che vedere con le colorate ed elegantissime stazioni di servizio di un’altra serie basata sull’ucronia, (ucronia: presentazione di eventi coerente, ma ipotetica, simulata, sulla base di dati non realistici, ndr), “22.11.63” di Stephen King, che ricostruisce nel dettaglio la perfezione degli impianti di quell’epoca.

Il cinema, del resto, è una fonte importante per ricostruire il passato, soprattutto quando le sceneggiature sono ambientate nello stesso periodo in cui un film è prodotto. Un caso, forse marginale ma certamente esemplificativo, è quello di “Così è la Vita”, di Aldo Giovanni e Giacomo. In una scena è possibile intravedere, alle spalle dei protagonisti, un piccolo punto di

L’Uomo nell’Alto Castello

22.11.63 (2016)

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Così è la Vita (1998)

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La Signora in Giallo

Monk

Don Matteo

rifornimento della IP, in una via di Milano. Oltre ad essere una prova della pluridecennale partnership tra la compagnia italiana e la Nazionale di calcio (sul distributore si legge chiaramente lo slogan “IP con l’Italia”), l’impianto è una testimonianza degli innumerevoli benzinai sorti qua e là a Milano a partire dagli anni ’50. Se già negli anni ’60 la capillare diffusione dei distributori, considerati delle brutture, era vista come una seccatura, in tempi più recenti, con la chiusura e l’abbandono di numerosi punti di rifornimento, si è posto anche il problema del loro smantellamento o del loro recupero sotto nuove vesti, come avvenuto con la ex stazione Agip di Piazzale Accursio, trasformata nell’atelier automobilistico di Lapo Elkann.

L’ultimo filone che citiamo è quello del classico “telefilm”. Se già abbiamo avu-

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Poirot

Il Commissario Montalbano-Una voce di Notte (2013)

to modo, nello scorso articolo, di vedere le pompe Mobil disegnate da Eliot Noyes protagoniste di una divertente scena del “Tenente Colombo”, rimaniamo nell’ambito dei gialli con altre serie di successo. In primis parliamo di lei, la mitica signora Fletcher protagonista de “La Signora in Giallo”. Se l’attività più redditizia della piccola Cabot Cove sembra essere quella delle pompe funebri, nel “ridente” paesino del Maine è presente anche una stazione di servizio. Il marchio? Anche qui, come altrove, una fantasiosa unione di società realmente esistenti: a rifornire le automobili dei cittadini (ma non la Fletcher, lei preferisce la bicicletta) è la “Amexo”, originale unione di Amoco e Texaco di cui il distributore ricorda anche i loghi.

Diversi impianti si vedono anche nella serie “Monk”, in cui il maniacale detective si improvvisa persino gestore di

un autolavaggio, mentre non si sono risparmiati gli scenografi di “Poirot”, che per gli sfondi delle cittadine inglesi frequentate dal piccoletto belga hanno utilizzato vere pompe anni ’20.

Passando alle produzioni italiane, pare che Jessica Fletcher non sia l’unica “ciclista” a usufruire del distributore, dato che perfino Don Matteo è un abituale frequentatore della stazione di servizio della fantomatica società RPG (ad occhio, visti i colori, un impianto API adattato per l’occasione).

Chiudiamo con uno dei personaggi più amati della TV italiana: guida una vecchia Fiat Tipo e sa come farsi rispettare... è proprio il Commissario Montalbano, che decide di punire “a modo suo” un automobilista maleducato proprio in una stazione di servizio!

Marco Mocchetti 5/2021

NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ IL NUOVO BULLOCK EXCELLENCE È FIRMATO DAL POLITECNICO DI MILANO Bullock, brand leader tra gli antifurti meccanici per affidabilità e sicurezza, si presenta con la nuova veste Bullock Excellence.

Un’innovazione possibile grazie alla collaborazione, nata nel 2017, con il POLI.design, polo di eccellenza mondiale per quanto riguarda il Design, fondato dal Politecnico di Milano nel 1999 nell’ambito del “Master Industrial Design Engineering and Innovation”. Il nuovo Bullock Excellence coniuga la sua tradizionale affidabilità con un design attuale e moderno e una maggiore facilità di utilizzo. La testina universale telescopica è regolabile e compatibile con tutte le vetture, mentre un braccetto allungabile consente un fissaggio più saldo e più stabile al pianale dell’auto, grazie anche alle sfere di sicurezza. Infine, un rivestimento in grip soft touch del manico ne migliora la maneggevolezza, oltre che prevenire eventuali graffi ai tessuti e alle plastiche interne all’abitacolo. Bullock Excellence è disponibile in due varianti per le auto con cambio manuale e quelle con cambio

automatico, come chiaramente indicato sul pack da una barra colorata immediatamente visibile. Il prodotto è inserito in una nuova confezione che ne evidenzia il restyling e che predilige la chiarezza delle informazioni e una facile trasportabilità. Infatti, con una dettagliata descrizione di uso e i plus di immediata utilità per il consumatore, è migliore sia come esposizione a scaffale che come trasportabilità grazie alla resistente maniglia. Un nuovo pack similare è anche quello del Bullock Defender, l’antifurto blocca volante universale per auto con una confezione in cartone che sostituisce l’attuale in plastica trasparente per una maggiore chiarezza dei contenuti e coerenza con gli ultimi lanci del brand.

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5/2021

NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ ALTO ADIGE, TERRA D’IDROGENO PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE Thomas Klauser, Direttore dell’Istituto per Innovazioni Tecnologiche (IIT), ha anticipato alcuni temi del suo intervento dedicato alle Hydrogen Valleys previsto per il 6 ottobre all’interno di HESE a BolognaFiere. “Si può parlare di una Hydrogen Valley quando in un’area delimitata, che sia grande o piccola, si realizza tutta la filiera dell’idrogeno, partendo dai fonti di energia rinnovabili, passando per la produzione di idrogeno per arrivare alle applicazioni in diversi settori. In questo modo si uniranno sostenibilità ambientale e economia circolare”.

Nello specifico, in Alto Adige si è creata una di queste cosiddette “valli dell’idrogeno” ancora prima che esistesse questo termine. In effetti, l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche (IIT) gestisce il Centro Idrogeno di Bolzano dove dal 2014 si produce idrogeno “verde”, ovvero idrogeno al 100% senza emissioni nocive. A tale scopo si utilizza energia certificata “verde”, cioè da fonti rinnovabili, nel processo di elettrolisi. Questo processo di produzione svolge anche una funzione di “smart grid”: si produce idrogeno quando l’offerta di energia rinnovabile supera la domanda, ovviando in questo modo al problema più grande legato alle rinnovabili, ovvero la loro non-programmabilità. L’idrogeno prodotto viene poi a sua volta impiegato nella mobilità sia privata che pubblica. A Bolzano girano, infatti, dal 2013 degli autobus elettrici a idrogeno ai quali si sono aggiunte nel 2014 delle macchine con cella a combustibile. In entrambi

i casi il successo di questi progetti (finanziati sia dall’Unione Europea che dalla Provincia Autonoma di Bolzano) è stato talmente grande che nel frattempo si sta procedendo con il rinnovamento e l’ampliamento delle rispettive flotte. Oltre alla mobilità sono state fatte delle sperimentazioni anche in altri settori, per es. aggiungendo una certa percentuale di idrogeno nei generatori a metano; ciò ha permesso di abbattere notevolmente le emissioni di NOx e di particolato rendendo questo sistema già in essere più sostenibile.

Puntare sulla produzione di idrogeno utilizzando risorse locali permette di creare dei circuiti economici locali in cui il valore aggiunto creato rimane in loco, aiutando a creare benessere e posti di lavoro altamente qualificati. Un altro fattore che ha sicuramente contribuito al successo di questo ecosistema era ed è il lavoro di comunicazione del Centro. “Si tratta di un centro dimostrativo - spiega Klauser - che cerca il contatto con la popolazione, la politica e l’economia locale. Nel corso degli anni abbiamo dato la possibilità di visitare la nostra struttura a più di 8 mila persone che si sono informate su questa tecnologia e sulle sue potenzialità. Però non rimaniamo solo confinati entro le mura del nostro centro: partecipiamo anche a numerosissimi eventi su tutto il territorio per entrare in contatto con la gente.”

Questa storia di successo sicuramente non sarebbe stata possibile senza dei partner convinti: “Avevamo e abbiamo tutt’ora la fortuna - ricorda Klauser -, di avere al nostro fianco dei partner importanti e convinti del nostro progetto, come la Provincia Autonoma di Bolzano, l’Autostrada del Brennero e Alperia, player del settore energetico; ciò ci ha permesso di intraprendere questa avventura quando nessuno ci credeva ancora”.

Per quanto riguarda il settore dell’idrogeno in generale, la situazione nel frattempo è cambiata notevolmente e l’idrogeno sta vivendo un vero e proprio boom dovuto in parte anche alle volontà dell’Unione Europea (che ha presentato nel 2020 il suo Piano Idrogeno) e dello Stato Italiano; in effetti, l’idrogeno assume un ruolo chiave anche all’interno del PNRR. Per questo sarebbe giunto il momento di affrontare gli ostacoli all’implementazione di questa tecnologia, ovvero la normativa e la sua mancata redditività.

SHELL LANCIA PER I TRUCK L’OLIO RIMULA R7 Shell presenta la gamma di oli ad alte prestazioni per l’autotrasporto Shell Rimula R7.

Le flotte di veicoli Mercedes-Benz e MAN possono ora scegliere tra i prodotti a bassa viscosità HTHS (High Temperature, High Shear) Shell Rimula R7 AD2 e R7 Plus AM3.

Le norme europee richiederanno entro il 2030 una riduzione delle emissioni di CO2 del 30% e hanno portato i costruttori a ridurre le emissioni, senza compromettere le prestazioni. Scegliere oli con bassa viscosità HTHS è un modo per migliorare l’efficienza e ridurre i consumi. I nuovi oli motore ad alte prestazioni e bassa viscosità Shell Rimula R7 sono stati formulati con valori minimi di viscosità bassi: da 2,6 a 2,9 mPa·s (rispetto al benchmark di settore di 3,5 mPa·s) e dimostrano di migliorare i consumi del 3,9% rispetto agli oli 15W-40 e fino all’1% rispetto agli oli motore SAE 5W-30 (3,5 mPa·s HTHS). Se tutti i veicoli pesanti europei riducessero i consumi dell’1%, si avrebbero 2,2 milioni di emissioni di CO2 in meno all’anno.

Il lancio di Rimula R7 avviene dopo cinque anni e milioni di chilometri di prove, tra cui un test di un milione di chilometri condotto utilizzando un unico veicolo.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ TOTALENERGIES FORNITORE DI CARBURANTE RINNOVABILE AL FIA EUROPEAN TRUCK RACING CHAMPIONSHIP TotalEnergies ha introdotto per la prima volta un carburante rinnovabile al 100% nelle competizioni automobilistiche nel FIA European Truck Racing Championship 2021. A seguito di una gara d’appalto ufficiale e dell’approvazione concessa dal FIA World Motor Sport Council, TotalEnergies è diventata il fornitore esclusivo di un carburante rinnovabile al 100% per la FIA ETRC per le prossime tre stagioni. Questo rende il Campionato FIA ETRC la prima competizione ufficialmente regolamentata a passare a questo tipo di carburante. Il carburante rinnovabile fornito da TotalEnergies è un’alternativa al gasolio convenzionale ed è prodotto esclusivamente da prodotti di scarto dell’e-

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conomia circolare (oli da cucina usati o UCO) e non contiene olio vegetale vergine. La sua struttura chimica è simile al carburante convenzionale e può essere utilizzato direttamente così com’è senza alcuna modifica al motore, in modo flessibile come miscela o per intero, o in alternanza in un motore diesel.

Il combustibile rinnovabile fornito da TotalEnergies al FIA ETRC contribuisce direttamente alla riduzione delle emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita (dalla produzione all’utilizzo finale) fino al 90% rispetto al combustibile convenzionale. Questo carburante è prodotto in Francia, presso la bioraffineria di La Mède, che è stata trasformata da TotalEnergies nel 2019 in una bioraffineria di livello mondiale con l’obiettivo di diventare leader nel mercato dei biocarburanti. La produzione e la fornitura di biocarburanti fanno parte dell’ambizione di TotalEnergies di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, insieme alla comunità, per il suo business globale. TotalEnergies punta a produrre 2 milioni di tonnellate di biocarburanti entro il 2025 e 5 milioni di tonnellate entro il 2030.

5/2021

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Dal 6 all’8 ottobre 2021, a BolognaFiere un programma di iniziative unico per approfondire le tematiche di rilievo nell’ambito della mobilità sostenibile, dell’energia e dell’innovazione tecnologica.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.

Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti.

Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - Confcommercio P.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

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FUORVIANTI POLEMICHE ESTIVE SUI PREZZI DEI CARBURANTI In contemporanea con le ferie agostane riemerge la consueta attitudine a scovare complotti a danno degli automobilisti “costretti”, secondo una vulgata ricorrente ogni anno, a subire uno strumentale aumento prezzi dei carburanti a causa dell’aumentata mobilità.

Ma andiamo per ordine, pubblicando integralmente un comunicato dell’Unione Nazionale Consumatori e del Codacons dell’11 agosto: Benzina, caro prezzi sull’esodo di Ferragosto. In un anno aumenti +18,6%, pari a 312 euro A pochi giorni dagli spostamenti per il Ferragosto le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme sul caro carburanti. Rispetto a un anno fa il prezzo della benzina è cresciuto del 18,6%, mentre il gasolio costa il 17,6% in più. A segnalarlo sono l’Unione nazionale consumatori e il Codacons, analizzando i dati settimanali del ministero dello Sviluppo economico, secondo i quali il prezzo della benzina si attesta, in modalità self service, a 1,657 euro al litro, mentre il gasolio rimane stabile a 1,510 euro. “Dalla rilevazione del 10 agosto 2020, quando la benzina era pari a 1,398 euro al litro e il gasolio a 1,284 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 12 euro e 99 cent in più per la benzina e 11 euro e 28 cent in più per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 18,6% e del 17,6%”, rileva l’Unc. Entrambe le associazioni stimano un rincaro pari a 312 euro annui a famiglia per la benzina. Per quanto riguarda il gasolio, l’Unc stima un aumento di 271 euro annui, segnalando anche come “arrivando a 1,657 euro al litro”, la benzina abbia raggiunto “il record dal 22 ottobre 2018, quando toccò i 1,661 euro, ossia oltre 2 anni e 8 mesi fa”. Dall’inizio dell’anno invece, dalla rilevazione del 4 gennaio, in sette mesi un pieno da 50 litri è aumentato di 10 euro e 80 cent per la benzina e di 9 euro e 55 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 15% e del 14,5%. Impennata che si ripercuote inevitabilmente sulla logistica, in un Paese dove l’85% dei trasporti commerciali avviene su strada. Il rincaro dei carburanti infatti porta con sé una serie di effetti a cascata: sui prezzi dei prodotti trasportati, sull’industria, sui beni energetici, con il rischio di ulteriori ostacoli alla ripresa.

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Da dove nascono alcuni dei concetti espressi nel comunicato, quali, ad esempio “un rincaro pari a 312 euro annui a famiglia per la benzina” e “per quanto riguarda il gasolio un aumento di 271 euro annui”?

La notizia “informa” (le virgolette sono d’obbligo) il consumatore di “aver pagato in più in un anno per acquisti di benzina o gasolio” a seconda “312 o 271 euro”. Ma è così davvero?

I 312 o 271 euro/anno risultano da un calcolo assolutamente fuorviante, ancorché basato su dati iniziali corretti. Corretto, infatti, è il dato dei prezzi di partenza e dei prezzi finali di confronto (quelli rilevati dal Ministero per il 10 agosto 2020 e quelli rilevati dalla stessa fonte per il 9 agosto 2021): effettivamente l’aumento del prezzo della benzina è pari al 18,58% per la benzina ed all’17,57%.

Fuorviante perché il metodo è sbagliato (e strumentale): confrontare due dati a distanza di un anno e sostenere che ciò che il consumatore ha già pagato di più dalla prima alla seconda data è una “fake”.

Da dove saltano fuori i due valori?

Se un consumatore avesse comprato il 10.08.2020 circa 1.200 litri di benzina ai prezzi di quel giorno, avrebbe speso 1.679,00 euro circa, se li avesse comprati il 09.08.2021 ai prezzi di tale data ne avrebbe spesi circa 1.991. La differenza è esattamente di 312 euro. Cambiamo prodotto: se un consumatore avesse comprato il 10.08.2020 circa 1.200 litri di gasolio ai prezzi di quel giorno, avrebbe speso 1.543,00 euro circa, se li avesse comprati il 09.08.2021 ai prezzi di tale data ne avrebbe spesi circa 1.814: la differenza è esattamente di 271 euro.

Evidentemente, secondo le Associazione dei consumatori in parola, i consumi medi annui per famiglia sono di circa 1.200 litri, indifferentemente assunti per la benzina o il gasolio.

Ma una cosa è dire quanto sopra esposto e una cosa è dire che la maggiore spesa è già stata inflitta all’automobilista o che sarà sicuramente così di qui in avanti: la prima affermazione è teorica, la seconda la rende reale e consumata, inducendo disinformazione.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO Gli aumenti, infatti, (e non sempre si tratta solo di aumenti confrontando seriamente i dati settimanali ministeriali) sono intervenuti gradualmente nel corso di un intero anno (e di seguito si spiegherà se sono o meno giustificabili) e, per capire quanto è costato alle famiglie l’aumento del pieno bisogna rifarsi al più serio concetto di media annua dei prezzi.

Per la benzina, contro un valore al 10.08.2020 di 1,398 euro/ litro e un valore al 09.08.2021 di 1,657 euro, la media del prezzo del periodo è di 1,501 euro/litro, una media che riduce l’aumento percentuale dal 18,58% al 7,41%, e ciò significa che la stessa quantità di prodotto acquistata in un anno è costata 1.803 euro invece di 1.679, ossia 124 euro in più, e non 312, che se fosse stata acquistata il 09.08.2021, ossia circa il 60% in meno della stima sparata.

Analogamente, per il gasolio, contro un valore al 10.08.2020 di 1,284 euro/litro e un valore al 09.08.2021 di 1,510 euro, la media del prezzo del periodo è di 1,370 euro/litro, una media che riduce l’aumento percentuale dal 17,57% al 6,69%, e ciò significa che la stessa quantità di prodotto acquistata in un anno è costata 1.645 euro invece di 1.543, ossia 103 euro in più, e non 271, che se fosse stata acquistata il 09.08.2021, ossia circa il 62% in meno della stima riportata dalle Associazioni dei consumatori.

La costante variazione dei prezzi in salita e discesa, e comunque la gradualità anche in caso di prolungate fasi di incremento o decremento (un dato che dovrebbe essere ben noto a chi osservi con più accuratezza fenomeni di cui fa uso per esprimere e diffondere opinioni), rende già di per sé del tutto incongruo il metodo abitudinariamente abusato di annunciare “effetti in un anno”, ma altrettanto grave è che si faccia finta di scordare ciò che accadde lo scorso anno per effetto del dilagare della pandemia Covid-19 e delle misure adottate a livello globale in termini di limitazione della mobilità, della produzione e dei servizi, ossia il crollo verticale delle quotazioni del greggio e dei prodotti lavorati, la cui risalita fu assai lenta stante la grande incertezza dominante sulla ripresa della domanda e dell’economia.

Il termine di confronto usato, che si basa su un livello molto più basso in termini di fondamentali di mercato e di prezzi al consumo, infatti rappresenta una situazione eccezionale e unica, del tutto inadatta a fare paragoni.

Ognuno, tuttavia, fa il suo mestiere e giustifica il proprio ruolo di presunta tutela di interessi anche facendo “informazione” strumentale, come queste “notizie” ben evidenziano. E sempre tuttavia, e per inciso, a proposito di corretta informazione sull’argomento dei prezzi, noi non mancammo, in tempi non sospetti (agosto 2020) di rilevare testualmente che: “Va pur detto che se è, purtroppo, vero che il lockdown si è tradotto in un bagno di sangue sulle vendite, è vero anche che gli effetti delle mancate vendite sotto il profilo dei margini delle aziende petrolifere sono stati meno devastanti di quanto ci si sarebbe potuto attendere, complici da un lato il crollo delle quotazioni del greggio e dei prodotti finiti e dall’altro il mantenimento di prezzi non propriamente in linea con i fondamentali di mercato: ciò ha consentito di sostenere i costi fissi della distribuzione anche a fronte di un mercato di consumi in caduta libera”.

Precisato, pertanto, che i confronti non si fanno in maniera impropria, la questione di cui ci facciamo carico è piuttosto se l’aumento dei prezzi verificato nell’ultimo anno abbia una sua giustificazione o meno.

I prezzi alla pompa sono determinati da tutta una serie di fattori: ad esempio, se prendiamo quelli correnti in questi giorni, il prezzo finale della benzina self è fatto per il 62% di imposte, per il 28% del costo del prodotto raffinato e del 10% dei costi e margini distributivi; quello del gasolio self è costituito dal 59%

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di imposte, ancora dal 28% del costo del prodotto raffinato e dal 13% dei costi e margini distributivi.

Stante che le imposte, quando va bene, sono stabili, e che margini e costi del complesso sistema della distribuzione tendono a essere costanti pur in continua flessibilità dipendendo dalle dinamiche di prezzo dei prodotti raffinati (che a loro volta dipendono dalle dinamiche del greggio), è proprio sui fondamentali di mercato che si forma il prezzo finale al consumo.

Sempre nel periodo 10.08.2020–09.08.2021, il greggio Brent è cresciuto da 38,03 a 60,88 euro/barile, con una media di 47,84, mentre i prodotti raffinati sono passati, in valore senza IVA, per la benzina da 0,255 a 0,462 euro/litro (media di 0,340), per il gasolio da 0,271 a 0,422 euro/litro (media di 0,331).

L’aumento medio della benzina raffinata prima della distribuzione finale in questo periodo rispetto al 10.08.2020 è stato di +0,085 euro/litro (+0,104 con IVA), mentre l’aumento medio della benzina alla pompa, sempre dal 10.08.2020 al 09.08.2021, è stato di... +0,104 euro/litro, ossia corrispondente al 100%.

L’aumento medio del gasolio raffinato prima della distribuzione finale in questo periodo rispetto al 10.08.2020 è stato di +0,060 euro/litro (+0,073 con IVA), mentre l’aumento medio del gasolio alla pompa, sempre dal 10.08.2020 al 09.08.2021, è stato di... +0,086 euro/litro, ossia leggermente più elevato, ma se si aggiunge il costo del biocarburante (che non è incluso nel costo del prodotto raffinato), pari nel periodo ad un maggiore importo medio di 0,009 (con IVA), lo scarto tra aumento medio del prezzo finale alla pompa ed aumento medio del prodotto raffinato diventa di soli 0,004 millesimi di euro/litro in più.

La domanda se l’aumento dei prezzi verificato nell’ultimo anno abbia una sua giustificazione o meno trova, cioè, una risposta affermativa: gli incrementi del prezzo nazionale alla pompa hanno pressoché totale corrispondenza con gli incrementi dei fondamentali del mercato internazionale.

Forse è così che si dovrebbero fare i conti e costruire informazione.

Salvo verificare se, a fronte di una leggera diminuzione delle quotazioni internazionali intervenuta in questi ultimi giorni, corrisponderà, sempre che si tratti di una tendenza sufficientemente stabile, un relativo contenimento dei prezzi per il consumatore.

Infine, abbiamo provato a fare un controllo sull’intero mese di agosto per vedere se le variazioni delle quotazioni internazionali dei prodotti lavorati hanno avuto un corretto riscontro sui prezzi finali alla pompa o se, per così dire, si è approfittato delle ferie degli italiani per “fare la cresta”. Ebbene, la risposta è niente “cresta”: il prezzo medio del mese feriale è perfettamente in linea con il prezzo che avremmo dovuto avere se si fossero applicate alla pompa tutte le variazioni in aumento ovvero in diminuzione delle quotazioni dei raffinati in maniera assolutamente puntuale!

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO COMPARTO AUTOSTRADE: REPORT DI ANISA CONFCOMMERCIO Dati che, per contro, è possibile reperire dalle statistiche di fine esercizio di AISCAT, che tratta con precisione dei servizi (in offerta di punti vendita, volumi e valori) all’utenza.

Ragioni sufficienti per preferire un esame più dettagliato, sia pure limitato ad un campione ampiamente rappresentativo (ossia la rete in concessione), che uno meno preciso sulla totalità della rete autostradale.

Le vendite di carburanti Prendendo in considerazione i dati precedenti al 2020, esercizio quest’ultimo la cui anomalia e singolarità, dovuta alle conseguenze della pandemia Covid-19, è già stata messa in evidenza, secondo i dati AISCAT, nel periodo dal 2001 al 2019 le vendite della rete autostradale in concessione dei principali carburanti – benzina, gasolio e gpl – sono cadute del 67,60% (da 4.181,2 milioni di litri a 1.354,5).

Lo stato di crisi gravissima del comparto autostrade è quanto emerge dai dati dell’Edizione 2021 del Report Autostrade Rete in concessione 2001-2020, curato da Anisa Confcommercio.

L’elaborazione offre un aggiornamento del Report Autostrade Rete in Concessione 2001-2019, uscito nell’agosto 2020, a tutto l’esercizio 2020 – partendo dal 2001 – delle principali dinamiche indicative della performance della rete autostradale in concessione, ossia: evoluzione dell’estesa chilometrica; volumi di vendita dei principali carburanti (benzina, gasolio e gpl); evoluzione della rete delle aree di servizio ed erogati medi per punti vendita carburanti; evoluzione delle vendite di beni diversi dai carburanti ed offerta di punti di servizio food&beverage; evoluzione del traffico, o, più precisamente, delle percorrenze chilometriche delle classi di veicoli sulla rete; evoluzione dell’ammontare dei pedaggi; stima delle dinamiche evolutive della spesa complessiva degli utenti per acquisti di carburanti, di altri generi e per pedaggi; stima delle vendite di carburante per chilometri di percorrenza dei veicoli sulla rete; confronto dei prezzi dei carburanti sulla rete autostradale con quelli della rete in generale e relazioni con la dinamica delle vendite; valutazione dello scostamento tra le dinamiche di vendita della rete autostradale e le vendite in generale.

La focalizzazione sulla rete autostradale in concessione (che costituisce un campione di tutta la rete autostradale assai significativo, pari, cioè, ad oltre l’86% della rete e a oltre il 91% delle aree di servizio) trova la sua motivazione in alcuni fatti oggettivi: diventa, infatti, sempre meno sufficiente il dato delle vendite rete segmento autostradale diffuso dal MiSE, in dipendenza della progressiva osmosi tra vendite in rete e vendite in extrarete, la cui classificazione non rende distinguibili i volumi venduti in extrarete che rifluiscono sulla rete (aspetto che se vale in generale su tutta la rete, acquista significatività anche su quella autostradale in dipendenza dei new comers operanti con le assegnazioni successive alla definizione del piano di razionalizzazione della rete), cui si aggiunge il fatto che le statistiche MiSE non distinguono per il prodotto gpl i volumi venduti in rete ordinaria da quelli in rete autostradale.

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Nello specifico dei prodotti: nel periodo dal 2001 al 2007 – la benzina ha avuto una flessione di 48,72 punti percentuali (da 1.602,9 milioni di litri a 822,0), – il gasolio ha avuto un incremento di 9,39 punti percentuali (da 2.387,2 milioni di litri a 2.611,3), – il gpl registra un calo di 36,05 punti percentuali (da 191,1 milioni di litri a 122,2); – il totale dei prodotti somma una flessione di 14,96 punti percentuali (da 4.181,2 milioni di litri a 3.555,5); nel periodo dal 2007 al 2012 – la benzina ha avuto una flessione di 52,58 punti percentuali (da 822,0 milioni di litri a 389,8), – il gasolio ha avuto una flessione di 37,13 punti percentuali (da 2.611,3 milioni di litri a 1.641,8), – il gpl registra un incremento di 69,31 punti percentuali (da 122,2 milioni di litri a 206,9); – il totale dei prodotti somma una flessione di 37,04 punti percentuali (da 3.555,5 milioni di litri a 2.238,5); nel periodo dal 2012 al 2019 – la benzina ha avuto una flessione di 37,69 punti percentuali (da 389,8 milioni di litri a 242,9), – il gasolio ha avuto una flessione di 40,60 punti percentuali (da 1.641,8 milioni di litri a 975,2), – il gpl registra un calo di 34,07 punti percentuali (da 206,9 milioni di litri a 136,4); – il totale dei prodotti somma una flessione di 39,49 punti percentuali (da 2.238,5 milioni di litri a 1.354,5).

Nel 2020 sull’esercizio immediatamente precedente 2019 le vendite della rete autostradale in concessione dei principali carburanti – benzina, gasolio e gpl – sono diminuite del 33,68 % (da 1.354,5 milioni di litri a 898,4).

Nello specifico dei prodotti, – la benzina ha avuto una flessione di 30,71 punti percentuali (da 242,9 milioni di litri a 168,3), – il gasolio ha avuto una flessione di 34,25 punti percentuali (da 975,2 milioni di litri a 641,2), – il gpl registra una flessione di 34,85 punti percentuali (da 136,4 milioni di litri a 88,9).

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO Sul totale delle perdite di volumi di vendite (ossia sul 100% di 3.282,8 milioni di litri e 78,51 punti percentuali dal 2001 al 2020), – il 19,06% è maturato nel periodo di sei anni dal 2002 al 2007 (625,7 milioni di litri), ossia nella fase temporale precedente alla crisi economica; – il 40,12% nel periodo di cinque anni dal 2008 al 2012 (1,317,0 milioni di litri), durante la crisi economica e fino all’anno della più bassa performance in termini di mobilità e traffico sulla rete autostradale; – il 26,93% (884,0 milioni di litri) nel periodo di sette anni dal 2013 al 2019, successivamente al punto più basso della crisi: – il 13,89% (456,1 milioni di litri) in un solo esercizio, il 2020, anno condizionato dalla crisi pandemica e dai provvedimenti di limitazione della mobilità e delle attività e servizi.

Gli erogati medi delle aree di servizio In relazione, pertanto, ai punti vendita attivi nella rete in concessione (stanti modificazioni in diminuzione assai contenute del loro numero, non eccedenti i 6 punti percentuali), l’erogato medio per punto vendita (erogato/AdS) della somma dei tre principali carburanti (benzina, gasolio e gpl) è caduto nel periodo dal 2001 al 2019 di 66,98 punti percentuali, passando da 10,223 milioni di litri a 3,378.

Suddividendo in fasi l’intero periodo temporale (ante crisi, crisi, post crisi ed anno pandemico) i dati rilevano che: nel periodo dal 2001 al 2007, la flessione è pari a 16,19 punti percentuali (da 10,223 milioni di litri a 8,567), nel periodo dal 2007 al 2012, la flessione è pari a 38,52 punti percentuali (da 8,567 milioni di litri a 5,267), nel periodo dal 2012 al 2019, la flessione è pari a 35,87 punti percentuali (da 5,267 milioni di litri a 3,378), infine, dal 2019 al 2020, la flessione è pari a 33,68 punti percentuali (da 3,378 milioni di litri a 2,240).

Nell’intero periodo dal 2001 al 2020, la perdita di erogato medio è pari a 7,983 milioni di litri (da 10,223 a 2,240) ed a 78,09 punti percentuali, così ripartita: – il 20,74% (1,656 milioni di litri) è maturato nel periodo di sei anni dal 2002 al 2007; – il 41,34% (3,300 milioni di litri) nel periodo di cinque anni dal 2008 al 2012; – il 23,67% (1,889 milioni di litri) nel periodo di sette anni dal 2013 al 2019; – il 14,25% (1,138 milioni di litri) in un solo esercizio, il 2020.

EROGATI MEDI 2001, 2007, 2012, 2019 E 2020 PER TRATTA – NUMERO TRATTE Numero tratte per erogato medio Classi erogati medio per tratta ≥15,0 milioni di litri da ≥10,0 a <15,0 milioni di litri da ≥7,5 a <10,0 milioni di litri da ≥5,0 a <7,5 milioni di litri da ≥3,0 a <5,0 milioni di litri da >0,0 a <3,0 milioni di litri

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2001 2007 2012 2019 2020 4

1

0

0

0

11

8

0

0

0

13

12

6

1

0

13

16

10

3

1

4

8

16

15

3

1

2

14

29

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EROGATI MEDI 2001, 2007, 2012, 2019 E 2020 PER TRATTA – NUMERO IMPIANTI TRATTA – TRATTE PER CLASSE DI EROGATO N. ADS TRATTA PER CLASSE DI EROGATO Classi erogati medio per tratta

2001 2007 2012 2019 2020

≥15,0 milioni di litri

83

12

0

0

0

141

115

0

0

0

80

131

100

2

0

79

104

122

81

2

23

38

122

150

81

3

15

81

167

317

≥15,0 milioni di litri

0

0

0

1

1

TOTALE

409

415

425

401

401

da ≥10,0 a <15,0 milioni di litri da ≥7,5 a <10,0 milioni di litri da ≥5,0 a <7,5 milioni di litri da ≥3,0 a <5,0 milioni di litri da >0,0 a <3,0 milioni di litri

Le vendite di altri beni e servizi (food&beverage) Per “vendite di beni diversi dai carburanti” (o secondo la definizione di AISCAT “vendite di generi vari”) si intendono “gli incassi relativi alle sole vendite soggette a royalties con esclusione di quelle complementari (es. giornali, tabacchi, lotterie, etc.)” (precisazione AISCAT).

Secondo i dati AISCAT: nel periodo dal 2001 al 2007 le vendite della rete autostradale in concessione dei generi diversi dai carburanti sono cresciute del 26,88% (da 801,4 milioni di euro a 1.016,8); nel periodo dal 2007 al 2012 le vendite della rete autostradale in concessione dei generi diversi dai carburanti sono calate del 10,24% (da 1.016,8 milioni di euro a 912,7). nel periodo dal 2012 al 2019 le vendite della rete autostradale in concessione dei generi diversi dai carburanti sono calate del 6,27% (da 912,7 milioni di euro a 855,5). infine, nel 2020 sull’esercizio immediatamente precedente 2019 le vendite della rete autostradale in concessione dei generi diversi dai carburanti sono calate del 43,35% (da 855,5 milioni di euro a 484,7).

Vendite di carburanti per ogni 100/km percorsi dai veicoli in autostrada Essendo noti i volumi di vendite nonché le percorrenze effettuate in km dai veicoli sulla rete, si ottengono i valori in volumi dei carburanti venduti ogni 100 km di percorrenza: nel 2001, 2,19 litri/100 km per la benzina, 3,26 per il gasolio, 0,26 per il gpl, per un totale di 5,72 litri/100 km; nel 2007, 0,98 litri/100 km per la benzina, 3,12 per il gasolio, 0,15 per il gpl, per un totale di 4,24 litri/100 km; nel 2012, 0,51 litri/100 km per la benzina, 2,15 per il gasolio, 0,27 per il gpl, per un totale di 2,93 litri/100 km; nel 2019, 0,29 litri/100 km per la benzina, 1,15 per il gasolio, 0,16 per il gpl, per un totale di 1,60 litri/100 km; nel 2020, 0,27 litri/100 km per la benzina, 1,04 per il gasolio, 0,14 per il gpl, per un totale di 1,46 litri/100 km.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO LIBRO BLU DOGANE: “ERADICARE FRODI FISCALI SUI CARBURANTI” È stato presentato nei giorni scorsi il “Libro Blu 2020” della Agenzia delle accise, dogane e monopoli, la consueta relazione sulle attività e sugli assi di intervento dell’Agenzia. Ne pubblichiamo due stralci attinenti alla materia delle frodi in materia di carburanti.

Per l’anno 2021 ADM ha l’obiettivo di eradicare le frodi fiscali sui carburanti, in applicazione delle norme introdotte con l’articolo 1, commi 1077 e 1128 della legge di bilancio 2021. Si tratta dei fenomeni di evasione dell’IVA e di illegale introduzione di carburanti contraffatti (cosiddetti “designer fuel”) nel territorio dello Stato, per un tax gap complessivo di circa 3 miliardi di euro all’anno.

ADM, grazie al costante monitoraggio della filiera petrolifera, ha denunciato tali frodi sin dalla loro insorgenza nel 2013 e si è fatta promotrice, in sinergia con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, delle modifiche normative necessarie per contrastarle.

In applicazione delle predette disposizioni, nel 2021 ADM: • garantirà il rilascio della licenza e delle eventuali ulteriori autorizzazioni fiscali agli operatori economicamente affidabili ed in possesso dei requisiti tecnico-organizzativi minimi necessari per l’esercizio di un deposito di carburanti; • gestirà l’adeguamento ad INFOIL dei depositi commerciali di carburanti aventi capacità superiore a 3.000 m3; • vigilerà sui flussi merceologici salienti tramite il monitoraggio degli e-DAS e dei CAR, nonché attraverso l’accesso autonomo e diretto ai misuratori e ai GPS delle autobotti impiegate per il trasporto, anche al fine di individuare depositi inattivi, irregolarmente utilizzati come hub di smistamento; • stimerà il tax gap residuo attraverso appositi indicatori e conseguentemente valuterà l’efficacia delle azioni amministrative

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poste in essere; • garantirà la compliance degli operatori, assicurando servizi di front-office presso gli Uffici delle Dogane e il costante coordinamento tra Uffici centrali e territoriali per la trattazione dei casi di maggiore complessità.

ADM, altresì, curerà la disciplina per: • l’estensione dell’e-DAS ai carburanti agricoli e agli altri prodotti energetici; • la tenuta dei registri da parte degli esercenti in forma dematerializzata, a partire dagli esercenti gli impianti non presidiati detti “ghost station”; • l’ordinato censimento dei depositi minori, nonché l’introduzione di nuove figure professionali previste dalla Direttiva (UE) n.

2020/262, al fine di evitare criticità antifrode; • lo sviluppo dell’analisi quantitativa sui dati a disposizione, per disporre di strumenti di vigilanza fiscale sempre più accurati.

Con specifico riferimento al settore delle accise sui prodotti energetici, rivestono importanza strategica per l’Agenzia le attività di controllo in tema di contrasto all’evasione e alle frodi nel settore della commercializzazione e distribuzione dei carburanti.

In tale ambito, le principali fenomenologie fraudolente rilevate in Italia nel corso del 2020 riguardano: • l’introduzione clandestina da altri Paesi membri dell’UE di prodotti energetici impiegati come gasolio per autotrazione (i cosiddetti “designer fuels”). Dal punto di vista merceologico si tratta di prodotti che sovente presentano le caratteristiche di oli lubrificanti, ma sono del tutto idonei all’uso, tal quali o diluiti, come carburante per motori. In tal modo vengono aggirate le norme relative ai controlli sulla circolazione intracomunitaria, in quanto gli oli lubrificanti, a differenza degli altri prodotti energetici, non sono sottoposti ai vincoli di circolazione armonizzati previsti dal regime generale delle accise. Il Legislatore italiano ha inteso rafforzare gli strumenti per la prevenzione delle frodi nel settore dei carburanti, ed in particolare del fenomeno fraudolento del contrabbando dei cosiddetti designer fuels, prevedendo un sistema di monitoraggio delle movimentazioni di olio lubrificante in partenza dall’Italia/destinate in Italia o comunque in transito sul territorio nazionale. Tale sistema è stato attuato dal 1° ottobre dell’anno 2020, data in cui è diventata obbligatoria anche la presentazione, esclusivamente in forma telematica, del Documento di Accompagnamento Semplificato (DAS) per il gasolio e la benzina destinati all’autotrazione; • frodi IVA sui carburanti; • dichiarazioni fraudolente. La destinazione di prodotto dichiarato per un uso esente/agevolato è invece dichiarata in maniera fraudolenta ad uso maggiormente tassato; • frodi accisa attuate mediante false denaturazioni, che utilizzano strumentalmente la normativa in materia (punti 3 e 5 della Tab. A allegata al TUA) che prevede l’esenzione/riduzione dell’imposta per il gasolio destinato ad usi agevolati, al fine di immetterlo in nero nel mercato dei carburanti in evasione delle maggiori imposte dovute. La frode in parola è attuata con differenti modalità, quali: – la asserita denaturazione del prodotto, che in realtà non viene effettuata; – la rigenerazione e/o l’utilizzo di prodotti rigenerati (allo stato, si ha contezza di rigenerazioni avvenute solo in altri Paesi europei, ad es. il Belgio).

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COME FUNZIONA IL CASHBACK DI AUTOSTRADE PER I RITARDI CAUSATI DAI CANTIERI. È partita, attraverso la app dedicata www.freeto-x.it la sperimentazione per la richiesta di rimborso, dal 25 al 100%, se si superano i 15 minuti di ritardo per lavori sulle autostrade.

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