AREA DI SERVIZIO 3/20

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LAMPA SHOP VINCENTE SHOP BEN FORNITO

AUTOPROMOTEC PERCHÉ SI SVOLGERÀ NEL 2022

FRA-BER QUANDO IL “CHIMICO” FA LA DIFFERENZA

OIL&NONOIL 2020 CRESCE LA PARTECIPAZIONE

SCHERMOLUX AVANZA LA RIVOLUZIONE ELETTRICA

CARBURANTI, LA “RIFORMA” INUTILE DEL PROGRAMMA DI RIFORMA

ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

Ugelli rotanti L’alta pressione al servizio del risultato

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Lampa: uno shop vincente è uno shop ben fornito

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Schermolux: dall’illuminazione alle ricariche avanza la rivoluzione elettrica

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Museo Fisogni: anni Sessanta tra detergenti, spray e inquinamento.

Un’epoca superata?

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Editoriale

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News

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Notiziario Figisc-Anisa Confcommercio

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Indirizzi utili

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Caleidoscopio

areadiservizio.carburanti.autolavaggi Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Caporedattrice Paola Sala Comitato di Redazione Massimo Cicalini, Bruno Bearzi, Massimo Terzi, Alberto Mondinelli, Luca Squeri.

Collaboratori Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, Federico dei Roggero, dagli USA Brian Campbell.

Editore: ADV Spazio Srl, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949 e-mail: areadiservizio@advspazio.it. – web: www.areadiservizio.eu – : areadiservizio.carburanti.autolavaggi Pubblicità: ADV Spazio Srl - via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-450.72.949 e-mail: advspazio@advspazio.it.

Impaginazione: Daniele Rizzi – e-mail: waikikidesign@gmail.com – Fotolito e stampa: FLYERALARM Srl Registrazione Tribunale di Milano n. 696 del 10/11/99 L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 MIlano.

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LAMPA SHOP VINCENTE SHOP BEN FORNITO

AUTOPROMOTEC PERCHÉ SI SVOLGERÀ NEL 2022

FRA-BER QUANDO IL “CHIMICO” FA LA DIFFERENZA

OIL&NONOIL 2020 CRESCE LA PARTECIPAZIONE

SCHERMOLUX AVANZA LA RIVOLUZIONE ELETTRICA

Emergenza sì, emergenza no. Tra negazionisti e realisti la ripresa lentamente avanza e questo è l’unico vero dato significativo e confortante. Tante attività nel periodo del lockdown hanno scoperto nuove forme operative, con un massiccio uso dello “smart working”, che ha cambiato alcune abitudini di vita. Ma una cosa è certa: tutte le attività che coinvolgono le aree di servizio stradali, siano queste carburanti o autolavaggi, non possono avere delle modalità alternative. Queste sono e queste continueranno a essere, cioè con la presenza fisica dell’automobilista a fare il pieno, a ricaricare di energia o a lavare la propria auto.

CARBURANTI, LA “RIFORMA” INUTILE DEL PROGRAMMA DI RIFORMA

ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

Anche per i lavaggi, un massiccio ritorno del fai-da-te non è ipotizzabile perché sono troppi e troppo comodi i servizi offerti dalle moderne aree di servizio. E qui arriviamo al punto: i servizi offerti. È questa l’arma che, pandemia o non pandemia, le aree di servizio devono sviluppare, non per sopravvivere, condizione minima ma non sufficiente, ma per crescere, svilupparsi e prosperare. Un argomento già sentito? È vero, ma noi di Area di Servizio non smetteremo mai di ripeterlo e, quel che è più importante, portare degli esempi reali di imprenditori di successo che attraverso le loro scelte strategiche hanno saputo far crescere il proprio business.

Anche questo numero di Area di Servizio ne riporta un esempio, ma scorrendo le uscite precedenti (facilmente consultabili e sfogliabili sul nostro sito internet) si possono trovare decine di “case history” con varie soluzioni operative sviluppate in base alle situazioni ambientali. Senza dimenticare l’aggiornamento continuo sulle novità di prodotto dei principali player del nostro mondo. È il nostro modo di dare un fattivo contributo per superare questo momento di crisi, d’obbligo dopo il dramma collettivo che abbiamo vissuto tutti.

Buona lettura e, perché no, anche buone vacanze Massimo Cicalini

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ECONOMIA & LAVORO

CARBURANTI, LA “RIFORMA” INUTILE DEL PROGRAMMA DI RIFORMA Basterebbe che la politica facesse un po’ di equità commerciale.

E invece preferisce ripescare, come sembra di leggere nel “Programma di Riforma”, dalle soffitte polverosi e inutili ciarpami.

Bisogna andare fino a pagina 83 del ponderoso documento di 144 pagine predisposto dal MEF come allegato al Documento di economia e finanza, parte III, denominato “Programma Nazionale di Riforma”, Priorità 4 “Produttività, Competitività, Giustizia e Settore bancario”, Liberalizzazioni. Giunti appunto a pagine 83, si può trovare quanto testualmente segue: Liberalizzazioni In Italia la crescita della produttività è insoddisfacente soprattutto nel settore dei servizi, in cui è necessario migliorare l’efficienza allocativa anche attraverso un alleggerimento della regolamentazione di svariati comparti, fra cui, ad esempio, la distribuzione di carburanti e le reti 5G. Carburanti La rete di distribuzione dei carburanti è caratterizzata da margini più elevati e standard qualitativi della rete inferiori rispetto a quelli dei principali Paesi europei.

Ciò è principalmente dovuto alle restrizioni che ancora permangono sia all’ingresso sia all’uscita dal mercato, ad alcuni vincoli alle modalità di funzionamento degli impianti e alle condizioni generali di svolgimento del servizio.

La presenza di barriere all’entrata blocca lo sviluppo qualitativo del settore in termini sia di diversificazione dell’offerta dei prodotti oil sia di ampliamento della gamma offerta di servizi non oil. La rete distributiva italiana è sovradimensionata e inefficiente, soprattutto se posta in comparazione con quelli dei principali Paesi europei con popolazione comparabile a quella italiana. Un ulteriore indicatore della maggiore arretratezza della rete distributiva italiana rispetto a quella degli altri Paesi europei è rappresentato dalla minore diffusione di apparecchi self-service per l’erogazione dei carburanti.

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A fronte di queste debolezze rimane prioritario l’obiettivo di una razionalizzazione e ammodernamento delle reti di distribuzione, come più volte segnalato anche dall’Autorità per la Concorrenza.

Il primo commento a freddo è un “ripescaggio” dagli archivi della memoria: quel che novellava il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 1978 (l’altro seco-

Bruno Bearzi Presidente Nazionale Figisc

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lo!), recante “Direttive alle regioni a statuto ordinario per l’esercizio delle funzioni delegate in materia di distribuzione di carburanti”, premesse (nel testo che risulta dalle successive modifiche e integrazioni dei DPCM 30 dicembre 1980 e 19 gennaio 1982) era, sempre testualmente, che: 2) per realizzare gli obiettivi previsti dal piano energetico nazionale approvato dal CIPE in data 23 dicembre 1977 e in data 4 dicembre 1981, il numero degli impianti di distribuzione automatica di carburanti per uso di autotrazione deve essere ridotto: a) mediante chiusura entro il 31 marzo 1983 degli impianti che nell’anno 1976 abbiano erogato una quantità non superiore a litri 100.000 di prodotti; b) mediante ulteriore eventuale chiusura di impianti fino a raggiungere gradualmente entro il 1985 l’erogato medio europeo. Sono passati anni quarantadue. Questo per il confronto con le reti di altri Paesi europei.

Per non parlare del self-service: qualcuno, così per puro caso, ricorda la Legge 111/2011, articolo 28, comma 5?

Quella che statuisce che: Al fine di incrementare l’efficienza del mercato, la qualità dei servizi, il corretto e uniforme funzionamento della rete distributiva, gli impianti di distribuzione dei carburanti devono essere dotati di apparecchiature per la modalità di rifornimento senza servizio con pagamento anticipato.

Potremmo continuare citando l’impianto “ghost”, lo smantellamento di qualsivoglia restrizione in termini di distanze, di terzi e quarti prodotti, delle reiterate liberalizzazioni dei prezzi e delle reti susseguitesi nell’arco di quasi un trentennio, ma è sufficiente buttare un occhio neppure tanto attento alla realtà delle rete di questi anni: ridotto a metà il numero di punti vendita di proprietà delle major di una rete complessivamente sempre sovrabbondante di un buon terzo, ceduti a pezzetti gli asset di aziende storiche del mercato, migliaia e migliaia di impianti indipendenti, di microreti con proprio marchio o no-logo (altro che barriere all’ingresso!), migliaia di impianti più che marginali in termini di erogato (già basso nella normalità), sacche di illegalità fiscale sovrabbondanti che vi si annidano. È più che evidente, pertanto, che questo “copia e incolla” sul Programma Nazionale di Riforma deve essere stato pe-

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scato, con pessima scelta di tempo e assoluta assenza di una verifica della realtà, in qualche remoto archivio tra la carta da macero.

Se “razionalizzazione e ammodernamento” di questa rete significa, nelle pieghe della “Riforma” con la R maiuscola, una ulteriore scarica di presunte (quanto superflue) liberalizzazioni, ovvero al più un ennesimo “tavolo” (che durerà certamente altri anni alla ricerca della composizione di interessi ben altrimenti frammentati che negli anni che furono), beh, grazie, ma anche no!

A dirla tutta ciò che manca, tra le tante “liberalizzazioni” discutibili avvenute, è propriamente una “liberazione”: quella dalla mancanza di regole, dall’abuso della dipendenza economica del gestore, dalla impossibilità di operare in termini di quella “civiltà commerciale” che riguarda tutte le altre categorie del commercio, da chi vende alimentari a chi vende abbigliamento, e ciò malgrado tutte le leggi “speciali” di questo settore. E questo senza espropriare nessuno, operando in sinergia, anzi, con le aziende e presidiando il settore dai rischi dell’illegalità, secondo quanto abbiamo già avuto modo di proporre anche recentemente in tema di contrattualistica e di rapporti commerciali in questo settore. La prima risoluzione De Toma ne tracciava i lineamenti, dando sia risposte per una innovazione contrattuale che tutele per la contrattualità tradizionale.

Senza questo, qualunque razionalizzazione (anche la migliore possibile, ammesso che ne esista una dopo oltre quarant’anni di ricerca infruttuosa) non risolve a nulla. In questo senso, la politica non è che debba far molto, non serve paradossalmente neppure che rinunci ai suoi assunti “ideologici” sulle fonti alternative: basta che faccia un po’ di equità commerciale.

E certamente non ripescando, come sembra di leggere nel “Programma di Riforma”, dalle soffitte polverosi e inutili ciarpami.

Bruno Bearzi Presidente Figisc-Confcommercio 3/2020

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QUANDO IL “CHIMICO” FA LA DIFFERENZA Siamo a Curno, in provincia di Bergamo, in un impianto adiacente a un ipermercato Conad. Davide Milici, il titolare, spiega come con i prodotti Fra-Ber ha conquistato l’apprezzamento dei suoi clienti.

A Davide Milici, titolare dell’impianto di Curno dove ci troviamo, non manca certo la competenza. Infatti gestisce altri impianti in provincia di Milano, precisamente a Concorezzo, Carugate (davanti all’Ikea con una tipologia simile a questa installazione, cioè un tunnel solo per gli esterni) e poi un altro presso il centro commerciale Carosello, ancora a Carugate dove è invece offerto il servizio completo con una formula originale: i clienti lasciano l’auto, vanno a fare la spesa e poi la ritirano pulita. “È un servizio che sta raccogliendo molti consensi – spiega Milici –, perché è comodo e con tempi stretti, così le persone uniscono le due cose traendone vantaggio. Il lavaggio esterno è eseguito con le macchine e la finitura a mano nei parcheggi al coperto; il tempo necessario è di circa 10/15 minuti perché non lesiniamo sul personale e quindi siamo veloci”.

“Il primo impianto di lavaggio l’ho aperto a 17 anni, vent’anni fa, insieme a mio fratello, era un impianto Shell con un piccolissimo lavaggio a mano – pro-

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Davide Milici

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segue Milici –. Dopo tre anni abbiamo acquistato l’impianto Eni a Concorezzo con un tunnel con servizio completo e il bar. Poi abbiamo acquistato la postazione di Carugate, e quattro anni fa abbiamo aperto quello nei parcheggi del Carosello. Per fare utili in un centro commerciale con i costi che ci sono, in primis l’affitto, devi fare i numeri e quindi avere tanto personale.

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A Concorezzo abbiamo un tunnel da 26 metri e uno da 33 metri a Carugate.

Noi lavoriamo sui numeri e sulla qualità. A Concorezzo proponendo lavaggi completi facciamo grandi numeri e vorremmo fare lo stesso a qui a Curno: decideremo se solo self per la finitura o aggiungere una parte di servito, è un’opzione che ci siamo riservati. Se prendesse piede solo il lavaggio per gli

esterni sarebbe una soluzione molto più agile e comoda perché la gestione dei dipendenti è gravosa. Non è facile trovare persone disponibili a fare, e bene, questo tipo di lavoro perché è di sacrificio, non ci sono sabati e domeniche, l’inverno sei al freddo; non è semplice come professione sia per i dipendenti sia per i titolari”.

Fra-Ber e l’impianto di Curno Come detto qui a Curno si offre solo il servizio di lavaggio esterno anche se, all’ingresso del tunnel, due ragazzi con altrettante lance pretrattano la vettura.

“Prodotto cerchi, moscerini e pulizia nei punti critici come il passaruote – sottolinea Milici –, iniziamo il lavoro con un servizio di prelavaggio cosa che ha un riscontro positivo nei clienti. Da un anno uso prodotti Fra-Ber su tutti i miei impianti perché la qualità è superiore, ne sono convinto e la disponibilità del personale tecnico è continua. Mi hanno dato consigli sui prodotti da usare e anche un aiuto per la promozione sul piazzale, in particolare per le insegne esterne che stiamo realizzando. È frequente che i clienti più appassionati della propria auto mi chiedano informazioni sui prodotti e ho riscontrato anche che molte persone che arrivano sull’impianto, quando leggono il nome Fra-Ber lo associano autonomamente a prodotti di alta qualità, anche senza che io dica loro nulla.

Forse perché molti altri lavaggi nella bergamasca usano Fra-Ber e quindi li conoscono già. Queste sono le prime sensazioni che ho da un mese a questa parte, perché l’impianto è stato aperto solo a metà giugno.

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Dei prodotti Fra-Ber mi ha convinto il rapporto qualità/prezzo che nel nostro settore è fondamentale, la loro disponibilità e poi, quando il prodotto è dosato correttamente come indicato dalla casa, non ho mai riscontrato nessun problema su cromature, cerchi e plastiche. Soprattutto in questa stagione, quando l’auto arriva molto calda, è davvero un attimo rovinare plastiche o fare ‘colate bianche’ su vernici scure”.

Il già citato prelavaggio prevede una lancia ad alta pressione con prodotto specifico per moscerini (solo stagionale), normalmente un emolliente prelavaggio, quindi un prodotto per i cerchi e poi lancia a caldo prima che l’auto entri nel tunnel. Il programma chimico del tunnel parte con un secondo emolliente e il lava cerchi su tutte le auto con un prodotto specifico per i cerchi: i lava cerchi sono a spazzola longitudinale e con il getto dell’acqua ad alta pressione.

I lava cerchi del tunnel sono tre, due gruppi spazzola con quattro spazzole in totale e poi arriva l’alta pressione, così l’emolliente ha avuto il tempo di agire. È quindi la volta delle ‘brasiliane’ (le mezze spazzole verticali), seguite da due spazzole orizzontali e poi ci sono le doppie spazzole verticali dove viene utilizzato uno shampoo spazzola particolare. Ho notato che questo shampoo spazzola di Fra-Ber rende le auto particolarmente brillanti, e lo hanno notato anche i clienti. Poi nel programma c’è la cera con doppia asciugatura e spazzole finali d’asciugatura in fondo.

Nel programma numero due è compreso il doppio lava ruote con il lavaggio sottoscocca. Invece il terzo è un programma completo di tutto, quindi lucidatura polish finale che viene ‘tirato’ dalle spazzole di asciugatura. Il prodotto chimico non le impasta perché c’è sempre il risciacquo con acqua osmotizzata alla fine di tutto il ciclo, prima delle spazzole d’asciugatura.

Riassumendo, il primo è un programma base con un singolo lava ruota e alta pressione; il secondo prevede un doppio lava ruota, (si ci sono proprio due lava ruote) poi sottoscocca e prodotto.

Chi prova l’impianto resta soddisfatto.

All’inizio ci sono stati un po’ di problemi ora risolti, senza dimenticare il Covid-19 che ha rallentato l’avviamento, ma adesso chi viene si trova bene”.

“A Curno i clienti sono sempre molto corretti, tutti con mascherine, e non richiedono prodotti specifici anti Covid – ricorda Milici –. Invece a Concorezzo, dove è di mia proprietà anche il distributore di carburante Repsol (i clienti tifosi di Valentino Rossi non apprezzano molto i poster di Marquez...),

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quando si fa il trattamento interno ora chiedono spesso anche la sanificazione. Comunque qui a Curno ho lasciato un spazio vuoto pensando di creare una copertura per un’esposizione di prodotti, un piccolo shop che può diventare anche una sala d’attesa, magari con distributori automatici.

Ho scelto poi di mettere l’aspirazione centralizzata: secondo me l’inconveniente dei self con grande affluenza è che può capitare che gli aspiratori che non funzionino bene, così ho adottato questa soluzione che si avvicina abbastanza come costo agli aspiratori singoli, ma ho il vantaggio che la manutenzione ordinaria è ridotta al minimo.

Sono 18 postazioni con 36 bocchette, così ogni postazione ha la doppia bocchetta di aspirazione senza bisogno di far passare il tubo da una parte all’altra o, se vengono due persone, possono aspirare entrambe contemporaneamente. Monitoriamo l’impianto e così evitiamo i “furbi” che con un gettone aspirano due auto”.

La parola a Fra-Ber Spetta a Marta Berton, communication manager di Fra-Ber, presentare i prodotti impiegati sull’impianto di Curno, le cui schede sono riportate nel box qui a fianco.

“L’emolliente X-Spumone Self fa parte della linea X – spiega Marta Berton –, top di gamma per le caratteristiche di biodegradabilità ed è realizzato con componenti molto particolari, infatti non contiene EDTA/NTA e idrossido di sodio, è un prelavaggio con una schiuma ibrida che è costituita da micro bolle che si aggrappano a tutte le zone dell’auto, penetrando in tutti gli spazi a staccare lo sporco, non è quindi una schiuma corposa che penetra difficilmente. Poi, per il prelavaggio, utilizzia-

mo lo schiumogeno Super Car Cleaner Brillantante che è della classica linea Fra-Ber, un vero must della nostra gamma.

Lo shampoo spazzole è X-Volume che fa sempre parte della linea X con tensioattivi derivanti dalla lavorazione di sostanze organiche vegetali presenti in natura per migliorare l’asciugatura nella fase successiva. Due le cere: Poliglanz Bi Polish Cera D’Api che, oltre a dare lucentezza, classica caratteristica della cera, ha un profumo intenso che i clienti riscontrano anche fuori dall’autolavaggio; la seconda cera è Brilliant UV, una delle top della gamma Fra-Ber, brevettata e contenente dei sublimatori di UV che vengono attivati dalla luce solare (Raggi UV) una volta che l’auto esce dall’autolavaggio. È in grado di conferire alle superfici una brillantezza e lucentezza non paragonabili a nessuna delle operazioni di ceratura tradizionale che rende estremamente riflettenti vernici, alluminio e plastiche.

Infine, il prodotto per il programma top che a Curno è denominato Luxury: X-Defender il polish profumato sigillante e ultra brillante, l’ultima frontiera per una barriera protettiva di lunga durata.

La sua speciale formula brevettata con tecnologia “fluoropolimerica” dona uno spettacolare effetto “lotus”.

“In questa area in provincia di Bergamo sul confine con quella milanese forniamo molti autolavaggi – racconta Marta Berton –, quindi quando è stato aperto questo autolavaggio nuovo e bello si sono preoccupati un po’ tutti. La prima cosa che ci hanno detto è ‘come faccio a differenziarmi se usiamo tutti gli stessi prodotti? ’. Quindi Fra-Ber ha dovuto differenziare l’offerta con soluzioni diverse pur mantenendo lo stesso ottimo risultato di lavaggio e andando

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anche a esaltare le caratteristiche di ogni singolo autolavaggio, da quello self a quello manuale. Siamo riusciti a gestire questa situazione anche se è un problema frequente: come si accorgono che altri impianti vicini utilizzano gli stessi prodotti il primo istinto è quello di cambiare fornitore. La nostra capacità è stata quella di far capire che

ci sono tanti aspetti che differenziano un autolavaggio da un altro e naturalmente anche un prodotto chimico da un altro. Da un lato con i prodotti e dall’altro con il servizio, siamo riusciti a differenziarli e a soddisfare questa richiesta, cosa non sempre comprensibile ma i clienti si fidano dell’operatività e dei consigli di Fra-Ber. Con questo

nuovo impianto ci siamo particolarmente impegnati anche per il periodo particolare legato al Covid-19: siamo a Curno, non distante da Nembro e Alzano e dall’ospedale di Bergamo, e c’è stato un fattivo impegno da parte di Fra-Ber per sostenere l’attività.

Massimo Cicalini

I PRODOTTI CHIMICI FRA-BER UTILIZZATI A CURNO X-Spumone Self Prelavaggio a schiuma ibrida adatto per l’impiego in presenza di sistemi foam (manuali o piste self) o in lavaggi touchless: con un unico prodotto si lavano carrozzeria, cerchi e moscerini, risparmiando tempo e denaro.

X-Spumone Self forma una schiuma ibrida persistente, formata da micro bolle che si aggrappano alla superficie per lungo tempo, rimuovendo anche lo sporco statico più persistente sulle guarnizioni, parti in plastica e cerchi. È additivato con anticorrosivi e privo di idrossido di sodio (e NTA) per lasciare la superficie lucida e brillante a effetto polish. È leggermente profumato per dare la sensazione di un ambiente pulito.

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Contiene tensioattivi con biodegradabilità secondo il regolamento 648/2004.

X-Spumone Gel Prelavaggio concentrato in gel ad alta schiuma. La sua formula a doppia concentrazione è specificatamente formulata per rimuovere lo sporco ostinato da cerchi, carrozzeria e mezzi pesanti e per chi cerca un prodotto concentrato. Il formulato è privo di NTA/ idrossido di sodio aggiunto, forma una schiuma persistente che si asciuga lentamente nei mesi più caldi ed è di facile risciacquabilità. Inoltre, non risente delle acque dure, contiene sostanze idratanti e tensioattivi con biodegradabilità secondo il regolamento 648/2004.

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Super Car Cleaner Brillantante Prelavaggio ad alta resa per esterni di auto e veicoli industriali. Ottimo nei lavaggi a mano, pulisce senza spugnare in modo rapido lasciando un effetto brillante sulle superfici. Anche nei mesi estivi è sicuro su qualsiasi tipo di carrozzeria, profili o materiale; particolarmente indicato come emolliente per tunnel e roll-over.

X-Volume Shampoo schiumogeno detergente a effetto polish profumato per una pulizia veloce e facilmente risciacquabile.

La sua formula “nanotech”, arricchita con pregiati polimeri, abbatte i residui alcalini della prima fase di lavaggio, riduce l’attrito spazzole-vettura e quindi i micrograffi con un effetto lubrificante, è altamente schiumogeno e profumato per un impatto visivo sui clienti, migliora la qualità dell’asciugatura e l’effetto della cera per un auto lucida e brillante a effetto specchio, dona un effetto antistatico e idrorepellente, riduce la formazione di alghe e calcare sulle spazzole e le superfici. Privo di NTA, EDTA e idrossido di sodio aggiunto, contiene tensioattivi derivanti dalla lavorazione di sostanze organiche vegetali presenti in natura. Non stratifica e quindi non lascia residui sul pavimento, nelle spazzole e sulla carrozzeria.

Contiene tensioattivi con biodegradabilità secondo il regolamento 648/2004 e il profumo non contiene allergeni.

sciugatura perfetta e lascia un film con effetto luminoso che viene attivato dalla luce solare (raggi UV). È in grado di conferire alle superfici grande brillantezza e lucentezza rendendo riflettenti vernici, alluminio e plastiche. La sostanza non è grassa, crea un film secco ed è compatibile con i sistemi di depurazione chimico-fisici e biologici.

X-Defender Polish brillante a effetto idrorepellente, profumato e sigillante è l’ultima frontiera per una barriera protettiva di lunga durata. La sua speciale formula brevettata con tecnologia “fluoropolimerica” per un effetto “lotus” crea una barriera protettiva che si ancora alla carrozzeria fino a 30 giorni, aumenta la resistenza all’abrasione, dona un effetto “specchio” per una superficie brillante grazie al brevetto n. 1405717, ha un effetto antistatico e antipioggia nel tempo così da migliorare la visibilità in presenza di pioggia. È a bassa schiuma, non stratifica e quindi non lascia residui sul pavimento e sulla carrozzeria. Il profumo non contiene allergeni.

Poliglanz Bi Polish Cera D’Api Prodotto di concezione innovativa ad effetto lucidante, protettivo, autoasciugante e di lunga durata. Può essere usato in tutti i tipi d’impianto, una cera profumata che stupirà i clienti e profumerà l’impianto di autolavaggio.

Brilliant UV Prodotto innovativo senza aggiunta di sostanze chimiche grasse, teflon, siliconi, carnauba o polimeri. L’effetto goccia trasparente e ad alta scivolosità permette un’a-

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EVENTI

PERCHÉ AUTOPROMOTEC SI SVOLGERÀ NEL 2022 Abbiamo intervistato Renzo Servadei, Amministratore delegato di Promotec, organizzatore di Autopromotec, per conoscere le motivazioni che hanno portato allo spostamento della data da maggio 2021 al 25-28 maggio 2022.

Autopromotec, l’appuntamento che da oltre 50 anni riunisce il settore dell’assistenza ai veicoli, dopo un’analisi approfondita del contesto economico-sanitario a livello mondiale e con l’obiettivo primario di tutelare le circa 1.700 aziende partecipanti, delle quali il 43% provenienti dall’estero, ha preso l’importante decisione di spostare la fiera al 25-28 maggio 2022.

Dopo l’annuncio ufficiale, prontamente rilanciato da Area di Servizio con una newsletter a tutti gli iscritti e sui social, abbiamo voluto parlare con Renzo Servadei, Amministratore delegato di Promotec, organizzatore di Autopromotec, per saperne di più sulle ragioni che hanno portato allo spostamento della fiera.

Una questione di correttezza “Il nostro lavoro consiste nell’organizzare la fiera Autopromotec, la più specializzata manifestazione internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, quindi scegliere di spostarla significa sacrificare il nostro business – spiega Servadei –. Senza volere fare alcun riferimento a organizzazioni che purtroppo sono state costrette loro malgrado, causa Covid-19, ad annullare o posticipare eventi all’ultimo istante, in linea generale, da un punto di vista contabile, per un organizzatore di fiere posticipare la manifestazione un anno prima piuttosto che all’ultimo momento cambia di parecchio: annunciare lo spostamento con un anno di anticipo significa infatti rinunciare a tutte le caparre. Se avessimo aspettato, invece, avremmo potuto raccogliere le caparre che per grandi manifestazioni rappresentano cifre considerevoli che, altrimenti, non si acquisiscono. Poi, in molti casi, gli anticipi versati rimangono per l’edizione successiva. Per gli espositori, tuttavia, questa incertezza pesa non solo per gli anticipi ma anche per la programmazione delle proprie attività, impegni alberghieri, allestimenti e presentazioni di innovazioni tecnologiche.

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Un disagio analogo, poi, verrebbe sperimentato anche dal visitatore professionale la cui programmazione risulterebbe vanificata. Tornando agli espositori, inoltre, occorre considerare

che le aziende debbono organizzare gli stand e progettare gli allestimenti con largo anticipo, e ad oggi occorrerebbe rispettare protocolli di sicurezza – che prevedono ingressi contingentati, di-

Renzo Servadei

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stanziamento sociale, sanificazione di ambienti e superfici, ecc. – difficilmente compatibili con una grande manifestazione internazionale di successo. Noi di

Autopromotec quindi, ben consapevoli di questo e nel rispetto dei nostri espositori, abbiamo deciso di annunciare lo spostamento con un anno di anticipo”.

La questione dei visitatori stranieri “A questo bisogna aggiungere che oggi vi sono intere aree del mondo afflitte dal picco della pandemia: immaginare che in pochi mesi la situazione torni alla piena normalità è complicato. Quindi, gli arrivi dall’estero potrebbero risultare difficoltosi – ricorda Servadei – e gli ingressi in Italia da alcune zone potrebbero non essere autorizzati. Senza dimenticare poi la possibilità che si verifichi una seconda ondata di contagi nei prossimi mesi. Oltre a quella sanitaria, inoltre, anche l’incertezza economica è a tutti nota.

Scegliere di posticipare Autopromotec avvisando il mercato con un anno di anticipo è segnale di reale interesse per l’espositore, e non un’operazione di marketing. Tutti noi speriamo che la situazione economica così come quella pandemica migliorino presto, ma se si vuole organizzare una grande fiera internazionale specializzata, con un livello di qualità pari all’importanza degli espositori di Autopromotec, occorre possedere una visione precisa delle situazioni e avere il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni. Arrivare al rinvio ci ha richiesto tanto coraggio e moltissime valutazioni ma informare per tempo gli espositori – molto numerosi in base alle manifestazioni di interesse raccolte – ed evitare loro eventuali disagi ci è sembrato l’approccio più serio e responsabile con il quale potessimo fare la nostra parte per tutelare il settore.

Attualmente, stiamo valutando le possibilità offerte dalla rivoluzione digital in modo da studiare e costruire la formula migliore da proporre ai nostri espositori e visitatori professionali, e il processo è ancora in via di definizione”.

Garantire una fiera adeguata A seguito di questo spostamento, Autopromotec si svolgerà negli anni pari.

“In sintesi, nella nostra visione, nel 2021 potrebbe essere ancora prematuro immaginare grandi eventi come quelli a cui eravamo abituati, potrebbero non esserci ancora le condizioni per organizzare una fiera con i nostri standard, tra cui le relazioni umane, fondamentali nella nostra attività. La scelta del 2022 nasce dalla valutazione degli indicatori attualmente disponibili e di stime di esperti secondo i quali sarà l’anno della ripresa, quello in cui finalmente poterci riabbracciare in fiera. Probabilmente, inoltre, nei prossimi mesi dovrebbe essere disponibile un vaccino e questo sarà estremamente importante per allestire una fiera secondo gli standard tradizionali, dando così agli investimenti degli espositori

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un adeguato e sicuro ritorno.

“Questa decisione è stata ovviamente condivisa con AICA, l’associazione che riunisce i costruttori italiani di auto attrezzature, e con AIRP, Associazione Italiana Ricostruttori di Pneumatici, proprietarie di Autopromotec. I membri delle Associazioni, infatti, l’hanno appoggiata e sostenuta pienamente proprio per l’approccio di serietà e responsabilità che una scelta come questa comporta verso gli espositori.

Inoltre, per nostra filosofia, con la nostra capacità organizzativa non proponiamo una fiera se sappiamo che, per cause di forza maggiore, non possiamo dare il massimo”.

Magari con la realtà virtuale…

“Venendo ora all’importantissimo settore seguito da Area di Servizio, cura dell’auto, lavaggio veicoli e retail petrolifero, un settore che proprio in questo momento evidenzia la propria strategi-

cità vista l’importanza che i temi della pulizia e della sanificazione dei mezzi di trasporto hanno per il contenimento del contagio, possiamo immaginare insieme alla vostra rivista e alle associazioni di categoria rappresentative del settore un percorso di avvicinamento alla fiera del 2022. Autopromotec sta infatti monitorando le più importanti piattaforme digitali che si stanno sviluppando a livello internazionale, per poter proporre ai propri espositori degli abiti cuciti su misura. Sempre per la massima chiarezza e trasparenza, settori con macchinari importanti come ad esempio gli autolavaggi, richiedono l’utilizzo di piattaforme molto sofisticate per evitare quello che potremmo definire effetto” gaming”. Ci stiamo lavorando e non appena avremo messo a punto il progetto, lo presenteremo al settore. Come anticipazione, posso dire che stiamo anche studiando la realtà virtuale e la realtà aumentata per creare, per

esempio, una piattaforma digitale che combini una parte convegnistica – realizzata in presenza ma diffusa virtualmente – con esperienze interattive.

Stiamo inoltre studiando soluzioni che offrano la possibilità di allestire fisicamente uno stand ma di permettervi un accesso virtuale attraverso la realtà aumentata e degli occhiali smart. Ma ripeto, per ora stiamo ancora valutando opzioni e possibilità, prometto aggiornamenti non appena avremo novità.

In ogni caso, non bisogna trascurare un altro aspetto importante di cui si parla poco: trasporre le iniziative fisiche in digitali non vuol dire solo renderle disponibili attraverso dispositivi elettronici e computer, ma significa proprio ripensare il format. Faccio un esempio: un convegno fisico può durare una giornata e, pertanto, essere più generalista, prevedere un’agenda ricca ed eterogenea. Questo con il digitale non è possibile. L’attenzione e la concentrazione hanno livelli diversi e bisogna prediligere la verticalizzazione dei contenuti e la disponibilità di tempo di chi segue l’evento, facendo in modo che ognuno possa approfondire l’aspetto di suo maggior interesse.

Solo per fare un esempio e rimanendo su iniziative più tradizionali, per i lavaggisti si potrebbe organizzare un convegno sales/manageriale su come fare per ottimizzare i profitti nell’era post-Covid, invitando come relatori gli esperti che stanno studiando come reagire positivamente e ottenere vantaggi dal cambio di paradigma legato all’emergenza del Covid-19.

Il confronto è sempre utile per far nascere nuove idee, e anche questa consapevolezza potrebbe portare a occasioni e iniziative pensate per le aziende del comparto e per le loro nuove esigenze, probabilmente inimmaginabili prima della pandemia. In generale, siamo aperti ad ascoltare le idee di tutti così come le eventuali problematiche, in modo da sviluppare soluzioni “sartoriali” a sostegno delle aziende e del mercato.

Lo stesso discorso vale ovviamente anche per le aziende dell’autoriparazione e del settore dei ricambi, anch’esse interessate a convegni e iniziative di aggiornamento sul mercato.

Concludendo: l’appuntamento con la fiera “fisica” è dal 25 al 28 maggio 2022, ma nell’attesa stiamo mettendo a punto un percorso di avvicinamento che potrebbe vedere una tappa importante nel 2021, con un progetto davvero interessante, che possa dare un contributo al settore e risulti utile per le aziende del comparto”.

Massimo Cicalini

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EVENTI

OIL&NONOIL VERONA 2020, CRESCE LA PARTECIPAZIONE Si allunga l’elenco delle nuove adesioni a Oil&nonOil in programma a Veronafiere dal 21 al 23 ottobre. Ecco alcune anteprime.

Proseguono le iscrizioni all’edizione 2020 di Oil&nonOil, la quindicesima, in programma nel quartiere espositivo di Veronafiere dal 21 al 23 ottobre. Tra le aziende che si sono aggiunte, Brin Company che proporrà Fuel Cash Service, un sistema per l’accreditamento immediato del denaro contante che si installa all’interno delle colonnine Self24 senza modifiche strutturali.

Emme Informatica presenterà una vasta gamma di prodotti software che sviluppa e installa offrendo soluzioni diversificate per i gestori di piccoli impianti, retisti, depositi di carburante e compagnie petrolifere. Tecnocryo proporrà la sua ampia gamma di prodotti destinati all’intera filiera industriale della produzione e distribuzione di gas, dai medicinali a quelli per autotrazione. Agla Elettronica esporrà i suoi display a led, mentre AmSpec Italia offrirà la sua consulenza nell’ambito delle ispezioni quantitative e qualitative su prodotti petroliferi, petrolchimici e chimici.

Dalle note positive a quelle più critiche su come la fiera si sta preparando ad aprire i battenti in una fase ancora delicata del post-Covid, sempre sperando che non ci sia la tanto paventata ricaduta autunnale. Luciano Rizzi, Exhibition Manager Agriexpo & Technology di Veronafiere, in un recente intervento ha dichiarato: “Oil&nonOil non è solo un appuntamento commerciale, ma anche luogo di confronto sulle trasformazioni in atto nel mercato, soprattutto legate a innovazioni tecnologiche e nuove fonti di energia, grazie ad un ricco programma di convegni e workshop.

Ovviamente sarà anche l’occasione per fare il punto sull’attualità: l’emergenza Covid infatti ha dato impulso ad una nuova e maggiore attenzione alla sanificazione degli ambienti così come degli automezzi, nel trasporto pubblico, privato e commerciale.

Da una situazione di crisi, quindi, potrebbero nascere anche nuove opportunità di sviluppo per il business nel settore del non oil.

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Una rinnovata attenzione alla sicurezza sanitaria che è diventata il mantra anche di noi operatori fieristici. Veronafiere durante questo lockdown ha ridisegnato format fieristici reimpostandoli alla luce delle nuove misure di sicurezza e distanziamento sociale con l’obiettivo di garantire ad aziende e buyer un ritorno dell’investimento per la partecipazione all’evento e questo vale ovviamente anche per Oil&nonOil. Tra le misure di preven-

zione: biglietteria esclusivamente online, filtri ai cancelli con termoscanner, nuova architettura interna degli spazi per dirigere i flussi di visitatori in entrata e uscita, interventi di sanificazione degli ambienti con ozono, formazione del personale, presidi medici permanenti, protocolli di emergenza appositi e collaborazione con le migliori realtà sanitarie del territorio.

Allo studio anche rassegne più smart, grazie alla tecnologia, il Covid19 ha 3/2020

soltanto impresso una ulteriore accelerazione ad un processo che Veronafiere aveva già attivato, investendo importanti risorse nella digital transformation. Tutto questo con l’obiettivo finale di creare eventi integrati, in grado di fondere la parte fisica con quella digitale e connettere 365 giorni all’anno le community dei settori di riferimento”.

Non nasconde la sua preoccupazione Giuseppe Sperduto, Presidente di Assolavaggisti: “Siamo ripartiti, 3/2020

ma molto lentamente. Ci si rivolge a quelle attività dove il cliente vede che l’operatore agisce con mascherina e prodotti appropriati, ma vi è purtroppo anche una parte di clientela che sceglie, soprattutto per difficoltà economiche, quelle attività “informali” di lavaggio dove si assiste a forme di sfruttamento dei lavoratori e che operano non nel massimo rispetto delle norme e della sicurezza”.

Infine, per citare alcune altre realtà

che hanno già aderito alla manifestazione ci sono anche Alkom Autocisterne, Archigia, Assytech, Cashpos, CoMeCa, Elaflex Italia, Fortech, Ham Italia, Icad Sistemi, Intrapresa, Isoil Impianti, Maser, Metalscreen, Motorsistem, Sapio, Schermolux Illuminotecnica, Sialtech, Sol, Tecnogas, Union Gas Metano, Vanzetti Engineering, Visual e Walter Tosto.

Paola Sala

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PIAZZALE

DALL’ILLUMINAZIONE ALLE RICARICHE AVANZA LA RIVOLUZIONE ELETTRICA Schermolux sta operando a tutto campo nel refitting delle stazioni di servizio: non solo illuminazione ma anche colonnine per la ricarica di auto elettriche ed e-bike. Un nuovo business.

Per un’area di servizio, sia questa carburanti o autolavaggio, l’installazione di colonnine per la ricarica di auto ed e-bike (ma presto anche moto) elettriche può diventare un’opportunità per distinguersi, dare un servizio in più al cliente che, mentre attende la ricarica, può consumare al bar o fare acquisti allo shopping. Come si può immaginare le opportunità sono tante e sicuramente gli scenari futuri porteranno a un maggiore uso di veicoli elettrici, non è quindi il caso di perdere tempo non adeguandosi: anticipare questa evoluzione può essere infatti un’eccellente opportunità di business.

Per questo abbiamo incontrato Giovanni Lucarelli, Direttore commerciale Schermolux, particolarmente impegnato nella nuova divisione che cura il refitting delle aree di servizio, quindi ripristino, rebranding e nuove illuminazioni, un servizio “chiavi in mano” che prevede anche l’installazione di colonnine per la ricarica. Lucarelli vanta una lunga esperienza nel settore, in qualità di responsabile tecnico in una società che faceva manutenzione sugli impianti di distribuzione carburante: in passato ha lavorato per conto di Q8, Shell, Tamoil, Eni e altre compagnie, per le quali ha curato il cambio di colori e la ristrutturazione delle stazioni.

carelli –, interventi di verniciatura, carpenteria e manutenzione in generale, quindi riverniciatura delle parti in metallo e abs, posa degli adesivi, installazione d’insegne e di corpi illuminanti, curando anche l’immagine. Nella mia

carriera ho seguito il refitting di più di 550 impianti e con il mio ingresso in Schermolux, alla fine dello scorso anno, abbiamo attivato questo nuovo servizio con il quale abbiamo già fatto una serie significativa di interventi.

Giovanni Lucarelli

Refitting delle aree di servizio “Come Schermolux stiamo sviluppando la manutenzione degli impianti di distribuzione carburanti – spiega Lu-

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Per il momento solo in installazioni interne, per le quali stiamo sviluppando una nuova lampada con l’emergenza, se manca corrente si accende.

Forniamo questi servizi ‘chiavi in mano’, non siamo semplici fornitori di materiali, ma curiamo l’intervento a 360°: verniciatura, cambio di immagine, pannellatura, neon, totem, prezziari... in tutta Italia. Per la parte elettronica utilizziamo nostri prodotti, mentre per la carpenteria ci avvaliamo di artigiani del territorio che lavorano sul nostro progetto; le verniciature vengono invece realizzate sul posto.

Non ci proponiamo solo alle aree di servizio, ma stiamo avendo ottimi riscontri anche da molti comuni italiani, soprattutto per la riqualificazione dell’immagine di monumenti come piccole chiese, fontane, palazzi storici, il tutto con un’illuminazione dedicata.

Abbiamo in corso numerosi contatti, a Gorizia a Pistoia e nella bergamasca, a Perugia abbiamo illuminato la Fonte dei Tintori.

Ai comuni offriamo naturalmente anche le nostre soluzioni per la ricarica di auto elettriche ed e-bike, con eccellenti riscontri”.

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Illuminazione, occhio alla qualità Prima di dedicarci alle colonnine di ricarica completiamo però l’analisi del refitting delle aree di servizio con quello che è stato finora il core-business di Schermolux: l’illuminazione.

“I prodotti Schermolux sono una garanzia – sottolinea Lucarelli –, certificati come interamente italiani, quindi alta qualità al giusto prezzo. Tanti si fanno ammaliare da prezzi più convenienti, ma poi la lampada dura poco, spesso non ha il dissipatore, quindi dopo qualche anno, anche meno, si brucia. Con i prodotti d’importazione, quando si hanno problemi e veniamo chiamati, alla fine si spende quasi il doppio. Schermolux non ha mai avuto problemi e, quelle rare volte che è successo, abbiamo comunque garantito subito l’assistenza: spedisci la plafoniera guasta e intanto ti mando la sostitutiva.

Lo stesso per i display che abbiamo presentato lo scorso anno a Roma.

Tutti quando entravano, li vedevano, ma appena sentivano il prezzo, dicevano ‘ma quello più avanti lo vende alla metà’, però non ha la stessa qualità. La nostra carpenteria è realizzata in Italia, i circuiti li curiamo direttamente e i led che sono americani, i migliori.

Sono prodotti che monto qui, imballo qui, chiudo io la plafoniera, sigillo i siliconi e il vetro, nulla di rilevante è di importazione”.

la geolocalizzazione, le app dedicate e la vendita dei pacchetti pubblicitari.

Questa collaborazione potrebbe dare maggiore slancio anche alle altre attività del piazzale, sulla colonnina con la

geolocalizzazione si potrebbero vendere gli spazi pubblicitari. Molti alberghi hanno accettato di avere la ricarica auto in base al ragionamento: ‘se c’è la colonnina di ricarica ti fermi e nel frat-

Colonnine di ricarica, che business!

“Ultimamente stiamo sviluppando il settore delle colonnine per auto elettriche ed e-bike – prosegue Lucarelli –. Abbiamo un pacchetto che prevede una pensilina in legno, portabici, colonnine e-bike e colonnina auto, ovviamente che può essere adattato a tutte le esigenze. Lo offriamo, oltre che alle aree di servizio, anche a comuni, agriturismo, ristoranti, un po’ per tutte le tipologie commerciali, a patto che ci sia lo spazio per la sosta dei veicoli in carica. Abbiamo diversi progetti in corso, sia per le auto sia per le e-bike, e una collaborazione con “Ev Way” per

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LE SOLUZIONI DI ILLUMINAZIONE SCHERMOLUX Plafoniera Andromeda Led

Con tecnologia a led da 64 W (32 + 32 W) ad alta efficienza con la stessa resa luminosa di una plafoniera da 250 W con lampada a ioduri metallici e quindi un risparmio energetico per singola plafoniera pari all’85% se si tiene in conto della possibilità di far funzionare solo un led da 32 W nelle ore notturne con bassa affluenza. Dimensioni ridotte sulla profondità del corpo plafoniera da una quota di 22 cm a 14 cm, con una notevole riduzione dell’ingombro all’interno del controsoffitto. Facilità di intercambiabilità del corpo illuminante con quello presente sui punti vendita carburanti con una durata nel tempo di vita dei led (mediamente 11 anni) superiore rispetto alle lampade tradizionali e quindi con un risparmio sui costi di manutenzione. tempo passi il tempo e spendi in quel che offrono i dintorni’. Lo stesso è valido anche gli autolavaggi o le stazioni carburante che hanno bar e shop.

Ci sono ancora poche stazioni per le auto elettriche, non si può andare ogni volta al centro commerciale e la ricarica a casa è possibile, ma ci vogliono fino a otto ore ed è un po’ complessa perché nelle case esistenti, la maggioranza, la procedura per installare il contatore dedicato è complicata e comporta un costo aggiuntivo”.

Il gestore dell’area di servizio e dell’autolavaggio, a parte la maggiore affluenza, che guadagno economico avrebbe?

“Mediamente una ricarica è pagata 50/80 centesimi a kW – precisa Luca-

Lampada da palo SCH LINE-A 80-120-150 Corpo completamente in alluminio trattato con verniciatura antiossidante particolarmente adatto per ambienti atmosferici esterni. Frontale in vetro studiato per l’uso dei led, protezione IP 65, corpo per la migliore dissipazione e design moderno. Le caratteristiche principali sono bassa temperatura, basso consumo e conseguente risparmio energetico, lunga durata di funzionamento.

relli –. Non potendo vendere l’energia elettrica, si può far pagare la sosta del mezzo che comunemente le abbiamo viste proposte sul mercato a 5 euro l’ora, tariffa che risulta essere un buon compromesso fornitore e cliente; nel frattempo l’automobilista si ferma a pranzo o a fare compere, alla peggio beve un caffè o una bibita. Quindi la colonnina va installata in un punto che ha il bar, lo shop o il lavaggio, oppure si può mettere la colonnina di fianco all’aspirapolvere e, mentre l’auto si ricarica, l’automobilista pulisce l’interno.

“Ev Way” ha già un sistema di pagamento con una tesserina: per il tempo del parcheggio è da stabilire con il gestore in base al prezzo al kW. La gestione prevede un minimo di costo,

ma rende efficiente il servizio al gestore. Quindi un servizio per l’automobilista, ma anche per il gestore che evita inutili discussioni. Ma questo è solo un aspetto del servizio “Ev Way”: infatti, quando si seleziona la colonnina si posso visualizzare i ristoranti più vicini, le promozioni dello shop, l’autolavaggio, i luoghi turistici da visitare oppure il servizio di nolo e-bike”.

Massimo Cicalini

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- 4 prese usb per ricarica devices - tasca porta oggetti - sticker con QR Code - safe & release - IP65 - omologazioni e garanzia Wall-Box e colonnine per auto per condomini e strutture ricettive - Fast Charge punti di ricarica con prese 22 kW + 22 kW AC - Ultra Fast Charge punti di ricarica con prese fino a 175 kW AC - Park Bike con Solar Charge progettabili anche per illuminazione

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HYGIENE il pronto intervento per l’igienizzazione

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UNO SHOP VINCENTE È UNO SHOP BEN FORNITO Con le proposte di Lampa si è sicuri di proporre sempre oggetti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo e capaci di rispondere a ogni dimenticanza o generare un acquisto d’impulso.

Lampa ha creato un catalogo specifico, più “agile” rispetto al grande catalogo generale, con tutti i prodotti per la persona, l’igienizzazione, i giocattoli e l’autoconsumo di sicuro interesse per i gestori delle aree di servizio.

Tempo di vacanze e, seppur con le limitazioni del periodo post-Covid, la gente torna a viaggiare. Anzi, con le limitazioni a raggiungere tante mete estere, l’Italia sarà ancora più scelta e i vacanzieri nelle aree di servizio non dovrebbero subire significative riduzioni. Tutto questo per evidenziare come chi viaggia necessita frequentemente di oggetti di prima necessità, ma anche rimediare a qualche dimenticanza. L’importante è che trovi nello shop dell’area di servizio quello che gli serve, così per i viaggiatori diventerà la loro “salvezza” o l’occasione per comprare oggetti “d’impulso”, ma per il gestore sarà un’opportunità in più per incrementare i propri fatturati che con i carburanti sappiamo essere molto risicati. Senza dimenticare il fatto che trovarli presso la stazione di servizio poi può creare una inconscia gratitudine e quindi far nascere una possibile abitudine a cercarli di nuovo in quel luogo, con una buona ricaduta sul fronte della fidelizzazione, nel caso di clienti più stanziali.

Tutte considerazioni giuste e corrette a patto però che le proposte siano di qualità e offerte a un giusto prezzo. Per avere la certezza di questo ci si deve affidare a fornitori di provata competenza e serietà e quindi pensare a Lampa diventa quasi una scelta obbligata: sulle oltre 80 pagine del suo catalogo si trova un po’ di tutto, dagli occhiali da sole a quelli da lettura, i giocattoli Mattel, le pile Duracell o le colle Loctite e poi i prodotti per la cura della persona, i prodotti igienizzanti (fondamentali per combattere il Coronavirus) e quelli per l’uso “interno” dei gestori nelle aree di servizio.

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Occhiali da sole e da lettura Cominciamo dagli occhiali da sole della collezione 2020 Navigare con lenti polarizzate che garantiscono una significativa riduzione dei riflessi e della luce abbagliante prodotta dal sole, sono ideali e sicuri durante la guida, ma ottimi anche in vacanza e durante le attività sportive. La protezione UV400 di categoria 3 permette di bloccare il 100% dei raggi UVA e UVB. Dire che c’è solo l’imbarazzo della scelta è affermare un’ovvietà: sul catalogo Lampa se ne contano 22 modelli ognuno declinato da quattro a sei varianti di colore. Sono previsti anche due diversi espositori girevoli, da terra da 96 paia di occhiali e da banco per 24 paia di occhiali; entrambi sono in omaggio acquistando rispettivamente 96 o 24 pezzi, anche assortiti.

Per i più giovani e i bambini c’è però la linea dedicata Just for Kids, anche questi con lenti con protezione UV400 di categoria 3 che permette di bloccare il 100% dei raggi UVA e UVB. L’offerta è declinata in sei serie tutte dai colori e dalle fogge molto appariscenti e divertenti, ognuna a sua volta con vari abbinamenti cromatici e di materiali.

Dimenticare gli occhiali da lettura è uno degli incidenti più comuni ed ecco quindi che Lampa ne propone un modello, sempre a marchio Navigare, leggero e confortevole da indossare, ma anche compatto e robusto, perfetto per essere portato sempre in tasca, in borsa o in auto, grazie al fatto di essere ripiegabile in modo semplice e ve-

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loce, grazie a un meccanismo di qualità e alle aste telescopiche e riposto in una custodia rigida in policarbonato con finitura “soft touch” a effetto gommato con chiusura magnetica. La montatura è di metallo anodizzato e le aste sono con sistema “flex” per una migliore adattabilità al viso. Questi occhiali sono forniti in un espositore da banco da 24 pezzi nei quattro colori delle montature (rosso, blu, grigio e nero) e i set di ricarica sono di quattro pezzi.

Per chi invece preferisce i modelli tradizionali, c’è la gamma Distinguo con montatura in policarbonato con verni-

ciatura a smalto satinato bicolore, aste con sistema “flex” per una migliore adattabilità al viso, custodia rigida con finitura “soft touch” a effetto gommato, cordino reggi-occhiali e panno di pulizia. Anche in questo caso ampia la scelta delle fogge e dei colori declinati in sette modelli: Tiziano, Tintoretto, Leonardo, Raffaello, Boldini, Giotto, Caravaggio. L’espositore da banco ha 24 posti, mentre quelli da terra possono essere girevoli e per 84 pezzi (in omaggio con l’ordine di 100 paia di occhiali) o da parete da 96 pezzi (in omaggio con l’ordine di 120 paia di occhiali).

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Giocattoli Mattel Mattel è un marchio che non ha bisogno di presentazioni, alcuni suoi giocattoli sono delle autentiche icone e ora è possibile averle negli shop delle aree di servizio grazie a Lampa.

Cominciamo con la più famosa delle

bambole, la mitica Barbie, proposta in set da 8 e 12 pezzi in diverse versioni e abitini. I maschietti preferiranno invece le altrettanto celebri Hot Wheels, i mini-veicoli in scala 1:64 in tantissimi modelli proposti in pack singoli (eventualmente con espositore da banco da

64 pezzi) o in confezioni da 3 o 5 pezzi. E per i piccoli appassionati delle due ruote ci sono anche le moto in pack singolo. Infine, molto divertenti gli espositori a silos per 216 o 288 modellini.

Ispirate all’omonimo film ci sono anche le microcar dei protagonisti di Cars con nuovi personaggi, tematizzazioni e un packaging rinnovato. Buffi, simpatici, compatti e coloratissimi sono ideali per l’on-the-go e ispirano la collezionabilità.

Non potevano mancare le carte di Uno, il famoso gioco perfetto per divertirsi con gli amici o con tutta la famiglia. La confezione singola include 112 carte e le istruzioni per giocare.

L’espositore da tavolo propone 24 pezzi, quello da appendere 12 pezzi.

Pile Duracell Le pile ricaricabili sono ormai diventate di uso comune e un leader di mercato come Duracell ne offre un’ampia scelta di tutti i formati, eventualmente confezionate con il caricatore che può ricaricare quattro batterie AA in 15 minuti per un utilizzo di oltre quattro ore con protezione di tensione dalla ricarica eccessiva delle batterie “morte”, protezione della temperatura per evitare il surriscaldamento, protezione da corto circuito e polarità invertita, spie led incorporate per mostrare lo stato della carica.

Ma ovviamente non mancano le pile tradizionali a consumo, da quelle più piccole alle classiche AA proposte in due espositori, da pavimento e da banco, con 30 e 9 ganci, in omaggio con l’acquisto rispettivamente di 60 e 150 pezzi.

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Linea Loctite Per oltre 50 anni Loctite ha sviluppato soluzioni di incollaggio con prodotti all’avanguardia che si distinguono per l’eccezionale velocità, forza, durata e facilità d’uso. Grazie a Lampa lo shop potrà proporre un’offerta completa: dal Loctite Super Attak Power Flex l’adesivo istantaneo gel con formula rinforzata con microparticelle di gomma, adatto per tutte le superfici e specifico per i materiali flessibili, al classico Loctite Super Attak Original nel conosciuto tubicino, fino al nuovo Loctite Super Attak Professional e alla versione con un pratico distributore a penna, il Loctite Super Attak Perfect Pen. Senza dimenticare Loctite Kintsuglue l’innovativa pasta modellabile e flessibile, creata per riparare qualsiasi oggetto rotto.

Sezione cura della persona In questa sezione, che apre il catalogo e ne occupa una trentina di pagine, si propongono igienizzanti, mascherine, creme, balsamo labbra e doccia, prodotti per capelli e l’igiene dentale, deodoranti, schiume da barba e rasoi, detergenti per occhiali e parafarmacia, preservativi, salviette umidificate, antizanzare, spazzole e trousse da viaggio, assorbenti e salvaslip, fazzoletti e carta assorbente.

Ovviamente i prodotti che hanno maggiore richiesta in questo periodo post-Covid sono gli igienizzanti come il gel mani Igienex, disponibile nel maxi flacone con pompetta da 500 ml e nei flaconcini da 150 ml e 100 ml.

Particolarmente interessante poi il nuovissimo Vivigel spray da 100 ml (in espositore da banco da 12 pezzi) formulato con alcool al 75% secondo le disposizioni dell’OMS e dell’Istituto superiore di sanità.

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La formulazione contiene octenidine ed etilexilglicerina, due antisettici, deodorizzanti e antimicrobici nei confronti di batteri gram-positivi e gramnegativi, è arricchita in glicerina e pantenolo (Vit. B5) protettivo, idratante e rigenerante cutaneo ed è caratterizzato da una gradevole profumazione.

Vivigel è proposto anche in versione detergente igienizzante per corpo e capelli in confezione da 200 ml, ideale per docce quotidiane, per gli sportivi, in palestra e in tutte le condizioni dove è richiesta un’azione protettiva legata ai distanziamenti sociali.

Non potevano mancare le ormai irrinunciabili mascherine filtranti e lavabili, bianche, nere o tricolori, conformi al Decreto legge 17/03/2020 n. 18 Art. 16, comma 2.

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Sezione Autoconsumo Questa sezione è pensata per prodotti non destinati propriamente alla rivendita, ma più all’utilizzo diretto ed “interno” da parte dei gestori delle aree di servizio. Anche in questo caso l’elenco è molto lungo, più di 20 pagine, con un’offerta ampia e caratterizzata dal consueto ottimo rapporto qualità/prezzo. Pure in questo caso sono propositi igienizzanti con i relativi dispenser e piantane, Amuchina con i suoi supporti

e poi gli schermi protettivi indispensabili alle casse. Non mancano materiali per l’imballaggio, sacchi per rifiuti, carta termica in rotoli, scope industriali, bobine di carta asciugatutto con i relativi dispenser in metallo, profumazioni d’ambiente e sapone mani sempre con i relativi dispenser di plastica o acciaio inox, oltre a una vasta gamma di panni tecnici e panni industriali.

Paola Sala

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MUSEO FISOGNI

ANNI SESSANTA TRA DETERGENTI, SPRAY E INQUINAMENTO. UN’EPOCA SUPERATA? La Fina, oggi TotalErg, si è distinta negli anni del boom economico per una serie di prodotti che volevano ampliare l’offerta sul piazzale.

Una vera antesignana.

Anni Sessanta, l’epoca del boom, del cambiamento, della modernità; l’epoca in cui si diffondono in Italia prodotti e servizi impensabili fino a poco tempo prima. Tra questi, i primi detergenti sintetici e i moderni articoli per la pulizia. Tra le aziende all’avanguardia in questo settore vi è senz’altro la Fina, che lancia in questi anni una vasta gamma di prodotti, anche nell’intento di diversificare quello che oggi viene chiamato core business. In

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questo periodo, infatti, la compagnia belga amplia i propri orizzonti, avviando attività in campi molto differenti, che vanno dal petrolio alla commercializzazione di acqua, dagli olii alimentari al sapone, dalle vernici alla plastica, dai complessi immobiliari al gas liquido. Riguardo ai detergenti, si tratta di un ambito relativamente recente, come emerge dai numeri della “Rivista Purfina” conservati al Museo Fisogni.

I nuovi detersivi I primi prodotti di questo genere risalgono alla fine degli anni Trenta; introdotti negli USA e in Germania, il loro sviluppo viene interrotto bruscamente dalla guerra. Riappaiono al termine del conflitto, con il periodo di crescita e rilancio iniziato dopo il 1945 e si avviano, negli anni Sessanta, al sicuro successo. I detersivi moderni sono, per la Fina, una componente fondamentale dell’epoca contemporanea: “ai deter-

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genti sintetici dobbiamo [...] il merito di esserci svincolati [...] dalla schiavitù del ‘bucato’ e dall’impiego dei prodotti tradizionali (saponi, lisciva, soda ecc) [...] che hanno costretto le nostre massaie a memorabili sfaticate”.

Questi nuovi prodotti garantirebbero inoltre un miglior rispetto della pelle, permettendo alle casalinghe degli anni Sessanta di avere “mani morbide e vellutate” impensabili fino a 10 anni prima. A metà del decennio, i più diffusi sono i detergenti in polvere (i primi apparsi sul mercato), seguiti a distanza da quelli liquidi, che sono però destinati a una rapida crescita. Apprezzati dal pubblico perché facilmente dosabili e altamente solubili, i saponi in polvere sono comparsi “dapprincipio [...] per cosmesi e quali shampoo per capelli”, ma si sono velocemente estesi ad altri settori: stazioni di servizio e industrie, lavaggio di piatti, vetri e superfici.

In che modo tali prodotti potevano interessare a un gigante come la Fina?

Beh, uno degli elementi alla base dei detergenti era ed è tuttora il dodecilbenzene, un derivato del petrolio; per questo motivo, sin dalla scoperta delle sue proprietà, diverse case petrolifere si erano lanciate nella loro produzione. Attiva in questo campo sin dagli albori, la Fina presenta nei primi mesi del 1965 un nuovo prodotto: il Finadet, un detergente liquido multiuso destinato ai campi più disparati: dalle faccende domestiche al car care, dai giochi per bambini al lavaggio auto.

Presentato come “un ottimo sgrassante” e con “un buon potere disinfettante”, esso avrebbe un’ulteriore qualità, particolarmente importante in quel periodo di cambiamento: il Fina-det viene definito biodegradabile.

Una coscienza ecologica In questi anni, infatti, inizia a manifestarsi in occidente una prima “coscienza ecologica”, e anche se siamo ancora agli albori di questo fenomeno, le trasformazioni sono palpabili ed emergono anche leggendo le riviste delle varie case petrolifere.

Mentre negli anni Cinquanta si sprecavano gli articoli sui molteplici usi del greggio, ora si fanno più contenuti diversi, tesi ad assolvere l’oro nero dalle accuse di inquinamento: “non è solo il petrolio”, si legge ad esempio sulla rivista Fina, il “responsabile dell’inquinamento marino”. Le compagnie stesse cercano di cambiare la propria immagine, adottando, pur nei limiti dell’epoca, un profilo leggermente più green.

Un altro esempio: se nel 1965 lo slogan era “Fina va forte”, e i carburanti della compagnia belga promettevano “sorpasso, velocità, potenza, ripresa 3/2020

nel motore”; già nel 1966 il prodotto di punta diventa il Fina DE, il “supercarburante detergente”: motori puliti dunque, il che garantisce minori consumi e, indirettamente, minore inquinamento. Attenta alla questione ambientale anche la Esso, che in questi anni dedica alcuni articoli della sua rivista al grave problema dello smog.

Certo, negli anni Sessanta gran parte delle aziende, quelle petrolifere in testa, non ponevano l’ambiente in cima ai propri pensieri, ma il cambio di prospettiva nella strategia commerciale è evidente; tornando al Fina-det, l’attenzione si concentra proprio sulla biodegradabilità del prodotto, cercando di rispondere ai nascenti dubbi dei consumatori sull’effettiva “pulizia” dei saponi industriali. È infatti “proprio quella abbondante schiuma bianca”, un tempo vanto e caratteristica principale dei detersivi (che ai più “anzianotti” ricorderà forse la scena di un noto film di Doris Day), che “impedisce” di restituire “all’acqua la primitiva purezza”. Un “grave inconveniente” che, riporta l’articolo, ha raggiunto “proporzioni allarmanti” in certi Paesi, mettendo a rischio le riserve idriche.

Un problema tutt’oggi presente, ma che la Fina dice di avere “risolto brillantemente” con il nuovo Fina-det, “impiegando tensioattivi biodegradabili”. In pratica, secondo la compagnia, “Fina-det ricerca lo sporco [...] e lo elimina senza inquinare le acque”.

Una conclusione a dir poco ottimistica, in realtà, che prova tuttavia la mutata sensibilità dei consumatori di quel periodo. Prova ne è che, alla fine del 1965, si ha il lancio del Fina-sol, un “prodotto complementare di Finadet”, anch’esso definito atossico.

Si tratta di un detergente meno versatile del Fina-det, un solvente universale dedicato perlopiù a industrie, officine e stazioni di servizio. Viene presentato come un prodotto innovativo, meno infiammabile rispetto alla concorrenza e soprattutto “a differenza dei solventi organici, Fina-sol non è tossico”.

Inoltre, per eliminare grasso e sporco “sono sufficienti quantità [...] molto modeste in rapporto ai solventi classici”. Adatto all’ambito industriale, dunque, per sgrassare, eliminare residui oleosi, lavare i motori, ma non solo; dice la Fina, “ci piace mettere in evidenza alcuni interessanti usi che se ne possono fare nel settore della casa”, come lucidare il parquet o smacchiare i tessuti. Un prodotto quindi efficace, innovativo e sicuro, tanto da poter essere utilizzato per scopi casalinghi, capace di soddisfare “le esigenze della vita moderna”.

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Ed ecco anche gli spray Altro simbolo di modernità, la gamma spray della società, che comprende nel 1966 dieci tipologie diverse di prodotti, dal detergente per vetri al deodorante per la casa, dall’estintore al lubrificante, dal lucidante allo sbrinatore.

Le preoccupazioni riguardanti il buco dell’ozono sono ancora lontane, e l’utilizzo degli spray (o come si chiamavano all’epoca, “confezioni Aerosol”) è in rapida espansione, tanto che alla Fina “non pare esagerato affermare che essi sono caratteristici dell’epoca in cui viviamo”. L’espansione del settore, del resto, “non è [...] soltanto in funzione della ricerca del nuovo e dell’attraente”, ma è dettata da “motivi di razionalità”, “convenienza economica” e “motivi di comodità”.

Se in America “hanno trovato il modo di preparare in quelle confezioni anche formaggio e cioccolata”, in Italia si punta soprattutto sugli automobilisti, convincendo i clienti dell’“anacronismo dei vecchi oliatori” e degli strumenti tradizionali, a tutto vantaggio di pro-

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SEI PRONTO PER L’INVIO DEI CORRISPETTIVI OIL? Con il provvedimento del 22/04/20 n.171426/2020 a partire dal 1° settembre 2020 è obbligatorio l’invio dei corrispettivi per i distributori di carburante.

SETTEMBRE 2020

GENNAIO 2021

Termine di avvio di memorizzazione e trasmissione per impianti che nel 2018 hanno erogato benzina e gasolio per una quantità

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dotti e lubrificanti spray. Una convenienza tale da superare velocemente le “perplessità iniziali” dei più scettici, rapidamente convintisi della bontà delle nuove bombolette. Una serie di prodotti di punta, all’epoca, destinata al rapido successo; viene tuttavia da chiedersi se oggi una tale gamma di prodotti sarebbe ancora appetibile per il pubblico, che ha nel frattempo mutato esigenze e sensibilità.

L’indagine di mercato Lo abbiamo chiesto a Surveyeah, società italiana attiva in tutto il mondo con analisi di mercato, che ha interpellato un campione rappresentativo di mille italiani. Emerge in effetti, come facilmente prevedibile, la presenza nei consumatori di una maggiore coscienza ecologica, anche se non sempre essa è effettivamente accompagnata da un cambiamento nelle abitudini. Innanzitutto, però, il primo cambiamento che notiamo rispetto agli anni Sessanta riguarda la tipologia di detergenti: se negli anni del boom i detersivi in polvere spopolavano, e la Fina prevedeva una crescita di quelli liquidi fino ad un massimo del 30% del consumo totale, oggi questo rapporto risulta totalmente invertito; per la lavatrice, ad esempio, ben il 71% utilizza detersivi liquidi; il 16% quelli in polvere, seguiti dalle moderne capsule.

Tornando alla questione ambientale, solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di non interessarsi particolarmente al problema. Tuttavia, il 45% usa detergenti ecologici solo saltuariamente; se il 34% li utilizza spesso, solamente il 10% si è convertito totalmente all’utilizzo di prodotti “green”, segno che i saponi tradizionali, benché più inquinanti, sono ancora apprezzati dai consumatori.

L’idea che un colosso come la vecchia Fina possa proporre dei detersivi di propria produzione, tuttavia, sembra non piacere molto ai compratori italiani odierni: ben il 47% degli intervistati, infatti, ha dichiarato che non si fiderebbe ad acquistare un articolo del genere se venduto da una società petrolifera. Di questi, la maggioranza sarebbe comunque disposta a cambiare idea se il prodotto fosse biodegradabile; rimane tuttavia un non indifferente 26% di scettici, segno evidente che la fiducia che un tempo emanava dai marchi delle grosse società del settore petrolifero si è ormai affievolita.

Discorso non molto diverso per gli spray, finiti da qualche decennio nell’occhio del ciclone per il loro impatto ambientale. Oggi essi non sono più, come nel 1966, “caratteristici dell’epoca in cui viviamo”, ma anzi sono da

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molti considerati superati, perlomeno nell’utilizzo domestico. Il 18% dei consumatori, infatti, ha dichiarato di non farne uso, e il 57% di limitarne l’utilizzo al minimo indispensabile. Se c’è chi è cosciente dell’impatto ambientale di questo prodotti, ma li usa ugualmente, rimane un piccolo 10% di persone che non si interessa alla questione, utilizzando i prodotti spray senza particolari problemi.

Insomma, se è vero che i prodotti tradizionali sono ancora largamente utilizzati, rimane tuttavia più di un dubbio sul fatto che la gamma Fina, costituita da prodotti spray o a base di petrolio, avrebbe oggi un mercato. Va anche considerato, però, che la coscienza ecologica, pur diffusa ad ampio livello, non pare del tutto radicata nella coscienza degli italiani, come emerge da alcune domande di Surveyeah riguardanti la pandemia di Covid19: l’emergenza sanitaria, in effetti ha acuito la sensibilità dei consumatori riguardo alla pulizia, sia in casa dove oltre il 70% fa le pulizie più spesso di prima, il 21%

utilizzando prodotti disinfettanti, sia in auto dove il 41% fa più attenzione alla pulizia interna dell’auto, il 10% a quella esterna.

L’indagine, però, ha anche dimostrato che la maggioranza degli italiani (il 57%), in questo momento, ritiene l’igienizzazione degli ambienti una priorità assoluta, e si dichiara disposta ad utilizzare prodotti più efficienti anche se inquinanti. Solo il 27% ha dato la precedenza alla salvaguardia dell’ambiente, dichiarando di preferire disinfettanti meno efficaci ma più “green”.

Insomma, la sensibilità, i gusti e le esigenze dei consumatori sono certamente cambiate, e paiono lontani i tempi in cui le compagnie petrolifere si contendevano i clienti con spray e detergenti; d’altro canto, i prodotti tradizionali sono ancora largamente diffusi, e la sensibilità all’ecologia degli italiani pare ancora fragile e poco radicata, almeno nel campo della pulizia domestica e dell’automobile.

Marco Mocchetti 3/2020

NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ NETWORK DKV: OLTRE 9 MILA STAZIONI MULTIMARCA IN ITALIA DKV Euro Service si conferma leader nei servizi per la mobilità e per l’approvvigionamento senza contanti con oltre 100 mila punti di accettazione europei e supera la soglia di 9 mila stazioni di rifornimento attive in Italia. Tramite la DKV Card i clienti possono avere accesso al più esteso e capillare network nel nostro Paese, detenendo oltre il 43% dell’intera rete distributiva nazionale, perché sono sempre di più i gestori che hanno capito che associandosi si amplia il proprio business sul piazzale.

Infatti, DKV negli ultimi anni, e con rinnovato impulso dal gennaio 2020, ha lavorato nell’ampliamento e diversificazione della propria rete di rifornimento per rispondere alle esigenze della propria clientela e per non farsi trovare impreparata dai cambiamenti in atto. L’estensione del network include nuove stazioni delle principali compagnie petrolifere, nuove pompe bianche e “low cost” che permettono di massimizzare il risparmio della clientela, sia che guidino un camion, un autobus, un veicolo commerciale o un’auto aziendale. Il processo di diversificazione degli impianti non passa solo dall’ampia offerta di brand inclusi con la DKV Card, ma anche dalla disponibilità di varie tipologie di carbu-

rante acquistabili nel circuito DKV. La costante innovazione tecnologica e un rinnovato spirito volto all’eco sostenibilità hanno permesso di sviluppare mezzi di trasporto con motori “green” che utilizzano fonti alternative rispetto alle classiche fonti fossili, sia per le flotte di auto aziendali che per il trasporto pesante.

Con la DKV Card sono già disponibili oltre 2 mila stazioni con GPL, 400 con metano gassoso, 40 con metano liquido e 2 mila punti di ricarica del veicolo elettrico.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ DA VANZETTI POMPE CRIOGENICHE PER IMPIANTI INDUSTRIALI DI PICCOLA SCALA Nel settore industriale su piccola scala le applicazioni a valle delle pompe criogeniche, che hanno registrato una crescita significativa negli ultimi anni, sono quelle relative all’alimentazione di gasdotti, centrali elettriche a gas, impianti di peak shaving a gas e trasferimento di gas a terminali costieri di piccole e medie dimensioni. Vanzetti Engineering è in grado di fornire tutte le pompe criogeniche a valle dell’impianto di liquefazione, su skid e complete di tutti gli accessori, sensori e strumenti. Per soddisfare le esigenze di applicazioni per il trasferimento di gas naturale liquefatto in terminali di piccola e media taglia, Vanzetti Engineering ha sviluppato un modello più grande di pompa centrifuga sommersa, l’Artika 300. Disponibile in configurazione a 1 o 2 stadi, questa pompa può raggiungere i 270 m3/h di portata, completando così la gamma di pompe sommerse per LNG. Le caratteristiche proprie di queste pompe includono la concezione senza guarnizione, con i cuscinetti dei motori lubrificati in permanenza dal gas naturale liquefatto, che consente il mantenimento di condizioni di freddo per operazioni di avvio e

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ TOTAL ITALIA PUNTA SUL LNG, IL METANO LIQUEFATTO

Total Italia ha annunciato il proprio ingresso nel mercato italiano del gas naturale liquefatto (LNG, liquefied natural gas), affiancando questa attività a quelle rivolte alle nuove energie e allo sviluppo sostenibile. L’impegno nell’LNG da parte dell’azienda rientra nella strategia di sviluppo del Gruppo come società energetica ad ampio raggio, con un’offerta di carburante, gas, elettricità a basse emissioni di carbonio e soluzioni “zero

carbon”. La scelta di Total ha l’obiettivo di azzerare il proprio impatto ambientale in Europa entro il 2050, come previsto dal progetto “Net Zero by 2050”. Infatti, il Gruppo è il secondo produttore a livello mondiale di LNG con più di 40 anni di esperienza su tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione al cliente finale, passando dalla liquefazione e commercializzazione. Oltre che al settore del trasporto su strada, l’offerta si rivolge anche alle aziende del comparto industriale (per i propri impianti di produzione) e navale (per le flotte). Total Italia garantisce la disponibilità del prodotto sui principali terminal europei, assicurando inoltre flessibilità, professionalità ed elevati standard di sicurezza dei servizi di consegna. Tutti gli attori della filiera dell’azienda hanno seguito corsi di formazione continua attraverso la Total Academy. Per i clienti truck, industria e marina sono previsti servizi esclusivi, tra cui un’ampia gamma di lubrificanti, il servizio ANAC di analisi preventiva dell’usura dei macchinari e dei veicoli e l’accesso privilegiato alla rete di officine Total Rubia Truck Center.

EXIDE SPONSOR DI INTACT GP RACING NEL MOTOMONDIALE MOTO2 Exide Technologies, fornitore a livello globale di soluzioni per l’accumulo di energia, ha rinnovato la partnership con il Team Intact GP, in qualità di ‘Sponsor Premium’, anche per la stagione 2020 del campionato Moto2. Pilota di punta è Tom Lüthi, l’esperto campione svizzero che ha concluso il campionato 2019 con quattro podi nelle ultime quattro gare, classificandosi al terzo posto assoluto. Il suo compagno di squadra è ancora il tedesco Marcel Schrötter, che nel 2019 ha ottenuto la sua stagione di maggior successo, arrivando secondo nella tappa di Austin e ottavo nella classifica finale. Nella stagione 2019 il Team ha guadagnato il secondo posto, a pochissimi punti dal primo classificato, e quest’anno punta al titolo. Intact GP gareggia anche nel campionato MotoE, con il pilota svizzero Dominique Aegerter a bordo della moto elettrica Energica Ego Corsa.

SANIFICAZIONE? LA SOLUZIONE È MICROVID DI ALTUR Viviamo un periodo in cui la parola “sanificare” riveste un ruolo prioritario sul nostro modo di vivere: dalle mani alla casa, dall’automobile ai negozi e ambienti comuni fino alla postazione di lavoro. In particolare, nei servizi al mondo automotive è l’auto a essere al centro delle attenzioni e delle richieste dei clienti per proteggere loro e i loro famigliari dal rischio Covid. La domanda più ricorrente è quindi come mettere in sicurezza gli ambienti e i veicoli in modo sicuro e in pochi minuti, senza rischi per le parti

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più delicate dell’auto e per le persone? Altur, azienda che da 45 anni opera nel mondo della chimica per l’autolavaggio e l’autoriparazione, ha creato una soluzione semplice e funzionale che utilizza un dispositivo “made in Italy” per mettere in sicurezza ogni veicolo trattato. Microvid è l’atomizzatore micronizzante che in pochi minuti permette di raggiungere ogni parte dell’abitacolo e del climatizzatore utilizzando una soluzione disinfettante certificata “Presidio Medico Chirurgico”. Il prodotto, che ha una formulazione “sensitive”, è sicuro verso la persona, rispetta tutti i materiali degli interni dell’abitacolo ed è dichiarato efficace contro il Covid-19. La nebulizzazione avviene a temperatura ambiente, quindi non vengono alterate le caratteristiche del prodotto, come può avvenire invece con altre tecniche di fumigazione, inoltre è talmente fine (pochi micron) che ne bagna ne appanna i vetri. Per il suo funzionamento basta collegare Microvid a una fonte di aria compressa, normalmente presente in ogni attività di lavaggio e riparazione. Sul sito dell’azienda www.altur.it, potrete trovare un filmato che ne mostra il semplice funzionamento.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ CON ASPRO ITALY IL METANO ARRIVA A MARTINA FRANCA Aspro Italy ha recentemente inaugurato il punto vendita di Martina Franca in Strada Micela, in provincia di Taranto, di proprietà di Simeone Carburanti. La stazione è equipaggiata con un compressore Aspro Italy modello HRC70-2.5-490-2B e un erogatore Graf DNG42. L’impianto è alimentato dalla condotta cittadina 2i Rete Gas alla pressione di circa 2 bar. Le altre caratteristiche tecniche: portata 410 Sm³/h, potenza elettrica 90 kW e portata dell’erogatore 25 kg/min.

AR BLUE SPRAY 2 AUTO PER SANIFICARE OVUNQUE La linea AR Blue Clean di Annovi e Reverberi propone una serie di idropulitrici, aspiratori e una vasta gamma di accessori per ogni esigenza, studiati nel dettaglio per pulire in ogni angolo dell’area di servizio.

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PORSCHE CARRERA CUP ITALIA: IL TEAM Q8 HI PERFORM PUNTA ALLA VITTORIA zioni e difendendosi in modo corretto dagli attacchi di Simone Iaquinta, detentore del titolo della scorsa stagione. I carburanti Q8 Hi Perform 100 ottani permettono di sfruttare al massimo la potenza erogabile dal motore e di ridurre le emissioni nocive e inquinanti grazie al controllo delle formazioni di depositi, mentre i carburanti Q8 Hi Perform Diesel aiutano a percorrere più strada, riducendo la formazione di depositi su valvole e iniettori, oltre a garantire nell’utilizzo costante un risparmio di consumo di carburante fino al 5%.

Adrenalina e forti emozioni sono state le protagoniste del primo appuntamento della Porsche Carrera Cup Italia 2020 sul circuito del Mugello. David Fumanelli, il nuovo pilota del team Q8 Hi Perform non ha deluso le aspettative e ha messo in mostra tutto il suo talento, lottando alla pari contro piloti con maggiore esperienza, conquistando il terzo posto in Gara 1 e tagliando il traguardo di Gara 2, terminata in regime di safety car, in quarta posizione. All’esordio al volante della Porsche 911 GT3 Cup, il giovane pilota brianzolo ha saputo capitalizzare la terza posizione in griglia conquistata nelle qualifiche, girando in pista con un buon passo gara su tempi in linea con le prime due posi-

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.

Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti.

Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - Confcommercio P.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

e-mail: figisc@confcommercio.it - visitate il sito: www.figisc.it

FAIB FEGICA FIGISC AL MINISTERO: CRISI DEL SETTORE, RICHIESTO INCONTRO Roma, 20 Luglio 2020 – Prot. n. 6083.11/2020 Al Ministro dello Sviluppo Economico Sen. Stefano Patuanelli e p.c. dr.ssa Sara Romano Direzione Generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica Oggetto: Incontro urgente, stato di crisi distributori carburanti.

Gentile Ministro, le scriventi Federazioni maggiormente rappresentative dei gestori carburanti italiani, operanti sia su rete ordinaria che autostradale, con la presente denunciano lo stato di grave crisi del settore e chiedono l’apertura di un tavolo ministeriale finalizzato all’esame del comparto che garantisce, in condizioni di estrema precarietà, la mobilità dei cittadini italiani.

La distribuzione carburanti, che già registrava uno stato di crisi profonda ancor prima della pandemia da Covid-19, non può più reggere l’onda d’urto di una crisi strutturale che si sta manifestando sempre più diffusamente in questi mesi. Come si ricorderà Signor Ministro, già a novembre dello scorso anno le nostre Federazioni proclamarono uno sciopero di due giorni con manifestazione davanti a Montecitorio per sollecitare un intervento del Governo e affrontare in modo determinato i nodi che da anni bloccano le riforme urgenti di cui il settore ha bisogno, derivante, da una molteplicità di fattori: 1) Diffusa illegalità, con il rischio concreto di un ulteriore allargamento, come denunciato dal Ministro dell’Interno nel secondo rapporto dell’Osservatorio sui rischi di infiltrazione della criminalità organizzata, in conseguenza della crisi da Coronavirus che rende il settore ulteriormente vulnerabile alle infiltrazioni criminali.

2) Crescente ricorso al dumping contrattuale con pratiche da “caporalato petrolifero”, con una presenza sempre più invasiva di operatori irregolari cui vengono applicate condizioni economiche e contrattuali illegali e sottopagate, con 3/2020

sfruttamento di lavoratori parasubordinati, quasi sempre di origini straniere, in spregio alle leggi di settore e con grande danno competitivo per le imprese regolari.

3) Polverizzazione, frammentazione e sovradimensionamento della rete quale diretta conseguenza dei due punti prima evidenziati e all’origine di altri fenomeni malavitosi. Tale stato della rete richiede ad espresso parere delle scriventi un improcrastinabile e ampio piano di ristrutturazione della rete, con la chiusura degli impianti incompatibili e marginali, conferiti a un soggetto pubblico terzo in grado di garantire le bonifiche dei suoli e la transizione a una rete più moderna ed ecocompatibile, in linea con gli obiettivi europei sulle emissioni e di tutela dell’ambiente.

4) Marginalità gestionale divenuta nel corso del tempo insufficiente a garantire gli equilibri economici delle imprese di gestione delle aree di servizio in ragione del calo degli erogati, legati sia ai fenomeni sopra denunciati che alla sopravvenuta pandemia. Da ciò l’esigenza di tipizzare nuove tipologie contrattuali per la gestione della rete dedicata alla mobilità dei cittadini.

Le questioni sopra enunciate, signor Ministro, sono ben rappresentate nell’atto parlamentare: Atto Camera – Risoluzione in commissione 7-00258 presentato da Massimiliano De Toma, primo firmatario, testo presentato martedì 11 giugno 2019 modificato e approvato mercoledì 4 dicembre 2019, seduta n.

271 della X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati , con il voto unanime delle forze politiche parlamentari, che impegna il Governo ad attivarsi per individuare le misure normative adeguate al superamento delle criticità evidenziate.

Le scriventi, in ragione dell’evidente e conclamata attualità della crisi del settore, chiedono la convocazione in tempi brevi del tavolo di crisi per esporre le proposte per il superamento delle difficoltà della distribuzione carburanti anche in previsione di un imminente e non più rinviabile processo di transizione energetica che la filiera tutta insieme allo stato deve programmare per meglio affrontare un futuro ispirato su servizi tecnologicamente avanzati e su basi nuove e innovative.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO CONSUMI AUTOTRAZIONE: 6,473 MLD DI LITRI E 4,864 MLD DI EURO IN MENO DA MARZO A GIUGNO A distanza di quasi un mese dall’ultima nota di cui davamo informazione sui consumi, con i dati di giugno appena pubblicati dal MiSE, si vede che, sia pure a lockdown finito, i consumi stentano a riprendere, con un segno negativo del periodo gennaio-giugno 2020 (per la somma dei consumi di benzina, gasolio e gpl) di 27,91 punti percentuali rispetto al periodo gennaio-giugno del 2019: un saldo netto negativo di 6,490 miliardi di litri.

Le ragioni: un pesantissimo rallentamento dell’economia e dei consumi in generale, la cassa integrazione che riguarda moltissime aziende, lo smart working in particolare della pubblica amministrazione, la scarsa propensione agli spostamenti non obbligati da lavoro od esigenze impellenti.

Il mese di giugno evidenzia, rispetto al giugno 2019, con un giorno in meno di consegne, un decremento del -14,29% sullo stesso mese del 2019 per la somma dei consumi in rete ed extrarete di benzina e gasolio, un decremento del -10,87% in extrarete e un decremento del -16,22% in rete; i consumi di benzina cadono di -19,47%, con un segno negativo del -17,50% in rete e uno negativo di -25,73% in extrarete, e quelli di gasolio scendono di un -12,08%, con un decremento di -15,51% per la rete e un decremento del -7,19% in extrarete. I consumi di gpl del mese calano di -12,21% sullo stesso mese del 2019.

Il periodo gennaio-giugno 2020 evidenzia (a seguito del lockdown che ha caratterizzato parzialmente o integralmente

il trimestre marzo-maggio) un decremento del -27,81% sullo stesso periodo del 2019 per la somma dei consumi in rete ed extrarete di benzina e gasolio, un calo del -24,95% in extrarete e un calo del -29,49% in rete; i consumi di benzina scivolano di un -31,61%, con un segno negativo del -30,43% in rete e uno negativo del -35,56% in extrarete, mentre quelli di gasolio scendono di un -26,34%, con un decremento di -29,01% per la rete e un decremento del -22,71% in extrarete. I consumi di gpl del periodo decrementano di un -29,47% sullo stesso periodo del 2019.

Insomma, al netto delle rettifiche apportate nei mesi dal MiSE sui progressivi sia sul 2020 che sul 2019, aggiungendo giugno (con 0,575 miliardi di litri in meno) alle perdite mensili di marzo, aprile e maggio, si raggiunge un totale di 6,473 miliardi di litri, di cui 4,049 miliardi di litri di gasolio, 1,036 di benzina e 0,478 di gpl.

Corrispondentemente alla falcidia dei consumi, considerando i contenuti fiscali del prezzo di tali carburanti, si ipotizza che vengano a mancare da marzo a giugno entrate erariali per 4,864 miliardi di euro, corrispondenti all’ammontare dell’accisa (per 3,987 miliardi di euro) e dell’IVA sull’accisa (per 0,877 miliardi di euro) per i mancati consumi dei prodotti, senza neppure considerare l’IVA sul prezzo industriale, cioè su quella parte del prezzo che riguarda il costo della materia prima raffinata e dei costi e margini del sistema distributivo.

VENDITE E MARGINI AI TEMPI DEL COVID-19 È TEMPO DI ACCORDI Dopo il periodo strettamente “emergenziale” della pandemia Covid-19 in Italia, sta riprendendo attualità, dopo il periodo di forzata sospensione (caratterizzata da misure, appunto, “emergenziali” e accordi transitori finalizzati alla crisi, tuttora irrisolta, di liquidità), la questione della stabilizzazione, rinnovo o ridefinizione degli accordi economici e commerciali gestori-aziende. È assolutamente evidente che quanto è accaduto (senza neppure considerare quanto potrebbe ancora accadere nel caso di una recrudescenza della pandemia e di conseguenti misure di contenimento, stante l’assoluta incertezza “scientifica” sul tema) sarà un tema centrale nella fase di negoziazione di accordi, nonché una leva considerevole per confermare, da parte delle aziende, la tendenza a soluzioni economiche di cosiddetta “solidarietà” al settore colpito in tutte le sue componenti dalla pesante contrazione delle vendite dovuta alle misure di un lockdown che si è protratto per un periodo significativo.

Un’analisi sulle vendite di benzina e gasolio e sul margine lordo del sistema distributivo del periodo marzo-maggio 2020, evidenzia tuttavia che a fronte di una contrazione delle vendite in tale periodo, rispetto allo stesso periodo del 2019, superiore al 50% (51,51% sulla base dei dati del MiSE nel circuito della rete, 43,35% in quello extrarete), la corrispondente contrazione del volume dei margini lordi, sempre nel confronto marzo-maggio 2020 su marzo-maggio 2019, è stata contenuta solo entro una

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO quota del 20% (20,85% secondo il nostro calcolo) o, in altri termini, l’impatto sul margine lordo è stato solo del 40% rispetto a quello sulle vendite. Trenta punti percentuali di differenza, insomma, tra danno effettivo e danno atteso.

Una considerazione che vale, ovviamente, solo per quella parte del settore che è in grado di determinare il prezzo dei prodotti nel sistema distributivo, esercitando (con il favore di cause che spieghiamo subito di seguito) una straordinaria elasticità sul prezzo tale da compensare, sia pure in parte, già ex-ante il crollo delle vendite determinato dal blocco della mobilità delle persone e delle attività produttive e di servizi non indispensabili.

Considerazione che non vale, sempre ovviamente, per quella parte del settore che, lavorando a margini fissi per unità di prodotto venduto, ha invece subito integralmente l’impatto del blocco delle vendite, a questa rimanendo, ex-post, ossia a crisi di liquidità maturata e condizionante il prosieguo dell’attività gestionale, l’accesso alle misure di sostegno governativo (ad esempio il “contributo a fondo perduto”).

La causa favorente è stato il crollo delle quotazioni internazionali del greggio e dei prodotti raffinati, intervenuta sul finire di marzo e aprile, i cui effetti, declinati nel nostro sistema nazionale distributivo (ricordando che il nostro è stato, dopo la

Cina, uno dei primi Paesi ad adottare un lockdown severo) non sono stati trasferiti, se non in quota limitata e con tempistiche dilatate, sui prezzi di vendita durante il periodo emergenziale.

Esattamente questo è ciò che ha consentito di attenuare l’urto del lockdown sul sistema distributivo dei carburanti.

E, riguardo alle cause che hanno determinato il crollo delle quotazioni internazionali di greggio e prodotti raffinati, esse vanno rintracciate sia in fattori prettamente “tecnici”, sia al mancato accordo sui tetti produttivi all’interno del cartello Opec+ sia, e soprattutto, alla contrazione delle aspettative di consumo in seguito alla diffusione della pandemia dapprima in Cina e poi nel resto del mondo.

Comunque siano andate le cose, il sistema distributivo nazionale (più correttamente, le aziende del settore), pur avendo maturato perdite di erogato ”definitive”, ossia non più recuperabili, per l’esercizio 2020 (e in un contesto molto incerto di ripresa sui livelli antecedenti Covid-19), si presenta all’appuntamento sugli accordi economico-commerciali meno “stressato” di quanto sarebbe stato plausibile se commisurato solo sulla dinamica delle vendite: un elemento “psicologico” di cui tenere conto nell’affrontare la negoziazione o, quantomeno, un elemento con cui prevenire strumentali tendenze a chiedere ulteriore “solidarietà” a senso unico.

AUTOSTRADA: ANISA, FAIB E FEGICA CONTRO BANDI A2 On.le Paola De MICHELI, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Dott. Felice Morisco, Direzione Generale per la vigilanza sulle Concessionarie Autostradali – MIT Ing. Massimo Simonini, Amministratore Delegato ANAS On.le Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania On.le Jole Santelli, Presidente Regione Calabria Oggetto: Bando di Gara per Affidamento in regime di concessione della gestione unitaria dei Servizi Oil e Ristoro/Attività Collaterali “Bar sottopensilina” di n. 6 Aree di Servizio Autostrada A2 del Mediterraneo (“OIL driven” e “FOOD driven“).

Le scriventi Associazioni dei Gestori degli impianti Autostradali hanno potuto esaminare il Bando in oggetto e in nome e per conto delle Gestioni “Oil” delle Aree di Servizio Campagna Ovest, Rogliano Est ed Ovest, Frascineto Est ed Ovest, esprimono dapprima le già profonde preoccupazioni per la loro classificazione come “Food Driven” che indurrebbe le medesime Gestioni ad abbandonare “coattivamente” attività annose ed esercitate nel pieno e indissolubile principio dell’assistenza, del ristoro e dei servizi per tutto l’arco dell’anno su un asse autostradale già da anni poco frequentato, perennemente impegnato in lavori di manutenzione, con giornaliera abnegazione, spesso supplendo alle note manchevolezze e all’indistinto servizio di somministrazione di alimenti e bevande offerto dai grandi gruppi della ristorazione, con la vendita e l’offerta di prodotti tipici regionali.

Sono stati per anni, i suddetti Gestori, l’ultimo avamposto su

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quella specifica e travagliata viabilità autostradale, in assenza di investimenti da parte degli affidatari, con strutture non adeguate e spesso in violazione dei minimi requisiti di rispetto delle normative in materia ambientale, che solo la capacità e la cura dei Gestori stessi hanno risolto, pur di preservare le loro micro aziende dal precoce fallimento, nel disinteresse totale delle controparti e in ultima analisi degli Organismi di vigilanza sulle Concessioni autostradali.

Numerosi sono stati gli incontri, a far data dal 2003 con Anas, per far sì che la stessa Anas prendesse atto ufficialmente della situazione che vedeva e vede i Gestori Oil completare il servizio e la commercializzazione dei carburanti per autotrazione con il servizio di ristoro e somministrazione di alimenti tipici locali, ben noti al Concessionario, tenuto conto che le imprese rappresentate hanno sempre adempiuto al pagamento di cospicue royalties sui loro fatturati, sia pure per il tramite delle Società petrolifere, affidatari in concessione, loro dirette controparti.

Ove gli “Affidatari” non avessero poi versato quanto incassato dai Gestori all’Anas, potrebbe configurarsi quale autentico indebito arricchimento, solo per citare qualche ipotesi: certamente i nostri associati sono da considerarsi “liberati” da qualsiasi adempimento in merito!

Negli anni, numerosi Bandi sono stati emanati e successivamente ritirati dalla stessa Anas. Da ultimo, quelli del 2016 hanno probabilmente visto per le Aree in oggetto uno scarso interesse di eventuali candidati, mentre per altre Aree abbiamo assistito all’affidamento a società del tutto nuove, registrando comunque al momento (dopo circa due anni dal nuovo affidamento) l’assenza generalizzata degli interventi di ristrutturazione previsti ed oggetto della relativa Convenzione. Ed ora, la pubblica3/2020

FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO zione del Bando in oggetto che, a differenza di quanto previsto nell’Allegato 5 del DM del 7 agosto 2015, individua per le Aree di Servizio coinvolte non già Bandi “separati” per l’Oil e il Non Oil, ma appunto bandi “congiunti”.

Sulla necessità, tra l’altro, di una profonda revisione del DM citato, già in data 22 settembre 2017, 14 luglio e 3 settembre 2018 e da ultimo il 21 aprile 2020 le scriventi avevano sollecitato codesto Ministero e Anas a individuare incontri specifici, stante la progressiva e incalzante crisi del segmento autostradale in generale, anche per effetto di politiche di prezzo non competitive degli operatori petroliferi. Operatori petroliferi, sia detto per inciso, che hanno con pervicace consapevolezza e ragionata politica commerciale del massimo profitto, innalzato in modo abnorme i prezzi da imporre ai Gestori Oil pur di massimizzare la profittabilità su volumi di carburanti in progressiva e drammatica caduta verticale. E ciò nella totale assenza di Vigilanza e controllo da parte della stessa Anas e degli uffici preposti del Mit. Ed ora gli stessi Gestori Oil ne dovrebbero pagare le conseguenze nefaste!

Senza entrare tuttavia nel merito della legittimità del profondo “stravolgimento” di quanto previsto dal citato DM 2015, alle scriventi corre l’obbligo di evidenziare quanto segue: 1. I parametri indicati nell’Allegato 1 del “Documento Procedurale” contenuti nel DM citato del 2015 nella loro interpretazione letterale si riferiscono al rapporto tra la media dei litri di carburante effettivamente erogati e il valore standard di litri 2 milioni (individuando un indice di scostamento) e il valore del fatturato medio dell’ultimo triennio sulla ristorazione di euro 750.000. Se ciò valeva e vale in genere per tutte le aree di servizio ove la Gestione non avesse avuto o non ha nel periodo preso a riferimento un importante fatturato “ristoro” e somministrazione di prodotti delle rispettive Regioni (Campania e Calabria) (sul quale lo si ribadisce Anas ha incassato le relative royalties) non può valere per i Gestori delle Aree in oggetto, laddove l’attività delle micro imprese rappresentate era ed è composta cumulando appunto le due realtà economiche (Oil e Non Oil) assolutamente legittime e consentite, oltre che dalla normativa nazionale e regionale, dagli introiti che Anas ha debitamente incassato in questi anni.

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2. In relazione a ciò appare contraddittoria e pregiudizievole una interpretazione “dinamica” dei contenuti del DM citato allorquando appare più profittevole per la stazione appaltante riferirsi non già ai parametri consolidati ante 2015 (data di emanazione del DM citato) e invece adottare una interpretazione “restrittiva” e “statica” isolando i volumi di carburante venduti dal fatturato che le Gestioni hanno conseguito sulle attività di ristoro (con prodotti tipici locali) svolte liberamente e nella piena regolarità formale e sostanziale e perfettamente legittimate dalla stessa Anas.

3. L’individuazione dell’accorpamento “Food Driven” per le Gestioni coinvolte individua, come risulta dallo stesso Bando (anche stavolta pedissequamente in linea con il DM citato) soluzioni di agevolata uscita (certamente ben poca cosa) per le micro imprese di gestione Oil anche se i termini di “continuità gestionale” sono utilizzati in modo ambiguo e contraddittorio.

4. La passata emergenza della pandemia, ad avviso delle scriventi Organizzazioni, avrebbe imposto, tenuto conto dell’attuale stato di profonda crisi dell’economia nazionale in genere e per le aree meridionali interessate, una sorta di oculata e precauzionale “prorogatio” dell’attuale stato, al fine di consentire una doverosa riflessione istituzionale sulla condizione specifica e sui nefandi esiti del Bando medesimo. In tal senso, le scriventi propongono una “moratoria” di almeno due anni per verificare se è possibile “invertire la tendenza” di una situazione già difficile nel periodo pre-emergenza pandemia, resa ancor più drammatica ovviamente dalla recente epidemia.

In relazione a quanto sopra appena accennato senza entrare nel dettaglio del Bando medesimo che pure individua altri significativi elementi di ambiguità , e con la più ampia riserva per le Gestioni rappresentate in ordine alle eventuali azioni amministrative e civilistiche che si riterrà opportuno assumere, la scriventi sono a richiedere un incontro urgente in merito, dichiarando lo stato di agitazione delle micro aziende interessate e delle altre che comunque sarebbero inevitabilmente coinvolte in uno stravolgimento degli eventuali nuovi players che dovessero aggiudicarsi il Bando in oggetto così concepito.

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CALEIDOSCOPIO PERCHÉ LA PELLE DELLE MANI SI RAGGRINZISCE QUANDO SI STA TANTO IN ACQUA? Se lo sono chiesto, anni fa, anche alcuni i ricercatori che hanno scoperto che si tratta di un “adattamento evolutivo” ovvero un adeguamento alle condizioni dell’ambiente. Le mani a buccia di prugna servono a migliorare la presa in acqua. L’esperimento consisteva nel raccogliere e far passare da piccole fessure oggetti di marmo immersi in acqua. I risultati migliori sono stati raggiunti dai ricercatori con le dita raggrinzite.

TORMENTONI, NEMMENO IL CORONA VIRUS È RIUSCITO A FERMARLI Le hit estive hanno cominciato a diventare un business redditizio negli anni ’60 quando la democratizzazione del turismo e l’idea stessa di estate hanno creato un mercato.

Il termine è stato coniato per “Legata ad un granello di sabbia” che fu rifiutata a Sanremo ma scoppiò come canzone dell’estate poi da “Abbronzatissima” di Edoardo Vianello, passando per “Vamos a la playa” fino ad “Amore e Capoeira” non c’è stata estate che non ne abbia avuto uno.

SONO DUE I VACCINI CONTRO IL CORONA VIRUS CHE HANNO RAGGIUNTO LA FASE DI SPERIMENTAZIONE Le farmaceutiche americane Moderna e Pfizer hanno da poco annunciato l’avvio del trial clinico per due vaccini contro il Corona Virus. Si tratta della fase due di tre che vede la somministrazione dei vaccini sperimentali su volontari, maggiorenni, selezionati in molti centri Usa con una particolare attenzione alle categorie più a rischio. I test dovranno rispondere a molte domande: preverrà l’infezione Sars-Cov-2 o eviterà le forme gravi di Covid-19, sarà sufficiente una sola dose di vaccino? Se tutto andrà bene in ottobre le documentazioni saranno sottoposte alla FDA per poter distribuire 100 milioni di dosi entro fine anno e 1,3 miliardi di dosi entro 2021.

SE POTESSI AVERE MILLE LIRE AL MESE... sarei certo di trovare tutta la felicità. Ma qual è lo stipendio perfetto per essere felici? L’Università di San Diego ha fatto una ricerca da cui è risultato che 75.000 dollari (circa 65.000 euro) possono bastare. Beh, come dargli torto, “farei tante spese, comprerei fra tante cose le più belle che vuoi tu”.

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