AREA DI SERVIZIO N. 4/2021

Numero 4 - anno 23 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55

4/2021

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4/2021 Editoriale

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Figisc: si fa presto a dire transizione energetica

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Indirizzi utili

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Caleidoscopio

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Kiehl: dalla Puglia due testimonianze

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Aspro Italy: distribuzione metano espansione senza sosta

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Fortech: registro telematico carico e scarico integrazione, automazione e velocità

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Schermolux: come illuminare i saloni d’autunno

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Nexus: touchless, nuova frontiera nella pulizia di truck e bus

Arboh: le tante soluzioni della distribuzione automatica

Emme Informatica: l’app di pagamento tutta da scoprire

REF-E: non si ferma la crescita degli usi del GNL in Italia

Notiziario Figisc-Anisa Confcommercio

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WashTec: puntare al massimo fa bene al business

Fuels Mobility: aperte le iscrizioni

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Atas: professionisti o shop? il prodotto giusto c’è sempre

SpareWash: ricambio giusto al giusto prezzo

News

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Museo Fisogni: memorie di una sorella

areadiservizio.carburanti.autolavaggi Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Caporedattrice Paola Sala Comitato di Redazione Massimo Cicalini, Bruno Bearzi, Massimo Terzi, Alberto Mondinelli, Luca Squeri.

Collaboratori Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, Federico dei Roggero, dagli USA Brian Campbell.

Editore: ADV Spazio Srl, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949 e-mail: areadiservizio@advspazio.it. – web: www.areadiservizio.eu – : areadiservizio.carburanti.autolavaggi Pubblicità: ADV Spazio Srl - via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-450.72.949 e-mail: advspazio@advspazio.it.

Impaginazione: Daniele Rizzi – e-mail: waikikidesign@gmail.com – Fotolito e stampa: FLYERALARM Srl Registrazione Tribunale di Milano n. 696 del 10/11/99 L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 MIlano.

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MTM Hydro: più efficienza sul piazzale

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Sigma Experience: la valutazione delle prestazioni nelle organizzazioni

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Eccoci di nuovo alla scrivania con la prospettiva di riprendere i ritmi che hanno caratterizzato l’ultimo scorcio di questo anno. Le prospettive sono buone, il settore delle aree di servizio sta attraversando una fase di forte sviluppo e, soprattutto per la distribuzione carburanti, si preannuncia un’autentica “rivoluzione copernicana”, per usare un termine per la verità un po’ troppo abusato, ma non in questo caso.

Va infatti letto con molta attenzione l’articolo di apertura a firma Figisc-Confcommercio che, dati alla mano, pone l’accento sui possibili scenari, troppo spesso trascurati dalla stampa generalista, e in particolare sui reali rischi e implicazioni sociali ed economiche della cosiddetta “transizione energetica”. Scenari che potrebbero, se non correttamente gestiti, rivelarsi fatali nel lungo termine per le ecoSI FA PRESTO A DIRE TRANSIZIONE ENERGETICA nomie della nostra vecchia e cara Europa. Anche se non è il caso di drammatizzare eccessivamente, certo si devono valutare tutte le possibilità e agire di conseguenza, senza farsi influenzare dalle mode del momento, perché anche questo rischio è reale: farsi coinvolgere e agire d’istinto senza analizzare con freddezza la situazione.

L’imperativo è quindi impegnarci sempre di più perché la “transizione energetica” sia un processo sostenibile, non solo per l’ambiente, ma anche per le nostre economie.

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Perché questo accada è importante, per il nostro settore e da subito, puntare sull’innovazione delle aree di servizio. Aprirle, non solo alle nuove forme di trazione, dal gas all’elettrico, ma anche puntare sulla loro automazione per raggiungere il triplice obiettivo di ottimizzare e ridurre i costi, rendere più vivibile la vita sul piazzale ai suoi operatori e semplificarla agli automobilisti. Un obiettivo alla portata grazie alle tante innovazioni che si stanno sviluppando, sia sul fronte della distribuzione carburanti sia degli autolavaggi. In questo numero ne proponiamo una nutrita serie, ma è solo l’anticipazione su quello che ci riservano le fiere autunnali che si stanno apprestando ad aprire i battenti: da Fuels Mobility a Oil&Nonoil, senza dimenticare Automechanika Francoforte nella sua forma ibrida un po’ in presenza e un po’ virtuale, sarà tutto un fiorire di soluzioni e innovazioni che puntano tutte a raggiungere gli obiettivi delineati poche righe fa. È quindi con rinnovato ottimismo che affrontiamo questa nuova stagione per il nostro settore, certi che le competenze imprenditoriali dei suoi protagonisti e il gran numero di novità che “bollono in pentola” sapranno dare un ulteriore impulso a un settore che sta comunque vivendo, grazie anche agli incentivi statali, un momento di grande crescita.

Buona lettura Massimo Cicalini 4/2021

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ECONOMIA & LAVORO

SI FA PRESTO A DIRE TRANSIZIONE ENERGETICA Stop alla produzione e immatricolazione delle vetture a carburanti fossili nel 2035, queste le deadline dell’Unione Europea per avviare i percorsi della transizione energetica. Ma è così semplice?

“Fit for 55” nonché stop alla produzione e immatricolazione delle vetture a carburanti fossili nel 2035: sono le deadline poste dall’Unione Europea quali termini temporali per intraprendere in forma fattiva i percorsi della transizione energetica. Verso cioè una evoluzione in direzione maggioritaria, quella dell’elettrificazione, della mobilità delle famiglie, mentre sono più complessi e integrati i percorsi per il trasporto pesante. Il tutto inserito nel più vasto contesto della decarbonizzazione complessiva che riguarda tutti gli aspetti e processi anche produttivi della zona UE. Il “partito degli elettricisti” Sulla questione complessiva, al di là degli sfrenati ottimismi degli esponenti di quello che è stato felicemente definito “il partito degli elettricisti”, si registrano le autorevoli opinioni del ministro preposto Roberto Cingolani: “La transizione potrebbe essere un bagno di sangue”.

Accompagnata da un commento in margine al G20: “L’Europa fa investimenti ingenti per decarbonizzare, ma produce solo il 9% della CO2. Ha un’ottima leadership nello sforzo, ma non basta. Se altri Paesi non aderiscono, le loro emissioni compensano i nostri tagli, il sistema salta e noi intanto ci siamo svenati”.

A sua volta, il Ceo di Eni Claudio Descalzi, ha sottolineato: “La transizione energetica sta creando la morte nel sistema industriale... Se Bruxelles si ostinerà a portare avanti il suo Green Deal in modo radicale senza che le altre potenze facciano lo stesso, sarà una catastrofe economica per l'Europa, senza che l’ambiente ne benefici in alcun modo”.

Di tono niente affatto diverso il giudizio del Presidente di UNEM (Unione Energie per la Mobilità, già Unione Petrolifera) Claudio Spinaci (nel Notiziario Figisc-Confcommercio a pag 74 si può leggere il suo intervento all’assemblea annuale, ndr): “È necessaria un’azione maggiormente coordinata a livello internazionale, altrimenti non avremmo effetti positivi sull’ambiente a livello globale, ma solo rischi di deindustrializzazione e forte delocalizzazione, con danni occupazionali e sociali da noi, e un contemporaneo aumento delle emissioni di CO2 negli altri Continenti. Perdere la raffinazione e delocalizzare la produzione avrebbe come unico effetto quello di indebolire la nostra posizione competitiva senza reali benefici ambientali”.

Elettrificazione mobilità privata, più semplice a “dire” che a “fare” Un occhio all’andamento del mercato delle nuove immatricolazioni di autovetture registra una crescita dei mezzi ad alimentazione non fossile: tra metano, ibride, elettriche l’8,6% nel 2019 al 37,4% nei primi sei mesi del 2021. Quote importanti, ma in termini assoluti bisogna distinguere: le elettriche “pure” passano da 10.700 unità nel 2019 a

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Roberto Cingolani, Ministro della transizione ecologica

Claudio Spinaci, Presidente di UNEM

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30.200 nel primo semestre 2021, ossia dallo 0,6 al 3,4% delle nuove immatricolazioni.

Le nuove immatricolazioni, appunto. Un’overview veloce al parco circolante a fine 2020 (quasi 40 milioni di autovetture) racconta altre verità: circa l’1,41% del parco è costituito da ibride, elettriche o altro, il 2,46% a metano, il 6,74% a gpl, il 43,77% a gasolio e il 45,50% a benzina. Nel 2015 il mix era il seguente: ibride, elettriche o altro per una quota dello 0,26 %, metano 2,36%, gpl 5,72%, gasolio 41,94% e benzina 49,71%. La “conversione” dal fossile è assai limitata: il fossile (benzina, gasolio e gpl) nel 2015 costituiva il 97,37% del parco, nel 2020 il 96,01%, un delta di 1,36 punti percentuali sul parco complessivo.

E sulla classificazione Euro va ancora peggio: il 30,53% è costituito dalle classi a 0 a 3, il 25,82% è in classe 4 e il 43,65% in classe superiore a Euro 4.

Poca “sensibilità diffusa” sui temi della transizione? Può essere, ma stando a uno studio dell ACEA (Associazione europea produttori automobili), le forti differenze nazionali nelle vendite di auto elettriche nell’UE risultano “chiaramente correlate al tenore di vita di un Paese”, ossia l’auto elettrica non è ancora alla portata di tutti. La ricerca, infatti, rileva che i Paesi con una quota di mercato totale delle auto elettriche inferiore al 3% hanno mediamente un PIL pro-capite medio inferiore a 17 mila euro e, di converso, una quota di mercato superiore al 15% per le auto elettriche si registra solo nei Paesi più ricchi con un PIL pro-capite medio superiore ai 46 mila euro.

Forse per questo, Tesla sta facendo azione di lobby da mesi in Regno Unito, chiedendo al governo di alzare le imposte su benzina e diesel per destinarle a maggiori sussidi per i veicoli elettrici, con il risultato di poter essere “un sistema neutrale in termini di entrate per il governo”, insomma di garantire una parità di gettito e costituire un potente incentivo al rinnovo e disincentivo alla conservazione del parco.

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Incentivi e politiche di riequilibrio fiscale Non è il PNRR che risolve la questione degli incentivi. Nelle mission del Piano (M2C2 Transizione e mobilità sostenibile, con una dotazione di circa 70 miliardi di euro), infatti gli obiettivi sono il potenziamento della mobilità pubblica ecosostenibile e il depotenziamento di quella privata, lo sviluppo del refuel con l’idrogeno, delle infrastrutture del recharge elettrico, l’implemento di flotte “verdi” di bus e treni. Idem si può dire della M3C1 (Rete ferroviaria ad alta velocità/capacità, con una dotazione di oltre 28 miliardi di euro), con la medesima funzione di potenziamento della mobilità ecologica.

Non ci sono, né ci potevano essere visto il rilievo pubblico degli interventi, le risorse per rinnovare la mobilità privata.

Dovrà dunque essere il “mercato” a trovare le soluzioni per incentivare il rinnovamento del parco e per rendere più accessibile l’auto a minore impatto ambientale, accompagnato da un uso pubblico di una fiscalità, tutta da inventare, a favore/sfavore verso, rispettivamente, le energie più pulite e contro quelle più inquinanti, con la consueta logica del “chi più inquina, più paga”, laddove viene dato ideologicamente il presupposto che l’elettrico non inquina.

E nello stesso tempo, nel redistribuire il peso fiscale tra cosiddetti buoni e cattivi, si dovrà trovare il modo sia di incentivare in misura massiccia la riconversione del parco, sia di garantire la cosiddetta neutralità, ossia il pareggio, diretto o indiretto (in questo caso con occhio a costi e benefici collettivi) delle entrate.

Entrate che in Italia, per il settore dei trasporti, avevano nel 2019 (l’anno prima del Covid), nel loro complesso, un valore, dice l’Automobile Club d’Italia, di 65,2 miliardi di euro.

Quindi qualcosa di molto più complesso che “dire” semplicemente la magica e taumaturgica parola “transizione”.

Figisc-Confcommercio

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Transizione 4.0 Investi con Aquarama e usufruisci del credito di imposta del 50%

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La legge di bilancio 2021 (L. 30.12.2020 n. 178), all’art. 1 co. 1051 ss., proroga al 2022 e potenzia i crediti d’imposta per la c.d. “Transizione 4.0”, al fine di favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale, nonché al fine di rilanciare il ciclo degli investimenti penalizzato dall’emergenza legata al COVID-19.

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AUTOLAVAGGI

PROFESSIONISTI O SHOP? IL PRODOTTO GIUSTO C’È SEMPRE Atas, con una produzione che punta a 900 quintali giornalieri, è in grado di soddisfare le richieste dei professionisti del lavaggio come dei clienti degli shop con i suoi 300 prodotti.

All’arrivo in una delle due unità produttive l’impatto è impressionante: camminiamo nei depositi con muri di prodotti impilati pronti alla spedizione.

I reparti di lavorazione non sono da meno, con le macchine riempitrici Atex poste comunque in zona separata e sistemi automatici di confezionamento.

A fare gli onori di casa è Augusto Tassini, fondatore e titolare di Atas che, l’ha pensata e creata nel 1965 a Codisotto di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia.

Inizialmente per produrre soluzioni specifiche per la pulizia dell’auto, poi ampliate negli anni anche a detergenti per l’industria e la comunità. Oggi opera su due unità produttive per un’area coperta complessiva di 19 mila mq, dove lavorano circa 60 dipendenti, dei quali tre chimici, e una rete commerciale di un centinaio di concessionari tra Italia ed estero. La produzione attualmente si attesta verso gli 800 quintali giornalieri con 300 prodotti suddivisi nelle linee AtasCar (prodotti da banco), AtasDet (detergenti liquidi in taniche) e AtasChem (linea casa e comunità).

Obiettivi ambiziosi “L’azienda è in espansione – racconta Augusto Tassini –, si stanno aggiungendo nuovi capannoni (altri 2 mila mq, ndr) e nuovi macchinari per meglio sostenere l’espansione commerciale degli ultimi anni, sviluppando una sempre maggior automazione per aumentare la produttività e ottimizzare le risorse.

La nostra produzione si rivolge sia agli utilizzatori professionali che ai clienti degli shop delle aree di servizio come dei negozi con prodotti per la rivendita, l’obiettivo è di soddisfare sia chi è alla ricerca della qualità, sia chi di un prezzo più contenuto. L’azienda è certificata ISO 9001:2015 per la qualità e anche UNI EN ISO 14001:2015 che garantisce sull’uso di materie prime ecocompatibili, nel totale rispetto dell’ambiente.

Negli ultimi anni Atas ha avuto una forte espansione verso l’estero in circa 40 Paesi. Nello specifico, esportiamo oltre il 60% della produzione, dalla Russia ai

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Sede di produzione linea ATASDET

Sede di produzione delle linee ATASCAR, ATASCHEM e deposito imballi

Una delle sedi di stoccaggio delle materie prime

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Paesi dell’Est Europa e poi Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Svezia, Belgio e Olanda, ma anche in Nord Africa e Medio Oriente. Il 2020 lo abbiamo chiuso con un aumento del fatturato del 6,4%: abbiamo venduto più prodotti per l’igiene, ma i prodotti tradizionali, le line AtasDet e AtasCar non ne hanno risentito”.

Attraversiamo il reparto di produzione dei prodotti per la comunità e in fondo si vede quello degli spray che attira la nostra attenzione. Le loro macchine di imbottigliamento vanno veloci: due bancali all’ora, 2.640 pezzi. Ci sono più linee di imbottigliamento automatiche in massima sicurezza. Dove ci sono gli operai non c’è gas, che viene caricato in automatico in sei ‘gas house’ separate, senza presenza umana.

“Realizzeremo un autolavaggio, non sarà pubblico ma solo per le nostre prove interne. Ce n’è già uno, ma è superato e per noi è necessario avere 4/2021

un sistema completo per la nostra ricerca, lo facciamo da sempre. Inoltre, abbiamo avviato un’importante collaborazione con l’Università di Modena e Reggio per potenziare il reparto di Ricerca & Sviluppo.

Siamo un partner affidabile per i lavaggisti, le officine meccaniche, i concessionari auto che serviamo attraverso una rete di distributori regolarmente informati sugli sviluppi e le novità aziendali. Uno degli obiettivi futuri è infatti quello di potenziare le vendite dei prodotti da banco”.

Una produzione completa “La produzione è completamente automatizzata per garantire prezzi competitivi. Ci piace presentare alcuni prodotti che hanno dato lustro al nostro marchio nel settore dell’aerosol, dove produciamo con cinque linee di riempimento (una sesta in previsione), dove si distinguono Plak, sia nella ver-

sione lucidante che opaca e senza silicone (perciò dedicato alle carrozzerie), commercializzato nei formati da 200, 400, 500, 600 e 750 ml, che alcuni addirittura ritirano con interi TIR. Segnalo anche Detap, indicato per interni auto in tessuto, tappeti e moquette: è uno schiumogeno che inumidisce la superficie da trattare che è poi spazzolata dopo l’asciugatura; è proposto nel formato da 400 ml e c’è in progetto di abbinarlo a una spazzola. Ricordiamo poi Penetrus, uno sbloccante con più caratteristiche nei formati da 200 e 400 ml, è dotato di un doppio sistema d’uso, cioè a getto o con il normale spruzzo. Tanti altri sono i prodotti spray a catalogo, evidenzierei in particolare Air Clim da 200 ml, con una valvola a totale erogazione, che igienizza l’interno auto o un ambiente di limitate dimensioni e Silfren da 600 ml proposto come pulitore per freni o sgrassante per pezzi meccanici.

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Come prodotti da rivendita da banco con trigger, segnalo Plak 2 lucidante per parti in plastica siliconico e poi Delm e Delmat, il primo in versione lucidante, il secondo con effetto mat, a base acqua. Proseguirei quindi con il decontaminante Oxicar, il togli odori Arigen, l’elimina bitume Decabit, il gonfia e ripara Sure, l’igienizzante Lusigen, l’asciuga e lucida Hydrorep, lo sgrassante per parti meccaniche Dalmec...

Ce ne sarebbero molti altri ancora, ma vogliamo dare spazio anche ad alcuni prodotti del settore della detergenza che solitamente sono venduti negli autolavaggi e nelle concessionarie.

Infatti, il grande e rapido successo di Atas, sia in Italia che all’estero, è anche merito del lancio dei prodotti senza contatto avvenuto nei primi anni Ottanta, quando primi in Italia (contemporaneamente ad un’azienda veneta) abbiamo proposto i detergenti che non necessitavano né di spazzolare, né di spugnare. Il prodotto di maggiore successo all’inizio fu il Deco, a cui seguì Rial 2000 per la pulizia esterna di auto, furgoni e camion e quindi Vis 410, Selfor e Namar dedicati agli impianti self-service. Ma è Dimer il prodotto più richiesto, il nostro ‘fiore all’occhiello’.

Non possiamo poi non citare i pre-cera Deter P12, Polish 3B, Deter PM3 e le cere Drycom e Repel Eco (in versione economica), Repel 123S e Uniwax. Infine, nel settore riservato agli utilizzatori, vogliamo ancora ricordare la Linea Red che tante soddisfazioni ci ha dato: se usata nell’intero ciclo di lavaggio, crea una sinergia tra i prodotti utilizzati per avere una vettura asciutta e lucida a specchio.

Nella foto qui a fianco si può apprezzare la nuova veste grafica arancione, il colore aziendale, che caratterizzerà i prodotti Atas”.

Alla fine del nostro incontro, Augusto Tassini vuole lasciare un messaggio ben preciso a tutti quelli che sono stati al suo fianco e che hanno stimolato Atas in oltre mezzo secolo di attività: “Alle spalle dei nuovi capannoni c’è ancora altro terreno di nostra proprietà per un’ulteriore espansione. Questo per sottolineare che la crescita di Atas prosegue senza sosta. Ma, prima di chiudere, vorrei mandare un ringraziamento ai collaboratori interni, concessionari, fornitori e utilizzatori che ogni giorno scelgono i prodotti Atas e perché no, anche a tutti i concorrenti che, chi in un modo, chi nell’altro, hanno stimolato la nostra ricerca e crescita” Massimo Cicalini

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AUTOLAVAGGI

DALLA PUGLIA DUE TESTIMONIANZE Nel segno di Kiehl l’incontro con due lavaggisti pugliesi che spiegano con chiarezza e “dati alla mano” perché hanno scelto i prodotti chimici dell’azienda tedesca.

La scelta del prodotto chimico di un autolavaggio è importante tanto quanto quella dell’impianto. Un chimico scadente può vanificare le prestazioni di una macchina altrimenti molto efficiente, questo lo sanno tutti, ma poi al momento della scelta scattano diverse variabili, su tutte il prezzo d’acquisto, che spesso fanno propendere per prodotti di minore qualità. Per capirne un po’ di più abbiamo incontrato due lavaggisti pugliesi che ci hanno raccontato la loro esperienza con i prodotti tedeschi Kiehl.

Surbo, in provincia di Lecce Il primo incontro è con Francesco Vercelli, titolare di due impianti a Surbo, in provincia di Lecce, a tre chilometri dal capoluogo: “Sono impianti self h24 per un totale di 16 piste e tre portali a marchio ‘Fast Wash’ – racconta –, il quarto portale sta per arrivare la prossima settimana, ma presto saranno cinque perché in dicembre abbiamo già deciso di montarne un altro. Quello che io chiamo il ‘quartier generale’ è l’impianto più grande dove sono sempre presente, si trova nella zona industriale di Surbo, a pochi metri da un centro commerciale, in una posizione strategica. Le aree sono entrambe di nostra proprietà.

Qui abbiamo tre portali WashTec, otto piste più due di prelavaggio, dedicate esclusivamente a questa attività, e 20 postazioni di rifinitura e aspirazione.

L’altro impianto è un po’ più piccolo, ha sempre un portale WashTec, cinque postazioni di lavaggio in self e nove di rifinitura. In entrambi, abbiamo puntato anche sui servizi, come il lavaggio tappezzeria con quattro postazioni e crediamo anche nell’erogazione del liquido lavavetri, che è comodo perché il cliente non deve andare a comprare la bottiglietta e poi cercare l’acqua: con queste macchine AD Produzione eroghiamo il prodotto già diluito con acqua osmotizzata.

Come esperienza veniamo dal mondo del servito, dal 1963 per la precisione,

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La squadra Fast Wash: da sinistra, Alessandro Tafuro, Steven Montinaro e Mattia Tamborino

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con una stazione che distribuiva anche carburanti. Però poi abbiamo pensato di eliminarlo e fornire tecnologia e 4/2021

mezzi in modo che la clientela da sola potesse raggiungere la qualità del lavaggio. Con il self-service siamo par-

titi nel 2008, quando a Lecce il primo impianto self era arrivato nel 1999: il gettone costava mille lire, all’epoca era veramente un bel business... Quindi il nostro lavoro ora è fare consulenza ai clienti: lo dico anche ai dipendenti quando li assumo, ‘da noi non si lavano le auto, si fa consulenza e assistenza’. Il nostro lavoro è dialogare costantemente con la clientela, anche se gli impianti sono in self, la presenza 7 giorni su 7 è fondamentale. Ora non c’è più la distribuzione carburanti, sono lavaggi puri, presidiati sempre negli orari di apertura canonici e, nelle altre ore, da remoto con un sistema con cui possiamo dialogare a distanza con i clienti, consigliando cosa fare e indicando dove andare. Offriamo anche questo servizio: sono circa 12 anni che abbiamo questo sistema e lo abbiamo perfezionato nel tempo”.

“Uso prodotti Kiehl non da molto tempo – prosegue Vercelli –, ma abbastanza per capire che abbiamo trovato l’azienda che fa per noi. Noi siamo molto attenti alla chimica e alla depurazione, ma siamo altrettanto attenti ai costi, come è giusto che sia. Un po’ di esperienza l’abbiamo e in questi anni li abbiamo conosciuti quasi tutti i produttori, però abbiamo preferito affidarci a Kiehl che, non è solo un fornitore di prodotti, ma garantisce anche un’importante consulenza. Cerchiamo anche quella: i prodotti vanno bene, ma quando sorge un problema con gli scarichi, le cere, l’acquedotto e gli enti, ho verificato che Kiehl è immediatamente presente. Noi abbiamo bisogno di questo tipo di partner, altrimenti abbiamo difficoltà a lavorare, mentre dobbiamo essere sereni.

I prodotti bisogna conoscerli, capire quando e come usarli perché, per il meteo, la chimica la devi seguire, lo stesso prodotto non va bene per tutto l’anno.

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Devi studiarci, controllare. Sappiamo che con Kiehl riusciamo a mantenere dosi bassissime per avere un eccellente risultato e questo è molto importante. Lavorando sui consigli di Kiehl, ‘rischiamo’ anche di risparmiare, con un vantaggio anche per l’ambiente perché meno prodotto si usa, meno se ne deve smaltire e meno si inquina. Kiehl in questo ha fatto centro, li abbiamo seguiti e abbiamo visto che è vero, che funziona e siamo contenti, perché era quello che cercavamo: avere altissima qualità. Dico sempre: attenzione perché i prodotti chimici prima di arriva-

re sulle vetture dei clienti passano per le nostre attrezzature e possono fare danni e dare un risultato non soddisfacente per le nostre aspettative. Non si può pensare di usare la tanica e basta, bisogna fermarsi e studiare un po’, non si smette mai di imparare, qualsiasi cosa si faccia. Ci si deve sempre informare, per essere certi di quello che hanno proposto sia valido, verificarlo per avere un rapporto commerciale ma anche umano, basato sulla serenità e sulla tranquillità, in altre parole sulla fiducia e non perché me l’ha detto una tabella. Ecco perché i rapporti sono

amichevoli oltre che professionali, così non c’è mai il rischio di dover discutere”.

Per quello che riguarda i prodotti utilizzati, rimandiamo al box curato dall’Area Manager Kihel per il Centro e il Sud Italia Massimiliano Spagnoli.

“Già nel 2016 abbiamo creduto nella schiuma attiva – conclude Vercelli –, e oggi è un programma delle piste molto apprezzato, abbiamo la fortuna di avere dei clienti intelligenti e sensibili alle novità e alla qualità. Il polish lo proponiamo solo sui portali e gli automobilisti lo utilizzano anche grazie

I PRODOTTI KIEHL UTILIZZATI Massimiliano Spagnoli, area manager Kiehl per il centro e sud Italia, illustra quali prodotti sono utilizzati nei due centri di lavaggio.

Fast Wash a Surbo Piste • Schiuma 419, prodotto fortemente alcalino con ottima schiumosità utilizzato anche per i cerchi • Spazzola 111, shampoo spazzola neutro fortemente profumato • Cera 218 Jet Wax, cera piste con minima schiumosità e ottimo risultato di asciugatura (già con 8/10 gr/minuto) • Prelavaggio 164, nuovo prodotto alcalino con profumazione al Litchi schiumogeno Portale • Schiuma 419, prodotto fortemente alcalino con ottima schiumosità utilizzato anche per i cerchi • Shampoo 135, shampoo acido per spazzoloni che riesce a equilibrare acque leggermente calcaree • Schiuma 137, detergente schiumogeno fortemente profumato • Cera 216 Rubino, con un utilizzo di soli 3 gr/vettura è la cera lucidante adatta ai portali • Lotus Polish 3.0, l’ultimo nato, ottimo per una protezione della vettura e micro riparazione delle imperfezioni della vernice a causa del meteo e del sole

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Fini Wash a San Giovanni Rotondo Piste • Schiuma 419, prodotto fortemente alcalino con ottima schiumosità • Spazzola 108, shampoo spazzola neutro leggermente profumato • Schiuma 419+161, prodotti fortemente alcalini per i cerchi, il 161 aggiunge una colorazione verde fosforescente con un buon effetto ottico • Cera 218 Jet Wax, cera piste con minima schiumosità e ottimo risultato di asciugatura (già con 8/10 gr minuto) • Prelavaggio 164, nuovo prodotto alcalino con profumazione al Litchi schiumogeno Portale • Schiuma 419, prodotto fortemente alcalino con ottima schiumosità utilizzato anche per i cerchi • Shampoo 135, shampoo acido per spazzoloni che riesce a equilibrare acque leggermente calcaree • Prelavaggio 164, nuovo prodotto alcalino con profumazione al Litchi schiumogeno • Cera 205, cera 4 stagioni ad alto potere di asciugatura • Rain X 216 Rubino, con un utilizzo di soli 3 gr/vettura è la cera lucidante adatta a portali.

• Lotus Polish 3.0, l’ultimo nato, ottimo per una protezione della vettura e micro riparazione delle imperfezioni della vernice a causa del meteo e del sole

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ai dipendenti che lo promuovono.

Poi abbiamo curato anche l’arredamento dei nostri autolavaggi: i portali hanno il pavimento di marmo, con un lastricato particolare di gres antisdrucciolo, poi vetro e tutta una serie di elementi che danno un look futuristico all’impianto. Siamo anche molto attenti alla sicurezza, oltre ovviamente alla pulizia. Se, per esempio, il pavimento non è a norma, l’assicurazione paga il cliente ma poi si rivale sul lavaggista se non era in regola. Allora abbiamo un pavimento R13 (pavimentazione di sicurezza, R12 è già eccellente) con tavelloni 45x90 cm nero antracite, molto bello perché si sposa con l’acciaio. È un marmo molto poroso che non fa scivolare e abbiamo anche messo il divieto alle infradito perché bagnate sono scivolose e pericolose”.

La squadra Fini Wash: da sinistra, Antonio Cocomazzi, Mario Fini, Nicola Placentino e Christian Cocomazzi

San Giovanni Rotondo, provincia di Foggia Ora siamo nell’autolavaggio di Mario Fini, una vera istituzione a San Giovanni Rotondo, probabilmente (sono gli altri a dirlo) il più forte di quasi tutta la provincia alta di Foggia.

“Sono lavaggista da 15 anni, ho iniziato a 28 anni – racconta Mario Fini –.

Sono cresciuto nel mondo automotive perché mio padre era uno storico commerciante di auto qui a San Giovanni Rotondo. Adesso l’attività di famiglia è passata a mio fratello maggiore, ma siamo rimasti sempre in questo mondo.

Proponiamo sia il self che il servito e l’impianto è composto da cinque piste (una la usiamo per il servito dal lunedì al sabato), un portale di alta gamma, un Leonardo di Ferwash, e 10 postazioni per l’aspirazione. Garantiamo un servizio a 360° per il cliente: il servito è solo nella pista perché preferisco che il portale lavori da solo perché è un ottimo ‘operaio’.

Sono diventato cliente Kiehl dopo i test effettuati insieme al nostro rivenditore Puglia Detergent Soap Wash e ho riscontrato un netto miglioramento delle performance delle attrezzature e, soprattutto, una ottima risposta della clientela, oltre al risparmio grazie alla concentrazione dei prodotti. Posso affermare che con Kiehl ho finalmente raggiunto l’apice, sono veramente soddisfatto della qualità e dei bassi consumi. Quello che mi è piaciuto di più sono l’azione sgrassante e la lucentezza delle auto finite, ma anche l’effetto seta della schiuma attiva sulle piste o sulle spazzole. I clienti apprezzano molto questo trattamento e quando abbiamo cambiato prodotto chimico se ne sono accorti: ho tanti clienti esigenti che frequentano molto il lavaggio, hanno colto subito la differenza e 4/2021

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me lo hanno detto. Quindi un ottimo riscontro, perché l’appagamento del cliente è il miglior guadagno, perché se si trovano bene tornano.

Anche il lavaggio nel portale è molto apprezzato, in particolare l’asciugatura che, con il contributo delle cere Kiehl, garantisce risultati eccellenti, merito dei giusti tempi e dell’efficienza della

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spruzzatura. In effetti, in alcuni passaggi il portale è un po’ più lento, e con la lama pieghevole abbiamo ottimi risultati anche sul posteriore. Poi, con il servito, proponiamo anche il lavaggio interni e la sanificazione, che nell’ultimo anno e mezzo è diventata un must per tutti. Infine, c’è anche il servizio a domicilio con prenotazione, anche per

la concessionaria di mio fratello che è sia multimarca sia autorizzata Renault, Dacia, Nissan e Kia”.

“Siamo vicini al Gargano – ricorda Mario Fini –, quindi abbiamo molti clienti con mountain bike e moto da cross ed enduro, perciò abbiamo previsto una postazione per il lavaggio delle due ruote. È una MTM Hydro a bassa pressione e la utilizziamo sempre con i prodotti Kiehl, mentre le moto si lavano anche nelle piste. Abbiamo montato una nuova pistola nel restyling che abbiamo fatto in primavera: siamo stati chiusi due mesi ma abbiamo rivisto sia la tecnologia che l’estetica. Le nuove pistole inglobano aria e schiuma sulla vettura, un programma che consigliamo ai nostri clienti come prima operazione: garantisce un ottimo risultato sia sugli insetti che su tutto lo sporco.

Qui in collina (quasi a 600 m di altitudine, ndr), può fare molto caldo e le macchine arrivano con le lamiere roventi, quindi per staccare bene lo sporco è bene mettere la schiuma che lavora con efficacia e poi rimuovere lo sporco con la lancia ad alta pressione.

Abbiamo anche un impianto con il lavaggio cani, che mai mi sarei immaginato sarebbe stato così apprezzato, mentre la sanificazione delle auto può essere in self o servito. Quella in self è in una postazione dove il cliente inserisce la pistola nel finestrino con l’aria condizionata accesa in modalità ricircolo e viene iniettato un prodotto nebulizzato, il classico sanificatore per aria condizionata. Nel servito invece utilizziamo anche l’ozono per il quale ero attrezzato già da tempo e in questo periodo, direi purtroppo, abbiamo iniziato ad utilizzarlo parecchio. Infine, proponiamo anche la sanificazione per i caschi da molti anni e forse sono stato uno dei primi in Europa ad acquistarlo da AD Produzione ed è stato subito molto apprezzato dai biker”.

Massimo Cicalini

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TOUCHLESS: NUOVA FRONTIERA NELLA PULIZIA DI TRUCK E BUS Nexus, grazie alla consolidata partnership con alcuni dei più affermati produttori di formulati chimici come Dr. Stöcker, KochChemie e Nerta, è in grado di proporre innovative soluzioni per la pulizia “senza contatto” di veicoli industriali, commerciali, bus e mezzi d’opera.

Incontriamo Lorenzo Franceschini, titolare e responsabile tecnico di Nexus, per approfondire un segmento del lavaggio che sta diventando sempre più un business interessante, sia per quegli imprenditori che hanno deciso di svilupparlo per i propri clienti, ma anche per le flotte che operano in proprio: il lavaggio touchless di veicoli industriali.

Pulizia tradizionale “In Italia la pulizia professionale dei veicoli industriali viene tradizionalmente effettuata impiegando dei detergenti fortemente alcalini – spiega Franceschini –, molto spesso additivati con solventi (come i prodotti bi-componenti), nebulizzati a bassa pressione.

A questo punto segue un risciacquo in alta pressione con idropulitrice e successivamente un ciclo di lavaggio con portale a spazzoloni oppure con un sistema mobile dotato di monospazzola.

Sulle cabine e le altre parti verniciate, l’impiego di tali soluzioni detergenti (magari portate accidentalmente an-

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che all’autoasciugatura durante l’impiego) provoca in tempi assai brevi il progressivo deterioramento dello strato protettivo di vernice trasparente applicato in fabbrica, esponendo di fatto le superfici all’attacco degli elementi ambientali aggressivi (come i raggi ultravioletti del sole) e delle soluzioni detergenti applicate nelle successive fasi di pulizia. Con il passare del tempo si inizia a notare un’opacizzazione delle vernici con perdita di vivacità del colore sulle parti pigmentate (carrozzerie, loghi, scritte su teloni in pvc, ecc.), sbiancamento delle parti in plastica non verniciata, danni a componenti di alluminio o altre leghe leggere e, in alcuni casi, persino fenomeni corrosivi con comparsa di ruggine”.

Pulizia touchless “Una particolare metodologia operativa, molto diffusa all’estero, e innovativi prodotti chimici – prosegue Franceschini –, costituiscono un’alternativa molto valida, garantendo ottimi

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risultati in termini di detergenza e preservando nel tempo il veicolo come se fosse sempre nuovo. Siamo parlando della pulizia touchless, ovvero senza contatto, che si realizza utilizzando dei formulati schiumogeni, sviluppati con le più recenti nanotecnologie, i quali garantiscono eccellenti performance di compattezza e stabilità della cortina schiumogena, lunghi tempi di contatto e grande efficacia detergente abbinata a un’elevata sicurezza operativa.

Le loro formule sono inoltre integrate con ‘nanomolecole’ lucidanti e protettive contro i successivi imbrattamenti.

Tale modalità operativa consente di ridurre il tempo totale dedicato alla pulizia dei veicoli, perché rende quasi sempre superfluo dover operare manualmente con gli spazzoloni per asportare lo sporco o sottoporre il veicolo al lavaggio con i sistemi automatici.

I nostri clienti possono testimoniare come lo spazzolone a mano sia stato un po’ alla volta dimenticato nello sgabuzzino, oppure come il passaggio

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con la monospazzola, una volta settimanale, sia poi diventato semestrale o addirittura annuale.

Le foto che corredano questo articolo sono state scattate da clienti molto soddisfatti che hanno voluto dare testimonianza diretta degli straordinari

risultati a cui ora non vogliono più rinunciare”.

Vedere per credere Nexus sul proprio sito web offre la possibilità di accedere liberamente a numerosi video che consentono di ap-

prezzare fino in fondo i risultati ottenuti con questo tipo di chimica applicata.

Qui pubblichiamo le foto realizzate dai clienti che, per facilità di identificazione, numeriamo dividendole in base ai prodotti utilizzati.

Dr. Stöcker – Aktiv Reiniger Extra (foto 1, 2 e 3). Lavaggio di un silos, adibito al trasporto di cemento in polvere, che non veniva lavato da più di 10 mesi.

Nerta – Sky WE 64 (foto 4 e 5).

Risultati ottenuti con un lavaggio a schiuma sulla parte posteriore di un semirimorchio, senza alcun intervento di spazzolatura manuale.

Nerta – Blue Diamond (foto 6, 7, 8, 9 e 10). Fasi del processo di pulizia touchless su un autoarticolato che viene lavato da circa tre anni con questa tecnica. Si possono notare la lucentezza della carrozzeria e delle parti verniciate, nonché il mantenimento allo stato originale delle parti più delicate (plastiche, cerchi in lega, profili di alluminio ecc.).

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Nicola Polidoro

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AUTOLAVAGGI

RICAMBIO GIUSTO AL GIUSTO PREZZO SpareWash non solo fornisce il ricambio corretto per ogni tipo di macchina, ma aiuta a trovare quello migliore con particolare attenzione anche ai costi. Una “piccola” Amazon per il mondo del lavaggio.

SpareWash nasce da un’idea di business maturata dall’incontro tra Mix, un gruppo di lavoro coeso e affiatato e Enzo Pugno Vanoni. L’obiettivo è un nuovo approccio commerciale per affrontare il mercato degli accessori, dei ricambi e dei materiali di consumo degli impianti di lavaggio. La novità consiste nella modalità di vendita che è attuata anche mediante l’utilizzo di un innovativo portale online B2B con specifiche applicazioni di utilizzo sempre più agevoli. L’innovazione riguarda in modo particolare la maggiore facilità di individuazione dei componenti e dei ricambi attraverso il sito e-commerce dedicato: una piattaforma progettata sulle esigenze dell’acquirente per garantire una esperienza di acquisto efficiente e rapida, questo grazie anche a un moderno magazzino automatizzato e le partnership con i migliori operatori nazionali e internazionali per la logistica delle consegne.

Due modelli Con queste premesse non sorprende trovare Enzo Pugno Vanoni, AD di SpareWash, molto determinato e motivato nella sede dell’azienda a Sovizzo, in provincia di Vicenza, dove si trova anche l’efficientissimo e moderno magazzino, vero cuore di ogni attività di e-commerce, soprattutto in questo ambito dove è richiesta competenza su temi molto specifici.

“La ricambistica Mix e Degama-Autoequip sarà affidata a SpareWash – spiega Enzo Pugno Vanoni –. Il manutentore ufficiale Degama-Autoequip o Mix che deve cambiare, per esempio, un riduttore oggi può scegliere tra la casa madre o noi che possiamo garantire un servizio veloce, economicamente competitivo e non discutiamo le garanzie.

Offriremo poi dei servizi collaterali: per esempio, SpareWash risponde anche di eventuali problemi legati al trasporto e garantisce un imballo adeguato a ogni spedizione per evitare danneggiamenti.

Se si rompe un pezzo durante il trasporto, noi lo garantiamo anche in viaggio,

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o se c’è un problema con il corriere è un nostro problema. Se è colpa nostra perché, per esempio, il pezzo è stato imballato male, facciamo la nota di credito. Seguiamo questa filosofia, cosa che un’azienda di produzione fa molta più fatica a gestire, l’obiettivo è ridurre il più possibile il fermo macchina.

SpareWash ha due modelli: Amazon per la competenza di logistica e l’americana Sonny Car Wash per l’of-

ferta di servizi e prodotti. Sono i due esempi che abbiamo sempre avuto in testa, uno è generalista e noi siamo una pulce in confronto, il secondo è specifico per il mercato dell’autolavaggio in America. Questi modelli di successo li vorremmo replicare, anche con partner stranieri.

Grandissimo è il lavoro che è già stato fatto dal nostro gruppo e ancora stiamo catalogando vari prodotti, siamo

Enzo Pugno Vanoni

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gli unici a farlo con un dettaglio e una identificazione molto forte. Richiede tempo, impegno e costi, ma a medio termine questo sistema darà i suoi risultati. Conosciamo i prodotti ‘critici’ e che maggiormente necessitano di sostituzione e questo è un ottimo modo per mettere a frutto la nostra esperienza. Siamo partiti a febbraio e siamo già a buon punto.

Molti ricambi sono ormai fuori produzione e sono introvabili ma, grazie al recupero di magazzini obsoleti, abbiamo buone possibilità di fornirli: quindi se si cercano dei pezzi di ricambio particolari è probabile trovarli da SpareWash.

Questa pompa dosatrice (che compare nella foto dell’articolo, ndr) è un prodotto molto venduto ed è universale, può essere montata su impianti Istobal, Washtec e Ceccato. Normalmente le pompe dosatrici nascono dai produt-

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tori di impianti con una certa configurazione, tuttavia può capitare che un manutentore ne voglia una da 6 litri/ ora invece di 3 litri/ora con accessori, tensioni e diametro delle tubazioni differenti, quindi fuori catalogo. Nel nostro sito c’è la possibilità, se non si trova il modello specifico, di configurarlo come si vuole. Basta accedere al configuratore e decidere la marca, la portata, il materiale delle guarnizioni, se deve avere il comando pneumatico o la bobina, la valvola di fondo, la sezione del tubo e a quel punto tranquillamente aggiungerla al carrello con la configurazione scelta. Non è da tutti, ma grazie al software che abbiamo creato, all’attenta catalogazione e all’esperienza sui pezzi, noi possiamo farlo.

Abbiamo inoltre realizzato delle etichette ‘ad hoc’ da applicare ai prodotti, nelle quali sono riportate nel dettaglio tutte le specifiche dell’articolo. È stato puntato molto sull’etichettatu-

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ra dei materiali con il nostro codice, la nostra descrizione, l’ordine del cliente e il prodotto intercambiabile, quindi evidenziando che questo materiale può essere installato indifferentemente sui diversi marchi di lavaggio indicati. Fondamentalmente noi forniamo le organizzazioni di assistenza tecnica e i distributori esteri”.

Vendite: 40% estero, 60% Italia “Sono i dati dei primi tre mesi di quest’anno a dirlo – prosegue Pugno Vanoni –. Abbiamo degli accordi con partner europei per trovare i ricambi dei principali produttori, da WashTec a Istobal, e le assistenze si possono rivolgere a noi. Come progetto vogliamo far utilizzare il nostro format per ora ad altre due realtà, una in Francia e una in Germania, e credo che per la fine dell’anno avremo delle belle sorprese.

A fare la differenza è il nostro metodo di ricerca online dotato di filtri e con-

figuratori, semplice e alla portata di tutti, nonché le dettagliate descrizioni tecniche dei prodotti. Grazie alle caratteristiche descrittive, il cliente potrà trovare con estrema facilità il ricambio desiderato anche a partire, per esempio, dall’etichetta di un riduttore o di un motore, senza conoscerne il codice.

Una volta trovato l’articolo corretto, ne vengono comunque evidenziate le varie compatibilità: questo è il frutto di un lavoro enorme.

Ricapitolando, per la ricerca SpareWash propone principalmente tre canali: o si conosce il nostro codice, o si leggono le indicazioni scritte sul catalogo ricambi dell’impianto, oppure direttamente sul pezzo interessato.

Naturalmente il nostro staff è sempre a disposizione per offrire assistenza anche a chi non sa esattamente cosa sta cercando, ponendo alcune semplici domande o grazie all’aiuto di una foto del ricambio desiderato”.

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Spazio al web “Vogliamo dare un vantaggio economico molto forte a chi utilizza il canale web, perché dal web arriva la ‘picking list’ già pronta: è il concetto di Amazon, scegli il pezzo e ti arriva a casa.

Per creare questo meccanismo abbiamo bisogno di farci conoscere e di avere i materiali pronti, a questo provvede il nostro moderno magazzino. Infatti, riteniamo che un lavaggista non abbia interesse ad avere scorte, i ricambi sono consegnati velocemente in 24/48 ore per cui è meglio essere rapidi nella consegna che fare magazzino: per l’officina il ricambio è un costo, per noi è un investimento. Un riparatore può avere anche 20 mila euro di ricambi sul furgone, ma non riesce comunque a fare assistenza su tutto. Adesso le officine di manutenzione sono sempre più multimarca e quindi dovrebbero avere un magazzino enorme, ecco perché è importante la velocità di consegna: se il ricambio arriva in 24 ore è accettabile. Noi utilizziamo BRT e UPS, sia per l’Italia sia per l’estero in base alle zone”.

Un buon avvio “Siamo operativi da marzo, ma è da giugno che siamo a pieno ritmo –

prosegue Pugno Vanoni –. Adesso dobbiamo tarare l’offerta, abbiamo in magazzino iniziale di circa 200 mila euro di materiale, non è molto ma è un buon inizio, inoltre contiamo sui magazzini dei nostri partner per soddisfare le richieste. Sembra facile a parole, ma dobbiamo migliorare quello che abbiamo già fatto: per esempio di cinghie ce ne sono una ventina di modelli.

Abbiamo anche la possibilità di riprogettare i pezzi quando serve. Per esempio, le classiche ruote venivano saldate, ma noi abbiamo trovato il modo di piantarle a freddo, senza saldature. È uno sviluppo tecnologico applicato a un pezzo di ferro qualsiasi.

Il vantaggio è che non si crea ruggine dove c’è il materiale di saldatura.

Questi sono i particolari che fanno la differenza, perché siamo appassionati del nostro lavoro.

Un’altra cosa a cui teniamo molto è che al cliente, quando monta il pezzo, non manchi nulla: chiavette, viti, rondelle, che spesso hanno un altro codice nel catalogo ricambi, hanno un costo talmente irrisorio che è preferibile fornirle con il pezzo e offrire così un servizio aggiuntivo all’acquirente”.

“In chiusura per riassumere il messaggio che vogliamo trasmettere – conclude Pugno Vanoni –. SpareWash è una piattaforma integrata come non è mai stata fatta nel mondo del lavaggio, usando Amazon come modello per la logistica e appoggiando un’idea di gamma prodotto come l’americana Sonny, che offre dai complessivi a prodotti dedicati fino ai ricambi multimarca. È un progetto molto ambizioso, ma c’è spazio e pensiamo di integrare in queste piattaforme dei partner europei, perciò esportare questo modello anche all’estero, ma su un progetto che gestiamo noi. Noi siamo proprietari della piattaforma informatica e questo ci porterà dei benefici commerciali perché avremo anche i prodotti di altri e con più lingue. Per esempio, un’officina penserà di comprare un prodotto Istobal in Germania, ma sarà il nostro sulla piattaforma tedesca. Quello che ci differenza è la capacità di realizzare e di mettere a disposizione prodotti e soluzioni in funzione della grande esperienza raccolta in molti anni di serio e onesto lavoro”.

Massimo Cicalini

L’OFFERTA SPAREWASH L’offerta SpareWash è in continua evoluzione e per gli ultimi aggiornamenti consigliamo di consultare il sito www.sparewash.com Oggi SpareWash riesce a coprire la maggior parte dei ricambi di: • Autoequip • Mix • Istobal • WashTec • Ryko/Fia29 Per altre famiglie di prodotti è stata completata l’offerta per: • Pompe dosatrici • Motori e riduttori di diverse marche • Pompe centrifughe, multistadio, alta pressione • Setole, elementi di spazzole, dischi lava ruote • Cinghie piatte e dentate Il tutto con tempi di consegna indicativi di 24/48 ore per il 90% delle richieste.

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PUNTARE AL MASSIMO FA BENE AL BUSINESS Con tre portali SmartCare, top di gamma di WashTec, e il Drive-In, sempre del costruttore tedesco, l’autolavaggio Drago Wash ha centrato quell’ulteriore salto qualitativo a cui i suoi gestori ambivano.

Siamo a Seriate, a pochi chilometri da Bergamo, su una strada molto trafficata, fuori dal centro cittadino, ma vicinissimi al quartiere fieristico del capoluogo bergamasco. Una location ottima per una attività di autolavaggio, come sanno bene i tre fratelli Dentella che ne sono i titolari. A fare gli onori di casa è Oscar, che ci racconta la storia imprenditoriale della famiglia Dentella: “Abbiamo iniziato nel 1983, avevamo tra i 19 e i 20 anni e nessuna esperienza in questo settore. All’inizio gestivamo una stazione carburanti con un piccolo portale, la nostra prima esperienza nel settore con un impianto di un’altra marca che abbiamo tenuto per circa vent’anni. Tutto questo fino al 2004, quando abbiamo deciso di aprire un’area di solo autolavaggio, quella dove ci troviamo ora. Da allora siamo cresciuti, prima con due portali e poi, dopo otto anni, con il terzo portale.

In seguito abbiamo fatto altri cambiamenti, abbiamo lavorato anche con un mini tunnel da 10 metri, con WashTec stiamo collaborando da circa 15 anni”.

Una scelta ponderata “I tre portali SmartCare sono il secondo tris della casa tedesca che acquistiamo – prosegue Oscar Dentella –. Una scelta dettata principalmente dal fatto che facciamo quasi solo self-service, praticamente non abbiamo il servito, quindi tendiamo ad avere l’impianto aperto 24h e il portale è la scelta migliore. Intorno non ci sono abitazioni che si possano lamentare del rumore, siamo vicini alla Fiera di Bergamo e spesso visitatori ed espositori si fermano a lavare perché è comodo e sempre aperto. Siamo anche vicini all’uscita dell’autostrada, quindi baricentrici tra Bergamo e Seriate, e disponiamo di un grande piazzale con bar, piccola autofficina con gommista, abbiamo sempre cercato di dare qualcosa in più della semplice area di lavaggio. Abbiamo allestito l’aspirazione centralizzata mentre all’inizio era normale, creato un’area per moto e bici che adesso

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Da sinistra: Ulisse, Luca e Oscar Dentella

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anche altri hanno, ma noi l’abbiamo fatta 15 anni fa, già con i supporti per le bici che devono stare in piedi da sole e prodotti chimici dedicati.

Anche le piste sono WashTec, le abbiamo cambiate due anni fa dopo il primo set di portali. Le abbiamo rifatte mantenendo la struttura delle precedenti: il tetto e le colonne sono invariati, sono stati sostituiti i divisori e tutta la tecnologia. Ora ci sono tre divisori in vetro azzurrato e la sala tecnica WashTec, con tutto quello che potevano fornire, top di gamma per le piste.

Siamo soddisfatti, anche perché abbiamo avuto un riscontro con la clientela, molto alto anche per le piste.

Pensavamo fosse più difficile recepire la soddisfazione dei clienti e che tanti programmi non sarebbero stati capiti e usati. Invece, dopo la perplessità ini-

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ziale dove si meravigliavano di ‘quanta roba c’è’, hanno iniziato a usarli, dalla cera al polish”.

“I precedenti portali erano già macchine di un certo livello, due SoftCare Pro2 e un Juno, top di gamma quando le abbiamo acquistate – ricorda Oscar Dentella –. Grazie anche a chi ci segue in WashTec, ci hanno presentato il nuovo SmartCare, siamo andati in giro per l’Italia a vedere le varie novità e anche in Germania a visionarla in azione e io personalmente ho voluto vedere operativo anche il sistema Drive-In, sempre di WashTec, perché avevo bisogno di vedere e capire. È così che abbiamo scelto di impostare tutta la nostra attività con questa soluzione che offre tanti vantaggi: innanzitutto il cliente può restare nell’auto e poi, mentre la macchina lava l’auto precedente, l’automo-

bilista può dal finestrino predisporre tutti i suoi programmi. Siamo andati a visionare anche delle attrezzature nuove per l’accettazione: abbiamo voluto anche il Bancomat e il pagamento con il telefono. Adesso ci sono due macchine in funzione, ma presto sarà pronta la terza, tutte fresche di installazione.

Domenica avevamo un solo impianto con il nuovo sistema perché temevo di avere un po’ di problemi, invece ho dovuto ricredermi: siamo stati presenti per aiutare i clienti con le procedure e pensavo saremmo dovuti intervenire più volte, invece gli automobilisti ar-

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rivavano, scendevano, ascoltavano la messaggistica vocale e riuscivano a farlo funzionare da soli. Poi quello dietro vede cosa fa quello davanti e così tutto ha funzionato. Insomma pensavamo che sarebbe stato più difficile, invece è stato abbastanza facile. I clienti dicevano che stare fuori o dentro all’auto non fa differenza, ma poi hanno provato a stare comodamente seduti e l’hanno apprezzato, perché d’estate stanno al fresco e d’inverno staranno al caldo.

Noi siamo presenti tutti i giorni della settimana, dalla mattina alle 6 alla sera alle 19,30, ci alterniamo e l’area non è mai abbandonata. Per il notturno abbiamo optato per un’illuminazione a giorno, anche questa una nuova installazione, così chi viene non ha zone d’ombra che possano mettere paura.

Ai clienti piace venire alla sera perché si sentono sicuri, poi con il Drive-In non devono neppure scendere dall’auto”.

Sempre al top “Rispetto alle macchine precedenti c’è stato un netto miglioramento – ribadisce Oscar Dentella –, perché pur essendo anche quelle top di gamma, lo erano dieci anni fa e in dieci anni la tecnologia è migliorata parecchio. Il portale SmartCare è molto flessibile, offre molte opzioni in più: per esempio, poter variare il numero dei giri per lavare il cerchione, sembra banale ma non lo è e ne risente la qualità del servizio; poi la pressione delle spazzole orizzontali e verticali, girano sempre ma cambia l’appoggio. Inoltre lo SmartCare è più

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largo e chi arriva ha più spazio davanti a sé e si lavano auto più larghe. Il Drive-In non c’era e non si poteva stare nell’auto e qui ora c’è pure un sistema d’emergenza che, se il cliente suona il clacson, l’impianto si ferma. Se uno suona per sbaglio, di giorno siamo qui noi e lo facciamo ripartire, di notte perde i soldi del lavaggio. Se, per esempio, un cliente ha paura o ha un attacco di claustrofobia, suona il clacson, si ferma tutto e può scendere a chiedere assistenza. Prima di iniziare il lavaggio, la macchina da poche e chiare indicazioni su cosa fare: togliere l’antenna, non avere il portapacchi.

Queste macchine hanno la possibilità del controllo da remoto, quindi di cambiare i programmi senza dover essere presenti. Sinceramente, da quello che deve ancora studiarle bene, non so se lo farò, perché quando la macchina è tarata con i suoi programmi e sappiamo che sono quelli giusti, non vedo perché modificarli. Però se dovessimo avere dei problemi, possono intervenire dall’assistenza in tempo reale e a distanza e questa è una bella sicurezza per l’operatività”.

“La macchina può lavare molto velocemente – spiega ancora Oscar Dentella –, ma abbiamo optato per avere una alta qualità più che la velocità, perché riteniamo che il cliente guardi molto alla qualità, e questo è anche il motivo per cui abbiamo tre portali. Con tre portali riusciamo a smaltire una mole di lavoro importante. Poi un programma di otto minuti possiamo portarlo a

cinque, ma è una riduzione di tempo eccessiva che per noi va a scapito della qualità finale. Non è la nostra filosofia.

La mia idea imprenditoriale è dare qualità con magari un minuto in più. È inutile fare un lavaggio veloce, far risparmiare due minuti ai clienti, ma avere risultato di pulizia insoddisfacente.

Lavoriamo quasi completamente in self-service, quindi ci serve una macchina che faccia il lavoro completo, che tolga i moscerini, che lavi bene i cerchioni. Non intervenendo noi in nessun modo il portale deve lavorare tanto e bene. Noi non facciamo nessun pretrattamento e dobbiamo usare dei prodotti che funzionino. Da dieci anni, usiamo solo prodotti Auwa WashTec, ci troviamo bene, costano un po’ di più, non tanto di più, ma la qualità e la resa che garantiscono vale la spesa, ne siamo convinti. Poi abbiamo un’assistenza efficiente, se ci sono problemi intervengono subito, non vendono il prodotto e basta”.

La parola al commerciale WashTec La parola passa a Sergio Pastori la persona che ha seguito la vendita e l’assistenza dell’autolavaggio Drago Wash dei fratelli Dentella: “Loro vogliono sempre il top e quindi lo SmartCare era l’unica macchina che potesse garantirgli un salto qualitativo. Questo portale ha un sistema di pompe dosatrici completamente diverso da tutte le altre macchine: sono pompe che si autoregolano sulla base di quan4/2021

WASHTEC SMARTCARE: IL PORTALE PREMIUM DELLA CASA TEDESCA L’obiettivo era creare un impianto con nuove funzioni per garantire la massima flessibilità. Quindi un semplice collegamento Internet consente ai gestori di collegarsi al proprio impianto di lavaggio da qualsiasi parte del mondo. Grazie all’accesso remoto i gestori possono

alla sua estensione SmartCare è perfetto per veicoli alti e larghi, che finora non era possibile lavare negli impianti tradizionali. Un notevole vantaggio competitivo perché è possibile acquisire come clienti anche i conducenti di veicoli più larghi, come i van, senza dover destinare più spazio all’impianto.

Con SmartCare qualsiasi impostazione è sotto il controllo adattativo del gestore: i programmi di lavaggio desiderati possono infatti essere adeguati secondo le esigenze in qualsiasi momento semplicemente premendo un pulsante, senza fatica, senza tecnico, senza particolari abilità. In presenza o da remoto.

SmartCare coniuga i migliori prodotti chimici con un’applicazione perfetta e spettacolare della schiuma: l’orientamento ottimale degli ugelli di nebulizzazione garantisce una migliore applicazione della schiuma su tutta la superficie e su tutti i veicoli. Inoltre, gli ugelli di nebulizzazione possono essere sottoposti a manutenzione in modo facile, senza utensili né grande impegno.

valutare, monitorare e personalizzare le impostazioni in base alle esigenze della propria attività. Per queste impostazioni non è quindi più necessario il tecnico dell’assistenza: i gestori potranno passare autonomamente, per esempio, dal periodo estivo a quello invernale o adeguare i programmi di lavaggio al meteo in tempo reale.

Con SmartCare è possibile dosare i prodotti chimici in modo personalizzato, economico e con la massima efficienza. La macchina dosa i prodotti chimici per il lavaggio proprio in base a dove vengono erogati. L’indicatore

di livello consente di monitorare alla perfezione il prodotto chimico e di ordinarlo per tempo. In questo modo si evitano errori di dosaggio o il serbatoio vuoto. Grazie all’accesso remoto i gestori possono regolare il dosaggio dei prodotti in base al programma.

La nuova larghezza massima del passaggio va oltre lo standard attuale. Minicar o suv non importa, grazie

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Il design moderno e all’avanguardia può essere personalizzato in piena libertà. Il vetro di alta qualità, stampato sul retro e resistente ai prodotti chimici, è facile da pulire e di lunga durata; inoltre funge da protezione per i led che vengono posizionati dietro di esso. Il moderno design 3D con parte anteriore inclinata risulta accattivante e non passa inosservato.

Con FlexControl 2.0 le spazzole verticali SofTecs vengono regolate da un comando supportato da sensori in combinazione con una posizione inclinata in continuo.

Insieme alle spazzole dal diametro perfettamente adeguato al fabbisogno, è possibile ottenere un elevato angolo di avanzamento in profondità del profilo laterale e la pressione di contatto ideale, dallo spigolo del tetto fino al sotto porta. La precisione della tecnologia di controllo basata sui sensori di MultiFlex 2.0 assicura che la spazzola verticale multidimensionale si adatti in modo flessibile alla parte posteriore inclinata dell’auto. Con assi di inclinazione separati le spazzole verticali MultiFlex lavano mantenendo il massimo contatto con il veicolo, dal retro fino al montante posteriore.

Sporco molto ostinato e superfici irregolari dei veicoli non sono un problema: i TurboNozzle, ugelli a getto concentrato rotanti, assicurano un prelavaggio ottimale con un forte getto ad alta pressione e la massima precisione nella parte anteriore, posteriore e nel sotto porta.

Gli angoli di erogazione perfettamente regolati garantiscono un lavaggio ad alta pressione di tutta la superficie del veicolo, in modo efficiente e con il migliore risultato.

L’asciugatura dal flusso ottimizzato e la massima efficienza dello SmartCare consentono di ottenere ottime performance. Un miglior flusso dell’aria e il preciso movimento a copiare garantiscono risultati di asciugatura perfetti con ogni tipo di veicolo, per una maggiore redditività dell’attività e la massima soddisfazione e fidelizzazione dei clienti.

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tità d’acqua che passa e mantengono sempre la giusta percentuale. Qui sono anche predisposte per dosare più prodotto sulla parte anteriore della

vettura, meno su fianchi e retro. Con questi sono nove gli impianti WashTec acquistati dai fratelli Dentella perché hanno anche un’altra area, una sta-

zione di servizio carburanti, lì ne hanno cambiato uno e poi c’è un portale Pro2 Touch, sempre WashTec e sempre di alta gamma full optional. Ora stanno valutando la possibilità di sostituire i tabelloni, un sistema che ritengono obsoleto, con un totem multifunzione programmabile a led che illustri il programma, pubblicizzi il bar e le promozioni del gommista.

I fusti del prodotto chimico sono in sala tecnica con dei sensori che, quando si abbassa il livello, mandano un allarme alle pompe che prima diventano gialle e poi rosse e si fermano per non girare a vuoto. Non fermano la macchina, smettono di funzionare, ma prima mandano l’allarme. Tutto si controlla anche dal computer, con la tastiera che è sempre in sala tecnica.

L’impianto è naturalmente full optional, dotato anche di FoamTastic, la cascata di schiuma di WashTec, non a tenda ma con tantissimi piccoli singoli getti, un po’ diversa dalla cascata “a velo”, la FoamSensation”.

Resta solo da ricordare che l’installazione e la futura manutenzione sono a cura della Decatech, l’officina locale autorizzata Washtec, mentre per il montaggio iniziale ci si è avvalsi della competenza di Fabrizio Iacomussi, tecnico WashTec. Massimo Cicalini

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PIAZZALE

LE TANTE SOLUZIONI DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA Le soluzioni di Arboh per completare le aree di servizio con distributori automatici consentono, in totale self-service, di incrementare il business sul piazzale e offrire un servizio in più ai clienti.

Arboh, grande protagonista in Italia nella vendita e messa in funzione di distributori automatici per le stazioni di servizio e gli autolavaggi, offre infinite soluzioni per la vendita in selfservice con l’obiettivo di incrementare il business dei gestori.

L’erogazione in self-service di prodotti per la cura dell’auto, drink & snack (anche misti), lubrificanti e di molte altre referenze, riscuote infatti un sempre maggiore interesse: oltre ai classici caffè, bevande calde e tramezzini che sono entrati ormai nell’uso comune.

In questi ultimi anni, inoltre, la gamma dei distributori automatici offerta da Arboh si è rinnovata con la linea TMT, gestibile anche in remoto così da beneficiare degli sgravi fiscali (50% del credito d’imposta) previsti dalla legge “Industria 4.0” aggiornata al 2020 e dalla Legge per il Mezzogiorno (credito d’imposta fino al 45% per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Senza dimenticare gli altri vantaggi offerti da Arboh, come la formula noleggio in 24/36 mesi finanziata dalla stessa società, i

F 900 TMT Cura Auto

pagamenti personalizzati e il leasing.

I distributori della serie TMT possono già funzionare tramite acquisti diretti da cellulare con il circuito Satispay, ma i sistemi di pagamento a loro abbinabili sono molteplici: carte, Bancomat, cellulare, oltre ai classici a monete, gettoni e banconote.

Il display touchscreen a colori da 7”, di cui queste macchine sono dotate, consente la proiezione di immagini pubblicitarie e brevi filmati promozionali.

I distributori automatici TMT sono inoltre dotati di gruppo frigo brevettato “slide-in slide-out” a basso consumo e rapida sostituibilità. Le dimensioni interne del vano recupero prodotti

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F 1050 TMT Cura Auto + Drink

sono state maggiorate per la gestione dei prodotti di ingombro superiore alla media. È prevista anche la predisposizione per kit display, cassetti e cassetti spingitori. Queste nuove macchine prevedono anche cassetti specifici per i profumatori Arbre Magique così da permetterne l’erogazione senza nessun problema.

Tutti i distributori proposti da Arboh

F 1050 TMT Cura Auto

possono essere installati all’esterno dotandoli di una adeguata copertura. L’azienda, inoltre, seleziona e distribuisce una fornitissima gamma di prodotti per la cura dell’auto di brand qualificati come Washtime, Max, Arexons, Arbre Magique e Petronas, con ingombri particolarmente idonei alle dimensioni di queste macchine in modo da permetterne l’erogazione senza intoppi.

F 1050 TMT Oil

Affidarsi ad Arboh significa quindi affidarsi a un partner competente, con esperienza pluriennale e sempre presente sul territorio nazionale.

Non resta quindi che sfruttare l’opportunità di chiedere sopralluoghi e preventivi personalizzati in base alle proprie specifiche esigenze.

Federico dei Roggero

F 900 TMT Drink + DuoCoffee + F 900 TMT Cura Auto

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PIAZZALE

DISTRIBUZIONE DEL METANO ESPANSIONE SENZA SOSTA Abbiamo incontrato Gianni Baroni, Direttore commerciale di Aspro Italy, azienda del gruppo GRAF SpA, per visitare il nuovo stabilimento e conoscere le novità, su tutte il nuovo distributore doppio di GNL.

Visitiamo lo stabilimento di Nonantola in provincia di Modena, dove Aspro Italy si è da poco trasferita per l’esigenza di avere più spazio a disposizione, ma anche il nuovo insediamento si è già rivelato insufficiente per il forte e continuo aumento del lavoro. In futuro è quindi previsto un nuovo trasferimento in una struttura più grande.

Al momento buona parte delle attività si svolgono qui: dal montaggio degli skid di compressione al collaudo dei compressori, passando per l’assemblaggio dei cabinati, montaggio corpi compressori, collaudo erogatori e, protagonisti della nostra visita, l’assemblaggio degli erogatori GNC (Gas Naturale Compresso) e GNL (Gas Naturale Liquefatto) dei quali conosceremo anche le ultime novità di prodotto.

A fare gli onori di casa Gianni Baroni, Direttore commerciale di Aspro Italy: “Pensavamo, quando siamo venuti qui, che lo spazio fosse sufficiente, questa struttura ha 6 mila mq di officina e 2 mila mq di uffici, siamo riusciti ad occuparla in tempi brevi e il prossimo anno però ci trasferiremo con un po’ più di calma, quando avremo smaltito questa importante richiesta di macchine”.

a fronte della sempre più massiccia diffusione dei veicoli GNL, poterne rifornire due contemporaneamente aumenta notevolmente la vendita della stazione. Così abbiamo studiato un erogatore modulare: ne compri uno singolo, ma se in futuro c’è bisogno di un secondo attacco, è tutto predisposto per un altro gruppo di erogazione.

Questo evita di cambiare erogatore, ma non solo: un altro aspetto molto importante è che non c’è necessità di altre autorizzazioni, non si deve ampliare la pensilina, si evitano opere edili, non si occupa

ulteriore spazio qualche volta carente; semplicemente si raddoppia l’offerta quando se ne sentirà il bisogno: in pratica, due macchine singole all’interno dell’unico corpo di erogazione. Il GNL lo consente perché è già disponibile e quindi è solo una ‘mescita’. L’unica accortezza è di predisporre lo spazio per la posa delle future tubazioni in

Impegno su due fronti “Per quanto riguarda gli erogatori di metano GNC la produzione ha toccato le 1.500 unità all’anno – spiega Gianni Baroni –, con una consegna di circa 30 erogatori alla settimana. Dall’altra parte c’è invece il montaggio degli erogatori di GNL dove abbiamo esaurito la serie in acciaio del modello a bandiera. Infatti, da ora in poi, parleremo solo del nuovo modello a colonna con erogatore singolo o doppio.

Una soluzione molto richiesta dal mercato perché,

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fase di costruzione ed implementare, al bisogno, con tubazioni e kit di erogazione GNL per avere un erogatore doppio contemporaneo, nel senso che possono funzionare entrambi contemporaneamente: due erogatori singoli all’interno dello stesso fasciame con misuratori separati. Abbiamo ovviamente mantenuto per ogni attacco il doppio misuratore che conteggia sia la fase liquida che quanto si preleva dal serbatoio del camion nella fase di ritorno. Perché quando si fa rifornimento, per immettere il liquido si deve “fare spazio” estraendo del gas dall’interno che viene debitamente misurato. Per esempio, se conteggio 100 kg sul misuratore del liquido, ma ne recupero 10 kg perché prelevati dal serbatoio del veicolo, il cliente paga per 90 kg.

Un erogatore doppio risolve anche i problemi logistici sull’area di servizio: per far circolare i camion ci vuole spazio e anche per mettersi in coda. Avere un secondo erogatore singolo vuol dire allungare la pensilina, cambiare la viabilità, magari non ci sono più le distanze di sicurezza dal vicino e quindi si complica tutto. Si capisce quindi perché il mercato, installatori e clienti, ci ha chiesto un erogatore che all’occorrenza può diventare doppio. Abbiamo quindi pensato a uno chassis partendo dalla linea del nostro

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erogatore a quattro attacchi di gassoso e l’abbiamo adattato per essere allestito con doppia o singola erogazione.

Inoltre, grazie alle esperienze con i singoli, dai problemi del ghiacciamento delle pistole alla corretta informazione del veicolo da rifornire, fino alla predisposizione per la gestione del selfservice, abbiamo fatto nostre tutte le richieste e i suggerimenti degli operatori e sviluppato un prodotto in grado di rispondere a tutte le loro esigenze.

Voglio ricordare che il nuovo distributore GNL è in consegna dai primi di agosto”.

Iveco, Scania o Volvo?

Non c’è problema!

“Un’altra novità importante del nuovo erogatore GNL – prosegue Baroni –, è la possibilità di scegliere il metodo di erogazione a seconda del veicolo da

rifornire. Scania e Iveco hanno una temperatura di rifornimento diversa da Volvo, pertanto se arriva un veicolo Volvo, basta girare il selettore nella relativa posizione e premere lo start; l’erogatore dà un segnale all’impianto che si configura senza la cosiddetta “saturazione”; ovvero può erogare alla temperatura del GNL disponibile nel serbatoio: un’opportunità anche per conquistarsi gli autisti Volvo.

Altra innovazione è l’anti congelamento per evitare nella pistola la formazione di ghiaccio a fine erogazione.

Ora il blocco d’appoggio dell’attacco è riscaldato e poi, con un getto di aria compressa, lo teniamo pulito per evitare il ghiacciamento della pistola.

Se ci sono più camion da rifornire in sequenza, quello del ghiaccio diventa un problema e si rallenta tutto, ma ora abbiamo anche il porta pistole riscaldato e con l’aria compressa per asciugare e togliere la condensa.

Altro aspetto importante è la predisposizione per il self-service, questa macchina non l’ha, però è già previsto che con una chiave come commutatore permetterà di scegliere tra servito o self. Come abbiamo previsto per la colonnetta di metano gassoso, ci sarà anche per il self del GNL l’avvertenza che, una volta innestato l’attacco, ci si deve allontanare per una distanza maggiore della lunghezza del tubo di erogazione per premere il pulsante di arresto e stop remoto; così facendo qualora non si fosse innestata correttamente la pistola di erogazione, in caso si dovesse sganciare, non si viene investiti dalla frustata della manichetta. La colonnetta avrà un contasecondi a scalare, perché la normativa chiede di premere il pulsante almeno ogni 60 secondi per obbligare l’utente a non avvicinarsi al punto di erogazione, ma stare lontano. Se si preme una sola volta, eroga per un minuto e poi si

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ferma. Sono tutte disposizioni inserite nelle norme di sicurezza per il self. La verifica dell’abilitazione al corso per il self viene gestita direttamente dai “terminali di piazzale”.

Walkaround per i reparti “Per una commessa per l’Egitto – spiega Baroni –, stiamo consegnando 110 compressori in totale, 40 con motore a gas Caterpillar e altri 70 da 200 kW con motore elettrico. Quest’anno produrremo circa 170/180 compressori in totale.

Invece per quanto riguarda gli erogatori, dall’area di assemblaggio, una volta che la macchina è finita, viene testata,

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collaudata e poi passa alla spedizione dove viene imballata e inviata: abbiamo una spedizione di erogatori ogni 10 giorni e, per ottimizzarne i costi, le dimensioni dei pallet ed imballi sono state adattate per consentire il ricovero di 40 erogatori per container marittimo.

Il collaudo dei compressori avviene nell’area dedicata dove troviamo due aree di collaudo divise da una struttura resistente alle schegge, tutto compartimentato dalla parete con la porta scorrevole tagliafuoco a norma REI, così da dividere la zona dei test dalla zona di produzione. Il gas compresso durante i collaudi viene gestito da un

banco di collaudo in circuito chiuso che consente di utilizzare sempre lo stesso gas ed in piccolissime quantità.

All’esterno poi troviamo un gruppo elettrogeno da 650 HP per provare i compressori con potenze superiori a 200 kW; dobbiamo ricorrere alla cogenerazione perché altrimenti non ci sarebbe la corrente necessaria.

I quadri elettrici sono invece realizzati nell’altro stabilimento qui vicino, sempre nella zona industriale di Nonantola dove ci sono anche gli uffici dei progettisti, l’assemblaggio e i test in bianco degli stessi; dopo il collaudo i quadri elettrici vengono trasferiti qui 4/2021

per l’accoppiamento e collaudo a caldo con il relativo compressore. Tutte le macchine sono spedite già testate e abbinate al proprio quadro elettrico, oltre ovviamente all’avvenuto al pagamento perché, spedendole in tutto il mondo, diventerebbe un problema recuperare eventuali insoluti”.

Un grande container di 13 metri di lunghezza offre a Gianni Baroni l’opportunità di un altro approfondimento: “È per il mercato russo dove fa notoriamente molto freddo; ha all’interno, oltre a quadro elettrico, compressore e stoccaggio, anche il gruppo ‘dryer’ di essicazione del gas, sempre prodotto da noi. Se il gas è umido, quando viene compresso ed erogato, l’acqua essendo incomprimibile, aumenta di concentrazione e poi, quan4/2021

do si espande, ghiaccia e questo crea delle difficoltà di erogazione. Si depositano delle micro goccioline sulla reticella nel bocchettone e, passando il gas freddo, si crea una ragnatela che blocca l’erogazione. Questo effetto può verificarsi anche a seguito di un allaccio alla rete che, per varie ragioni non è entrata subito in esercizio; si può formare condensa che può creare questi disagi nei primi periodi di esercizio: una volta pulita, questo effetto non c’è più”.

“Stiamo lavorando molto anche con i liquefattori di metano liquido – conclude Baroni –, però siamo ancora in fase di rilascio delle autorizzazioni perché la procedura è molto lunga, ma contiamo per il 2022 di mettere in esercizio i primi tre impianti. Uno andrà all’estero

e gli altri due nella bassa Pianura Padana, in aziende agricole.

Nelle recenti dichiarazioni della Presidente UE è stato ribadito che nel 2035 le auto a combustibile fossile non saranno più prodotte, con l’eccezione dei carburanti alternativi. Il biometano è quanto di meno inquinante ci sia, addirittura ha la CO2 negativa, quindi le auto con il biometano e i camion con il bio GNL sono una strada percorribile e sostenibile. Questo ci fa sperare e credere in quello che facciamo preparandoci per tempo a quello che sarà il futuro. La tecnologia c’è ed è matura, aspettiamo solo che le cose facciano il loro corso e, come è noto, abbiamo già sviluppato anche l’erogatore di idrogeno”.

Massimo Cicalini

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EVENTI

FUELS MOBILITY APERTE LE ISCRIZIONI Energia e mobilità sostenibile, aperte le iscrizioni per i visitatori di “Fuels Mobility – La stazione di servizio del futuro”, in programma dal 6 all’8 ottobre a BolognaFiere.

Da pochi giorni è possibile iscriversi online e scaricare il biglietto che garantisce l’ingresso giornaliero e gratuito al padiglione 20 di BolognaFiere, area destinata ad ospitare le aziende espositrici di “Fuels Mobility – La stazione di servizio del futuro”, manifestazione ideata e organizzata da Mirumir (In Fieri), in programma dal 6 all’8 ottobre 2021, in contemporanea a HESE Hydrogen Energy Summit & Expo, ConferenzaGNL, Dronitaly e ACCADUEO. Fuels Mobility segna una svolta importante nel panorama degli appuntamenti fieristici e convegnistici dedicati al mondo dell’energia. L’esperienza di Mirumir, per anni segreteria organizzativa della principale manifestazione nazionale dedicata ai carburanti tradizionali e all’autolavaggio, unitamente alla forza prospettica e alla solidità di BolognaFiere, consente oggi di poter offrire un punto di incontro di profilo internazionale, rafforzando il percorso di sviluppo e di sensibilizzazione verso le tematiche dell’energia e della mobilità sostenibile.

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La validità e la forza dell’iniziativa trova riscontro nell’interesse registrato da parte di aziende storiche e leader del settore come Agla Elettronica, Aspro Italy, Assytech, Cashpos, Cubogas, Elaflex, Emme Informatica, Fiber, Fortech, Intrapresa, Iveco, Kew Technology, Labcert, Maser, Pancaldi, Schermolux, Seastock, Snam4Mobility, Tecnocryo, TPer, Transadriatico, Vanzetti Engineering, Walter Tosto e Washtec.

Il padiglione 15 ospiterà invece il ricco programma di convegni (partecipazione gratuita previa registrazione) realizzato in collaborazione con le principali associazioni di categoria, centri di ricerca, università e istituzioni internazionali. La prima edizione di Fuels Mobility racconterà e discuterà i moderni scenari disegnati dalla mobilità sostenibile, il ruolo preminente dei nuovi carburanti e vettori energetici (GNL e BioGNL, biometano, GPL e bioGPL, biocarburanti, LCLF, carbu-

ranti sintetici, idrogeno ed elettrico) e la loro integrazione nella rete di rifornimento, nonché la digitalizzazione della filiera per il contrasto dell’illegalità.

In collaborazione con H2IT, inoltre, si farà il punto sui prossimi passi per la realizzazione di una rete distributiva per l’idrogeno.

L’iniziativa verrà anticipata, dal 27 settembre al 5 ottobre, dalla Water+Energy Digital Session, l’anteprima digitale della manifestazione, un qualificato servizio di Business Matching internazionale (gratuito per gli espositori) destinato ad aziende e key player del settore, in attesa dell'appuntamento in presenza.

Massima attenzione sarà rivolta, infine, ai protocolli di sicurezza anticovid, per garantire la più ampia partecipazione di pubblico e di operatori del settore, nel pieno rispetto delle normative vigenti e a tutela della salute di tutti.

Elda Frigerio

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PIAZZALE

L’APP DI PAGAMENTO TUTTA DA SCOPRIRE Si chiama Pin-Go ed è la risposta di Emme Informatica all’esigenza di risposte sempre più innovative che semplifichino la vita sul piazzale sfruttando la rivoluzione digitale che tutti stiamo vivendo.

In un’epoca di grande evoluzione digitale che spinge il mondo della distribuzione carburanti a essere sempre più competitivo e performante, Emme Informatica raccoglie ancora una volta l’esigenza di risposte sempre più innovative, presentando l’app Pin-Go*.

Tutto più semplice e sicuro Con Pin-Go l’utente fidelizzato potrà pagare i rifornimenti e i lavaggi in modo facile e sicuro, senza usare carte o contanti, presso le stazioni abilitate delle principali reti indipendenti italiane. La storica Carta Multistation, fiore all’occhiello dell’azienda padovana, si toglie l’abito dematerializzando-

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si e porta il Multistation System* e la stazione di servizio a un livello superiore.

Emme Informatica ancora una volta strizza l’occhio al retista italiano, offrendo un’app davvero unica e all’avanguardia che realmente consente di andare oltre il semplice pagamento del rifornimento... peccato però che sulle sue soluzioni venga ancora mantenuto il più assoluto riserbo.

Per saperne di più bisognerà attendere la sua presentazione ufficiale a livello nazionale, che la vedrà protagonista nelle vetrine fieristiche di Fuels Mobility a Bologna e Oil&Nonoil a Verona. L’unica informazione che per

ora trapela è che il suo nome è un omaggio al caro vecchio pin, quello necessario all’utilizzo della tradizionale carta in pvc.

Stazione di servizio al livello successivo “Portare la Stazione di servizio al livello successivo”, recita così lo slogan lanciato in home page del nuovo sito di Emme Informatica (www.emmeinformatica.com). È una missione ambiziosa e particolarmente impegnativa nel momento storico nel quale le stazioni di servizio si stanno trasformando in un vero e proprio hub dell’energia.

Quindi innovare per poter aiutare gli

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utenti a restare al passo e non perdersi nelle difficoltà derivanti dalle continue modifiche normative.

Innovazione ben evidenziata anche dal successo riscosso dal portale di Emme Informatica www.telematico.online.

Una soluzione cloud solida, integrabile, intuitiva ed economica, sebbene altamente evoluta, che concentra tutti i dati di vendita, di carico e scarico, giacenze e letture, inviandoli all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo la semplice validazione dell’utente.

Anche gli operatori meno propensi all’utilizzo dei mezzi informatici ne hanno apprezzato la semplicità.

Si tratta di un portale pienamente responsivo e fondamentale per colloquiare con l’Agenzia delle Dogane: la sua forza sta proprio nell’attività di

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firma digitale e intermediazione messa in atto. Impossibile sbagliare, anche grazie al supporto di tecnici altamente specializzati che assistono gli utenti e, qualora necessario, i loro commercialisti, supportandoli con formazione e consulenza fiscale.

Grazie alla sua trasversalità, sono davvero molti ormai i punti vendita connessi e che utilizzano il portale Telematico sia per l’invio dei corrispettivi oil, che per l’invio dei registri telematici di carico e scarico. Ricordiamo infatti che Telematico.Online concentra i dati di vendita, di carico e scarico, le giacenze e le letture, prelevabili da tutti i sistemi gestionali esistenti attualmente sul mercato, inviandoli all’Agenzia delle Dogane senza la necessità di installare hardware aggiuntivi alle attrezzature

delle stazioni, con un notevole risparmio per gli esercenti.

Altra caratteristica che fa apprezzare Telematico.Online è la sua versatilità, consentendo di realizzare statistiche e analisi di vendita tali da evitare possibili errori di valutazione economica.

Ultima sua peculiarità, ma non meno importante, è l’eticità: in un momento di grande difficoltà economica per il Paese, Emme Informatica ha fissato per questo servizio prezzi molto bassi, nonostante l’elevata efficienza dello stesso e gli elevati costi sostenuti per lo sviluppo. Un approccio etico a sostegno della resiliente filiera della distribuzione carburanti che, nonostante la pandemia e seppur sofferente, non si è mai fermata per garantire al Paese i trasporti.

Lo staff di Emme Informatica aspetta quindi i suoi clienti, e tutti coloro che sono interessati a suoi prodotti, a Bologna in occasione di Fuels Mobility (6-8 ottobre 2021) e a Verona per Oil&nonoil (24-26 Novembre 2021).

Elda Frigerio *Pin-Go e Multistation System sono marchi registrati

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L’EVOLUZIONE DEL LUCIDO

DETERGENTE PER CAR WASH

Elevato potere lavante Asciugatura “ritardata” durante la stagione più calda (soprattutto nell’utilizzo manuale) Schiuma molto “adesiva”, ma facile da risciacquare Prodotto profumato Basso impatto ambientale (tensioattivi di origine vegetale) Compatibilità con tutti i tipi di setole degli spazzoloni

AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2008

A TUTTA SCHIUMA! EVOLUX F è un detergente alcalino di prelavaggio studiato appositamente per essere utilizzato negli IMPIANTI DI LAVAGGIO CON DI SISTEMA A SCHIUMA. EVOLUX F ha una nuova formula esclusiva, a base di materie prime innovative e tensioattivi ecologici, in conformità con le più recenti leggi sulla biodegradabilità, efficace anche con acque dure.

Questa formula innovativa dona al prodotto una serie interessante di caratteristiche, rendendolo un detergente universale per qualsiasi tipo di impiego come prelavaggio con sistema a schiuma: uso manuale (nebulizzatore), nei portali, nei tunnel, nelle piste self service e negli impianti touchless.

EVOLUX F unisce a un elevato potere pulente e sospensivante dello sporco, una SCHIUMA MOLTO “ADESIVA” E UN PIACEVOLE PROFUMO. Indicato per il lavaggio rapido di: autovetture, autocarri, cisterne, cabine ferroviarie, teloni, autobus, motori, macchine operatrici, mezzi navali, cassonetti dell’immondizia, ecc.

Dopo la nebulizzazione, sprigiona una forza penetrante super attiva, staccando e portando in sospensione lo sporco, che può quindi essere poi facilmente risciacquato. Il prodotto anche se lasciato a lungo diluito con molta acqua, non perde la sua forza lavante come i normali detergenti, ma separa il calcio e tutti i componenti presenti nell’acqua usata per la diluizione.

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EVOLUX F ha un’altissima resa: diluito in acqua 1:50/150 per l’esterno della carrozzeria, 1:10/20 per cerchioni, motori e parti molto sporche. Non serve né spugnare né spazzolare.

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PIAZZALE

REGISTRO TELEMATICO CARICO E SCARICO INTEGRAZIONE, AUTOMAZIONE, VELOCITÀ Per Fortech sono tre le parole chiave per gestire al meglio il registro telematico di carico e scarico: integrazione, automazione, velocità e vi spieghiamo perché.

Quando una nuova normativa modifica il modo di eseguire i processi di lavoro quotidiano, ci si chiede sempre quanto sarà complesso gestire il cambiamento e quale soluzione adottare per non ritrovarsi ad avere problemi per rispettare i termini e le tempistiche della nuova gestione. Nel caso della Determinazione n. 724/RU del 21 marzo 2019 per la sostituzione del registro di carico e scarico cartaceo con quello telematico negli impianti non presidiati, questi interrogativi si sono moltiplicati.

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Un po’ di chiarezza Facciamo quindi chiarezza su quello che impone la normativa e sulle soluzioni più idonee per gestire il registro di carico e scarico.

Cosa cambia. A partire dal 24 maggio 2019 gli impianti di distribuzione di carburante non presidiati (ghost) istituiscono il registro obbligatorio di carico e scarico dei prodotti esclusivamente in forma telematica. Per gli stessi punti vendita è stato indicato l’obbligo di installare appositi strumenti per la gestione dei telelivelli.

Questo significa che: • gli impianti di nuova attivazione (dal 24 maggio 2019) devono già essere dotati di telelivelli e di gestione del registro telematico di carico e scarico all’apertura; • gli impianti già attivi al 25 marzo 2019 avrebbero dovuto adeguarsi entro il primo gennaio 2020 dandone anche comunicazione all’Ufficio delle dogane territorialmente competente. Per questi impianti, l’installazione dei telelivelli è prescritta nel caso l’erogato annuo complessivo sia superiore a 3 milioni di litri.

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Quando si devono fare gli invii.

Il registro telematico è costituito dagli invii telematici giornalieri. La cadenza di invio è quindi giornaliera e deve essere effettuata entro la mezzanotte del giorno successivo.

Come evitare problemi Questa panoramica sulla normativa fa subito capire che, per evitare che questo cambiamento abbia ricadute negative sul lavoro della stazione di servizio rendendone complicata la gestione, occorre scegliere una soluzione che garantisca semplicità di esecuzione e automazione. Sono infatti questi i fattori rilevanti per poter cogliere l’opportunità di questo cambiamento invece che subirlo.

Proprio per rispondere a questa esigenza, Fortech ha sviluppato un servizio accreditato presso il portale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che i clienti già definiscono “no stress”.

Chi si ricorda del tempo dedicato ai calcoli delle giacenze? Ora lo si può impiegare per svolgere altre attività!

Infatti, grazie all’integrazione con i serbatoi, il servizio Fortech permette di: • calcolare tutte le giacenze con un semplice click, • monitorare i cali e gli esuberi dei serbatoi, • stampare o esportare il registro.

Questo significa che si ha sempre tutto sotto controllo ed è il gestore a decidere se automatizzare gli invii oppure validarli quando sono pronti.

Gli step di processo sono inoltre talmente semplici da risultare velocissimi: • si crea il registro • si verificano i dati automatici delle letture litri • si gestisce il carico/scarico manuale (nuovo carico, scatti a vuoto, carichi/scarichi manuali) • conferma e invio della giornata.

E se poi ci fossero delle perplessità tecniche o relative alla normativa, l’helpdesk Fortech è sempre a disposizione per risolverle insieme. I canali di assistenza Fortech offrono infatti un importante valore aggiunto al servizio in quanto riescono a garantire ai clienti supporto da remoto che si traduce in business continuity e minor perdita di tempo.

Un altro plus della soluzione proposta da Fortech? Integrazione e automazione limitano anche gli errori umani, a tutto vantaggio della tranquillità del gestore.

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PIAZZALE

PIÙ EFFICIENZA SUL PIAZZALE Più efficienza ma anche più servizi con le nuove proposte di MTM Hydro: dal modulo di prelavaggio con schiuma in alta pressione SFT alla colonnina per la pulizia delle bici BKW. Nuove e vecchie esigenze sul piazzale.

Se da un lato il pretrattamento prima del lavaggio è un’operazione eseguita e apprezzata da molti clienti, un’attrezzatura specifica per le biciclette è invece un’esigenza nata negli ultimi anni e cresciuta con l’avvento delle ebike che stanno diventando un mezzo di trasporto sempre più apprezzato e scelto da una svariata serie di utenti, dai manager rampanti ai pensionati a corto di fiato. Per entrambe queste domande di pulizia, MTM Hydro ha sviluppato due soluzioni che si propongono di dare una risposta mirata a entrambe le esigenze.

pressione è pensato per integrarsi e completare le piste dove non è presente un servizio schiuma professionale e per essere messo prima di un portale self service. I vantaggi di questa procedura sono noti: disporre di un prelavaggio guidato da occhio e mano dell’utente per togliere lo sporco più ostinato nei punti più “difficili” della vettura. Utile soprattutto in self, ma apprezzato anche da chi usa il portale “servito”. Una soluzione che consente

di avere un’opzione in più, di differenziarsi accontentando la clientela più esigente, senza dover apportare grosse modifiche all’impianto.

Il modulo SFT garantisce alte prestazioni di lavaggio e una rapida installazione.

La struttura è di acciaio inox, la pompa per la schiuma lavora in alta pressione supportata da una pompa dosatrice.

La struttura dispone di una chiusura a due punti antivandalo ed è sormontata da una calotta di abs resistente ai

SFT, prelavaggio schiuma in alta pressione Il nuovo modulo MTM Hydro dedicato al lavaggio self con schiuma in alta

SFT

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raggi ultravioletti; il quadro elettrico è integrato e di facile accesso così come la gettoniera, ovviamente i tempi del ciclo sono programmabili. Possono, a richiesta, completare la dotazione, il braccio verticale di sostegno del tubo ad alta pressione, il kit EuroKey e quello di illuminazione a led, display, pistola con lancia schiuma ad alta pressione, copertura della gettoniera, porta lancia singolo e kit antigelo.

BKW, la colonnina per la pulizia delle bici Un prodotto innovativo per rispondere a una precisa domanda del mercato.

Infatti, non sappiamo se per reazione alla pandemia o per maggiore rispetto dell’ambiente, resta il fatto che sono sempre di più le persone che scelgono la bicicletta, tradizionale o a pedalata assistita elettronicamente, come mezzo di mobilità e svago. Così in MTM Hydro si sono posti la domanda: terminata l’attività sportiva come possiamo consentire agli utenti di prendersi cura della propria bici così come se fosse un’auto? La risposta è BKW, la colonnina “stand alone” self-service per la pulizia approfondita di tutti i tipi di biciclette grazie all’innovativo braccio “reggi bici” universale e poi con prelavaggio e risciacquo in bassa pressione (invece del lavaggio ad alta pressione, dannoso per il motore elettrico, guarnizioni, cuscinetti e batterie), generatore di schiuma in bassa pressione con spazzola e asciugatura ad aria. Una soluzione pratica che garantisce di non occupare una pista auto con le biciclette e dare un servizio in più agli utenti delle due ruote.

La dotazione comprende la pistola con ugello per l’erogazione di acqua in bassa pressione, pistola con spazzola per erogazione di acqua e detergente sempre in bassa pressione, impianto di asciugatura con soffio d’aria, braccio universale per sostenere la bici adatto per ogni modello, arrotolatori dei tubi dell’acqua di 12 m con fermo e riavvolgimento automatico, kit gonfia gomme con compressore incorporato, tempo del ciclo e pompa dosatrice del detergente regolabile, copertura della gettoniera, chiusura a due punti antivandalo, calotta in abs resistente ai raggi ultravioletti, quadro elettrico e gettoniera integrati e di facile accesso e sportello posteriore facilmente rimovibile per interventi di manutenzione.

A richiesta BKW può anche essere dotata del kit di illuminazione a led, avviamento manuale, display, Kit EuroKey, cassonetto della gettoniera con lucchetto e kit antigelo.

BKW

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PIAZZALE

SENZA SOSTE LA CRESCITA DEGLI USI DEL GNL IN ITALIA Questo quanto riportato dall’aggiornamento dello “Small Scale LNG Watch” per il primo semestre 2021: in Sardegna il primo deposito costiero del Mediterraneo, da 139 a 165 gli impianti a GNL, oltre 5 mila i camion circolanti, sviluppi timidi in ambito marittimo, mentre si consolidano bioGNL e reti isolate in Sardegna.

Più che positivo, secondo la Società di consulenza REF-E, il primo semestre 2021 per la crescita della filiera industriale del GNL nei trasporti e altri usi diretti. Il periodo è stato ancora pesantemente condizionato dalla crisi pandemica, che ha rallentato a iniziare dallo scorso anno le decisioni di investimento. Minore impatto sembra da attribuire all’andamento dei combustibili a livello mondiale. Sia in ambito terrestre che marittimo il GNL mantiene l’usuale competitività, anche se risente anch’esso della volatilità delle principali commodity.

Nonostante questo quadro denso d’incertezze lo scorso maggio è entrato in attività in Italia il primo deposito costiero del Mediterraneo (Higas a Santa Giusta Oristano, da 9.000 mc di GNL) ed è stata confermata l’apertura del deposito Edison-Pir-Enagas di Ravenna (10.000 mc il prossimo ottobre). Per la fine del 2021 i consumi diretti complessivi di GNL sono previsti a 205 mila tonnellate rispetto alle 130 mila di fine 2010.

Gli impianti di GNL small scale dal primo gennaio al 30 giugno 2021 sono cresciuti nel Paese complessivamente da 139 a 165. Sono 114 le stazioni di servizio con GNL; 103 quelle che riforniscono camion e auto, quindi nove in più, stabili a 11 quelle solo per auto.

Forte la crescita delle vendite di veicoli industriali: 576 immatricolazioni solo da gennaio a maggio (circa il doppio dello scorso anno) per un totale di 3.585 mezzi circolanti, cui ne vanno aggiunti circa 500 immatricolati all’estero. Nel trasporto terrestre a GNL l’Italia conferma la leadership europea.

L’Italia è invece il fanalino di coda per navi a GNL e punti di approvvigionamento (solo due imbarcazioni e un punto di rifornimento, rispetto alle circa 450 in navigazione e alle decine di punti di rifornimento attivi nel mondo), ma si segnalano nuove iniziative: con bandiera italiana in arrivo entro il prossimo anno due nuove navi da crociera, 4/2021

due rimorchiatori e una chiatta bunker.

In cantiere un nuovo traghetto, una nave cisterna e altre navi da crociera che entreranno in servizio nei prossimi anni. In ambito marittimo un impulso potrà poi venire dall’attesa Guida Tecnica per il rifornimento di GNL nei porti, elaborata dai Vigili del Fuoco dopo audizioni con i soggetti interessati. I depositi costieri in Italia saranno riforniti da navi cisterna estere.

Infine, con l’ingresso sul mercato di un terzo produttore di bioGNL si consolidano le prospettive del metano liquido a impatto climatico neutro. Lo SSLNG Watch recensisce altri quattro impianti in costruzione e tre autorizzati, oltre a 10 progetti annunciati. Da una sola nel 2020 sono passate a 15 le reti isolate alimentate a GNL in Sardegna.

Federico dei Roggero

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PIAZZALE

COME ILLUMINARE I SALONI D’AUTUNNO La missione di Schermolux è illuminare e lo farà anche nei saloni d’autunno con tante novità e soluzioni che promettono di rendere più luminosi i piazzali. Ce le anticipano Antonio Fazio e Giovanni Lucarelli, soci dell’azienda.

Si avvicinano i saloni d’autunno, in particolare Oil&Nonoil e Fuels Mobility, e tutto il settore affila le armi per presentarsi con le ultime innovazioni.

Schermolux, non solo non fa eccezione, ma promette di essere tra i protagonisti in un ambito, l’illuminazione e l’elettrificazione delle aree di servizio, che riveste un ruolo sempre più strategico, sia sul fronte della sicurezza (più luce, meno malintenzionati), ma soprattutto del risparmio energetico. Per conoscere quanto vedremo nei prossimi mesi in fiera abbiamo incontrato Antonio Fazio e Giovanni Lucarelli, soci dell’azienda.

Colonnina spartitraffico a led e Sirio “Riproporremo certamente la lampada Sirio che abbiamo già presentato lo scorso anno all’Oil&Nonoil – spiega Fazio –, ma la novità sarà la colonnina spartitraffico. Abbiamo ripreso la vecchia colonnina storica, il classico cilindro illuminato a strisce blu e bianche, e l’abbiamo riproposta con la tecnologia led. È completamente costruita in Italia, dai led al basamento, e il lamierato è realizzato da una carpente-

ria esterna di due ragazze, bravissime e precise. Queste nuove colonnine sono da poco in produzione e ne abbiamo già vendute 150, non solo in sostituzione, ma anche per impianti nuovi. È un prodotto di alta qualità, proposto a un prezzo abbordabile se paragonato ad altri prodotti molto diffusi che sono venduti al doppio della nostra, la nostra è infatti molto competitiva anche sotto questo aspetto, oltre a garantire considerevoli risparmi sui consumi di energia elettrica. È un prodotto sta-

Antonio Fazio

Gianni Lucarelli

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gno, collaudato e la stiamo certificando CE. La colonnina spartitraffico esiste da quando è nata Schermolux, quindi ha più di 40 anni, viene messa soprattutto all’ingresso, per farlo individuare meglio e segnalare i cordoli: la luce è visibile da almeno 100 metri, con il disegno blu e bianco che rispetta la norma stradale per la segnaletica verticale. Un prodotto semplice che non si trova in vendita al centro commerciale, realizzato con uno studio e una sua logica: lamiera tondeggiante con cupolino, circuito, driver, uscita del cavo, il tutto sapendo bene che è molto esposta agli agenti atmosferici e agli insetti, infatti si può aprire per pulirla ed è molto leggera.

Quanto alla lampada Sirio, confermiamo che non andrà a sostituire l’Andromeda, perché comunque di quest’ultima ne abbiamo prodotte tantissime per cui per gli impianti già esistenti continueremo a fornirla. Sirio viene proposta perché l’innovazione non si ferma, ed entrambe si incastrano nei vecchi telai esistenti. Sirio prosegue quindi la nostra tradizione innovativa per le lampade sotto pensilina, è più compatta con dimensioni da 49x49 cm a 39x39 cm e uno spessore di 9 cm contro gli 11 precedenti; nuova è anche la cornice con un coperchio che la copre per un design più pulito. È anche più leggera e ha un’altra grande qualità: la facilità di installazione, per i manutentori è più semplice e più sicura. Abbiamo creato delle staffe dove la lampada si aggancia a un anello e rimane appesa a 30° in modo tale che si regge semiaperta e si può collegare in tutta sicurezza e, successivamente, la stessa operazione si può ripetere per pulizia, sostituzione led o altro. Così è tutto più facile e sicuro, perché entrambe le mani sono libere e 4/2021

l’operatore non deve reggere la lampada con una mano e lavorare con l’altra, basta una sola persona per operare in tutta sicurezza. Questa è una caratteristica esclusiva della Siro per una maggiore attenzione alla manutenzione: sulle altre lampade per il montaggio e la manutenzione era necessaria la presenza di due persone, uno che teneva la lampada e l’altro che lavorava. Questo sistema garantisce anche maggiore sicurezza perché, se per qualunque motivo le viti si svitassero, la lampada resta comunque appesa grazie ai due ganci. Abbiamo realizzato anche la versione per le pensiline in muratura esterna, con un cassonetto che viene fissato con un gancio e un filo di acciaio alla soletta, così se si dovesse mollare resta comunque appesa senza cadere.

La luminosità della Sirio è identica a quella dell’Andromeda anche se è più

piccola, pesa di meno, è più stretta, più maneggevole e costa leggermente meno: i lumen sono 10.000 IP65. Siamo in attesa della certificazione finale, ovviamente dispone di sistema Wi-Fi e può essere trasformata in 32+32 W con l’emergenza a richiesta. La plafoniera nasce da 64 W, ma alcuni distributori carburante in inverno voglio lasciare una leggera luce dalle 5.00 del pomeriggio alle 8.00 del mattino senza ‘sparare’ 64 W per risparmiare un po’ sulla bolletta energetica, con una luce soffusa di 32 W c’è comunque luce e quindi sicurezza, perché consente di vedere chi e cosa succede sul piazzale”.

Testa palo e refitting “In fiera presenteremo anche la testa palo a energia solare con una potenza di 30, 60 e 90 W – prosegue Lucarelli –, della quale siamo distribu-

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tori: non la produciamo direttamente perché i costi di un’apparecchiatura fotovoltaica integrata sarebbero troppo alti. È proposta in tre dimensioni, da 37,5x15,6 cm a 60x22,3 cm e, oltre a non avere costi energetici, non necessita di cablaggi, per cui basta il solo palo di sostegno. Non deve essere per forza molto alta ed è ideale anche per i piazzali degli autolavaggi.

Si ricarica in 8 ore e resta accesa per 36 ore.

Continua poi senza sosta l’attività di restyling e refitting con la manutenzione degli impianti carburante per illuminazione, insegne e riverniciatura di piccole carpenterie, fascionature e installazione di immagini.

Sono due anni che abbiamo avviato questo servizio e, lockdown a parte, è cresciuto pian piano e quest’anno stiamo lavorando a pieno ritmo. Abbiamo diversi clienti, tra cui un paio di grandi retisti e abbiamo vinto la gara Q8 in Sardegna”.

Non solo illuminazione “Per quanto riguarda la nostra partecipazione alle fiere – concludono i due soci –, Oil&Nonoil è il nostro habitat naturale, ma a Fuels Mobility pensiamo di partecipare con le colonnine di ricarica CR03 che possono essere una soluzione nelle aree di servizio delle zone turistiche, perché hanno spazio, corrente elettrica e idropulitrice per lavare le bici. Più articolata l’offerta per le auto elettriche, con colonnine da 175 kW fino a 350 kW, ma anche soluzioni da 22 e 50 kW sia in versione “smart box” che colonnina classica. Senza trascurare la tecnologia led che comunque garantisce sempre un consistente risparmio energetico”.

Mario Rota

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M EMOR I E DI UNA SORELL A “A ricordo imperituro, e che la gioventù, leggendola, ne possa trarre esempio, speranze ed incitamento nella vita”. Così si concludeva la lettera inviata al Museo Fisogni da Walkyria Conti, 83enne di Ostia, l’11 luglio 1996.

Lo scritto, indirizzato direttamente a Guido Fisogni, conteneva un “promemoria” sulla vita di Dante Conti, imprenditore romano scomparso negli anni ’50, fratello della signora Walkyria e attivo nel campo dei distributori di carburante.

L’attività di Conti, classe 1898, ebbe inizio attorno al 1928, quando il giovane imprenditore romano si recò a Milano per prendere contatti con la ditta “Canali e Rigamonti”, rappresentante italiana della Black & Decker, che forniva attrezzature per garage. Il viaggio si rivelò fruttuoso, e Conti ottenne la rappresentanza per la zona di Roma, iniziando a lavorare anche per il Ministero dell’Interno e completando le sue prime stazioni di servizio.

Nel 1930 si rivolse poi all’ambasciata USA, per contattare la “ERIE”, fab-

bricante di distributori oltreoceano.

L’azienda, nata nel 1922 in Pennsylvania, si caratterizzava per distributori massicci e imponenti in stile Art Deco, che utilizzavano già pompe elettriche e moderni contatori a orologio. Anche questa volta l’incontro andò a buon fine, e Conti diventò il rappresentante italiano della società, fondando la “ERIE-Esecuzioni Razionali Impianti Elettropompe”, con sede a Roma. Assunta una traduttrice e iniziato un corso di inglese, iniziò un fitto scambio epistolare con l’azienda americana, avviando con successo l’attività di vendita, con circa 250 esemplari smerciati in pochi anni.

Attorno al 1935 si recò negli USA per una visita alla casa madre, e negli stessi anni iniziò una rapida espansione nazionale e internazionale, con contatti e agenti diffusi tra la Tunisia e la Romania.

Con lo scoppio della Guerra d’Etiopia e le conseguenti sanzioni internazionali, i rifornimenti di componenti dall’estero, come i contatori (che montavano anche i moderni rulli girevoli), divenne sempre più irregolare. Conti avviò così la produzione in proprio dei distributori, che iniziarono a fare concorrenza alle più affermate fabbriche nostrane come Bergomi, SAIS, Siliam e Metron Oil. I prodotti della ERIE di Conti furono esposti anche al Salone dell’Automobile di Milano, nel 1938, dove colpirono favorevolmente il conte Giuseppe Volpi di Misurata, presidente di Confindustria, che dichiarò “Finalmente anche i distributori diventano belli!”.

L’azienda, del resto, collaborava strettamente con il settore pubblico, vincendo varie gare d’appalto, in particolar modo nei vari dicasteri del

Dante Conti

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Ministero della Guerra; degna di nota anche la moderna stazione di servizio realizzata a Roma nella centralissima Piazza Fiume. In questi anni gli impiegati della ERIE, dalla cinquantina iniziale raggiunsero i 170 circa.

Dopo la guerra, Conti iniziò subito a pensare al rilancio della sua attività, prendendo contatti con Enrico Mattei per creare dei distributori specifici per l’Agip, con una linea estetica dedicata.

Un ictus cerebrale, tuttavia, lo stroncò il 4 agosto 1959, poco più che sessantenne. L’attività della ERIE cessò (la società originale americana era scomparsa poco prima, nel 1955, in seguito alla fusione con un altro produttore), ponendo fine all’epopea dell’azienda.

La sua impresa, raccontava la sorella Walkyria nella lettera a Fisogni, “era stata il suo orgoglio di vita, per essere riuscito da solo, con le proprie forze, con la sua grande intelligenza, intuito e onestà, a raggiungere tanto nella sua vita”.

Marco Mocchetti

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La valutazione delle prestazioni è una metodologia di gestione del personale che ha l’obiettivo di raccogliere elementi di giudizio sull’attività di lavoro svolta dal titolare di una posizione in un determinato periodo di tempo.

A cosa serve la valutazione delle prestazioni La sua finalità è consentire alle singole persone, e quindi all’organizzazione nel suo complesso, di evolvere verso livelli di performance via via superiori.

Per l’Azienda è utile: • per ottenere un inventario qualitativo periodico delle prestazioni, del rendimento e delle capacità del personale, allo scopo di facilitare la migliore utilizzazione delle risorse e delle capacità individuali e promuovere una più razionale attività di sviluppo del personale; • per identificare, in modo analitico e sistematico, le concrete esigenze di formazione e addestramento; • per migliorare la comunicazione e i rapporti interpersonali attraverso lo sviluppo di un linguaggio comune; • per orientare l’atteggiamento lavorativo su alcuni valori e comportamenti importanti per l’organizzazione; • per contribuire alla gestione retributiva secondo criteri di riconoscimento dei meriti. ​Per il valutato, invece, è utile: • per conoscere periodicamente e in forma ufficiale la valutazione delle

proprie prestazioni e migliorare la propria competenza e motivazione riferita alla mansione; • per esporre le proprie aspirazioni personali e professionali; • per concordare con il proprio capo, secondo le necessità aziendali, specifici piani d’azione per il futuro.

Le modalità del sistema di valutazione delle prestazioni, quindi, passano da informali ed implicite, con criteri personalistici, tipiche del rapporto diretto con l’imprenditore, a formali ed esplicite, con criteri omogenei e comunicati, tipiche dell’approccio manageriale all’organizzazione.

Quali sono le regole di base del sistema di valutazione delle prestazioni?

Vengono valutate le prestazioni, non giudicate le persone: vengono valutati i comportamenti effettivamente messi in atto, e gli indicatori di performance utilizzati per esprimere un giudizio devono trovare riscontri concreti nella realtà lavorativa del valutato e quindi essere misurabili.

Il sistema di valutazione della prestazione non è una cerimonia annuale, ma un processo che dura tutto l’anno poiché è durante l’anno che si verificano quelle prestazioni che devono essere valutate.

Il sistema di valutazione delle prestazioni non deve limitarsi a sancire una

realtà, come potrebbe fare la pagella di un esame, ma dev’essere base di partenza per lo sviluppo del valutato, attraverso la valorizzazione dei punti di forza e l’adozione di misure verso le aree di miglioramento che ne escono evidenziate.

Quali vantaggi porta la valutazione delle prestazioni?

La valutazione delle prestazioni ha multipli vantaggi sia per il valutatore che per il valutato.

Per il valutatore i vantaggi sono: • comunicare in forma dettagliata e motivata la valutazione delle prestazioni relativa al periodo considerato; • ottenere da parte del valutato informazioni e obiezioni tali da consentire una precisa verifica del fatto valutativo; • verificare in modo sistematico la percezione da parte del valutato relativa alla sua situazione professionale; • concordare con il valutato piani e azioni correttive volti ad agevolare il raggiungimento degli obiettivi quantitativi e qualitativi per il periodo futuro.

Per il valutato, invece: • ottenere in forma ufficiale e formalizzata una valutazione analitica delle prestazioni professionali fornite; • partecipare alla formulazione di piani e azioni riferiti all’attività lavorativa per il futuro.

Perché affidarsi al professionista dell’organizzazione aziendale?

La valutazione delle prestazioni è un’attività di cruciale importanza per lo sviluppo della qualità e della professionalità delle risorse operanti in azienda; è però necessario impostare in modo coerente per ciascuna persona un set di obiettivi quali-quantitativi da proporre ad ogni inizio anno. È allora necessario affidarsi ad un professionista: Sigma Experience possiede, al proprio interno, consulenti qualificati in grado di supportare l’Imprenditore o il Manager nello sviluppo di questa fondamentale attività.

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Pubbliredazionale

LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI NELLE ORGANIZZAZIONI

NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ LE NOVITÀ DI ARBRE MAGIQUE Sono due le new entry nella famiglia di Arbre Magique, il profumatore per auto ormai diventato icona. Si parte con Anguria, una fragranza dal fresco profumo estivo che risveglia nell’automobilista i ricordi di una meravigliosa estate italiana: un tuffo nella freschezza dissetante dell’anguria, a cui si aggiungono i sentori dolci del melone verde e terminano con l’aroma intenso e campestre dei lamponi. Inoltre, per celebrare l’Italia in questo momento di competizioni sportive internazionali, Arbre Magique ripropone in limited edition Italian Breeze, una versione del profumatore con i colori della bandiera italiana. Questa edizione speciale di uno storico prodotto è stata pensata con i colori della bandiera italiana, un vessillo che è il simbolo in cui gli italiani si riconoscono, da issare in auto per tifare insieme ai nostri atleti e celebrare lo sport inteso come unione e condivisione. Prezzi consigliati al pubblico 2,21 euro.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ DKV CELEBRA LE 10 MILA STAZIONI DI RIFORNIMENTO IN ITALIA

Dkv Mobility ha annunciato il traguardo delle 10 mila stazioni di rifornimento partner del network italiano. Questa pietra miliare della storia di Dkv porta l’Italia a essere il Paese con la più fitta rete a copertura nazionale d’Europa, subito dopo la Germania. Il risultato è frutto di una strategia di crescita legata ai rapporti consolidati con i principali brand petroliferi nazionali e di nuove collaborazioni con i brand a diffusione locale, che ha permesso a Dkv un notevole incremento del network in pochi anni. Sviluppare una rete capillare rappresenta infatti un elemento strategico che va ad accrescere la qualità del servizio e la soddisfazione dei clienti Dkv che ora possono trovare su tutto il territorio nazionale un punto abilitato nel

raggio di soli cinque chilometri. La rete multimarca Dkv, la più grande a livello nazionale, copre circa il 50% dell’intera rete distributiva in Italia, circa una stazione su due è quindi convenzionata con Dkv. Ad oggi l’intero network Dkv conta 66 mila stazioni di rifornimento in 45 Paesi che si interfacciano con Dkv e il team dedicato ai partner.

L’ampliamento del network è un punto cardine nelle strategie Dkv di lungo periodo rispetto al suo ruolo nella transizione ecologica del mondo dei trasporti. La copertura dei punti strategici dislocati sulle direttrici di trasporto su gomma, infatti, va di pari passo all’aumento di stazioni di servizio partner Dkv che erogano carburanti alternativi come GPL, CNG e LNG. All’interno del network italiano sono presenti, infatti, oltre 2 mila stazioni con carburante GPL, 600 con metano gassoso (CNG) e 60 per la fornitura di metano liquido per l’autotrazione (LNG). “Espandere costantemente la rete DKV, con particolare riguardo ai carburanti alternativi, è per noi un obiettivo di primaria importanza per essere in grado di rispondere alle esigenze della mobilità del futuro – ha dichiarato Marco Berardelli, Managing Director Dkv Italia –. Continueremo quindi a impegnarci nello sviluppo del portafoglio di servizi, per mantenere la nostra posizione di leader nel settore della mobilità. Ringrazio personalmente il team italiano per il lavoro eccellente che ha consentito di raggiungere questo grande successo”.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ ENI E TELEPASS: PARTNERSHIP STRATEGICA PER LA MOBILITÀ Telepass ed Eni hanno sottoscritto una partnership che prevede l’attivazione dei Telepass Point presso le Eni Live Station convenzionate in tutta Italia e il pagamento del carburante tramite l’app Telepass Pay in 350 Eni Live Station e, successivamente, in tutta la rete delle stazioni di servizio Eni. Nelle Eni Live Station dove sono stati attivati i Telepass Point (oggi sono 200, ma sono destinate a diventare 500 entro la fine del 2021) è possibile al momento richiedere, ritirare e sostituire il dispositivo Telepass (anche un secondo dispositivo), oltre che richiedere informazioni e assistenza diretta. Entro l’estate sarà anche possibile attivare l’assistenza stradale.

In 350 Eni Live Station, sia al servito che all’iperself, da oggi si può inoltre pagare il carburante attraverso l’app Telepass Pay, rendendo così più facile il rifornimento, sia in autostrada che in città: il servizio di pagamento viene gestito direttamente dal device mobile del cliente, su dispositivi iOS e Android, in maniera semplice, rapida e del tutto cashless ed è compreso nel canone mensile fisso di Telepass Pay. La partnership con Eni intende favorire la mobilità quotidiana facilitando l’attivazione del dispositivo Telepass e il pagamento del carburante via app e si inserisce nell’ambito della filosofia Safe&Clean adottata dal Gruppo Telepass. Allo stesso modo, Eni ha avviato un percorso di transizione energetica che la porterà alla decarbonizzazione di tutti i prodotti e processi entro il 2050.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ NUOVO IMPIANTO DI CNG ASPRO ITALY NEL MILANESE Aspro Italy ha recentemente avviato un nuovo punto di rifornimento privato per una flotta di veicoli industriali a Liscate, alle porte di Milano, di proprietà dell’Impresa Sangalli Giancarlo Srl. L’impianto è equipaggiato da un cabinato in cemento armato con compressore Aspro Italy modello HRC70-200-2-22-HY e un erogatore Graf modello DNG22 a doppio attacco. L’impianto è alimentato da carro bombolaio e le altre caratteristiche sono una portata di 310-2.400 Sm³/h, potenza elettrica 22 kW e una portata dell’erogatore di 25 kg/min.

MA-FRA SCIMPANZEN, IL NUOVO PROFUMATORE dai colori allegri e brillanti, sono a forma di scimmietta, raffigurata in meditazione su un fiore di loto aperto, con una doppia espressione, una stressata e una rilassata. I sei profumatori della linea ScimpanZen sono proposti nelle fragranze Vanilla Sky–Happyness & Power, Talc Spirit–Meditation & Relax, Blue Ocean–Calm & Balance, Strawberry & Red Fruits–Passion & Fire, Green Power–Freedom & Serenity e Floreal–Love & Friend.

Ma-Fra ha presentato la linea di profumatori ScimpanZen: sei deodoranti in gomma profumata colorata da appendere allo specchietto per diffondere nell’abitacolo piacevoli fragranze.

Tutti i profumi della linea ScimpanZen, arricchiti con oli essenziali naturali, sono progettati e selezionati per profumare l’interno dell’abitacolo con note olfattive in grado di suscitare sensazioni di serenità e rilassatezza. I profumatori ScimpanZen,

DA EXIDE IL NUOVO DESIGN ECO-FRIENDLY DELLA BATTERIA PREMIUM Exide Technologies ha aggiornato la gamma Exide Premium con un nuovo e moderno design nero e componenti riciclati, a vantaggio di un minor impatto ambientale. Questa modifica porterà alla produzione di Exide un risparmio di 2.700 tonnellate di CO2, di 8 milioni di litri d’acqua e di 1,2 milioni di litri di greggio ogni anno. Il design di questa batteria presenta un coperchio di sicurezza a prova di fuoriuscite di acido e scintille con doppia pastiglia rompifiamma, garantendo lo stesso elevato livello di sicurezza che Exide offriva con il design precedente. È lo stesso design di primo impianto che Exide utilizza per i principali costruttori europei di auto: ciò assicura che anche i clienti aftermarket vengano forniti con prodotti che soddisfano i severi requisiti imposti dalle case costruttrici. Il nuovo design sarà introdotto in tutte le batterie convenzionali top di gamma per tutti i marchi di Exide: Exide Premium, Deta Senator3, Fulmen FormulaXtreme e Tudor High Tech. Il nuovo disegno è accattivante, mentre l’uso di componenti riciclati assicura notevoli vantaggi in termini di riduzione dell’impatto ambientale. Exide Premium è dotata di Carbon Boost 2.0, la tecnologia

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proprietaria di Exide che consiste nell’applicazione di additivi di carbonio sulle piastre negative: ciò consente una ricarica fino a due volte più veloce rispetto alle batterie convenzionali. A sua volta, la ricarica più rapida assicura uno stato di carica medio più elevato per tutta la vita della batteria, riducendo il rischio di guasti e prolungandone la durata. Questa batteria è progettata per resistere a temperature estreme, equipaggiamenti elettrici ad alto assorbimento energetico e guida urbana intensa.

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Dal 6 all’8 ottobre 2021, a BolognaFiere un programma di iniziative unico per approfondire le tematiche di rilievo nell’ambito della mobilità sostenibile, dell’energia e dell’innovazione tecnologica.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ L’IDROGENO SARÀ UNO DEI PROTAGONISTI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA TÜV SÜD è entrata a far parte dell’Hydrogen Council: come fornitore internazionale di servizi di ispezione, prova e certificazione (TIC) contribuirà con la sua competenza ed esperienza allo sviluppo di tecnologie a idrogeno sicure e affidabili. L’Hydrogen Council è stato fondato nel 2017 al World Economic Forum di Davos con l’obiettivo di accelerare l’uso dell’idrogeno nel-

la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi. Gli attuali membri sono 124 aziende provenienti da oltre 20 Paesi e operanti in vari settori lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno. “Si prevede che l’idrogeno avrà un ruolo importante nella rivoluzione delle energie rinnovabili. Sebbene più costoso, l’idrogeno verde è quello più auspicabile ed ecocompatibile – ha dichiarato Alberto Carelli, Managing Director Divisione Industrie Service di TÜV Italia –. Auspichiamo che, anche grazie all’ingresso nell’Hydrogen Council, TÜV SÜD supporti sempre più lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie e soluzioni per un impiego sicuro e affidabile dell’idrogeno”. L’ente fornisce servizi lungo l’intera supply chain dell’idrogeno, dalla sua produzione, al trasporto e allo stoccaggio fino al suo utilizzo in settori come l’industria manifatturiera, l’automotive e il comparto energetico. Negli ultimi decenni, gli esperti di TÜV SÜD hanno fornito supporto e guida allo sviluppo e alla realizzazione di molti progetti innovativi in questo settore.

PETRONAS LUBRICANTS E TREEDOM PER UN IMPATTO CLIMATICO ZERO Petronas Lubricants International ha annunciato un accordo con Treedom, la prima piattaforma web globale ideata per consentire alle persone di piantare alberi a distanza e seguire l’andamento di questo progetto online, permettendo a tutti di contribuire a ridurre le emissioni di CO2 in tutto il mondo.

La partnership segna una nuova pietra miliare negli sforzi di sostenibilità di Petronas Lubricants per raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2050. La collaborazione con Treedom inizierà in occasione di ‘Unstoppable Heroes’, il Roadshow Petronas Urania che partirà dal Regno Unito per poi fare tappa in diversi Paesi europei tra cui Spagna, Portogallo, Italia, Turchia, Romania e Polonia. L’obiettivo è di neutralizzare l’impatto ambientale delle emissioni di carbonio prodotte dal roadshow e per dare prova concreta dell’impegno dell’azienda verso emissioni nette zero, Petronas Lubricants prevede la piantumazione di mille alberi attraverso il partner Treedom che crescendo daranno vita alla prima Petronas Urania Forest.

POMPE CRIOGENICHE PER UNA FLOTTA ECOSOSTENIBILE Vanzetti Engineering ha contribuito con le proprie pompe criogeniche a un progetto di riconversione della flotta aziendale di Contarina, società pubblica per la gestione dei rifiuti in 49 Comuni della provincia di Treviso.

L’operazione fa parte di un accordo di project financing per l’utilizzo di GNL (Gas Naturale Liquefatto) e GNC (Gas Naturale Compresso) per l’alimentazione della flotta per la raccolta dei rifiuti urbani dell’azienda veneta.

Obiettivo del progetto è la riconversione a gas del 60% degli automezzi di Contarina, attualmente per la maggior parte a gasolio, resa possibile dalla realizzazione e dall’approvvigionamento da parte di Liquigas, primo operatore sul mercato in Italia nella distribuzione di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) e GNL (Gas Naturale Liquefatto), di un impianto di stoccaggio ed erogazione di GNL e GNC. Vanzetti Engineering ha contribuito al progetto tramite la fornitura della stazione di rifornimento L-CNG e LNG, che include due pompe alternative della serie VT-55 per l’erogazione L-CNG, uno skid con pompa criogenica sommersa Artika 160-2S per l’erogazione del GNL, oltre a tutte le attrezzature criogeniche necessarie.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ SETTIMO POSTO PER IL TEAM H2POLITO ALLA SHELL ECO-MARATHON 2021 Anche nella versione virtuale imposta quest’anno dalla situazione sanitaria, il team studentesco del Politecnico di Torino H2politO si è distinto nella competizione internazionale per veicoli a basso consumo di energia Shell Eco-marathon 2021. Il Team si è infatti posizionato al settimo posto nella classifica mondiale (secondo per l’area EMEA) con il prototipo Juno, e al 25° con IDRAkronos, distinguendosi, in particolare, nelle seguenti sfide: 1° Global ranking Virtual Technical Inspection categoria Prototipi; 1° Global ranking Virtual Technical Inspection categoria Urban Concept; 3° Global ranking Pitch the Future “Decarbonising the home”; 2° EMEA ranking Overall Europa & Africa ranking Simulate to innovate Off-track Award. La competizione, che si è svolta da ottobre 2020 a giugno 2021, ha coinvolto 235 team studenteschi da tutto il mondo, i quali si sono sfidati in diverse “challange”, ciascuna delle quali ha contribuito, con il proprio punteggio, alla composizione della classifica finale.

TOTAL ITALIA CON BLU WAY PER LO SVILUPPO DEL GNL Total Italia ha annunciato la partnership con Blu Way, società del Gruppo Rete Spa, per lo sviluppo e la promozione dell’offerta di GNL e di BIO GNL di Total nel Nord-Ovest d’Italia, in particolare Piemonte, Liguria, Toscana, Lombardia e Valle d’Aosta, dove Blu Way commercializzerà il pacchetto di offerta di Total dedicato ai clienti GNL in qualità di agente esclusivo. L’accordo prevede, inoltre, la fornitura in esclusiva di GNL Total a tutte le stazioni a insegna Blu LNG. Le società collaboreranno anche attraverso le proprie Academy nell’ambito della formazione, valorizzando le rispettive offerte per lo sviluppo di strumenti di pagamento dedicati alle flotte di veicoli GNL. Con un network di 70 stazioni di servizio di proprietà, Rete Spa, operatore storico della distribuzione carburante, ha costituito Blu Way con l’obiettivo di farvi convergere tutte le attività legate allo sviluppo di carburanti alternativi, con particolare riferimento al metano liquido, al metano compresso e al Biometano, promuovendo i valori dell’innovazione tecnologica e dell’ecosostenibilità. Il Gruppo è stato protagonista negli ultimi anni grazie alla realizzazione di una rete di impianti di rifornimento di GNL con erogazione di metano in forma liquida per mezzi pesanti e in forma gassosa per auto e veicoli commerciali, che rappresentano un

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nuovo modo di concepire la distribuzione carburanti, pensato per le nuove forme di mobilità. Con 5 stazioni già aperte nel Nord Italia con la propria insegna (quattro GNL e una BIO GNC), Blu Way è oggi un operatore di riferimento nel settore del GNL autotrazione.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.

Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti.

Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - Confcommercio P.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

e-mail: figisc@confcommercio.it - visitate il sito: www.figisc.it

CLAUDIO SPINACI, UNEM: TRANSIZIONE, NON DESERTIFICAZIONE Di seguito pubblichiamo (quasi) integralmente l’intervento all’Ingegner Claudio Spinaci alla conferenza stampa del 12 luglio per l’assemblea annuale di UNEM (Unione Energie per la Mobilità, già Unione Petrolifera) Scenario internazionale L’Assemblea di quest’anno cade in un momento molto delicato per il Paese. La lunga fase di emergenza sanitaria, per quanto non superata del tutto, ha allentato la sua morsa e il diffondersi dei vaccini lascia spazio a un cauto ottimismo per la ripresa.

Una ripresa che vede nel PNRR, che ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea proprio in queste ultime settimane, il principale strumento di intervento.

Le risorse del Piano dovranno essere gestite con molta attenzione valorizzando la reale efficacia dei progetti da finanziare nell’ambito delle diverse “missioni” già individuate. Una di queste è la mobilità sostenibile.

Una “missione” complessa che ha molte implicazioni, sociali, economiche e geopolitiche, che richiede perciò una riflessione seria, basata su elementi scientifici, mentre oggi scontiamo un dibattito per slogan, troppo superficiale rispetto alla posta in gioco. Nel corso dell’Assemblea, grazie al contributo di importanti ospiti, proveremo a capire a che punto siamo e quali sono i rischi di scelte che a volte appaiono poco razionali e molto ideologiche. Come ho avuto modo di dire più volte, la sostenibilità va intesa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico e quindi sociale.

Credo che siamo stati tra i primi, nell’Assemblea del 2016, a parlare della necessità di considerare la sostenibilità a 360 gradi: ambientale, sociale ed economica, ossia del bisogno di rendere accettabili e accessibili per i cittadini scelte che altrimenti sembrerebbero calate dall’alto e non sempre rispondenti ai loro reali bisogni.

Oggi questo concetto è entrato definitivamente nel dibattito pubblico, anche se occorre notare che tutti dichiarano la neces-

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sità di affrontare le sfide ambientali tenendo conto delle ricadute sulla società delle misure messe in campo, ma pochi sono poi coerenti con questo principio quando formulano concretamente le loro proposte. Per essere efficaci in questo percorso occorre partire dai fatti!

E i fatti ci dicono che la domanda di energia ha ripreso a crescere in modo significativo e che questa domanda, come rileva l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), è in larga parte coperta dalle fonti fossili che sono ancora dominanti (e lo saranno ancora per diversi decenni in assenza di soluzioni realmente alternative) nel soddisfare i fabbisogni essenziali soprattutto nelle zone più povere del pianeta, dove milioni di persone non ancora hanno accesso ad alcuna forma di energia.

La stima dell’Aie è che la domanda di energia quest’anno cresca del 4,6%, recuperando così, più di quanto perso lo scorso anno (-4%), e che circa il 70% di questo incremento si avrà nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Circa l’80% di questa domanda sarà coperta dalle fonti fossili, con il petrolio ancora prima fonte di energia con una quota di oltre il 30%, seguita dal carbone con il 26% e infine dal gas, unica fonte che tornerà già quest’anno oltre i livelli pre-Covid, con il 23%.

Se ci si focalizza sul ruolo delle rinnovabili, oggi intorno al 16%, ci rendiamo conto che non riescono ancora a coprire il solo incremento di domanda atteso. Per quanto riguarda il petrolio che, ricordiamo, oggi soddisfa oltre il 90% del fabbisogno energetico 4/2021

FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO dei trasporti, dopo la prima ondata della pandemia a inizio 2020 che ha compresso la domanda nel secondo trimestre intorno agli 83 milioni b/g, ossia circa 16 milioni in meno del corrispondente periodo del 2019, questa è ripartita, inizialmente in modo più rapido, e continua a crescere tanto che, stando alle stime dell’Aie, a fine 2021 dovrebbe tornare vicino ai 100 milioni b/g. Una domanda soddisfatta da un’offerta che presenta alcune incertezze nella sua possibile dinamica futura ma che, va detto, durante la pandemia l’Opec Plus, guidata dall’asse russo-saudita e accompagnata dall’elevata compliance degli altri membri dell’Alleanza, ha saputo ricalibrare l’offerta, ottenendo il più difficile ribilanciamento che il mercato del petrolio abbia mai visto.

In ciò è stata senz’altro aiutata dalla debolezza degli altri Paesi produttori e in particolare del crollo della produzione di shale oil, che ha incontrato grandi difficoltà durante la crisi pandemica.

Questo è un tema rilevante, tanto più perché la domanda di petrolio in prospettiva continuerà a crescere anche nei prossimi anni per arrivare nel 2026 a oltre 104 milioni b/g, meno di quanto ci si aspettava prima della pandemia ma comunque 7,6 milioni in più del 2021.

Secondo l’Aie, raffrontando le loro previsioni pre e post Covid, l’effetto stabile della pandemia sui consumi petroliferi e l’accelerazione dei processi di decarbonizzazione sarà di oltre 4 milioni b/g. La domanda di carburanti per autotrazione sarà la prima a riprendersi, tornando vicina ai livelli pre-Covid alla fine del 2021. Per i carburanti avio, i più colpiti dall’emergenza sanitaria, non si ipotizza un ritorno a livelli pre-Covid prima del 2024.

L’evoluzione dei prezzi del greggio negli ultimi anni riflette la capacità dell’offerta di rispondere alle evoluzioni della domanda più o meno rapidamente. Abbiamo visto come nelle ultime settimane i prezzi siano arrivati a superare i 75 dollari/barile, per poi ritracciare, spinti dalle dinamiche interne all’Opec Plus e quindi dalla possibile evoluzione dell’offerta. È difficile in questo momento prevedere quale linea prevarrà all’interno del Cartello e quindi quale sarà il prezzo di equilibrio nei prossimi mesi.

A ciò si lega naturalmente il tema degli investimenti in E&P che incidono sull’altro fattore decisivo per la determinazione del prezzo e cioè le aspettative. Investimenti che hanno subito una forte riduzione (-25% vs 2020) soprattutto da parte delle International Oil Company (IOC) che nel 2020 li hanno tagliati del 30%, privilegiando quelli con ritorni a breve termine.

A guidare questa nuova tendenza, i peggiorati ratio economici finanziari delle imprese, gli scenari di decarbonizzazione, la pressione di azionisti e investitori e il timore di trovarsi con asset inutilizzabili nei prossimi anni. A beneficiarne saranno i Paesi produttori (NOC), in particolare quelli facenti parte dell’Opec Plus, che aumenteranno il loro peso sia nella produzione di petrolio e gas che nella raffinazione, come vedremo più avanti, e che non a caso hanno ridotto i loro investimenti in E&P in misura minore.

In questo modo l’Occidente continua a ridurre il proprio peso nel controllo sulle attività estrattive e soprattutto sulla raffinazione. Dipendere dai Paesi non-Ocse per l’approvvigionamento di prodotti finiti sarebbe estremamente penalizzante per l’Europa. Non va infatti sottovalutato il tema della sicurezza degli approvvigionamenti energetici, perché delocalizzando interi settori industriali, come quello della raffinazione, ci esporremo a enormi rischi dovendo contendere prodotti di alta qualità ad aree in forte sviluppo. Il baricentro della raffinazione mondiale si sta infatti spostando sempre più verso Oriente dove nei prossimi anni entrerà nuova capacità per 6,2 milioni b/g, di cui un terzo in Cina, mentre in Europa se ne chiuderà 1 milione b/g.

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L’Europa con il Green Deal si pone obiettivi ambiziosi e questo, come detto, è positivo. È tuttavia necessaria un’azione maggiormente coordinata a livello internazionale, altrimenti non avremmo effetti positivi sull’ambiente a livello globale, ma solo rischi di deindustrializzazione e forte delocalizzazione, con danni occupazionali e sociali da noi, e un contemporaneo aumento delle emissioni di CO2 negli altri Continenti. Perdere la raffinazione e delocalizzare la produzione avrebbe come unico effetto quello di indebolire la nostra posizione competitiva senza reali benefici ambientali.

Allora mi domando: piuttosto che acquistare carburanti prodotti in aree geografiche dove i vincoli ambientali sono molto meno rigorosi, non sarebbe più razionale mantenere attivo questo settore che produce secondo stringenti standard emissivi e con un livello qualitativo e di sicurezza tra i migliori al mondo, e promuovere la sua trasformazione sostituendo gradualmente le materie prime fossili con materie prime rinnovabili?

Fermo restando l’obiettivo della riduzione delle emissioni clima alteranti, di fronte a queste enormi complessità il dibattito in corso in Europa è inchiodato su un unico tema: la completa elettrificazione dei consumi. Abbiamo visto come oggi a livello mondiale la produzione di energia elettrica derivi solo per circa il 30% dalle fonti rinnovabili, di cui più della metà idroelettrico, e dunque il problema non è come consumare l’energia elettrica rinnovabile e/o decarbonizzata, semmai come produrre più energia da fonti rinnovabili e con processi sempre più decarbonizzati.

L’urgenza di raggiungere gli sfidanti obiettivi ambientali rende necessario avvalersi di tutte le opzioni tecnologiche disponibili, poiché ciò consente di accelerare la decarbonizzazione e dunque di mettere in sicurezza il raggiungimento di target che sarebbero altrimenti assai difficilmente conseguibili. Le diverse opzioni tecnologiche, alcune in fase di maturazione ed altre di sviluppo, dovrebbero essere in grado di dare il loro contributo sulla base del rapporto costo/efficacia.

Un approccio razionale technology neutral, porterebbe ad affiancare, senza limitazioni o pregiudizi, a un equilibrato processo di elettrificazione altre soluzioni a basse o nulle emissioni di carbonio. Tra queste il nostro settore sta lavorando per lo sviluppo dei low carbon fuels liquidi e gassosi (sia da biomasse che sintetici) per il loro potenziale di utilizzo in tutti i settori e la possibilità di essere utilizzati dalle attuali motorizzazioni, a vantaggio di tutti i cittadini e delle filiere dei costruttori dei mezzi di trasporto.

La vera sfida è quella di riuscire a gestire la transizione verso altre fonti evitando contraccolpi pericolosi: chi considera gli idrocarburi fossili superati e ritiene che non vi sia più la necessità di investire in questo settore, come sembra suggerire il recente rapporto “Net Zero by 2050” dell’Agenzia internazionale per l’energia, non considera il rischio che ciò deflagri in una pesante crisi energetica. Si tratta di un rischio reale come dimostrano anche i recenti aumenti dei prezzi del greggio, tornati sui massimi da sette anni, che possono trasformarsi in un serio ostacolo sulla via della ripresa.

Scenario nazionale Veniamo ora ai dati congiunturali in Italia che ci danno la misura delle difficoltà in cui il settore versa. Lo scorso anno la domanda di energia è diminuita del 9,3% e il grosso di questo calo è da imputare alla forte contrazione del petrolio. Per quest’anno la domanda di energia complessivamente dovrebbe crescere del 4%, per attestarsi intorno ai 151 Mtep, chiudendo solo parzialmente il gap con il 2019 (-5,3%).

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO Quanto ai consumi petroliferi, la previsione è di un recupero più significativo nella seconda parte dell’anno per la ripresa del trasporto stradale, i cui consumi tenderanno a tornare sui livelli pre-Covid in questo trimestre, salvo un gap strutturale legato a un cambio nelle abitudini negli spostamenti legati alle attività lavorative, accelerato dall’esperienza di questi ultimi 18 mesi di pandemia. Diverso è l’andamento dei consumi di jet fuel, la cui ripresa appare molto lenta anche a livello nazionale, e che nonostante quest’anno si preveda una crescita del 27% rispetto al 2020, rimarranno ancora inferiori del 53% rispetto al 2019. A causa di ciò le aziende che operano in ambito aeroportuale con depositi per il rifornimento del jet fuel hanno subito gravi perdite, ma non hanno avuto specifiche misure di sostegno, previste invece per i gestori degli aeroporti e per i prestatori degli altri servizi a terra. Ciò nonostante, dimostrando la loro affidabilità, hanno continuato ad operare in sicurezza e con continuità, assicurando un servizio strategico, ma senza interventi temo che la situazione non possa essere sostenibile ancora a lungo. Abbiamo messo al corrente di queste criticità le Autorità competenti, siamo in attesa di un loro concreto riscontro.

Analogo discorso vale per la raffinazione, anche se in questo caso la pandemia ha solo acuito una crisi già in atto. Oggi in Italia ci sono 11 raffinerie e due bio-raffinerie, di cui sei nel Mezzogiorno, con un valore aggiunto per la nostra economia, quindi un incremento del valore dei beni primari, pari a 2,4 miliardi di euro all’anno. Aziende che assicurano ai propri fornitori oltre 80 miliardi di euro di fatturato, favorendo lo sviluppo di aziende di piccole e medie dimensioni, fortemente specializzate e con una capacità di penetrazione anche nei mercati internazionali.

La raffinazione contribuisce alla bilancia commerciale con un valore delle esportazioni di prodotti petroliferi di oltre 13 miliardi di euro/anno, pari al 96% dell’export di fonti energetiche, data l’ubicazione ideale per le esportazioni dei prodotti finiti su mercati mondiali in rapida crescita, quali l’Africa. Oggi le lavorazioni nelle nostre raffinerie sono scese di oltre 10 punti al di sotto della media degli anni precedenti, è certamente un dato congiunturale ma preoccupante.

Come già detto in ambito internazionale, piuttosto che chiudere tali impianti produttivi e decentrare, occorre promuovere la loro progressiva trasformazione verso la produzione di low carbon fuels. Si tratta infatti di aziende fortemente tecnologiche, con risorse umane con un alto patrimonio di competenze, da non disperdere ed impiegare proficuamente nelle nuove tecnologie.

Come più volte evidenziato, per rendere possibile questa trasformazione è necessario intervenire sulle attuali norme e renderle “neutrali” e maggiormente efficaci, a partire dal calcolo integrato delle emissioni di CO2 delle auto e dei carburanti, per arrivare all’adozione di un “Carbon Border Adjustment Mechanism” (CBAM) che integri e rafforzi gli effetti dell’ETS a livello globale, considerato che l’industria della raffinazione è tra i settori maggiormente esposti alla competitività internazionale e ha quindi bisogno di misure particolarmente efficaci per garantire una protezione adeguata contro il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. ...

L’attuale quadro normativo non permette di cogliere i benefici che possono derivare da prodotti come i ‘low carbon fuels’ che comprendono non solo i biocarburanti, già commercializzati da decenni, ma anche nuovi prodotti derivanti da materie prime rinnovabili e dall’economia circolare. Eppure i vantaggi sarebbero immediati, non essendo necessario un ricambio comple-

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to del parco auto che richiederebbe invece decenni, visto che sono prodotti che possono essere utilizzati sulle auto già in circolazione e sfruttare la logistica esistente senza bisogno di particolari investimenti in nuove infrastrutture.

L’ipotesi di prevedere nel pacchetto “Fit for 55” il phase out dei motori a combustione interna, avanzata dal Commissario europeo con delega al Green Deal, Frans Timmermans, in una recente intervista al Financial Times, sarebbe non sono solo incomprensibile, ma sarebbe soprattutto un grosso errore sia per gli impatti industriali che per il raggiungimento degli obiettivi ambientali.

Sarebbe opportuno invece introdurre un sistema di trading di certificati/crediti tra produttori di carburanti e costruttori di veicoli, per consentire a questi ultimi di valorizzare correttamente nel calcolo delle emissioni dei propri mezzi l’utilizzo di carburanti decarbonizzati. La creazione di un mercato per questi prodotti, partendo dal trasporto leggero, permetterebbe poi di estendere i benefici ai settori cosiddetti “hard to abate” come il trasporto aereo e marittimo. È evidente che un processo di tale complessità deve potere contare su una filiera industriale in salute, in grado cioè di generare le risorse necessarie a sopportare gli enormi investimenti previsti, stimati a livello europeo in oltre 600 miliardi di euro.

Compito e responsabilità della politica è dunque garantire una visione strategica senza preclusioni ideologiche che indichi il percorso per l’obiettivo finale del 2050 e che permetta alle diverse filiere industriali di investire, sviluppare a trasformarsi.

Oggi questo non sta accadendo. I veri nodi strutturali del settore, che la pandemia ha acuito e reso ancora più evidenti, non vengono tenuti nella giusta considerazione. Ciò in particolare in Italia dove manca qualsiasi forma di sostegno normativo o economico alla trasformazione, presente invece negli altri Stati membri dove i Governi stanno guidando gli investimenti per la progressiva trasformazione del settore.

Nel nostro Paese l’economicità del settore è inoltre compromessa dalla diffusa illegalità nella distribuzione dei carburanti autotrazione, fenomeno, come detto più volte, degenerativo che colpisce gli operatori “virtuosi”. Su questo punto devo riconoscere l’impegno del Governo, delle Agenzie fiscali e delle Forze dell’Ordine che ha consentito negli anni di contrastare il fenomeno nel tentativo di ridimensionarlo. Da qui l’invito a continuare su tale percorso, utilizzando la digitalizzazione come strumento di prevenzione e non solo di repressione.

Il fatto stesso che i prezzi dei nostri carburanti, al netto delle tasse, continuino a essere inferiori di 3-3,5 centesimi euro/litro rispetto alla media dell’area euro, pur con una rete ridondante e con scarsa redditività, dovrebbe farci capire che qualcosa continua a non andare. In pratica oggi gli automobilisti italiani pagano un sovraprezzo di 7-10 centesimi al litro rispetto agli europei interamente dovuto alla componente fiscale.

Per completare con alcuni dati congiunturali: nel 2021 si prevede una fattura petrolifera in crescita di circa 5 miliardi di cui 3,7 dovuti all’aumento del costo del greggio importato e 1,2 alla crescita dei consumi. Analogamente recupera il gettito fiscale delle accise che nel 2021 dovrebbe tornare sopra i 23 miliardi di euro, cioè 2,6 miliardi di euro in più del 2020.

In tale quadro emerge chiaramente che il futuro del settore e del Paese dipenderà dalle scelte che vengono fatte oggi. Scelte razionali e inclusive consentiranno di conseguire gli obiettivi ambientali, garantendo la sicurezza energetica e la competitività del Paese.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO COMUNICATO UNITARIO FAIB FEGICA FIGISC Si è tenuto in data 27 luglio 2021 il previsto incontro fra Italiana Petroli e la rappresentanza di Faib, Fegica e Figisc per fare il punto sull’accordo sottoscritto a fine dicembre 2020, accordo che ha segnato un punto di svolta nelle relazioni fra Gestori e compagnia.

L’incontro si è svolto in un clima di serrato, franco e sereno confronto e ha avuto come obiettivo quello di far emergere non solo le criticità dopo una prima fase applicativa, ma anche di individuare soluzioni che possano facilitare la piena attuazione dell’accordo stesso, dopo sei mesi dalla sua entrata in vigore sulla rete dei due marchi API e TotalErg. Va ricordato che l’Intesa raggiunta ha introdotto, rispetto ai precedenti accordi sottoscritti per i Gestori della rete ex API ed ex TotalErg, significativi elementi di discontinuità e novazioni profonde: a cominciare dal “margine unico” per finire al perseguimento di un nuovo sistema gestionale-contabile-amministrativo che consentisse al rapporto fra gestore e azienda di essere totalmente fruibile e trasparente (considerato il retaggio dei tre sistemi di provenienza).

In questo quadro, dai primi giorni di agosto dovrebbe finalmente vedere la luce la cosiddetta “fattura parlante” con l’evidenza della costruzione del prezzo e del margine del gestore e una nuova metodica di verifica degli estratti conto online. Non solo, quindi, una verifica dell’applicazione degli aspetti econo-

mici dell’intesa ma anche un approfondimento sullo sviluppo di tutte le “fasi gestionali”.

Nell’incontro è stato ribadita, da entrambe le parti, l’utilità del “Pos-Unico” e della sua indispensabilità per lo sviluppo del posizionamento futuro dell’azienda e nella transazione delle carte aziendali (prima “strisciate” con un altro apparecchio Pos aziendale) e dell’utilizzo assolutamente discrezionale da parte del gestore, come avviene anche in altre aziende, ai fini delle transazioni bancarie.

Intorno al tavolo, quindi, non esclusivamente un esame finalizzato a verificare l’evoluzione della situazione, ma anche ad evidenzare alcune criticità (a cominciare dai differenziali di prezzo fra self e servito in grado di orientare al positivo/negativo il sistema di incentivi e disincentivi messi a punto nell’Intesa) e le questioni legate alla rete dei convenzionati, emerse nell’applicazione dell’accordo (operativo dal primo febbraio 2021), che dovranno essere superate.

In merito a tali criticità, che le Organizzazioni dei Gestori hanno sollevato nonché fatto oggetto di approfondimento, Faib, Fegica e Figisc attendono, a stretto giro, risposte operative che saranno congiuntamente valutate entro settembre, mese nel quale verrà svolta un’altra riunione per approfondire il monitoraggio di un accordo che, dal primo febbraio 2022, entrerà nella seconda fase attuativa.

TRANSIZIONE: FISCALITÀ SUI CARBURANTI NELL’EUROPA COMUNITARIA Nel contesto delle scelte della transizione energetica, la fiscalità assume un rilievo determinante per indirizzare i percorsi verso la decarbonizzazione. Nella comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo del 14 luglio (“Pronti per il 55%”: realizzare l’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 lungo il cammino verso la neutralità climatica) si legge testualmente: “Il sistema di tassazione dei prodotti energetici deve da un lato tutelare il mercato interno e dall’altro sostenere la transizione verde con i giusti incentivi. La revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia propone pertanto di allineare l’aliquota minima d’imposta per i combustibili destinati al riscaldamento e ai trasporti agli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia”.

Così commenta Giovanni Battista Zorzoli, dalle colonne di Staffetta: “Era inevitabile che al trasporto si chiedesse il maggior contributo aggiuntivo, che trova riscontro nell’innalzamento dei vincoli alle emissioni per le auto e i furgoni... e nell’aumento della fiscalità sui carburanti, con la contemporanea diminuzione della tassa sull’energia elettrica”.

Pure non è questione da poco coniugare l’assunto ideologico del riequilibrio della tassazione energetica per favorire gli obiettivi della transizione (tassare di più l’energia fossile e meno quella elettrica), con quello più prosaico di mantenimento del quadro delle cospicue entrate erariali derivanti dalla attuale tas-

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sazione dei carburanti fossili.

Se si guarda, ad esempio, ai consumi dei soli due prodotti più rilevanti (benzina e gasolio motori) riferibili al 2019 (il 2020 costituisce un anno anomalo, in quanto condizionato dalle limitazioni conseguenti al contrasto della pandemica Covid), un volume di circa 375,5 miliardi di litri ha determinato per i 28 Paesi membri (incluso nel 2019 il Regno Unito) un gettito di circa 242,5 miliardi di euro, per una media pro-litro di 0,645 euro. In tale conteggio figurano solo le imposte di base, ossia le accise (per circa 200,5 miliardi di euro) e l’IVA sulle accise (circa 42,0 miliardi di euro), e non anche l’IVA sul prezzo industriale.

Nonostante le “armonizzazioni” sulle accise minime comunitarie (passate e imminenti, in quanto già la Commissione si è espressa per un aumento delle accise minime), tuttavia permangono amplissime differenze sia in ordine alle accise stesse, sia in ordine alle aliquote IVA, sia in ordine al diverso trattamento tra i due prodotti.

Nei due prospetti seguenti, si indicano gli importi in euro prolitro, nella media del periodo gennaio-luglio 2021, per ciascun prodotto nei Paesi membri (e con la media aritmetica sia per tutti i 27 attuali Paesi Membri, sia per i 19 Paesi con valuta euro) derivanti dalla applicazione delle imposte di base (ossia senza IVA sul prezzo industriale).

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Accisa

Al. % IVA

GASOLIO IVA

STATO

Totale

Accisa

Al. % IVA

IVA

Totale

Paesi Bassi

0,821

21,00

0,172

0,994

Italia

0,617

22,00

0,136

0,753

Finlandia

0,722

24,00

0,173

0,896

Francia

0,609

20,00

0,122

0,731

Italia

0,728

22,00

0,160

0,889

Belgio

0,600

21,00

0,126

0,726

Grecia

0,711

24,00

0,171

0,882

Paesi Bassi

0,530

21,00

0,111

0,641

Francia

0,691

20,00

0,138

0,830

Finlandia

0,511

24,00

0,123

0,633

Portogallo

0,668

23,00

0,154

0,822

Portogallo

0,513

23,00

0,118

0,631

Svezia

0,648

25,00

0,162

0,810

Irlanda

0,515

21,00

0,108

0,624

Danimarca

0,626

25,00

0,157

0,783

Svezia

0,463

25,00

0,116

0,579

Germania

0,655

19,00

0,124

0,779

Slovenia

0,464

22,00

0,102

0,566

Irlanda

0,619

21,00

0,130

0,749

MEDIA 19 AREA €

0,465

20,74

0,097

0,562

Belgio

0,600

21,00

0,126

0,726

Germania

0,470

19,00

0,089

0,560

MEDIA 19 AREA €

0,588

20,74

0,123

0,711

Malta

0,472

18,00

0,085

0,557

Estonia

0,563

20,00

0,113

0,676

Danimarca

0,436

25,00

0,109

0,545

MEDIA 27 PAESI

0,553

21,44

0,119

0,671

MEDIA 27 PAESI

0,439

21,44

0,094

0,534

Slovacchia

0,544

20,00

0,109

0,652

Grecia

0,420

24,00

0,101

0,521

Malta

0,549

18,00

0,099

0,648

Lettonia

0,426

21,00

0,089

0,515

Croazia

0,512

25,00

0,128

0,640

Croazia

0,406

25,00

0,101

0,507

Lettonia

0,520

21,00

0,109

0,629

Cipro

0,411

19,00

0,078

0,489

Repubblica Ceca

0,498

21,00

0,104

0,602

Austria

0,405

20,00

0,081

0,486

Austria

0,489

20,00

0,098

0,587

Slovacchia

0,398

20,00

0,080

0,477

Spagna

0,473

21,00

0,099

0,572

Repubblica Ceca

0,386

21,00

0,081

0,467

Lituania

0,466

21,00

0,098

0,564

Spagna

0,379

21,00

0,080

0,459

Lussemburgo

0,472

17,00

0,080

0,552

Lituania

0,372

21,00

0,078

0,450

Slovenia

0,445

22,00

0,098

0,543

Estonia

0,372

20,00

0,074

0,446

Cipro

0,440

19,00

0,084

0,523

Ungheria

0,331

27,00

0,089

0,421

Polonia

0,370

23,00

0,085

0,455

Lussemburgo

0,355

17,00

0,060

0,415

Ungheria

0,353

27,00

0,095

0,449

Romania

0,341

19,00

0,065

0,406

Romania

0,373

19,00

0,071

0,443

Polonia

0,327

23,00

0,075

0,402

Bulgaria

0,363

20,00

0,073

0,436

Bulgaria

0,330

20,00

0,066

0,396

Sul piano del trattamento fiscale tra i due prodotti, solo il Belgio tassa al medesimo importo sia la benzina che il gasolio, mentre nella media comunitaria a 27 Paesi la tassazione sulla benzina è più elevata di quella del gasolio di 0,138 euro/litro e di 0,149 euro/litro nella media dei 19 Paesi di area euro.

Estremamente divaricata risulta l’incidenza dell’aliquota IVA che, contro una media comunitaria complessiva del 21,44% e una media dei 19 Paesi euro di 20,74, va da un minimo del 17% (Lussemburgo) a un massimo del 27 % (Ungheria).

Così come risulta estremamente variegata la consistenza delle accise. Per la benzina, si va da un minimo di 0,353 euro/litro in Ungheria a un massimo di 0,821 nei Paesi Bassi, con una media comunitaria complessiva di 0,553 e una media dei Paesi euro di 0,588; il divario tra l’accisa più elevata e quella meno elevata è di ben il 133% in più.

Analogamente, per il gasolio si registra il valore minimo di 0,327 euro/litro per la Polonia contro un massimo di 0,617 per l’Italia, con una media a 27 Membri di 0,439 e con una media a 19 Membri euro di 0,465, con uno spread tra massimo e minimo di 89 punti percentuali.

80

Per il nostro Paese, resta un divario ragguardevole della tassazione di base (accise e IVA su accise) con le medie comunitarie e con i valori minimi. Per la benzina, il gap è di 0,217 euro/litro (+32,3%) sulla media comunitaria a 27 Membri, di 0,177 euro/ litro (+24,9%) sulla media dei 19 Membri euro, di 0,453 euro/ litro (+104,0%) sul minimo comunitario della Bulgaria, mentre si registra un vantaggio solo verso il valore massimo dei Paesi Bassi, con 0,105 euro/litro e 10,6 punti percentuali in meno.

Per il gasolio, il gap è di 0,220 euro/litro (+41,2%) sulla media comunitaria a 27 Membri, di 0,191 euro/litro (+34,0%) sulla media dei 19 Membri euro, di 0,357 euro/litro (+90,0%) sul minimo comunitario della Bulgaria, e il valore nazionale si identifica con il valore massimo comunitario.

Non sfugge, pertanto, un aspetto tutt’altro che marginale: i Paesi che maggiormente hanno spinto sul prelievo fiscale sui carburanti, tra cui chiaramente l’Italia che ha spesso usato le accise come Bancomat a seconda delle esigenze di gettito, avranno un compito più difficile per quadrare i conti nella fase di riequilibrio della tassazione energetica.

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