AREA DI SERVIZIO N. 1/2020

Numero 1 - anno 22 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55

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MIX TUTTI IMPEGNATI CONTRO IL VIRUS

AD PRODUZIONE COMBATTERE IL VIRUS FACENDO BUSINESS

AQUARAMA BATTIAMO IL VIRUS CON LA SANIFICAZIONE

CECCATO PIÙ DI UN IMPIANTO UN VERO SHOWROOM

FEDERLAVAGGI IL NUOVO DIRETTIVO

ISTOBAL L’AUTOLAVAGGIO CHE CI VOLEVA

PRO WASH SYSTEM UN ACCURATO RESTYLING PER FARE LA DIFFERENZA

TECNOVAP IN PRIMA LINEA CONTRO IL CORONAVIRUS

# CHIEDIAWASHTEC

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DI EMERGENZA IN EMERGENZA NON È MAI L’ORA “PER” IL GESTORE ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

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Figisc: di emergenza in emergenza non è mai l’ora “per” il gestore

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Automechanika: la fiera tedesca si sposta nel 2021

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Ceccato: più di un impianto un vero showroom

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Tecnovap: in prima linea contro il Coronavirus

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Istobal: l’autolavaggio che ci voleva

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Aquarama: battiamo il virus con la sanificazione

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Pro Wash System: un accurato restyling per fare la differenza

Mix: tutti impegnati contro il virus

WashTec: #chiediawashtec per igienizzare

Federlavaggi: eletto il nuovo Consiglio direttivo

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AD Produzione: combattere il virus facendo business

Uniti Expo rinviata a febbraio 2021

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Museo Fisogni: oro nero d’oriente il petrolio delle Indie

areadiservizio.carburanti.autolavaggi Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Caporedattrice Paola Sala Comitato di Redazione Massimo Cicalini, Bruno Bearzi, Massimo Terzi, Alberto Mondinelli, Luca Squeri.

Collaboratori Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, Federico dei Roggero, dagli USA Brian Campbell.

Editore: ADV Spazio Srl, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949 e-mail: areadiservizio@advspazio.it. – web: www.areadiservizio.net – : areadiservizio.carburanti.autolavaggi Pubblicità: ADV Spazio Srl - via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-450.72.949 e-mail: advspazio@advspazio.it.

Impaginazione: Daniele Rizzi – e-mail: waikikidesign@gmail.com – Fotolito e stampa: FLYERALARM Srl Registrazione Tribunale di Milano n. 696 del 10/11/99 L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 MIlano.

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Editoriale

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News

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Notiziario Figisc-Anisa Confcommercio

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Indirizzi utili

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Caleidoscopio

Numero 1 - anno 22 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55

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AD PRODUZIONE COMBATTERE IL VIRUS FACENDO BUSINESS

AQUARAMA BATTIAMO IL VIRUS CON LA SANIFICAZIONE

CECCATO PIÙ DI UN IMPIANTO UN VERO SHOWROOM

FEDERLAVAGGI IL NUOVO DIRETTIVO

ISTOBAL L’AUTOLAVAGGIO CHE CI VOLEVA

PRO WASH SYSTEM UN ACCURATO RESTYLING PER FARE LA DIFFERENZA

TECNOVAP IN PRIMA LINEA CONTRO IL CORONAVIRUS

# CHIEDIAWASHTEC

L’emergenza Covid 19 ha investito il mondo delle aree di servizio più di altri settori. La caduta verticale dei consumi di carburante per il blocco del traffico privato è stata seguita anche dalla crisi del car wash, in un secondo momento parzialmente bilanciata dal ruolo fondamentale che molti autolavaggi hanno avuto nel garantire la sanificazione dei mezzi di soccorso prima e di tutte le auto poi. Area di Servizio non poteva attraversare questa tempesta senza qualche inevitabile scossone e, in effetti, questo primo numero del nuovo anno esce in ritardo, giustificato dalla situazione di grande incertezza che ha colpito anche il mondo dell’editoria.

Per la verità l’intensa attività in rete, sui social e attraverso le newsletter, ha testimoniato della nostra vitalità e ora siamo di nuovo anche in formato cartaceo a conferma che il peggio è passato e vogliamo essere protagonisti di questa fase. Una fase, chiamatela “2” o come preferite, che vede tante novità, soprattutto per gli autolavaggi che con la riapertura del traffico privato hanno un ruolo fondamentale per garantire la sanificazione degli interni e l’igienizzazione delle carrozzerie dei veicoli. Un servizio sociale per contribuire a combattere il Covid 19, ma anche un’opportunità per ampliare il proprio business con una nuova gamma di servizi che possono qualificare ulteriormente la propria area di servizio. In questo numero dedichiamo all’argomento una nutrita serie di proposte operative.

MIX TUTTI IMPEGNATI CONTRO IL VIRUS

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PER IGIENIZZARE

DI EMERGENZA IN EMERGENZA NON È MAI L’ORA “PER” IL GESTORE ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

Il rinnovo del consiglio direttivo di Federlavaggi, a cui inviamo il nostro augurio di un fruttifero lavoro, è proprio caduto nel pieno dell’emergenza, scelta non casuale e anzi condivisibile per poter affrontare questa difficile fase con una formazione rinnovata che, ne siamo certi, saprà proseguire l’eccellente lavoro fatto dalla compagine uscente. A questo proposito, oltre alle prime dichiarazioni del neopresidente Marco Costamagna, del vicepresidente Carlo Gavotto e al commiato del presidente uscente Gian Luca Meschi, pubblichiamo le Linee Guida per la ripartenza con il link per consultare il documento completo.

In chiusura di questo editoriale due annotazioni importanti. La prima è la stesura da parte delle associazioni dell’autolavaggio di un Protocollo per affrontare la ‘Fase 2’ in sicurezza e rispettando le regole, garantendo un servizio, come già detto, quanto mai utile anche nella battaglia alla diffusione del virus, lo potrete scaricare al link indicato nell’articolo. La seconda, la segnalazione di un’opportunità che i gestori delle aree di servizio e degli autolavaggi non si dovrebbero lasciar sfuggire: nel “Decreto Rilancio” varato dal Governo Conte è previsto anche un credito d’imposta del 50% sulle spese pubblicitarie. Un’eccellente occasione per potenziare la visibilità del proprio impianto e dei suoi servizi con una nuova cartellonistica, volantini e pubblicità su giornali, newsletter, radio e tv locali, la metà dell’investimento la sconterete sulle tasse da pagare negli anni successivi.

Buona lettura e, più che mai, buona ripresa del lavoro Massimo Cicalini 1/2020

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ECONOMIA & LAVORO

DI EMERGENZA IN EMERGENZA, MA NON È MAI L’ORA “PER” IL GESTORE Scriviamo queste righe in un momento in cui il Paese è stato quasi interamente bloccato dai provvedimenti finalizzati al contenimento del Covid-19 e nella più completa incertezza su quale sarà la gravità degli scenari economici che si dovranno affrontare.

L’Italia è stato quasi interamente bloccata dai provvedimenti finalizzati al possibile e auspicabile contenimento del Covid-19 e non siamo ora in grado di anticipare quale sarà il grado di criticità nel momento in cui ciò che scriviamo sarà pubblicato. Siamo nella più completa incertezza su quale sarà la gravità degli scenari economici che si dovranno affrontare da subito/durante/dopo questa emergenza straordinaria e devastante.

I gestori in trincea In questa situazione, assolutamente inusitata, estranea all’esperienza individuale della grandissima maggior parte di noi, rimane la trincea: i gestori della rete di distribuzione carburanti rimangono a garantire servizio alla mobilità (ridotta) del sistema Paese. E vi rimangono dovendosi “arrangiare” in proprio, in quanto (per citare proprio letteralmente una major della rete) il massimo del sostegno offerto dai loro partner commerciali è quello di invitarli “a tutelare al meglio la salute delle proprie risorse” e “a provvedere in proprio all’acquisto e all’utilizzo dei presidi sanitari di base”. Per “partner” commerciali intendiamo, eufemisticamente, i soggetti proprietari dei punti vendita su cui il gestore lavora, che li riforniscono in esclusiva e che fissano da monte a valle il prezzo dei prodotti.

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Attende la categoria una nuova e inaspettata congiuntura, assai più dura e insidiosa di quante se ne siano dovute finora affrontare, in cui ci sarà poco e nullo tempo per affrontare qualcosa di più che non sia l’assoluta emergenza quotidiana.

Già da settimane sono stati rinviati sine die i tavoli, già messi insieme non senza difficoltà, relativi al rinnovo degli accordi economico-normativi con primarie aziende petrolifere; quando e in che situazione se ne tornerà a parlare è per ora un’incognita totale. E quanto fosse già critica e grave la situazione di questa categoria è cosa nota. Sembra per dirla tutta che, per una questione o per l’altra, per una emergenza reale o per una priorità fittizia, non sia mai l’ora “per” il gestore, l’ora cioè di risolvere qualcosa, una volta tanto, a suo favore.

Ci sono sempre state “emergenze” supposte in nome delle quali non si è affrontato il nodo del ruolo del gestore nella filiera del mercato distributivo, emergenza prezzi, emergenza concorrenza, emergenza ristrutturazione, emergenza ambiente, emergenza illegalità... ogni volta c’è qualcosa che si sovrappone o, nel migliore dei casi, che va affrontato da una prospettiva “complessiva” di settore che finisce per cancellare semplicemente dall’agenda la soluzione delle sofferenze della categoria.

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Per esempio la ristrutturazione della rete Così, per esempio, la ristrutturazione della rete (che non c’è mai stata) avrebbe, ogni volta che si è riportato anche a distanza di anni in auge il punto, consentito di ridurre il numero di impianti e quindi “dopo” di aumentare l’erogato medio degli impianti residui, rendendo così inutile discutere “prima” di contratti o di vincoli commerciali.

La liberalizzazione della rete e dei prezzi (con tutte le variabili connesse, dalle pompe bianche alla “ghostizzazione” all’informazione pubblica della concorrenza privata dei prezzi, un ambiente così più idoneo al rincaro delle accise sui carburanti), riguardando la più vasta platea dei consumatori non poteva che venire ovviamente “prima” della corrispondente liberalizzazione dei vincoli contrattuali cui i gestori erano soggetti e sui quali si sarebbero scaricati, in quelle condizioni, gli effetti più devastanti della liberalizzazione di tutto il resto del settore.

E, dopo sondate tutte le variabili del mercato “legale”, aumento delle imposte e libera circolazione dei prodotti, liberalizzazioni e creatività inventiva hanno fatto esplodere l’emergenza illegalità, una bolla che si è gonfiata negli anni posteriori al “Salva Italia” e che infine è stata affrontata alcuni anni dopo, guarda caso con una coda gravosa (quanto inefficace a contrastare l’illegalità vera e propria) di adempimenti e costi proprio per la categoria dei gestori, ancora una volta lasciati a subire gli effetti, sempre con le mani legate dagli schemi contrattuali e dai vincoli sui prezzi, di tutti i mercati legali ed illegali.

Un’emergenza (vera certamente, ma che responsabilità ha

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il gestore?) sotto la cui ampia ondata si è riusciti a far diluire le molte cose buone che giusto un anno fa la risoluzione De Toma aveva portato all’attenzione del Parlamento. Diciotto righe di specifiche misure di natura contrattuale e normativa nei rapporti gestori-aziende (punti b, d, e, f, i con cui la risoluzione “impegnava il Governo”), poi asciugate in poche generiche petizioni di principio nella versione uscita dall’esame in Commissione.

Infine, a che serve affrontare marginali problemi di categoria (peraltro l’ultimo anello della filiera!) di un settore nel suo complesso ormai obsoleto, quando gli obiettivi, dati per certi a questo o a quel termine di qualcuno dei prossimi venturi decenni, sono quelli della sostituzione del parco vetture, della fine del fossile. Per altro senza sapere con quali mezzi e incentivi e con quale gettito fiscale alternativo, e non importa se attorno c’è il coronavirus, la débâcle delle borse, lo spettro della crisi economica globale, quel che importa è fare la foto con Ursula von der Leyen e Greta Thunberg?

Oggi, infine, un’emergenza drammaticamente autentica, niente fiction in questo palcoscenico che non avremmo mai pensato di calcare. E il gestore, quello per cui non c’è mai tempo, quello che viene “dietro” e “dopo” tutte le altre emergenze vere o fasulle, quello per cui non è mai ora di risolvere qualcosa, è sempre e ancora in postazione sul suo impianto, non c’è invenzione che tenga, che sia un “ghost” o un’auto elettrica.

E, come ogni altro cittadino responsabile, in questo momento così buio per l’Italia, è ancora pronto a fare la sua parte.

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Startruck Anche i piĂš grandi hanno bisogno di coccole

Il nuovo portale di lavaggio per mezzi industriali.

Dal continuo impegno di Aquarama nella ricerca e nello sviluppo di prodotti innovativi con alta tecnologia produttiva nasce il nuovo portale di lavaggio per mezzi industriali: Stratruck.

Il portale offre ampie possibilitĂ di programmazione per permettere il lavaggio in automatico di autocarri, autotreni, bus, furgoni e vetture.

www.aquarama.it

ECONOMIA & LAVORO

ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI FEDERLAVAGGI Marco Costamagna, Amministratore Delegato di MTM Hydro, è il nuovo presidente di Federlavaggi, l’organizzazione che riunisce il cluster nazionale delle realtà industriali della filiera del lavaggio automotive.

Carlo Gavotto, Amministratore Delegato di Mix, è il nuovo vicepresidente.

Avremo molte occasioni di confrontarci con il nuovo consiglio direttivo. Come primo approccio preferiamo quindi privilegiare quello più istituzionale pubblicando le dichiarazioni che i due neo eletti hanno rilasciato nei giorni immediatamente successivi all’Assemblea che si è svolta in videoconferenza.

“Innanzitutto voglio ringraziare il Presidente uscente Gianluca Meschi e tutto il consiglio direttivo per la fiducia che hanno riposto alla mia candidatura – ha dichiarato il nuovo presidente Marco Costamagna –. Questa nomina coincide purtroppo con un momento storico negativo (l’emergenza Covid-19) che sta colpendo negativamente l’economia mondiale, nazionale e di conseguenza il nostro settore. A livello di Federlavaggi dobbiamo assolutamente condividere un percorso per trovare, suggerire e mettere in atto azioni al fine di favorire la ripresa economica del settore nel momento stesso in cui ci sarà la seppur graduale ripartenza. I nostri clienti finali, ovvero i gestori degli impianti e dei macchinari da noi costruiti, stanno svolgendo e svolgeranno un ruolo fondamentale per combattere il virus, ovvero la sanificazione e il continuo lavaggio dei mezzi di trasporto. Durante la ‘Fase 1’ questa operazione ha riguardato i servizi essenziali, ma ora in ‘Fase 2’ riguarda tutto il parco circolante e pertanto è fondamentale che la nostra associazione, insieme alle altre del settore, si ponga come interlocutore e coordinatore nazionale del comparto al fine di tutelare gli interessi di questo importante settore della nostra economia.

Non appena nominato ho subito convocato un Consiglio Direttivo che, oltre alla presentazione del programma 202021 redatto insieme al vicepresidente, ha condiviso le azioni da intraprendere immediatamente. Fra queste, la più importante che abbiamo messo a punto sono linee guida dedicate al settore Autolavaggi siano essi automatici o self-service, alla rifinitura auto (privati, autosaloni, ambulanze, taxi, ecc.) e mezzi industriali.

Per far ciò abbiamo incaricato e ci siamo avvalsi della consulenza di esperti in ma-

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Marco Costamagna

Carlo Gavotto

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teria di sicurezza e salute dei luoghi di lavoro, dei lavoratori e degli utilizzatori; (nel box pubblichiamo la presentazione delle linee guida e il link per consultarle e scaricarle, ndr) in modo tale da consentire a tutti gli impianti di poter lavorare secondo le regole e in sicurezza.

Concludo rivolgendo un ringraziamento sincero a tutti gli operatori che, mettendo in gioco la propria salute, hanno continuato a garantire l’apertura degli impianti al fine di provvedere alla sanificazione dei mezzi di soccorso, di pubblica utilità e trasporto. Purtroppo, in alcuni casi le diverse interpretazioni date dai Prefetti delle diverse Regioni, hanno creato confusione fino ad arrivare a sanzioni ingiuste, comunque questione poi tutta chiarita, riconoscendo l’attività dell’autolavaggio come essenziale”.

“Da socio fondatore di Federlavaggi – ha commentato il vicepresidente Carlo Gavotto –, sono molto contento di ricoprire la carica a me assegnata che sarà di supporto all’amico Marco Costamagna, con il quale condivido la voglia di rinnovamento, di innovazione e soprattutto una grande passione per il lavoro e di conseguenza per il bene del settore. Insieme abbiamo preparato un programma ambizioso a cui lavoreremo per metterlo in atto nei tempi stabiliti. Il primo passo fatto, come detto, è il Protocollo, sono sicuro che i nostri rivenditori e i nostri clienti apprezzeranno il nostro sforzo”.

LE LINEE GUIDA PER LA ‘FASE 2’ DEGLI AUTOLAVAGGI Per agevolare la predisposizione delle attività e delle procedure per la ripartenza come definito dalla ‘Fase 2’, Federlavaggi, in collaborazione con Progest ha redatto idonee linee guide utili per preservare la salute degli operatori e dei clienti, al fine di contrastare e limitare la diffusione del Covid-19 presso gli impianti di lavaggio.

In particolare, sono state, antecedentemente alla riapertura, redatte linee guida per portale, pista e area finitura self-service e linee guida per tunnel servito con attività di finitura con addetto. In seguito, date le innumerevoli richieste, sono state redatte altre linee guida per la finitura e per i mezzi industriali. Si tratta ovviamente della prima stesura la quale, quasi sicuramente, dovrà essere da noi verificata ed adeguata a future nuove disposizioni che eventualmente verranno emanate.

Le presenti linee guida, è bene sottolineare, non vanno a sostituire il “Protocollo aziendale di regolamentazione”, ma bensì, potranno favorirne la realizzazione dello stesso.

Infatti, il “Protocollo aziendale di regolamentazione”, prendendo in considerazione i vari provvedimenti del Governo e del Ministero della Salute, detta una serie di indicazioni condivise tra le parti per guidare le aziende nell’adozione di protocolli di sicurezza anticontagio al fine di assicurare adeguate condizioni di sicurezza a tutti i lavoratori.

Una precisazione è d’obbligo: occorre uno sforzo, un impegno maggiore e più flessibilità da parte di tutti. Nulla potrà più essere come prima, almeno fintanto che non

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si riuscirà a sconfiggere del tutto questo virus. Pertanto, anche le attività legate all’autolavaggio, per contribuire alla limitazione della diffusione del Covid-19, dovranno inesorabilmente adeguarsi di conseguenza. Questo comporterà inevitabilmente sacrifici economici, di lavoro, la possibile inibizione di alcune attrezzature ecc… ma al tempo stesso siamo certi che si verranno a creare i presupposti per nuove opportunità, rinnovata professionalità e rispetto per il nostro settore.

Ripartiamo seppur gradualmente, più forti, più consapevoli, rispettosi del tempo e attenti al bene comune e alla salute collettiva. Federlavaggi sarà al vostro fianco in questo rinnovato cammino.

Concludiamo ringraziando tutti gli associati Federlavaggi che hanno partecipato a questo difficile compito di stesura delle linee guida in tempi brevi ma indispensabili per il nostro settore. Un ringraziamento particolare a Paolo Cavallone e al suo staff per il supporto tecnico e professionale.

Buon lavoro e buona salute a tutti.

Il Presidente Marco Costamagna Le diverse Linee Guida con il comunicato stampa ufficiale le potrete scaricare sulla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/areadiservizio.carburanti. autolavaggi/ Lo trovate come primo post della pagina.

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Gian Luca Meschi

Non poteva mancare il commiato del Presidente uscente Gian Luca Meschi che, come ultimo atto della sua gestione, in piena emergenza Covid-19, aveva compiuto l’importante ‘passo’ della lettera aperta scritta come Federlavaggi al Presidente del Consiglio Conte e alla successiva lettera congiunta delle tre associazioni Federlavaggi, Ali e Assolavaggisti non solo al Presidente Conte, ma anche ai ministri della Salute e dello Sviluppo economico.

“Era importante per gestire questa ripartenza fondamentale per il futuro del nostro comparto – ha dichiarato Gian Luca Meschi –, che Federlavaggi potesse contare su un nuovo Consiglio. Sono stato eletto presidente per due mandati di fila e colgo l’occasione per ringraziare tutti gli associati per il supporto e la fiducia accordatami. Inoltre, l’anno scorso il mandato è stato prolungato di un ulteriore anno e quindi ho fatto il 2019 in deroga. Era quindi assolutamente necessario avere un nuovo esecutivo, perché chi deve decidere le sfide di domani per reagire a questa situazione non poteva che essere una nuova compagine con una prospettiva di lungo termine. Marco Costamagna, Carlo Gavotto e il nuovo Consiglio sono le persone ideali per affrontare questa difficile sfida. Naturalmente potranno sempre contare sui consigli e il supporto di chi, come me nel ruolo di ‘past president” e degli altri del nostro gruppo di lavoro, di esperienza ne hanno in abbondanza.

Non posso quindi che inviare i migliori auguri a tutto il nuovo esecutivo”.

Le sfide che attendono Federlavaggi sono sicuramente impegnative, Area di Servizio sarà sempre al loro fianco per sostenere le iniziative, ma anche per pungolare con suggerimenti e proposte l’operato dell’associazione. Il miglior modo, crediamo, di augurare un sincero ‘buon lavoro’ al nuovo consiglio.

Massimo Cicalini

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EVENTI

ANCHE AUTOMECHANIKA SI SPOSTA NEL 2021 L’importante appuntamento con Automechanika, in programma a Francoforte dall’8 al 12 settembre 2020, “scivola” di un anno al 14-18 settembre 2021.

A causa della situazione di tensione provocata dalla pandemia di Coronavirus e del protrarsi delle relative misure di contenimento, come il divieto di organizzare eventi e le restrizioni a viaggiare, Messe Frankfurt ha deciso di rinviare la fiera Automechanika Frankfurt, prevista dall’8 al 12 settembre 2020 al 14-18 settembre 2021.

Infatti, con le attuali restrizioni per molti espositori e visitatori, provenienti da oltre 180 Paesi, la partecipazione ad Automechanika Frankfurt non sarebbe possibile il prossimo settembre. Insieme agli espositori, ai rappresentanti del mondo dell’industria, dell’autoriparazione e del commercio, alle associazioni sostenitrici e ai propri partner, Messe Frankfurt ha quindi concordato la nuova data della fiera nell’autunno del prossimo anno. Negli anni futuri Automechanika Frankfurt manterrà la consueta cadenza biennale, pertanto a partire da adesso si svolgerà negli anni dispari.

“La salute di tutti i partecipanti alla manifestazione, che siano espositori o visitatori, ha per noi la massima priorità – ha affermato Detlef Braun, Membro del

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Comitato Direttivo di Messe Frankfurt –.

Alla luce del fatto che la pandemia si sta diffondendo a ondate in tutto il mondo e che in alcuni Paesi raggiungerà il picco massimo solo in estate, sono certo che rinviare la fiera a settembre 2021 sia la decisione giusta. In particolare nelle ultime due settimane abbiamo condotto

intensi colloqui con i nostri clienti, i nostri partner e le associazioni sostenitrici, che ci hanno fornito un chiaro segnale in questa direzione. Con la nuova data della fiera assecondiamo le richieste dei nostri clienti”.

Federico dei Roggero

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EVENTI

UNITI EXPO RINVIATA A FEBBRAIO 2021 L’annuncio era atteso e ora c’è la conferma: la fiera Uniti Expo è stata rinviata dal 9 all’11 febbraio 2021 a causa dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus.

La prossima edizione di Uniti Expo, originariamente prevista per il 26-28 maggio 2020, è stata riprogrammata dagli organizzatori di fronte allo sviluppo della pandemia di Coronavirus. “Fino a poche settimane fa speravamo ancora che la situazione sarebbe migliorata entro la primavera – ha spiegato Elmar Kuhn, Amministratore delegato di Uniti-Kraftstoff GmbH –. Sfortunatamente, la rapida diffusione della pandemia ha reso sempre più improbabile che la fiera si svolgesse con successo nei tempi previsti inizialmente. Da allora, abbiamo lavorato instancabilmente per trovare una data alternativa che garantisse la salute dei nostri espositori e visitatori, nonché il successo della fiera”.

Gli organizzatori, nonostante siano orgogliosi di avere tre padiglioni completamente prenotati, volevano trovare una data lontana dal picco atteso della pandemia. Con la nuova data dal 9 all’11 febbraio 2021, sentono di aver dato una risposta realistica a questa esigenza.

“Questa crisi ha confermato ancora una volta il forte rapporto che c’è tra la fiera e il mondo produttivo – ha ribadito Ben Boroewitsch, responsabile dei rapporti con gli espositori –. La comprensione e il supporto di partner ed espositori è stato eccezionale e finora tutti quelli con cui abbiamo parlato hanno assicurato che saranno presenti anche nella nuova data.

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Ci aspettiamo quindi tre sale complete e un evento di grande successo anche a febbraio del prossimo anno”.

Il rinvio lascerà le condizioni invariate.

Ciò significa che i padiglioni 1, 3 e 5, come era previsto per maggio 2020, saranno interamente occupati senza

modifiche al layout per un totale di 40 mila mq di spazio espositivo. Anche i tre forum con il loro programma di conferenze saranno mantenuti esattamente come previsto.

Federico dei Roggero

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PIAZZALE

COMBATTERE IL VIRUS FACENDO BUSINESS Con le soluzioni proposte da AD Produzione, i lavaggisti hanno una doppia opportunità: dare un contributo fattivo alla lotta al Coronavirus e incrementare i propri fatturati.

L’emergenza Covid-19 ci ha messo di fronte a scenari, inimmaginabili fino a pochi mesi, fa che hanno cambiato completamente la nostra quotidianità. Indossare la mascherina, lavarsi le mani, mantenere le distanze, disinfettare e pulire le postazioni di lavoro, sono piccoli gesti quotidiani che contribuiscono ad accelerare la fine di questo incubo e che ci hanno traghettato verso la “Fase 2”. Ma, allora come adesso, queste abitudini ci dovranno accompagnare ancora per parecchi mesi, almeno fino a quando non sarà definito un vaccino efficace. Quindi quelle operazioni figlie dell’emergenza resteranno nella vita quotidiana di tutti noi per molto tempo e diventeranno un’abitudine.

Ecco perché, già ora, gli autolavaggi possono fornire il loro contributo a rendere questi scenari più sicuri e a

dare un segnale di speranza ai tanti cittadini disorientati dal bombardamento mediatico di questo periodo, con una serie di informazioni spesso in contraddizione tra loro. Infatti il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini, creando una maggiore attenzione all’igiene in genere, quindi anche a quella dell’abitacolo di auto, furgoni e camion, con una forte e duratura domanda di sanificazione dei loro interni.

Le soluzioni di AD Produzione AD Produzione, pioniera nella realizzazione di macchine per la pulizia e sanificazione degli interni, è all’avanguardia in questo settore con una gamma completa di soluzioni per soddisfare le esigenze degli autolavaggi, ma anche delle grandi flotte e delle stazioni carburanti che vogliono allargare il pro-

prio business, infatti gli spazi necessari sono abbastanza contenuti.

Le macchine di AD Produzione sono in grado di erogare anche prodotti certificati “presidio medico chirurgico” e sono disponibili sia nella versione self-service sia in quella portatile per proporre offerte con operatore. Proprio per questa seconda opzione è disponibile anche il sanificante EPB-P, che unisce l’esperienza e la tecnologia pluriennale del self-service all’innovazione del formato portatile, da utilizzare solo in modalità “servito” o per sanificare gli ambienti di lavoro.

Ma non solo, AD Produzione vuole dare un segnale di concreto sostegno agli operatori degli autolavaggi e delle aree di servizio e per questo fino a giugno 2020 applicherà lo “sconto fiera” sui prodotti sottoelencati.

Ecco la carrellata dell’offerta.

EPB-P

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EPB. Erogatore di prodotto sanificante a colonna, ideale per sanificare l’interno del veicolo: il prodotto liquido dovrà essere pronto all’uso. Premendo la leva della pistola erogatrice, l’impianto idraulico si attiva miscelando il prodotto che viene spruzzato e nebulizzato con effetto nuvola. Utilizzando l’erogatore EPB con l’aria condizionata del veicolo in funzione e in modalità ricircolo, si può raggiunge e sanificare anche l’impianto di climatizzazione direzionando il getto nelle bocchette dell’aria. Il prodotto viene erogato grazie all’ausilio di aria compressa, questa può essere fornita da un impianto esterno già presente oppure è disponibile la versione con compressore interno.

EPB

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LI. La lava interni a iniezione ed estrazione è un piccolo impianto con una grande resa, progettata per rendere il lavoro più facile e veloce, ma soprattutto più pulito. Prevede infatti una manutenzione minima: lo scarico delle acque sporche è automatico e il lavaggio della camera di estrazione è semplice e rapido, basta infatti aprire l’accesso all’acqua di rete e, successivamente, scaricare il contenuto nel sistema fognario già collegato. Questa macchina nasce per lavare tutti i tipi di sedili, tranne quelli in pelle, ed è ideale per lo sporco esteso in profondità.

L’utilizzo di questa macchina prevede 2 passaggi: selezionando il primo programma il prodotto liquido sarà erogato in abbondanza sulla superficie da lavare; successivamente, dopo aver lasciato agire il prodotto, il secondo programma prevede l’aspirazione, con l’apposita lancia, del liquido precedentemente irrorato, l’estrazione porterà via anche lo sporco più profondo.

LI-S. Lava interni a schiuma. Anche questa macchina, come quella già descritta è utilizzabile per tutti i tipi di sedili ad eccezione di quelli in pelle.

Ideale per lo sporco esteso in superficie, lascia la tappezzeria più asciutta rispetto alla LI. Similmente all’altro modello la pulizia prevede due fasi: innanzitutto è necessario erogare la schiuma sulla superficie da lavare, l’apposita lancia sarà subito dopo utilizzata anche come spazzola per effettuare un’azione meccanica di strofinamento e togliere lo sporco più tenace; il secondo programma estrae il prodotto residuo.

LI-SE. La lava interni a quattro programmi incorpora sia il sistema a iniezione ed estrazione della LI, sia il sistema a schiuma della LI-S aggiungendo a questi, il programma di erogazione di prodotto sanificante/battericida. In questo modo il cliente potrà scegliere se utilizzare la pulizia tramite l’irrorazione di prodotto liquido o il lavaggio

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LI-S

con schiuma o, ancora, la combinazione dei due (magari per le diverse tipologie di sporco presenti sui sedili); il programma di estrazione è lo stesso ed è adatto per asportare il prodotto residuo sia dopo l’iniezione sia dopo l’applicazione della schiuma. Infine con, l’ultimo programma (che nella macchina è il numero 2), si può sanificare l’abitacolo spruzzando il prodotto sanificante esattamente come nel caso della EPB descritta inizialmente.

IC

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LI-SE

IC. Come tutte le macchine del marchio AD l’Igienizzante Caschi è realizzata completamente in acciaio Inox 304. Studiata e progettata per igienizzare e sanificare caschi di qualsiasi tipo. L’operazione richiede tre minuti e mezzo consumando 5-7 ml di prodotto per ogni ciclo e lascia il casco perfettamente asciutto e subito utilizzabile. L’igienizzante caschi, creando un ambiente nebuloso all’interno della camera dove viene posizionato il ca-

SV-96

sco, riesce ad entrare anche tra le fibre del rivestimento interno dei caschi.

SV-96. Il distributore automatico è dotato al suo interno di quattro colonne da 24 ripiani ciascuna, ognuno dei quali può erogare un singolo prodotto; diminuendo il numero dei ripiani si può aumentare lo spazio utile per riporre articoli di dimensioni maggiori.

Esternamente sono poste quattro finestre espositive, protette da una lastra di plexiglass molto spesso, in cui è possibile inserire il prodotto destinato ad ogni singola colonna, in modo che il cliente possa vedere fisicamente ciò che può comprare oppure una foto dello stesso. La porta frontale prevede due barre in acciaio “lucchettabili” e antiscasso. Il display comunica il costo e l’eventuale esaurimento del prodotto. Il sistema di pagamento è personalizzabile con gettoniera elettronica, chiavette prepagate, lettore di banconote ecc. Nella parte inferiore è presente un cassetto illuminato per la raccolta del prodotto erogato. La SelfVending SV-96, può erogare articoli di varia natura. Questi ultimi possono essere preconfezionati in un involucro rigido o morbido (prodotti in buste, profumi per auto, guanti monouso) oppure essere erogati senza alcun imballaggio (come ad esempio chiavette prepagate che saranno utilizzate poi come sistema di pagamento nelle altre macchine dell’autolavaggio oppure flaconcini di gel igienizzante per mani).

Nicola Polidoro

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PIAZZALE

BATTIAMO IL CORONAVIRUS CON LA SANIFICAZIONE Con AquaSany, Aquarama ha messo a punto una macchina e un prodotto chimico, certificato “presidio medico chirurgico”, ideale per sanificare ambienti e gli interni dei veicoli, dalle auto agli autobus.

La lotta al Covid-19, meglio conosciuto come Coronavirus, non conosce sosta e quindi deve essere accolto con grande attenzione l’annuncio di Aquarama che ha sviluppato AquaSany, una macchina con il relativo prodotto chimico SanySpray, certificato “presidio medico chirurgico”, pronto a sanificare ambienti e gli interni dei veicoli.

Numerosi i campi di applicazione: dalle flotte di noleggio (dove c’è l’obbligo di sanificare tra un nolo e l’altro) a quelle dell’autotrasporto per le cabine e i semirimorchi, ovviamente quelle del trasporto pubblico urbano e granturismo pubblico e privato, e poi gli ambienti pubblici come, per esempio, gli shop e i bar delle stazioni di ser-

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vizio, senza dimenticare le superfici lavabili in genere, anche nel settore alimentare.

Come funziona Con la sua azione, AquaSany nebulizza con aria compressa la giusta concentrazione di prodotto chimico sanitizzante, quindi battericida, virucida e fungicida per citare i principali effetti.

Aquarama fornisce il prodotto sanificante SanySpray (in taniche da 25 litri) da erogare tramite AquaSany. Una volta erogato si consiglia di farlo agire per circa 3-4 minuti (anche se per il Coronavirus sarebbe sufficiente un minuto) e poi passare un panno per rimuovere eventuali parti in eccesso.

Considerando una sanificazione media di circa 2-2,5 minuti (auto, cabina camion ecc.), con 50 litri di prodotto si possono sanificare circa 500 vetture, pertanto i costi del prodotto chimico risultano particolarmente contenuti, ma con un servizio di grande valore aggiunto, soprattutto in questi periodi.

AquaSany richiede un’alimentazione con aria compressa esterna o (optional) un compressore a bordo, oltre ovviamente all’alimentazione elettrica, ed è prodotto in due versioni, self con armadio o carrellata per l’utilizzo con operatore.

Il prodotto detergente e disinfettante SanySpray è registrato PMC, testato EN ed elencato nel IHO.

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AquaSany -R

AquaSany

Privo di aldeide, fenoli e principi attivi metallorganici, è un detergente inodore, attivo e asciuga senza lasciare aloni.

Nello specifico è efficace contro batteri gram-positivi e gram-negativi, lieviti, virus con e senza membrana (virucida incluso HIV, HBV, HCV, Adenovirus e Poliovirus) ed è certificato per l’impiego anche nel settore alimentare, che notoriamente ha delle specifiche più restrittive rispetto a quelle automotive.

L’impegno di Aquarama La lotta al Coronovirus si combatte su molti fronti e Aquarama ha voluto contribuire per la sua parte a contenere questa epidemia ma, allo stesso tempo, ha voluto dare una significativa opportunità di business ai propri clienti in questo periodo particolarmente difficile. Aquarama offre così la possibilità di proporre subito un servizio di sanificazione self o servito: una macchina fissa da mettere nelle aree di lavaggio e un’altra carrellata ideale anche per il noleggio o interventi presso grandi flotte dove c’è l’obbligo della sanificazione al cambio di autista. Con AquaSany si sanifica anche l’interno delle bocchette e si eliminano i batteri pure nel filtro dell’aria abitacolo grazie all’uniformità, oltre che rapidità, della diffusione.

AquaSany può essere fornita a tutti coloro che ne fanno richiesta ma, nel caso dei clienti Aquarama, c’è anche il vantaggio di avere i colori e le grafiche giallo-nere per una maggiore uniformità di immagine sull’impianto, così come sono uniformati i sistemi di pagamento.

AquaSany -R

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AUTOLAVAGGI

PIÙ DI UN IMPIANTO UN VERO SHOWROOM A Cagliari, un’area “full Ceccato” composta da un tunnel Hercules, un portale per veicoli industriali Baltic e una zona self con un doppio portale Hyperion Tech e due piste Labrador. Un’autentica esposizione di tutte le eccellenze dell’azienda veneta. È molto chiaro Claudio Francescon, tecnico commerciale di zona specializzato nella vendita con la formula “chiavi in mano” degli impianti di lavaggio Ceccato per la Sardegna: “Non solo un autolavaggio di successo, ma una vera esposizione del meglio della produzione Ceccato, esempio della capacità di realizzazione, vero e proprio ‘biglietto da visita’ per proporci al mercato sardo”.

L’impatto visivo per chi giunge in questo impianto collocato nell’immediata periferia di Cagliari, nell’area industriale “CACIP” (Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari), l’insediamento produttivo più importante del capoluogo situato nelle vicinanze dell’aeroporto di Elmas, è in effetti notevole: quattro gruppi di lavaggio Ceccato, nello specifico un tunnel Hercules, un portale per veicoli industriali Baltic con spazzole antigraffio e asciugatura e una zona self con un doppio portale Hyperion Tech e due piste Labrador. In pratica c’è un’area self con il doppio portale e le piste e poi un’area servita con il tunnel auto e il lavaggio veicoli industriali.

degna, è Francesco Manca: “Di fatto questo ultimo impianto è la vetrina Ceccato per la nostra isola, anche per questo abbiamo avuto una particolare cura sia dal punto di vista estetico che cromatico e per tutti i dettagli e i complementi dell’installazione”.

Perché Francesco Manca sia arrivato alla scelta di avviare questa doppia attività è Claudio Francescon a spiegarlo: “Quando avevo venduto il primo impianto a Francesco Manca, da buon imprenditore, si era subito reso conto che mancava una adeguata e pronta

assistenza in loco. Così, ha colto l’occasione per investire in una struttura che garantisse l’assistenza agli impianti di lavaggio in Sardegna. Scelta che ha dato ulteriore impulso alle vendite perché la mancanza di una struttura assistenziale era il punto debole di Ceccato, e un po’ più in generale per tutto il settore nell’isola. Ero convinto che una volta organizzato il servizio tecnico, le vendite delle macchine sarebbero state una naturale conseguenza e così è stato. La cosa più complessa è stato però organizzare la struttura,

Lavaggista e dealer Il titolare della MGF Srl, la concessionaria unica per la vendita e l’assistenza degli impianti Ceccato in tutta la Sar-

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il magazzino ricambi, ma soprattutto le risorse umane: ora ci avvaliamo di due tecnici molto capaci e questo sta garantendo ottimi risultati anche sul piano commerciale.

Io sono un collaboratore esterno con funzioni tecniche-commerciali, sono della provincia di Treviso, ma è più di un ventennio che frequento per lavoro la Sardegna, territorio che ora conosco bene e al quale sento di appartenere.

Il rapporto con Manca è iniziato come cliente/fornitore e poi si è trasformato in una collaborazione commerciale e non solo.

Oggi, non so dire quanti siano gli impianti Ceccato in Sardegna, perché prima commercializzavo esclusivamente accessori di lavaggio e impianti di depurazione e solo negli ultimi dieci anni mi sono dedicato a vendere impianti completi. Sicuramente Ceccato ha una presenza storica fin dagli anni Sessanta e ce ne sono un buon numero, la presenza più prevalente.

Purtroppo, aver trascurato il servizio di assistenza ha portato a una situazione “fai-da-te”, se non addirittura in qualche caso all’abbandono del marchio da parte dei clienti. Questo ha creato spazio all’inserimento di altri produttori concorrenti ma, con questa nuova stagione, abbiamo ridato spirito e vigore a questo storico e indimenticato costruttore. Ceccato è sinonimo di lavaggio, e i risultati si stanno vedendo.

MGF Srl opera da circa quattro anni con Ceccato. Invece la Fraren Srl, sempre di Francesco Manca, segue le attività di lavaggio auto ed è proprietaria del primo impianto che gli ho venduto io, da dove è nata la nostra conoscenza e collaborazione. Si trova a Capoterra, a una quindicina di chilometri da Cagliari.

Poi è stato realizzato il secondo insediamento produttivo nell’area “CACIP” e quindi, nelle vicinanze di questo, il nuovo che l’ha sostituito ampliandone le capacità e la platea dei clienti e di-

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ventando di fatto l’impianto di autolavaggio più importante del capoluogo e, per completezza, probabilmente di tutta la Sardegna”.

La parola a Francesco Manca “Il primo impianto nell’area “CACIP” era nato nelle vicinanze dell’aeroporto per offrire soprattutto un servizio agli autonoleggi che all’epoca era particolarmente carente – spiega Francesco Manca –. Abbiamo però riscontrato che l’impostazione data originalmente, nonostante i grandi numeri, ma con bassi margini per gli elevati costi per la notevole manodopera utilizzata, non aveva premiato le nostre aspettative. Così abbiamo affinato e modificato la strategia.

Adesso con quest’ultimo impianto lavoriamo con una platea di clienti ampliata e più assortita; non solo autonoleggiatori, ma anche concessionarie auto, utenza professionale residente nella nostra area e poi flotte, privati ed enti pubblici, tra i quali, per citarne alcuni, la Polizia Locale, l’Anas, la Protezione Civile, la Polizia di Stato, i Carabinieri, i mezzi pesanti dell’Esercito Italiano e ultimamente curiamo anche l’igienizzazione dei mezzi della ASL, anche con l’impiego di generatori di ozono. Con la maggior parte di questi clienti abbiamo stipulato convenzioni che gestiamo con una moderna tecnologia messa a punto da noi stessi. Siamo accreditati su tutti i portali dell’Arpa e della Regione Sardegna e ci aspettiamo altri importanti contratti.

L’impianto è veramente all’avanguardia perché tutto è stato realizzato con la massima cura per poterci accreditare presso tutti gli Enti pubblici, in perfetta regola anche con i permessi per gli scarichi in fogna, grazie anche all’attenzione che abbiamo posto alla depurazione delle acque. Siamo autorizzati dalla Prefettura a lavare i loro veicoli, non solo quelli ‘in borghese’, ma anche le auto

ufficiali per le quali abbiamo dovuto allestire un sistema di sicurezza che ha richiesto un ingente investimento.

Oggi con MGF Srl ci siamo affermati in Sardegna per la vendita e la manutenzione degli impianti Ceccato: quando un cliente chiama, per un acquisto, noi lo portiamo direttamente qua per fargli vedere con cosa e come lavoriamo.

Abbiamo sfruttato entrambe le opportunità: questo impianto ci fa da vetrina per la vendita e punto di riferimento per l’assistenza, inoltre opera anche come autolavaggio, con ottimi risultati! “È da circa una decina di anni che operiamo nel settore come rivenditori con assistenza, prima per un altro marchio e poi con Ceccato, devo dire con reciproca soddisfazione – prosegue Manca –. Organizzare la manutenzione è stato fondamentale, perché con i nostri tecnici siamo in grado di intervenire su qualsiasi tipo e marca di impianto, quindi lo sfruttiamo anche per avvicinare nuovi clienti, conquistare la loro fiducia e poi proporgli di cambiare. Così stiamo diventando una realtà importante anche perché stiamo facendo un buon lavoro.

In Sardegna c’è stato un periodo nel quale gli impianti arrivavano dal continente e non c’era un’officina che potesse offrire una assistenza affidabile e continuativa. Ora si sta diffondendo la voce che questa situazione è cambiata, anche e soprattutto per il nostro impegno e gli investimenti effettuati.

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LE MACCHINE DELL’AUTOLAVAGGIO DI CAGLIARI Tunnel Hercules Struttura solida, flessibilità di software e modularità uniti a bassi consumi energetici, limitati costi di esercizio e manutenzione fanno di Hercules l’impianto più produttivo della gamma Ceccato.

Di serie: display colonne informativo per il posizionamento ottimale del veicolo; sistema di avanzamento auto tramite rulli; fino a 90 lavaggi/ora e dispositivo di attivazione con interfaccia touchscreen.

Optional: pedane auto allineanti per facilitare l’ingresso delle ruote nel traino; display a led per messaggi personalizzati; lavaggio sottoscocca; predisposizione per molteplici prodotti chimici; sistema per il lavaggio delle ruote e della parte bassa della carrozzeria; sistema ad alta pressione per lavaggi più efficaci.

Portale per veicoli industriali Baltic Soluzione ideale per il lavaggio di veicoli industriali, mezzi di trasporto pubblici e privati, veicoli militari e veicoli speciali in genere Di serie: varie soluzioni per l’ottimale sistemazione di cavi e tubazioni, struttura zincata a caldo, produttività fino a 6 veicoli/ora.

Optional: predisposizione fino a tre prodotti chimici; sistema ad alta pressione per lavaggi più efficaci; soluzioni per il lavaggio in alta o media pressione di sottoscocca, parti laterali e basse del veicolo; impianto luminoso a due luci; paraspruzzi laterali con protezioni in telo forato frangivento; sistema per l’allineamento del veicolo.

Doppio portale Hyperion Tech Doppiamente produttivo perché mentre un portale lava, l’altro asciuga. L’articolazione dei due portali, programmabili, consente una gestione veloce e flessibile dei processi di lavaggio e asciugatura riducendo sensibilmente i tempi di tutte le fasi di lavorazione con una particolare attenzione al risparmio energetico e alla qualità del risultato.

Di serie: display luminosi ad alta visibilità per il posizionamento ottimale del veicolo; Profile Control Tech, sistema vettoriale per l’uniformità di lavaggio; fino a 2.000 lavaggi/mese; Vertical Profile Control Tech, sistema vettoriale per l’uniformità di lavaggio anche delle superfici verticali (brevettato); Adaptive Side Brush Control, sistema di controllo delle spazzole verticali per ottimizzare il lavaggio di furgoni e suv (brevettato); Shape Fit System

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adattivo, sistema di inclinazione delle spazzole verticali sul posteriore dei veicoli per ottimizzare il lavaggio di lunotti con spoiler o suv, l’impianto decide se e di quanto inclinare i verticali in base all’inclinazione della superficie da lavare (brevettato); pompe dosatrici per l’erogazione del prodotto chimico sulla carrozzeria regolata dall’impianto in base a velocità di esecuzione e temperatura esterna (brevettato); telediagnosi e telecontrollo per fornire a distanza tutte le informazioni sullo stato dell’impianto e sugli incassi, è possibile intervenire sull’impianto da remoto per eliminare guasti o blocchi e sistema di controllo a inverter con tecnologia di recupero energia.

Optional: sistema ad alta pressione in combinazione con la spazzola lavaruote; predisposizione fino a 12 prodotti chimici; sistema ad alta pressione combinabile per lavaggi più efficienti e risparmio d’acqua, l’impianto è dotato di due pompe hp ed è in grado di lavorare con alta pressione totale anche in caso di guasto a una pompa; cascata di schiuma illuminata a led per lavaggi multicolor scenografici; supporto per agevolare il posizionamento del veicolo con effetto scenico; scudo a led su porte frontali e display luminosi di grandi dimensioni su porte e tetto dell’impianto.

Piste Labrador Il self service Ceccato con tecnologia per una o due postazioni di lavaggio e la massima modularità.

Di serie: unico armadio contenente l’intera tecnologia dell’impianto; tecnologia collocata in vano dedicato per manutenzioni facilitate e l’inserimento di componenti optional anche in fasi successive e lancia ad alta pressione fino a 120 bar con pompe e collettori di distribuzione.

Optional: addolcitore e osmosi per evitare la calcificazione dell’acqua; spazzola speciale abbinata all’erogazione dello shampoo e acqua a bassa pressione; lancia per l’erogazione di prodotto specifico per la pulizia e lo sgrassaggio dei cerchi in lega; spazzola Flex System per la temporizzazione dell’uso della spazzola; programma speciale Cannon-mousse con lancia che eroga schiuma con effetto scenico per sollevare lo sporco annullando il rischio di rigatura; sistema di attivazione della luce nelle baie di lavaggio in orario crepuscolare; pompa per l’attivazione del ciclo continuo dell’acqua per evitare il congelamento; possibilità di aspirazione centralizzata delle monete/gettoni con cassaforte e telecontrollo.

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Prevalentemente noi proponiamo la vendita di ‘stazioni di lavaggio’ con la formula ‘chiavi in mano’ curando ogni dettaglio, partendo dal trattamento delle acque che è l’elemento di base per ottenere, in abbinamento a tutto il resto, il miglior risultato possibile.

Le nostre proposte, a volte sembrano ‘inusuali’ ma poi, una volta applicate si rivelano strategiche e vincenti.

Già dalla vendita dei primi impianti, si è sparsa subito la voce che offrivamo soluzioni innovative che consentivano ai lavaggisti di ottenere il miglior risultato con la massima resa e tranquillità.

Il telefono dell’assistenza è sempre acceso e facciamo interventi professionali a regola d’arte evitando qualsiasi improvvisazione.

Sono molti gli automobilisti che vengono fin dal centro di Cagliari perché qui trovano un ampio servizio e tutto in regola: acqua e prodotti chimici che curano le superfici e donano protezione e ripristinano l’originaria lucentezza. Le concessionarie portano qui le auto nuove prima della consegna e, anche grazie ai social media dove siamo molto attivi, da Instagram a

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Facebook, noi lo pubblicizziamo: così l’acquirente dell’auto lo viene a sapere e molto spesso torna poi per proprio conto a lavare qui. Un exploit lo abbiamo avuto con Mercedes Italia: AMG ha organizzato un lungo evento negli splendidi scenari naturali della Sardegna e per due mesi le loro auto sono state lavate esclusivamente da noi perché avevano apprezzato la qualità e i risultati dei nostri servizi”.

Le decisioni strategiche La parola ritorna a Claudio Francescon che entra maggiormente nel merito di alcune scelte: “Concentrarsi troppo sugli autonoleggi, come abbiamo fatto all’inizio, non si è dimostrato vincente sotto il profilo remunerativo e allora abbiamo operato un allargamento della platea dei clienti, includendo anche i privati che come, già detto, giungono anche del centro città. Infatti, con gli autonoleggi c’erano degli ‘oneri’ aggiuntivi che non erano stati ben considerati: andare a prendere l’auto all’aeroporto, riportarla, gestire le giacenze delle auto in arrivo e in partenza. Tutto questo aveva creato un gran movimen-

to con molte spese e ritorni inadeguati.

Così, il nuovo impianto è stato predisposto con una zona servita e una selfservice anche per non escludere i noleggiatori che, se vogliono lavare le loro vetture in modo economico, lo possono fare autonomamente nel tunnel servito, per il quale sono previsti per gli utenti continuativi abbonamenti con sconti.

Il doppio portale auto è coperto così come una delle piste, il tutto con grande attenzione al design. C’è una struttura in muratura che ingloba una serie di locali con diverse funzioni. Oltre alla sala tecnica e i servizi ospiterà gli uffici commerciali, mentre il magazzino e l’officina per l’assistenza tecnica sono in costruzione, a breve, nelle vicinanze.

Abbiamo attivato una serie di convenzioni, come citato precedentemente, facilitate anche dal fatto che disponiamo di un sistema di gestione attraverso il rilevamento delle targhe dei veicoli convenzionati. Alle telecamere è associato un database che riconosce la targa e contabilizza i lavaggi che a fine mese saranno fatturati. Il cliente fornisce le targhe del suo parco veicoli, viene fissato un valore per il lavaggio

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e, anche se viene un dipendente con un’auto con targa registrata, viene lavata senza dover emettere al momento ricevuta fiscale e/o fattura. Questo servizio è esteso oltre che agli Enti e alle aziende, anche ai privati ed è disponibile sugli impianti ‘serviti’ come il tunnel Hercules e sul portale per veicoli industriali Baltic.

Per le piste self e il doppio portale Hyperion in self c’è la possibilità di utilizzare una card ricaricabile: con questo strumento è possibile ottenere degli sconti acquistando un certo valore preventivamente. Questo sistema è studiato per fidelizzare la clientela: con la card si può usufruire dei servizi di lavaggio e anche acquistare i gettoni da utilizzare sulle apparecchiature self-service dedicate alla pulizia interna dei veicoli.

Nei lavaggi serviti, ossia il tunnel e portale per veicoli industriali, eseguiamo il pretrattamento dei mezzi con lancia e operatore. Nella parte anteriore del tunnel è realizzata una zona coperta per la preparazione dove si possono pretrattare due veicoli quasi contemporaneamente; mentre il primo sta entrando nel tunnel si può iniziare con il secondo senza perdite di tempo. C’è un braccio dal quale scende il tubo dell’alta pressione per gli operatori e l’erogazione dell’emolliente viene effettuata con l’uso di un impianto di dosaggio fisso collocato nella sala tecnica e collegato alla zona di prelavaggio del tunnel.

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Una volta entrata nel tunnel, la vettura passa sotto l’arco schiuma, poi ci sono due brasiliane e il gruppo di cinque spazzole, quattro verticali e una orizzontale, non traslanti. È un impianto semplice, una macchina con le funzioni base, perché ci si è resi conto che effettuando il prelavaggio non c’è bisogno di tanti passaggi, quindi si è puntato su un’apparecchiatura affidabile e veloce con pochi organi in movimento. Non è previsto neppure il lavaruote, per non eccedere con la lunghezza. Risciacquo e asciugatura laterale con parte fissa e mobile si adattano alla larghezza del veicolo, poi c’è la lama a copiare tipica di Ceccato per l’asciugatura nel tunnel.

Non ci sono le spazzole di asciugatura finali, come non c’è l’uomo per la rifinitura perché, sia per i prodotti chimici che per la qualità dell’acqua impiegata, non ce n’è bisogno. Per una maggior finitura sono comunque a disposizione due aree distinte una in self e una servita: a proprio piacimento, il cliente può andare nella zona che più gli aggrada, in quella servita ci sono gli addetti per la pulizia interna del veicolo.

Grazie all’impiego dell’acqua addolcita nell’intero ciclo di lavaggio e di detergenti e cere con nanotecnologie, le gocce che inevitabilmente rimangono sono veramente esigue e velocemente eliminabili. Ogni sporco è diverso, qui abbiamo pochissimo inquinamento ma salsedine e polveri secche, quindi i prodotti sono stati testati per questa tipologia di sporco.

Il doppio portale auto è un Hyperion Tech, non l’ultimissima evoluzione perché quando lo abbiamo acquistato ancora non c’era la versione 3.0. È dotato di cascata di schiuma, che piace molto ai clienti, spazzole antigraffio e trattamento del sottoscocca, più per la terra perché qui il sale è inesistente. Non è un accessorio molto usato, ma volevamo dare un servizio completo.

La zona self è allestita con piattaforme di cemento armato prefabbricate per

avere una qualità e una precisione delle opere di appoggio che in altro modo non si riescono a ottenere, sono molto più resistenti ai prodotti chimici e si ha la certezza che l’impianto sia montato a regola d’arte. L’estetica delle piste è personalizzata, la tecnologia integra anche la schiuma attiva, quindi ci sono sette programmi, uno oltre ai classici sei: lavacerchi, alta pressione, alta pressione con detergente, risciacquo con e senza osmosi, spazzola e schiuma. Una pista è coperta e l’altra scoperta per camper e furgoni, ma non si è potuto fare di più per mancanza di spazio.

Il portale per veicoli industriali Baltic ha la particolarità di essere stato uno dei primi ad aver adottato le spazzole antigraffio in espanso, che sono molto efficaci e lavano benissimo con il massimo rispetto delle superfici; soluzione particolarmente apprezzata in modo particolare per gli autobus perché non creano i problemi delle tradizionali spazzole in ‘pet’ (nylon)”.

Un impianto unico per la Sardegna “L’impianto non ha erogazione di carburanti e dista circa cinque chilometri dal centro di Cagliari e dal porto, sulla direttrice che va a Ovest, a un chilometro dall’aeroporto – conclude Francescon –. Come ricordato da Manca, ci sono clienti che vengono dalla città per lavare qui, ma questa zona è anche sede di numerose attività industriali e commerciali e molti residenti a Cagliari lavorano qui. Questo comporta una significativa affluenza nella pausa pranzo e dopo l’orario di lavoro; per questo il lavaggio in self-service è sempre aperto.

Credo sia l’impianto più all’avanguardia nell’intera Sardegna per completezza, tecnologia ed estetica, merito in particolare alla cura che Francesco Manca ha voluto dedicargli perché ci tiene e ha voluto fare le cose al meglio”.

Massimo Cicalini

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HYGIENE il pronto intervento per l’igienizzazione

Per ulteriori informazioni: KIMICAR SRL – Via Fabbrica, 1/C – 27040 Bosnasco (PV) Tel. 0385/272247 – www.kimicar.it – info@kimicar.it

Da Kimicar una famiglia di prodotti per l’igienizzazione delle mani, delle superfici e degli ambienti, anche in ambito alimentare.

In questa famiglia di prodotti (che potete trovare sul sito www.kimicar.it nei 2 cataloghi delle Linee HYGIENE ed INDUSTRY) è presente una gamma di prodotti ampia e ben diversificata in modo tale da poter soddisfare la maggior parte delle esigenze di sanificazione delle mani, delle superfici e degli ambienti. I flaconi di SANIT-GEL possono essere utilizzati con una speciale piantana in acciaio inox.

In questo particolare momento, dove la richiesta di igienizzazione è fondamentale, KIMICAR ha sviluppato una serie di prodotti che rispondono alle direttive del Min. della Salute in materia di misure di contrasto alla diffusione del COVID 19.

Per quanto riguarda l’igienizzazione delle mani, KIMICAR ha sviluppato 2 gel idroalcolici: SANIT-GEL con un diverso contenuto alcolico (60% - flacone da 800mL e tanica da 5L e 70% - flacone da 500mL e tanica da 5L). Entrambi i prodotti contengono glicerina (per reidratare le mani) e sono notificati come Cosmetici presso il Min. della Salute e a livello europeo Per l’igienizzazione delle superfici, l’Azienda di Bosnasco (PV) ha rea-

Per quanto riguarda l’igienizzazione di ambienti ed attrezzature alimentari KIMICAR ha maturato una notevole esperienza ed è in grado di proporre un’interessante gamma di prodotti: SANIFOOD e SANIFOOD 2 a base di amido betaine che consentono l’igienizzazione per qualche ora di superfici che possono venire a contatto con alimenti sfusi senza contaminarli, PERACETIK igienizzante a base di acido peracetico per impianti ed attrezzature, IDROXID CIP igienizzante non schiumogeno a base di perossido di idrogeno e acido peracetico per l’igienizzazione di linee di riempimento liquidi alimentari e IDROXID FOAM (versione schiumogena per igienizzazione superfici e attrezzature con sistemi schiumogeni a spruzzo).

KITOGEN, pulitore acido per interno tubazioni per riempimento li-

lizzato un nuovo prodotto: KIM 70 pronto uso (70% di etanolo nel formato con trigger da 800mL e tanica da 5L) e OXYGEN che è un igienizzante a base di Perossido di idrogeno (tanica da 5L).

Questi prodotti vanno ad integrare prodotti storici come KIM (profumato da diluire a base di Sali d’Ammonio Quaternario), KIM IGIENIZZANTE(incolore e inodore a base di Sali d’Ammonio Quaternario, da diluire) e KIM IGIENIZZANTE PRONTO USO (flacone da 800mL con trigger a base di Sali d’Ammonio Quaternario).

Per quanto riguarda invece l’igienizzazione degli ambienti, KIMICAR ha in gamma 2 prodotti: ODOR CONTROL TOTAL che è un igienizzante deodorante spray a base di alcol e Sali d’Ammonio Quaternario per l’igienizzazione di piccoli ambienti, interni e condizionatori auto (bombola aerosol da 200mL con valvola a svuotamento completo) e AEROSANche è specifico per l’utilizzo con nebulizzatori elettrici e ad ultrasuoni per l’igienizzazione di ambienti ed interni auto (pronto uso) con “effetto nebbia”

quidi alimentari e BIOKIM, integratore di tensioattivi per alcali caustici.

Completano la gamma BIOLOGIK a base di Amidobetaine e acido Citrico per igienizzazione giornaliera per attrezzature alimentari, DETOSAN detergente igienizzante alcalino schiumogeno, DETOSAN 2, detergente alcalino non schiumogeno per utilizzo con ricircolo, ideale per la pulizia di serbatoi ed impianti di riempimento liquidi alimentari, DETOSAN CLOR, detergente cloroattivo e DETOSAN CLOR FOAM, versione schiumogena del DETOSAN CLOR. Tutti questi prodotti sono da diluire e sono in tanica da 25Kg.

Per ulteriori informazioni: KIMICAR SRL – Via Fabbrica, 1/C – 27040 Bosnasco (PV) Tel. 0385/272247 – www.kimicar.it – info@kimicar.it

AUTOLAVAGGI

L‘AUTOLAVAGGIO CHE CI VOLEVA A Cervia, sulla riviera romagnola, un’area di servizio modello con tutti i servizi e ora anche un completo autolavaggio Istobal con due doppi portali M’Nex25 e quattro piste N’Joywash Avant.

Davide Baldisserri è, con la sorella Sandra, il titolare di questa stazione di servizio Esso aperta dal padre e dal nonno nel lontano 1964. Si trova a Cervia, sulla celebrata riviera romagnola tra Cesenatico e Rimini, più precisamente sulla Statale Adriatica in direzione Sud verso Rimini. Una posizione privilegiata, adiacente allo svincolo che porta all’Autostrada, in una zona naturale protetta perché è vicina alle famose Saline di Cervia, caratterizzate dal ricercato sale non amaro, tra l’altro fornitrici anche delle cucine papali e presidio Slow Food dal 2004.

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Un’area con servizi a 360° “Inizialmente c’era solo la stazione carburanti – racconta Baldisserri –, e poi negli anni è stata sempre più implementata con altri servizi: GPL, piccolo bar con annesso shop dal 1972 e più recentemente anche un ristorante che è un’eccellenza, con una cuoca che fa la pasta a mano. Nel 1985 è stato aggiunto un autolavaggio a tunnel e in zona ce n’erano molto pochi, siamo stati un po’ dei pionieri. Da allora l’attività del lavaggio auto è proseguita per diversi anni fino a quando, nel 2015, è stata interrotta perché il tunnel era

obsoleto, nonostante fosse già stato sostituito una volta. Da qualche anno è stata avviata una ristrutturazione di tutta l’area e in questo contesto si è deciso di ricreare una zona dedicata al lavaggio delle auto, ma molto più organizzata. Così, nello spazio adiacente alle pompe carburanti e al ristorante, è stato eliminato il tunnel e al suo posto sono stati installati due doppi portali Istobal M’Nex25 e quattro piste Istobal N’Joywash Avant. Da quando è stato dismesso il tunnel a questa nuova area, sono passati tre anni ed è stata cambiata anche la tipologia del servi-

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zio: dal full-service al self-service con comunque un’offerta di ‘servito’, una scelta dettata soprattutto dall’esigenza di semplificare la gestione del personale e ampliare gli orari del servizio. Ora i due doppi portali sono utilizzati in questo modo: servizio self per entrambi negli orari di chiusura, mentre uno dei due negli orari di apertura viene utilizzato sia per il self che per il servito,

sia degli interni che degli esterni, così riusciamo a dare ugualmente un servizio completo al cliente che lo richiede.

Nello specifico, il servito prevede il prelavaggio con lancia, il lavaggio con il portale e la pulizia degli interni.

Le piste sono tre coperte e una scoperta, che ci permette di dare un servizio anche per furgoni e camper; la risposta dei clienti è stata ottima anche se

erano una novità assoluta per la nostra stazione. Tutto il sistema, accessori compresi, funziona a tessere o a gettoni e il cliente può scegliere. I programmi sono i classici: lava cerchi, lancia schiuma, alta pressione e detergente (programma 3), spazzola, risciacquo alta pressione, cera, osmosi. La schiuma ha una lancia dedicata.

Il programma più usato è, come spesso accade, l’intermedio: alta pressione, schiuma, doppia spazzolata e asciugatura. Diamo la possibilità di avere la sola pulizia esterna con operatore oppure il servito completo interno ed esterno. Completa anche la dotazione di accessori sul piazzale: lavatappeti, aspirapolvere, igienizzante per abitacolo e panni imbevuti.

Da notare la particolare struttura di legno dell’area carburanti, che è stata imposta dai vincoli paesaggistici ed è diventata l’elemento dove abbiamo pensato di investire maggiormente: ci siamo affidati a un bravo architetto e quella che poteva essere una limitazione è diventata un’idea vincente, perché la pensilina è molto accattivante, piace, ci caratterizza e fa da richiamo.

L’impianto è stato inaugurato nel maggio dello scorso anno e, nonostante i riscontri in termini di passaggi e fatturato siano buoni, siamo convinti di poter crescere ancora perché, in fondo, l’attività è stata ferma per tre anni.

In pratica è una ripartenza, ma siamo abbastanza soddisfatti, anche il servito è molto apprezzato e scelto. Naturalmente il tipo di clientela varia a seconda della stagione, siamo in una zona a fortissima vocazione turistica, tra Cervia e Pinarella di Cervia a pochi passi da Rimini, Cesenatico e Milano Marittima,

IL “CHI È” DI ISTOBAL M’NEX25 Due portali di lavaggio (asciugatura-lavaggio) che lavorano in maniera sincronizzata sulla stessa pista da 11 m Asciugatura di grande portata e basso numero di giri (1500 giri/min) e potenza da 14 kW Doppio allacciamento catenaria Verniciatura in polvere con spessore minimo da 60 micron (30μ imprimitura, 30μ colore) Massima flessibilità nella scelta dei differenti optional di asciugatura e di lavaggio Tre altezze veicolo: 2.300 mm, 2.500 mm e 2.700 mm Due larghezze veicolo: 2.500 mm e 2.700 mm Due lunghezze binari: 11.000 mm e 12.000 mm Larghezza minima impianto: 4.058 e 4.258 mm Larghezza massima impianto: 4.312 e 4.512 mm Altezza totale impianto da 3.100 mm a 3.500 mm Alta pressione orizzontale Montata nel modulo di lavaggio riesce a realizzare un lavaggio ad alta pressione in ogni parte del veicolo con i suoi 14 ugelli rotanti.

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Altre alte pressioni disponibili con prestazioni che vanno da 15 fino a 160 bar: alta pressione laterale fissa, alta pressione laterale oscillante e alta pressione laterale inferiore.

Lavaruote ad alta pressione Lava i cerchioni con sei ugelli rotanti e è il complemento dell’alta pressione orizzontale. Inoltre, la flessibilità di configurazione permette di montare diversi lavaruote in entrambi i moduli del doppio portale.

Principali optional Carenatura Zenit Carenatura Cubik Segnale luminoso Boomerang Segnale luminoso Linear Segnale luminoso Sferic Lavaggi sottoscocca Schermi paraspruzzi Touchscreen a colori

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ISTOBAL PER LA LOTTA AL CORONAVIRUS Il gruppo spagnolo, nella lotta contro il Covid-19, si reinventa sviluppando gli archi per la sanificazione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e dell’esterno dei veicoli. È così che in due settimane Istobal ha adattato la sua tecnologia di applicazione chimica sui veicoli per produrre archi che spruzzano disinfettante sui DPI del personale sanitario e addetti ai servizi di emergenza, in modo rapido ed efficiente in 15 secondi.

L’azienda ha avviato la produzione di questa apparecchiatura in modo che possa essere installata in prossimità degli accessi principali alle aree di quarantena, sale operatorie, terapie intensive e altri punti strategici per evitare la diffusione del virus. Con una capacità di disinfettare più di 4 mila persone con DPI al giorno, questo arco misura due metri di altezza ed è facile da installare perché è dotato di supporti che si possono fissare al suolo o a qualsiasi piattaforma: è composto da otto ugelli che si

sono tutte località che ci garantiscono lavoro grazie anche all’immagine e ai servizi offerti dall’impianto. Siamo anche di fronte a un famoso kartodromo che è frequentato sia da agonisti che da dilettanti che noleggiano, quindi il movimento nella bella stagione è notevole e molti scelgono di usufruire dei nostri servizi. Abbiamo quindi una forte affluenza sia di locali sia di turisti”.

Perché Istobal “Istobal è stata scelta tra altri due competitor – prosegue Baldisserri –. Me ne avevano parlato bene e quindi sono andato a visitare degli impianti qui in zona e a parlare con dei colleghi che l’avevano. Tutti mi hanno confermato i giudizi positivi, anche se ho fatto ugualmente una gara d’appalto che è stata vinta da Istobal. Adesso posso dire che sono contento della scelta e la rifarei”.

“Come Istobal siamo molto soddisfatti di avere servito un cliente come Bal1/2020

attivano automaticamente al passaggio grazie a un sistema di rilevamento a fotocellule e nebulizzano i prodotti disinfettanti sui DPI. Inoltre, Istobal ha messo in produzione anche archi per la sanificazione esterna dei veicoli di servizio come ambulanze e mezzi delle forze dell’ordine, con una capacità di sanificazione media di circa mille veicoli al giorno. Questi sistemi sono progettati per spruzzare biocidi e consentono la disinfezione di veicoli anche di grandi dimensioni. I primi archi per la sanificazione dei DPI e l’esterno dei veicoli sono già operativi in Spagna in città come Madrid e Valencia.

disserri che ha anche altre due aree di servizio, a Cervia e a Ravenna, anche se ancora senza il lavaggio – interviene Gianluca Pistocchi della TVR Srl, concessionario di zona del costruttore spagnolo –. I due M’Nex25 sono dei doppi portali full optional e sono stati scelti sia per la velocità, sia per le caratteristiche di lavaggio che prevede un’alta pressione particolarmente efficace. Ottimo prelavaggio, velocità e risultato finale. L’impatto visivo è accattivante grazie anche alle nuove luci led dei semafori e del guida ruote a led multicolore, la macchina è configurata con luci Boomerang e carenatura Zenit, un look all’altezza di questa moderna stazione. Quando parliamo di full optional intendiamo lavaggio sottoscocca, alta pressione laterale mobile con ugelli rotanti, alta pressione lavaruote con tre ugelli rotanti per parte più lavaruote con spazzola, pannello di controllo touchscreen, alta pressione,

asciugatura con palpebra mobile sull’orizzontale per orientare il flusso.

Siamo vicini allo svincolo dell’autostrada per Ravenna e Bologna e quindi, oltre che per il nostro cliente, anche per Istobal questa è una vetrina molto importante: infatti piste, portali e accessori sono interamente di nostra produzione. La struttura è moderna, esteticamente gradevole ed è stata dotata di accessori Istobal come il portabiciclette per poterle lavare, una piastra appoggia cavalletto per il parcheggio sicuro delle moto e un appendiabiti per le giacche e il casco.

A questo aggiungiamo che la stazione è molto ben seguita e curata nella pulizia, i titolari sono dei perfezionisti e questo per Istobal è un importante valore aggiunto”.

“Tutto l’impianto è dotato di telecamere per la videosorveglianza da remoto su smartphone e dall’ufficio con monitor – riprende Baldisserri –.

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Abbiamo anche il collegamento IWManager di Istobal con il quale monitoriamo tutte le macchine con il controllo della gestione e degli allarmi e possiamo anche ovviare eventuali stop/reset.

Il servito viene fatto per sei giorni alla settimana e la domenica mattina. Fino a poco tempo fa la stazione era aperta h24 anche per i carburanti e il bar, mentre ora le pompe hanno gli orari di chiusura classici e poi in self, ma il bar e il piccolo shop restano aperti h24, 7 giorni su 7. Il fatto di essere un punto di riferimento per la zona ci ha avvantaggiato molto anche sulla vendita di carburanti, perché chi viene a comprare i generi di prima necessità come latte o sigarette, ne approfitta e fa anche benzina o viceversa. Quando tutto è chiuso noi ci siamo sempre e questo ci permette anche di fare delle promozioni incrociate tra bar, carburanti e l’autolavaggio. Con il menù completo al self-service si usufruisce di uno sconto su un lavaggio e lo stesso con i carburanti ogni 30 euro di rifornimento si ha uno sconto su un lavaggio”.

Massimo Cicalini

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PIAZZALE

TUTTI IMPEGNATI CONTRO IL VIRUS La nuova parola d’ordine è sanificazione e Mix è pronta fare la sua parte con una serie di apparecchiature per debellare il virus e incrementare il business. Le presenta il Presidente Carlo Gavotto.

Le aree di servizio, e gli autolavaggi in particolare, possono recitare un ruolo di primo piano nella lotta al Coronavirus. La sanificazione dei veicoli, non solo ambulanze, bus e auto pubbliche, ma anche quelli privati, hanno un impatto pesantissimo nella diffusione del virus e quindi la loro corretta pulizia è determinante in una efficace azione di prevenzione. Al contempo offrire un servizio di sanificazione può costituire un eccellente business per i gestori delle stazioni di servizio.

Alla luce di questa emergenza mondiale, non sorprende quindi che tutte le aziende impegnate nel settore della pulizia automotive stiano proponendo delle soluzioni per completare l’offerta di sanificazione dei propri clienti. Mix non fa certo eccezione e per conoscere le ultime novità in tema sanificazione dell’azienda alessandrina abbiamo incontrato Carlo Gavotto, Presidente del suo Consiglio d’amministrazione.

Una rapida evoluzione “L’evoluzione della specie è rapidissima e Mix si è fatta trovare pronta con una serie di nuovi prodotti – spiega Gavotto –. All’erogatore di prodotto sanitizzante nebulizzato e all’aspiratore Twister & Dry con nero gomme e sanificatore, si è aggiunto il sanificatore carrellato, che si presenta come un’idropulitrice su ruote del peso di circa 50 kg con un compressore professionale a bordo che garantisce una portata importante. Questa macchina può essere impiegata nelle aziende per sanificare i materiali in ingresso e i posti di lavoro, mentre in ambito carwash è pensata per il ‘servito’ con operatore. È un prodotto valido e versatile, ideale anche per le stazioni carburante che non hanno lo spazio per il lavaggio, ma la possono tenere sul piazzale per sanificare le auto dei clienti; inoltre può essere una soluzione efficace anche per autono-

leggi, trasporto pubblico e flotte di camion e furgoni.

Il sanificatore carrellato è ideale soprattutto per gli interni delle auto dove lavora con aria compressa, perché nebulizza finemente e quindi non bagna i sedili, un concetto diverso dal profumatore. Se vogliamo è simile al vapore: nebulizza la sostanza battericida e sanifica l’ambiente senza bagnare i tessuti. È importante, perché in pochi minuti l’operazione è completata, così l’auto è subito utilizzabile, il cliente può partire e la macchina è pronta per quello successivo.

Un altro prodotto che stiamo già sperimentando in un nostro portale è un arco sanitizzante, perché riteniamo che la porosità delle spazzole antigraffio possa veicolare il virus, per esempio lavando un’autoambulanza infetta.

Se il portale utilizza un prodotto neutro, non un Ph12 che eliminerebbe il virus, le spazzole potrebbero restarne

Pulse con programma igienizzante

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contaminate e a loro volta contaminare le auto successivamente lavate. Per ovviare a questo rischio abbiamo realizzato un sistema igienizzante in alta pressione che distribuisce il prodotto sanificante sulla carrozzeria asciutta, quindi prima che inizi la fase di lavaggio, così da neutralizzare qualunque agente patogeno. Anche se non sappiamo se l’auto è o meno infettata, la sottoponiamo a un pretrattamento di sanificazione sulla carrozzeria in automatico, con una mousse specifica, di alta qualità. Si tratta di un prodotto puro Ph14 che quando lo si eroga sulla carrozzeria diventa Ph12/12,5 ed elimina tutti i virus presenti sulla carrozzeria e quindi le spazzole, nella fase successiva, lavorano su una carrozzeria sanificata. Tutto questo in automatico: la mousse utilizzata ha potere igienizzante ma non detergente, a quello ci pensano le spazzole come di consueto.

Questo arco a mousse montato sui portali Mix è molto simile alla lancia schiumogena che si utilizza nelle piste: la schiuma viene erogata da quattro ugelli ad alta pressione, è molto compatta e persistente per un’azione più efficace di sanificazione e, perché no, anche per la soddisfazione del cliente che si sente rassicurato. Tutti gli impianti Mix sono predisposti, ma si potrà montare anche su impianti esistenti di altre marche, ci stiamo lavorando.

Twister and Dry M3+ Aspirapolvere con erogatore di aria, nerogomme e prodotto sanitizzante

Erogatore Sanificante Carrellato

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È importante che il concetto dell’inquinamento della spazzola sia recepito, soprattutto dagli automobilisti che così potrebbero preferire un impianto con le spazzole sanificate agli altri.

Gli autolavaggi non sempre utilizzano prodotti sanificanti e soprattutto non sempre con ugelli a schiuma compatta che resta ben ‘attaccata’ alla carrozzeria e la copre uniformemente”.

Un impegno sociale “I test del nuovo arco – prosegue Gavotto –, li stiamo effettuando su un portale Mix a San Germano di Casale Monferrato, a due chilometri dalla sede della Croce Rossa e a uno dalla Protezione Civile, in un autolavaggio di nostra proprietà. Abbiamo offerto al Sindaco di Casale Monferrato delle chiavi

elettroniche precaricate così che possa offrire i lavaggi a Carabinieri, Polizia, Croce Rossa e Protezione Civile che possono sanificare e lavare le auto gratuitamente quando vogliono. Un’iniziativa a scopo benefico che si aggiunge a una donazione come nostro contributo all’emergenza Covid-19. Daremo al Comune anche una macchina carrellata perché la possa usare per sanificare gli interni delle ambulanze.

Stiamo lavorando pure sul programma dei lavacerchi delle piste self, dove momentaneamente andremo a sostituire il prodotto cerchi con uno sanificante.

Quindi anche nelle piste self avremo un programma antivirus. Bisognerà sempre operare sull’auto asciutta, perché così hanno decretato i virologi per avere il massimo dell’effetto: sulla carrozzeria

Erogatore di prodotto sanitizzante nebulizzato

bagnata il prodotto si diluirebbe e il velo d’acqua proteggerebbe il virus.

Quindi, arco mousse, programma 1 delle piste self che diventa di sanificazione, due macchine self e l’ultima nata, carrellata, per il servito e per vari usi in azienda dagli ambienti ai veicoli.

I prodotti chimici utilizzati sono garantiti dal produttore e sono presidi medici chirurgici, quindi siamo tranquilli anche sotto questo aspetto”.

Mario Rota

L’OFFERTA SANIFICANTE MIX Erogatore di prodotto sanitizzante nebulizzato Disponibile con (400 W) e senza compressore (50W) Dimensioni 410x410 mm h 1550 mm Twister & Dry M3+ con erogatore d’aria, nero gomme e prodotto sanitizzante Aspiratore autopulente con sistema di turbina che crea un vortice, il filtro in materiale apposito non viene intaccato dal prodotto aspirato rimanendo pertanto pulito.

Nel quadro di controllo è presente un apposito strumento che permette di controllare il vuoto della turbina: non sporcando il filtro, il potere aspirante non si altera in funzione dei quantitativi di materiale aspirato.

Costruzione interamente di acciaio inox con calotta di copertura in abs termofuso; turbina trifase da 2,2 kW e recipiente del materiale di risulta con apposite ruote per un facile spostamento.

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Scheda elettronica per la variazione dei tempi di aspirazione, conta gettoni, gettoniera elettronica, spia di corrente, fungo di emergenza, tubo aspirazione di 6 m completo di paletta.

Twister & Dry M3+ aggiunge alla tecnologia base di Twister M3 la possibilità di invertire il flusso della turbina e di avere un flusso di aria soffiata in uscita dall’apposito tubo con manichetta per ottenere una migliore pulizia di tutte le superfici e degli angoli. Aspirazione e soffiaggio possono essere attivati contemporaneamente.

Erogatore Sanificante carrellato per antibatterico nebulizzato • 4 ruote di cui 2 pivotanti • possibilità utilizzo per 24h, no stop • cavo di alimentazione da 10 m • arresto temporizzato programmabile da 5 a 80 minuti • valvola di scarico della condensa del serbatoio

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AUTOLAVAGGI

UN ACCURATO RESTYLING PER FARE LA DIFFERENZA Siamo a Piacenza nell’impianto di Piacenza Petroli Spa, un’azienda che ha scelto la qualità e le soluzioni all’avanguardia delle piste di Pro Wash System per distinguersi e conquistare nuovi clienti.

L’area di servizio di Piacenza Petroli sorge nella periferia di Piacenza “terra di passo”, così come Da Vinci la definì per la sua posizione di crocevia fra quattro regioni, sulla trafficata SP 654 che dalla città porta a Sud verso la Val di Nure.

Una stazione multi carburanti decisamente imponente e moderna, caratterizzata da una singolare e scenografica pensilina realizzata in cemento armato; davvero originale per non dire unica, mai ci era capitato (e di stazioni di servizio ne abbiamo visitate tante...) di vedere niente di simile e non possiamo che esprimere un giudizio positivo: se l’obiettivo era stupire ci sono riusciti.

L’intera area è stata oggetto di un profondo intervento di refitting delle tecnologie di lavaggio dai due portali a spazzole alle quattro piste, che ormai obsolete, sono state sostituite dall’impianto multipista di Pro Wash System.

La nuova installazione va a sostituire una precedente di altra marca, un chiaro segnale di qual è l’obiettivo della proprietà.

via. Come si può vedere, l’area è molto ampia e le zone di lavaggio e rifornimento sono coperte da una pensilina di cemento armato per conferirle carattere, originalità ma anche un senso di gradevolezza. Anche a Vigevano ne abbiamo una simile, solo leggermente più piccola ma con lo stesso stile.

L’autolavaggio è nato con l’impianto nel 2012 e, da qualche mese, abbiamo rinnovato sia le piste con il multipista di Pro Wash System, che i due portali. È stata una scelta meditata ed accurata. La tecnologia del precedente impianto ha soddisfatto le esigenze passate, lavorando adeguatamente alle

richieste che avevamo. Quando però abbiamo fatto la scelta di cambiare è stato principalmente per garantirci un aggiornamento tecnico e tecnologico. La macchina di Pro Wash System infatti propone più programmi per differenziarci e dare soluzioni diverse ai nostri clienti. Prima utilizzavamo solo tre prodotti chimici, invece adesso ogni programma ha il suo prodotto specifico ma con diverse pompe dosatrici. Oggettivamente si risparmia sia in prodotto chimico che in acqua e si ha un miglior risultato di lavaggio. Adesso posso contare su una doppia opzione, nel prelavaggio tra schiuma o deter-

La parola a Piacenza Petroli A fare gli onori di casa è Pierluca Pareti, Legale rappresentante di Piacenza Petroli Spa: “L’azienda è stata fondata nel 1975 e oggi gestisco anche un altro impianto a Vigevano, in provincia di Pa-

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gente e in finitura tra polish o cera.

L’impianto è operativo da gennaio e, a parte la sfortuna comune a tutti per l’emergenza sanitaria, posso confermare che l’impianto rispecchia le nostre aspettative.

Pro Wash System ci è stata consigliata da un addetto del settore e devo dire

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che è stato un ottimo consiglio. Eravamo alla ricerca di aziende che costruissero piste e che lavorassero in modo serio e devo dire che abbiamo trovato un fornitore capace di fare entrambe le cose, con anche la capacità di realizzare degli elementi su misura, adeguandosi per esempio alla nostra sala tecnica”.

Le soluzioni di Pro Wash System La parola passa a Norberto Dioni, socio di Pro Wash System: “L’obiettivo era di creare un impianto con una precisa personalità votata all’automazione e al futuro. È stato quindi scelto il sistema di azionamento piste e accessori totalmente a mezzo card. Sono stati quin-

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di eliminati i gettoni, le casse erogano solo card e, naturalmente, accettano Bancomat, carte di credito, contanti e moneta. La card può essere acquistata con la cauzione di un euro e poi ricaricarla. Questo sistema consente di avere una ‘scontistica’ diversificata sulla base dell’importo ricaricato: il tutto è interamente gestito dalla proprietà a sua discrezione. Il titolare dell’impianto coordina in questo modo strategie di vendita con diverse scale di sconti o marketing. Programmare l’erogatore è molto semplice e intuitivo, anche se si ha poca dimestichezza con la tecnologia. Questo sistema è stato fortemente voluto da Piacenza Petroli per avere anche un maggiore controllo sugli incassi.

Le piste sono full optional con ampie possibilità di scelta di programmi: si parte dal programma ‘cerchi’ con un prodotto aggressivo, evidenziato sulla pulsantiera da un tasto rosso, poi troviamo la mousse attiva (che si aggiunge a quelli inseriti nella scheda tecnica del box, ndr), shampoo emolliente a bassa pressione, lavaggio a spazzola con schiuma, lavaggio solo ad acqua calda in alta pressione senza detergente, super lucidante, un polish in bassa pressione o cera e infine risciacquo con acqua osmotizzata in media pressione. In questa serie di otto programmi esistono due opzioni una alternativa all’altra: mousse oppure emolliente, nel lavaggio iniziale, cera oppure polish, per la finitura del veicolo.

Volendo ipotizzare una ‘sequenza di programmi tipo’, potrebbe essere: prodotto cerchi, detergente mousse attiva, saltare l’emolliente, lavaggio con spazzola, lavaggio solo con acqua calda, super lucidante o cera e risciacquo in osmosi. Con questo sistema il cliente finale ‘nostalgico’ ha la possibilità di

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ritrovare gli stessi programmi presenti nel precedente impianto, oppure può optare per una serie di fasi più ‘alla moda’. Scorrendo la pulsantiera, il cliente può usare prima il detergente cerchi e seguire poi la linea blu, per avere il lavaggio usale, oppure può scegliere tra i due nuovi programmi opzionali evidenziati in giallo, per aggiungere una novità. La tecnologia è completamente programmabile e consente questa differenziazione in modo semplice.

Il precedente impianto di lavaggio era stato montato dieci anni prima. Il cliente ha mantenuto inalterata la struttura e sostituito e modernizzato tutto il resto: bracci girevoli, lance e pulsantiera per la selezione programmi. Naturalmente, anche la sala tecnica è stata realizzata su misura riutilizzando solo la caldaia. Le pompe di rilancio che 1/2020

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TITAN, IL GIGANTE NEL LAVAGGIO DEI VEICOLI INDUSTRIALI Nella gamma di impianti prodotti da Pro Wash System, Titan è il portale di lavaggio per i veicoli industriali. Un impianto pensato e costruito per sopportare un carico di lavoro pesante: già guardando la struttura, in acciaio zincato a caldo con viti di fissaggio di acciaio inox, questo concetto salta all’occhio. Tutta la componentistica è assemblata all’interno di un armadio IP55 con porta e serratura di sicurezza. Ciascun motore elettrico è dotato di protezione contro sovraccarichi e cortocircuiti, i motori sono a tensione unificata con circuito ausiliario a bassa tensione. Il plc è dotato di un terminale di dialogo per controllare e registrare le ore di lavoro, gli intervalli di manutenzione e segnalare anomalie e allarmi.

Lo spostamento trasversale delle spazzole garantisce che ognuna oltrepassi la parte centrale del veicolo rispazzolandola in entrambe le direzioni e garantendo così una pulizia perfetta. I programmi di serie garantiscono i migliori risultati di lavaggio su una vasta gamma di veicoli commerciali e industriali: pullman, autobus, camion, trattori, rimorchi e semirimorchi. Grazie alla competenza e abilità di Pro Wash System, il design di questo portale può essere personalizzato in piena libertà nei colori delle spazzole o della struttura, fino al sistema modulare del controllo elettronico per una programmazione flessibile, facilmente personalizzabile ottimizzando ogni programma di lavaggio per soddisfare le specifiche esigenze del cliente. prima erano a terra al centro della stanza ora sono posizionate sulla base del rack, per cui la sala tecnica risulta più ordinata e il rack più compatto.

Le elettrovalvole sono pneumatiche e di acciaio inox. Tutto è stato sistemato a portata di mano e facilmente raggiungibile per la manutenzione.

Come già detto, si tratta di un impianto a quattro piste ed è dotato di circuito lava cerchi completamente di acciaio inox, gruppo elettrovalvole nichelate per la spazzola e bombola a carboni per eliminare dall’acqua il cloro dell’acquedotto. Tutto il gruppo schiuma è di acciaio inox con valvole pneumatiche con sistema Hydrominder per la schiuma. Un ulteriore gruppo pompa comandato anch’esso dal nostro schermo touchscreen consente la manutenzione e la pulizia dei due portali installati.

Infine, Piacenza Petroli ha optato per equipaggiare la macchina con un sistema di controllo allarmi, conteggi, contabilità e gestione in remoto”.

Massimo Cicalini

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PIAZZALE

IN PRIMA LINEA CONTRO IL CORONAVIRUS Tecnovap è da sempre impegnata sul fronte della sanificazione, non solo degli autolavaggi, ma anche per l’industria meccanica e alimentare. Ecco le sue soluzioni per combattere il Covid-19.

In un momento storico così difficile, Tecnovap mette a disposizione la sua gamma di generatori specifici per la sanificazione a vapore che, grazie al vapore saturo secco generato ad alta temperatura (180°C), garantiscono l’eliminazione di batteri, virus e muffe da ogni superficie. Oggi i generatori di vapore Tecnovap trovano applicazione sul campo, nelle mani di operatori specializzati, nelle sanificazioni ambientali, dando il loro contributo alla lotta contro il micidiale e invisibile virus Sars CoV-2.

Inutile ricordare come gli autolavaggi abbiano un ruolo fondamentale nella battaglia che si sta combattendo contro il Coronavirus e, al contempo, i servizi di sanificazione degli esterni e interni delle vetture possano costituire un importante richiamo per aumentare il traffico sul piazzale e creare nuovo business oltre che essere necessari. Nello specifico, i generatori di vapore Tecnovap sono disponibili per il self-service con la colonnina Car Hygiene Plus e per il “servito” con la linea Steam Tech.

Car Hygiene Plus per il self-service La colonnina self-service (ma può anche essere proposta con operatore) Car Hygiene Plus svolge la triplice funzione di vapore, aspirazione e detergente.

L’ultima evoluzione di questa macchina è stata migliorata nel design, con la possibilità di erogare uno spray detergente e di montare il gonfia gomme/ compressore per controllare la pressione degli pneumatici. Car Hygiene Plus è composta da un generatore di vapore trifase, aspirapolvere e aspira liquidi a turbina e un sistema di ricarica automatica True Temp con controllo elettromeccanico del livello dell’acqua in caldaia. La carrozzeria è di acciaio inox con grado di protezione IPX5. Il plc è interno con contascatti, regola la durata dell’erogazione del vapore o dell’aspirazione e dà un avviso di pulizia caldaia. Tre le possibili configurazioni: vapore e aspirazione con solo vapore, oppure con pistola detergente o, an-

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Car Hygiene Plus

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cora, con pistola detergente e tubo di aspirazione. I lettori sono disponibili per sole banconote, banconote e chiavetta, oppure gettoni o monete.

La macchina può essere utilizzata a qualsiasi temperatura e quindi può stare in servizio tutto l’anno, ottimizza l’uso dei prodotti chimici e riduce il consumo di acqua fino al 90% a tutto

Steam Tech

vantaggio dell’ambiente, il tutto fornendo un servizio rapido ed efficiente sia sulla carrozzeria, penetrando nei pori della vernice, sia degli interni e dei tappetini, ma anche sui cerchi. Inoltre, l’utilizzo in self è senza rischi per gli utenti che non vengono a contatto tra loro, ma garantisce la sanificazione a vapore degli abitacoli e c’è anche una

pistola per nebulizzare il detergente sanificante prima o dopo l’intervento.

Steam Tech per il “servito” Steam Tech è invece un generatore di vapore pensato per il lavoro “servito” con operatore, per la pulizia profonda della vettura con sanificazione degli interni a vapore, eliminando oltre a eventuali virus anche i cattivi odori, funghi, batteri e acari dannosi per la salute, eliminando macchie da sedili e tappezzeria; inoltre, gli interni restano asciutti permettendo da subito l’utilizzo della vettura. Il generatore di vapore è proposto in tre potenze: 8,5 kW, 12,1 kW e 15,6 kW. La carrozzeria è di acciaio e polietilene molto resistente ai colpi, la caldaia è di acciaio inox con gli elementi riscaldanti intercambiabili, mentre l’autonomia di vapore è illimitata grazie al sistema di ricarica automatica dell’acqua con serbatoio interno e sistema di controllo elettromeccanico True Temp del livello dell’acqua in caldaia. Di serie è offerta anche la possibilità di poter erogare detergente o acqua surriscaldata unitamente al vapore. Il serbatoio dell’acqua è di 15 litri come pure quello del detergente, la pressione operativa è di 10 bar e la temperatura del vapore di 183°C. Steam Tech è fornito con aspirapolvere e aspira liquidi con funzionamento a galleggiante e l’impugnatura ha un funzionamento elettronico molto efficace che rende più semplice la regolazione di potenza del vapore, l’erogazione del detergente e l’aspirazione. Il display sulla macchina riporta invece temperatura, ore di utilizzo, pressione operativa e timer.

E c’è pure il credito d’imposta Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro quale misura di contenimento del contagio del virus Covid-19 il decreto “Cura Italia” del 18 marzo ha previsto anche un credito d’imposta del 50% sulle spese di sanificazione degli strumenti di lavoro fino a un massimo di 20 mila euro.

Federico dei Roggero

Steam Tech

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AUTOLAVAGGI

#CHIEDIAWASHTEC PER IGIENIZZARE WashTec ha sviluppato un programma di affiancamento ai suoi clienti per aiutarli a rilanciare il loro business puntando sulla igienizzazione.

Ne parliamo con Massimo Sartor, Responsabile della divisione chimica di WashTec Italia. “È da un po’ che ci stavamo lavorando e per la ‘Fase 2’ dell’auspicato ritorno alla normalità dopo il lockdown ci siamo fatti trovare pronti”. È un Massimo Sartor determinato quello che raggiungiamo telefonicamente per conoscere il programma #chiediawashtec, cioè le strategie messe in campo in Italia da un colosso come WashTec per aiutare il mondo dell’autolavaggio a riprendersi da questo autentico tsunami che si è abbattuto su tutte le attività produttive. Del resto il Responsabile della divisione chimica di WashTec Italia è impegnato in prima linea in questa ripartenza che ha nella igienizzazione la parola d’ordine, non solo nelle strategie di marketing, ma anche per rendere un reale servizio alla clientela e alla popolazione.

Al fianco dei lavaggisti “Tutti i nostri clienti hanno ricevuto un email informativa e abbiamo allestito una comunicazione con materiale mirato a marchio WashTec – spiega Sartor –. In WashTec Italia abbiamo riflettuto molto su come aiutare i nostri lavaggisti a ripartire, perché l’obiettivo non è un guadagno in più, che sarebbe voler speculare su una disgrazia del genere, ma un aiuto per uscire dall’emergenza. È così che abbiamo ideato una campagna di sostegno al rilancio dell’attività e del business dopo il lockdown, cogliendo l’occasione anche per fare un po’ di chiarezza, dal nostro punto di vista, sulla pulizia esterna della vettura: in altre parole spiegare cosa si intende per sanificazione (che è un processo applicabile sostanzialmente agli interni delle vetture e di cui WashTec non si occupa) e igienizzazione.

Partendo dalle indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita, ndr) riguardo alla igienizzazione delle nostre mani (sostanzialmente: ‘lavatele con acqua e sapone, strofinandole per almeno 50 secondi’), abbiamo sviluppato uno specifico programma di lavaggio per igienizzare l’auto

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esternamente e, ai possessori di un impianto WashTec che aderiranno a questa promozione, invieremo un nostro tecnico che gratuitamente installerà tale programma che interpreta le normative per garantire un’azione efficace a tutela dell’automobilista e, al contempo, dare un’immagine di efficienza e serietà per l’autolavaggio.

Il tutto senza bisogno di investimenti da parte del gestore!

Per essere efficace in tutti gli angoli della vettura, il programma distribuirà il prodotto chimico in due riprese e spazzolerà la vettura, anziché con soli due passaggi, con quattro passaggi, quindi con un maggior contatto della spazzola e una maggiore igienizzazione. I prodotti che forniamo con questo pacchetto sono già in commercio e alcuni nostri clienti li stanno utilizzando da tempo, ma ora con questa campagna tutti li possono acquistare a un prezzo molto conveniente, con uno

sconto del 40% che WashTec non aveva mai praticato, e con un pagamento che può arrivare anche a sei mesi.

Quindi diamo al lavaggista tutto il tempo di riavviare l’attività e di pagare i prodotti con tutta calma”.

Massimo Sartor

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“Vuoi igienizzare la tua auto?”

Lavala come le tue mani!

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Questo programma di lavaggio offre anche la massima igiene sulla tua auto.

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I PRODOTTI AUWA UTILIZZATI DA #CHIEDIAWASHTEC Auwa PowerTecs Consumo per veicolo da 20 ml, senza contatto da 100 ml Valore pH in concentrato circa 14 Tempo di reazione raccomandato max 60 secondi Imballaggi: tanica da 10 o 25 kg, tamburo da 240 kg Proprietà del prodotto: • predetergente altamente alcalino • rimuove anche lo sporco secco • azione schiumogena • adatto anche per uso manuale • ideale per sistemi touchless • ideale anche come detergente per ruote (anche cerchi in alluminio stell e sigillati) e rimozione insetti • profumo intenso di lime

Auwa ShampoClean Forte Plus Consumo per veicolo 10–25 ml Valore pH in concentrato circa 14 Tempo di reazione raccomandato max 60 secondi Imballaggi: tanica da 10 o 25 kg Proprietà del prodotto: • shampoo per auto speciale acido con proprietà di ferro-legame • per il lavaggio del veicolo e la pulizia manuale del vano e dell’installazione • regola il valore pH dell’acqua di lavaggio • la piacevole fragranza mantiene l’autolavaggio fresco e pulito • adatto a tutti i sistemi di trattamento dell’acqua

“Tornando al programma di lavaggio – prosegue Sartor –, i prodotti che abbiamo identificato per la massima efficacia di risultato, grazie alla qualità dei tensioattivi contenuti, sono i prelavaggi alcalini Auwa PowerTecs e Auwa FoamClean Forte Plus. Il ciclo di lavaggio si allunga leggermente e, più o meno, durerà come un programma polish. Quindi questo è il messaggio che vogliamo dare: ‘cari clienti WashTec, se dovete igienizzare le auto non serve che compriate prodotti particolari; vi diamo noi il programma specifico corredato con il giusto prodotto per autolavaggio, che magari state già utilizzando! Se non lo avete, lo potete comprare con uno sconto particolare e un pagamento che arriva fino a sei mesi, così che possiate riprendere a lavorare tranquilli e senza costi immediati’. Questo programma di lavaggio, secondo noi, dovrà essere venduto al cliente finale a un prezzo standard che sia già all’interno del listino, senza alcuna speculazione. Cerchiamo di sensibilizzare i nostri clienti in questo senso”.

Marketing strategico B2C Oltre al programma e ai prodotti, all’interno del ‘pacchetto igienizzazione’ WashTec Italia offre ai suoi clienti anche una campagna di marketing mirato B2C (business to consumer, cioè dal lavaggista all’automobilista, ndr) e i supporti per la promozione del programma sull’impianto.

“I nostri clienti saranno forniti gratuitamente di volantini che spiegano come le auto saranno igienizzate – spiega Sartor –. Inoltre, come già detto, li stiamo invitando a mantenere i prezzi inalterati perché in pratica non c’è un costo aggiuntivo. Così questa ripartenza sarà un vantaggio per tutta la comunità: per l’automobilista che avrà un programma igienizzante per la sua vettura senza particolari pratiche e senza sovrapprezzo, per la salute di tutti con più auto ‘sane’ in circolazione, e per il lavaggista con sconti sul costo del prodotto, vantaggi per il pagamento e la fornitura gratuita del programma e della campagna di marketing B2C. Senza dimenticare che le auto saranno ancora più pulite, perché con due passaggi di spazzole in più e due prodotti di prelavaggio sarà come lavarle due volte. Tutto questo offre al lavaggista l’opportunità di farsi preferire dagli automobilisti e gratificare i clienti abituali e lo fa sentire ‘speciale’ e appartenente a un club esclusivo come è giusto che sia: quello dei clienti WashTec”.

Massimo Cicalini

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MUSEO FISOGNI

ORO NERO D’ORIENTE IL PETROLIO DELLE INDIE Quando il petrolio veniva dalle Indie: tra colonialismo, trust e interessi petroliferi che hanno portato alla nascita di alcune grandi compagnie.

Oggi, è risaputo, gran parte del petrolio mondiale viene prodotta nel Medio Oriente e nella penisola araba, regioni cruciali a cui si aggiungono altri Paesi sparsi in tutto il mondo. In primis la Russia e gli USA (che si contendono il primo posto con l’Arabia Saudita), seguiti dalla Cina (sesta). Nella top 20 dei maggiori produttori compaiono anche paesi Sudamericani (Messico, Brasile, Venezuela), Africani (Nigeria, Angola, Algeria) ed Europei (Norvegia, Gran Bretagna). In pochi sanno però che, un tempo, queste classifiche erano molto differenti, e i centri del petrolio mondiale erano lontani dal Golfo Persico.

Consultando un vecchio trattato conservato al Museo Fisogni, ricaviamo un interessante spaccato della situazione petrolifera alla fine degli anni Venti.

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All’epoca, lo scettro per la maggior produzione mondiale era detenuto saldamente dagli USA, seguiti dal Venezuela (in rapida ascesa), dall’URSS (che viveva un periodo di ripresa dopo una lunga crisi, iniziata ancora ai tempi dello Zar) e dal Messico. Il primo Paese mediorientale che troviamo era solo al quinto posto, la Persia (oggi Iran), ove la produzione era monopolizzata dagli inglesi della BP (all’epoca “AngloPersian Oil Company”). Nella top 20 dell’epoca non mancano le sorprese, come la Romania, stabilmente issata al sesto posto, l’Argentina e il Perù, persino la piccola isola di Trinidad, seguita da Cecoslovacchia, Polonia e Giappone. Del tutto assente l’Arabia Saudita, fuori dalla top 20: al 24° posto, la “Mesopotamia”, ovvero l’Iraq.

L’Indonesia, le “Indie Orientali Olandesi” In particolare, però, vale la pena di concentrarsi su due Paesi oggi fuori dalla top 20, che all’epoca erano invece assestati in buone posizioni: l’Indonesia (settimo posto nel 1928, oggi scalzata dai primi 20) e l’India (11° posto). Ancora oggi, soprattutto in Indonesia, la produzione di greggio è una componente fondamentale dell’economia locale, ma è innegabile che il peso di questi due stati sulla scena petrolifera mondiale sia via via diminuito, a tutto vantaggio dei paesi arabi e di nuovi protagonisti.

Certo, all’epoca si trattava di realtà totalmente diverse da quelle odierne, sia da un punto di vista sociale che politico. Queste due vaste aree del mondo, oggi considerate Paesi emergenti sulla

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scena economica, erano a quei tempi assai più arretrate, e non godevano nemmeno dell’indipendenza politica, essendo entrambi i territori appartenenti a due grandi imperi coloniali.

L’Indonesia era infatti conosciuta con il nome di “Indie Orientali Olandesi”, mentre il subcontinente indiano, che all’epoca vedeva India, Pakistan, Bangladesh e Birmania riuniti sotto un’unica bandiera, era parte del cosiddetto “Raj Britannico”, quell’Impero Indiano 1/2020

un tempo governato dai Moghul che era passato, nell’Ottocento, sotto al dominio di Londra. La situazione della produzione petrolifera in questi territori, in effetti, rispecchiava appieno il contesto politico.

Cominciamo ad analizzare l’Indonesia, o meglio, le Indie Olandesi: la produzione di greggio era iniziata nel corso dell’Ottocento, con una crescita costante a partire dal 1893. La prima concessione petrolifera risaliva al 1883,

quando il Governo coloniale rilasciò un primo permesso nell’isola di Sumatra.

Ad avvantaggiarsi della nascente industria dell’oro nero era stata, dal decennio successivo, l’olandese Royal Dutch (la stessa compagnia che avrebbe dato origine, nel 1907, all’attuale colosso anglo-olandese della Royal Dutch Shell), che arrivò a controllare, direttamente o tramite la sussidiaria “Compagnia del Petrolio di Batavia”, la quasi totalità della produzione indonesiana.

Proprio il predominio della Shell portò, nel 1921, a un grave scontro con il Governo americano, che accusava i Paesi Bassi di avere favorito la compagnia nazionale a svantaggio della Standard Oil of New Jersey (la futura Esso). Come riporta il testo del Fisogni, “il Governo d’Olanda non cedette di fronte alle note di Washington, talvolta formulate in termini piuttosto vivaci, tuttavia gli americani poterono introdursi nella parte meridionale di Sumatra... accanto alla Royal Dutch”.

Quasi tutta la produzione della colonia, in sostanza, era controllata dal colosso anglo-olandese (presente ora come Royal Dutch, ora come Shell Transport, ora sotto al nome di compagnie locali), che predominava anche nel Borneo settentrionale (oggi appartenente a Malaysia e Brunei, paesi tuttora basati sul petrolio), che all’epoca faceva parte dell’Impero Britannico. Proprio nel Borneo, per la verità, l’estrazione di greggio era iniziata più tardi rispetto a Sumatra e alle altre isole, nel 1897, anche se “in breve tempo dalla regione si ottenne il più alto contributo alla produzione delle Indie Olandesi”.

Piccola (ed esotica) curiosità, le popolazioni malesi della zona britannica “usavano l’olio minerale come mezzo di illuminazione in epoche anteriori al principio dell’industria vera e propria del petrolio in quel luogo. Essi raccoglievano le acque sulle quali scorgevano la presenza del minerale, fino a raccoglierlo in gusci di noce di cocco, per usarlo poi in lampade rudimentali. Gli stessi indigeni da lungo tempo utilizzavano il bitume del quale si servivano per

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le loro costruzioni, specialmente per il tetto”. Furono proprio queste abitudini, spiega il testo, ad attirare le attenzioni delle compagnie petrolifere occidentali, che nel 1910 iniziarono le attività produttive, con il pieno sostegno (“si comprende”, nota quasi ironicamente l’autore) del “Rajah di Sarawak” (il principe europeo che dominava sulla zona).

Quali erano, nel 1929, le prospettive future per le Indie Olandesi? Secondo l’autore, ad attendere l’Indonesia vi era “un avvenire petrolifero che supererà il passato. In particolare, il greggio prodotto dalla Shell sembrava fondamentale per il potenziamento della vicina Singapore (vitale caposaldo dell’Impero Britannico), “un complemento preziosissimo della potenzialità marittima, commerciale e militare, della Gran

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Bretagna nel lontano Pacifico”. Buone prospettive offriva anche il mercato locale, dato che “gli abitanti indigeni dell’Arcipelago, consumano petrolio in quantità individuale più elevata che in altri paesi asiatici”.

Buone erano anche le prospettive in merito alle riserve: potenzialmente “potrebbero essere messe in produzione tante centinaia di (nuove) sonde, da decuplicare la produzione totale odierna”; anche se, nota l’autore, “il Governo Olandese, da parecchi anni, non è affatto largo di concessioni”.

Per arrivare all’aspetto numerico, la produzione al 1928 arrivava a 3.906.399 tonnellate metriche, più altre 751.092 del Sarawak (il Borneo inglese), ovvero 28.500.000 barili nella parte olandese e 5.290.000 nella zona britannica.

L’India Britannica Un po’ meno vivace appariva invece la situazione più a Nord, nella grande India Britannica. Nata nel 1889, la locale industria petrolifera languiva da qualche anno, e “la sua produzione si mantiene presso a poco allo stesso livello” (circa 8.300.000 barili nel 1928), al punto che la “perla” dell’Impero inglese era passata dal sesto posto del 1919 all’11° del 1928.

Data la vastità del territorio, l’autore divide la descrizione della situazione per macroregioni, in particolare Birmania (oggi Myanmar), Assam (la regione più orientale dell’India odierna) e PunjabBelucistan (corrispondente grossomodo al Pakistan centro-meridionale).

In Birmania, la maggior parte della produzione era controllata dalla Burmah Oil Cy Ltd, società scozzese “operante nell’orbita degli interessi puramente inglesi del petrolio”, strettamente legata alla Scottish Oil e, soprattutto, alla Anglo Persian Oil (ossia la BP); la compagnia vantava nel capoluogo della colonia diverse raffinerie, dove il greggio estratto nel paese affluiva grazie ad una fitta rete di oleodotti.

Nell’Assam, invece, “gli indizi petroliferi... sono molti e disseminati per il vasto territorio”, il tutto risultava però poco organizzato, al punto che la grande produzione era ben radicata solo nelle zone meridionali della regione. L’attività era controllata dalla locale Assam Oil Cy, di cui non sono esplicitati eventuali legami con i grandi gruppi internazionali; del resto, “l’India consuma molto petrolio, quindi la produzione viene tutta utilizzata in paese”, rendendo probabilmente il commercio di questo prodotto meno redditizio.

Eventuale greggio in eccesso veniva concentrato nelle zone del Bengala o portato in Birmania, dove era lavorato nelle raffinerie della Burmah Oil. Nell’attuale Pakistan “le manifestazioni petrolifere sono innumerevoli, ma il sottosuolo per lo più non è di tale natura da permettere gli ammassamenti del prezioso liquido”, rendendo così difficile, se non impossibile, le operazioni di ricerca petrolifera. Le uniche attività produttive della regione erano così concentrate nel Punjab, il Pakistan centrale, dove la locale Attock Oil stava costantemente migliorando la produzione.

Gran parte del petrolio locale, per la verità, era assorbito dal mercato locale, al punto che “per far fronte al consumo la produzione delle tre zone viste non è sufficiente. Il maggior contributo, come intuibile, arrivava dalla Birmania e dalla Burmah Oil, che attraverso varie società sussidiarie controllava circa l’80% del commercio. Non 1/2020

per niente, ricorda l’autore, essa “ha preso forti interessi nella Anglo Persian e viceversa questa in quella; di modo che è palese il profondo attaccamento dello Stato inglese per le sue attività”.

L’India, dunque, oltre che un produttore era anche un importatore di petrolio, proveniente perlopiù da altre zone dell’Asia, Persia e Borneo in primis, a cui si aggiungevano però USA e Russia.

“L’apparizione di così ingenti importazioni americane e russe... nel regno del gruppo anglo-olandese-indiano” era in effetti parte della “formidabile lotta di prezzi che ebbe ripercussioni anche su molti altri mercati”. Queste pressioni economiche erano un segno della debolezza di fondo del mercato indiano, che, “per quanto appoggiato direttamente a tutto il sistema petrolifero anglo-olandese” (ovvero Persia e Indie Olandesi, controllate rispettivamente da BP e Shell), non era in grado di tenere testa ai “trusts” americani, al punto che “le società petrolifere delle Indie, di fronte... alla invasione dei mercati da parte dei russo-americani” dovettero “ricorrere alle autorità governative per chiedere protezione”. Fu così che, nel 1927, le cinque maggiori società dell’India Britannica chiesero ufficialmente al Governo di intervenire.

Se l’Indonesia appariva dunque un feudo della Shell (sebbene non fossero da escludere eventuali sviluppi di gruppi esterni), la situazione dell’India era assai più incerta, caratterizzata da una diffusa disorganizzazione e da una produzione in stagnazione, vulnerabile agli attacchi delle grandi compagnie estere. Anche, qui, tuttavia, emergeva un quadro tutto sommato unitario, in cui l’estrazione petrolifera risultava saldamente controllata da capitali e società inglesi, in un monopolio economico che rispecchiava la situazione politica.

Altra importante differenza, la produzione petrolifera delle Indie Olandesi era destinata per l’82% all’esportazione, mentre come si è visto l’India era costretta a importare petrolio dall’estero, aumentando così il rischio di infiltrazioni straniere.

Lo scenario si evolve Se oggi la situazione è radicalmente cambiata, le conseguenze del passato coloniale, com’è ovvio, hanno continuato a farsi sentire per anni anche nel campo del petrolio. In Indonesia la Shell continuò a operare indisturbata anche dopo l’indipendenza del Paese, fino al 1957, quando il Governo decise di nazionalizzare le imprese del settore con l’attuale società Pertamina. La compagnia europea mantenne però i suoi interessi nell’ex Borneo britanni1/2020

co, al punto che ancora oggi la compagnia nazionale del Brunei collabora in joint-venture con la Shell, mentre la malese Petronas ha formato con la società anglo-olandese e altri colossi mondiali un potente consorzio.

A lungo attiva rimase anche la Burmah Oil (poi acquistata, guarda caso, dalla BP), che in India operò in accordo con le compagnie governative fino ad anni recenti, mentre in Birmania l’attività andò avanti fino alle nazionalizzazioni del 1963.

Del resto, anche il quadro generale dei due Paesi è rimasto grossomodo lo stesso, pur con le dovute differenze: sebbene sia stata scavalcata nella classifica mondiale dei produttori, e nonostante il disordinato sviluppo economico in atto, l’Indonesia rimane un paese che fa dell’esportazione petrolifera uno dei suoi maggiori punti di forza, mentre l’India, malgrado le attività estrattive, è tutt’ora fortemente dipendente dalle importazioni.

Discorso non molto diverso per il Pa-

kistan: se ai tempi dell’India Britannica la sua industria petrolifera era assai marginale, ancora oggi, nonostante i nuovi pozzi aperti negli anni Cinquanta e Sessanta e una produzione di oltre 60.000 barili al giorno, il Paese continua a essere un produttore di secondo piano, fortemente bisognoso di importazioni. Nel 2018, tuttavia, la scoperta di nuovi giacimenti da parte della ExxonMobil potrebbe forse cambiare la situazione e, se i dati saranno confermati, potrebbe traghettare il Paese verso un nuovo sviluppo economico.

La situazione politico-economica degli anni Venti, dunque, ha a lungo condizionato le attività petrolifere dei Paesi dell’Oceano Indiano, e benché oggi queste realtà siano drasticamente cambiate rispetto a 90 anni fa è possibile ritrovare, nella storia recente, tracce evidenti di quel lontano passato, durante il quale è nata e ha compiuto i primi passi l’industria dell’oro nero asiatica.

Marco Mocchetti

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ GLI ITALIANI SI “CONFESSANO” DAVANTI AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO Davanti al distributore automatico al Nord si parla più di lavoro (38%) e tempo libero (31%), al Sud più di sport (14%), relazioni amorose (12%) e vita privata (6%). Nel Paese europeo con più vending machine installate (oltre 822 mila) il distributore automatico, non ha solo una funzione di ristoro, ma anche di pausa e di socialità. Confida, l’associazione italiana della distribuzione automatica, ha cercato di capire cosa fanno gli italiani quando si trovano davanti a un distributore con una ricerca commissionata a Nextp. Del campione di 2.100 soggetti intervistati, gli ultra cinquantacinquenni parlano quasi esclusivamente dei loro hobby e del tempo libero (58%), i più giovani (18-34 anni) prevalentemente di lavoro (28%) e relazioni amorose (13%), mentre quelli che chiacchierano di sport sono soprattutto gli uomini fra 35 e 54 anni (15%). Senza distinzione di età e aree geografiche, c’è anche un 11% a cui piace fare gossip sui colleghi.

Quasi tre italiani su quattro (74%) hanno utilizzato nell’ultimo anno almeno una volta un distributore automatico e tra quelli che non l’hanno usato sono soprattutto gli over 55 che non hanno avuto l’occasione di usufruirne o preferiscono consumare altrove. Quasi il 70% del campione utilizza le vending machine almeno una volta a settimana, il 27% anche tutti i giorni e il 30% fino 2-3 volte a settimana. Il luogo principale di utilizzo è il posto di lavoro (47% degli intervistati) e tre volte su 10 (29%) i luoghi di attesa. Le persone utilizzano i distributori automatici perché sono comodi, veloci e hanno tutto il necessario per fare una pausa veloce. È una comodità quando “non riesco a uscire dall’ufficio” (36%) o per fare uno spuntino “quando ho fame e non ho portato niente da casa” (14%), o semplicemente per-

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ché è veloce (14%) o per fare una pausa caffè (11%). Quasi sei persone su 10 del campione sono soddisfatte dei prodotti offerti (58%): più del 70% degli intervistati ritiene che la qualità del caffè ai distributori automatici è migliorata negli ultimi tempi e cresce l’offerta di prodotti biologici, salutari o per intolleranze.

I distributori automatici stanno diventando sempre più tecnologici con schermi touch, APP di pagamento: l’analisi CONFIDA / Nextp mostra che aumentano gli utenti che desiderano pagare con strumenti digitali (APP o carta di credito) anche se il 60% dei residenti al sud preferisce sempre il contante. E a quanti utilizzano le vending machine non dispiacerebbe avere altri servizi specialmente le ricariche telefoniche (36%) ma anche il pagamento delle bollette (24%) piuttosto che prelievi POS come al bancomat (23%).

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ ASPRO ITALY, IL METANO ARRIVA A TREVISO E NEL LODIGIANO Aspro Italy porta il CNG anche a Treviso e in provincia di Lodi.

In Veneto da registrare il recente upgrading del punto vendita di Treviso sulla tangenziale della città di proprietà di Vega Carburanti Spa: la stazione è ora equipaggiata con due compressori Aspro Italy HRC70-5-4-90-2B e quattro erogatori doppi Graf DNG22. L’impianto è alimentato dal metanodotto della locale rete cittadina alla pressione di entrata di circa 4 bar e le altre caratteristiche tecniche sono una portata di 2x400 Sm³/h, potenza elettrica 2x90 kW e portata dell’erogatore di 25 kg/min.

Il nuovo impianto nel lodigiano si trova a Montanaso Lombardo presso il centro commerciale Il Gigante di proprietà di Ekomobil Srl del gruppo Keropetrol Spa. La stazione è equipaggiata con un compressore meccanico quadristadio modello HRC70 e un erogatore DNG42 a quattro attacchi di carica contemporanea.

L’impianto è alimentato dal metanodotto della locale rete cittadina alla pressione di entrata di circa 4 bar e le altre caratteristiche tecniche sono una portata 475 Sm³/h, potenza elettrica 90 kW e portata dell’erogatore 25 kg/min.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ E-MOBILITY: NEL 2032 UN’AUTO SU DUE SARÀ ELETTRICA Nel 2050, il trasporto stradale vedrà il 75% di veicoli in più, ma consumerà nettamente meno rispetto a oggi: queste sono alcune delle previsioni racchiuse nel Rapporto annuale Energy Transition Outlook (ETO 2019) dell’ente di certificazione internazionale DNV GL. Una sempre più diffusa elettrificazione sarà responsabile nel lungo periodo di un cambiamento radicale della domanda energetica. Si tratta di un processo che sta già conquistando il settore automobilistico: entro il 2027 metà delle nuove auto vendute in Europa sarà infatti alimentata a elettricità, lo stesso traguardo verrà poi raggiunto cinque

anni più tardi in Cina, India e Nord America, riducendo dal 27% al 20% la quota di domanda energetica legata al settore dei trasporti. La capacità delle batterie delle auto elettriche tenderà a migliorare nel prossimo decennio fino a stabilizzarsi a un livello di 150 kwh/veicolo in Nord America, 100 kWh/veicolo in Europa, 50 kWh/ veicolo per le altre regioni. Il Rapporto DNV GL, inoltre, mostra che il costo totale di proprietà per veicoli di questo tipo resterà invariato per i prossimi cinque anni: solamente dopo il 2025 si assisterà a un drastico calo dei costi, in particolare per i veicoli commerciali.

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legale, l’albergo e i trasferimenti.

Da ricordare anche che AS24 e Michelin hanno unito le proprie forze per lanciare Fleet Diag 24, un’offerta pensata per facilitare la diagnostica degli pneumatici presso le stazioni di servizio. Caratteristica essenziale di Fleet Diag 24 è Michelin QuickScan, un sistema pensato per garantire un maggior ciclo di vita allo pneumatico. È stato creato esclusivamente da Michelin per coprire tutte le tipologie di veicoli industriali (camion, trattori e rimorchi), a prescindere dalla marca di pneumatico, con uno sviluppo che ha portato al deposito di più di 15 brevetti. Questo nuovo strumento offre diverse funzioni: misurazione automatica del livello di usura degli pneumatici indipendentemente dalle condizioni climatiche grazie a scanner magnetici; misurazione della pressione degli pneumatici tramite un ricevitore radio collegato allo scanner che sarà introdotto nell’autunno 2020. Il sistema viene distribuito tramite un kit che contiene un tag RFID da installare sul telaio del veicolo a scopo identificativo e i tappi copri valvola da fissare sui cerchioni per monitorare la pressione degli pneumatici. In aggiunta al kit base, è altresì disponibile un set di strumenti di diagnostica per le flotte di veicoli pesanti che permette di generare report in collaborazione con i gestori delle flotte.

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NEWS NOVITÀ NEWS NOVITÀ DA HAM ITALIA UN NUOVO IMPIANTO GNL NEL PERUGINO Ham Italia annuncia l’apertura di un nuovo impianto GNL, di proprietà della società Metano Liquido Srl, nelle immediate vicinanze dell’uscita di Lidarno della superstrada E45, in via Casciolano, nel comune di Lidarno, in provincia di Perugia. L’impianto, oltre a essere rifornito da Ham, accetterà anche le carte Ham Italia.

DA FRA-BER 6FOR1: SEI PRODOTTI IN UNO Detergente, ravvivante, protettore per pelle, stoffa e superfici dure. 6for1 by Fra-Ber è un prodotto davvero innovativo, l’unico che riesce a svolgere sei diverse azioni contemporaneamente: deterge le superfici interne ed esterne di auto, camion e camper, le ravviva senza ungerle, protegge dai raggi UVA, elimina la polvere, smacchia i tessuti e profuma a lungo. Può essere utilizzato su stoffa, plastiche e superfici

dure e, per alcune sue funzioni e caratteristiche, anche dai motociclisti. La modalità d’uso prevede che 6for1 sia spruzzato in modo uniforme sulle superfici da una distanza di 15 cm circa e successivamente il prodotto va steso con un panno. Se applicato sui tessuti, va ripassato con un panno umido, mentre se è stato applicato sulla carrozzeria andrà steso fino all’asciugatura.

In vendita presso gli shop che propongono i prodotti Fra-Ber e sul sito dell’azienda, 6for1 nella confezione da 750 ml no gas è proposto al prezzo di euro 8,78, Iva compresa.

MARIO PATRICK PARENTI NUOVO CEO AREXONS Arexons, azienda italiana da oltre 90 anni specializzata in prodotti per la cura dell’auto, ha annunciato la nomina di Mario Patrick Parenti a nuovo Amministratore Delegato dell’azienda. Grazie alla precedente esperienza quinquennale maturata in Petronas Lubricants International, società del gruppo Petronas di cui anche Arexons fa parte, Parenti ha dimostrato una conoscenza approfondita del settore automotive, oltre a confermare di possedere le giuste competenze per rafforzare la leadership di mercato di Arexons e guidare l’azienda attraverso la sua ulteriore espansione sul territorio italiano nel ruolo di Managing Director & CEO. Durante questo periodo Parenti ha inoltre sviluppato un’approfondita conoscenza del mercato internazionale, ricoprendo diversi ruoli

di leadership nell’ambito business e sales. Introdotto come Head of Finance & IT Europe Region, Parenti ha successivamente occupato le posizioni di Head of Business Region Europe e, due anni dopo, di Head of Regional Business Europe, Middle East & Africa (EMEA). Parenti, ha anche una significativa esperienza in ambito FMCG, settore alimentare, avendo alle spalle una brillante carriera ventennale che lo ha visto impegnato in Mondelēz International e, ancor prima, in Kraft Foods Italia, prevalentemente in ambito Finance, Project Management and Business Controlling.

Esperienze caratterizzate da un forte accento internazionale che gli hanno permesso di conoscere anche il mercato Europeo avendo anche vissuto e lavorato in Gran Bretagna, Svizzera e Spagna.

IL MONDO DEL METANO IN LUTTO Due gravi lutti hanno colpito il mondo del metano. A fine marzo a Parma è mancato Paolo Vettori, presidente di Assogasmetano e storico presidente e fondatore di Federmetano. “Con la sua scomparsa abbiamo perso un punto di riferimento, la nostra guida sicura e coraggiosa – era scritto sul sito di AssogasmePaolo Vettori tano –. Il nostro settore deve molto a lui e tanto ha beneficiato dal suo operato, dalle sue battaglie, spesso vinte e gli obiettivi raggiunti grazie alla sua tenacia”. Sempre in provincia di Parma, a Fornovo e a Collecchio, grande commozione ha suscitato la scompar-

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sa di Ernesto Campanini, stimato imprenditore e conosciuto anche per essere il detentore del primo brevetto sui sistemi di rifornimento del metano. Grazie alla sua intuizione, negli anni Novanta, venne introdotto il sistema attuale di vendita con la misurazione del peso del carburante che poi, in collaborazione col CNR e il CEI di Milano, è stato alla base delle normative che ancora oggi vincolano tutti i costruttori delle stazioni di rifornimento del gas natuErnesto Campanini rale compresso.

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tenziare la capacità commerciale del brand nel business professionale e di individuare nuove opportunità di sviluppo sul territorio italiano. “Accolgo questo incarico con soddisfazione – ha commentato Consonni –. Il mercato del cleaning offre spunti di particolare interesse e negli ultimi anni è diventato ancor più complesso e sfidante.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.

Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti.

Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - Confcommercio P.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

e-mail: figisc@confcommercio.it - visitate il sito: www.figisc.it

APPELLO URGENTE A GOVERNO, COMPAGNIE E RETISTI Prot. 41/2020 – Roma, 9 marzo 2020 COMUNICAZIONE URGENTE a mezzo posta elettronica e PEC Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Avv. Giuseppe Conte Al Ministro della Salute, On. Roberto Speranza Al Ministro dello Sviluppo Economico, On. Stefano Patuanelli Al Presidente di Unione Petrolifera, Ing. Claudio Spinaci Al Presidente di Assopetroli/Assoenergia, Dott. Andrea Rossetti Agli Amministratori Delegati di tutte le compagnie petrolifere Oggetto: Emergenza sanitaria. Rete distribuzione carburanti. Richiesta urgente di presidi medici e sostegno economico.

Egregi Presidenti, egregi Ministri, egregi Signori, senza alcuna inutile enfasi e pur avendo piena consapevolezza delle numerose emergenze e delle molteplici priorità cui il Governo del nostro Paese, nel suo complesso, è chiamato a fare fronte, le scriventi Federazioni ritengono loro motivata responsabilità rimettere alla riflessione di ciascuno di Loro la necessità dell’adozione di alcuni – a nostro avviso indifferibili – interventi tesi a salvaguardare l’opera di decine di migliaia di piccole imprese di gestione e dei loro addetti che, nonostante incertezze e preoccupazioni, continuano a garantire, anche all’interno delle zone rosse, il servizio pubblico essenziale della distribuzione di carburanti ed energia, indispensabile a consentire la mobilità di cittadini, di merci di ogni genere e dei collegamenti in tutte le parti del Paese.

A questo scopo, si richiede, in primo luogo, che tutti i punti vendita – a cominciare da quelli ricadenti nella zona rossa – siano riforniti di ogni presidio medico (mascherine, guanti, disinfettanti ecc.) necessario a proteggere quanto più possibile dal contagio sia le decine di migliaia di addetti che i milioni di automobilisti che, per motivi professionali o privati, quotidianamente si riforniscono di carburanti sulla rete.

Per altro verso, stanti le inevitabili e per molte ragioni tempo-

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raneamente auspicabili contrazioni dei consumi, appare indispensabile, da un lato, l’adozione di provvedimenti normativi che consentano anche alle piccole imprese di gestione di beneficiare della sospensione degli adempimenti fiscali previsti o in previsione per altre categorie di contribuenti e, per l’altro, del diretto sostegno economico delle aziende titolari degli impianti – compagnie petrolifere e retisti indipendenti – in termini di sospensione dei pagamenti delle forniture dei carburanti e dei canoni relativi alle attività cosiddette “non oil”.

Infine, più nel dettaglio, ma non per questo meno urgente, appare essenziale – per manifesti motivi di forza maggiore che rendono irrisolvibili gli ancora esistenti impedimenti strutturali – che sia immediatamente varato un provvedimento che posticipi la ormai prossima entrata in vigore di quanto previsto dall’articolo 2, comma 1, del d.lgs. n. 127 del 2015 e successive modificazioni, in tema di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri.

Per quanto riguarda la viabilità autostradale – che registra perdite di erogato oltre il 50% – e nella quale sono occupati migliaia di addetti le scriventi chiedono che il Governo intervenga per rendere immediatamente fruibile l’utilizzo dello strumento della cassa integrazione e, nello stesso tempo, che solleciti le società Concessionarie a trasferire alle imprese di gestione il 60% delle royalties versate dagli affidatari.

Su questo tema specifico le scriventi Federazioni intendono sensibilizzare le compagnie petrolifere ad adoperarsi affinché questa misura straordinaria venga attuata nel minor tempo possibile e vengano messe a disposizione delle gestioni le risorse necessarie ad assicurare la regolarità dello svolgimento del pubblico servizio.

Le scriventi Federazioni confidano nella sensibilità di ciascuno di Loro e rimangono a disposizione per qualsiasi eventuale chiarimento, in attesa del richiesto cortese riscontro.

Faib Confesercenti Fegica Cisl Figisc/Anisa Confcommercio 1/2020

FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO EMERGENZA CORONAVIRUS: IN AUTOSTRADA IL PIENO SOLO IN SELF-SERVICE Comunicato stampa unitario del 05.03.2020 Faib, Fegica e Anisa: misura atta a prevenire la diffusione a tutela dell’utente e del personale dipendente “Le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria coronavirus (chiusura delle scuole, restrizioni al turismo, sospensione delle attività culturali, sportive ecc.) stanno oggettivamente determinando una progressiva riduzione della mobilità complessiva del Paese, con un immediato riflesso sui consumi dei carburanti per autotrazione, che riguarda non solo le “zone rosse”, ma tutte le maggiori direttrici di traffico e ambiti territoriali progressivamente sempre più ampi. Una situazione critica, che l’incertezza sulle ulteriori misure restrittive che si intenderebbero adottare e sulla loro permanenza nel tempo non fa che aggravare, incidendo, ovviamente, anche con un significativo peso psicologico oltre che materiale, sulle abitudini consolidate di vita e lavoro della popolazione”.

Lo segnalano Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio, organizzazioni dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti delle aree di servizio autostradali, evidenziando che, se le vendite della rete ordinaria hanno subito negli ultimi dieci giorni flessioni generalizzate nell’ordine di 20/30 punti percentuali, con punte di oltre il 50% nelle zone più a ridosso delle aree più direttamente coinvolte nell’emergenza, nella viabilità autostradale a ridosso delle grandi aree urbane del Nord del Paese la perdita raggiunge il 60/70%.

“Le conseguenze dell’emergenza sanitaria vanno ad incidere su un settore ed una categoria di operatori economici – precisano le tre organizzazioni “già in forte stato di sofferenza per la difficoltà crescente di garantire una sostenibilità economica a fronte di margini economici molto ridotti e dopo anni di continua erosione degli erogati, che dal 2003 al 2019 – prima cioè della presente fase – hanno segnato un crollo del 70%”.

Secondo i gestori “è evidente che siamo di fronte a una emergenza che riguarda l’intero Paese, di cui tutti pagano il costo e che a tutti sta imponendo dei sacrifici, così come che, pur essendo

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ancora prematuro valutare l’impatto proattivo delle prime misure adottate, si debba sostenere ogni sforzo per contenere la diffusione dell’epidemia a tutela della salute dei cittadini, ma anche per evitare danni economici più severi e durevoli di quanti derivino dalle limitazioni imposte in queste prime settimane”.

“In un contesto difficile in cui ognuno deve fare la sua parte – sostengono Faib, Fegica e Anisa –. Ci rivolgiamo ai Concessionari delle tratte autostradali ed alle aziende proprietarie degli impianti per invitare a farsi carico della situazione, intervenendo a modificare nella fase emergenziale le condizioni fortemente restrittive che regolano gli obiettivi di acquisti minimi previsti dai contratti di fornitura e quelle relative al pagamento dei prodotti; al Governo perché nei provvedimenti di natura economica che si appresta ad adottare non solo preveda l’accesso anche per la nostra categoria alle misure di sostegno, ma anche eserciti una opportuna moral suasion nei confronti dei soggetti forti del settore per una gestione dei rapporti commerciali ed economici tra privati adeguata alla gravità del momento, auspicando ovviamente che quanto prima si possa manifestare una stabilizzazione od una positiva inversione di tendenza”.

Faib, Fegica e Anisa, nel ritenere come primario obiettivo la tutela della salute dei dipendenti e degli utenti mediante l’osservanza di tutte le disposizioni ed accorgimenti disposti dalle Istituzioni Sanitarie, propongono altresì misure specifiche per prevenire e contenere la diffusione del contagio da adottarsi in via temporanea sugli impianti della rete autostradale, quali l’erogazione del servizio di rifornimento in via esclusiva nella modalità del self service pur garantendo il presidio dell’area per intervento in caso di necessità dell’utente.

Tale misura temporanea, giustificata da ragioni di pubblica utilità e notificata nelle forme di rito alle Aziende Concessionarie della rete autostradale e alle Aziende assegnatarie dei servizi di distribuzione carbolubrificanti, troverà attuazione per quindici giorni a partire dalle ore 06:00 del giorno 06/03/2020 e fino alle ore 22:00 del giorno 20/03/2020 e verrà modificata o revocata in relazione alla evoluzione della situazione.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO EMERGENZA CORONAVIRUS: IN SOFFERENZA LE IMPRESE DEL SETTORE Comunicato stampa Figisc Confcommercio Emergenza coronavirus: distributori carburanti, importante calo di erogato non solo nelle zone rosse, in sofferenza le imprese del settore.

“Le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria coronavirus (chiusura delle scuole, restrizioni al turismo, sospensione delle attività culturali, sportive ecc.) stanno oggettivamente determinando una progressiva riduzione della mobilità complessiva del Paese, con un immediato riflesso sui consumi dei carburanti per autotrazione, che riguarda non solo le “zone rosse”, ma tutte le maggiori direttrici di traffico ed ambiti territoriali progressivamente sempre più ampi. Una situazione critica, che l’incertezza sulle ulteriori misure restrittive che si intenderebbero adottare e sulla loro permanenza nel tempo non fa che aggravare, incidendo, ovviamente, anche con un significativo peso psicologico oltre che materiale, sulle abitudini consolidate di vita e lavoro della popolazione”.

A sottolinearlo è Figisc Confcommercio, associazione di rappresentanza dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti, che evidenzia che le vendite hanno subito negli ultimi dieci giorni flessioni generalizzate nell’ordine di 20/30 punti percentuali, con punte di oltre il 50% nelle zone più a ridosso delle aree più direttamente coinvolte nell’emergenza, ed anche superiori nella viabilità autostradale a ridosso delle grandi aree urbane del Nord del Paese, indicatori pertanto estremamente significativi della frenata della mobilità e del rallentamento generale, che va a sommarsi ad una congiuntura economica già difficile di recessione tecnica conclamata, erodendo per ogni settimana di stop decimali significativi di punto di PIL. “Le conseguenze dell’emergenza sanitaria vanno a incidere su un settore e una categoria di operatori economici (le microimprese dei gestori delle pompe di benzina) – precisa Figisc – peraltro già in forte stato di sofferenza per la difficoltà crescente di garantire una sostenibilità economica a fronte di margini economici molto ridotti (qualche centesimo/litro), l’impossibilità di competere sul mercato a fronte di rapporti commerciali del tutto restrittivi e di una concorrenza in grado di accedere ai prodotti a prezzi più convenienti, una situazione ormai stratificata da lungo tempo e a cui servirebbero radicali interventi sulla rete e sulla contrattualistica per apportare qualche rimedio a sollievo della categoria. Di fronte a un forte calo o allo stop delle vendite dei prodotti di questi giorni che sono stati pagati già quasi all’atto dell’acquisto dal fornitore, infatti, la conseguenza immediata è il default della liquidità e la strozzatura del canale finanziario”.

Secondo i gestori “è evidente che siamo di fronte a una emergenza che riguarda l’intero Paese, di cui tutti pagano il costo e che a tutti sta imponendo dei sacrifici, così come che, pur essendo ancora prematuro valutare l’impatto proattivo delle prime misure adottate, si debba sostenere ogni sforzo per contenere la diffusione dell’epidemia a tutela della salute dei cittadini, ma anche per evitare danni economici più severi e durevoli di quanti derivino dalle limitazioni imposte in queste prime settimane”.

“In un contesto difficile in cui ognuno deve fare la sua parte – sostiene il Presidente Nazionale Figisc, Bruno Bearzi –, ci rivolgiamo ai nostri associati ed alla categoria in generale per invitare a osservare, a tutela della propria salute, di quella dei dipendenti e degli utenti, tutte le disposizioni ed accorgimenti per contenere la diffusione del contagio sugli impianti e punti vendita; alle aziende proprietarie degli impianti per invitare a farsi carico della situazio-

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ne, intervenendo a modificare nella fase emergenziale le condizioni fortemente restrittive che regolano gli obiettivi di acquisti minimi previsti dai contratti di fornitura e quelle relative al pagamento dei prodotti, condizioni che se già sono anomale in un contesto di ordinario mercato maggiormente lo sono in una situazione critica ed eccezionale come la presente; al Governo perché nei provvedimenti di natura economica che si appresta ad adottare non solo preveda l’accesso anche per la nostra categoria alle misure di sostegno, ma anche eserciti una opportuna moral suasion nei confronti dei soggetti forti del settore per una gestione dei rapporti commerciali ed economici tra privati adeguata alla gravità del momento, auspicando ovviamente che quanto prima si possa manifestare una stabilizzazione od una positiva inversione di tendenza”.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO IL TONFO DEL PETROLIO TRA GUERRA DEI PREZZI E CORONAVIRUS In un intervallo temporale di poco più di venti giorni (dal 20 febbraio al 12 marzo), il greggio è crollato repentinamente di più di 25 euro/barile, ossia pari al 46,2% del valore iniziale, con un contemporaneo apprezzamento del cambio euro/dollaro dell’ordine del 4,2%. Solamente per curiosità statistica, in un solo giorno (precisamente dall’8 al 9 marzo) la quotazione del crudo ha lasciato sul mercato quasi 11 dollari/barile, un dato mai osservato in precedenza quanto meno dal 1989 a oggi. Un tanto ha ovviamente trascinato in basso le quotazioni dei prodotti finiti, scivolate tra 14,5 e 15,6 cent/litro (tra il 35,1% e il 38,7% in meno).

Tale vero e proprio tracollo delle quotazioni petrolifere è la combinazione di due fattori: da una parte, la progressiva pandemizzazione del Coronavirus, con le correlate previsioni di impatto sulle economie mondiali ed europee che a loro volta implicano una proiezione negativa della domanda di petrolio in misura stimata tra i 100mila e i 730mila barili/giorno. Dall’altra, l’innescarsi di una guerra della produzione e quindi dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita che ha portato a far saltare ogni taglio concertato tra OPEC e OPEC+ dell’offerta petrolifera. Per contro l’Arabia Saudita ha aumentato la produzione di greggio e abbassato i listini ufficiali per contendere alla Russia le poche nicchie di domanda superstiti allo scenario di crisi economica che si prospetta.

Così il Brent è caduto da 59,31 a 33,22 dollari/barile (-26,09 euro/barile e -43,99%), ossia con il cambio passato da 1,0790 dollari per un euro a 1,1240, da 54,97 a 29,56 euro/barile

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(-25,41 euro/barile e -46,23%).

A loro volta le quotazioni dei lavorati sul mercato Mediterraneo hanno avuto una forte flessione da 0,403 a 0,188 euro/litro (da 576,00 a 279,25 dollari/tonnellata) per la benzina (-0,215 euro/litro e -53,35%) e da 0,414 a 0,258 euro/litro (da 528,25 a 342,75 dollari/tonnellata) per il gasolio (e quindi -0,156 euro/ litro e -37,68%). Valori senza Iva, ovviamente, applicando la quale ai prezzi di vendita la differenza sul 20 febbraio diventerebbe pari a -0,262 euro/litro per la quotazione della benzina e a -0,190 euro/litro per il gasolio.

Abbastanza correlati alle dinamiche delle quotazioni internazionali dei prodotti lavorati sono i prezzi del circuito extrarete che registrano nel periodo una flessione pari a -0,136 euro/litro per la benzina e -0,124 per il gasolio (prezzi con Iva).

Invece, decisamente non molto allineate a questa statistica dei fondamentali di mercato risultano le ricadute sui prezzi al consumo (anche se occorre dire che i tempi tecnici di trasmissione alla filiera finale sono nell’ordine di circa una settimana), variati solo nell’ordine di 0,028-0,037 euro/litro, sia in riferimento ai prezzi “consigliati” dalle compagnie petrolifere (-3,4 cent/litro per la benzina e -3,7 per il gasolio), che a quelli effettivamente praticati sulla rete, sia per gli impianti di marchio petrolifero (benzina -3,5 cent/litro in self, -2,8 in servito; gasolio -3,6 cent/ litro in self, -3,0 in servito) che per quelli della rete no-logo (benzina -3,1 cent/litro in self, -3,0 in servito; gasolio -3,5 cent/ litro in self, -3,4 in servito).

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO ASSOPETROLI E GESTORI: RINVIO TRASMISSIONE CORRISPETTIVI Roma, 10/03/2020 Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Dott. Ernesto Maria Ruffini Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Dott.

Marcello Minenna Al Direttore Generale delle Finanze, MEF Prof.ssa Fabrizia Lapecorella Oggetto: Emergenza Covid-19 – Richiesta urgente di uniformare al 1° gennaio 2021 i termini di cui all’art. 2 comma 1-bis della Legge n.127/2015 e ss.mm. in materia di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi.

Gentilissimi, le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria Covid-19 stanno determinando una progressiva riduzione della mobilità complessiva del Paese, con un immediato riflesso sui consumi dei carburanti per autotrazione, che riguarda tutte le maggiori direttrici di traffico e territori progressivamente sempre più ampi.

Le vendite hanno subito negli ultimi dieci giorni flessioni generalizzate nell’ordine di 20/30 punti percentuali, con punte di oltre il 50%: valori estremamente rappresentativi della frenata della mobilità e del rallentamento generale dell’economia.

In questo scenario, le aziende titolari e i gestori dei punti vendita

carburante devono effettuare un ulteriore sforzo organizzativo ed economico per ottemperare alle imminenti scadenze in materia di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi.

Pertanto, unitamente alle altre Associazioni firmatarie, siamo a chiedere un intervento congiunto tra Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli al fine di uniformare l’obbligo della memorizzazione e invio telematico dei corrispettivi per tutti gli impianti alla data del 01/01/2021.

Pur rimanendo salda in noi la convinzione che il contrasto all’illegalità sia la priorità assoluta da perseguire, riteniamo che la contingente situazione emergenziale che le nostre imprese e il Paese si trovano ad affrontare non consente, anche per le limitazioni delle risorse umane e tecnologiche indotte dalla presente circostanza, di ottemperare nei tempi stabiliti alle disposizioni dell’art.2 comma 1 bis del DL n. 127 del 05/05/2015.

Certi della Vostra comprensione, restiamo a Vostra piena disposizione per ulteriori approfondimenti e in attesa di un Vostro sollecito riscontro.

Distinti saluti.

Assopetroli-Assoenergia Il Presidente A. Rossetti FAIB- Confesercenti Il Presidente M. Landi Fegica – Cisl Il Presidente R. Di Vincenzo Figisc-Confcommercio Il Presidente B. Bearzi

DELTA PREZZI SERVITO VS SELF PERIODO 17.02.2015 – 29.02.2020 Prendendo in esame i prezzi (medie nazionali) realmente praticati nella rete (la disponibilità di dati di dettaglio decorre dal 17.02.2015), anche distinguendo tra impianti della rete “colorata” e impianti no-logo, si osserva che: 1) nella rete “colorata” nel mese di febbraio 2020 su gennaio 2020 il differenziale di prezzo tra modalità “servito” e modalità “self” è variato di +0,7 cent/litro in aumento rispetto alla media del mese di gennaio (da 0,166 a 0,173 euro/litro); nella rete no-logo è aumentato di +0,2 cent/litro rispetto alla media del mese di ottobre (da 0,042 a 0,044 euro/litro); 2) dal 17 febbraio 2015 al 29 febbraio 2020 l’aumento è stato nell’ordine di +10,4 centesimi di euro nella rete “colorata” (da 0,071 a 0,175 euro/litro, +146,65%), mentre in quella no-logo si sono avute variazioni di +1,9 centesimi di euro (da 0,025 a 0,044 euro/litro, +74,00%); 3) nel dettaglio dei marchi, a febbraio 2020 AGIP ENI segnala un differenziale di 18,8 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 14,7 eurocent/litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,5, media annua 2018 di 15,9, media annua 2019 di 16,6, media annua 2020 di 18,5); API IP segnala un differenziale di 20,9 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 16,6 eurocent/litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,5, media annua 2018 di 18,7, media annua 2019 di 20,4, media annua 2020 di 20,7); ESSO segnala un differenzia1/2020

le di 15,3 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 11,3 eurocent/litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,5, media annua 2018 di 12,2, media annua 2019 di 14,5, media annua 2020 di 15,2); KUPIT Q8 segnala un differenziale di 18,3 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 18,0 eurocent/litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,5, media annua 2018 di 18,2, media annua 2019 di 17,5, media annua 2020 di 17,4); TAMOIL segnala un differenziale di 10,3 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 7,5 eurocent/litro (media annua 2015 di 4,6, media annua 2016 di 5,0, media annua 2017 di 7,2, media annua 2018 di 9,4, media annua 2019 di 10,6, media annua 2020 di 10,0); ex TOTALERG segnala un differenziale di 15,4 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 12,3 eurocent/ litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,5, media annua 2018 di 14,5, media annua 2019 di 15,7, media annua 2020 di 15,2); l’insieme della rete colorata di marchio segnala un differenziale di 17,3 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 13,6 eurocent /litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,5, media annua 2018 di 14,9, media annua 2019 di 16,2, media annua 2020 di 16,9); l’insieme dei no-logo segnala un differenziale di 4,4 eurocent/ litro

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 3,3 eurocent/litro (media annua 2015 di 2,7, media annua 2016 di 3,0, media annua 2017 di 3,1, media annua 2018 di 3,4, media annua 2019 di 4,0, media annua 2020 di 4,3); infine tutto il complesso della rete colorata e no-logo segnala un differenziale di 14,7 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-febbraio 2020 di 11,6 eurocent/litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,5, media annua 2018 di 12,7, media annua 2019 di 13,6, media annua 2020 di 14,4).

Nell’elaborazione del mese di febbraio sono anche indicate, per l’intero periodo 17.02.2015-20.02.2020, le variazioni del delta prezzo in “self” dei diversi marchi e del complesso della rete “colorata” rispetto al prezzo in “self” dei no-logo, indicando le correlazioni (con relativi grafici) tra incremento del delta prezzo tra le due modalità e variazione della performance di competitività verso i no-logo, con l’esposizione del rapporto tra le due grandezze (ossia di quante volte è aumentato il delta prezzo tra “self” e “servito” dei singoli marchi rispetto al recupero di competitività rispetto al “self” dei no-logo). Tra l’inizio del periodo di studio (media febbraio 2015) e la fine (media febbraio 2020) il delta prezzo tra servito e self è aumentato di 0,099 euro/ litro, ossia 3,304 volte quanto è diminuito il gap competitivo del prezzo self di marchio rispetto al prezzo self della media dei no-logo (0,030 euro/litro).

Dal febbraio 2015 al febbraio 2020, sulla base di 1.838 osservazioni giornaliere, si nota che: – nel 53,92% delle giornate (991) si è registrato un incremento sul giorno precedente del delta prezzo tra servito e self nella

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media delle reti di marchio, cui ha fatto riscontro nel 46,46% delle giornate (854) una diminuzione rispetto al giorno precedente del gap del prezzo self delle reti di marchio rispetto al self dei no-logo; – in senso inverso, quando il delta prezzo tra servito e self nella media delle reti di marchio è diminuito rispetto al giorno precedente (circostanza verificata per 811 giornate, ossia nel 44,12% dei casi) il riscontro è stato un aumento rispetto al giorno precedente del gap del prezzo self delle reti di marchio rispetto al self dei no-logo, verificata nel 51,63% dei casi (ossia 949 giornate); – il delta prezzo tra servito e self nella media delle reti di marchio è rimasto fermo rispetto al giorno precedente nel 1,96% dei casi, ossia 36 giornate su 1.838 e il gap del prezzo self delle reti di marchio rispetto al self dei no-logo è rimasto invariato rispetto al giorno precedente nel 1,90% dei casi (35 giornate su 1.838).

Considerando la somma di tutte le variazioni sul giorno antecedente, sia in aumento che in diminuzione, tra il 17 febbraio 2015 ed il 29 febbraio 2020, il delta prezzo tra servito e self nella media delle reti di marchio è salito di +0,104 euro/litro, il gap del prezzo self delle reti di marchio rispetto al self dei nologo è sceso di -0,038 euro/litro.

L’aumento del delta prezzo nella media delle reti di marchio, insomma, è stato pari a 2,714 volte circa il recupero di competitività del prezzo self rispetto alla rete no-logo; la diminuzione del divario è dunque relativamente contenuta e ha scalfito circa il 65,38% del divario iniziale che divideva il prezzo self della media delle reti di marchio rispetto al prezzo self dei no-logo, che al 29.02.2020 rimane ancora di circa 1,8 cent/litro.

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